PSICOLOGIA SETTARIA.
L'ACCETTAZIONE E LA PROTEZIONE SOCIALE.
...I dati che emergono, ad una prima analisi, riguardano il fatto che, tra i seguaci delle sette, si riscontrerebbe una forte coesione sociale e anche un minor livello di angoscia, dopo l'adesione al gruppo.
Il benessere psicologico dell’individuo, che diventa adepto, deriverebbe quindi dai legami sociali che vengono percepiti all’interno del gruppo, con altri membri: l’individuo si sentirebbe infatti parte di un gruppo “famigliare”, sperimentando approvazione nell’aderire ai principi del gruppo. I bisogni psicologici, su cui si fondano le sette, sarebbero quindi quelli relativi all’accettazione sociale che si ritrova all’ interno del gruppo, in cui si crea una forte unità sociale, capace di esercitare quindi una notevole influenza su pensieri e azioni dei seguaci stessi.
CHIUNQUE PUO' ESSERE FUORVIATO, specie in tempi di crisi sociale (VOLUTA).
Siamo soliti pensare, in modo difensivo (perchè tutti sappiamo che la mente umana è aperta all'influenza), che nelle sette militano solo persone bisognose, depresse o in qualche modo disturbate psicologicamente.
Questo perché si crede che i propri valori, ideali e opinioni siano intaccabili;
si ammette a mala pena di essere leggermente influenzati dalla pubblicità, ma a parte quello, si vuole continuare a credere che gli altri sono deboli e facilmente influenzabili, mentre noi siamo forti...
...Esiste quindi una avversione quasi universale ad accettare l'idea che noi stessi siamo vulnerabili alla persuasione. Nonostante il mito, che le persone normali non vengono risucchiate dalle sette, nel corso degli anni è divenuto chiaro che chiunque è suscettibile alla lusinga di questi abili manipolatori.
Chi ha studiato le sette moderne ha scoperto che non esiste una persona-tipo che si fa irretire dalle sette, quanto piuttosto una persona che presenta una combinazione di fattori che coesistono quasi simultaneamente.
Di fatto la maggioranza di adolescenti e adulti presenti nelle sette proviene dalla classe media, ha una educazione medio-alta e non era seriamente disturbato quando vi è entrato.
Le sette offrono infatti soluzioni istantanee, semplicistiche e concentrate ai problemi della vita.
...La setta si propone come soluzione perfetta...
Dato che le sette offrono uno stato di benessere psicologico, un modello a cui conformarsi, un gruppo a cui aderire, cioè tutto ciò che serve per sentirsi accettati e membri di una società, i seguaci sono disposti a seguire il cammino preordinato di un particolare maestro, guru o trainer.
Il neofita a questo punto deve abbandonare il suo senso critico e avere fiducia e fede infantile.
Per l’arruolamento di nuovi adepti, alcune tra le sette maggiori hanno scritto appositi manuali per formare nuovi reclutatori e sviluppato esercizi su dove e come avvicinare il potenziale neofita.
Sono programmi simili a quelli usati per formare nuovi addetti alle vendite.
Ogni setta ha le sue lusinghe e tattiche per ottenere nuovi membri e reclutare il suo particolare tipo di persona.
Le vittime si trovano a questo punto in una condizione di dipendenza, perché sottoposte ad una modifica del proprio pensiero e ad una ricostruzione del proprio comportamento dovuta alla manipolazione che fa uso anche di tecniche sociali e psicologiche.
... proprio per tutti questi delicati aspetti psicologici che possono far sì che la vittima si trasformi a sua volta in carnefice.
SETTA E LE SUE ILLUSIONI
Se all’inizio sembra tutto rose e fiori come riusciamo a discernere il bene dal male?
Insomma l’uomo sta perdendo sempre più raziocinio e si lascia coinvolgere da qualsiasi cosa gli si palesi davanti...Un lavaggio del cervello da cui, arrivati ad un certo punto del percorso, è impossibile distaccarsene perché non si riesce più a discernere la realtà dalla menzogna.
Si parte sempre dall’idea che tale percorso sia veramente un ottimo cammino spirituale ma purtroppo senza rendersene conto ci si ritrova ad avere un animo sempre più corrotto, un cervello sempre più condizionato e un’ideologia sempre più estremista.
...All’inizio vengono mostrati al povero malcapitato i benefici che hanno avuto tutti i membri più anziani di questo pseudo-cammino... iniziano ad insinuare nella mente del poveretto che quella setta è il percorso migliore, il più bello ed il più completo percorso spirituale che si possa fare…
... Purtroppo la caratteristica di queste sette è quella di aumentare il numero di adepti… Sempre di più…Scambi di abbracci. Strette di mano di circostanza… Solitamente queste sette tentano di dimostrare all’adepto che la loro è una setta allegra, spensierata che canta, glorifica il Dio...
Solitamente uno dei passi successivi è quello di instaurare un legame che lega i membri del gruppo. Spesso essi utilizzano diversi nomignoli per chiamarsi tra di loro proprio per dimostrare quella fratellanza che li unisce…Inoltre essi si sentono spesso perseguitati, e demonizzano coloro che lo fanno, anche quelli appartenenti al loro stesso credo religioso.
Demonizzare chi non la pensa come loro è tipico delle sette che hanno bisogno di crearsi un nemico esterno, su cui riversare le proprie angosce e paure. Inconsciamente l’adepto struttura il cervello in due parti: il bene (la mia comunità religiosa) ed il male (tutto il resto).
Uno degli elementi più gravi è il controllo delle emozioni della persona attraverso il senso di colpa e la paura.
La colpevolizzazione è uno dei mezzi più importanti per controllare le emozioni e i sentimenti delle persone.
...La cosa grave è proprio la fede cieca.
...L’adepto perde ogni capacità logico-critica...
da CRIMINOLOGIA CLINICA di M. Strano
LE "SCUSE" del reo sulla vittima in CRIMINOLOGIA:
BLAMING the VICTIM ( incolpare la vittima ): è colpa sua, SE LO MERITAVA.