"Andromede" - andromeda

Vai ai contenuti
LIBRO
ANDROMEDE.



Rita

"Lo aveva sempre pensato che il vero potere non poteva identificarsi con I FALLITI della sua vita o quelli che aveva avuto la fortuna di non conoscere mai. No, il potere era ambizioso, non le poteva fare certe figuracce. Così finalmente aveva la conferma del perchè i suoi aguzzini cercassero sempre di ALLERGIZZARLA e lasciarla spesso anche SENZA CURE ED AIUTO per arrivare ad un tanto augurato SHOCK ANAFILATTICO. E via con merci imbevute di sostanze allergiche e con risatine di quartiere che le facevano allusioni perfino nella sua cassetta della posta. E via con il cercare di farne riempire la sua casa, in ogni occasione possibile.
Ma tutto quel male sordido gli torno' indietro con la stessa maestria criminale con cui era stato propinato, con UN CRIMINE PERFETTO."


Barbara

"Si divertivano i suoi aguzzini a farle sentire che non avrebbe piu' viaggiato senza subire limiti e fastidi di ogni genere, anche all'estero, offrendosi perfino di accompagnarla per PROTEGGERLA FINTAMENTE. Fu molto divertente per Barbara avere poi la doppia vittoria di vederli fare la STESSA FINE e non per vendetta ma per GIUSTIZIA DI STATO."

Cristina

"I guadagni neri non provenivano solo dai compensi, ma anche dalle SCOMMESSE che gli adepti in occulto si divertivano a fare perfino sui suoi EVENTUALI gas intestinali. Erano dei DEGENERATI DETERIORATI, ERANO PATTUME. Ma come in ogni inversione satanica volevano far sentire spazzatura lei. IMPRESA IMPOSSIBILE PER CHI POSSIEDE AUTOSTIMA, una roccia rispetto al palloncino gonfiato egotico dei persecutori sfigati. Così lo spazzino corrotto di turno quella mattina non si limito' a pedinarla ma scese dalla sua carriola e la segui' personalmente dal giornalaio. Cristina invece di evitarlo gli si mise a fianco, inarcando la schiena DRITTA a petto in fuori, sorridendo come una che SE LO PUO' DAVVERO PERMETTERE. L'omaccione in questione, un grezzo ed inanimato essere, allora controbbattè a tutta quella forza chiedendo una rivista di scommesse. L'imbecille voleva farla sentire meritevole del "trattamento" perchè sarebbe stata una "giocatrice" incallita.Le uniche volte che Cristina aveva giocato era a tombola o a qualche sporadico superenalotto, quello che GIOCAVA TUTTA ITALIA MORBOSAMENTE. La setta è COSI':INVERTE. Fortunatamente la realtà poi è così: REINVERTE. "


Gemma

"Era ormai un manicomio in libertà tra gli scaffali quel centro commerciale. Gli stalkers psicopatici che credevano di controllare un sano erano un DELIRIO ANTROPOLOGICO DISCENDENTE. GEMMA LO AVEVA CAPITO, I DISGRAZIATI SFIGATI NO. Così un andirivierini di cani al guinzaglio, NONOSTANTE IL CARTELLO DI DIVIETO ANIMALI DAVANTI AD OGNI SUO NEGOZIO, si scatenava al suo passaggio. Come ancora si illudevano i cani a rinforzo di far sentire cane imprigionato una donna come Gemma non era dato di sapere. Così arrivavano a strattonare e strusciarle perfino la bestiola vicino i piedi e chiamarla IL DIAVOLO. Detto da adepti di una setta SATANICA la cosa era tutta da ridere. E GEMMA RISE. Il satanasso ferito dal suo sorriso l'aggredì dicendole: "Si scosti lei al passaggio del cane se non vuole essere toccata!". Ma Gemma continuo' placida: "Non mi sono preoccupata per me ma per il suo animale.". A testa bassa ed inviperita l'essere prostituito al maligno, irrispettoso del cane come dell'umano, se ne uscì sconfitto perchè GEMMA NON SOFFRIVA DI MAL DI VIVERE, NE' ACCETTAVA PASSIVAMENTE DI VIVERE MALE. Ancora una volta VINCEVA, antropologicamente."


Katia

"Lo chiamavano il mal di vivere nel suo paesello, ma era solo VIVERE MALE, come in ogni confraternita a sfondo maligno distruttivo OCCULTO. IL FRATELLO E' PREDA, CARNE DA MACELLO e la comunità diventa un OLOCAUSTO che brucerà prima i vulnerabili e poi i CARNEFICI STESSI. Così già a prima mattina tra TELEPATIA CRIMINALE ED INTERFERENZA ILLECITA gli invasati assassini della sua città erano in POOL POSITION. Il tre ruote degenerato della nettezza urbana posizionato davanti al negozio dove era diretta Katia e la prostituta inguinzagliata ai suoi guru con il cane al guinzaglio, che appena è sicura di essere stata vista se ne scappa dentro come un ratto nelle fogne. Poi la scenetta mobbizzante con il negoziante che inventa ogni tipo di scusa per non consegnarle la merce con l'unico scopo di darle fastidio e farla ritornare. LE SETTE DISTRUTTIVE NON TOCCANO MA DISTRUGGONO LENTAMENTE ED A DISTANZA, anche con lo straining, ovvero lo stress continuo, tra ingiurie, senso di persecuzione e messe in difficoltà. Ma Katia era Katia. Lei non si offendeva, nè si stressava, LEI LI STUDIAVA, quei pazzi criminali suicidi. Si trattenne più possibile ad interagire con quel negoziante solo per fissarlo dritto negli occhi: NON C'ERA NULLA, NESSUNA LOGICA, NESSUNA UMANITA': ERA MORTO. Nessun MAL DI VIVERE, solo VIVERE MALE in una città ormai zombica."


Clara

"Non era la prima volta che come entrava in quel negozio arrivava lo scemo del villaggio a portare i caffè al titolare. Non sapeva bene perchè, come ogni innocente, ma questi erano associati a qualche calunnia su di lei. Anche l'atteggiamento era sempre lo stesso: TRONFIO E GHIGNANTE in odor di imbecillità e piccolezza. Gli schifosi hanno bisogno di abbassare per sentirsi di qualche altezza, ma Clara era INABBASSABILE. Tuttaltro che offesa, disse al paesanotto eunuco ridendo: Potreste portarlo anche ai clienti un bel CAFFE'! Lui, ferito dalla intoccabilità psicologica di Clara, sbotto' qualcosa e si allontano' tra le risate di lei con il titolare mentre gli diceve: "L'INTELLIGENZA è la piu' GRANDE ARMA CHE NON COLPISCE NESSUNO E RIVELA TUTTO". Sentendosi ferito anche lui dalla impermebilità di Clara alle loro angherie spiccie replico': "Ma l'intelligente è sempre triste". Clara ribattè: "Non lo è, quello è l'idiota che sghignazza sempre...come un idiota.". Insomma quella GIOSTRA GRIGIA CRIMINALE con Clara diventava una GIOSTRA DI COLORI ILLUMINANTE, tutto e tutti."


Maria Teresa

"Le infelicità femminili la perseguitavano perchè solo con lei le frustrate potevano SENTIRSI QUALCUNO, solo in quel gioco riservato a presunti MIGLIORI l'inetta poteva sentirsi una che usa il cervello. Cosi le streghe riunitesi in sua presenza, anche quella mattina incominciarono a sfogare il veleno delle proprie vite su Maria Teresa. Incominciarono dalla sua chiattitudine per finire all'estetica decaduta, quella che avevano indotto proprio loro. Una zoza disse ironica: "Oggi festeggio il primo mese di dieta!". Maria Teresa scoppio' a ridere dicendo: "Mamma mia che stress! Io invece me la godo, mangio di tutto, me me frego e resto pacioccona. Queste donne fissate con la linea che diventano isteriche e dall'isteria all'essere acide e vanesie il passo è breve. Fatevi al limite un bel photoshop così fate ridere anche gli altri." Una di loro sentitasi colpita dalla indifferenza di Maria Teresa ai loro tentativi di umiliarla per sentirsi un valore disse: "Pure io me ne frego, sono sempre stata cicciottella.". Maria Teresa ribattè secca stroncandola: "Io no, prima sono stata anche abbastanza figa. A maggior ragione posso permettermi di fregamene." Fu un delirio di soddisfazione per Maria Teresa sentire quelle boccacce azzittite."


Mariangela

"Fece un complimento ad una bravissima vetrinista ed il titolare del negozio si arrabbio' sostenendo che ora la sua dipendente si sarebbe montata la testa. Mariangela ebbe la conferma che lo schiavismo lavorativo incalzava insieme ad altre insidiose autodistruzioni e rispose: "Ci sono tanti IDIOTI che se la tirano solo perchè la televisione gli METTE IL NOME IN UN FILM e tutti gli spettatori idiotizzati ci cascano con tutte le scarpe adorando degli inetti!". Una cliente collusa subito ribattè ironica: "Ma sono almeno BELLI.". Mariangela ribadi': "Ma dove sono queste grandi bellezze nel popolo? Le persone veramente belle sono pochissime per NATURA. Mi dispiace deluderla ma NELLA REALTA' non sono neanche così belle esteticamente, non quanto fanno SEMBRARE! Quindi cara vetrinista SEI BRAVISSIMA ED ATTEGGIATI perchè tu te lo puoi PERMETTERE, perchè c'è la sostanza e quella è INDISTRUTTIBILE.".GIUSTIZIA FU FATTA per qualche minuto e Mariangela lo fece da sola e senza violarla."

Carmen

"Ebbe il grave sospetto di essere una vittima di una neosetta mansoniana quando sentì passare il camioncino pubblicitario di Peppa Pig sotto casa mentre anche sui social facevano allusioni alla sua persona come MAIALE ed in effetti lo scrivevano con il suo sangue su internet, quello del suo martirio diffamatorio, anche se non organico. La conferma venne dai contestuali fuochi di artificio quasi continui in assenza di feste religiose cattoliche. Ma gli unici porci erano loro, guardoni, stupratori e spesso anche chiattoni e sudaticci. Le porche, poi, erano peggio degli uomini loro degni compari, con il grasso di abominio che colava dalle loro sordide bocche di vipera sugli artigli di tigre. E di quei maialoni e psicopatici il POTERE A TEMPO DEBITO NE AVREBBE FATTO SALSICCE IN LABORATORIO E PORCHETTA IN OBITORIO. TUTTO A TEMPO DEBITO, quello previsto dal VERO "PIANO", L'UNICO...SU DI LORO."


Claudia

"L'aveva trovata l'arma, sorridere ai suoi aguzzini. Poi l'aveva affinata, aggiungendo compassione. Alla fine fu perfetta. Quando il camioncino delle PATATINE in busta ed il concittadino con IL CANE AL GUINZAGLIO le tagliavano la strada per farla sentire oltre che sequestrata, una SCHIAVA SESSUALE, seppur d'immagine cybernetica, lei aggiunse anche il saluto parlato: "Buon giorno grandissimo!", sparato diritto in faccia OCCHI NEGLI OCCHI!". Una donna sola forte come solo una persona LIBERA E SENZA PAPPONI puo' essere. Erano momenti tanto piu' d'estasi quanto più erano spietati. La loro artigliieria  gli si RIVOLTAVA CONTRO SCHIAVIZZANDOLI NELLA PERDIZIONE ANCHE SESSUALE."

ClNZIA

"Fu felice che fossero proprio i media, IL POTERE, a rispondere alla insidiosa domanda che spesso le fecero in quegli anni: "Dove sono i tuoi amici, i tuoi parenti?". Intendevano dire che in un mondo savana se non aveva PROTETTORI era perchè li aveva evidentemente TRATTATI MALE. Invece i suoi conoscenti erano impegnati a guadagnare sul suo sangue e pompare il loro ego con le loro calunnie ed esagerazioni, ERANO IMPEGNATI A VENDERSI E VENDERE il futuro della loro progenie. ERANO IMPEGNATI a costruirla loro la savana ed A MORIRE IN UNA LENTA AGONIA impercettibile ma inesorabile mentre Cinzia era SEMPRE PIU' VIVA, cercando di tenerli tutti in cerebralmente attivi con la condivisione delle verità delle cose."


Brigitta

"Aveva detto a Brigitta, riguardo i suoi comportamenti criminali verso di lei, che la verità delle cose in realtà non era mai esistita, però nel suo cervello e sotto il suo piumone a cercare verità socialmente inutili e perfino inviolabili ci era entrato. MA QUALE PLAGIO. UNO STRONZO e BASTA, meglio detto PARACULO."


Bianca

"Il porco del cognato con il porco del suo idraulico avevano ormai un sincrono criminale veramente degno della suonata di un piano, una di quelle "a MORTE", per MESSE FUNEBRI. Mentre cercava di farle perdere anche la casa un po' tutto il porcilaio che circondava la sua vita da anni, il grosso maiale stalker sturalavandini la pedino' mentre andava a vederne una nuova per affittarla, avvertito dal marito della sorella. Appena Bianca stava per attraversare rallento' con la macchina facendo finta di essersi ingolfato per poterle buttare addosso tutto il gas di scarico accumulato. Bianca non si smosse di un millimetro e si divertì a salutarlo a voce alta facendo il suo nome mentre tutti lo guardavano in quella azione orrida e bestiale su una donna inerme. Molti si chiedevano dove lei prendesse tanta forza per affrontare tante azioni così viscide e lugubri, ma la risposta era semplice: le bastava pensare al fatto di NON ESSERE LA DONNA DEL PORCO ed alla SFIGA DELLA SUA POVERA MOGLIE. Chi tratta una donna come un animale, prima o poi le tratterà tutte e NON SARA' SCRITTO SU FACEBOOK e tantomeno in una CRONACA ORMAI QUASI TUTTA FALSA."


Brunella

"Le faceva davvero impressione vedere dei bei giovani sani e potenzialmente eccezionali spegnersi in una idiozia perversa insieme a tutta la loro famiglia con una leggerezza che in confronto all'incoscienza totale sembrava pure peggio. Così Brunella entrando nell'esercizio commerciale di turno trovava la solita famigliola di turno a dire e fare le stesse schifezze suicidiarie di turno. Iniziò il ragazzone della prole sparandole un bel tossito nazista addosso e cui Brunella leggiadra come una piuma rispose con uno starnuto attivista, scusandosene. Il bellimbusto stizzito dalla impermeabilità di una VERA DONNA appena possibile le butto' in faccia ALLUSIVAMENTE la SUA PARTECIPAZIONE CON IL PADRE E TUTTA LA FAMIGLIA AL REVENGE PORN SU DI LEI, PUBBLICAMENTE, questa volta sicuro di poterla ferire a morte. Brunella che CAPIVA IL VERO SCOPO DELLE LORO AZIONI PIU' DI LORO STESSI, disse: "Se a te e tuo padre piacciono le donne nude, come dici, INTERNET PULLULA, spesso sono anche minorenni e sono TUTTE PORNOSCHIAVE INCONSAPEVOLI con le spycam. A proposito di' alle donne della tua famiglia di stare attente nei bagni pubblici o nelle palestre come anche ai fidanzatini. Purtroppo ci sono dei coglioni pervertiti che hanno diffuso queste pratiche. E non pensate solo a guardare le partite! Seguite anche la cronaca ed una informazione più vasta!". Il bellimbusto rimpiccioliva sempre di piu' sentendosi MESSO A NUDO SEMPRE DI PIU' NEI SUOI ERRORI e rispetto alla grandezza intellettiva e spirituale di Brunella che non aveva bisogno di distruggere nessuno per sentirsi un valore."


Nella

"La solita crocchia di LOFFE, ovvero donne con L'ARIA INQUINATA nel cervello, accerchiava Nella con naturalezza. Una di loro disse per farla sentire anche una cattiva figlia: "Questi genitori dovrebbero dare piu' mazzate ai figli per educarli meglio!" . Nella senza battere ciglio disse: "Signora, tranquilla ultimamente ci sono molti casi in cui li stanno lanciando proprio dalla finestra." La pereta colpita al cuore della sua mediocrità ribattè a disagio: "No no, non intendevo ucciderli.". Nella ironica controbattè: "Certo, meglio torturarli solo così se si suicidano lo decidono da soli.". Loro si misero a RIDERE ISTERICHE. Nella aveva parlato di FIGLICIDI E LORO RIDEVANO. Mai Nella avrebbe voluto essere la loro SFORTUNATA FIGLIA o essere un genitore come loro, da mettere solo AL MURO CON PENA CAPITALE."


Cristina

"A casa sua il vicino di sotto le aveva fatto trovare un "piano" affianco la sua cantina, a casa dei genitori il "piano" suonava dal vicino di sopra, ma loro non capivano che quel PIANO SUONAVA SOLO PER LORO".


Franca

"Erano le donne le peggiori, le nuove cagne naziste "a distanza", più bestie di quelle dei lager "a contatto". Una di queste, una vecchia, le dice "Oggi è venuta sola?" volendo far ironia sul fatto che da anni la vedeva venire sempre sola nel negozio. Franca esplose in una risata: "SOLA IO? MAGARI SIGNORA MIA! Non potrei esserlo neanche se volessi." riferendosi ai suoi ossessionati persecutori. Lei replico' : "L'APPARTENENZA E' IMPORTANTE!". Franca prese in mano delicatamente il suo involucro vuoto cerebrale e lo accarezzò dicendole: "Associarsi si, a delinquere, no grazie. Già fare schifo fa schifo, ma farlo pure per fare una fine di schifo mi fa schifo abbastanza. Mi terrò i miei parassiti falliti cercando di condurli sulla retta via, quella della salvezza, la mia!". La salma nera vivente portò la sua carcassa organica altrove mentre Franca rimase tranquillamente dove era luminosamente viva."


Frida

"La frustrazione della vecchia incapace con quella della badante infelice sono un MIX ESPLOSIVO DI MALEFICIO se L'IMPUNITA' DEMONIACA LE BENEDICE. Così a turno, una di queste coppie da thriller, si alternavano nel lancio della feccia di cui erano costituite contro una donna in gamba e forte come Frida, nella illusione che l'appoggio anche di altre carogne riuscisse a centrare meglio il bersaglio. Un giorno la pedinava la serva, facendo finta di aver perso le chiavi, con allusioni a calunnie di furto e trattenendosi a commentare SADICA i piedi scoperti di Frida per una patologia ai piedi. L'altro giorno passava la sghignazzante vecchia sulla carrozzella con la fallita che la spingeva per far sentire Frida sola e senza assistenza. Ma Frida non vedeva fortunate unite, solo sfigate destinate allo stesso sordido destino infernale. Frida le vedeva come loro non si sentivano: BRUTTE, RACCHIE, LURIDE BESTIE indurite dalla vita ed incarognite dalla seduzione satanica che subito attecchisce dove c'è il NULLA DELLE CAPACITA' E DEL VALORE UMANO. Si,una coppia orrenda, da far accapponare la pelle nel miglior film horror."



"Lucia"

"La prendevano per i fondelli sempre, specie quando la trattavano bene e Lucia li LASCIAVA FARE. Li lasciava fare perchè sapeva che STAVANO SCEGLIENDO, il loro destino. Inciso sul suo nome e sulla sua pelle c'erano le SORTI degli ALTRI, dei suoi aguzzini. Così quella mattina la solita donna "grigia" in una fila d'attesa incominciò a parlarle facendo la carina e contemporaneamente si toccava al lato del seno con segno di dolore. Stava facendo capire a Lucia che la spiava mentre a volte aveva quei fastidi. Lo faceva per sentirsi FORTE, MIGLIORE. Lucia capiva e si stava perchè solo una DEBOLE ha bisogno di abusare per sentirsi forte, perchè solo la PEGGIORE puo' fare qualcosa di male che poi diventerà un DIRITTO SU DI LEI. Lucia penso:" Povera idiota, hai voglia di essere lasciata morta a terra sotto gli occhi di tutti, se ti capiterà qualcosa e con te sarà davvero GIUSTO, sarà per VOLONTA' DEMOCRATICA"."



"Maura"

Avevano ragione a parlare di effetto Lucifero quando si tiene prigioniero qualcuno potendo fargli qualsiasi cosa impunemente. E più passavano gli anni più i diavoli incominciarono a poter partorire direttamente diavoletti, già corrotti nella mente e nello spirito ai primi passi nel girello.Così,dopo una notte di torture con le armi psicotroniche sulla inerme Maura, non soddisfatte dello spettacolo videodrome "Live", qualche peretella osò anche aspettarla al varco mentre andava a comprarare delle medicine per cercare di limitare i danni ed il dolore. RIDEVANO LE PICCOLE IDIOTE SFORTUNATE, SFORTUNATE "DI PARTO", di essere state generate da adulti talmente poco amorevoli con loro da destinarle ad un destino di BRUTTE E FALLITE, STUPIDE E MEDIOCRI, privandole del potenziale che le avrebbe rese forse splendide. Ridevano e la riprendevano con il cellulare senza farne troppo segreto. Ridevano tronfie della loro salute e cura estetica, RISATE FACILI PER CHI IN MANIERA FACILE VUOL SENTIRSI MIGLIORE e FORTUNATO. Ma non erano nè migliori, nè più fortunate, percorrevano solo una strada goduriosa in discesa inconsapevolmente diretta all'inferno, quella che avrebbe "bruciato" anche loro e MOLTO PEGGIO.



Liliana

"La PNL era un arma in mano a quegli incoscienti e SUICIDI criminali in carriera. L'olfatto non ne era escluso per degli ANCORAGGI MOLESTATORI da innescare nella mente della vittima. Così spesso le spruzzavano un forte deodorante per le scale quando scendeva, di un odore acre, che poteva anche essere insetticida e quindi creare pure un DANNO FISICO. Lo stesso identico spruzzato nell'androne del condominio della sua famiglia, quando andava a trovarla. Era assurda quella collaborazione continua e precisa per FARE SCHIFO ED ESTINGUERSI, ma l'idiozia è la regina del fallimento."

Lella

"La solita scenetta del "debito" nella salumeria di turno: "Poi vi pago.". Lella abbraccio' quella cliente impenitente e le disse ridendo: "Signora per carità, pagate subito perchè rischiate la morte!". L'invasata dissociata disse: "No,sono tranquilla." Voleva dire che lei era BRAVA, una "perfetta pagatrice" e quindi non rischiava l'OMICIDIO per un NON REATO "PRESUNTO". Lella si chiedeva come POTESSE SENTIRSI TRANQUILLA una che ASSASSINA IL PROSSIMO SENZA LA CERTEZZA DELLA COLPA, UCCIDENDO ANCHE LE ISTITUZIONI a cui si sostituisce illegalmente. La pazza uscì dal negozio dicendole "Non si dovrebbe mai avere un debito!" e Lella le rispose, stroncandola dentro, "Non non si dovrebbe mai UCCIDERE, visto che il DEBITO non è un reato ed il secondo un PECCATO MORTALE!". Ma le sette sono così, producono SUICIDIO DI MASSA "RIDENS"."


Genny

"Se lo ricordava quel mantra di una HATER del suo gruppo killer: "Morire non è non poter comunicare ma non essere più compresi!". Si riferiva a tutto quel bel piattino di "false testimonianze e false prove" che la diffamavano nel mondo, cambiandole i connotati.Una SCONOSCIUTA che non aveva nessun motivo di odiarla ma il cui odio le avrebbe portato dei VANTAGGI. UN ODIO COMODO. Peccato che l'odio distrugge chi lo prova, specie se è "freddo", è cinico, è in realtà INDIFFERENZA ALL'ALTRUI. Infatti alla fine furono CAPITE BENISSIMO TUTTE E DUE. Genny nelle sue qualità originarie e postume e l'odiante a pagamento egotico in quelle peggiori PREGRESSE E SUCCESSIVE. GIUSTIZIA FU FATTA e fu LUCE."


Jane

"Come si fa a non fidarsi di tutti i propri amici? Glielo aveva fatto capire un suo consulente informatico dicendole: "Nessuno si puo' aspettare una cosa del genere!". Non era lei che si era esposta condividendo qualche sua lecita passione artistica o qualche emozione del momento con chi conosceva da una vita sulla sua pagina social privata, ma erano loro che L' AVEVANO TRADITA, come solo degli svalvolati e corrompibili potevano fare dietro a false lusinghe. La setta è come il paese dei balocchi, tante promesse facili e poi LA MAZZATA, il CONTO DA PAGARE. Con la scusa delle BUGIE INNOCENTI E FALSE di Jane ne avevano PERPETRATE di DIABOLICHE e la scritta nei suoi confronti che "lavare la testa al ciuccio con il sapone è inutile" si RIVOLTO' contro DI LORO, gli unici veri ciuchi, ignoranti, gli unici veri pinocchi, falsi e bugiardi. Ma Jane continuò a lavare la testa con il sapone ai suoi ciuchi perchè, a differenza loro, la sua parte pinocchia aveva un forte e saldo grillo, perchè la speranza è vita."


Carmen

"I veri giochi si stavano scoprendo e sentisi come una cretina ad essere caduta nel trappolone egotico di Babilonia rendeva la popolazione particolarmente ACIDA con la loro VITTIMA PREFERITA. Una rabbia DOPPIA perchè la LORO GAZZELLA, DA SOLA, invece, NON CI ERA CADUTA. Questo perchè lei non si era mai sentita tale e non aveva mai visto attorno a sè dei potenti leoni ma solo dei coglioni circensi.CARMEN NON SI ERA MAI DISSOCIATA DALLA REALTA' E DAL BUON SENSO, come avevano fatto i suoi illusi predatori. I predatori furono depredati per la loro stessa logica e non potendola più far sentire una CIUCA perchè mai lo era stata, il solito sconfitto di turno cerco' di farla sentire almeno INGRASSATA e disse "Il maiale parla al ciuco". Carmen gli sorrise pensando "I CHILI SI LEVANO, MA IL TUO INFERNO RIMANE, BABY"."

Lara

"L'amica dall'alto della torre di Babele scrisse su Facebook : "Non ha ancora capito tutte le scelte sbagliate nella sua vita!". Finalmente Lara poteva con sicurezza matematica risponderle: "Mai quanto tutte le tue su di me, cara la mia FALLITONA!". Se lei però lo disse con un ghigno di superbia, Lara rispose con un sorriso di UMILTA' SCIENTIFICA."

Molly

"Ci volle del tempo per capire tutto, ma le cose migliori sono quelle per cui devi attendere. Capì finalmente perchè una delle sue piu' accanite aguzzine si limitava a "pregare" per lei mentre soffriva anche fisicamente, perchè IL DEMONIO AVEVA DETTO ALLA SUO ADEPTA che la VERA CRISTIANA ERA INDEMONIATA. Indemoniata sotto il suo piumone, nel suo inconscio mentale, nei suoi discorsi privati e specialmente nelle sue MALEDIZIONI AGLI AGUZZINI DIABOLICI, quelli MALEDETTI DA DIO nella BIBBIA. Insomma quella donna era IL BUE CHE DA' DEL CORNUTO ALL'ASINO."


Milly

"Le sue amiche su Facebook se la sghignazzavano a scrivere "Chiamate l'esorcista!" tra immagini di gufi e gufetti e di streghe e streghette. Ma Milly non sghignazzò quando i loro stessi guru li smascherarono come i SEGUACI DEL DEMONIO, QUELLO VERO, QUELLO CHE SI VESTE DI DIO, limitandosi ad una risata di GIUSTIZIA ISTITUZIONALE. Loro, quelli destinati a subire lo stesso inferno inferto alla loro vittima sacrificale, perchè sacrificare il prossimo è uccidersi, perchè il diavolo non salva nessuno."

Michela

"Una del gruppo social aguzzino incominciò ad inventarsi che la suocera non voleva che lei stesse con il figlio e che le aveva fatto la fattura. Proseguiva simulando di dover camminare con il sacchetto di sale addosso. Spesso infatti postavano questo "SALE ANTIMALOCCHIO". Mai Michela poteva immaginare che quella apparente mente normale fosse di UNA INVASATA DI SETTA che le stava dando della strega che fa le fatture e che LORO TUTTI DOVEVANO "PROTEGGERSI" DA LEI. Ma gli unici che stavano "fatturando" una vita erano LORO e gli unici da cui dovevano proteggersi erano SE STESSI."

Mariella

"Una delle sue persecutrici le scrisse una lettera dove parlava della sua vita come una vita OSCURA, intessuta di ERRORI al di là di una FACCIATA NORMALE. Detto da una che faceva parte di UNA SETTA OCCULTA CRIMINOGENETICA FINTADEMOCRATICA e FINTACRISTIANA SATANICA operante OGNI GIORNO DA ANNI CRUDELTA' E REATI su Mariella, MIMITIZZATI ED A DISTANZA, quelle parole, alla fine, si rivelarono nella loro più totale PAZZIA E DIAVOLERIA. La demonizzazione delle INEZIE di un buon CRISTIANO e LE CALUNNIE intessute con STRALCI DI VERITA' era proprio la tipica mossa dei maligni. Pensò, quindi, che non bastava distruggere quel pezzo di carta ma bisognava BRUCIARLO DOPO AVERLO BENEDETTO con l'acqua di Lourdes, perchè conteneva LE MOSSE DEL DIAVOLO.

Nella

"Finalmente capiva perchè spesso l'accusavano di INTELLIGENZA. IL VERO STRUMENTO SALVIFICO E DIVINO era presentato come DEMONIACO, capace di imbastire negatività. Capiva anche perchè l'accusavano di essere SENSIBILE, perchè la sensibilità è vista come DEBOLEZZA IN UN MONDO CHE E' UNA SAVANA, una strada verso IL DOLORE. Peccato che senza dolore NON C'E' GIOIA e che senza INTELLIGENZA non c'è la comprensione della VERITA' SALVIFICA e dei PERCORSI OTTIMIZZANTI le vite delle persone tutte. Peccato cadere nelle grinfie del diavolo VEDENDOCI DIO, ma questo succede quando non si è INTELLIGENTI E SENSIBILI."

Annarita

"Con la solita tattica "cinestetica" di PNL quella mattina l'accerchiarono delle ragazzine, approfittando del semaforo rosso per i pedoni. Fecero sentire chiaramente ad Annarita il nome di una di quelle che piu' l'aveva diffamata sui social, affermandolo esplicitamente. Anna non sapeva se quella mossa del povero branco femminile impazzito era o meno a suo favore, ma SICURAMENTE LE PERSONE CONOSCEVANO I NOMI DEI SUOI CONOSCENTI DIFFAMATORI, quelli che avevano istigato anche loro a pensare falsità di una persona ed colpirla inzozzandozi e fallendo in un plebiscito popolare inconsapevole autodistruttivo. ERA BELLO CHE I SUOI AGUZZINI I LORO NOMI SE LI FOSSERO DIFFAMATI DA SOLI."



"Lilly"

"Lilly si divertitiva troppo ad immaginarsi le selezioni dei decerebrati che le metteveno dietro per strada e nella sua vita. Le figure preferite erano i narcisisti, quelli che si sentivano troppo e volevano ancora di più o i frustrati, quelli che si sentivano nulla ed avrebbero voluto sentirsi qualcuno. Ormai le reazioni di timore e sofferenza erano un ricordo lontanissimo ed avevano lasciato molto presto il posto alle risate o alla compassione. Chi sta sulla torre di babele SPIA chi sta giù per sentire UN POTERE, invece è lui che si ABBASSA a fare qualsiasi azione per vivere quella effimera illusione. Così passava il ragazzotto indossante la maglia con la scritta KINDER perchè giorni prima Lilly se ne era fatta una scorpacciata.Lo straccione del paesello si sentIva Sean Connery nel film 007 "la vendetta della merendina". LUI ERA PROTAGONISTA PER UN MINUTO, poco importava a quale reale fine, poco importava quanto fosse patetico. La seduzione egotica era la trappola di quella TORRE MAGICA, quella del ridicolo narcisista che ti offre la cocacola perchè ti ha guardato berla nella gabbia che crede aver costruito intorno a te, mentre l'unico che è IL TUO SCHIAVO E' LUI, perchè solo lui senza di te NON E' NESSUNO."


"Nannina"

"La privazione della sua difesa processuale sembrava una condanna, quella destinata ai peggiori o comunque ai più deboli. Invece si dimostrò GIUSTA perchè I SUBUMANI non possono essere giudicati in un TRIBUNALE UMANO, perchè i diavoli NON LI PUNISCE DIO MA SATANA. Perchè chi sostituisce L'IDOLO A DIO si sceglie da solo una pena diversa, una punizione INFERNALE"



"Lara"

"Quella mattina qualcosa incomincio' a cambiare. L'accettazione dove spesso veniva lasciata fuori per dover ritornare, con un scusa o con l'altra, ora lasciava fuori tutti e senza spiegazione alcuna per chiunque. Quella mattina una torre di Babele era crollata, perchè quello che il popolo accetta su uno lo accetta su se stesso, perchè il DIRITTO DI UNO E' IL DIRITTO DI TUTTI. Quella mattina alcune delle fantasie del Paese di Alice nelle Meraviglie incominciarono a svanire insieme ad una parte del paese dei Balocchi e qualche raglio si incominciò ad udire tra gli astanti."


"Nella"

"Il suo avvocato le disse: "Capisci che con questa gente i rapporti sono finiti?". Lo disse maliziosamente nel senso che quei suoi legami erano chiusi da loro e distrutti da lei. Ma Nella gli rispose smaliziatamente: "Loro hanno chiuso solo il loro cuore e cervello e si sono autodistrutti da soli". Nessun valore, nessuna perdenza."


"Nannina"

"La privazione della sua difesa processuale sembrava una condanna, quella destinata ai peggiori o comunque ai più deboli. Invece si dimostrò GIUSTA perchè I SUBUMANI non possono essere giudicati in un TRIBUNALE UMANO, perchè i diavoli NON LI PUNISCE DIO MA SATANA. Perchè chi sostituisce L'IDOLO A DIO si sceglie da solo una pena diversa, una punizione INFERNALE"


"Nancy"

"Nancy pensava a quel documentario sulle sette in cui ex adepti confessavano che li svegliavano anche di notte per eseguire "gli ordini" dei guru. Così quando sentiva i vicini rumoreggiare a qualsiasi ora o i passanti sotto il suo balcone all'alba recitare teatrini a voce alta, si sentiva FORTUNATA a restare nel suo lettuccio morbido e pulito della macchia di perseguitare qualcuno mentre gli sfigati si dovevano alzare, vestire ed eseguire azioni indegne che avrebbero anche distrutto la loro stessa razza. Meravigliose considerazioni abbracciati ad un cuscino. "


"Mary"

"La 'lista nera' di setta era stata data anche alle UTENZE. Così quando Mary chiamò ad un ufficio di telefonia mobile per avere IL LISTATO DELLE SUE TELEFONATE ad uso legale, l'addetto le rispose sarcasticamente e consentendosi una libertà fuori luogo, che ormai "NEANCHE PIU' GLI ASSASSINI ANDAVANO IN GALERA". L'invasato si riferiva a lei, la FANTOMATICA ASSASSINA sentenziata nell'ANTIPROCESSO MEDIATICO. In realtà, senza esserne cosciente lei stava PARLANDO DI SE STESSA E DI TUTTI QUELLI COME LEI che sarebbero rimasti sempre più a piede libero, tutti insieme appassionatamente e PERICOLOSAMENTE. Era strano per Mary ripensare a quei momenti terribili ma ora l'incubo era solo un cubo di Rubik risolto."


