I paradossi: morire per lavorare e non lavorare per vivere
IL PARADOSSO lavorativo La "sorellanza" e LAVORARE PER MORIRE e LASCIARE ORFANI.
Workaholism, morire di lavoro.
TRA SCELTE per PSICOPATOLOGIE o per NECESSITA'.
"...Questa disfunzione viene considerata una forma di disturbo ossessivo-compulsivo, alcuni lo inseriscono nel cluster gruppo C dei disturbi di personalità dove vi è un comportamento eccessivo della persona nei confronti del proprio lavoro...Morire di lavoro quindi? No grazie, ma nemmeno morire di fame senza..."
Si può morire per troppo lavoro? "...Certo, per coloro che hanno un posto di lavoro le cose non sono proprio “rose e fiori”: abbiamo già parlato dei recenti studi che hanno mostrato come il dipendente sia maggiormente soggetto a stress rispetto ai manager (in proposito leggi: Stress da lavoro: impiegati più a rischio dei manager). Lo stress non è sicuramente un fattore da sottovalutare, in quanto potrebbe essere la causa di malattie così serie da poter provocare gravi conseguenze per il lavoratore e addirittura, come è realmente accaduto, il suo decesso..."
IL PARADOSSO lavorativo:ECCEDERE nel lavoro per "colmare i vuoti" interiori.
Lavorare per vivere e per morire
"....Quante persone soffrono di attacchi di ansia o di panico? Quante di queste dedicano più di otto ore al giorno alla propria professione? Tim Kreider autore di “ We learn nothing” crede che “I nostri giorni frenetici sono in realtà solo una copertura contro il vuoto.” Diventare bravi, dimostrare di reggere una mole di lavoro inumana, rendersi sempre disponibili, piccole ma pungenti regole professionali che imprigionano la necessità di essere felici...".
IL PARADOSSO lavorativo:ECCEDERE nel lavoro per "DIMOSTRARE" DI VALERE IL "PENSIERO COMUNE" nosense
"...Ad appesantire ulteriormente questa condizione ci si mettono dei
connubi di pensiero comune: “non ho nulla da fare alias non sono degno
di ricevere una promozione” oppure “non lavoro fino alle undici di sera
alias non sono una persona abbastanza importante”..."