" Questo libro di Cecilia Nubola, Fasciste di Salò... non è soltanto la storia ben documentata della VITA e delle SCELTE CRIMINALI di una quarantina di donne che dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 aderirono alla repubblica di Mussolini. L’autrice, studiosa di STORIA SOCIALE E STORIA DELLA GIUSTIZIA, analizza le carte processuali, le sentenze, le istruttorie, i documenti.... Ma è assai di più, un test impressionante, un’angosciante storia degli italiani, del loro CARATTERE, della loro MANCANZA DI SENSO DELLO STATO..."
FASCISTE DI SALO': STORIA "GIUDIZIARIA"
"... Che cosa è accaduto a quelle donne responsabili di efferati delitti, stragi, torture, saccheggi, ignobili cacciatrici di ebrei, spie dei compaesani della CASA ACCANTO, nei villaggi più che nelle città, ladre, avide di soldi e di beni?...se la cavarono a buon mercato..."
FASCISTE DI SALO': GLI AVVOCATI DEL DIAVOLO.
"...E colpiscono le lettere dei figli della Paoli, scritte certamente da avvocati che avevano ben captato il respiro del tempo — gli anni Cinquanta — inviate al guardasigilli Aldo Moro. Lettere colme di buoni sentimenti, «RELIGIONE E FAMIGLIA», «la sua squisita BONTA' CRISTIANA», il suo «CUORE DI PADRE»: «Nella vostra diuturna fatica vi seguiranno le preghiere che ogni sera rivolgiamo alla Beata Vergine affinché vi dia sempre forza nell’operare nell’interesse del nostro popolo»...."
FASCISTE DI SALO': CRIMINOLOGIA
"...Dai quaranta casi processuali presi in esame risulta che l’amor di patria era il più delle volte una RETORICA FANTASIA.Fasciste di Salò è anche un libro di psicologia criminale, il tentativo di capire, al di là di ogni implicito giudizio morale, le ragioni di tanti comportamenti aberranti. Persino in guerra, infatti, possono essere rispettate certe regole che, nelle vicende raccontate, vanno invece alla ventura. Sono terrificanti i delitti per cui le donne repubblichine, spesso in divisa tedesca, armate, furono condannate. L’atrocità, difficile da ricordare, nei confronti dei partigiani prigionieri, il godere delle loro sofferenze, le torture, l’avidità di denaro, la crudeltà belluina e compiaciuta, il clima delle Ville Tristi dove le donne ebbero una funzione non secondaria, la delazione come regola, l’inimmaginabile ferocia, la naturalezza con cui indicavano ai nazisti gli antifascisti da catturare e da uccidere..."
FASCISTE DI SALO': IMPUNITA' E COLTELLATA ALLA GIUSTIZIA.
"...Le amnistie, gli indulti, le grazie concesse furono una catena. La legge del 18 dicembre 1953, la liberazione condizionale ai condannati per reati politici indipendentemente dalla pena espiata o da espiare, per semplice iniziativa del guardasigilli, mise la parola fine a quel disturbante problema dei collaborazionisti con il tedesco invasore e dei loro delitti. Il perdonismo ha vinto. L’idea di giustizia e libertà è stata sconfitta. Un equilibrio e una misura nel giudizio e nell’agire avrebbe contribuito a render più credibile la Repubblica, creando nei cittadini fiducia nella legge e nella giustizia, oltre che nella politica..."
FASCISTE DI SALO': IMPUNITA' e COLTELLATA ALLA GIUSTIZIA.
Ma lo SCOPO era PROPRIO QUESTO:
Creare una Repubblica BARCOLLANTE, per far perdere sostanzialmente FIDUCIA NELLA DEMOCRAZIA e nella GIUSTIZIA VERA, in cui perfino la materna donna SE "CHIAMATA" A DELINQUERE ED UCCIDERE lo puo' FARE ed IMPUNEMENTE , sentendosi perfino una EROINA.