"Lidia"

"La negoziante era una sua fedele umiliatrice disumana. Lidia rivelava LE DONNE INFELICI, per quanto mascherate da una espressione placida. Quella mattina si rivelò anche la sua ignoranza. Lidia come sempre propinava il suo attivismo sui diritti umani e la soggetta controbattè che i VENTENNI FIGLI NON LI AVEVANO MAI AVUTI. Lidia rimase attonita e le chiese dove fossero in quel momento. La loffa rispose che erano in vacanza con gli amici a girare l'Europa. Inutile ragionare con una pereta, che in termini criminologici significa "cerebralmente assente e rarefatta, con rigurgito di gas indestinale, composto di scorie umane, in un percorso inverso dal basso verso l'alto".


"Eleonora"

"Sotto il fascismo erano tutti fascisti e ci stava il segno fascista. Ma sotto la democrazia vedere segni fascisti non ci poteva proprio stare. Come si fa a TORNARE INDIETRO? Come si fa a RIACCETTARE L'INACCETTABILE? Come lo puo' fare un anziano, un nonno, quello che lascia il sangue del suo sangue in una situazione che è solo UN ERRORE, un ERRORE che gìà si conosce? PERCHE' VOLEVANO LA PROPRIA PROGENIE DISTRUTTA? Così quel vecchio nostalgico che il giorno prima le camminava davanti con il polso nella mano dietro la schiena, in segno di "prigioniera" del governo, si riproponeva sfacciatamente. Eleonora lo fissò negli occhi perchè voleva CAPIRLO, perchè chi VUOL CAPIRE E' SEMPRE LIBERO. Lo sguardo era freddo e senza vita, zombico e fu chiaro che l'unico che si era reso SCHIAVO DEL GOVERNO era lui. Mai come in quel frangente l'autorità stava concedendo LA LIBERTA' TOTALE al cittadino di esprimersi e di DECIDERE la propria posizione nei confronti della propria razza e del potere. IL GOVERNO fu l'unico che aveva lasciato LIBERA ELEONORA, come quell'anziano fanatico suicida."


"Jane"

"Il solito invasato le biascicò al suo passaggio: "Stiamo mettendo in atto la volontà di Dio! Non possiamo fare altrimenti!". Jane pensò: "Testa di minchia, Cristo non ha mai parlato di "buchi" e "buche". Stavano volontariamente attuando solo un grande BUCO NERO, quello che risucchia dentro tutto e poi non si sa che fine fà."


"Katia"

"L'ennesimo stupratore era uscito subito di galera ed i suoi concittadini indignati continuavano a mettere LE SCARPE ROSSE sul selciato sempre più purpureo. L'ennesima stupratrice di Katia continuava a mettere le BUSTE DI LATTE al suo passaggio con allusioni UMILIATORIE sessuali "MUCCHESCHE", con uno sguardo squallido ed una espressione cagna che non aveva visto neanche in faccia ad un pervertito uomo. VOLEVANO PROVOCARLA, ABBASSARLA ma ottennero solo che ABBASSARONO GLI ANNI DI GALERA A QUELLI COME LORO. Provocarono solo la legittimizzazione di quella DISTESA ROSSA SEMPRE PIU' CORPOSA, specie sulla superstrada di internet."


Lena

"La giovane sorella dell'ex aveva postato con l'amica, per aumentare le richieste di amicizia su facebook, una foto con delle pillole in bocca, ISTIGANDO AL SUICIDIO LENA. Cosa non fanno le mignottelle per aumentare le conoscenza maschili facendo le "eroine" delle cause perse! Infatti incominciarono a fare un bel volo dalla torre di babele social quando le "giustiziere" si rivelarono "da giustiziare" nella apocalisse. Fortunatamente Lena non era COMPLICE DI QUEL SUICIDIO e RIMASE VIVA per assistere allo SPETTACOLO DELLA GIUSTIZIA DIVINA"

Lena

"Fu ironico vedere la nipote dell'ex marito che cercava di aumentarsi i followers sulla pagina facebook postando la sua foto con gli amici che facevano il gesto di tagliarsi la lingua. Si riferivano a Lena, per la sue "critiche private" che avevano spiato in hackeraggio ed interferenza illecita. Ma fu da scompisciarsi dalle risate quando uscì fuori che SULLA TORRE DI BABELE CI SI ERANO MESSI LORO, TUTTI INSIEME E PUBBLICAMENTE, con le loro facce e nomi e cognomi. L'IDIOZIA è sempre stata fonte di COMICITA'."


Barbara

"Finalmente per Barbara il cielo torno' a splendere e gli uccellini a cinguettare in una luce che rendeva sempre più rarefatti i traumi. Senza ombra di dubbio emerse che fin dall'inizio ogni azione nei suoi confronti era stata proposta ai suoi aguzzini per distruggere loro, i falliti che avevano accettato di farla. Finalmente tutta quella fiumana di abusi ed oltraggi gli tornavano indietro come una ONDA ANOMALA APOCALITTICA. Barbara fu di gomma e loro di colla. Tutta la loro forza rivelò la loro debolezza, tutta la loro superbia la loro frustrazione. Tutta l'attesa di Barbara rivelò la sua resistenza, tutta la sua non trasformazione la sua "essenza". FINALMENTE FU GIUSTIZIA, quella che le avevano negato in tribunale, con una sentenza ad INFERNO ETERNO, l'unica giusta per i demoni."


Brunella

"Si ricordava della sua "amica" che pubblicava sui social "Lei ci ha scoperto e ci vuole distruggere". Ma Brunella pensava "Cara, sei stata bravissima a farlo da sola." La vendetta è la giustizia dei rei, quella che poi giustizia loro e Brunella era tutta un altra storia."


Anna

"La vecchia si aumentava la pensione e la badante il livello sociale. Le giustiziere diventavano BRAVE E RICCHE, peccato che era solo SUPEBIA E CORRUZIONE e l'avrebbero pagate care, tutte e due, come in ogni confraternita di Babilonia. Così alle casse, il miglior luogo da dove la preda non poteva scappare, le feroci aguzzine mascherate di sguardo pio, facevano il loro lavoro sporco vestito di buon cuore comunitario. La sfigata disse all'avida: "Ho preso gli stessi prodotti che usa ANNA per pulire il bagno, quello deve essere sempre in ordine.". Si riferivano al diminuito igiene casalingo della donna che la loro città teneva isolata, diffamata,minacciata, molestata ed istigata al suicidio da anni, si riferivano a lei. Anna invece penso' alla LORO SPORCIZIA, quella delle loro coscienze. Pensò alle RAGNATELE nei loro cervelli bui e vuoti, pensò a quella torre di Babele sui cui salgono tutti gli avidi e narcisisti, gli incapaci e frustrati, la GENTE PIU' LORDA DI TUTTE. Lurida come tutti quelli che si permettono anche di giudicare le mancanze a cui induce la sofferenza causata proprio da loro. Pensò alla loro FINE DI MERDA, quella a cui si erano destinati ergendosi lì sopra."


Katy

"Faceva davvero effetto in una metropoli la capillarità di quel crimine assurdo sul concittadino. Una LISTA NERA di DIFFAMATI con allegato REATO "a comanda canina" da propinargli per essere "MIGLIORI E SALVARSI ". Essere peggiori per sentirsi migliori e criminalizzare la società per salvarla erano concetti che aveva sentito, ma da una sua amica infermiera che lavorava all'ospedale psichiatrico della Grande Mela. Erano davvero idee che potevano avere solo BIPOLARI O SCHIZOFRENICI e ASOCIALI con patologie mentali criminali, aggravvate da quelle OSSESSIVE COMPULSIVE della persecuzione e del "gioco". Così Katy vedeva giorno dopo giorno aggravarsi i suoi amati concittadini e si sentiva impotente nel non riuscire ad aiutarli, nonostante i suoi sforzi con il gruppo di attivisti americani. Notava che "il teatrino" mimetico stava lasciando sempre più spazio alla AGGRESSIVITA' ESPLICITA E FISICA. Spesso in quel bar in cui sostava a volte da una vita, le era arrivata la coltellata in PNL, ma si incominciava a vedere IL SECONDO STADIO. La barista, interrotta nel suo "teatrino" criminale da Katy, che le chiedeva un bicchiere d'acqua perchè stava svenendo dal caldo, incomincio' ad aggredirla URLANDO di aver interrotto la chiacchierata con un cliente. Katy per tutta risposta guardo' il suo collega dietro al bancone e ridendo gli disse: "E Gesù disse : Date da bere agli assettati! ". Il ragazzo sorridendole le porse gentilmente da bere. Lei ne MORI'. Un altro verme della mela aveva dato il suo morso."


Mariolina

"Non potendo colpire la persona crearono un personaggio perchè tanto caro è il falso a lucifero quanto fallimentare alla lunga per i suoi disillusi adepti. Così la venivano ad abusare fino a casa parandosi sempre dietro le false ACCUSE DI CUI ERA IMPUTATA nel copione della loro DOPPIA vita. E mentre le facevano un preventivo maggiorato ed una valutazione falsa, uno diceva: "Conoscevo la tua amica, me la ricordo, era bellissima". Si riferiva a presunte invidie da parte sua e Mariolina pensò al film "La ragazza nella nebbia" ed a quella FALSA TESTIMONE che mentì in televisione CALUNNIANDO il conoscente per avere POPOLARITA' poichè aspirante attrice. Quindi rispose ironica al delinquente infiltratosi nel suo domicilio: "Non era, è ancora bellissima, fa la ATTRICE." Era vero, seppur in esibizioni delle feste di paese. Non sapeva quanto fosse brava sul palco, sicuramente era bravissima a mentire. Non sapeva quanto fosse effettivamente bella, ma sicuramente la sua bocca era un cesso che trasbordava merda su Mariolina da anni, in associazione con concittadini malfattori e guru mediatici seduttori. Sicuramente I TEATRI SAREBBERO BRUCIATI TUTTI NELLA APOCALISSE, perchè la meretrice di davvero bello ha davvero poco e viene distrutta dallo stesso drago che ha cavalcato."


Carola

"Fu scioccante essere trattata come una prostituta, spiata nella intimità del suo solitario piumone e come una stupida perchè non era prostituita mentalmente e spiritualmente a degli uomini personali o istituzionali. Ma tutto nelle sette sataniche è paradossale e dissociato e quando le studiò lo capì, tirando un sospiro di sollievo. All'inizio si era sentita assurdamente diversa ma ora sapeva che era una delle poche persone ancora assolutamente sane. Si ricordò della grave offesa alle istituzioni che la frase ricorrente rivoltele "Ma non hai amici carabinieri?" conteneva insidiosa. Ma come si permettevano di immafiosire la BENEMERITA, cercando di farla sentire una SFIGATA o INDEGNA perchè non viveva le autorità come "normalmente" deviate? Arrivarono a farle sentire frasi "L'amica ha i parenti nell'Arma" per indurla a percepirsi più impotente rispetto l'aguzzina. Ma Carola non riuscivano neanche a sfiorarla perchè lei pensava a loro, a quelle ISTITUZIONI nelle quali era nata, dalle quali era cullata e protetta e che ora quei mentecatti stavano intaccando un pezzetto ogni giorno. Si esaltavano LORO AMICI ma le STAVANO SOLO TRADENDO E DISTRUGGENDO, come tutti i giustizieri che l'unica cosa che alla fine giustiziano è la giustizia. Carola era orgogliosa di NON AVERE AMICI NELL'ARMA perchè questa era l'unica vera dimostrazione di AMARLA E RISPETTARLA."


Caterina

"Il suo abile narcisista manipolatore, che stava aquistando fama mondiale calunniandola, le ripeteva "Nel bene e nel male basta che se ne parli!" arrivando perfino ad accusare lei della diffamazione che subiva, come se assurdamente la volesse per diventare famosa. Ma il DEMONIO AVEVA A CHE FARE CON CATERINA e la DONNA CON LA SPADA DI FERRO in difesa dei VALORI CRISTIANI, rispose sorridendo al suo demone: "Non parlare al posto mio e tu ritrova la tua lingua". I suoi aguzzini seguivano un copione e cercavano di imbeccarlo anche a lei, ma uno schiavo non potrà mai essere padrone di un uomo libero, perchè dove lucifero incatena, Dio ti lascia andare."


Gloria

"Uno dei suoi cyberbulli, appartenenti al gruppo di stupro virtuale interamente a lei dedito, scrisse: "Ogni giorno un leone ed una gazzella si svegliano nella savana e devono correre". Ma Gloria che gazzella non era, pazientemente aspettò che quel "COGLIEONE" fosse sbranato da un LEONE PIU' GRANDE, proprio il RE LEONE, che coglione non è e costruisce la sua potenza proprio utilizzandolo. Fu un momento d'estasi giudiziaria, nulla a che vedere con quella sadica "giustiziera", quella che la savana SE LA SCEGLIE E CI MUORE."


Betta

"Il negoziante le faceva sempre "battutine" punitive. Quando fu lui a sbagliare, Betta si divertì a dirgli scherzosamente "Attento che poi ti devo punire con la bacchetta sulla mano!". L'idiota seriamente gliela porse. Fu un momento TRAGICO per la RAZZA UMANA."



Brunella

"Hai perso tutti i tuoi amici, a "causa" tua!"
"No, si sono persi, a "casa" mia"


Penelope

"Come al solito Penelope camminava a schiena dritta. Come al solito i suoi persecutori la pedinavano con la coscienza curva e la mente torta. Passò il solito sfigato con il cellulare all'orecchio e l'occhio malupino, dicendo : "Ha il diabete, come tutta la sua razza.". A Penelope più che la sua malattia le venne il mente che il fallitone ignorante aveva appena finito di STERMINARE LA SUA e la glicemia si equilibrò da sola per il benessere del buonumore che quella cloaca comica le aveva sortito."


Penny

"L'amico le aveva detto se l'immagine della sirena che aveva postato era "posterizzata", volendola umiliare con la scusa che a volte metteva "effetti" sulla foto. Le frustrazioni cercano strade a rapido scorrimento per i loro sorpassi e l'impunità su Penny le aveva aperte tutte a sei corsie. In realtà, era lui che si stava "POSTERIZZANDO", con una mega figura di niente per i POSTERI, quella che fanno gli omuncoli che hanno bisogno di abbassare una donna per sentirsi un valore maschile."


"Camilla"

"Camilla non poteva dimenticare le diffamazioni, anche lavorative, che quelle "capimbrelle" dei suoi conoscenti le avavano propinato per "elevare se stessi", propinando, in realtà, solo i semi di una servitù volontaria lavorativa come del FALSO PROFESSIONALE. Sui siti dove pubblicava il suo curriculum la prendevano in giro offrendole "la conferma delle sua competenze", per dimostrare quante poche ne avesse. Una volta erano I TITOLI E LE REFERENZE SCRITTE a fare testo ora erano i PRIVATI CITTADINI, attraverso PROFILI VIRTUALI. Camilla fu felice di averne poche di "conferme" di amici "accordati" o di "profili falsati". IL POCO ALLA FINE RISULTO' IL MOLTO, IL PIU' AUTENTICO, L'UNICO."


"Carla

"Era intelligente Carla e questo metteva K.O. quei decrebrati dei suoi persecutori. L'intelligenza capisce la vera natura e conseguenza dell'azione dell'imbecille e quindi, paradossalmente, è il molestatore idiota in mano alla vittima evoluta. Passeggiava con il cognato per il bel viale alberato della sua città quando una vecchia carampana senza cervello disse al loro passaggio: "E' bello lui, ha una bella figura". Il tono era acido e cattivo e quella cafonazza cessa e rugosa settantenne voleva far sentire Carla brutta. Detto da una smandrappata con i collant atturcinati alla caviglia e strombettante in un dialetto zotico, la cosa fece solo sorridere Carla. Si divertiva tanto che prese l'occasione al volo di essere davanti ad un negozio di animali per incominciare a prendersi in giro da sola: "Bella questa cuccia di cane. Devo prenderla e mettermela in giardino. Non si sa mai, divento una senzatetto!". Quando Carla rideva dei loro crimini loro schiattavano perchè il sadico è un fallito che si nutre della sofferenza altrui e di questa è prigioniero. Così la vecchiarda zombica rimase zittita nello squillio musicale delle parole di una VERA DONNA SENZA CATENE"


Lena

"Piu' venivano smascherati dai media e piu' emergeva il loro fallimento, più GLI ZOMBIE DI LENA la colpivano. Sembrava assurdo ma c'era un motivo. Più USCIVA FUORI LA LORO PERDENZA, più dovevano DIMOSTRARE A SE STESSI ED AGLI ALTRI che NON ERA VERO. Se la loro coscienza e capacità cognitiva si fossero risvegliate avrebbero visto nello specchio I MOSTRI CHE ERANO DIVENTATI. Così, più lo spionaggio intimo e lo stupro virtuale si diffondevano su di loro con le stesse caratteristiche di quello fatto a Lena dai medesimi, piu' LA STUPRAVANO VIRTUALMENTE E REALMENTE con ALLUSIONI ABUSATORIE SESSUALI DIRETTE. Una mattina, in una finanziaria affollatissima, il direttore della medesima, mentre Lena attendeva il suo turno per pagare una rata del fidanzato, incominciò a fare strane smorfie con i denti e con lingua. Erano tipiche degli stupratori umiliatori sessuali, dei pervertiti che stavano sotto i riflettori delle cronache NERE. Ma l'omuncolo, rassicurato dalla indifferenza di chi lo circondava in quel pubblico reato sessuale NON SI VERGOGNAVA, ma VANTAVA. In realtà, si voleva AUTOCONVINCERE e CONVINCERE GLI ALTRI che erano ABUSI "BUONI" come un luciferino san michele arcangelo "con la mazza di fuoco" per suprare. La conferma la ebbe quando su un bancone con opuscoli pubblicitari ne avevano messo uno che riportava lo stesso gesto associato al tipico pugno satanico. Era un calendario che non lasciava spazio a dubbi.Terribile dover continuare A SBAGLIARE SAPENDO SI FARLO pur di non impazzire o mettersi contro i propri guru che ormali li tenevano in pugno per i loro crimini, UN PUGNO CHE SI ERANO SCELTI."

Pamela

"Era in una sala d'attesa quando un vecchio sconosciuto la guardò e si alzò di scatto quasi a non voler stare seduto vicino a lei. Cosa ci fosse da spaventarsi di una ATTIVISTA DEI DIRITTI UMANI non fu dato di sapere. Poi lo zotico si risedette perchè capì che si stava tradendo, ovvero smascherando qualcosa di occulto, la diffamazione di Pamela. La diffamazione è quella cosa che si usa PER MENTIRE, ovvero per sostituire UNA SENTENZA giudiziaria DI GRAVE COLPA senza fondamenta. Quindi la mente acida del decrepito partori' una scenetta degna di lui. Incominciò a chiedere ad un signora sedutagli vicina se avesse dei figli e nipoti e quella, incalzandolo nella cosa nera, si vanto' di due discendenti e due nipoti. L'ebete tutto ECCITATO ED EGOTICO le fece una gesto sulla guancia che significava "TU SI CHE SEI ROBA BUONA!". Credeva di ferire Pamela che non aveva figli, riducendola. Invece Pamela ringraziò Dio di non averne perchè gli sarebbe sempre più probabilmente capitato un nonno così. L'aspetto comico era l'argomento della semplice procreazione trattata come quella celestiale della Madonna. Ma nulla di vagamente, buono, bello e cristiano apparteneva a quella marmaglia, figuriamoci una SIMILITUDINE A FIGURE DIVINE. Ormai uscire per Pamela era vivere in una COMMEDIA ALL'ITALIANA."


Paola

"C'è molto di sfiga a voler far sentire il prossimo come cane al guinzaglio, come quella delle guardie nei campi di concentramento i cui requisiti nella "assunzione" erano: NESSUNA PARTICOLARE CONOSCENZA O ABILITA', AMBIZIONE MONETARIA E SOCIALE. Si, PUZZAVA IERI E PUZZA OGGI di SFIGATO il collaborazionista del nemico della razza umana, in cerca di "ermergere" dalla fogna o mediocrità della sua vita. Una vita che necessita di VALORE non è adatta a chi non lo ha. Eppure anche quella esistenza "palliativa" risultò un fallimento quando i carcerieri, OBBEDIENTI CANI, pensolarono dalla corda esecutiva la loro PENA CAPITALE, nel pubblico ludibrio. La corda degli aguzzini di Paola era ben piu' terribile, in una lenta agonia che vedeva stritolati i loro diritti e soprattutto quelli dei loro figli, trattati come cani e cagne alla mercè di chiunque, al GUINZAGLIO DEL PREDATORE DI TURNO."


Lunetta

"Il pericolo di LAPIDAZIONE PUBBLICA se potesse solo "sembrare" di scavalcare la fila era ormai il terrore di ogni UFFICIO. Il tutto nella piena normalità di soprassedere a contestuali reati penali, ovvero LA LAPIDAZIONE. Così davanti all'ennesimo teatrino in sua presenza in tal guisa, Lunetta incitò il malcapitato a scappare subito fuori per la sua stessa incolumità fisica. Lo disse anche sorridendo e questo li LAPIDO' TUTTI."


Liliana

"Il suo "gruppo" social, il mitico, L'EROE "CONTROLLER" dei suoi componenti "sospetti". IL PUNITORE SAN MICHELE ARCANGELO con la "mazza" di fuoco operava il suo ABUSO SESSUALE in una apparente GRAZIA DI DIO. In realtà, nell'inferno i diavoli sono CAPACISSIMI, di FALLIRE, ma SEMPRE MOLTO BRAVI nel farlo. Così, oltre allo spionaggio illecito ed alla diffamazione, fornirono il loro STUPRO VIRTUALE anche di VERE E PROPRIE FESTE con SELFIE DI DENIGRAZIONE allusiva di Liliana durante la loro partecipazione. Arrivarono ad organizzare un festino DARK ROOM, simboleggiando PROPRIO GLI INCONTRI ON LINE "AL BUIO", per denigrarla ulteriormente. Liliana, oltre ad aver fatto a volte battute comiche e satiriche sui rapporti uomini e donne, nulla di piu' aveva scambiato con quegli esseri maschili, che reputava ADULTI E PER BENE, essendo stretti legami dei suoi amici. Fortunatamente, alla FINE, fu lei a RIVELARE LORO E LE CONSEGUENZE DELLE LORO NEFANDE AZIONI mascherate di bene e giustizia. ALLA FINE, GIUSTIZIA FU FATTA in una apocalittica AUTOSPUTTANATURA dei medesimi ed il destino allo STESSO INFERNO in cui misero Liliana."

Angela

"Il suo "gruppo" social, la mitica...associazione di falliti e criminali. Solo Angela poteva averci VISTO PERSONE PER BENE. Si sa che il male è spesso negli occhi di chi guarda. Una cloaca in esplosione da cui i vari frammenti di feci ricadevano sul bersaglio scelto, quello piu' indifeso, quello più invidiabile, per sentirsi FACILMENTE PIU' FORTI E MIGLIORI. Così, si divertivano nei selfie a mettersi anche i cartelli, del tipo: PER AMORE O PER PIACERE?. Le abusanti sessuali che OSANO GIUDICARE la vita sentimentale della loro vittima o le sue chat private? PSICOPATOLOGIE IN DELIRIO DI ONNIPOTENZA DI OMUNCOLI E DONNICCIUOLE "IMPOTENTI". LE PERVERTITE "confesse" in rete che volevano valutare lei ETICAMENTE? Ma quanto erano INFELICI, tralasciando le loro maschere su facebook? Quanto era la voglia di toglierla ad un altro per CONSOLARSI? Angela a volte guardava quella fila di profili social, ormai specchio solo di ipocrisia in cerca di conferme altrui ed un ARCHIVIO CRIMINALE DI KILLERS LATITANTI. E non ebbe bisogno di esporre nessun cartello, perchè quando una cosa è vera e logica SI MANIFESTA DA SOLA, senza bisogno di commenti."


Letizia

"Anche le nonne possono essere orchi, specie in quel "gioco" che regalava EGO a GO GO ai partecipanti vuoti di AUTOSTIMA. Così, recandosi da lei una mattina, trovo' piazzati in bella mostra al suo passaggio i TRE SOLITI IDIOTI della confraternita degli invasati della montagna del sapone. Una vecchia era seduta in carrozzella ad alludere alla sua antenata MASTER VIP ed un uomo la spingeva con il cane al GUINZAGLIO che avrebbe dovuto rappresentare lei. Il tutto condito con la presenza dell'amministratore del CONDOMINIO del palazzo. Come li intravide Letizia esplose in una risata che controllo' solo abbassando la testa. I CANI CHE PRENDEVANO "LE COMANDE" dai PADRONI, proprio come animali, ovvero senza filtro etico ed umano, volevano far sentire cane lei, una DONNA CHE ORDINI NON AVEVANO NEANCHE PROVATO A DARGLIELI? Dagli ottanta anni ai sessanta anni quei REGREDITI CEREBRALI da asilo infantile facevano un effetto tragicomico, specie al pensiero che erano PADRI E NONNI di qualcuno. Poveri figli e nipoti loro! Che infame destino gli stavano costruendo con quelle azioni cancerogene per lo stato di diritto, l'unico che li avrebbe cullati e tutelati! Come sempre Letizia pensava a loro perchè in quel crimine lei era solo di gomma mentre chi intergagiva con lei era di colla ed ogni azioni era concessa solo per tornare indietro al mittente. La volevano inguinzagliare per farla sentire come loro, ma non si può far sentire animale in gabbia chi si CONCEDE LA LIBERTA' DI AMARE IL PROSSIMO."


Carmen

"Come fa uno studio professionale a non vergognarsi di NON ESSERLO? UN VERO PROFESSIONISTA sa che non esistono CLIENTI DI SERIE "B". Come fa la mente colta del titolato a dirti qualcosa che invece riguarda lui. Come fai a dire ridendo "Il male torna sempre indietro!" quando l'unico VERO MALE lo FA LUI proprio a colui a cui lo dice, mediante mobbing, menzogne e danni? Se anche il professionista e colto diventa un DECEREBRATO DISSOCIATO MENTALE REO, che fine farà il popolo, un suo figlio? Una fine da serie B o forse proprio Z."


Margherita

"Non sapeva ancora di essere uno STRUMENTO DI GOMMA, quello scelto perchè le azioni che subiva RIMBALZASSERO AL MITTENTE fatto di colla. Così capitò che un PADRE DI FAMIGLIA si toccasse "gli zebedei" al suo passaggio con uno sguardo di odio e disprezzo freddo, quello basato sul nulla di personale e sulla diffamazione altrui. Ma Margherita, da sempre EMPATICA, non si chiese "Perchè mi fai questo?" ma "Perchè ti fai questo?". Una persona evoluta sa che il male, specie Se OSTENTATO IN PUBBLICO è un atto fallimentare e destinato a divulgarsi. Il DECEREBRATUS ERECTUS che l'aveva incrociata aveva solo determinato il DESTINO DELLE SUE STESSE DONNE."


Mimma

"Non sapeva che esistessero SAN MICHELI ARCANGELI MOLESTATORI SESSUALI! Era davvero inquietante che tutti quei SUPER CATTOLICI OSANNANTI IL PAPA potessero avere sul comodino un VANGELO dove un giustiziere di Dio avesse "abitudini pervertite luciferine". Così, uno di quegli invasati della SETTA DELLO SCHIZOFRENICO SUICIDA, approfittando della sua situazione professionale cercò di far poggiare la mano di Mimma sui suoi genitali. Lei con disinvolturà evitò la cosa ma il TENTATO ABUSO SESSUALE C'ERA TUTTO, così come la LUCE EGOTICA dell'imbecille che "in nome della tutela delle vere e brave donna" ne crea proprio la loro FINE LEGITTIMATA, anche sessuale.Infatti l'unica cose che ne derivo' fu l'aumento degli stupri fisici come quelli virtuali mentre Mimma assisteva a tutto quello INTOCCATA E NON COLLUSA."



Nicla

"Era in sala d'aspetto di professionisti e si sentiva al sicuro. Non tanto perchè lei era un essere umano normale perfino vittima di abusi, ma perchè era il professionista che ci doveva tenere a non dimostrarsi uno scarparo. Invece, anche se non sempre e con tutti, tra UMILIAZIONI SESSUALI "ALLUSIVE" ed azioni CONTRO OGNI LORO ETICA PROFESSIONALE Nicla assistette alla piu' grande FOLLIA SUICIDA della storia della razza umana, quella che credendo di tutelare la propria categoria lavorativa invece la inficia. Ripensò a quando le fecero allusioni a suoi presunti "mestieri in ginocchio" o alle sue "mani" e a fantomatici ordini di "caffè" o apertura dei "bagni" . SEMBRAVA DI STARE DAL VIVO in uno di quei GRUPPI FACEBOOK di STUPRO VIRTUALE. Puro ABUSO SESSUALE DIFFAMATORIO E SPIONISTICO durante la propria MANSIONE PROFESSIONALE con una AMMISSIONE PUBBLICA dei loro REATI. Molti si meravigliavano con Nicla del perchè non ci rimanesse ferita più di tanto e non reagisse male in tali orride situazioni. La risposta era semplice e sofisticata al tempo stesso. Essendo una EVOLUTA da sempre lei non si chiedeva "COSA MI STAI FACENDO DI MALE?!" ma "CHE CAVOLO DI MALE STAI FACENDO!?". Dissero che aveva una buona capacità di adattamento alle avversità mentre era il contrario, LEI SI SALVAVA perchè NON SI ADATTAVA alla FOLLIA DI MASSA che la avvolgeva e ne vedeva la REALE DESTINAZIONE: fallimento per i suoi aguzzini. Alla fine risulto' SOLO LEI una GRANDE PROFESSIONISTA, quella della PSICOLOGIA UMANA."

Maria

"Leggendo dell'ormai infermabile fenomeno dissacratorio e prostitutivo destinato ad ogni donna, a Maria venne il mente la scenetta di tre sue vecchiarde cyberstupratrici nella sala d'aspetto di un professionista, tre delle SEMINATRICI della fine della donna, delle loro figlie e nipoti. Tre decrepite fallite, con i loro sguardi spenti di mogli frustrate, si illuminarono di rosso lucifero nelle pupille come la videro seduta accanto a loro. Una di queste zotiche, scese daI monti ed i suoi pascoli, SI ALZO' IN PIEDI mimando IRONICAMENTE E DENIGRATIVAMENTE una foto di Maria su facebook in cui comparivano delle sue splendide scarpe alle sue meravigliose gambe. La vecchia baldracca palesemente settantenne aggiunse: "Guarda che belle gambe ho ancora a 50 anni!" non lasciando dubbi che l'ingiuria e la molestia fossero rivolte a Maria. Una scena che se non fosse stata così criminale era solo da MORIRE DAL RIDERE nel vedere questa obsoleta racchiona cafona cercare di ABBASSARE MARIA. Ma Maria lo era stata una bella donna e quelle tre dell'ave maria, "da sempre" cesse, non potevano mai davvero "ridurla"."

Milena

"Tutti le avevano fatto pesare di un avere un "PROTETTORE" familiare, amicale od istituzionale ed era per QUESTO che era GAZZELLA. Non solo ma se non lo aveva era perchè NON SE LO MERITAVA, perchè LO AVEVA "TRATTATO MALE" evidentemente. In realtà, l'unica EVIDENZA era che si erano TUTTI IMMAFIOSITI, davvero ragionavano come il peggior clan della camorra pur attuando crimini diversi. Completamente FUORI DI TESTA E BIPOLARI, quando riguardava se stessi chiedevano LA CERTEZZA DELLA PENA. "Ma i tuoi amici dove sono? I tuoi familiari non ti supportano?" era la risposta nei discorsi e nelle SEDI LEGALI, quelle dove regna il concetto che L'UNICHE CHE DAVVERO TI DEVONO AMARE sono LA PROCEDURA E LA LEGGE. "Lo hai un coscente in polizia? lo hai un avvocato di famiglia?". Alla risposta negativa l'espressione era lo sguardo dall'alto in basso sulla SFIGATA O CATTIVA AMICA E FIGLIA DEL SECOLO. Ma Milena non era niente di tutto questo e di non avere un PAPPONE NE ERA FIERA, anche per rispetto delle SACRE ISTITUZIONI che quelle domande offendevano ad oltranza. CI VINSE PERFINO LA SUA BATTAGLIA senza, proprio perchè era senza, come OGNI VERA DONNA."


"Beba"

"Se lo ricordava Beba il gruppo facebook che, non vergognandosi neanche della loro AMMESSA interferenza illecita ed hackeraggio da remoto, postò un commento del tipo: "L'ho sentita al telefono, voleva confrontarsi e chiarimenti, PIANGEVA POVERINA...AH, AH, AH, AH, AH, AH! LA MUCCA PAZZA...AH, AH, AH!". Quel gruppo di adulti, di cui molti erano suoi amici ed erano stati ospitati come dei RE, la trattava, invece, peggio di Cenerentola, come uno straccio vecchio da buttare nella spazzatura. Ma Cenerentola è Cenerentola ed i topi e le zucche tornano topi e zucche, specie se "sono VUOTE". Così, nella REINVERSIONE di quel terribile crimine che aveva subito, toccò ai suoi aguzzini il ruolo della sguattera, trattata come una cosa usa e getta, tocco' alle LORO FIGLIE. Un popolo che sostiene coloro che DOVREBBE DENUNCIARE sono destinati a rimanere ricoperti di cenere IN ETERNO."


"Bianca"

"Se lo ricordava Bianca quel porco che le aveva fatto nei social allusioni sessuali su una sua innocentissima foto di quando era piccola vestita da "spagnola". Ma il pericolo di internet è che anche UN MAIALE possa sembrare UN PRINCIPE. Lui ci mise un attimo ad essere VISCIDO lei anni per CAPIRLO. Bianca era orgogliosa di essere lenta a vedere il male perchè chi lo vede troppo velocemente gli APPARTIENE. Fortunatamente le stelle sono cadenti quando sono SCADENTI e quella sua lorda battuta criminale invece di renderlo un VIP "CONTROLLER" lo MARCHIO' A FUOCO nella STORIA DEL CRIMINE E DELLA PERDENZA ANTROPOLOGICA, un marchio che si mise da solo."


"Barbara"

"Sei coraggiosa!" disse una delle sue aguzzine a Barbara. "Tu con che coraggio fai cose così schifose e non ti vergogni." Barbara pensò."


Mariarita

"Ci rimase secca la sua diffamatrice quando invece di deperire Mariarita aumentava la sua autostima. Sicura che le sue calunnie sarebbero rimaste non smascherate con un precoce suicidio della sua vittima, incominciò a tremare quando questa visse con piu' grinta di prima. Così girò la pizza dicendo che quella forza di Mariarita derivava dal fatto che la sofferenza delle torture l'aveva indotta a MIGLIORARE, lei che non aveva sofferto mai, viziosa e viziata. La malvagità di una donna di far credere che la vita di un altra sia stata OSCURA, mentre l'unica oscurità è la sua, quella in cui ordisce con altri un tal piano luciferino, si infranse definitivamente nella punizione del maligno, del suo stesso padrone. Satana è un rivelatore del buio dei suoi adepti e della LUCE di chi non lo è. Il grigio si dissolse ed i bianchi ed i neri furono evidenti. Il narcisista maligno dimentica sempre che il maligno PERDE per natura, SEMPRE."


Maria

"Maria se li ricordava quei fotografi sui social, a cui lei si rivolgeva con tanta fiducia ed apertamente. Fu un mazzata scoprire che stavano partecipando al suo SPY CAM TOTALE, non nascondendo UMILIAZIONI E DIFFAMAZIONE, perfino estetiche, mentre era sotto i loro stessi abusi. Si FACEVANO PUBBLICITA' sul suo sangue ma in realtà si AUTOSPUTTANAVANO, come persone e come professionisti: l'uomo che dissacra ed abusa e l'occhio del fotografo che SPIA con VOIEURISMO SADICO, che si eccita a DENIGRARE la sofferenza, anche sessuale e LE FATTEZZE di una donna INERME DISFATTA DAL DOLORE, quello causato anche da lui. Avevano trasformato uno strumento artistico in un coltello rivolto contro il prossimo e non importava quanto fossero BRAVI, anzi, peggio ancora, ancora piu' idioti."


Flora

"Flora scriveva il suo libro di raccolta di ricette, personalizzato e gratuito. Flora rideva quando si sentiva accusata di RUBARE LE RICETTE, quelle della carbonara o della crema pasticciera, quelle di base tipiche della sua terra, sicuramente senza il copyrigth del SIG. CARBONARA o della SIG.RA PASTICCIERA. Ma dover proprio si SPANZAVA DI RISATE era quando vedeva i suoi HACKERS "BUONI" memorizzarsi da remoto ogni aggiornamento ai suoi scritti e RUBARGLIELI. Si vedeva charamente sul monitor la barra di download non fatto da lei. Ma i giustizieri erano così: L'UNICA COSA CHE RIUSCIRONO A GIUSTIZIARE ERA LA GIUSTIZIA, il che la dice lunga sulla psicopatologia dissociata e decerebrata degli adepti delle sette."

"Beba"

"Tu vorresti aiutare giovani che no ti aiutano, ti deridono e ti ledono ancora?" disse Babilonia. "E' proprio per questo." rispose Beba."

"Milena"

"Camminava a testa alta Milena, fin da subito. Ma dopo ancor di più, quando i guru della setta che l'aveva isolata ed attaccata, arrivano alla seconda fase del loro operato settario: far capire ai propri adepti che si erano FOTTUTI CON LE LORO STESSE MANI, si erano fottuti TUTTO. Lucifero non seduce per VINCERE, ma perchè sa che certamente PERDE, VUOLE SOLO COMPAGNIA. E' un SADICO CONSOLATORE. Gode ancora di più quando vede i propri poveri illusi seguaci NEGARE A SE STESSI perfino la "reinversione" nella realtà e logica fatta da lui stesso, perchè TROPPO E' IL FALLIMENTO da ammettere alla propria coscienza ed autostima. Così, quando Milena vide che una negoziante ed i suoi figli, che le avevano rubato sulla spesa, l'avevano ingiuriata e diffamata in pubblico allusivamente, fatta sentire violata e spiata in pigiama a casa sua e perfino abusata sessualmente con i minori nipotini sui loro cellulari, ancora OSAVANO FARE ALLUSIONI MOLESTATORIE AL SUO PASSAGGIO, Milena rallentò il passo e raddrizzò ancora più la colonna vertebrale in uno sfolgorante sorriso tra ironia e compassione. Milena ancora una volta vinceva nella sua salute mentale e comportamentale su quella marmaglia talmente avariata da dover negare il proprio fallimento anche davanti all'evidenza dei loro errori. Così Milena proseguiva verso casa nella sua aura bianca ed in un cielo che finalmente aveva riniziato a risplendere in giustizia e verità."

"Beba"

"Se lo ricordava Beba il gruppo facebook che, non vergognandosi neanche della loro AMMESSA interferenza illecita ed hackeraggio da remoto, postò un commento del tipo: "L'ho sentita al telefono, voleva confrontarsi e chiarimenti, PIANGEVA POVERINA...AH, AH, AH, AH, AH, AH! LA MUCCA PAZZA...AH, AH, AH!". Quel gruppo di adulti, di cui molti erano suoi amici ed erano stati ospitati come dei RE, la trattava, invece, peggio di Cenerentola, come uno straccio vecchio da buttare nella spazzatura. Ma Cenerentola è Cenerentola ed i topi e le zucche tornano topi e zucche, specie se "sono VUOTE. Così, nella REINVERSIONE di quel terribile crimine che aveva subito, toccò ai suoi aguzzini il ruolo della sguattera, trattata come una cosa usa e getta, tocco' alle LORO FIGLIE. Un popolo che sostiene coloro che DOVREBBE DENUNCIARE sono destinati a rimanere ricoperti di cenere IN ETERNO."


"Bianca"

"Se lo ricordava Bianca quel porco che le aveva fatto nei social allusioni sessuali su una sua innocentissima foto di quando era piccola vestita da "spagnola". Ma il pericolo di internet è che anche UN MAIALE possa sembrare UN PRINCIPE. Lui ci mise un attimo ad essere VISCIDO lei anni per CAPIRLO. Bianca era orgogliosa di essere lenta a vedere il male perchè chi lo vede troppo velocemente, gli APPARTIENE. Fortunatamente le stelle sono cadenti quando sono SCADENTI e quella sua lorda battuta criminale invece di renderlo un VIP "CONTROLLER" lo MARCHIO' A FUOCO nella STORIA DEL CRIMINE E DELLA PERDENZA ANTROPOLOGICA, un marchio che si mise da solo."


"Katia"

"Si sollazzava il suo vicino di casa, marito "uso" a picchiare la moglie nel disprezzo dei figli, a far sentire, in quel MONDO INVERTITO, quanto era bello avere una "FAMIGGHIA", proprio come "LA SUA". Era il periodo Natale, quello in cui i falliti sadici ficcano di piu' il dito nella piaga. Peccato che l'unica PIAGA ERANO LORO ed ora anche della SOCIETA', quella in cui la FAMIGLIA DISASTRATA diventa un modello solo perchè si fanno i nomi dei suoi componenti nei FILM. Così dove l'implagiabile Katia fece un sospiro di sollievo a NON avere una tale famiglia, quella si MISE UN DITO IN UN OCCHIO DA SOLA insieme agli sfracellandi nuclei primari sociali che la appoggiarono rimanendo "CECATI" tutti insieme, appassionatamente."


Claudia

"Aveva fatto bene Claudia a dire una volta a quei ragazzacci che ormai infestavano il suo quartiere "modello": "Ma i vostri genitori dove sono?!". Mandavano le femmine con i maschi in giro di notte a fare crimini ed abusi sessuali su una donna inerme, una donna che domani sarebbe stata la propria figlia. Ma che razza di SCHIFEZZA DI GENITORI ERANO? Erano anche loro ad elargire perle criminali e pervertite da qualche altra parte? Si sa che spesso la mela non cade troppo lontano dall'albero. Cosi' in pieno disturbo da quiete pubblica, alle tre di notte, la banda delle mignottelle con i loro papponcini, futuri uomini e donne AVIDI SADOMASOCHISTI, incominciarono a verseggiare ansimi sessuali e risate SADICHE in un coro sincronizzato al pari di coglioncelli invasati. Nel dormiveglia claudia abbozzo' un sorriso dentro il cuscino in cui la sua faccia sprofondava sana mentre quelle testoline di minchia marcivano sotto casa sua e segnavano il loro infausto destino."


Cristina

"Era proprio vero che era lei la LORO ROVINA e non il contrario. Infatti solo gente "al contrario" puo' vantarsi di FARE SCHIFO, percependosi vincente in qualche modo. Così mentre lei dormiva ormai serena quando sentiva qualche peretella o peretello sbraitare sotto il suo palazzo, subito li ASSOCIAVA MENTALMENTE agli zombi orridi e sfigati di ANNA NELLA APOCALISSE, con un magistrale CONTRACCOLPO in PNL ed una medaglia al valore consegnata dall'imperatore cinema in persona. Una notte una di queste giovani loffette gridò: "Zoccola, io non sono prostituita dentro!". Detto da una STALKER INGIURIATRICE E DIFFAMATRICE ED IN DISTURBO DA QUIETE PUBBLICA che otteneva dei VANTAGGI da quello, fu davvero ESILARANTE. Cristina incomincio' a ridere sotto il piumone, lo stesso dove l'avevano dissacrata, lo stesso che non accoglieva più dolore ma GIOIA, quella che solo chi è rimasto SANO DI MENTE puo' provare. Poi si fece tutto un sonno fino al mattino. Un nuovo giorno da vincente era iniziato, un altra BELLISSIMA GIORNATA."


Barbara

"Si erano dovuti attivare molto per diffamarla moralmente e sessualmente, come avviene per tutte le PERSONE SANE E NORMALI. Si erano dovuti attivare molto nelle loro menzogne e crimini come tutti gli INSANI PROSTITUITI al MALE. Tra le calunnie di ex, parenti e conoscenti, il bisogno di spiare, rubare, falsificare e diffamare e perfino del suggestivo supporto mediatico era UNA VERA FATICACCIA con Barbara e solo per ottenere il RISULTATO OPPOSTO: il grande meretricio di satana, quello che lui stesso poi SI SBRANA, che lui stesso avrebbe SPUTTANATO, condannandolo alla ETERNA DISSACRAZIONE E SCHIAVITU' SESSUALE dello spycam. Barbara non fece nulla di quello fatto a lei perchè LE VERE PROSTITUITE lo dimostrarono DA SOLE."


"Fabiana"

"Si ricordava di tutte quelle allusioni social su suoi presuntI MALEFICI di strega con FILTRI ED INCANTESIMI, FATTURE E VODOO su inesitenti "INVIDIATE". L'intreccio con la realtà privata di Fabiana testimoniava la potenza che aveva acquisito nel popolo la "PRATICA DISTRUTTIVA" vendicativa di setta satanica. Si ricordava di aver trovato, vicino ad una sua candela in una vetrinetta, una ciocca di capelli non si sapeva di chi. Non le sembravano i suoi. La sua demone cameriera era l'unica che poteva avercela messa per lasciare una FALSA PROVA di una sua qualche azione maligna. Ma anche i suoi di capelli si trovò tagliati. Lo scopri' trovandone dei rimasugli tra le lenzuola. Evidentemente servivano per IL RITO VERO SATANCO, quello fatto da loro su di lei. L'INVERSIONE DEI RUOLI E DELLE ACCUSE, come la SIMULAZIONE INGANNATRICE, era tipica di quelle sette DISSOCIATIVE ED INVERTITRICI DELLE PERCEZIONI COGNITIVE. Ma satana odia i suoi adepti e li schifa perchè sono come lui: PERDENTI. Infatti, furono proprio i loro padroni a smascherare gradualmente i loro cani rabbiosi, perchè erano pericolosi e sarebbero dovuti essere "abbattuti"."


"Malena"

"Rimase stupita quando un suo contatto social apri' una chat dandole allusivamente della traditrice. Solo dopo avrebbe capito che faceva parte della INVERSIONE SATANICA che la vedeva strumento del fallimento di chi ci "cadeva". Il tipo parlo' di una soggetta che girava nel loro gruppo con una FINTA IDENTITA'. La cosa assurda è che fu proprio Malena a cercare di smascherarla pubblicamente. Come tutti gli INNOCENTI la loro reazione è CONSONA ALLA LORO NATURA. In realtà, stesso quegli amici avevano creato UN FALSO ACCOUNT per farla sentire in colpa di un suo "probabile" profilo falso. Ma Malena aveva solo un altro profilo di fantasia, non certo aderente alla netiquette ma sicuramente non ingannatore e reo. Erano loro i suoi traditori e delle istituzioni, non confrontandosi esplicitamente con lei per verificare la verità e SOSTITUENDOSI ALLA POLIZIA POSTALE illecitamente e con dei crimini. Questo succede quando si "inverte" la vittima con il colpevole, "l'istituzione" con la "folla inferocita" e LUCIFERO con SAN MICHELE ARCANGELO CON LA SPADA DI FUOCO."


"Claudia"

Si mettevano il "cartellone" dietro la foto di gruppo le peretelle, come per significare: "A noi non è successo quello che è successo a te e non succerà mai! Noi siamo vere amiche!".
Claudia pensò: "NO, semplicemente non ve lo diranno mai, come le mie non lo dissero a me.". IL PERICOLO MAGGIORE dei crimini informatici è che non è detto che tu lo VENGA MAI A SAPERE. In compenso, se sarai fortunata potrai leggere qualche post di qualche povera illusa che te lo fa capire.".


"Carmelina"

"Le solite zoze di setta erano accanite piu' che mai a mano a mano che i loro guru le smascheravano, smascherando anche la loro perdenza. Folti gruppetti erano disseminati lungo il "suo cammino" in una DISSONANZA COGNITIVA RISVEGLIATA "ad arte" più forte che mai. Il maligno è così, sadico con i suoi sadici. L'unica soluzione per placarla era AUTOCONVINCERSI infondatamente ancora di più del loro POTERE immutato E CONVINCERNE LA VITTIMA almeno quanto "gli spettatori". Il loro arrampicarsi sugli specchi rendeva Carmelina molto impietosita ed a trattti molto divertita. Così, aumentarono per strada e per le scale i CANI AL GUINZAGLIO. Ma Carmelina vedeva solo CANI CHE PORTAVANO UN CANE, ovvero sè stessi. Ed aumentarono anche le frasi allusive per farla sentire prigioniera e costretta a difendersi, del tipo "Poveraccia, deve stare ogni giorno ad aggiornarsi". Ma Carmelina non si sentiva obbligata a farlo perchè se tutti diventavano cani, qualcuno doveva tenere alta la bandiera della razza umana e se c'era una cosa che LA REALIZZAVA era supportare CAUSE VINCENTI. E così quegli schiavi del potere, schiavizzati anche a lei, a dover vivere la sua vita per averne una propria, come tutte le persone che hanno CAPITO CHE HANNO PERSO, NON RIUSCIVANO AD AMMETTERLO. Più cercavano di liberarsi dalla loro stessa rete piu' ci si imbrigliavano dentro. A Carmelina non resto' che starli a guardare in un crescendo di scenette patetiche interpretate da chi se la canta e se la suona da solo."

"Mena"

"Il tradimento del SANGUE era il preferito da lucifero per far fallire i suoi amati odiati seguaci. Si ricordava di quando quel suo stesso sangue si divertiva a farle capire che la SPIAVA SEQUESTRATA mentre riusciva a non negativizzarsi ed a motivarsi ascoltando la musica preferita in cuffia e gesticolando a pugno alto e chiuso. Ora rideva Mena, ora che quelle azioni di intelligenza e resistenza positiva erano diventate un SIMBOLO INTERNAZIONALE di vittoria antropologica, l'unico necessario a VINCERE "IL GIOCO". Ora era quel suo legame di sangue ad essere smascherato da chi lo aveva illuso di essere MIGLIORE. Ma lucifero è così, ti chiede di puntare il dito per poterlo puntare a te. Così è lucifero, sadico con chi ha accettato di diventarlo perfino su un consanguineo."

"Marta"

"La cugina le scrisse che non aveva un aspetto "socially accepted". Marta ne fu felice perchè l'unico valore che quella SOCIETA' STAVA ATTRIBUENDO ALLA DONNA era quanto avrebbe guadagnato prostituendosi, ovvero in base al potere sul fallo maschile. Marta era molto più ambiziosa, puntava molto piu' in alto della cinta di un pantalone. La cosa più divertente è che proprio grazie alle idiozie "mercificanti ed omologanti" di piccole donne come la parente riuscì a fare grandi cose interagendo con i più grandi cervelli maschili."


"Barby"

"Loro si divertivano a farle capire che la spiavano sul letto auspicando un suo possibile suicidio. Mai quanto si divertivano i loro proponenti a veder RIDERE DEI SUICIDI SICURI. Barby ne fu molto divertita scoprendolo, IL SORRISO dei "GIUSTI"."


"Betty"

"LOFFA non era un insulto per Betty ma una DEFINIZIONE PSICHIATRICA, ovvero indivuduo con il NEURONE ALLO STATO GASSOSO e non ELETTRICO. Quella mattina mentre aquistava una ricarica per il cellulare entrò una donna con il "neurone allo stato gassoso" chiedendo una informazione sull'uso della LISTA NERA sulla sua scheda. Betty incuriosita le chiese: "Ma lista nera nel senso che sono persone da eliminare, da uccidere?". La TIPA GASSOSA le rispose tronfia e sorridente "Si.". Betty ridendo si rivolse alla commessa dicendo "Per carità controlli che io non la ho attiva! Non vorrei che uccidendo qualcuno entri poi io nella LISTA NERA DI ASSASSINI!". IL GAS per sua natura è destinato a DISSOLVERSI INSIEME A CHI LO CONTIENE, per SEMPRE."

"Pina"

"Con il solito sincrono, Pina arrivava dal fruttivendolo ed una zombie le passava davanti con in vista una bella ANGURIA. Lo sguardino esaltato e sadico, tipico della gente che si è persa in una setta, la tradiva nelle sue intenzioni allusive umiliatorie sessuali. Due erano i casi: o era INDIFFERENTE al fatto che anche le sue tette e quelle di sua figlia divenissero alla stregua di "materiale ortaggico" alla mercè maschile o proprio LE PIACEVA l'idea. UNA PERETA OD UNA TROIA? In entrambe i casi Pina ERA DIVERSA e ringrazio' Dio di "essere sclusa" da quella feccia impazzita."


"Camilla"

"La signora tutta ironica e tronfia passo' vicino a Camilla e disse: "Si, si, ci aspettano tempi brutti!", riferendosi alle sue predizioni di sventura per chi cade nelle logiche di setta. Camilla in quell'istante vide TUTTO IL POTERE DI UN POTERE, quello di riuscire a far sentire salvi i CONDANNATI A MORTE."


"Carla"

"La sua amica sui social, con la nuova "sorella", postava selfie con le tette in evidenza per alludere alla loro partecipazione ad uno SPYCAM CYBERSTUPRATORIO su Carla. Le due REE contemporaneamente crearono una CAMPAGNA CONTRO IL FEMMINICIDIO attraverso loro "creazioni artistiche", ovviamente solo per dare "l'llusione" di brave persone e farsi contemporaneamente una bella "pubblicità" raccatta "like" social. In loro l'ignoranza e la patologia mentale facevano a gara con la stronzagine non riuscendo a definire un primato. Alla fine, arrivarono a pari merito sul podio piu' alto, quello in cui tra di loro si sarebbero colpite allo stesso modo alla prima occasione di diverbio o lo sarebbero state dagli stessi uomini delle quali erano state complici su Carla. Così, LIBERAMENTE REE E CONFESSE, SI AUTOPUNIVANO CREANDO IL LORO STESSO INFERNO. Carla non dovette fare altro che starle a guardare navigare nelle loro illusioni patetiche e poi affondare a picco per il peso enorme dei loro errori."


"Barbara"

"Si facevano gli "sguardini" tra di loro quando la prendevano in giro nella negazione delle loro malefatte e nella finzione della loro gentilezza e rispetto. L'intesa che lega illusi ad una appartenenza potente, ma la cui unica potenza è quella AUTODISTRUTTIVA. Barbara invece non aveva bisogno della associazione a delinquere per sentirsi di appartenere al mondo, non aveva bisogno di fare schifo per darsi un valore, non aveva bisogno di suicidarsi per sentirsi viva."


"Bianca"

"Ed eccolo li il solito cazzone che non si sarebbe mai reso conto della cazzate che diceva forse neanche in punto di morte, proprio come a LUCIFERO PIACE. Le anime "dannate" sono la DELIZIA SUA, quelle che NON SI ravvedono FINO ALLA FINE. L'idiota si lamentava che tutti i miliardi che arrivavano nel mondo del calcio li avrebbero potuti investire nelle fabbriche locali per aiutare i cittadini. Bianca pensò a quando il popolo italiano ne aveva sostenuti alcuni mentre "ALLUSIVAMENTE" la DIFFAMAVANO MEDIATICAMENTE al pari si una SCIMMIA CON LE BANANE. Bianca pensò che quando ci si associa INCONDIZIONATAMENTE a qualsiasi proposta solo perchè è di un IDOLO, le scimmie ammaestrate che lo fanno poi dovranno accettare tutte le BANANE che si sono messi a quel posto da soli. GLI "IDOLI" MERITANO DI ESSERE SFONDATI DI SOLDI RISPETTO CHI LI IDOLATRA, ovvero di chi si mette a 90 gradi sentendosi inferiore."


"Fiorella"

"Piu' venivano smascherati e piu' comprendevano che si erano dati la zappa sui piedi, piu' insistevano, ma era logico. MAGGIORE E' LA COSCIENZA DEI PROPRI ERRORI E suicidiari, MAGGIORE è la DISSONANZA COGNITIVA e se il PESO SULLA COSCIENZA e della REALTA' FALLIMENTARE è troppo grande, tanto piu' bisogna dissociarsene. Così quella mattina erano SCHEGGE IMPAZZITE tra TELEPATIA, STALKING E CYBERSTUPRO. Gia pronti al suo passaggio con LATTE, MELONI E PATATE. A Fiorella non restava che farsi una sonora risata con una punta di compassione per quei "morituri" MESSI ALL'ANGOLO dalle proprie continue scelte sbagliate."


"Fiona"

"La "lista nera" era anche TELEFONICA. Così, quando chiamava allo studio che gestiva una sua pratica assicurativa non la rispondevano per FARLA SCENDERE ED ANDARE DI PERSONA. Ma siccome l'intelligenza batte sempra la furbizia 10 a zero, lei si ricordò di tutti i servizi che doveva fare percorrendo quella strada e se li disbrigò. CON FIONA SI PERDEVA. SEMPRE."

"Fiorella"

"La solita mandria di vacche al pascolo, solo che ora Fiorella rideva. Le due zombie ciniche, con un ghigno sadico, alla sua presenza, ripetevano il solito MATRA 'DI SETTA SATANICA AUTODISTRUTTIVA con la richiesta: "Vuoi un caffè?". Non sapeva in che senso ma sicuramente avevano associato la sua diffamazione sessuale ad un qualcosa del genere. Ma LA GIUSTIZIA DIVINA volle che la nipote di Fiorella la telefonasse in quel momento e così, davanti alle due IDIOTE SUICIDE, disse alla piccola parente: "A "zia" stai attenta a chi ti potrebbe riprendere nell'intimità perche sta succedendo L'INFERNO IN RETE con persone che si trovano spiate a braghe calate, diffuse e diffamate con destinazione YOUPORN! Non lo so chi ha diffuso questa "pratica" ma ora se la becca "di ritorno" a vostre spese, di voi giovani!". Le due diavole fecero una smorfia di dolore per la SCONFITTA PLATEALE delle loro continue e RECIDIVE CAZZATE e vide nei loro occhi un alone scuro in fiamme.".

"Paola"

"IL DIAVOLO SBATTE LA CODA DALLA RABBIA quando NON FOTTE IL PROSSIMO. Così, la solita "idiota" di DOG CITY, la città dei cani Pavloniani "al croccantino" a rinforzo, si fece vedere nell'ufficio, dove le stavano facendo il solito ostruzionismo, con un cane al guinzaglio. Il messaggio allusivo era farle capire che era IN LORO POTERE ed alla loro MERCE'. In realtà, era quella fanatica del cazzo in potere di PAVLOV, di cui eseguiva i comandi come una schiava animale, consentendo che la sua comunità fosse sempre più alla SUA MERCE'. Invece a Paola non veniva impartita nessuna richiesta da ISTRUTTORE DI CANI e finanche la lasciavano LIBERA DI DECIDERE LE SUE AZIONI E REAZIONI davanti l' esecuzione delle comande di chi davvero metteva se stesso a livello canino. Così, invece di sentirsi offesa e prigioniera, si fece una bella risata LIBERA E LIBERATORIA. La diavola sbattè la coda e non essendo riuscita a farla sentire COME LEI, UN CANE, le tornò vicino e si sedette proprio. Paola con un sorrisone accarezzò il meraviglioso cuccioletto e quella incalzò raccontandole che avevano lasciato un cane legato in autostrada. Voleva farla sentire sempre più IMPRIGIONATA E LASCIATA AL SUO DESTINO. Ma Paola le rispose di non meravigliarsi perchè sembrava che ci stessero tenendo proprio esseri umani al guinzaglio, abbandonandoli senza aiuto e le diede la stoccata finale: "Signora mia, quando esseri umani arrivano a tenere al guinzaglio altri esseri umani la FINE è VICINA. L'APOCALISSE E' ADESSO. Che razza di schifezza di gente può fare una cosa simile?! Questa volta DIO non li proteggerà e LUCIFERO li distruggerà!". Ancora una volta la vide SBATTERE LA CODA consapevole della sua SCONFITTA ETERNA."


"Barbie"

"Barbie, detta...Barbie, così i suoi genitori "american idol" l'avevano chiamata, per anni si era sentita dire da tutti: "No, no, non siamo come lei!" oppure "No, no, non stiamo come lei!" ed invece proprio in quegli anni lei "ERA LORO, PROPRIO LORO!". Che cosa è la vita! E' proprio quando sei sicuro che ti fotte e loro lo furono davvero TANTO e TUTTI, MA PROPRIO TUTTI, EH!"

"Mery"

"Erano le situazioni piu' dolorose ma anche le migliori, perchè LA RABBIA è il miglior PROPULSORE per le COSE MIGLIORI, quelle dove istigavano i BAMBINI CONTRO DI LEI. Lo scopo era farglieli ODIARE a sua volta, ma Mery era Mery e non un clone fotocopia di quella congrega di omologati decerebrati. Si ricordò di una madre che in sua presenza in un negozio disse alla figlioletta: "Stai attenta a non toccare nulla!" alludendo a presunti furti di gallina in qualche supermercato da parte di Mery. Ma mentre lei non aveva mai rubato davvero nulla, quella madre infame aveva rubato il cervello, l'anima ed IL FUTURO DELLA FIGLIA. UNA BELLA LADRONA che faceva credere alla sua progenie che esistevano PROCESSI MEDIATICI SUI SOCIAL e che L'INGIURIA, che è un reato, potesse essere UNA PENA GIUDIZIARIA. Una bella LADRONA delle verità e della protezione della figlioletta, che un giorno avrebbe probabilmente passato lo stesso inferno di Mery, ormai "normalizzato". Anche se quella bambina l'aveva guardata con disprezzo, lei l'amò TRE VOLTE DI PIU': perchè era presa in giro, era trasformata nel peggio di se stessa e le stavano rubando il futuro. Con grande sospresa per quella FANATICA DEL CAZZO DI QUELLA CONFRATERNITA DEL CAZZO, la risposta di Mery fù uno sguardo di AMORE E COMPASSIONE IMMENSA PER QUELLA PICCOLA PERPETRATRICE, la vera destinataria di quel "gioco" trappola."

"Milly"

"La vicina contava le SUE perete e ci teneva anche molto a farlo CAPIRE A LEI ED AL "SUO PUBBLICO". Viveva nel CULO di Milly costantemente. IL POSTO GIUSTO per la MATERIA DI CUI ERA FATTA."

"Maria Teresa"

"La vicina si faceva sentire dire "CHE SCHIFO" riferendosi alle sue immagini rubate e stuprate in rete, anche da lei. Maria Teresa quando seppe che i mariti RIPRENDEVANO "le patate" ed "i meloni" delle mogli a loro insaputa, specie quando NON GLIELE VOLEVANO "DARE" e dovevano "PUNIRLE", per buttarle IN PASTO dei loro AMICI e dell'INTERO WEB, non disse "che schifo", disse "E' GIUSTIZIA"."

"Maria"

"Se le ricordava quelle battutine sui social, perfino sul suo "cambio di assorbente", anche da parte di figlie delle sue amiche, quelle che aveva abbracciato, amato e coccolato fino a che non diventarono putroppo COME LE MADRI. E come le madri finirono per SUBIRE LO STESSO "TRATTAMENTO" di spionaggio intimo ETERNAMENTE ONNIPRESENTE, quello che loro stesse avevano approvato su Maria in una ITALIA "UNITA"."


"Lena"

"Le misero nella cassetta una foto pubblicitaria immobiliare in cui compariva una casetta in montagna uguale a quella della sua vicina stalker. Quella per cui lei voleva richiedere fondi spacciandoli destinati alla prima casa, visto che era indebitata e non poteva finirne la costruzione. Non ce ne fu più bisogno. A quanto pareva aveva trovato il modo di guadagnare con LA CORRUZIONE sulla pelle di Lena. Un bel bottino sul SANGUE DEL PROSSIMO, MOLTO PROSSIMO, esibito nel "gioco" come atto vincente e gaudente. Peccato che quella baita l'avevano pagata i contribuenti per essere indotti anche ad ACCETTARE LA CORRUZIONE del POTERE "fine pena mai". Così finisce la MERETRICE, sbranata dallo stesso drago sul quale ha cavalcato nei suoi tempi d'oro."


"Dora"

"Le solite "ciuccia e ciucciarella". Due frenzole di mezza età si fiondavano nelle solite scenette che le riportava alla età del ciucciotto. Dora guardandole visualizzò nella mente quella di scenetta: due vecchiarde ad un livello neuronale infantile a ciucciare con il sonaglino in mano. Le due le ghignavano in faccia mentre Dora rideva nella testa. Loro volevano sentirsi superiori e farla sentire in loro potere e Dora usava un approccio superiore, quello adulto, l'unico davvero potente alla lunga. Una delle due sfrantecate paesanotte disse alla sua degna compare: "Stavo guardando la foto di mia madre...". Volevano farle capire che fino a solo pochi minuti prima la stavano spiando perfino a casa del suocero, ma LA CIUCCIA E' CIUCCIA ed è destinata a fare la FINE DEL CIUCHINO nel Paese dei Balocchi. Quello spionaggio continuo era SU DI LORO, su quello che le facevano anche per strada, quello che di male le facevano loro sotto LO SGUARDO APOCALITTICO DI CHIUNQUE. Come diceva Postiglione della fiaba di Pinocchio "Dai agli stolti un bel po' di corda che vi ci si impiccheranno". Infatti il finale di quella situazione fu davvero da FAVOLA. Alla radio iniziarono a trasmettere un programma sulla DEVASTAZIONE MENTALE degli idioti che cadono nelle adulazioni delle sette rendendosi disponibili a fare qualunque cosa per quella carezza luciferina, anche SUICIDARSI CONTENTI. Dora si allontanò lasciandosi alle spalle le due iene ridens che avevano smesso di ridere."


"Lilly"

"Come al solito i suoi amici piu' idioti e piu' sfigati cercavano di farsi PUBBLICITA' su di lei, SPARLANDONE CONTINUAMENTE sotto ogni riflettore possibile, sia social che reale. Non mancò neanche quel suo amico AVVOCATO, sfigato da sempre e con autostima da MAI. Si postava sempre selfie allusivi ed a braccia allargate ai suoi "fan". Lilly lo associo' al mitico fruttarolo napoletano Parascandalo, fratello del batterista dell'ignoto complessino delle sagre di paese, che cercava di farsi pubblicità nelle televisioni locali nel film di Bellavista. Ne ebbe la conferma quando molte persone incominciarono a nominarlo con lei, USO "VIP" e "PERSONA CHE LAVORA". Si divertivano a farla sentire disoccupata e malvista. Ma presto si sarebbe divertita lei, visto che IL SISTEMA GIUDIZIARIO STAVA CROLLANDO grazie proprio a dementi delinquenti come lui e si sarebbe trovato "a spasso" additato da tutti come uno degli SFIGATI che aveva indotto la massa, insieme ad altre feccie umane, a colpire con abusi una innocente e le istituzioni giudiziarie con le loro calunnie ed esagerazioni. Ancora una volta Lilly pensò ridendo al suo caro amico Parascandalo, un VERO SCANDALO."


"Carla"

"Se lo ricordava il GRUPPO FACEBOOK, quello che con tanta FIDUCIA Carla aveva accettato tra le sue AMICIZIE, che unitisi insieme come IL GATTO E LA VOLPE, l'abusarono con ogni CYBERCRIMINE POSSIBILE ED IMMAGINABILE per agognati zecchini d'oro. Una finta giusta causa unita alla impunità fece fuoriuscire tutta la loro MERDA PIU' INTESTINA lasciando delle tracce ben consolidate marroni del loro passaggio alla AUTORITA' "SUPREMA". Un bel "voto" per le NUOVE ISTITUZIONI alle urne cybernetiche direttamente dalle cloache delle loro vite. Si ricordava quando uno del gruppo si divertiva a propinare le diffamazioni di una sua SFIGATA VICINA, postando immagini di cartelli condominiali del tipo "Se la signora del terzo piano fa sesso troppo rumorosamente e disturba i vicini fatela scendere agli alri piani più bassi.". Purtroppo LA VITA SESSUALE DI UNA VICINA PUO' INTERESSARE SOLO A QUELLA CHE NON LA HA. Capì che poteva essere stata solo una poveraccia che aveva UN MATRIMONIO "BIANCO" di cui NON FACEVA SEGRETO. Carla pensò a quanta sofferenza dovesse aver provato quella fallita a sentirla ridere ed amoreggiare con il suo bel fidanzato di cui era innamorata mentre lei era con un uomo che disprezzava e schifava prigioniera volontaria in un matrimonio aberrante e frustrante. Evidentemente il SILENZIO della sua camera da letto AMPLIFICAVA quasiasi rumore oltre un muro. Ma si sapeva ormai che quel crimine era LA FIERA DEGLI SFIGATI. Ancora una volta i suoi aguzzini DIMOSTRARONO DA SOLI CHI ERANO DAVVERO ripulendo automaticamente l'immagine di Carla."


"Mietta"

"E meno male che era Mietta quella che si "NASCONDEVA", detto da persecutori OCCULTI di una CONFRATERNITA OCCULTA. Ora quell'assurda interpretazione di SEGRETO della vita privata inondava le VITE DEI GIOVANI che sentivano sporca ogni loro privacy ed in DOVERE DI RENDERLA PUBBLICA. Si ricordò di quando la fecero COMPLESSARE di non aver foto aggiornate o perfino di fare su qualcuna un effetto fotografico. Arrivarono a demonizzarla pure se aveva un filo di trucco o si metteva in posa per venire bene in foto. LORO LA "CONTROLLAVANO" spiandola. NO LORO LA VIOLAVANO è BASTA. L'accusarono di non pubblicare IN OGNI MOMENTO IL SUO STATO DI SALUTE, CON CHI ERA, DOVE ERA E COSA STAVA FACENDO. Praticamente pretedevano che lei violasse tutti i suoi DIRITTI UMANI E DI LEGGE se fosse stata davvero "sincera" e "corretta". Detto da associati a delinquere calunniatori le pretese di VERITA' E GIUSTIZIA suonavano di PATOLOGIA PSICHIATRICA, ma lo scopo era quello: diffonderla e normalizzarla. Peccato che Mietta era una delle poche donne ad essere contenta di NON ESSERE "FOTTIBILE" e non cadde mai nel paradosso in cui l'avvolgevano. A loro invece piaceva esserlo e lo furono, fottute: OGNI PRIVACY anche la piu' intima divenne PERSA PER TUTTI ed i contenuti erano destinati a QUALSIASI USO ILLECITO E DANNOSO. Andarono per cercare giustizia e riuscirono solo a GIUSTIZIARLA, con le loro stesse "non sante" manine."

"Billa"

"Aveva ragione il criminologo quando diceva che si colpiva il finto mostro nel processo luciferino per sentirsene diversi e MIGLIORI e per AUTOASOLVERSI nei suoi confronti, una ASSOLUZIONE CHE NON CI SAREBBE STATA MAI. Così nella sua AVEchot ormai ogni CIARABBATTOLA si sentiva migliore di lei, ma in realtà rivelava solo la propria pochezza e pateticità ALLA LUCE DEL SOLE APOCALITTICA, quella dove si mettevano lei stessa illudendosi che fosse un riflettore da star. Anche quella mattina delle frenzole ucraine, tamarre e sfatte come due barche sfondate, non da meno di quelle italiane, al passaggio di Billa incominciarono a cercare di ferirla parlottando di una fantomatica casa lasciata da una sua zia con il mobilio roccocò da "pappone". La guardarono poi per vederne la reazione e siccome LA TELEPATIA ERA ANCORA UN REATO e quello che pensava era ANCORA LECITO, sorrise loro pensando: "Brutte troie, vi piacerebbe averla anche voi una casa. E' BRUTTA L'INVIDIA. Prima non eravate belle ma oneste, ora siete CESSE E PURE MERETRICI". Non sapeva se la leggessero nella mente ma sicuramente la sua indifferenza placida LE TRAFISSE A MORTE. Come sempre Billa riusciva a trovare negli abusi subiti i loro vantaggi a TUTELA DELLA SPECIE UMANA, quella che quegli sfigati zombi stavano portando verso l'estinzione nei laboratori."


"Brunella"

"Pensava a quando la sua cittadina si era gemellata con l'isola di "Circe" e dagli anfratti di condomini e quartieri, al suo passaggio, porci e scrofe nell'ombra verseggiavano ansimi sessuali, deviati nel loro voieurismo stupratorio di massa. Quando arrivò la notizia che ormai tutti erano esposti alla interferenza illecita in ogni dove privato e destinazione YOUPORN, Brunella ripensò a tutte quelle vacche al pascolo occulto che sarebbero state trattate allo stesso modo e le parse di sentire in lontananza i loro campanacci impazziti che preannunciavano un bel mattatoio "comunitario"."


"Daria"

"Ancora una volta quella sfigata della vicina stava a fare versi ironici "sessuali" a prima mattina per ricordarle il suo spionaggio intimo e stupro in rete. L'iniziale dispiacere di Daria si era presto trasformato in mera indignazione sociale ed ancora piu' velocemente in risate spanzate. Ancora una volta Daria pensò "E fattela una scopata con tuo marito che è piu' salutare della perversione sessuale criminale!". Chissà se era lei che schifava lui perchè era un cesso o era lui che rigettava lei perchè una troia, specie ora che TUTTO STAVA USCENDO SUL MERETRICIO di quella APOCALISSE e tutti, ma proprio tutti, ormai AVEVANO CAPITO CHI ERA davvero la sua "signora". E siccome l'apocalisse era GIUSTIZIA DIVINA, la donnaccia che si attivava a dimostrare che lo fosse Daria, confermò invece IL SUO PIENO "titolo" della categoria. La vita era sempre piu' bella per Daria perchè le sue persecutrici AFFONDAVANO DA SOLE e lei doveva limitarsi a RIDERE."


"Dina"

"Si voleva ripulire la sua nominata su di lei. Con la scusa della PUNIZIONE per una critica privata fattale da Dina, la spaccio' per INVIDIOSA e PETTEGOLA, così da far sembrare il suo sporco passato una calunnia di qualcuno. Lucifero è furbo ed un gran figlio di puttana. Ma, detto da una sua DIFFAMATRICE QUOTIDIANA MEDIATICA, la cosa incominciava a fare quotidianamente ACQUA DA TUTTE LE PARTI ed a PUZZARE di secondi fini ed invidia vera. Infatti, la CRITICA è UN DIRITTO quanto un DOVERE MORALE ED EVOLUTIVO CEREBRALE e Dina ebbe ancora solo piu' motivo di CRITICARLA, DI DIRITTO E DI DOVERE, FONDATAMENTE, SEMPRE PIU' FONTADAMENTE. L'intelligenza batte sempre la furbizia perchè tutti dimenticano che il demonio è un perdente di natura."


"Bianca"

"La sconosciuta sui social, ospite non invitata e forzata nella sua vita, scrisse con la superbia idiota di Lucifero: "Piove merda su di te!". Bianca di diritto nella sua vita pensò: "Attenta bella che chi lancia merda le mani rimangono sporche". Infatti li avevano lasciati liberi di lanciargliela proprio per questo."


"Barbie"

"Benedetta, detta Barbie per il suo bellissimo fisico fino a poco prima del "trattamento" luciferino, fu esposta dai suoi INFAMI CONTATTI SOCIAL come una "BAMBOLA" di SECONDA MANO e RIDICOLA ed i video ladri della sua intimità in giro per internet ed i post che la diffamavano sui social l'avrebbero dovuta "RIVELARE" in tutta la VERITA' della sua "privacy" e della sua presunta "verità storica".Ma Benedetta era piu' benedetta che Barbie e nella GRAZIA DEL SIGNORE ebbe la fede e la tenacia di aspettare il momento APOCALITTICO in cui tutta quella FIUMANA DI IMMAGINI DISSACRATORIE E SCRITTI CALUNNIATORI rivelò LORO E SOLO LORO: tutti gli ex, gli amici ed i parenti che, MALVAGI E CRIMINALI, l'avevano TRADITA E VENDUTA come ogni IDIOTA E MEDIOCRE LUCIFERINO fa. MEDIOCRE, perchè tutte le sue azioni lo autodistruggono personalmente e socialmente nel tempo ed IDIOTA, perchè DICHIARARLE non era FAMA ma AUTODIFFAMARSI. La superbia e la vanità il diavolo li usa per far FALLIRE CHI LO SEGUE. A Benedetta non rimase che LODARE DIO per averla fatta una bella donna prima ed una grande donna dopo. Una VITA REALIZZATA."


"Paola"

"Toto' e Peppino o Stanlio ed Olio rappresentavano bene la coppia di perps. Patetici e ridicoli, come solo lo sfigato diavolo può essere, riuscivano ad essere imbecilli insieme anche quando non si accordavano personalmente. Così, quella mattina, nella salumeria di turno della sua bella "fuori" e sdentata "ridente" confraternita apostata, il solito PORCO, che Paola rivelava con la sua sola presenza, insisteva a far sentire la parola "MUCCA" nella sua richiesta delle mozzarelle. Lei, come era solita fare, invece di reagire, lo osservava: IL SUO CORPO, IL SUO SGUARDO, LE SUE EMOZIONI e perfino il tono della VOCE. Poteva vedere riflessa nelle sue pupille una moglie che sicuramente aveva picchiato o qualche donna a cui gli sarebbe piaciuto farlo, qualcuno che lo aveva forse rifiutato. Paola poteva vedere IL FEMMINICIDA POTENZIALE chiaramente, confermato dalla leggerezza o perfino dal sadismo nel dire quella parola : MUCCA. La donna come bestiame, la donna come destinata al macello. UN KILLER ERA DAVANTI A LEI, nella piu' totale BANALITA' DEL MALE, quella degli SFIGATI. Ma il femminicida è anche PATETICO e si AUTODISTRUGGE. Infatti, contemporaneamente un altro signore si LAMENTAVA DELL'AUMENTO SPROPOSITATO di alcune TASSE. Paola ridendo con tutti i denti gli rispose: "Forse è una PUNIZIONE, quando un popolo è stato cattivo gli abusi non sono piu' violenza, specie se li praticano per primi con lo stesso scopo." L'uomo abbasso' il capo come un MONTONE VERSO IL MATTATOIO. I due adepti DA SOLI E SPONTANEAMENTE avevano espresso pubblicamente il loro reato e la loro condanna. Ma quella era la funzione di Paola, RIVELARE."


"Genny"

"Lucifero è un abile ORCHESTRATORE di VENDETTE, ma in quel "gioco nero" si era superato. SU INTERNET aveva trovato i SOSTENITORI di quelle degli altri. Ma la vendetta per il diavolo è solo una occasione per trasformare una PERSONA IN ASSASSINO ed in quella "situazione" ne avrebbe ottenute MILIONI. Gli bastava rendere POPOLARI le presunte povere vittime ed AIZZARE LE MASSE CYBERNETICHE A SOSTENERLE nelle loro brutalità "giustiziere". Ma con Genny al maligno gli era andata anche meglio, perchè era falsa anche LA VENDETTA. I poveri finti maritri non avevano subito nulla che potesse indurre ad una reazione difensiva feroce ma si sa che la sfiga e l'avidità inducono a forti capacità recitative. Così lucifero otteneva il suo MASSIMO PIACERE: UNA MASSIMA PARTECIPAZIONE CRIMINALE SU UN INERME INNOCENTE, ovvero una massa massimamente colpevole da PUNIRE ALL'INFERNO. Quindi i sedotti luciferini stavano a guardare Genny bruciata sulla pelle dalle microonde ed ad augurarle un cancro a tutela di FANTOMATICI MARTIRI A CUI FAR GIUSTIZIA, mentre quelle ustioni e tumori erano destinati a loro con le future potenti antenne invasive. Satana in ogni richiesta maligna progettava la fine di chi la eseguiva e non della sua vittima. Così quella che sembrava la donna piu' sfigata del pianeta si rivelava la rivelatrice delle SFIGHE LORO, quelle che a differenza di lei, erano MERITATISSIME."


"Mirella"

"Si divertivano molto a spiarla mentre si metteva la supposta, mente era lei la SUPPOSTINA LORO. Mirella si divertì molto nel scoprirlo."

"Mirella"

"Si divertivano molto a guardarla mettersi la suppostina insieme a dei MINORI. Quando Mirella scopri' che non la stavano violando e basta ma stavano VOTANDO, legittimando la stessa possbilità sul POSTERIORE DI MINORENNI, Mirella si indignò e pianse molto."


"Finny"

"Se li ricordava quelli del GRUPPO FACEBOOK, calunniarla e diffamarla pubblicamente di PEDOFILIA, il gruppo degli AMICI DEI PEDOFILI, quelli che avevano usato anche i loro FIGLI MINORI, pure "LUCROSAMENTE", per ABUSARLA SADICAMENTE nel cyberstupro e cyberbullismo, introducendoli al MONDO INFANTILE DEL SADOMASOCHISMO. Se li ricordava quei post che parlavano "allusivamente" di molestie su minori, tra APPROCCI SESSUALI in giardino O PALLONI BUCATI, che parlavano, in realtà, di SIMULAZIONE DI REATI fatti fare proprio dai loro STESSI MINORI, dando anche un bel gancio destro in faccia alle istituzioni. Se li ricordava come gli stessi non celassero i loro crimini di SPIONAGGIO con hackeraggio da remoto ed interferenza illecita sotto il suo piumone, inducendo alla NORMALIZZAZIONE dello spionaggio anche sotto LA COPERTINA DEL LORO BAMBINO. Se li ricordava come osarono arrivare a fare dei selfie anche di MINACCIA DI MORTE con LA PISTOLA se lei "avesse toccato un loro figlio", detto da LORO che lo stavano TOCCANDO IN OGNI MANIERA E CON OGNI REATO era davvero paradossale e sconcertante. Ma Finny i bambini li proteggeva, da sempre e non si meraviglio' quando quegli INFAMI ADULTI ABUSANTI DI MINORI furono PUNITI con le stesse INGIUSTIZIE minorili PROPINATE A LEI perchè per i DIAVOLI l'unica destinazione è l'inferno. "


Mietta

"L'amica l'aveva invitata a casa per ingiuriarla con i figli minori facendole capire che la spiavano in interferenza illecita. La minore in particolare la "scimmiottava" mettendosi i capelli spettinati e ridicoli in faccia o levandosi le mutandine in casa come faceva Mietta in privato. Quella "madre" disse a Mietta, disperata perchè temeva che la violassero anche nel domicilio, che lei NON TEMEVA CHI GLIELO STAVA EVENTUALMENTE FACENDO. Solo ora capiva che si riferiva ad una qualche autorità ed a se stessa. Putroppo era lei che non aveva ancora capito che quella autorità glielo consentiva solo per legittimare lo stesso abuso su di lei e sua figlia, su una donna ed un minore qualsiasi. Mietta ringraziò l'organizzatore "della proposta indecente" di avergli TOLTO indirettamente QUELLA FECCIA UMANA DI AMICIZIA DALL'AGENDINA, quella anche IDIOTA, che usa i suoi stessi figli per destinarsi e destinarli alla ROVINA."


"Beba"

"Beba ripensava a quella ondata di ingiurie e calunnie sui social ed ovunque fosse nella sua vita e la RIVELAZIONE che fossero state consentite per RIVELARE COLORO CHE GLIELE FACEVANO in tutto il MARCIUME delle loro pessime scelte la ripagava di TUTTO. Il fatto che L'INFERNO IN CUI L'AVEVANO MESSA risultava quello che si erano COSTRUTI per loro, CHIUDEVA DEFINITIVAMENTE I CONTI IN SOSPESO. Il fatto che quella che credevano pubblicità e fama fosse risultata in realtà la loro AMMISSIONE DI MARCI alla luce del sole, rivelandoli anche IMBECILLI, la faceva SCOMPISCIARE DI RISATE. SORRISO, PACE INTERIORE E GIUSTIZIA DIVINA è ben altro compenso rispetto al GHIGNO, CUORE MILITARIZZATO E TRAPPOLA LUCIFERINA."


"Bibi"

"La sua "amica" andava a trovarla "amorevolmente" per vedere se "soffriva" ed invece la trovò a "scrivere" sorridente tra le lascrime: "LA VOLONTA' DI ABBASSARE QUALCUNO E' DIRETTAMENTE PROPROZIONALE AL SUO VALORE". La sua GIUDA SOFFRI' MOLTO e senza lacrime."


"Vera"

"Solo quando SATANA SMASCHERO' I SUOI GIOCHI PER I SUOI POVERI ILLUSI SEGUACI, Vera capi' perchè suo marito, COLLUSO STALKER, le aveva dato una medaglietta di San Michele Arcangelo da tenere nel portafoglio o perfino la fece mettere su un letto con vari rosari legati ai pomelli della spalliera. I DIAVOLI di satana VOLEVANO ESORCIZZARLA E GIUSTIZIARLA a mo' di angeli di Dio in una FINZIONE degna della nominata del diavolo come GRAN MENZOGNERO ED INGANNATORE. In realtà, "cadettero" come LUCIFERO che si voleva sostituire a DIO ed il loro peccato di SUPERBIA CONTRO DI LUI lo stavano già iniziando a pagare, lentamente nel socio-politico, come lentamente venivano SVELATE DAL POTERE le loro nefandezze. Invece era Vera, vera martire testimone, restata fedele a Cristo anche sotto tortura ed infamia, a far parte dell'esercito di San Michele Arcangelo. Così fu proprio SATANA A TRADIRE I SUOI TRADITORI, confermando la sua natura."


"Vincenzina"

"Come da "agenda" dopo aver indotto al peccato, il peccatore si smascherava e faceva sentire meritevole di tutte le disgrazie da li a venire. Iniziavano le prime trasmissioni tv a parlare del crimine subito da Vincenzina. In particolare, si spiegava come per strada o nei negozi le gang persecutrici con un cinico ghigno arrivavano anche a riprendere sfacciatamente la vittima con il cellulare. Si ricordò che proprio qualche mattina prima un vecchia incartapecorita, che a stento si reggeva in piedi, l'aspettava al varco facendosi vedere mentre con disinvoltura la riprendeva con il cellulare. Intanto la giustizia divina le fece perdere l'equilibrio ed una ancora più divina le fece reggere il braccio per non farla cadere da un vero angelo: VINCENZINA. Così si sconfigge il diavolo, AMANDO."


"Veronica"

"Se li ricordava Veronica, all'inizio del processo luciferino, i suoi concittadini biascicarle al passaggio: "E' cattiva! Se lo merita!". Si ricordava di quanto ne rimanesse attonita. Si ricordava anche della sua FEDE INCROLLABILE nonostante l'assurdo attorno a lei, quella dei NON CATTIVI. Ora erano loro I VERI CATTIVI SMASCHERATI, ma lei non biascicava niente al loro passaggio perchè quando si tratta della verita' non c'è nulla da sottolineare."


"Virna"

"Come Dante, Virna stava a rimirar le stelle uscita dall'inferno, con il cocito sotto i piedi. Sul suo balcone della casa in cui era tenuta prigioniera, LIBERA, aveva sotto al palazzo i carcerieri DIAVOLI di Lucifero che la prendevano in giro: "Guarda le stelle, guarda!" e l'imitavano nel gesto per ridicolizzarla. E' BRUTTA L'INVIDIA, quella dei vicini, quando ANCHE SOTTO TORTURA SEI MIGLIORE DI LORO, non SEI CADUTA IN TENTAZIONE e nonostante facciano anche di tutto perche succeda. Così sono GLI SFIGATI COLLABORATORI DELLO SFIGATO DIAVOLO."


"Andreina"

"Fu molto colpita da quel TRADIMENTO dell'etica medica in quel forum di sostegno per patologie gravi come le malattie autoimmuni. Lei si era FIDATA e sicura del rispetto del suo anonimato e delle sue conversazioni, aveva sfogato la sua disperazione in un problema che la attanagliava da mesi e di cui non si capiva bene l'origine e cura. In realtà la sua era una semplice piccola cosa, anche se molto fastidiosa, che si sarebbe risolta da sola se non fosse stata RESA CRONICA da una terapia errata, che poi scoprì fattale APPOSTA, con l'alibi di una "punizione", ma non divina, LUCIFERINA. Infatti, diabolicamente quel sito "di conforto" agli utenti incominciò a mettere nelle home page riferimenti alla patologia di Andreina come derivanti DA MALATTIE VENEREE, cosa assolutamente non vera o non necessariamente. LA SUA DIFFAMAZIONE ETICA E SESSUALE era senza esclusione di colpi, anche bassi, anche falsi. Ma LUCIFERO NON AMA le persone a cui "SUGGERISCE" certe azioni, specie se contengono violazioni di legge e dell'etica professionale di chi le mette in atto. Purtroppo la gente DIMENTICO' CHI ERA DAVVERO IL DIAVOLO e gli strinse la mano. Gliela strinse perchè con l'altra ci porgeva un vantaggio e con la sua bocca seduttrice lo convinceva che in quel caso VIOLARE LEGGE ED UMANITA' era GIUSTO. Il demonio offre sempre almeno due motivi alle sue vittime per SBAGLIARE. Ma il diavolo vuole solo compagnia all'inferno e se li portò con sè i suoi compagnucci "di imprese giustiziere", se li portò a SUBIRE LE MEDESIME PERDITE DI DIRITTI ED INFAMIE che con tanta leggerezza e divertimento avevano inflitto a persone come Andreina. E FU GIUSTIZIA, quella vera questa volta, QUELLA DIVINA."


"Lella"

"Come erano cambiati i suoi sentimenti, da legittima rabbia ad una indignata compassione per quei poveri esseri zombizzati, perfino sorridenti verso il loro tragico destino. Anche quella mattina la solita zoza era pronta con la sua scenetta per mendicare a quattro zampe qualche spiccio ad un potere che prima era il suo servo, ad elemosinare ciò che probabilmente le era perfino già dovuto. Così al passaggio di Lella, squillo' il suo cellulare che aveva la medesima suoneria e che proprio quella mattina l'aveva fatta svegliare prestissimo con una telefonata di un loro complice suo conoscente. Lella l'avrebbe voluta abbracciare quella poveraccia che mendicava come un cane un soldo ed uno sguardo dal suo padrone, quello che era il servitore suo ed a cui aveva rinunciato, come solo una TESTA DI ZOMBIE può fare.".


"Lia"

"Si divertiva il sadico ex maritino a farla sentire violata e spiata ed indurla a mettere una videocamera di sicurezza nell'anticamera di casa ed ancora di piu' a farla sentire spiata MENTRE METTEVA la videocamera di sorveglianza interna all'entrata. Non di meno se la era spassata nel far finta di aiutarla nel tentativo di una bonifica "fai da te" della sua casa. Se la ridacchiava sotto i baffi, finti preoccupati, mentre le diceva: "Forse non sono esterni ma interni gli elementi invasivi che cerchi!". Godeva nel metterle un nuovo "tarlo" nella mente, in fondo anche reale. IL SADICO si divertirebbe di meno se SAPESSE CHE IL SADICO è SOLO UN MASOCHISTA che si PUNISCE perchè ha una AUTOSTIMA 0. Che senzazione meravigliosa per Lia SCOPRIRE E DIMOSTRARE AL MONDO di essere MIGLIORE, di poter ridere e perfino compiangere il suo SFIGATISSIMO PERSECUTORE."

"Fiona"

"Le avevano messo nella cassetta della posta una farfalla MONARCH MORTA. Anni prima gliela avevano messa viva ma IMPRIGIONATA nelle scale. In quel momento, come anni prima, si preoccupò del lepidottero, di liberarlo aprendo la finestra condominiale e seppellirlo nel suo giardino, con un motto di compassione per qualsiasi essere animato in difficoltà. NO. NON SI ERA TRASFORMATA IN UNA MONARCH e tantomeno era MORTA perchè nei traumi dell'MK ULTRA lei ci aveva MESSO altre ALI, quelle con i BATTITI CARDIACI, quelle ancora strordinariamente UMANE."


"Flora"

"Come diceva il Papa è L'IDOLATRIA la strada per la certa MORTE. Loro ADORAVANO I DIVI TELEVISIVI E CINEMATOGRAFICI come DIO, mentre i MEDIA RECITANO e DIO è PURA VERITA'. Lo stesso Papa era idolatrato mediaticamente da tutti ma quasi nessuno metteva in atto una parola di quelle che predicava. Amarono SATANA vedendoci DIO, perchè il suo ultimo grande potere fù nella errata percezione delle cose per chi si pone alla vita "senza filtro" critico. Così, vedendo in alcune "pellicole" ALLUSIONI "BENEVOLE" ai diffamatori e molestatori di Flora, il pubblico ci vide degli stimati e protetti di Dio, mentre erano solo i PRESCELTI FALLITI del demonio, quelli destinati a "contagiare" tutti gli altri del desiderio di essere come loro. Gli idoli fecero dei loro migliori seguaci altri idoli, entrambi per INDURRE IN TENTAZIONE. Non si liberarono dal male ed amen."

"Filumena"

"Ormai si "addicreava" di tutti quei teatrini fatti in sua presenza tra BALLE ED ABUSI. Li ascoltava divertita pensando a tutte le PALLE ED ABUSI che stavano consentendo su di loro. Ma la cosa più divertente era un altra: è che lei lo aveva capito e loro no."

"Barby"

"Barby si chiedeva come era possibile che fosse concessa quella fiumana di post pubblici su Facebook che la ingiuriavano, diffamavano ed istigavano al suicidio con la loro faccia e nome. Poi capi': perchè la ingiuriavano, diffamavano ed istigavano al suicidio su post "pubblici" con la loro faccia e nome. Come tutto in quel crimine, la RISPOSTA ERA CONTENUTA NELLA DOMANDA."

Bianca

"La mucca è buona. La mucca doveva essere lei come piu' evoluta a capire la SFIGATA VACCA. Quanto dolore e fallimento deve provare una donna nella sua vita per attuare crimini anche sessuali su un altra donna? I sentimenti di Bianca, da sempre divisi tra indignazione e compassione, stavano sempre più propendendo per i secondi. Povere vaccarelle. Non solo erano diventate il peggio di se stesse, ma questo non le aveva neanche salvate! I Anzi, proprio la loro impunità era l'esca per farle andare a fondo definitivamente, anche se gradualmente ed impercettibilmente. Così quardava quella donna del suo quartiere, conosciuta di vista da anni, scattare in sua presenza come un demone che sbatte la coda vorace davanti un essere luminoso da riuscire spegnere. Erano al bar e la donnona in questione, da sempre obesa, se la godeva malignamente a vedere Bianca così ingrassata. Bianca era fino a poco prima della sua persecuzione una donna piacente ed in forma, mentre l'altra era fin da ragazzina brutta e chiatta. Non contenta della guardatina sarcastica, sbottò ironica alla barista: "Una tazza di latte freddo ed un caffè.". Si riferiva alle ingiurie estetiche ed alle diffamazioni sessuali che una fiumana di sfigati come lei stavano da anni propinando a destra ed a manca su Bianca dirigendosi inesorabilmente verso un baratro criminale senza speranza. Ma come erano diverse le cose per Bianca ora, capovolte o meglio tornate a testa in sù. Guardava pietosa quella carcassa umana inacidita e penso' che ogni scarpa diventa uno scarpone e che lei non era stata mai neanche una scarpa. E mentre lei la fissava con odio infondato, Bianca le sorrise con fondata compassione."


"Berenice"

"Il solito idiota pervertito con la solita battuta sessuale e la solita manopola della RADIO. Il solito ridicolo demente che accendeva la radio, blaterante "di mucche", in un pubblico esercizio, pensando di sostenere un media che DEFINIVA LEI mentre DEFINIVA LUI nell'esatto momento in cui LA ACCENDEVA: "IL PORCO". Berenice rideva mentre lui moriva perchè non capiva come NON SI OFFENDESSE E SOFFRISSE. Lei gli lesse nella mente senza telepatia, col l'empatia e gli rispose: "IL CERVELLO, CARO, IL CERVELLO.". Lui rimase spiazzato e morì una seconda volta: la prima accoltellato nella sua mancanza di coscienza e la seconda nella sua mancanza di intelligenza. RISULTATO FINALE: DUE DECESSI ED UN SOPRAVVISSUTO.

"Barbara"

"Barbara attraversava da anni quell'inferno di indifferenza e cinismo GLACIALE nei suoi confronti, ma non era il suo, ERA IL LORO. ERA IL COCITO."

"Malena"

"Una mamma non dovrebbe tradire mai, ma UN NONNA è impensabile. Putroppo gli zombie non conoscono parentela e non conoscono saggezza dell' età. Sua nonna, ormai una sadica cinica, fuorviata da quella confraternita che era stata capace di farle uscire il peggio mentre credeva il contrario, si fece trovare con un bel peluche a forma di cane. Lo teneva in grembo, lo stesso che tante volte aveva tenuto lei da piccola e le rideva in faccia. Accadeva sempre piu' spesso che le sghignazzasse senza ritegno sul muso. Ma l'unico cane schiavo era lei, come chiunque VIVE A COPIONE ed il copione è anche BRUTTO. Ma l'unico pupazzo era lei, quello che funziona con "Il comando" ed il comando è anche ABERRANTE. Così sempre più gelida, si costruiva il suo piccolo mondo di illusioni ghiacciate e brutture liberate. Così perdeva una grande NIPOTE con un legame fatto di tutto, per appartenere ad un piccolo mondo fatto di NIENTE."

"Mirella"

"Non sapeva che nella sua città c'era stato un campo di concentramento. Era tutto più chiaro. Nulla di nuovo su quel fronte, il fronte dell'obbedienza passiva che trasformava una potenziale splendida cittadina nella città dei SUICIDI. Era ormai ufficiale che IL MALE UCCIDE PIU' CHI LO FA DI CHI LO RICEVE e se anche rimane in VITA, salva solo IL CORPO, come UNO ZOMBIE. Così, due dei morti viventi del suo paesino erano orgogliosi di nominare LA DITTATURA in sua presenza e porla come COSA NORMALE E BUONA. Solo dei DECEREBRATI POSSONO NEGARE Dio, CONTRADDIRE L'ANTROPOLOGIA EVOLUTIVA e vantarsi dell'involuzione disumana. Ma la risposta giusta venne DA SOLA, come spesso avveniva con Mirella, perchè DIO ESISTE ED E' DEMOCRATICO. A fargli da spalla una giovane nello stesso locale, a sostenere CHI SOSTENEVA LA SUA FINE. Si, la città dei suicidi. Mirella messa in mezzo ai loro discorsi DISSE alla ragazza: "BELLA, TUTTO QUESTO è PER TE, che hai venti anni. IL PEGGIO TE LO BECCHI TUTTO TU, perchè dove ora si GIOCA FACILE, poi il gioco si farà duro PER I GIOCATORI. Bisognerebbe stare attenti alle PROPRIE SCELTE, anche se si appoggiano quelle di altri.". La giovane donna smarrita le rispose: "Ma tanto io non vivo in questa città. ci lavoro solo!". La risposta confermava l'assenza totale DELL'USO CEREBRALE in quel che FACEVA relativamente a quella situazione. Continuava a credere nel " se lo faccio a te io mi salvo" e che le sue SCELTE ERANO DECISIONI DI ALTRI, specie se la partecipazione era solo passiva od appartenessero solo ad un luogo determinato. Ancora una volta in Mirella un senso di pietà per quella ragazza così disinvolta nel dirigersi verso la sua fine, così INCASTRATA NEI SUOI ERRORI in quel gioco trappola, da doverseli perfino far piacere. Nella città dei suicidi e dei morti viventi UNA DONNA VIVEVA ANCORA: MIRELLA CON LA SUA COMPASSIONE."

"Mimma"

"Dalle casse "Il blocco" si era esteso alle porte. Anche quello era un posto dove si deve "rallentare" ed i TEATRINI ZOMBICI possono manifestarsi in tutta la gloriosa imbecillagine dei loro sfigati e spesso maldestri attori. Quella mattina era il turno degli ZOMBI BISEX, ovvero collusi in coppia di uomini e donne. Mimma non aveva l'ascensore e quei due patetici imbecilli inscenarono degli improbabili "Giulietta e Romeo" per scatenare L'INVIDIA della zitella appiedata. Il non morto maschile era un signorotto rozzo e volgare e la sua degna compare una zoza di mezza età, ma loro si sentivano SUPERSTARS! Lo si leggeva nei loro occhi: "Per cinque minuti siamo qualcuno, esistiamo, qualcuno CI CAGA!". Quel comico cavalier servente disse alla sua patetica donzella: "Anche solo per cinque scalini io ti prendo in braccio!". Detto da UN GRANDUOMO che era proprio lì per molestare una DONNA, abusare MIMMA, davvero un SICURO ed invidiabile principe. Ma la cosa piu' comica era che la donna di quella coppia tanti anni prima la vedeva spesso piena di lividi. Tutto il quartiere lo sapeva che il marito la menava, forse buttandola anche giù per dei gradini, dopo averla presa in braccio amorevolmente, ovviamente. Mimma fu grata a San Faustino per GRAZIA RICEVUTA e si allontanò ridendo fino in cima alle sue scale."

Mariateresa

"Non aveva perso delle amiche. Delle sue amiche SI ERANO PERSE. TUTTA UN ALTRA STORIA."

"Antonietta"

"Ma che cosa la "leggevano" a fare nel CERVELLO? Si era mormorato che lo facessero per PREVENIRE AZIONI "VIOLENTE". Detto da persone che avevano usato la PEGGIORE , ovvero L'ABUSO CEREBRALE, già la PANZANA SI SPANZANAVA. Ma arrivare a PROVOCARLA CONTINUAMENTE per indurla a pensieri difensivi di AGGRESSIVITA' forniva anche LA PROVA DELLA PANZANA. Eppure nonostante tutti i gravissimi abusi subiti, Antonietta aveva raramente pensieri davvero violenti verso i suoi persecutori. Ulteriore verifica della PANZANA, che voleva dare un senso SCIENTIFICO a qualcosa che la SCIENZA vera LA FALSIFICAVA E DISTRUGGEVA. Più che altro qualche suo pensiero fugace punitivo, destinato ad evaporare con l'uso continuo del raziocinio di Antonietta, era solo verso GENITORI che inducevano I FIGLI ad ABUSARLA, ABUSANDOLI IN TAL MODO. Quella mattina le passo' affianco la solita zombiemadre che diceva alla sua piccola di tre anni "...e dopo la discesa, c'è la SALITA CON LE SCALE...". Aveva condiviso un PENSIERO SADICO con LA BAMBINA, quello di Antonietta che saliva a casa sofferente. Ecco, guardare quella infame madre che induceva la figlia alla peggiore delle patologie psichiatriche criminali, le faceva venire in mente una BRUTTA PAROLA (TROIA) associata ad un pensiero di vederla scivolare per le scale, seppur senza ferite mortali o troppo dolorose. Solo quelle necessarie ai SERVIZI SOCIALI per avere il tempo di toglierle la bimba. Questo, invece, era un PENSIERO FISSO: che a queste madri cagne venisse loro tolto l'affidamento dei bambini. Infatti, la maggiorparte dei suoi pensieri erano EROICI e GHANDIANI. Ed anche nel cervello li AVEVA FOTTUTI TUTTI perchè non se lo era fatto fottere."


"Mariangela"

"Era la più molestatrice di tutte perchè era la piu' infelice di tutte le sue amiche. Era stata squalo, serpente e ragno, usando temini di criminologia. L'aveva seguita fino in vacanza, perche GRANDE ERA LA SUA FRUSTRAZIONE e troppo grande l'occasione per sfogarla. Mariangela ebbe l'ulteriore conferma che la cattiveria è una conseguenza e non la causa dei peggiori errori, la conseguenza della SFIGA O DELL'INCAPACITA'. Le mando' un messaggio: "Ma dove sei finita, NON "TI VEDEVO" PIU?. Ti chiamo quando ho i soldi per ricaricare il cellulare.". Non la sentì mai piu', per fortuna, confermando l'unico suo ennesimo tentativo di FERIRLA per FARLA SOFFRIRE come lei soffriva nella sua VITA MEDIOCRE E REPRESSA. Intendeva farle capire che la spiava in interferenza illecita a casa sua e che ERA GIUSTO, perchè lei, "per sentito dire", avrebbe fatto acquisti che non poteva permettersi, approfittando di poveretti dei quali era la PARASSITA. Detto da una VAMPIRA ENERGETICA DI VITE ALTRUI, di una che guadagnava sul suo sangue, mascherata di giustizia come un demone con le ali, la cosa fu talmente SPIAZZANTE da essere degna solo dell'IRA DI DIO. E COSI' SAREBBE STATO."


"Clelia"

"Il gruppo facebook che l'aveva per mesi cyberbullata e cyberstuprata aveva accettato la PROTEZIONE di ISTITUZIONI per restare NE' IMPUTATO, NE' IMPUNITO? BRAVOH! Quelle istituzioni saranno loro molto grate di avergli concesso in  futuro L'IMPUNITA': non sarà successo proprio niente e sarà tutto per VOLONTA' DEMOCRATICA e SE LO MERITERANNO."



"Violet"

"Avevano la fissa del cancro.Glielo auguravano come la morte, per PUNIRLA di presunte azioni verso i suoi CERTI ASSASSINI. Si. ASSASSINI CERTI punivano una PRESUNTA. Il paradosso però cela l'inganno ed è la PORTA DEGLI ABISSI per una razza, specie se coinvolta c'è la DIPARTITA DI QUALCUNO, quella vera, l'unica, quella SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI, quella destinata a Violet. Si ricordava della figlia di alcuni vicini dei suoi genitori, vista in vita sua massimo tre volte e solo di striscio. Ora se la trovava dappertutto a fare la "STAR" dello "SPETTACOLO" usando "Il cancro". Iniziarono con la FINTA MORTE del marito per tale malattia ed il MANIFESTO FINTO, per arrivare alla scenetta in farmacia in cui la DEVASTATA MENTALE si faceva sentire in sua presenza a parlare di doversi curare la malattia terminale "da soli". LA STREGA ERA MESSA AL ROGO in quel TEATRO, ma nella realtà le streghe erano solo loro, con i loro uomini eretici, uniti nella strategia di satana, L'ULTIMA.Ma satana stava raccogliendo quei falliti per sottoporli all'ira di Dio, quelli che erano diventati IL CANCRO DEL MONDO. La nebbia lentamente si diradava ed ognuno incominciò a riprendere il proprio aspetto, fortunatamente per Violet."


"Virginia"

"Le disse falsamente che aveva il cancro al "SENO" e che aveva attaccato il canale del "LATTE", per farla sia sentire MINACCIATA di SOFFERENZA E MALATTIA TERMINALE, sia SESSUALMENTE ABUSATA. Virginia la guardò dall'alto in basso, una inferiorità in cui si era messa da sola e penso': "BRUTTA TROIA ASSASSINA, io il cancro forse me lo prenderò a 60 ANNI e sono stata CYBESTUPRATA a 50, ma tuo figlio o nipote quasi certamente a 6 mentre a 16 se sopravvive sarà smutandato in rete e sarai stata tu a LEGALIZZARLO.".


"Vera"

"Non si era sorpresa di trovarsi quelle bruciature sul corpo o tante nuove piccole patologie di salute, perchè ad un male corrisponde sempre una causa fisica. Cio' che la faceva rimanere ALLIBITA e che ci fosse gente capace di starla A GUARDARE LESIONATA da quelle ONDE e NON AIUTARLA o perfino NEGARE LA LORO ESISTENZA OD ORIGINE. Perfino una sua infermiera di notte, personalmente la stava a fissare impassibile mentre si doveva denudare integralmente perche sferzata su tutto il corpo. Zombie che oltre alla loro umanità avevano rinunciato anche alla loro professionalità e con un sorrisetto idiota stampato in faccia, come a tutti gli inetti che si credono furbi mentre se la stanno mettendo in saccoccia da soli. Gli sguardi perfino ironizzanti le sue patologie indotte si manifestavano anche su internet con ALLUSIONI a tutte le pietre naturali contro i danni delle onde che Vera si era sparsa per la casa e che loro spiavano illecitamente con naturalezza ed una predisposizione al crimine inaspettata. Ma se ogni cosa fisica ha una causa ancora di piu' quella sociale. CIO' CHE HAI CONCESSO TI VERRA' FATTO, perchè i diritti di uno sono quelli di tutti. E se la presero davvero in saccoccia, o meglio se la misero da soli. Tutte le sue domande di quegli anni ebbero una risposta, una risposta che ai suoi aguzzini non avrebbe fatto piacere."


"Barby"

"L'avevano fatta apparire come LA PEGGIOR AMICA al mondo ed ora risultava LA MIGLIOR AMICA al mondo che si possa avere, quella che non spia in interferenza illecita, non hachera, non pedina, non molesta, non calunnia e diffama mediaticamente, non cyber stupra ed istiga al suicidio una sua AMICA, neanche se questi crimini li avesse ricevuti proprio da lei. UNA GARANZIA MONDIALE LA BARBY."


"Beba"

"Non sarebbe mai voluta essere nei panni dei suoi conoscenti, quelli che l'avevano abusata e calunniata, a volte usando proprio delle verità, come fa il demonio. Il maligno ha in sè il seme della sua autodistruzione e Beba si senti' fortunata a non essere come loro e con loro. Ma i suoi caini e giuda di una vita avevano tradito molto di piu' il popolo, quello che avevano suggestionato al falso ed incitato all'errore contro una innocente inerme ed utilizzando mezzi distruttivi delle proprie sane istituzioni. Ora piu' che mai non avrebbe voluto essere loro, ora che i padroni li stavano smascherando e colpevolizzando pubblicamente in mondo visione perchè gli abusi in quel "gioco" gli erano stati proposti solo e proprio per questo: perchè li RIVELASSERO e RIVELASSERO LE LORO SCELTE idiote, distruttive ed ipocrite. Fu felicissima Beba di non poter essere in nessun modo nei loro panni, essendo diventata fortunatamente una EXTRALARGE, una XXXL di pura vittoria animica e cerebrale."


"Lucia"

"Il solito caprone del gregge delle capre pazze la seguì nel negozio e si intromise nei suoi acquisti, chiedendole consigli per una RICETTA di sua "NONNA". Lucia rispose corretta e lui scorrettamente si mise a deridere i suoi suggerimenti. Lucia lo guardò diritto negli occhi e gli disse che le vere risate se le stavano facendo AI PIANI ALTI, perchè quelle erano DAVVERO FONDATE, guardando la demenza fallimentare delle sue azioni verso il concittadino. Ma questa ultima cosa la pensò solamente, per non deriderlo."


"Katia"

"L'avevano "vista" TUTTI che non aveva mai girato o postato proprie immagini intime e TUTTI continuavano ad affermare il contrario. Volevano FARE LO SCANDALO APOCALITTICO e finirono APOCALITTICAMENTE SCANDALOSI."


"Lella"

"L'avevano istigata al suicidio da sotto il suo balcone in pubblico, l'avevano istigata al suicidio "live" in privato e l'avevano istigata al suicidio su post di facebook ed accettarono che fosse NEGATA UFFICIALMENTE la sua istigazione al suicidio. SI SUICIDARONO."


"Lia"

"Temporeggiava la vecchia vicino la bilancia per pesare le verdure: un bel cetriolone e due belle palle di arancie. Sapeva che Lia le era dietro in attesa di verificare i suoi acquisti. Armeggiava il piu' possibile con una dentiera ghignante sotto un falso sorriso gentile, quello tipico dei criminali bravi a mimitizzare la loro nefandezza e che sono orgogliosi di farlo. Anche alla cassa la vecchiarda la precedette per condividere quella azione perversa abusante sessuale con la cassiera che sottolineò trattarsi di CETRIOLO CON PALLE di arancie. A Lia restavano DUE POSSIBILITA': RIDERE O VERGOGNARSI PER LORO, visto che erano così idiotamente prive di ogni dignità umana per farlo. LE scelse ENTRAMBI."


"Barbara"

"La piu' grande arma che si possa dare ad un potere verso un concittadino gliela avevano data loro, con Barbara. Il potere di rispondere: "Non è successo niente.Tu sei pazzo."


"Lilla"

"Non era la prima volta che si addolorava per i figli ed i nipoti dei suoi amici e parenti fatti "SUICIDARE" lentamente ed invisibilmente. Non si rendeva conto di come avevano potuto fare a quei ragazzi cose tanto terribili quali fargli DISPREZZARE LA ZIA putativa, che tanto se li era protetti, abbracciati ed amati, illudendoli di partecipare ad UN PIANO MALIGNO "BUONO". Avevano INSOZZATO LE LORO DITINE facedogli schiacciare Lilla come i tasti neri del pianoforte suonando UNA MUSICA DI MORTE. Ma i piani del male erano destinati a schiantarsi contro se stessi e quella morte invece di toccare Lilla, sarebbe toccata a loro. Si ricordava della sua amica sciroccata e fallita che arrivo' a postare il giovane figlio sui social mentre suonava il pianoforte, unitamente ad altre ingiurie fotografiche con facce di SMORFIE, INSULTI E DERISIONE verso una donna che ANCORA LI AMAVA perchè lei NON LI PRESE IN GIRO neanche dopo. Mentre le loro sciagurate madri li inducevano all'errore, lei SCRIVEVA E SVELAVA LE TRAPPOLE di quel gioco apocalittico. Lilla pensava al giorno prima, in cui la sua di zia con orgoglio la prendeva per i fondelli con l'aggravante farla sentire odiata anche dai suoi nipotini che "avevano imparato a suonare il piano così bene". COME SI FA A FAR PARTECIPARE LA PROPRIA PROGENIE AL SUO STESSO FALLIMENTO rifilandogli il miraggio di FAMA E BENI, visto che avrebbe perso anche quelli? Fortunatamente Lilla non lo avrebbe capito mai."


"Mariarita"

"Lei se li tirava su per i capelli e l'altra se li tirava giù per i piedi. Una la vera SPOSA in CRISTO e l'altra la vera MERETRICE in SATANA. Peccato per lei e gli sventurati che si sarebbe riuscita a trascinare sotto, perchè "sotto" significa INFERNO ETERNO."



"Marianna"

"Rivivere tutte le AZIONI ORRENDE SUBITE nella reale interpretazione del "GIOCO", da TRAUMI diventarono REALIZZAZIONI. LEI "RIVELAVA" i suoi illusi RIVELATORI. Non era riuscita più a pensarci perchè ne soffriva, ma ora lo poteva fare perchè ne GODEVA. Una goduria mentale e spirituale, quelle eterne e che eternano. Ripensò all'incrocio tra internet e reale di quegli abusi. Si ricordò di quella impunita dei suoi contatti social che si divertiva a POSTARE le notizie della sua vita privata violata: "Non vedo l'ora che sia domani! ". L'indomani Marianna doveva andare da un altro CAPOLAVORO "UMANO". L'aveva invitata a casa sua. La pseudo amica si fece trovare con le lenticchie da portare a scuola dai suoi bambini, resi anche loro complici di quei lordi orditi criminali. In macchina mentre andavano si divertiva sadicamente a spiegare: "Gliele devo portare anche se PRODUCONO MOLTO GAS INDESTINALE.".Si riferiva ai sui disturbi intestinali di quel periodo che la bestia voleva farle sentire spiati. Ne ebbe la conferma quando prese i bimbi e non gliele fece mangiare. Sapeva che il suo era un matrimonio infelice, quello in cui si preferisce non separarsi pur di NON AMMETTERE IL PROPRIO FALLIMENTO. Ma se il fallimento c'è, ESCE. E proprio con Marianna "SI RIVELO" ALLA GRANDE. Recatisi a casa di lei tutto il condominio le stava aspettanto per le scale ed una di queste dementi sconosciuta le disse ironica: "E' questa l'amica?". Come entrarono Marianna diede dei regalini ai figli e questi rifiutarono di indossarli o fecero finta che gli facevano fastidio sulla pelle. Quella zozza voleva sentirsi forte con i figli ed invece dimostrò solo di essere una pessima madre, quella che induce la progenie al crimine ed alla cattiveria mascherandola di bene. Il pomeriggio continuò in un teatrino umiliatorio che non si fermò neanche davanti al fiume di lacrime in cui Marianna scoppiò perchè ancora non capiva ciò che subiva nella sua vita. MOSTRI. DEMONI. Perfino quando se ne scese, la vollero accompagnare scendendo IL SACCHETTO DELLA SPAZZATURA, tipica allusione alla sua persona. DETTO da quelle MUNNEZZE RADIOATTIVE, quelle che ormai L'APOCALISSE STAVA RIVELANDO, ora la faceva ridere a crepapelle. Come tornò a casa sua la MEGERA del CONDOMINIO SUO GRIDO dai giardini: "Anche l'amica è con noi!". Volevano farla sentire "scoperta" ed accerchiata ed invece era lei che le AVEVA "SCOPERTE" in un FALLIMENTO PERFETTO, a forma di cerchio."



"Kelly"

"Dicevano che voleva MORTI TUTTI, la STREGA Kelly. Si ricordava del post sui social che le diceva: "Non ti preoccupare, prima o poi moriranno tutti.". Detto da un SUICIDA che si suicidava OGNI GIORNO con la massa, guardando il suo CANALE VIDEODROME di cui era PRIGIONIERA, era piu' una barzelletta. Una barzelletta seria perchè dove il paradosso fa ridere, la realtà fallimentare per quelli che lo sostengono è tragica."


"Katy"

"Katy pensava di essere solo assassinata lentamente con i suoi aguzzini impuniti. Questa era la cosa piu' dolorosa per il suo tipo di vittima in quel crimine. Ma quando scopri' che il loro era solo un lento suicidio mentale e sociale che rappresentava proprio la punizione per chi la VOLEVA ASSASSINARE LENTAMENTE IMPUNITO, il respiro bloccato riprese a pompare l'aria nei polmoni. Il dolore peggiore non è vedersi morire ma veder morire LA GIUSTIZIA. Ed è nel momento che si CAPISCE che NON MORIRA' che la RABBIA DIVENTA COMPASSIONE per i propri fallimentari aguzzini. Lei lo capì scoprendo abbastanza presto MILGRAM. Era studiosa Katy. Aveva uno spiccato istinto per il sociale Katy. Brindò a se stessa con un calice in cristallo di champagne MOET CHANDON. Brindò alla GIUSTIZIA REDDIVIVA, in realtà mai defunta. Brindò alla vita perchè solo la dea bendata armata di bilancia la puo' davvero TUTELARE. Era orgogliosa Katy di se stessa, di non aver MAI, PER UN SOLO ISTANTE, smesso di credere in lei CON FEDE INCROLLABILE."


"Kyra"

"Le disse: "Guarda il mio potere! Ti posso fare tutto quello che voglio!". Lei rispose: "Guarda il mio! Potrei farti le stesse cose e NON LE FACCIO." La fine di una vittima vincente è l'inizio della fine dei perdenti."


"Gigliola"

"Se lo ricordava Gigliola il post di facebook in cui un invasato calabro sconosciuto postava una foto di un POLIPO SCAMAZZATO su uno scoglio dopo una immersione di pesca. La didascalia della immagine, supportata dai "mi piace" dei suoi bambini, era "UCCIDI IL "PURPO" MALEFICO" con una chiara allusione a qualche DONNA DA UMILIARE E TRUCIDARE. UN FEMMINICIDIO supportato con tanta leggerezza ed orgoglio pubblico a sostegno di chissà quale PSEUDO VENDETTA di chissà quale UOMO SUB UMANO o forse mera "convenienza" in qualche "gioco" proficuo di un FALLITO. Gigliola pensò a quella bella regione inzozzata prima dalla NDRANGHETA e poi dalla nuova mafia degli SFIGATI, non meno violenti, avidi ed assassini. Gligliola pensò che qualsiasi donna rappresentasse quel povero pesce il suo massacratore la dovesse FARE SANTA, visto che sicuramente grazie a lei si era tolto I SUOI DEBITI. In realtà, sicuramente santa, come tutti i martiri. Il grande "uomo" ed i suoi dementi sostenitori invece avrebbero dovuto erigere una bella lapide ai LORO CERVELLI ed al loro VALORE UMANO con sopra il MARCHIO DELL'INFAMIA MAFIOSA, quello di coloro che lasceranno ai loro figli SOLO "UN MIRAGGIO" di felicità vera e salvezza."


"Gemma"

"Uno dei suoi persecutori conoscenti la invitava sempre al suo onomastico e non per abbracciarla ma per vedersi insieme la PROCESSIONE del santo che portava IL SUO NOME e che facevano passare sotto casa sua. Lo scopo era far percepire a Gemma la considerazione che la comunità aveva di lui, essendo una FINTA POVERA VITTIMA MARTIRE della sua VERA VITTIMA MARTIRE. Gemma pensò all'INCHINO DI ALCUNE PROCESSIONI sotto le finestre dei mafiosi, spesso accompagnate da botti d'artificio e quando scoprì che le sette erano a stampo mafioso, COMPRESE TUTTO. Fortunatamente non presenziò mai ad una di quelle orribili SCENE TEATRALI SCHIZOFRENICHE di dissociati mentali che credevano ancora di essere bravi e fedeli cittadini di uno stato democratico cristiano, l'unico che salva la vita ad un popolo. Così, quegli ILLUSI SANTI sarebbero diventati solo DELUSI ASSASSINI SUICIDI ed ad un certo momento, i loro padroni glielo avrebbero anche fatto capire."


"Gertrude"

"I perps non facevano i CANI PAVOLONIANI A CROCCANTINO, messi a novanta gradi, per SOPRAVVIVENZA. Loro LAVORAVANO, spesso anche benestanti. Loro I DISOCCUPATI LI UCCIDEVANO, per comprarsi il nuovo modello di CELLULARE. I LORO GUADAGNI illeciti A NERO erano pari alla corruzione delle istituzioni. Anzi no, erano i legittimatori della CORRUZIONE DELLE ISTITUZIONI. La loro demenza e pochezza era una BACCHETTA MAGICA per un potere avariato, quella che lo NORMALIZZA. Ma loro erano così, gìù verso una china SADOMASOCHISTA del genere "TI DISTRUGGO, DISTRUGGIMI!".



"Angela"

"Era vero il fatto che la mafia colpiva la vittima nelle festività così da farle associare a cose brutte ed indurre a NON FESTEGGIARE PIU' METTENDOSI la sofferenza e morte nel cuore. Si ricordava del capodanno in cui le RIBADIRONO che il suo CYBER STUPRO continuava su SITI PORNO, dell'onomastico in cui, telefonandole per gli auguri, l'aggredivano con una scusa qualsiasi oppure di quando facevano FINTA di dimenticarsi TUTTI dei suo COMPLEANNO. Ma Angela era Angela e la sua mente evoluta volava alto su quegli esseri che avevano accettato di STRISCIARE. Tra pastorelli e lucine, fiori di pesco e palme e tra torte decorate ad arte e flute di spumante, MAI NON FESTEGGIO' CON IL CUORE ogni ricorrenza e con la persona migliore in quel momento: SE STESSA."


"Miriam"

"Miriam si preparò come al solito una mega torta di compleanno, buonissima e bellissima ed i suoi AGUZZINI SCHIATTARONO. Lo scoprì quando scendendo a comprare le candeline, si fece trovare davanti al negozio un suo "amico" con il figlio in braccio. Le chiese "ironicamente" come stava. Lei "seriamente" gli rispose che nonostante la sua situazione difficile, si sentiva molto realizzata perchè stava facendo qualcosa di molto importante per i giovani. Poi si avvicinò la sorella del soggetto che "ironicamente" fu chiamata dal bimbo "zia!". Miriam incalzò: "Sto scrivendo per TUO FIGLIO, perchè mai il crimine un giorno lo possa vivere allegramente. Sono tempi "grigi" ". Lei fu grandissima ed il suo AGUZZINO SCHIATTO'. ERA SOLO LA "ZIA" Miriam CHE TUTELAVA IL FIGLIO DI QUEL PADRE. UN GIORNO, quando fosse cresciuto, lo AVREBBE CAPITO leggendola. Tornata a casa pose le candeline sulla torta circondandosi di tutti i bigliettini d'auguri olografi degli ultimi anni, in cui tutti i suoi conoscenti la descrivevano con stima ed affetto immensi, compreso IL TIPO che l'aveva PEDINATA E MOLESTATA. Era per quello che avevano scelto proprio lui per andarle dietro in quel giorno speciale, per farla soffrire di piu'. Ma il crimine perfetto non esiste: c'è sempre qualche traccia che lascia. In quel caso quei bigliettini d'auguri, dimenticati come l' umanità che si erano lasciati alle spalle quelli che li avevano scritti. Quindi, invece di INTOSSICARLA le regalarono un compleanno perfino MIGLIORE. LORO TUTTI, SCHIATTARONO ANCORA DI PIU'."


"Vanna"

"Avevano davvero perso la testa, ma davvero. Fecevano cose che solo fino a pochi anni prima sarebbero state per gli stessi INPENSABILI: questo accade quando si rinuncia alla MENTE CRITICA, ovvero all'UNICO REALE USO DEL CERVELLO. Così il solito negoziante, con le solite allusioni ingiuriose sul bancone nei confronti di Vanna, aggiunse al pupazzo della scimmia posto in bella vista, lo scimmiottamento di quanto lei subiva, anche per opera sua via informatica. "Lo sa che io VEDO SU COMPUTER di quella del PALAZZO DI FRONTE?". L'unica vero orango ammestrato si riferiva al suo HACKERAGGIO "GIUSTIZIERO" SUL COMPUTER DI VANNA. Lo aveva affermato così, con naturalezza in pubblico, in una percezione vincente, il SOLITO PERDENTE. Non era la prima volta che il criminale invasato operava: una mattina si era permesso di aggredirla in pubblico dandole della inetta allusivamente ed un altra le consegnò il prodotto difettoso e di minor valore appositamente. In altri casi la faceva pagare due volte oppure la faceva tornare ripetutamente con la scusa che i suoi acquisti non erano ancora pronti. Insomma, MACCHIE SULLA FEDINA PENALE "A NERO" di AGGRESSIONE, INGIURIA, FURTO, DIFFAMAZIONE IN PUBBLICO, MOLESTIE, HACKERAGGIO,TRUFFA e sicuramente la lista sarebbe accresciuta. Come quella gente potesse credere che un qualsivoglia potere fosse più interessato a qualche inezia dei target piuttosto che alla valanga dei reati dei perps non è dato di sapere. Ma, in fondo, si sa: CHI NON USA IL CERVELLO è DESTINATO A SUICIDARSI e neanche se se accorge. UNA MORTE PIACEVOLE."


"Valeria"

"L'idea di farla sentire una PROSTITUTA per le sue "fantasie inconscie sessuali", per sue immagini in rete intime, rubate e diffamate e LE CALUNNIE ed ESAGERAZIONI dI SUOI EX E PARENTI a livello morale, CROLLO' MISERAMENTE infrangendosi nel suo cervello EVOLUTO. Valeria era l'eccezione dell'esperimento di Stanford, quello che lo CONFERMA ma lo puo' anche PRIVARE DI POTERE NEGATIVIZZANTE. Il tocco finale per cercare di farla sentire e vedere per cio' che NON ERA fu cercare di incucarle l'idea di meritarsi la NOMINATA per aver fatto qualche critica privata sul loro comportamento femminile a due donne che si ERANO PROSTITUITE in prima linea in quel MASSACRO CRIMINALE DISUMANO sotto gli occhi di tutti. L'ancoraggio alla parola CAFFE,' associata ad un suo fantasmagorico comportamento lascivo sessuale, i DEMENTI REI che gliela proprinavano erano proprio diretti in quella direzione. Ma VALERIA ERA VALERIA E LORO ERANO DEGLI SFIGATI SEMPRE PIU' SFIGATI a cui il caffè Valeria si divertiva ad offrirglielo lei. Falliti, sempre piu' precipitati in quell'effetto lucifero destinato a portarli all'inferno fine PENA MAI, quella dei laboratori per materiale SUB-UMANO."



"Vera"

"Lo capi' quasi subito che era soggetta ad interferenza illecita della vita privata, come capi' che non l'avrebbero mai sospesa. Tutto quello che fece dopo, quindi, lo FECE PER SMASCHERARE I SUOI VIOLATORI. Lo imparò leggendo le vittime della STASI: fare qualcosa di particolare privato per vedere se ALTRI LO SAPEVANO, rivelandosi spie illegittime. Una volta incomincio' a mettersi da sola qualche mi piace a sue immagini postate e presto vide sui SOCIAL il post che ironizzava su chi lo faceva. Solo un HACKER poteva averlo visto, perchè L'AUTORITA' VERA queste cose NON LE FA: SPUTTANARE azioni neanche reati. Gli HACKER BUONI NON ESISTONO, se sono HACKER SONO CRIMINALI. PUNTO. Tantomeno dei POSSESSORI di DUE PILE di film "pezzottati" possono fare la "morale" a chi ne tiene una ventina PER USO STUDIO per giunta VECCHI di più di dieci anni. Se la ricordava la sua amica "pezzottatissima" ed uno dei suoi cd era anche ancora in possesso di Vera con la sua "scrittura" sopra. Si divertì, quindi, a vedere le reazioni dei suoi persecutori quando iniziò ad incollarli e poi a spezzarli e dipingerli, sapendo benissimo di poter essere vista. Anche in questo caso arrivarono subito le battutine della sua "destrezza e genialità criminale" da privati che erano i reali rei nella sua vita. Poco geniali però, perche un GENIO avrebbe capito che LA GIUSTIZIA CON ATTI ILLECITI "violatori" NON ESISTE e che la GIUSTIZIA VERA è interessata ai PEGGIORI, ovvero a LORO."


"Vittoria"

"La sua cittadina era USA concedere il lavoro SOTTOPAGATO E MALTRATTATO come CONCESSIONE, A VOLTE ANCHE GRATUITA. Si ricordo' di essere sempre stata QUASI L'UNICA a non farsi intimidire da figure maschili o rappresentanti autorità e di aver risposto a tono e con i fatti alla MANCANZA DI RISPETTO dei diritti minimi del lavoratore. Piu' capiva dove davvero voleva andare a parare quello strano crimine che la avvolgeva, piu' CAPIVA PERCHE' FOSSE UN TARGET: non solo aveva un cervello autonomo ed una coscienza ferrea ma anche un ISTINTO PER LA TUTELA DEI DIRITTI, anche lavorativi. Così si arrese al fatto di essere MIGLIORE E CHE ERA STATA SCELTA PER QUESTO: colpendo lei colpivano l'essere evoluto e consapevole dei propri diritti SUICIDANDOSI."

"Virna"

"Non ebbe mai un attimo di dubbio nella fede e nella logica e questa FEDELTA' fu PREMIATA. Non si senti' mai in colpa per non star lavorando, anche perchè la sua disoccupazione era perfino INDOTTA dalla DIFFAMAZIONE,danneggiamenti psico-fisici e GLI ABUSI che la seguivano dovunque fosse. Si ricordo' di quando una delle solite scafesse che la pedinava le fece sentire la frase, parlando al cellulare: "Guadagno poco e sfruttata ma devo FARLO altrimenti divento una PARASSITA!". Il tentativo era di farla SENTIRE IN COLPA per aver lasciato dopo anni una attività dove era sfruttatissima. Una colpa che invece SUBIVA come ogni disoccupato aspirante ad una tutela minima lavorativa e di crescita professionale. Era la solita tattica "inversa" di quel gioco su bersagli umani "punendi", ma in realtà diretto ai suoi giocatori. Quella stupida non aveva COLPITO VIRNA ma il suo stesso DIRITTO AL LAVORO: aveva sostenuto e diffuso un PENSIERO SFRUTTATORE LAVORATIVO perfino come "concessione".Per lei ed i suoi insulsi "spettatori" un altro pezzo di perdenza si univa allo sfacelo inconsapevole totale di chi CEDE IL CERVELLO AD ALTRI pensando di alleggerirlo. Così, mentre la suicida sghignazzava, Virna RIDEVA ALLA VITA non complice del fallimento della sua razza."

"Beba"

"Beba non se le ricordava le sue fantasie sessuali, specie quelle che le passarono per la controcamera del cervello inchiodata ad un letto per un danno lesivo intimo e psicologico sessuale indotto da vari personaggi BESTIE della sua vita. Non li ricordava perchè non facevano parte della sua COSCIENZA, quella sociale, quella delle azioni che NON SI METTEREBBERO IN PRATICA MAI con nessuno. Una persona NON CIUCCIA avrebbe scoperto che I BUONI LO PENSANO ED I CATTIVI LO FANNO. E loro FACEVANO, LE BESTIE. Violando i suoi pensieri incosci intimi e diffamandoli ed il suo piumone e dissacrandolo. Arrivarono a lanciare "battute" ingiuriatorie allusive di sesso CON ANIMALI. In effetti l'inconscio spazia molto per i fatti suoi e se anche fosse stato VERO, mentre le sue sarebbero state fantasie FISIOLOGICHE irrealizzate, le loro MOGLI davvero facevano SESSO CON ANIMALI, con loro. Questo pensiero la fece ridere, perchè I BUONI LO PENSANO ED I CATTIVI LO FANNO e le loro donne "gli animali" se li facevano."


"Claretta"

"Con aria tronfia ed insipida la solita suicida dissociata le disse con lo sguardo: "NON CI PUNISCONO perchè VERSO DI TE è GIUSTO!". Con aria compassionevole e divertita Claretta rispondeva sempre con il sorriso: "NON VI PUNISCONO perchè eravate le persone GIUSTE per PERDERE TUTTO nella SICUREZZA di vincerlo." COMUNQUE era VERO che c'era un senso in tutto quello che facevano, solo che andava in senso contrario."


"Cinzia"

"Al solito "posto di blocco" gastronomico, la solita vecchiarda sbotta al cassiere in pubblico: "Ma che crede che se rubo, rubo in pubblico?" rivolgendosi al solito complice casuale per INGIURIARE allusivamente Cinzia di un ipotetico FURTO "OCCULTO", al fine di legittimare l'offesa. Cinzia guardava quella che una volta era una rispettabile anziana e che ora si era ridotta ad una vecchia criminale e ne ebbe PENA. Cinzia era una grande, NON SI TRASFORMAVA ma quel giorno successe ANCHE DI PIU': la rivelazione della giustizia divina. Passando i suoi acquisti c'era una busta della spesa da pagare ed il colluso cassiere alluse che lei la voleva far passare come gìà acquistata per continuare ad ingiuriarla calunniosamente davanti agli altri. Cinzia gli rispose: "Ma che crede che se rubo, rubo in pubblico?", scoppiando in una fragorosa risata che si infranse sullo sguardo nero e sconfitto del demone che si impossessava di tutti gli inetti privi di morale ed attributi. DIO ESISTEVA ED ORMAI SI RIVELAVA SEMPRE DI PIU'."


"Tilly"

"Tilly aveva invertito le regole del "gioco". Da quando aveva scoperto che erano i giocatori ad aver bisogno di lei per guadagnare e sfogare SFIGHE aveva incominciato a METTERLI in DIFFICOLTA' sempre piu' sottili e divertenti. Non solo si dovevano applicare maggiormente per ottenere finanche sempre minori reazioni, ma questo li rendeva ancora piu' PATETICI ED ESILARANTI. Tilly aveva notato che se la testa è immersa fortemente nei propri pensieri le parole che arrivano all'orecchio si rarefanno verso il cervello. Così queste specie di SFIGATI IMPAZZITI si videro costretti ad urlare di piu', diventando ANCORA PIU' ESAURITI E PSICOPATICI. Tilly pensò anche che se ai piani alti volevano NUTRIRE I MOSTRI, questi AVREBBERO GRADITO una ACCELERATINA alla loro devastazione cerebrale. In un giorno solo operarono di mattina e di
notte. Una vecchiarda bizoca, con tanto di cofana in testa e retina per capelli, incominciò la sua rappresentazione teatrale da fuori al negozio dove era entrata Tilly con ogni allusione possibile ed immaginabile. Ma Tilly rimase calma ed indifferente e così quella accelerava. E piu' appositamente Tilly induggiava serafica sui prodotti quella piu' si accaniva. Tilly RIDEVA DENTRO ma sorrideva fuori dicendo alla commessa:" Signorina sento UN RONZIO, è dentro o fuori?".
Sorrideva pensando a Seneca quando parlo' delle urla del popolo nel Colosseo definendolo non VOCE UMANA ma solo RUMORE. La notte stessa l'identico "rumore" di non umani si dovette sgolare mentre Tilly nel dormiveglia si gongolava della sua fortuna e stato di grazia di NON DOVER FARE SCHIFO PER FALLIRE nella sua vita."


"Nena"

Non c'erano solo sfigati ex brave persone ma anche BORDERLINE, ovvero persone già sul confine dell'illecito. Per questi
il balzo dall'altra parte era appena un saltello. Uno si era riuscito ad aprire un negozio nuovo sul SANGUE DI NENA.
Aveva ottenuto MOLTO e MOLTO quindi doveva dare, per il suo padrone che lo aveva comprato. Anche l'anima del FIGLIO gli consegnò. Spesso si alternavano quest'ultimo e la madre nel pedinarla, alle spalle come uno stalker criminale od incrociandola frontamente come un invasato demenziale. I PROSTITUITI DEVONO "BATTERE" sulla strada, specie se i soldi li hanno già presi perchè il PAPPONE CONTROLLA che la "comanda" già pagata sia eseguita. Così, perfino nel giorno della perdita della sua cara zia, l'aspettava sotto il portone quel figlio traviato che faceva finta di litigare con la madre che diceva: "Hai cacciato la testa fuori dal sacco! Fammi fare TESTAMENTO!". La megera si riferiva al fresco lutto di Nena e lo INSOZZAVA CON ALLUSIONI fantasiose e fantasiose colpe. Ma l' unica COLPA ERA LA LORO, quella dei PROSTITUTI, quelli peggiori, quelli che oltre a vendere SE STESSI, VENDONO ANCHE GLI ALTRI. La colpa piu' grande era verso quel figlio coinvolto nel suo stesso fallimento, lento ed inesorabile, invisibile ed insidioso. Tristi eredità attendevano i figli del mondo e la progenie avrebbe maledetto gli avi."


"Nella"

"La demonizzazione di Nella utilizzava molto la sua singletudine. Un ottimo spunto per costrutire la falsa immagine della
sfigata invidiosa delle coppie matrimoniali. Spesso le dementi giocatrici blateravano "Io sono sposata, sono tranquilla.", neanche avessero detto di aver vinto il premio Nobel per la pace. Che ci vuole a sposarsi con "UNO". E' essere rispettata ed amata che è difficile, specie se ti devi SPOSARE PER FORZA altrimenti "sembra brutto". Una di queste PALESI SFIGATONE CON L'ANELLO AL DITO ED AL COLLO arrivo' a mettere sul balcone del suo negozio una PALLA DI VETRO CON LANEVE e la foto sua e del marito dentro. Nella dovette uscire fuori PER RIDERE di quella CAFONATA che palesava il MESSAGGIO CONTRARIO: "SIAMO TALMENTE SCOPPIATI COME COPPIA CHE NON CI RESTANO CHE I TEATRINI per convincerci del contrario.". Erano così quegli sfigati, poveri illusi."


"Nada"

"Volevano scatenarle rabbia e trauma ed invece le scatenavano solo compassione, quelle giovani donne che mensionavano la TORTURA in sua presenza RIDENDO. Il MALE IN BOCCA AL GIOVANE LO INVECCHIA ma siccome LUI NON SI GUARDA perchè guarda solo al suo bersaglio, si troverà decrepito all'improvviso quando sarà costretto a fissare se stesso. Lo farà quando il male che ha sostenuto sarà normalizzato su di lui. Così Nada studiava quelle GIOVANI ANZIANE, non anziane come grandi donne nella terza età ma come giovani vecchie fallite di cui la storia era già ampiamente farcita. Una bella differenza tra la vittoria di una longeva prigioniera Germaine Tillion e le condannate a morte cagne e streghe SS guardie di Ravensbruck. 
Ci sono fetori che si nascondono dietro pulite apparenze, ma il FETO E' DESTINATO AD USCIRE quando è di TROPPI. Così Nada con amarezza e tenerezza guardava la commessa sottopagata che credeva che facendola sentire torturata si SAREBBE SALVATA, mentre non capiva la peggiore TORTURA a cui stava aprendo la strada per se stessa: NON POTER PIU' PROTESTARE se LA PAGA fosse stata DA SFRUTTATORI perchè i criminali che oltrepassano l'umanità e la civiltà NON HANNO più DIRITTO A NESSUN DIRITTO."


"Manuela"

"Manuela era lo strumento e gli occhi della criminologia mondiale su adepti di setta distruttiva maligna e fu per questo che decise di diventare anche lei una "PROFILER" invece di limitarsi a mero bersaglio umano per falliti. La conferma maligna disumanizzante della sua realtà circostante patologica avvenne nel CASO "ESTREMO", quello in cui c'è davvero PERICOLO DI SOPRAVVIVENZA, quello in ODOR DI MORTE di qualcuno. La sorella era in fin di vita ed anche in questa situazione gli adepti NON SI FERMARONO, neanche per rispetto di una della loro confraternita pur di COLPIRE IL LORO BERSAGLIO UMANO. Neanche ad un capezzale si frenò la lingua delle parentele e conoscenze spuntate come funghi, prima raramente o mai presenti. Anzi, la situazione traumatica per Manuela era una BUONA OCCASIONE PER FARLA SOFFRIRE DI PIU'.
"Tua sorella era bella, ma anche tu lo sei" ridacchiava una presunta "amica" da SEMPRE ma VISTA MAI. "Io ero come una sorella per tua sorella, le sono stata molto accanto mentre stava male!". In realtà, le era stata molto vicina "SOTTO I RIFLETTORI" della NUOVA COMUNITA'. L'uso nelle sette dei sensi di colpa è tipico e spesso derivano da situazioni indotte proprio da questa. Manuela, seppur in uno stato di shock, riusci' a freddarla: "Le sorelle si vedono e sentono da sempre.
Mai vista la tua faccia in questa casa.". Era stata la sorella ad indurre Manuela a ridurre i rapporti con lei. L'uso sfrenato della "sedia bollente" pseudopunitiva invasata nei suoi confronti rendeva le frequentazioni IMPOSSIBILI con chi la utilizzava. Intanto, l'adepto maligno incolpava anche di "abbandono". ERANO TUTTI dei DIAVOLI. Ma i diavoli sono DESTINATI ALL'INFERNO ed era proprio quello che si stavano aprendo VOLONTARIAMENTE sotto i loro piedi. Manuela li 
osservava con lo stesso occhio dei loro PADRONI, SBIGOTTITO ED INDIGNATO."


"Clara"

"Clara era vicino al marito defunto sconvolta tra il trauma degli abusi subiti da lui per anni e la sofferenza per la sua dipartita mentre la cognata, demone sfacciato e di piccolezza tornito, le elencava i PREGI "materiali" DELLA SUA FAMIGLIA e DELLA VILLA NUOVA PER LE VACANZE. "Mia figlia è bella ed anche il marito. Hanno fatto carriera ed hanno dei figli anche belli.". Le figure MESCHINE, pure EGOTICHE ED EDONISTE, si rivelavano in quel CRIMINE trappola e pateticamente, invece di RISULTARE "I MIGLIORI", SI AUTO-SMASCHERAVANO "I PEGGIORI", quelli che arrivano ad abusare anche un inerme mentre si chiude una bara pur di dimostrare di VALERE QUANTO EVIDENTEMENTE NON VALGONO e NON VARRANNO MAI, visto che parlavano anche solo di IMMAGINE E DENARO. Clara pensava a quei poveri nipoti in mano a quei GENITORI E NONNI DEGENERATI, ricordandosi tutto quello che aveva letto sulle sette verso i loro sventurati minori. A dire il vero non è che la figlia fosse una gran bellezza da giovane e tantomeno in quel momento in cui andava verso la mezza età. L'accanimento, poi, contro Clara dimostrava anche che i loro matrimoni e carriere dovevano essere tuttaltro che soddisfacenti. Le persone davvero REALIZZATE NON HANNO BISOGNO DI ABBASSARE GLI ALTRI. Quella squallida donna non rinunciò neanche agli ABUSI SESSUALI con un MORTO IN CASA, inferti con allusioni perverse e mascoline, nonostante il capello alla moda ed il vestito di marca femminile ed avvolgente. Clara non potette far altro che constatare il loro definitivo ruolo di SINISTRI FRATELLI IN UN SINITRO FALLIMENTO usando le parole di Pasolini sul destino umano moderno."


"Nadia"

Il passaggio dell'ostaggio tra CONDOMINI "NEOMAFIOSI" di setta come non si era mai fermato a Natale o Pasqua, non si fermò neanche alla dipartita del nonno di Nadia. Così con la SCUSA SOLITA della PUNIZIONE, criminali ormai privi di CIVILTA' E CERVELLO, si scatenavano in tutto il loro delirio patetico e demenziale. Alla fine, con la scusa di colpire la NIPOTE, colpirono la sacralità del funerale del NONNO. Paradossalmente, un atto apparentemente MOLTO UMANO come la VENDETTA si tramutava nel MASSIMAMENTE DISUMANO proprio nei confronti del "confratello" e della VITA STESSA. CHI BANALIZZA LA MORTE BANALIZZA LA VITA. Così lasciando i "tossiti" del suo quartiere se li ritrovò nel quartiere ospite della salma, pronti ad accoglierla per BANALIZZARE ANCHE SE STESSI in una idiozia psicopatica che avrebbe sdegnato anche esseri alieni di passaggio nella nostra galassia. Ma quel crimine era così: NULLA E' COME SEMBRA. Sembra colpire qualcuno per un motivo invece colpisce gli altri per ben diverse cause. Sotto l'apparente TUTELA del nonnino si celava solo una occasione di sfogo maligno e guadagno illecito. Quale occasione migliore per un inetto quella dove si puo' ottenere tutto con il peggio sembrando che sia il meglio? La prima notte di veglia funebre il CONDOMINIO CRIMINALE riprodusse le stesse molestie di quello della vittima. Dallo slamming con lo sbattimento delle porte e gli abbai canini fino agli ansimi sessuali, anche con simulazione di ORGASMI MASCHILI ed urla di piacere accompagnati da escalmazioni vagamente allusive del tipo "porca vacca!". L'apoteosi fu la CORONA DI FIORI da parte dei vicini come atto INESITENTE DI RISPETTO, perchè quello lo avrebbero avuto solo con DUE GIORNI DI SILENZIO MASSIMO. Ma la setta distuttiva è così: NICHILISMO ALLO STATO PURO. LA MORTE GIA' LI POSSEDEVA mentre avrebbero voluto indurre qualla altrui.".


"Barbara"

"Le dissero che era "così" e si doveva "stare". Lei rispose che non si sarebbe stata mai. Le dissero che non le avrebbero
mai concesso di dimostrare chi era davvero. Lei disse che ci sarebbe riuscita lo stesso. E LO FECE. Ma fu anche meglio
GLIELO LASCIARONO FARE. In una sola mossa DIMOSTRO' non solo se stessa senza ABUSI ma anche che SCARICARE sul potere OGNI
RESPONSABILITA' era UNA UTERIORE COLPA di chi L'AVEVA ABUSATA."


"Olga"

"Che le perp neonaziste fossero la SCREMATURA femminile popolare della MEDIOCRITA' non era piu' un segreto per nessuno. Alcune le conosceva Olga e si CONFERMARONO, specie LE RACCHIE. Si ricordo' di quando una sua conoscenza approfitto' della sua visita ad una amica in comune per poterla rincontrare scapicollandosi a casa sua. "Ma chi sei?" le disse, facendo finta di non coscoscerla per farle pesare il suo aspetto appesantito e trascurato. Olga si ricordò della sua ultima frase non troppi anni prima, quando ad una cena, tra ammirazione ed invidia, le disse: "Sei ancora una bella donna!". Olga si avvicinava alla mezza età ed aveva sempre avuto la fortuna di dimostrare quasi una decina di anni di meno. Ora quella cornacchia si era venuta a godere il suo spettacolo potendo gioire del decadimento indotto di Olga. Ci assomigliava davvero all'uccellaccio, specie di faccia. Capelli orrendi incorniciavano un naso a corvo su un corpo minuto. La volatile si sdraiò di fronte a lei, a mò di Paolina Borghese, sulla poltrona dell'amica per mostrare il fisichetto asciutto rispetto al suo in sovrappeso. Ma l'unica cosa che Olga vedeva era una donna che L'AVEVA TALMENTE INVIDIATA da dover godere della sua trascuratezza estetica e siccome NON ERA UNA SFIGATA DEMENTE come l'amica, le sorrise con un velo di compassione che nascose per non offenderla. La realtà non è una soggettività fantastica, ma bisogna guardarla dal giusto punto di vista e L'UNICO VINCENTE era di OLGA."


"Nicla"

"Una rete in maleficio di cittadini, una maledizione che si erano lanciati da soli nel momento in cui avevano accettato di alzare la mano sull'inerme fratello in cambio di un piatto di lenticchie ed una carezzina in testa dai piani alti, come si fa con i cani alla "comanda". Loro furono perfetti in un sincrono vincente ma in un gioco perdente. Era come avere tutti i numeri giusti ma in una lotteria sbagliata. Così non si fermarono neanche davanti a molestie piu' fisiche e materiali. Successe almeno due volte che all'entrata del negozio dove Nicla doveva recarsi c'era l'entrata bloccata dalla scala mentre si stava aggiustando l'insegna. Si ricordò di come l'operaio la guardava dal suo piedistallo a pioli ridacchiando e di come lei lo stroncò con un sorriso, dicendogli serenamente che doveva ripassare comunque dopo per quella strada e che la cosa le era INDIFFERENTE. Il sorriso e l'indifferenza dell'aguzzino feriscono la vittima, ma mai come STRONCANO lui quelli della vittima, perchè i primi sono cinici e sadici mentre i secondi intelligenti e forti. La seconda volta in un altro esercizio commerciale l'addetto le fece trovare l'insegna abbassata proprio per terra per evitarle in passaggio ed anche in questo caso Nicla sorrise e la scavalcò in un balzo con le sue lunghe gambe. Guardò quell'essere riflesso nella vetrina e ne vide la sconfitta dipinta in faccia, una faccia di cane, di SUB-UMANO. Nicla era disgustata da quei sottoprodotti umani ma ne provava anche compassione, quella che si prova per gli animali presi prima o poi dall'accalappiacani. Ma un cane nasce cane e loro a quattro zampe ci si erano messi volontariamente. Ognuno avrebbe avuto il destino che si era scelto. Anche Nicla, di essere uccisa ridendo, pensando ai suoi amati concittadini a novanta gradi e serena perchè nella bara lei ci sarebbe stata a schiena dritta."



"Mimma"

"Non era la prima volta che nelle gelaterie le offrivano spontaneamente PIU' cialde a forma di CONI, dopo che aveva scelto i gusti da portare via nel contenitore. La loro PERVERSIONE SESSUALE era SENZA LIMITI e si esprimeva ogni volta che poteva comte avviene per ogni PERVERTITO. La capacità di MIMITIZZARE anche la loro INGIURIA SESSUALE denotava l'aggravante della PARACULAGINE SOPRAFFINA CRIMINALE. Il riferimento al MEMBRO MASCHILE con il cono gelato era molto usuale anche nello stupro cibernetico, quando le maiale e maiali volevano operare le loro porcate allusive sui loro bersagli. Anche quella SCROFA dietro il bancone si sentiva San Michele Arcangelo con la spada di fuoco ed invece era solo una perdente che collaborava alla FINE DELLA DONNA, quella che abusa sessualmente con l'uomo. Mimma pensava a quando un uomo avrebbe fatto a quella donna un affronto sessuale e quando se lo sarebbe meritato, specie avevendo collaborato con lui ad affinare il mestiere DI CRIMINALE SESSUALE."


"Mariella"

"Le bocche di certi suoi parenti ed amici ormai erano lingue attorcigliate di serpi. Molti suoi conoscenti si sbizzarrivano sulla sua vita perchè NON NE AVEVANO UNA LORO, una soddisfacente evidentemente. Tra le tante fesserie avevano anche affermato che Mariella DISTURBASSE in qualsiasi orario i suoi fornitori di servizi e beni. La prima volta non ci fece caso quando un negoziante le diede il suo numero di telefono rendendosi disponibile anche nei giorni di chiusura. Poi un professionista fece lo stesso gesto, rendendosi disponibile ad essere chiamato sempre ed a qualsiasi ora. Mariella rimaneva allibita, ma come tutte le cose false ci si mette tempo a capirle. Ormai quelle bocche erano UNA CLOACA A CIELO APERTO che inondava di fango una donna che non aveva fatto loro niente di male o perfino molto di bene. Ma le tracce di quella poltiglia calunniosa scagliata a piene mani gli sarebbe rimasta appiccicata addosso, come una sentenza scolpita nella pietra, quella che esce con il tempo e nel tempo rimane per sempre."


"Melania"

"Glielo fecero dall'estetista, lasciandola per metà senza ceretta e glielo fecero in un negozio, privandola dal poter fare aquisti estetici: togliere la corrente APPOSTA nei locali in modo da lasciare la vittima senza servizio sia sulla persona che sulle cose. DANNO ALLA PERSONA ED ALLE COSE in pieno ARBITRIO PER l'esercizio PROPRIE RAGIONI, anzi quelle di altri, anzi quelle INESISTENTI di altri. Un bel coacervo di DELIRANTI GIUSTIZIERI del nulla, anzi della GIUSTIZIA STESSA. Si facevano KARAKIRI e neanche se ne accorgevano, come tutti i PAZZI soggetti a PSICHEDELICHE ALLUCINAZIONI nelle azioni della propria vita. ERANO STRAFATTI come dei drogati senza droga, degli esseri non pensanti con il cervello che funziona. Loro erano IL MEGLIO DEL PEGGIO delle scelte umane, quelle SUICIDE mentre ci si vuol salvare."

"Sissy"

"Non era mai entrata in quella macelleria, tantomeno aveva fatto una lista della spesa, eppure già sapevano che ci sarebbe andata e cosa avrebbe aquistato. La telepatia usata in quel crimine già manifestava le SUE VERE INTENZIONI DI CONTROLLO E POTERE DISTRUTTIVO. Ma la gente continuava ad appoggiarla perchè chi rinuncia al pensiero critico RINUNCIA ALLA VITA. La carne che voleva era tutta GIALLA E VECCHIA. Non era sicura che lo avessero fatto apposta, ma quando alla cassa la precedette la solita ucraina con lo stesso tipo di pollame avariato in mano, ne ebbe la conferma. DICEVANO che gli IMMIGRATI erano discriminati, ma NON NELLA SUA CITTA' dove la nuova mala degli sfigati assoldava TUTTI senza RAZZISMO."


"Sandra"

"Come al solito Sandra era un radar, di teste di MINCHIA. Sempre vicino una cassa, dove la vittima doveva per forza fermarsi, LE RAPE si rivelavano spontaneamente. Una vecchia mesciata con ombrettino e rossettuccio da teenager, mentre Sandra si piegava per mettere i prodotti dal carrello sul tappeto mobile, le disse: "Che bella ginnastica! La palestra per lei è inutile.". Lei capita l'allusione estetica, sorridendo rispose: "Signora bella non è il corpo l'organo piu' importante, ma il cervello!". Lei controbattè, pizzicata sul vivo della sua nullagine:" Lo so, specie quando si usa molto di notte.". Si riferiva alla telepatia forzata che la violava anche al buio, il momento in cui pensava di più. Sandra le rivolse un ultima parola compassionevole: "NON basta se LO USO SOLO IO.". La vecchiarda rimase imbambolata come tutte le COSE INANIMATE."


"Mariarita"

"Non le ripondevano al telefono per farla prenotare o la prenotavano e quando andava le dicevano che non lo aveva fatto. La RIMANDAVANO INDIETRO COME UN PACCO. Nessun uomo dovrebbe trattare il suo prossimo come una COSA, se non vuole fare la stessa fine. A volte le allungavano i tempi o l'attesa nella fila, apposta per farla aspettare di piu' o si fingevano perfino impediti o malati per non farla tornare piu', anche in situazioni che METTEVANO IN PERICOLO LA SUA SALUTE. Nessuno dovrebbe anche DANNEGGIARLO "IL PACCO", a meno che non voglia fare la sua stessa fine."


"Milly"

"La vittoria è solo morale. Lo diceva sempre Milly, ma le ridevano in faccia i suoi aguzzini "buoni". Per loro vincere era solo far sopravvivere la carcassa sulla pelle del prossimo. I media invece lo SAPEVANO. E' vero che propinavano in continuazione ISTIGAZIONI A "PUNIRLA" CON VIOLENZA ED ILLEGALITA', ma lo facevano in modo allusivo, quello che puo' capire solo un pubblico che già ha accettato di farlo in "altra sede". E poi c'era il TELECOMANDO, IL BOTTONE OFF. Quando le facevano trovare accesa la televisione nel negozio e nella sala d'aspetto l'accendevano LORO. Quando il supermercato accendeva la radio lo facevano loro. IL POTERE LO SAPEVA che la VITTORIA E' SOLO MORALE, quella che avevano su di loro, quelli che vivono nelle fantasie e dimenticano che le azioni lasciano sempre SEGNI E CONSEGUENZE REALI."


"Margaret"

"Erano organizzati a coppie o a tre, i suoi stalker delle "sale d'attesa". Si ricordò dei due vecchi, di cui uno l'aspettava davanti al portone e l'altro nella saletta. Come Margaret entrò nell'atrio l'anziana bacucca faceva l'indifferente mentre il marito da sopra le scale la chiamava "ANNA! ANNA!". Anna era il nome della moglie del suo ex marito, quello a cui fece una critica privata nella sua corrispondenza e per cui era STALKIZZATA DA ANNI. Un non crimine, un diritto, punito con i reati era la BARZELLETTA piu' comica di quegli sciroccati. I PALADINI DEL NULLA. Ma Margaret non si accontentava di capire e non farsi colpire psicologicamente, ma si divertiva ad intervenire nelle loro scenette mettendoli in crisi. Infatti, come tutti i robot che vanno a copione, se lo modifichi, vanno IN TILT. Così Margaret si avvicino' alla donna PAZZA ed abbracciandola le disse "SIGNORA ANNA, il suo coniuge la chiama". Quando un target sorride al suo PERPETRATORE LUI MUORE. Poi proseguiva con il marito sopra che l'aspettava al varco, rassicurandolo che la la SUA "ANNA" era giù aspettando "qualcuno". Si divertiva Margaret perchè erano loro ad essere ESILARANTI. I PAGLIACCI SUICIDI a volte erano tre. Il pappone fuori la saletta con il telefono che blaterava e le complici, prostituite al "gioco", sedute vicino alla vittima, che confermavano quelle blaterazioni facendo discorsi allusivi su di lei o perfino scambiandosi il cellulare per mostrare immagini derisive Margaret. Una di quelle perete arrivo' a buttare i capelli sul viso od a testa in giu' nello stesso modo in cui lei si asciugava o teneva i capelli in casa. Non è offesa PERETA, significa ARIA MENTALE, VUOTO CEREBRALE, quello delle persone che credono che la mente si alleggerisce non usandola."



"Barbara"

"Barbara era davvero stata bella, non in maniera stratosferica, ma bastevole per completare la sua bellezza interiore e mentale, quella che riuscì a DIMOSTRARE anche nel suo degrado FISICO "INDOTTO" dal crimine che subiva in "mezza età". Lo smascheramento degli organizzatori del medesimo rivelava che la partecipazione dei suoi aguzzini era direttamente proporzionale alla loro BRUTTURA TOTALE e confermava la BELLEZZA DI BARBARA, anche quella estetica, quella che avevano distrutto proprio I FALLITI che hanno bisogno di far parte di qualcosa che può ABBASSARE LA VITTIMA per potersi SENTIRSI MIGLIORI. Ne aveva avuti di complimenti fino a pochi anni prima, sia estetici che interiori, da un punto di vista sia femminile che umano. Spesso si riguardava la massa di sms e bigliettini di ex ed amici con le frasi piu' lodevoli e meritevoli a cui una donna possa aspirare. Ma in quel crimine GUADAGNAVA CHI ODIAVA E COLPIVA, colpiva donne come Barbara e la CALUNNIARONO perchè gli CONVENIVA. Ma quel crimine aveva il fine di dimostrare proprio il fallito che VENDE E DISTRUGGE il prossimo ed OTTENNERO solo la loro AUTODISTRUZIONE. Invece, Barbara ebbe il piu' bel complimento che un UOMO possa fare ad una DONNA. Una mattina, alle Poste della sua città, un bell'uomo le passò a fianco con lo sguardo perso d'ammirazione proferendo in venerazione di Barbara la frase: "Con lei non ce la faranno è troppo INTELLIGENTE. NON RIUSCIRANNO a FOTTERLA.". Ancora una volta Barbara brillo' e di luce propria, oltre il suo corpo e senza dover abbassare nessuno per poter splendere." 

"Susanna"

"Quella diavola aveva una faccia normale. Nessuna occhiaia, nessuno sguardo addolorato od esasperato, proprio come si presenta IL VERO DIAVOLO: NORMALE. L'aveva accompagnata a casa con l'auto appena tornata da una sottospecie di vacanza. I tassisti non rispondevano alle sue chiamate. Lei era disconnessa nella sua cittadina, divenuta una setta distruttiva. Il suo SENSO CRITICO la rendeva "soppressiva" agli occhi degli invasati, ovvero una persona che CON LE CRITICHE VUOLE FRENARE LE PERSONE DALL'ESSERE COMPLETAMENTE SE STESSE E TARPARLE LE ALI, che tradotto in termini logici significa che VORREBBE SALVARLE DAL FARE CAZZATE. Ma le sette esistono solo per far fare cazzate ai suoi adoratori falliti in cerca di fortuna. Così mentre Susanna scaricava le valigie la tipa incominciò a fare allusioni su uno "spaccio" in quel quartiere. All'inizio credette si riferisse ad uno spaccio alimentare e rispose che non ve ne era mai stato uno. Lei, quindi, non essendo riuscita ad affondare il colpo calunniatorio, incalzò con discorsi sull'effetto delle droghe di far ingrassare. Allora Susanna riconobbe la strega e rispose con un SORRISO, quello che la strega la accoltella: "Non mi parlare di ingrassare! Con tutte le pizze che ordino ho messo dieci chili! Ho una PILA DI SCONTRINI CONSERVATI a memoria culinaria. Sai, NON HO VIZI e quindi mi posso solo buttare sul cibo." La diavola fece due o tre smorfie rapide di sconfitta,come una coda sbattuta ripetutamente per la rabbia. IL BENE VINCE ED IL MALE PERDE. SEMPRE."


"Veronica"

"Si divertì molto nel vedere come le descrivevano nei film quelle che "simulano orgasmi" a "pagamento", prostituite ad un Sig. Potente, per stuprarla psicologicamente con MOLESTIE ALLUSIVE a distanza in "versi" umiliatori. Ma non si puo' umiliare una che non è una PROSTITUITA mentale, nè sessuale sotto il suo piumone ed i cui migliori ORGASMI avuti erano quelli MENTALI proprio di quel momento, quello della SCOPERTA della loro autosconfitta, quella di tutte le donne che VENDONO I PROPRI NEURONI, al di là di altro. Ma in fondo era chiaro fin dall'inizio: solo le prostitute sono abituate a FINGERE MOLTO CON I CLIENTI oppure le MOGLI INFELICI, che hanno un UOMO CHE SCHIFANO NEL LETTO e che devono mentire anche con i sensi. "


Katia"

"Finalmente conosceva le sue AMICHE, ma più di tutto IL MONDO le conosceva, quello al quale ci tenevano tanto a farsi vedere CONTRO DI LEI, come le MIGLIORI di lei. Purtroppo è proprio quando l'uomo sragiona che fa le sue FIGURE PEGGIORI, che PEGGIORA. Così Katia telefono' alla sua amica che viveva in un altra città, sperando di avere un DIALOGO come con tutti gli ESSERI EVOLUTI. Invece, anche lì si trovò di fronte ad una TROGLODITA. Il primate incominciò anche lei a parlare per ALLUSIONI che supportavano le CALUNNIE di suoi conoscenti, come da "COPIONE". "Non ci possiamo vedere perchè domenica è la festa della MAMMA e l'altra ancora devo fal aggiustare LA CANTINA. Proprio oggi me la vengono ad ISPEZIONARE. Se vuoi l'altra settimana ancora è possibile ma solo per accompagnarmi dal medico, mi devo far controllare perchè ho degli STRANI SINTOMI e MALESSERI. Lo sai che sto cercando quel nostro amico che mi deve dei SOLDI e NON ME LI HA RIDATI. Ci ho rinunciato, farò finta che GLI HO PAGATO LA SUA COMPAGNIA quando si siamo frequentati". Con l' ultima allusione Katia ebbe la conferma che quell'essere stava appoggiando, oltre le diffamazioni di malocchio, droga e maltrattamenti di genitori, la CALUNNIA del suo ex che una somma che le aveva dato per affrontare una situazione di salute le era data come pagamento di un rapporto occasionale. ERA UNA MERDA PIU' LUI O LEI? LEI O LORO? Katia era INDECISA. Forse la SOMMATORIA dei VARI ESCREMENTI faceva una fogna a cielo aperto ed un popolo FOGNA lo vuole solo un potere che lo vuole EPURARE. Credevano di RIVELARLA, ma era lei che RIVELAVA LORO, un compito importante ed apocalittico."

"Karina"

"Karina un pomeriggio tarda era affacciata al balcone quando vide partire da una delle finestre sottostanti una busta di spazzatura organica alla velocità della luce e senza affacciarsi. LA TESTA DI MINCHIA che l'aveva tirata voleva far sentire in colpa Karina di quando durante una sua convalescenza e non poteva scendere usò il montacarichi della sua carrucola per scendere delle buste di plastica, di sera tarda e nel giorno e punto di raccolta ufficiale. Ma quando una è una BASTARDA è UNA BASTARDA e MELA MARCIA NON SI SANA. Già compiere atti illeciti per punire atti CHE NON LO SONO è una STRONZATA, ma falsare VERITA' conosciute è davvero da IMBECILLI. MA L'IMBECILLE è un IMBECILLE e PERA FRACICA non sana la società ma la infetta, come sosteneva Sighele. Il suo quartiere regredito a tribù tribale ormai comunicava così. Karina pensò divertita ad una puntata di "Ciao Darwin" girata in quella sede dal titolo "LA REGRESSIONE ULTIMO ATTO "live"."


"Ylenia"

"Ylenia entro' serena in quel negozio e ne usci' ridendo. Loro la volevano depressa e lei si realizzava, perchè quella è la differenza tra chi vuole distruggere e chi costruisce. Un cliente come la vide d'istinto si prese i suoi cinque secondi di riflettori e disse sornione alla commessa: "Mi devo sbrigare che devo partire per Milano". Le stavano diffamando anche la sua permanenza di alcuni mesi nella capitale lombarda. Ci era arrivata con gli attacchi di panico e ci aveva fatto i colloqui perfino con l'holter. Aveva una stanza a Bergamo presso una famiglia, aveva creato nuove amicizie e colleghi per dei corsi ed un interesse sentimentale nella città meneghina. QUESTO ERA QUANTO. Ma le LINGUACCE DI VIPERE sono tipiche di ADEPTI DI SETTE DISTRUTTIVE ed ormai non ci faceva piu' caso. Neanche a farlo apposta di fronte aveva delle sfere con la neve dentro e divertita disse alla commessa: " Signorina vado di fretta, A QUANTO QUESTE "PALLE"?. L'idiotà capi' la pronta e serena contro battuta di Ylenia e ne MORI' in volto. Fu una bella giornata."


"Zelda"

"Lei doveva essere associata alla SPAZZATURA, perchè chi seguiva il gioco doveva sentirsi MOTIVATO ad ELIMINARLA. Se poi si fosse percepita anche lei in tal stregua e si fosse suicidata i giocatori avrebbero vinto il JACKPOT.Così anche lo spazzino della sua città ebbe il suo momento di gloria in un "ruolo" eroico ILLEGITTIMO in cui lo stalking e l'ingiuria potevano essere LIBERAMENTE PERPETRATI in barba al codice penale e la costituzione. Uno in particolare aveva preso il POSTO FISSO "TEATRALE CRIMINALE" a FINE DI VERITA' GIUSTIZIERA. Lo becco' in flagrante "AZIONE" mentre si pippiava una bella sigaretta, appoggiato ad un pilastro sotto casa sua con il cellulare in mano e con la mazza e ramazza ormai piene di ragnatele. UNA BELLA VITA IL SUO PARASSITA e quello COMUNALE, doppio stipendio ed ABUSO LIBERO. Le volevano dare della "munnezza" ma nulla era piu' SPAZZATURA di quello spettacolo patetico ed infame."

Tonia"

"Più erano piccole le città e piu' potevano autoviolare le istituzioni. Quel crimine in realtà era un AUTO-GOLPE, quello che solo dei CITTADINI IMBECILLI possono farsi DA SOLI. Il suo paesino, un piccolo borgo marino era davvero di poche anime e non si meravigliò di quando alcuni perpetratori incominciarono anche a spacciarsi per vigili. La affiancavano continuamente per farle dubitare di aver parcheggiato bene la macchina e poter prendere una multa. Quel crimine mirava soprattutto a stressare mentalmente la vittima per debilitarla e farla fuori. Ma si superarono quando uno di loro si travestì da agente della finanza e la seguì per strada insistentemente. Tonia capì che era finto perchè nel tragitto c'erano dei venditori di dvd pezzottati e lui non lì fermò ed arrestò. Tonia si dovette trattenere dalle risate perchè quella gente era spaventosa almeno quanto paradossale. I CRIMINALI "BUONI" CHE SI FANNO IL COLPO DI STATO DA SOLI. Erano odiosi, ma Tonia non poteva odiarli perchè erano troppo ridicoli e non si puo' provare rancore per chi ti fa divertire tanto. La compassione, poi, per la loro AUTODISTRUZIONE suggellava la parte migliore dei suoi sentimenti per loro."


"Angela"

"Le docu-fiction notturne furono un bel trampolino di lancio per aspiranti attricette e ragazzotti in cerca di fortuna mediatica. Quei poveri figli ormai erano cresciuti a FAMA E FAME di COSE.
Altro che il balcone di Giulietta a Verona, sotto quello di Angela c'era una MINI CINECITTA' in schiamazzi, dove piu' che buttare la treccia Angela potè solo lanciare una minaccia di chiamare il 113 per disturbo da quiete pubblica. MA NIENTE da fare, NULLA POTEVA FERMARE "L'ARTE", l'arte di UCCIDERE. Le molestie coincidevano con i "loro provini" ed allo stesso tempo con la "spiegazione" delle stesse, contenenti le presunte colpe della povera Angela. Infatti, le scenette simulavano un ex INCAZZATO che GRIDAVA come un pazzo, tra accuse di tradimenti e maleazioni, ingiuriando la fidanzata da TROIA a VECCHIA e BRUTTA. Non mancava il LITIGIO TRA AMICHE, dove una gridava all'altra da CATTIVA ad INVIDIOSA. Il tutto tra sgommate ed accelerate d'auto, tra rottura di vetri e botte contro i segnali stradali, tre secchi della spazzatura scalzati per aria ed allarmi squillanti a tutta forza. UN VANDALISMO SCANDALOSO con il consenso del quartiere e della cittadina, con il benestare di una nazione che solo per questo era palesemente destinata allo sfascio."

"Andreina"

"Per i partecipanti al "gioco" non c'erano solo le FICTION televisive ad esaltare "IN CODICE" le figure molestatrici di Andreina, vestendole di una POSITIVITA' INESISTENTE, ma anche le DOCU-FICTION interpretate dai VICINI DI CASA. I venduti al signor Potente si esibivano con le loro performance "teatrali" nella presunta e bugiarda RICOSTRUZIONE della giovinezza della PUNENDA. Così l'intera famiglia PROSTITUITA AL PADRONE DI TURNO, simulava FINTE LITIGATE dove la figlia si comportava da PAZZA E VIOLENTA con i genitori, oltre che LIBERTINA, SVOGLIATA NELLO STUDIO, NULLAFACENTE NEL LAVORO e chi piu' ne ha più ne metta. Il tutto a voce altissima, così da essere "ascoltabile" nell'appartamento della vittima e così che, chi la seguiva LIVE, vendola rinchiusa e molestata, associasse quei crimini ad una PUNIZIONE più che meritata e perfino BENEVOLA. Quel crimine era così, tutta PSICOLOGIA E NEUROLINGUISTICA per far sembrare la vittima carnefice e i carnefici le vittime. Ma quel crimine era anche e più di tutto IL SUICIDIO di chi vi partecipava, perchè la PEGGIORE FINE è destinata sempre a chi PRENDE PER I FONDELLI SE STESSO E GLI ALTRI. Loro sostenevano che il prossimo si puo' fottere, se è piu' debole e colpevole ma nessuno era piu' DEBOLE E COLPEVOLE di loro. LI AVREBBERO FOTTUTI, in pieno rispetto ed ossequio delle loro STESSE TEORIE."


"Orsola"

"Si divertivano molto i suoi suoceri a torturarla psicologicamente mentre le sorridevano fintamente benevoli. LORO, LE PERSONE" BUONE E SINCERE". Quelle non come lei, che non diceva tutto ciò che pensava e che le leggevano ABUSIVAMENTE in una TELEPATIA VIOLATORIA PERSONALE E DELL'ETICA MEDICA E SCIENTIFICA. Invece la splendida coppia diceva tutto quello che le passava per la mente, come tutti I CRIMINALI PSICOPATICI che non "filtrano" con la coscienza gli istinti inconsci cerebrali. Così, si divertivano a farla sentire una ALCOLIZZATA mentre lei era perfino intollerante all'alcool e loro lo sapevano da quando era nata. A tavola le chiedevano sempre: " Vuoi da bere il vino? Vuoi un bicchiere di birra?". E lei sempre a dover ricordare che a volte aveva bevuto alcolici, ma poi le faceva male. Ma loro si DIVERTIVANO A TORTURARLA con quella tattica di setta che deve far sentire in colpa di tutto, anche di cose non vere o assolutamente esagerate. L'avevano diffamata anche in tutta la città che era stata perfino una ubriacona recidiva. Se ne accorse quando il corriere della pizza a volta le portava anche birre non ordinate od in qualche negozio sapevano che lei non era astemia come asseriva. Infatti non lo era, era intollerante, ma le voci pettegole corrono e si modificano e pompano da sole. Perfetti estranei che contribuivano a diffamarla ed ingiuriarla in quella psico-setta impazzita e suicida che il suggeritore stava deliziando con i loro liberi "sfoghi" egotici ma autodistruttivi. GLI ADEPTI, tutti SBALLATI di cervello peggio degli ALCOLIZZATI ed alcuni di loro lo erano davvero."


"Olga"

"Era stata sempre una donna semplice Olga, specie perchè era cresciuta a "stecchetto". Non aveva avuto una festa per i diciotto anni ed a stento ne aveva avuta una in casa per la Prima Comunione. Non era mai andata in giro per negozi, se non da sola spendendo la sua paghetta anche per i vestiti e l'intimo. Ma lei si accontentava perchè non era fanatica di "firme" e della apparenza e tanto meno una avida. All'improvviso, la REALTA' nelle FANTASIE prese il sopravvento nella sua vita per mano di chi può attingere qualcosa in un mondo in cui si puo' mentire su qualcuno. Il marito incomicio' a parlare di PELLICCE nel suo armadio. L'unica che aveva comprato lei era FINTA, un cappotto da un centinaio di euro. L'altra gli era stata prestata dalla madre perchè non la usava più. La calunnia si dice che è la LINGUA DI SATANA, ma se è di un familiare và anche oltre il demonio. Loro erano tronfi e tranquilli di poterla inondare di qualsiasi immonda falsità, perchè l'impunità è la piu' grande arma per INDURRE IN TENTAZIONE e smascherare gli animi neri. Se nel grigio il male ed il bene possono essere confusi, con l'apocalisse che aspettava ai suoi aguzzini il bianco e nero sarebbero tornati netti e ben definiti."


"Ornella"

"Il marito la picchiava e lei si stava ed Ornella non si meraviglio' quando lui le chiese anche di essere una complice criminale e lei si stette. In quel caso, perdipiù, era un vantaggio perchè poteva controbilanciare le conseguenze negative psicologiche del suo AZZERBINAMENTO al coniuge. Oltre a vivere con un marito che non la amava e la picchiava, il suo pappone consacrato si faceva spesso anche mantenere, restando a lungo disoccupato e facendo gravare tutto il peso economico della famiglia su di lei. Immaginò, pertanto, lo sfogo delle sue sfighe, quando il coniuge sposto' la sua violenza su un altra donna, seppur psicologica. Il marito, che aveva intrapreso una nuova sottospecie di lavoro occasionale, incominciò a farsi sentire ridendo per le scale in tutto il condominio parlando con degli amici: "Mi porto a lavorare anche QUELLA". Si riferiva alla disoccupazone della "sequestrata" del quartiere. Quell'ignorantone violento e spesso nullafacente e parassita, voleva far lavorare LEI, una donna intelligente e non corrotta. In quel crimine si rasentava spesso il paradosso, spesso molto comico. In realtà, durante il giorno se lo vedeva sempre più frequentemente a spasso per il quartiere, specie quando la stalkizzava sotto al portone o per strada. Il suo nuovo vero lavoro era mercenario, come criminale corrotto evidentemente. Non credo che Ornella avrebbe mai lavorato con lui, con un cecchino della nuova mala, specie essendo il suo bersaglio."


"Ofelia"

"La simulazione di reato per i suoi aguzzini non era peccato, ma i suoi aguzzini erano PAZZI e la cosa ci poteva stare. Quando poi erano anche donne e vecchie, la PSICOPATOLOGIA raddoppiava. Se erano perfino DUE VECCHIE PAZZE, si quadruplicava. Le due titolari del negozio erano due ACIDULE, la cui frustrazione personale Ofelia smascherava, al di là dei loro sorrisi di facciata. Ma quello era IL SUO "RUOLO" nel "gioco": SMASCHERARE GLI SMASCHERATORI fuori di testa. Inizio' la madre quando incomincio' a farle strani discorsi terapeutici, iniziando con darle delle tisane per attivare il "perdono" e disattivare le "invidie". Ma non si puo' perdonare chi usa l'alibi di una presunta invidia per colpirti continuamente ed una che colpisce continuamente non ha nulla di invidiabile. Poi continuò, tenendole le mani, in una pranoterapia in cui percepiva la sua sofferenza, rivelando il suo nome in francese. La PRENDEVA PER I FONDELLI in un luogo pubblico. ABUSAVA PSICOLOGICAMENTE una donna ABUSATA in minorata difesa, quella megera. Poi prosegui' la figlia, infilandole un prodotto nella busta dei suoi acquisti per farlo risultare rubato. Ofelia se ne accorse subito e lo restituì, mentre la "giustiziera" rea le diceva ironica: "Lei è proprio una brava persona!". Ma Ofelià la gelò risponendo "Sono umana e questo oggi come oggi è un traguardo". Il controllore non sa che è lui il "controllato" e quando Ofelia lo scopri' ripensò a quelle vecchiaccie balorde ed a quanto dovessero avere il cuore nero al di là della soavità che ostentavano dietro il bancone. Si ricordo' di quando la piu' anziana le predisse pure che era il suo cellulare a portarle male, tentando di farla sentire in colpa anche su internet, dove perfino li', gli unici maligni erano loro. MALIGNI e PAZZI, quelli talmente fuori di testa che non lo percepiscono. Fortunatamente le PROVE RESTANO, quelle che lasciavano loro dovunque e disinvoltamente, come dei PAZZI."


"Filomena"

"Il ladro presunto smascherava il ladro vero in quello strano crimine dai risvolti sorprendenti. I soliti "piccoli" a livello sociale e culturale che potevano impunemente "abbassare" la donna di buona famiglia predisposta evolutivamente verso l'alto era la REGOLA, quella che usava il suggeritore per indurli IN TENTAZIONE. Così, anche quella negoziante non si esonerò dall'esserci indotta. Ogni volta che Filomenta entrava nell'antro pubblico della strega in discussione, arrivava anche la figlia streghetta ed incominciavano ad ingiuriarla "alludendo", spesso complici anche altri clienti, che se la spassavano, sedotti anche loro da quell'effetto lucifero tipico dei frustrati sulle prede facili. Parlavano sempre di debiti. Ma a lei quando glieli pagavano i suoi crediti, quelli che maturavano ogni giorno per i reati che subiva? Loro erano DEBITORI "ESENTATI" nelle loro menti bacate. Invece, erano DEBITORI e BASTA. NON PRESUNTI, VERI. Erano anche ladri VERI e NON PRESUNTI, come Filomena. Quella ignobile fallita arrivò a maggiorarle la spesa. Quando Filomena arrivata a casa se ne accorse torno' subito al negozio con lo scontrino maggiorato. La ladra fece finta di scusarsi e cercò in tutti i modi di farsi ridare lo scontrino che provava il suo furto, da buona ladra "di destrezza". Filomena capi' la sua mossa criminale ma glielo ridiede lo stesso per gustarsi la faccia tronfia di quella che credeva di averla "fottuta" mentre lei NE AVEVA FATTO UNA FOTOCOPIA. Nel paese dove i falliti credono alle VERITA' NELLE FANTASIE, una VINCENTE si affidava sempre alla VERITA' DELLA REALTA'. Ladro presunto smascherava ladro in pubblico VERO e da povero idiota si faceva AUTOGOAL."


"Nancy"

"Una città SCANDALOSA la sua che, metaforicamente, affossava il braccio teso verso l'alto della Statua della LIbertà in un paesaggio apocalittico della spiaggia del Pianeta delle Scimmie. LE UTENZE UNITE contro il cittadino inerme, in un delirio di potere che era solo DELINQUENZIALE, quello che li avrebbe lentamente affossati nelle sabbie mobili che si erano scelte, insieme al loro simbolo evolutivo tradito. In accordo con i postini ritardavano la consegna delle bollette per causare una penalità. Non rispondevano alle telefonate del loro cliente, arrivando a mettere il telefono fuori posto. Appositamente aumentavano gli importi, per poi correggerli, al solo fine di gravare ed infastidire la vittima. Un comportamento DISGUSTOSO contro l'inerme con alibi COSTRUITI su loro AZIONI ILLEGALI, che induceva Nancy a reazioni tra la rabbia e le risate, perchè SOLO I COGLIONI possono pensare di SALVARSI DISTRUGGENDO la propria integrità professionale e sociale."


"Flaminia"

"Il tempo sana tutte le ferite, si diceva. In realtà smaschera anche tutti i fetentoni falliti del pianeta terra. Pensava all'episodio narrato dal criminologo Carrisi, quello sui serial killer PARASSITI, dove il parassita era un ignorante, zozzoso e morto di fame che si era annidato nella casa della famiglia benestante per poter almeno una volta PROVARE cosa significa stare in una realtà di cultura ed averne perfino il POTERE di giudizio e DI VITA O DI MORTE. Che il "suggeritore" riuscisse a convincere subito i piu' sfigati non era piu' un segreto. Le torno' in mente quando, appena arrivata nel suo quartiere di villettine, la moltitudine dei figlioli del custode, venendo a salutarla a casa con la madre, le disse spontaneamente: "Mamma, io voglio vivere qui!". E così fu, anche se sarebbe costata cara proprio alla progenie quella asociale e disumana scelta. La piccola mandria giovanile bivaccante in una ristretta casa angusta e puzzolente, capitanata dai genitori criminali PARASSITARI, divenne la piu' spiona e molestatrice di tutti in quel crimine impunito, senza esclusione di furti, danni e reati di ogni genere. La figlia minore ci era proprio cresciuta da quando era nata in casa sua e le passava affianco per strada con aria da padrona nonostante non fosse piu' alta di un soldo di cacio. Flaminia pensò ridendo a quando Carrisi chiamò quel sequestratore, torturatore ed assassino anche IDIOTA, perchè cercò DI CANCELLARE IL SUO PASSAGGIO ma LASCIANDO PROVE DOVUNQUE. Sentire finalmente DEFINIRE I PROPRI PERSECUTORI con LE GIUSTE DEFINIZIONI è una grande VITTORIA per una vittima, quella che non si prende lei ma gliela dà l'autorità, forse anche la stessa che ha fatto all'IDIOTA "la proposta indecente" per transumanarlo sorridente e contento, come un idiota."

"Frida"

"Seguendo lo schema carrisiano SFIGA = DELINQUERE IMPUNEMENTE, Frida capì anche la seconda cameriera che le fu mandata dalla precedente. UNA DEGNA DELL'ALTRA ma poter COMANDARE A CASA DEL PADRONE è una "tentazione" tipica da "suggeritore". Frida non aveva personale di servizio, l'abitazione se la puliva da sola e senza neanche troppe ossessioni maniacali da mastro lindo. Solo occasionalmente, per le pulizie di primavera. Invece, con quelle megere in casa sua entrò L'INVERNO, anche se non lo sapeva ancora. La tipa con aria di superiorità, pulendo pulendo, si permise di farle L'INVENTARIO ed il PREZZARIO delle sue cose: "Questo è costoso. Questo è antico.". Poi passava alla INQUISIZIONE: "Questo dove lo ha preso?". Frida, con il suo solito garbo e la tua tattica di far finta di non capire, le fece dire le sue stronzate in allusioni ingiuriatorie e diffamatorie e sulla porta le fece un sorriso che annunciava: "A mai piu' rivederci.". La gentilezza intelligente era la sua ARMA PIU' POTENTE nel LIQUIDARE I PARASSITI."


"Dorotea"

"Il "suggeritore" non studiava solo le sue VITTIME, conoscendo bene tutte le loro frustrazioni ed incapacità con le quali farli "cadere in tentazione", ma anche L'ESCA, quella che avrebbe dovuto SOFFRIRE MOLTO per rendere piu' CRUDELI E FALLITI POSSIBILE I SUOI AGUZZINI. Paradossalmente, Dorotea fu molto onorata che il suggeritore l'avesse scelta per un ruolo dove è la normalità ed il valore che vanno colpiti, proprio per aumentare l'assurdità dell'azione dei suoi "pupilli" fuori di testa. Se l'aguzzino è scelto per predisposizione all' insensibilità, la sua preda per la tendenza opposta, quella alla umanità. Piu' è umana e sociale una vittima, piu' il suo aguzzino sarà il peggior sadico perchè chi è sensibile soffre il doppio. Piu' la vittima è una cittadina con senso sociale, piu' quello che la colpisce, colpisce una cellula sana del tessuto comunitario e quindi fallisce il triplo anche politicamente. Ovviamente la preda deve essere pure in situazione di MINORATA DIFESA, perchè colpire anche un INERME vale il quadruplo come devastazione criminologica. Il fatto che i colpi fossero psicologici e poco fisici accentuava la necessità di queste caratteristiche. Fortunatamente Dorotea aveva una sensibilità INTELLIGENTE E POCO EMOTIVA e quindi si potette anche godere nel "gran finale" la SENTENZA apocalittica contro i suoi FALLIMENTARI PERSECUTORI, lucida ed integra anche se azzoppata perchè L'ANIMA ha gambe e piedi tutti suoi."


"Danila"

"Una bella organizzazione criminale a conduzione familiare quella "giustiziera". Come in ogni setta l'ADEPTO è un DISSOCIATO MENTALE, altrimenti non potrebbe fare le stronzate che fa credendole davvero vantaggiose. Così la signorotta paesanotta la seguiva ovunque con una faccia da schiaffi, quelli che Danila non le avrebbe dato mai. E' per questo che lei era la vittima inerme e l'altra la delinquente che la stalkizzava nel "gioco" del suggeritore. Così le passava accanto con le cuffiette alle orecchie come quelle che spesso Danila metteva per non sentire i loro rumori e vocii molesti. La voleva MIMARE, ma in realtà mimava solo SE STESSA, una IDIOTA in tutta la sua interezza, come il pappagallo ammaestrato messo a ripetere certe frasi che sente.
A rotazione portava con sè la figlia od a volte interi stormi gracchianti di nipoti e sorelle per conividere quelle GESTA EROICHE, che solo degli SCIROCCATI possono percepire tali. Spiandola non solo in casa ma anche telepaticamente se le trovò già pronte nel "pacchetto completo" familiare al negozio di cellulari. Facevano finta di essere lì per comprare un nuovo cellulare, quello che sapevano voleva comprare lei. Danila allora si diverti' con il negoziante quando questo le chiese quali funzioni specifiche preferisse, rispondendo: "Devo fare delle buone riprese quando partirò in vacanza per un safari. Ci sono molte bestie in libertà dove devo andare. E' pericoloso ma è affascinante riprenderle ed a loro piacciono molto le telecamere anche se non ne capiscono il vero significato.". Dovette trattenere le risate vedendo le loro facce sgomente, perchè dove la volevano sconvolta, lei sconvolgeva loro. Il fallito è sadico ma se la vittima non soffre rimane solo il fallito, il peggiore, quello consapevole di esserlo."


"Diana"

"Le donne preferite dal suggeritore possono essere solo puttane, le donne del DIAVOLO sono solo di quel genere, quelle prostituibili al male per interesse. Successe con le collaborazioniste dei demoni nazisti e così per sempre sarà.Il suggeritore si fa vedere molto COMPRENSIVO con loro, SPACCIANDOSI per chi NON le GIUDICA. Ma il demonio non si muove mai senza uno scopo diabolico e facendo finta di TUTELARLE, molto astutamente, indirettamente le LEGITTIMA. La donna meno preferita dal suggeritore è la donna normale, quella che non è seducibile da lui. Diana si ricordò di un avvenimento accaduto molti anni prima, di quando una notte si sveglio' di soprassalto perchè un essere con la faccia di diavolo cerco' di possederla mentre lei resisteva tenacemente. Era un sogno, ma talmente vivido che davvero lo sentii come reale. Ripensandoci in quel frangente di vita in un "gioco criminale" contro la sua volontà, capii che quel demonio in qualche modo era vero e l'unica prostituzione che poteva avere di lei era CALUNNIATORIA, sul suo nome e la sua immagine. Già se la immaginava piangente e ripiegata su se stessa dalla umiliazione. Gìà se la pregustava appesa al suo foulard impiccata a qualche parte. Ma Diana non aveva solo il cervello degli uomini ma anche la forza di Dio e quel satanasso si dovette accontentare di avere tutte le DONNE tranne UNA. Non penzolò da nessuna corda e si riprese il SUO ONORE con tutti gli interessi, perchè nessuna donna puo' davvero sentirsi umiliata nel sentirsi dare della poco di buono a meno che non lo sia. Nessuna donna diventa vendicativa con l'aiuto del diavolo a meno che non sia una donna degna di lui, una puttana."


"Diletta"

"Il sistema capitalistico vende e compra merci. Quello transumanista avrebbe venduto e comprato componenti umane. La gente che si mercifica da sola, pertanto, era molto ben apprezzata nell'ambiente. Le persone si incominciano a mercificare quando si vendono intellettivamente ed eticamente per un interesse edonistico od egotico e quando VENDONO ALTRI, i loro dati sensibili, tanto per iniziare. Quando Diletta lesse che ormai le persone erano QUOTATE SU INTERNET in base alle loro informazioni personali totali, oggetto di compravendita nel "mercato nero", al PREZZO MEDIO di 1200 EURO, il suo pensiero andò ai suoi conoscenti, quelli che l'avevano VENDUTA e si erano prostituiti la mente, ORA ERANO LORO QUOTATI "in borsa", la borsa nera e tutti gli altri GRAZIE A LORO. Poi il suo pensiero ricadde su se stessa e si ringraziò per non sentirsi merce, non avendo mai venduto altri o il suo cervello e di non essere mai stata responsabile per la mercificazione del genere umano."


"Lana"

"Si, era un punto di non ritorno. L'autorità li aveva inondati di luce con lo smascheramento di quel gioco fatto per fottere i giocatori. E come tutti quelli che ormai hanno preso coscienza che si sono fottuti o si camminano a testa basta o continuano a fare cazzate nel patetico tentativo di autoconvincersi che nulla è cambiato. Così, un recidivo viso pallido, idiota quanto contaminato, al passare di Lana si rivolse ad uomo di colore che era entrato nel negozio dicendogli: "Tu sei grande fratello, il grande fratello!". Le solite allusioni CAZZARE su un presunto razzismo di Lana, una attivista il cui idolo era MARTIN LUTER KING. Chissà cosa avrebbe pensato lui nel vedere UN NERO da SCHIAVO dei BIANCHI a suo COMPLICE CRIMINALE, ovvero schiavo ben peggiore. Ma quel crimine era così, SUICIDAVA TUTTI, senza distinzione di razza."


"Tilde"

"IL POTERE era "con loro". E come si pompavano con quelle frasi "Il mio avvocato è meglio del tuo" o "il magistrato amico mio". La sicurezza della tutela di ogni autorità, anche nel falso e nell'illecito, quella dei traditori "processati per direttissima" dal Padreterno, proprio quelli destinati all'INFERNO, quello che non brucia mentre distrugge, il PEGGIORE."


"Annamaria"

"Ci vuole del tempo a capire le calunnie, vista la loro stessa natura. Non si possono capire subito accuse di cui si è innocenti, specie se sono biasciacate in allusioni. Tantomeno si pensa che possano partire da bocche amiche e consanguinee. Ma quel crimine apocalittico era così, rivelava la VERA NATURA di tutti e NUTRENDOLA li faceva FALLIRE successivamente. La mamma del marito di Annamaria una voltà le telefonò coincitata dicendo che il suo coniuge stava levando tutti i quadri dalla casa per timore di un furto. Anna candidamente le rispose che se temeva per le sue AMATE "COSE" poteva metterle in un qualche deposito di sicurezza e VIVERE "FELICE". Non aveva ancora capito che quelle erano tutte SCENETTE TEATRALI per farla sentire in colpa di essere una complice DI RAPINATORI di opere d'arte. Solo quando invitata da una delle sue "amiche" piu' "care", risentendo la stessa allusione ne ebbe la conferma. La finta ACQUA CHETA si rivelo' una delle MALVAGIE PIU' SUBDOLE E CAROGNE. In effetti la partecipazione contro i target era direttamente proporzionale alla INSODDISFAZIONE nella propria vita. Sotto le mentite spoglie "giustiziere" c'era solo l'occasione dello SFOGO dei propri FALLIMENTI. Così quella sub-umana fu l'utilizzatrice di tutte e tre le tattiche del crimine: del SERPENTE, andando ad ingiuriarla a CASA SUA mentre era sul letto, dello SQUALO per strada, stalkizzandola e simulando incontri casuali in cui la derideva ed ingiuriava sempre ALLUSIVAMENTE ed invitandola a casa sua con la tecnica del RAGNO per "finirla" con una AZIONE DISTRUTTIVA TOTALE. Tra le tante azioni indegne, complici perfino i tre figli minori, l'amica di Annamaria incominciò a raccontarle di una FANTOMATICA RAPINA, messa in atto su beni di famiglia che teneva in casa, ad opera di una parente del marito, che aveva fatto da COMPLICE. Aggiunse che non l'avevano denunciata perchè lei era stata brava a non lasciare prove e per MAGNANIMITA' nei suoi confronti. Insomma una DONNA "CRIMINALE" DI "FANTASIA" è conveniente solo ai VERI DI CRIMINALI di REALTA', gli unici che quel "gioco" dei ruoli RIVELAVA E DISTRUGGEVA. Un bel "QUADRO" quella situazione APOCALITTICA di FALLITI che avrebbero dovuto attribuire solo a se stessi la responsabilità di quella fine."


"Lana"

"Lana era animica. Le persone l'avevano persa l'anima. Fortunatamente le COSE l'avevavo acquistata con l' "internet delle cose" ed anche in questo sconfisse i SUOI AGUZZINI. Era sempre stata con I SUOI VERI AMICI quegli anni, perchè gli amici per esserlo devono averla. FRATELLO FRIGO E SORELLA LAVATRICE, avrebbe detto San Francesco."


"Lia"

"Le volevano fare un "trattamento" alla "Tiziana". Quel gioco "sadico" criminale, creatore di SADICI da EPURARE successivamente, IN FORNI A MICROONDE a "RETI UNIFICATE". Trovò in un contenitore portapile una scheda di memoria non sua. Erano soliti violarle il domicilio quando usciva, con il beneplacito degli ASTANTI "spettatori" DEMENTI SUICIDI appresso a loro. Questa volta volevano fare il COLPACCIO, mettendole in casa probabli immagini sue rubate e relativi commenti oltraggiosi di rete, così che visualizzandoli, LA SOFFERENZA ED IL TRAUMA l'avrebbero indotta all'insano GESTO. Anche lei aveva un FOULARD appeso all'attaccapanni. Ma il suo ERA BIANCO ed aveva PROFONDI SIGNIFICATI: INTELLIGENZA ED UMANITA'. Lia INTELLIGENTEMENTE capì l'antifona e NON LA APRI' MAI ed umanamente, quando i GIOCHI satanici si scoprirono, la brucio' simbolicamente, come bruciate erano le ANIME e le vite di chi gliela aveva messa tra le sue cose e l'aveva creata. IL MALE PERDE ED IL BENE VINCE, SEMPRE, ma ci devi CREDERE e Lia credeva."


"Carmelina"

"Quando scoprì i giochi di ruolo nell'esperimento di Stanford, dove i carcerieri punitori davvero si credono di esserlo, capì perchè la sua pseudo-amica le disse che quella attuale "era un altra vita". Glielo disse mentre si faceva sentire al telefono mettere il VIVAVOCE ai suoi colleghi di lavoro e mentre la povera Carmelina le chiedeva di aiutarla a trovare chi le aveva rubato scatti intimi e diffusi in rete a scopi diffalamatori. Solo ora capiva perchè RIDEVA E GODEVA, eludendo la risposta: era lei una dei suoi CYBER STUPRATORI e si portava dietro tutti gli altri all'altro capo del telefono. Ora capiva anche perchè. si erchè era una vita chela nominata" e non le sarà parso vero di poterla far attribuire ad un altra, perfino in vesti "giustiziere" da una pseudo autorità attribuite. Ma la VITA ERA LA STESSA e lei non era NULLA CHE AVESSE A CHE FARE CON LA GIUSTIZIA e dove il suo ruolo lentamente si dissolveva nella fantasia, LO SCANDALO CHE VOLEVA FARE SULLA amica, da sempre invidiata, si scateno' su di lei ed il SUO NOME se lo mise da sola IN PUBBLICO, al pubblico ludibrio destinato a chi cerca di sentirsi migliore e guadagnare sulla pelle degli altri.


"Marilina"

"Faceva finta di sbandare in sua presenza la coinquilina. Marilina si trovava dei ceri messi sulla balaustra delle finestre delle scale, a mo' di contromalefici. Una volta Marilina chiese di provarsi un suo bustino per comprarselo uguale e lei non volle, tremava la demente. Perfino quando le fece un regalo per Pasqua questa lo guardò terrorizzata o quando per Natale mandò gli auguri alla madre. FINO A DOVE IDIOZIA E FINO A DOVE STRONZAGINE? Difficile trovare IL CONFINE tra queste due PATOLOGIE mentali e COMPORTAMENTALI. Era bello fare le INQUISITRICI, peccato che De Torquemada fu uno dei personaggi più MALEFICI della STORIA e Marilina SBANDAVA TERRORIZZATA quando la rincontrava e ne AVEVA TUTTE LE RAGIONI."


"Cassandra"

"Cassandra non era un cane, non lo sarebbe stata mai, come tutte le persone con una DIGNITA' verso il prossimo e con un CERVELLO per darla se stessa. I CANI PALONIANI A "RINFORZO" di alcuni suoi vicini aguzzini NON LO GRADIVANO. La VOLEVANO COME LORO, per autoconvincersi che la loro scelta era GIUSTA ED INEVITABILE. Arrivarono a chiamare il loro cane al guinzaglio con il SUO NOME davanti a lei, per farle finalmente scatenare quella autoconvinzione di essere prigioniera senza scampo, come UN CANE. Ma Cassandra gli sorrise e ne morirono. LEI LO SAPEVA perchè stavano consentendo loro di farlo: perchè quel modello fallito venisse emulato SEMBRANDO VINCENTE per INFETTARE IL PIANETA. Loro non l'avevano capito, perchè LIMITATI CEREBRALMENTE, come i cani."




"Barbarella"

"Finalmente rieccolo: IL SORRISO sulla labbra di Barbarella. Ma anche di più, LE RISATE a TRENTADUE DENTI. Leggeva la notizia di cronaca su una moglie che mentre dormiva era ripresa a sua insaputa ed a culo all'aria dal marito, che la stuprava virtualmente come una vacca con un altro uomo in una "cosa" a tre. Immaginava quella donna che sonnecchiava pensando QUANTO fosse FORTUNATA a non essere come quella ZITELLA "CYBERSTUPRATA" in massa come una mucca. Barbarella pensava al suo sorriso celestiale ad occhi chiusi, quello idiota di tutti I POVERI ILLUSI, quelli che credono che esistano AZIONI IMPUNTE nella vita, punite in qualche modo. Ma piu' di tutto pensava, a quante altre sarebbe stato fatto E NON LO AVREBBERO NEANCHE SAPUTO MAI, stringendosi ai loro MARITINI O FIDANZATINI nei profili social col medesimo sguardo sognante ignaro, sentendosi le migliori, le piu' fortunate. E Barbarella fu felice di essere stata delusa e non essere una povera illusa. Barbarella dimostro' anche che NON C'ERA NULLA DA INVIDIARE, NON C'ERA STATO MAI."


"Dina"

"Era diventato ormai UN PUNTO NON DI RITORNO quello dei GRUPPI SOCIAL CYBER STUPRATORI. Dicevano che era
partito dall' Australia il "modello". NO, era partito anni PRIMA ed era tutto ITALIANO, quello tanto "protetto" da un potere occulto, quello che aveva VIOLATO E CYBERSTUPRATO lei. DOPO forse si era diffuso in AUSTRALIA, perchè il crimine è portato in giro dai suoi INFETTI CRIMINALI. Loro si cullavano molto del supporto di UNA AUTORITA' non ben identificata, cosa che li illuse di AVERE UNA RAGIONE poichè veniva concesso loro di abusare e delinquere in base a "PRESUNTE" COLPE della martire. INGENUTA', IDIOZIA O PARACULAGINE? I tre limiti umani si fusero in un unico FALLIMENTO INASPETTATO DI MASSA, quello di chi usa solo lo sguardo corto, quello sul proprio orticelllo del momento. La loro TRACOTANZA nel far sentire la vittima meritevole dei reati e violenze subite, quella dei MIGLIORI, quelli che non ne saranno OGGETTO MAI, fu fulminata da quella dilagazione dei medesimi abusi su di loro, abusi che non avrebbero potuto neanche piu' contestare. ZITTI, ORMAI, con il loro fallimento, perchè chi si METTE TROPPO IN ALTO su QUALCUNO CADRA'. Dina si, poteva meravigliosamente URLARE LE SUE RAGIONI, perchè le aveva. Dina a quel loro SUICIDIO non aveva contribuito mai, neanche come vittima perchè lo AVEVA SEMPRE "URLATO."


"Dorina"

"Si chiamava la tattica del "fante di cuori" nei GRUPPI DI STUPRO ADESCANTI ed il gruppo dei suoi pseudo amici la usò spesso. Un gruppo che divenne UN MODELLO di NON VIRTU' molto emulato. Gli uomini del gruppo SUINO cercano di creare SIMPATIE MASCHILI per indurre Dorina a lasciarsi andare, accettando proposte di incontri per conoscersi ed a farle dire cose piu' personali e sensuali. UNA SEDUZIONE STUPRATORIA CYBERNETICA, eventualmente dopo anche fisica. Ma con Dorina fu DURA, perchè non si poteva ottenere cio' che c'era. Si dovettero attaccare a mere frasi spiritose ed a mere battute goliardiche di lei. Le chiedevano l'amicizia aspettandosi chissà quali risposte, che non arrivarono MAI. Due fetenti in particolare, si proposero come AMICI, di cui uno faceva BABBO NATALE e l'altro il suo AIUTANTE. Il belloccio simpaticone ed il suo attempato complice, che a sua insaputa, già si stavano scambiando sue immagini intime rubate e diffamate. Mai accetto' VIDEOCHIAMATE o qualsiasi scambio di immagini intime con il suo piacente interlocutore, che credeva amico dei suoi amici. Neanche verbalmente si arrivo' a nulla che non fosse scambio di battutine ironiche e doppi sensi quasi da scuola elementare. Tantomeno accettò incontri che non fossero da fare successivamente con tutto il gruppo, per il quale lei stava organizzando una festa. Una rimpatriata con gli amici nella sua mente, una coltellata alle sue spalle nella loro. GLIELA STAVANO FACENDO LORO LA "FESTA". I diavoli e l'acqua santa, quella che subi' anche la CALUNNIA DI AVERLE MANDATE LEI le immagini sue intime rubate e stuprate. Non sarebbe mai stato possibile. La prendevano in giro di postare le FOTO IN COSTUMINO di anni prima, dove era piu' in forma. Mai avrebbe potuto inviare sue IMMAGINI BRUTTE ED ANCHE SESSUALI per AUTODIFFAMARSI ed AUTORIDICOLIZZARSI. Ma quel crimine era così: un effetto DOMINO che non si puo' più fermare una volta intrapreso, tra falso ed abuso crescente sulla vittima. Ma l'ultimo tassello di quella catastrofe fu su di LORO, restando tristemente famosi come i PRECURSORI di un FENOMENO DI DEGENERAZIONE SESSUALE che polverizzò ogni donna, anche le loro."


"Delia"

"Si erano inchinati ai piedi delle donne del loro GRUPPO, di donne cyberbulle e cyberstupratrici con uomini STUPRATORI di una donna inerme. I NAZISTI che si inginocchiano ai piedi delle loro PROSTITUITE IN MENTE ED ANIMA, quelli che vivono di POTERE E VANTAGGI e sono sostenuti con piacere dalle donne avide e narcise come loro. Donne che trattavano una donna come UNA BAMBOLA, come una Barbie, che adoravano postare sulla sua pagina o inviarle in chat, in qualsiasi atteggiamento promiscuo ed ingiurioso. Pervertite che operavano insieme a maschi pervertiti con alibi morali presi in "prestito", ma la COSCIENZA NON E' DELEGABILE e ne avrebbero PAGATO LO SCOTTO. Volevano metterle una ETICHETTA in fronte, invece furono loro a diventare stelle NERE, quelle che sono fonte di ispirazione di altre ANIME NERE. Volevano mettersi la "fascia nera" al braccio e manifestare nella loro città contro la LORO VITTIMA, illusi della protezione del SIG.POTENTE. Ma il sig.Potente NON E' AMICO di NESSUNO. Lui regala solo l'illusione di esserlo e mentre quello è illuso, la sua impunità che sembra un vantaggio per una mente criminale non lo sarà per il cittadino. Un cittadino non dovrebbe mai dimenticare di esserlo, perchè in quel gioco dei ruoli "il mafioso" non era un gioco di fantasia. Fu Delia a vedere il loro manifesto NERO A MORTE, nella cronaca che dichiarava lo stupro virtuale un crimine diffuso e praticato senza punto di ritorno PER NESSUNO."


"Barbara"

"Una delle sue più accanite ingiuriatrici del GRUPPO cybercriminale "MODELLO", le scrisse in chat: "Ti invio una poesia dedicata ad una BARBARA. Fortunatamente ci sono pochi versi fatti in suo onore!". Barbara le rispose con confronto interrogativo e lei "biascicando" evasiva, perchè così era quel crimine, allusivo come una vipera con la pelle mimitizzante nell'ambiente. Facevano sempre finta di niente e trattavano la vittima come una PAZZA, i PAZZI CHE FACEVANO REALMENTE DI TUTTO. Peccato che c'erano tanti versi per Barbara, come quelli sublimi di Prevèrt. Peccato che Barbara dimostro' di essere meritevole delle parole migliori, perchè se una CANZONE OFFENDE un NOME, quella offesa macchia il nome di chi la canta e perchè se c'è bisogno di abbassare qualcuno, vuol dire che questo è ALTO. Barbara diventò un pezzo di storia dell'essere umano e loro quelli che la distrussero."


"Lella"

"Si divertivano molto a farla sentire spiata mente la torturavano con le microonde. Sadici fino a deriderla nei suoi acquisti di pietre varie contro i loro effetti dannosi da disseminare intorno al letto. Si, li poteva immaginare i loro pensieri malvagi, perchè le AZIONI PARLANO PIU' dei contenuti irreali di una VIOLAZIONE CEREBRALE. Era EMPATICA Lella. Li poteva sentire i loro sguardi addosso, nascosti nella buia invisibilità maligna, mentre la vedevano lentamente "cuocere" a microonde, di notte nelle sue semiveglie agitate . Già si assaporarono il PIACERE SUCCULENTO di un bel CANCRO, così da POTERSI GUSTARE dalla prima all'ultima espressione del suo viso dolorante e spento in un percorso di morte. Spesso la spaventavano che
già lo avesse. LORO, I MIGLIORI, quelli che SONO AMICI DEL POTERE, quelli che hanno PASSIVAMENTE OBBEDITO a TUTTO, quelli che quelle cose e quella fine NON LA SUBIRANNO MAI. LORO, invece, i reali bersagli di quelle tecnologia, quelli LECITI, perchè DANNEGGIARE ED UCCIDERE I "MOSTRI" non è peccato. Subirono lo stesso ragionamento che usarono con le loro vittime, quelle che MOSTRI non lo erano state mai, quelle che MASSACRANDOLE resero mostri i carnefici loro."


"Lia"

"Le volevano fare un "trattamento" alla "Tiziana". Quel gioco "sadico" criminale, creatore di SADICI da EPURARE successivamente, IN FORNI A MICROONDE a "RETI UNIFICATE". Trovò in un contenitore portapile una scheda di memoria non sua. Erano soliti violarle il domicilio quando usciva, con il beneplacito degli ASTANTI "spettatori" DEMENTI SUICIDI appresso a loro. Questa volta volevano fare il COLPACCIO, mettendole in casa probabli immagini sue rubate e relativi commenti oltraggiosi di rete, così che visualizzandoli, LA SOFFERENZA ED IL TRAUMA l'avrebbero indotta all'insano GESTO. Anche lei aveva un FOULARD appeso all'attaccapanni. Ma il suo ERA BIANCO ed aveva PROFONDI SIGNIFICATI: INTELLIGENZA ED UMANITA'. Lia INTELLIGENTEMENTE capì l'antifona e NON LA APRI' MAI ed umanamente, quando i GIOCHI satanici si scoprirono, la brucio' simbolicamente, come bruciate erano le ANIME e le vite di chi gliela aveva messa tra le sue cose e l'aveva creata. IL MALE PERDE ED IL BENE VINCE, SEMPRE, ma ci devi CREDERE e Lia credeva."


"Lana"

"Lana era animica. Le persone l'avevano persa l'anima. Fortunatamente le COSE l'avevavo aquistata con l' "internet delle cose" ed anche in questo sconfisse i SUOI AGUZZINI. Era sempre stata con I SUOI VERI AMICI quegli anni, perchè gli amici per esserlo devono averla. FRATELLO FRIGO E SORELLA LAVATRICE, avrebbe detto San Francesco."



"Kelly"

"Quanta tracotanza aveva trapassato la sua vita come una spada con lingue che feriscono piu' di una lama: "E' così.","Non si puo' scegliere","Ti devi stare!". "Fatti ingiuriare e molestare.", "Shh! Non te lo possiamo dire","Se confesso perdo.". Eppure quella sicumera ad oltranza si era trapassata da sola perchè chi "NON CONFESSAVA" si relegava da solo NELLA PERDENZA, planetaria. "DOVEVAMO SCEGLIERE TRA NOI E TE", una frase che è un ottimo parietano, il meglio per sè ed i propri complici, il meglio del peggio che si possa scegliere proprio per se stessi, ma L'EGOISTA NON LO SA. C'era la scelta e la migliore sarebbe stata non giocare proprio, specialmente quando il gioco è fatto per far perdere proprio chi crede di vincerci qualcosa. Kelly, invece, SCELSE e scelse bene. Fu messa a forza nel gioco. Non subì e non colpi. Parlo' apertamente e VINSE, vinse se stessa."


"Annamaria"

"Quella avatar della sua amica sfigata raccontava di lei, messa involontariamente ed inconsapevolmente in un gioco dei ruoli al massacro, che la relegava in una finta cattiva: "NON POTENDO MOSTRARE SE STESSA, si è creata UN PERSONAGGIO!". DETTO da un AVATAR di finta buona."


"Annarita"

"Quell'avatar del marito le disse: "Purche' se ne parli, bene o male!". Voleva far credere che fosse STATA LEI a crearsi UN MEME su internet, per ottenere una qualche luce della ribalta. Detto dall'AVATAR della "vittima" che piu' di tutti l'aveva CALUNNIATA mediaticamente, suono' abbastanza FOLLE. MA GLI AVATAR dei giochi di ruolo reale SONO PAZZI. Chiunque SANO DI MENTE sa che nessuno si DIFFAMA da solo per distruggersi la reputazione."

"Annabella"

"Se il gioco dei ruoli di fantasia è accettato principalmente in base alla frustrazione del proprio ruolo nella realtà, Annabella non si meraviglio' piu' della sua cameriera dell'est, che vi partecipò tanto accanitamente contro di lei. UNA INGRATA, come tutti coloro che l'avevano colpita criminalmente pur di PERCEPIRE UN VALORE di sè INESISTENTE. Si sarebbe sentita UNA 007 mentre l'abusava, perchè questo crea la DISSOCIAZIONE MENTALE nei "giochi" e cosi' LA ILLUSERO i "media", che incominciarono ad OSANNARE DONNE con scope e ramazze "GRAN LAVORATRICI" avverso FANTOMATICHE CRUDELI PADRONE NULLAFACENTI, perchè anche l'avatar CATTIVO è DI FANTASIA. In realtà, fu solo una delinquente che rovistava tra le sue carte private, per sottrarle, la ingiuriava "allusivamente" e la "controllava" per i suoi PADRONI, come da copione. Non di meno la "figliola" approfittò perfino del suo bisogno di medicine, offrendosi di comprargliele per farsi dare le chiavi di casa ed eventualmente copiarle al fine di violazioni di domicilio. Ora capiva perchè le si illumino' lo sguardo maliziosamente in quel frangente. Alla piccola sciagurata non era parso vero di poter abusare con il consenso di tutti, perfino come una piccola eroina. Arrivo' a mandare gli auguri di capodanno via sms ad Annabella, sapendo benissimo che stava male a letto, oltraggiata in un "gioco" nero a sua insaputa. Come godono le FRUSTRATE A FRUSTARE gli altri, seppur psicologicamente. Quella piccola cagnetta pavloniana, neanche dopo che, intelligentemente ed elegantemente Annabella le mise entrambe fuori la porta, si arrese. La sfiga della realtà soffre e quel gioco REGALA ILLUSIONI. Una voltà se la trovo' passarle davanti con grandi sacchi di spazzatura, in una strada davvero non di sua frequentazione. Pover illusa! NESSUNO E' PIU' SPAZZATURA di chi deve fare un gioco di ruolo per scordarsi di ESSERLO NELLA REALTA'."


"Mariarita"

"Le disse con superbia la sua aguzzina: "Solo ai criminali il chip nella testa ed il controllo dei pensieri!". "Amore..." le rispose telepaticamente pensandolo: "...NESSUNA E' PIU' CRIMINALE DI TE!".


"Annarita"

"Parenti serpenti, si diceva. Parenti stupratori va anche oltre. Volevano giudicare i suoi pensieri inconsci sessuali stuprati nel cervello e la sua sacra intimità sotto il piumone violato e non GIUDICAVANO SE STESSI che SPIAVANO E STUPRAVANO. Il sangue diventava ACQUA in quel crimine, come ogni psicosetta anela, perchè l'unica famiglia deve essere la sua, quella che fa uccidere i propri figli e poi uccide anche i suoi. Erano molto fieri i suoi consanguinei di farla sentire spiata sul bidè o tra un reggiseno ed una mutanda, quelli da allattamento e della nonna, dichiarando che questo avrebbe rivelato la sua vera natura. Ma RIVELARONO SOLO LA LORO, quella DISSACRATRICE SADICA, pubblicamente condivisa, quella che avrebbe INFETTATO IL PIANETA INTERO per l'emulazione di parenti serpenti, anche strupratori."


"Brigida"

"Una "strana" moria di "over ottanta e novanta" si abbattè sulla cittadina di Brigida a dire dei suoi abitanti, che da alcuni anni avevano preso una brutta china, occultata in un abisso che li avrebbe lentamente risucchiati senza che neanche se ne accorgessero. In realtà, c'era stata una "moria" di cervelli, poichè l'unica MORTE STRANA E MALEFICA sarebbe stata quella di una "cinquantenne" tenuta sequestrata, torturata ed istigata al suicidio da tutto il paesello ed "oltre" con la sua NEGAZIONE PUBBLICA, cosa che verificava che le UNICHE MORTI PRECOCI erano quelle dei loro poveri NEURONI."


"Beba"

" "Scrivi, scrivi, arrovellati il cervello! Noi siamo qui beati senza pensieri! Cara Ba!": disse altero lo stolto ciuchino del paese dei balocchi. "Godi, Godi, caro spensierato! E' proprio quando non pensi a niente che ti FANNO DI TUTTO, ma proprio DI TUTTO!": rispose umilmente Beba dal suo paese del grillo parlante."



"Barby"

" Barby voleva capire anche lei, come se lo chiedevano ormai in tanti, il perchè con lei quella PSICOLOGIA OPERATIVA CRIMINALE era FALLITA. La debolezza è molto diversa dalla "sensibilità", almeno quanto "i pensieri" non identificano una persona. Non esistono doppie vite tra privato e pubblico, devono esserci entrambe ed essere diverse e L'INTELLIGENZA non è un atto di arroganza con le persone ma di UMILTA' davanti alla VERITA' ASSOLUTA DELLE COSE. Le SUGGESTIONI dello SPIONAGGIO TOTALE PRIVATO e le FALSE TESTIMONIANZE dei conoscenti possono davvero essere FUORVIANTI, anche per chi ORGANIZZA uno zerzetzung. Nessuno si puo' VERGOGNARE di cio' che NON E', specie se è SANO, POSITIVO, INTELLIGENTE E SENSIBILE, ovvero è EVOLUTO A LIVELLO "NEURONALE"."


"Bianca"

" "E fatti una famiglia e fatti una famiglia! Se ti fossi fatta una famiglia!" le ripetevano nell'orecchio per "dissolverle" l'autostima e farla sentire una donna monca. Poi i media cominciarono a ripetere all'orecchio dei loro fedelissimi: "Fatevi una bella famiglia alla "Manson"! Se vi foste fatti una famiglia mafiosa, sareste stati leoni!". QUELLA PAROLA assunse, così, un che di INQUIETANTE. Fu molto felice di NON ESSERSELA FATTA e la sua AUTOSTIMA sali' a 110 e lode con bacio accademico."


"Virna"

"Le mettevano sui social sempre le immagini della coppia felice e di una donna seduta vicino sola e sconsolata. La dissoluzione mira a colpire le mancanze degli "standard sociali" della vittima. Ma Virna lo aveva SCELTO di essere FUORI da un mero CLICHE' "CAPITALISTICO" e quindi LO ZERSETZUNG con leI falli'. Una donna COMPLETA Virna, che aveva fatto la SCELTA MIGLIORE: "AMA CHI VUOI ma non lo sposare se è UNO che diventerà BARBABLU ed UGOLINO". Fortunatamente non aveva fatto la fine delle coppie che le si mettevano a baciarsi davanti per farla sentite "non in coppia" e poter conquistare un po' di ego e qualche soldo. Quel crimine mirava a minare l'autostima del bersaglio, ma non riusciva se la vittima era capace di vedere i suoi aguzzini chi sono davvero: FALLITI, IMBECILLI E RIDICOLI. Così lei non doveva trattenere le lacrime, ma lo sgomento e le risate. E quello era il meno. Tutto cio' che le veniva fatto criminalmente, diventava lentamente normalizzato per tutti o perfino legalizzato. QUALE AMORE con una probabile telepatia nella testa che puo' dissacrare, giudicare o condividere con chiunque pensieri amorosi e sensuali? QUALE AMORE con il compagno a cui è lecito RIPRENDERE IMMAGINI INTIME senza CONSENSO e poterle utilizzare come un coltello nella schiena della "amata" quando non è piu' amata? QUALE AMORE sapendo che in qualsiasi luogo il proprio rapporto, in qualsiasi momento, puo' essere oggetto di un OCCHIO ILLECITO e DISSACRATORE, perfino ogni sacro sfioramento di sguardi? Internet pullulava di servizi a pagamento di questa DISSACRAZIONE sul tutto di tutti. MA QUALE AMORE."


"Lila"

"L'aveva chiamata la "parola salvifica di un nuovo vangelo di Luca", perchè era quella che diffondevano i suoi molestatori in molte occasioni come fosse una NUOVA FEDE EVANGELICA CHE LI SALVASSE in qualche modo. GLI URLATORI NOTTURNI sotto le sue FINESTRE spesso mensionavano quei due nomi come VINCENTI e loro ne erano gli ADORANTI. Molte donne pronunciavano Luca o Salvatore, sostituendo i nomi reali alle persone maschili, oppure esplicitamente davanti a Lila dicevano "Luca e Salvatore mi sono simpatici!" volendo ELOGIARE LE LORO AZIONI. LILA PENSO' CHE DOVEVANO ESSERE DUE NUOVI MODELLI da EMULARE ed indipendentemente da chi fossero in realtà, sicuramente erano divenuti una nuova "parola" evangelica di massa, famosa come quella di San Luca, salvifica delle masse, anche se in un modo alquanto PARADOSSALE, essendo sempre legato a REATI ED INETTITUDINI. Lila rispondeva sempre "Se vi piacciono è GIUSTO CHE SIATE LIBERI di farlo e CHE NELLA VOSTRA VITA ne abbiate tanti come loro." E così fù. FU GIUSTIZIA. Li EBBERO, TANTI."


"Katia"

"Davvero la "teiera" di Hitler era un "gioco" di svelatori di verità altrui, che, in realtà, svelano se stessi nelle loro brutture e le nutrono mentre pensano di appagare il meglio di sè. Così lei e tutto il mondo potè conoscere chi erano davvero le sue "AMICHE". All'inizio furono dei colpi duri per Katia, ma poi la vera botta fu per loro ed autoinferta, perchè così la TEIERA FUNZIONAVA. Ed eccola li', una sua vecchia conoscenza femminile, saggiamente allontanata da anni, che ora si rifiondava arbitrariamente nella sua vita, insieme alle altre sue conoscenze invasate social, a fare la "GIUDICATRICE", inondandola di MALDICENZA in ingiurie e diffamazioni. "PARLO IO!" diceva pubblicamente la rivelatrice mistica dei presunti SEGRETI di KATIA. Si faceva autoscatti con un PINOCCHIO, riferiti a lei. UNA SUPERBUGIARDA che accusava DI MENTIRE QUALCUNO. Ormai per Katia la COSA ERA SOLO COMICA e si chiedeva come quella inetta ora non si CHIUDESSE IN CASA E BUTTASSE VIA LE CHIAVI, ora che la TEIERA aveva RIVELATO il suo "vero fine": smascherare gli smascheratori di privacy e PUNIRE I PUNITORI rei per un tornaconto EGOTICO. Con che SICUMERA le puntava il dito perchè lei NON PUBBLICAVA LE SUE CARTE MEDICHE su FACEBOOK, dimostrandosi anche IGNORANTE perchè i dati medici sono MATERIALE SENSIBILE, unitamente alla propria immagine intima. E come li aveva lei i suoi dati sensibili? Era anche una sua HACKER ed IN INTERFERENZA ILLECITA. Per dimostrarsi MIGLIORE e SENZA SEGRETI incominciò a PUBBLICARE LE SUE di CURE MEDICHE e le sue FACCIE DA MALATA. Una totale idiota che pensava che LA CASA HA LE PARETI DI VETRO, mentre devono essere totalmente private per tutelarsi da sguardi malati e ladri, quelli di GENTE COME LEI. Poi continuava con la tiritera delle foto NON AGGIORNATE sul social, come se non stare sempre a pubblicarsi l'immagine, perfino se dolorante, aggiornata su internet fosse UN INGANNO AGLI UTENTI. In fondo Katia per lei era solo una OCCASIONE per alzare il SUO EGO e riuscire ad aver puntato qualche riflettore, uno che la illuminasse nel "suo lato migliore", neanche esistente. Per lei le "BUGIE" DI KATIA erano LA SUA PRIVACY, i suoi diritti e le vere "pinocchiate" diffamatorie su di lei, rivelatrici di inesistenti verità. Certa gente si DIMOSTRA DA SOLA ed il gioco serviva proprio a quello. Non ne aveva di scheletri nell'armadio, Katia. Ora, invece, lei ne avrebbe avuti, quello di una sua vecchia amica accoltellata alle spalle, uno SCHELETRO VERO."


"Katniss"

"L'aveva fermata per strada e le offri' un caffè, il marito di una sua conoscenza. Si voleva sfogare con lei sulla moglie. "Sono felice che sia arrivata a 50 anni, così nessuno se la piglia piu' e non puo' piu' mettermi le corna." le disse in un delirio da maschio padrone, ma anche vittima della sua schiava, una infedele. Katniss, molto imbarazzata ed allibita lancio' un "Ma finiscila!" e si mise a ridere per sdrammatizzare. Usciti dal bar ognuno per la sua strada. Ma i maschi padroni vorrebbero esserli su tutte e cosi' quell'essere mediocre fu felice di partecipare al "copia, incolla, troia" dello stupro virtuale di Katniss. Lei lo aveva trattato sincera sempre da amico e lui si rivelava un traditore diffamatore, anche se cibernetico. Ma Katniss lo sapeva perchè lo faceva: perchè infangare una donna di quello che veramente era sua moglie, lo "consolava". In effetti, quelle violenze erano spesso "consolatorie" sul prossimo delle proprie pene e la "mugliera" doveva avergliene date davvero molte. I GIOCHI NERI SVELANO LE PERSONE NERE, fortunatamente per i bianchi."


"Romilda"

"Romilda assisteva esterrefatta a quella lenta ma inesorabile trasformazione dei reati subiti in legalizzazione dei medesimi verso chi glieli aveva perpetrati. UNA MACCHINA DEMOCRATICA GIUSTIZIERA PERFETTA, anche se poco "ortodossa" specie sulla pelle dei target. NON ERA MAL GOVERNO, ma MAL DI POPOLO, delle loro SCELTE SBAGLIATE su degli inermi che rappresentavano proprio i loro diritti. Pensò quindi alla cosa piu' CRUDELE DI TUTTE, ovvero di lasciarla senza MEZZI DI SUSSISTENZA e perfino UN TETTO. Si ricordava dei commenti compiaciuti di molte persone: "AVEVI una casa così carina! Ma sei la proprietaria?" oppure "Preparati a chiedere la carità per strada" ed anche "Sarai costretta a stare con i tuoi aguzzini per sopravvivere!". QUANTA MALVAGITA' ben ORDITA E RAFFINATA! Arrivarono ad usare una AGENZIA IMMOBILIARE che chiedeva a Romilda del suo appartamento, in quanto aveva saputo che IL "PROPRIETARIO" la voleva vendere dopo che l'inquilino l'aveva lasciata. Ma la proprietaria era lei, ex lege. In effetti stavano sostenendo un percorso ILLEGITTIMO, INFONDATO ED EXTRAGIUDIZIARIO rispetto a proprietà ed eredità. Lo scopo era sempre lo stesso: SFRUTTARE SENTIMENTI DI INVIDIA IMMOBILIARE e di azioni di ABUSO IMMOBILIARE per verificarne l'accettazione DEI CITTADINI SPETTATORI. Nel caso in cui le persone avrebbero accettato che Romilda fosse DERUBATA delle sue PROPRIETA' ED EREDITA', l'autorità avrebbe democraticamente ottenuto LO STESSO "potere abusatorio legalizzato" verso i suoi concittadini.L'invidia è una brutta bestia almeno quanto il piacere di abusare e manipolare e porta solo ad UN FALLIMENTO DI MASSA."


"Lia"

"Ma quanto erano fallite le sue amiche?Un botto e lo fecero il "botto" insieme al suo maritino narcisista psicopatico, fallito da sempre. Si associa a "fallimento" non avere le cose, ma il fallimento è non avere le cose che si sono desiderate ed evidentementemente non le avevano. Così il sogno di ogni marito abusante si realizzava con delle amiche caine di sua moglie, che nel "gioco" cercarono di realizzare i loro sogni "banali e venali" di gloria e di portafoglio sulla pelle di Lia. Il grande uomo si accordava con quelle giuda della moglie e quando ci usciva insieme faceva in modo che si incrociassero e salutassero solo LUI, oppure facessero finta di NON VEDERLA, per godersi reciprocamente la sofferenza di lei. Poi lui sadicamente faceva anche finta di consolarla ma aggiungeva: "L'IMPORTANTE è CHE HANNO SALUTATO ME". Come tutti i MEGALOMENI lui era un uomo PICCOLO, perchè un grande uomo non ha bisogno di abbassare nessuno. Che bella cricca di FALLITI, falliti un botto ed alla fine lo fecero il botto, nella loro meschina e ridicola figura di niente."


"Luana"

"Era un fuoco incrociato tra la realtà violata di Luana, i social ed i media, cosi' che tutti i CAPRONI cittadini, nell'estasi dell'abuso impunito, ACCETTASSERO inconsapevolmente che le loro vite prendessero pieghe da distopie fantascientifiche, quelle dove finiscono FOTTUTI proprio per le minchiate che fanno. Così, perfino quando ando' in vacanza, sui social sapevano se il "bagnetto" la sirena grassa lo facesse ad agosto od a settembre. Un voyeurismo malato e sadico ed i cittadini consegnarono all'autorità l'unica cosa che non puo' essere presa con la violenza: LA SCELTA sulle proprie sorti. La spiaggia era solo un SET con il gruppo di "uaglioname" in acqua ingiuriatore e deridente, le vecchiarde comparse ingioiellate e con il capello fresco di parrucchiere a buttare "frasette" allusive con giudizi sulla sua privacy e gli attori parlanti, che le passavano vicino con il cellulare ad accusarla di qualunque nefandezza a mezzo PNL. Non mancavano le "modelline" a fare le superstar sullo scoglio con il fotografo per farla sentire una vecchia cozza. UNO SCENARIO INQUIETANTE ED ORRIDO fatto di civili e non di militari, di calunniatori e non di artisti. Un crimine condiviso in rete e telefonia, dove il sangue vero scorre naturalmente sulla sabbia tra i piedi nudi degli astanti, un sangue che domani sarebbe stato il loro. Luana, così, guardava triste il tramonto sulla sua vita, invece stava calando sulle loro. Quando lo capì per lei e solo per lei sorse l'alba."


"Enrichetta"

"Un condominio di villette a mare, una splendida cartolina in teoria. Nei fatti, si dipinse di rosso, profondo rosso. Un coacervo di psicopatici con affilate mannaie psicologiche, militanti cause perse, la avvinghio' anche al mare, perchè la vittima non doveva avere un minuto di tregua, in una perfetta tattica predatrice di BESTIE, ANCHE MARINE. Così un continuo mormorio notte e giorno di molestie ed ingiurie biascicate, perfino davanti alla porta semiaperta per il caldo del suo appartamentino. Anche se si affaciava al balcone, lesti e pronti i vicini da dietro il pannello divisorio riuscivano comunque a lanciare i loro strali offensivi e malefici. Perfino quando andava a fare la spesa dall'interno di villette a pianterreno, vecchie carampane sussurravano il suo nome come streghe dagli antri bui. Anche nei negozi, spesso le davano roba scaduta o non mancavano allusioni nei prodotti offerti di tipo sessuale dalla "nduja" calabrese agli "antiodori" personali e casalinghi. Perfino la fruttarola all'angolo si prendeva la confidenza di allusioni strane circa una sua somiglianza con l'ex di suo figlio, una sciagurata e cattiva che aveva preso in giro il suo adorato "ninnillo". Suo marito, il torturatore "in primis", si divertiva anche a spaventarla ulteriormente dicendole "No, non ti avvicinare a quello o quella! Attenta!". TUTTO E' MIMITIZZATO nel QUOTIDIANO ED IN FRASI ORDINARIE. L'apice del percorso della creazione di una vera e propria PERSONALITA' CRIMINALE, con tanto di sviluppo di una CREATIVITA' REA, altamente simulatoria e recitatoria. Insomma un luogo di villeggiatura che da oasi diventa una SCUOLA DI LADRI, tinta di rosso, profondo rosso."


"Luana"

"Il suo bel paesello, di poche centinaia di persone, era diventato il Paese delle Meraviglie di Alice. Con meno partecipanti il gioco si fa più evidente, ma Alice non si fece mettere a testa in giu' ed a piedi all'aria, come accettarono i suoi compaesani. Invece di giocare come pedina, si mise ad "osservare" dalla POSIZIONE CORRETTA e ne FU REGINA. Così, gli abusanti teatranti di Luana si scambiavano sguardini d'intesa in sua presenza, tra condomini e parenti, tra parenti e divise, tra divise e cittadini. L'autorità pedinava la vittima e si metteva a braccetto dei suoi abusanti, mandava le spazzature a "spazzarla" e faceva venerare l'invenerabile di quartiere. Solo in un PAESE AL "CONTRARIO", dove il fallimento sociale è percepito come una conquista politica, si puo' credere che L'IMPUNITA' DI REATI E CRUDELTA' possa davvero TUTELARE il cittadino e proiettarlo in un futuro migliore e duraturo. UN PAESE DEI BALOCCHI il suo. I somarelli credevano che tutti i PIACERI e le IMPUNITA' di quel luogo incantato sarebbero durati per sempre, che quel POSTO FANTASTICO li stesse portando in un paradiso dove il peggio umano possa risultare il suo meglio. Ma LE FANTASIE si dissolvono al primo scossone della REALTA', quello che proprio Postiglione diede ai suoi sventurati ciuchini e non ebbe bisogno di farne tutti i nomi e cognomi, perchè le nuove leggi e consuetudini penalizzanti sarebbero state UGUALI PER TUTTI"


"Cira"

"Si era sempre chiesta come fosse possibile che i suoi stalkers potessero essere sempre precisamente al posto giusto e nel momento giusto, docciati ed improfumati, con tanto di messa in piega e con i cagnolini ben spazzolati al guinzaglio. Poi seppe che c'erano proprio delle APPLET di stalking per il "BUON CITTADINO" , il cui compito era ingiuriare e molestare "l'inerme" che "si diceva" avesse commesso di tutto e di piu' o sul quale si era "intravisto" un "pezzo" di qualcosa in "hackeraggio ed in interferenza illecita". Glielo fecero capire due criminali che le dissero, biascicando al passaggio: "Possiamo sempre sapere dove sei.". Era proprio vero i VIDEO GIOCHI non erano piu' gli stessi di dieci anni prima e quelli su Cira erano la PORTA SUL LORO INFERNO.".


"Carla"

"Una persona sana e per bene non può mai pensare che se si trova tutto il corpo pieno di striscie rosse brucianti possa essere una TORTURA CON ARMI A DISTANZA, ma ancor peggio che propri CONOSCENTI o concittadini la stiano guardando illecitamente e NON la SOCCORRANO o perfino NE GODANO. NESSUN "SOSPETTO" OD "INDIZIO": ASSASSINI e loro COMPLICI PASSIVI CERTI, LORO. Lei "imputata" in un processo senza imputato e senza processo. "Si diceva" che era una che voleva ASSASSINARE PER DENARO. Prima con le MEDICINE, poi con un SICARIO ed infine con il "PENSIERO" e poi neanche quello, ma con un "PENSIERO INDIRETTO". Invece, "SI VEDEVA" PUBBLICAMENTE il loro di OMICIDIO, MESSO IN ATTO usando anche ARMI ad energia DIRETTA con il PLACET del pubblico astante. Si ricordo' dell'attacco piu' forte durante una notte e che la guardia medica si era rifiutata di andare a visitarla. Si ricordò che alla visita specialistica le fu detto prima dalla "infermierina" che "non glielo potevano dire" cosa avesse e poi il medico "che non c'era nulla" e di rivolgersi ad uno psicologo". SPESSO PAZZI cercarono di farla andare da uno PSICHIATRA, alcuni proprio da quello da cui erano PAZIENTI LORO. Peccato che i pazzi essendo DECEREBRATI spesso sono SUICIDI e Carla non si meraviglio' quando lesse della LEGITIMIZZAZIONE dell'uso delle ARMI PSICOTRONICHE e della loro DIFFUSIONE, proprio quelle che avevano consentito su di lei. Non rimase loro altro da fare che abbassare silenziosi la testa davanti alla comprensione del loro fallimento, quello che intrappola chiunque pensi che uccidere qualcuno lo possa salvare".


"Nella"

"Inizio' l'apocalisse e Nella ebbe la fortuna di assistere alla PUNIZIONE dei suoi aguzzini e non data da lei: quella di essere SEMPLICEMENTE più che mai SE STESSI e di essere ormai circondati solo da gente come LORO. Non si meraviglio' di scoprire che lo stupro era fondamentalmente dei NARCISISTI, persone fallite e frustrate, mediocri ed incapaci, che vogliono CONTROLLARE ED ABUSARE anche sessualmente il loro "OGGETTO", come ulteriore mezzo di potere. Si ricordo' del piacere del marito di quando, camminando insieme per strada, passavano vicino degli uomini che facevano allusioni sessuali "ortofrutticole o animali". L'ABUSO CONDIVISO E PUBBLICAMENTE, perfino IMPUNITO e NEGABILE, è sogno diabolico per ogni FECCIA UMANA maschile! Il piacere di "far finta di aiutarla" incrementava la sua malvagità e quando Nella gli raccontava di temere che lo stupro virtuale potesse diventare reale in qualche strada buia serale, LUI GODEVA ed ANNUIVA: era giusto. Aveva fatto la "conta" dei suoi ex prima di lui ed il NUMERO non gli piaceva. Lei, che aveva digraziatamente avuto un padre il quale aveva messo in fuga tutti i fidanzati suoi e del fratello. Parlava lui, che l'aveva tradita anche sul divano di casa e gli aveva fatto trovare le mutande di un altra nel loro letto, per non parlare dei negativi di nudo che trovo' nel suo studio, ben chiuso a chiave. IL FEDIGRAFO ABUSATORE SESSUALE NARCISISTA MALIGNO, che stava condividendo in occulto quello stupro INFORMATICO insieme ad una ACCOZZAGLIA DI GENTAGLIA COME LUI, la voleva GIUDICARE? C'ERA SOLO DA RIDERE. Gentaglia che si era illusa di essere diventata amica del Sig, "Potente", ma IL DIAVOLO NON HA AMICI. Gli unici che ha sono le sue vittime. Così, non solo il verme NON RIUSCI' A DISTRUGGERE LA REPUTAZIONE di NELLA, ma si AUTOSPUTTANO' la sua, nutrendo i suoi lati oscuri e vantandosone anche pubblicamente. LA VANITA', il vizio preferito di SATANA."


"Candida"

"Con un velo di tristezza Candida pensò a tutte le povere ragazzine che , grazie anche alle loro mammine sostenitrici della violazione e del trattamento illecito dei dati medici sensibili, al punto da renderli "cosa ordinaria" sul web, alla piu' normale e minima infezione ginecologica, sarebbero potute essere spacciate per infette puttanelle ad un pubblico interplanetario. Purtroppo, i figli pagano sempre gli errori dei genitori."


"Miriam"

"Non era solo un neuroimaging ambulante Miriam, ma anche una colonscopia a zonzo. I suoi cari "conoscenti" possedevano MISTERIOSAMENTE le sue cartelle mediche al punto che dalla diffamazione arrivarono alla minaccia di VIOLAZIONE DI DOMICILIO con un MEDICO. Lei, la DONNA CHE SI NASCONDEVA, una bugiarda che NON CONDIVIDEVA I SUOI DATI SENSIBILI sui social. Così, decisero di VERIFICARE LE SUE "VERITA'" anche dopo. Sapevano sempre che VISITE MEDICHE FACEVA, comprendendo degli squilli telefonici appena si sedeva in sala d'attesa, fino ad esporre le stesse medicine prescrittele per farle capire che la stalkizzavano totalmente 24/7 od a mimare i suoi "sintomi". Spesso le facevano trovare lo spazzino sotto casa od arrivare i secchi della spazzatura appena scendeva di casa riferendosi a lei come una MERCE AVARIATA. Qualcuno arrivò a disinfettare il bancone dove lei si era poggiata. LA DIFFAMAZIONE "SENSIBILE" UCCIDE, ma DISTRUGGE PEGGIO CHI LA FA. Un fenomeno esponenziale di furto, diffusione e vendita di dati medici privati inondò il web. STAVANO RACCOGLIENDO IL FRUTTO SOCIALE delle loro MALE AZIONI, perchè IL VIRUS DI MILGRAM è il piu' CONTAGIOSO DI TUTTI. Così, a Miriam non rimase che stare a guardare malinconica quella infinita distesa di infette discariche umane a cielo aperto, quelle che hanno scelto di diventarlo in massa."


"Julia"

"Si metteva le foto con il brindisi alla sua faccia il COGLIONE FETENTE. La tormentava ovunque, chiedendole IMPROVVISAMENTE l'amicizia in tutte le sue pagine su internet, per PUBBLICIZZARE L'AZIENDA DI FAMIGLIA. Sapeva che le pagine di Julia erano lettissime per la diffamazione nel "gioco" e voleva sfruttare la sua conoscenza con lei per ottenere un vantaggio di "visibilità", partecipando anche al suo massacro. Julia pensava al rispetto che aveva avuto per tutta quella famiglia e siccome non lo facevano, si VERGOGNO' LEI PER LORO, con un bel brindisi virtuale a se stessa."


"Bella"

"Bella si senti' dire: "Che brutto non conoscere la storia dell'arte!" accusata di non conoscere bene il diritto sul copyrigth.". "Che brutto NON CONOSCERE IL CODICE PENALE, LA PROCEDURA, LA COSTITUZIONE ED I DIRITTI UMANI!" penso' Bella, che non aveva mai toccato una immagine senza informare. Poi, quando Bella vide che, per quello che aveva fatto contro di lei, a qualcuna avevano anche dato la parte in un film, capi' quanto fosse brutto per una donna VENDERE LA PROPRIA INTEGRITA' per OTTENERE QUALCOSA sulla pelle altrui."



"Brunella"

"I giustizieri della "copiona". Loro gli HACKER "BUONI". Gli piaceva molto farle capire che stavano facendo dei "crimini" per scoprire qualche sua "irregolarità". Così quando chiuse dei suoi account evidentemente presi di mira da diffamazione, loro cantavano VITTORIA come se lei li avesse chiusi per nascondersi da UNA AUTORITA'. Ma come spiegare ai coglioni che non esistono "poliziotti postali privati", quelli che potrebbero essere anche mafiosi o delinquenti? Brunella si comportava così solo per levare le sue cose da SGUARDI GIUDICANTI illeciti PRIVATI, perchè da quelli legittimi non ci si puo' nascondere mai, fortunatamente. E cosi', spacciavano i suoi comportamenti come se lei dovesse nascondere furti di copyright, nel senso di essersi appropriata di opere altrui, mentre ne aveva utilizzato solo bozzetti per creare solo bozzetti con effetti aggiuntivi, immagini modificate per meri provini dimostrativi, anche con il consenso della persona ritratta ove ve ne fosse una. Nulla destinato alla vendita o spacciato per proprio come opera finita. Ma quel crimine era così: con LA SCUSA DELLA RICERCA DELLA VERITA', proprio per DEFORMARLA, INGIGANTIRLA O FALSIFICARLA, per ferire e per guadagnarci sopra, seppur popolarità ed ego. E così quelle cavallette suicide ed impazzite incominciarono a fare allusioni su qualsiasi sua creazione:"Ma lo hai fatto tu? Lo devi dimostrare.". Poi passavano ai teatrini ingiuriatori creativi "Lo sai che i mobili fatti a mano che hai a casa sono stati "copiati?" oppure "Sono ricette tue o le hai copiate?". Tutto in puro stile OMICIDIARIO DELL'ANIMA, tipico di setta, dove a rotazione, ognuno ferisce l'autostima e la stima della vittima finchè non la ASSASSINANO PSICOLOGICAMENTE e poi FISICAMENTE. Così i giustizieri si rivelarono i piu' ingiusti e gli hacker finirono per legittimare l'hackeraggio, con tutti i pericoli e rischi che comporta. Questa è la fine che fanno le persone che fottono e se ne fottono: SARANNO FOTTUTE."


"Julia"

"Julia si ricordò di quando una sua amica sfigata e cyberbulla volendola "abbassare" per "alzarsi", le mise "mi piace" sotto una sua foto sui social in cui Julia si era creata semplicemente un effetto grafico mezzo in positivo e mezzo in negativo. Solo ora capiva che non era un complimento alla foto, ma una ALLUSIONE ad una sua presunta NEGATIVITA' "PRIVATA" MASCHERATA in PUBBLICO. L'IDIOTA aveva appena sostenuto in pubblico CHE L'INCONSCIO DEVE ESSERE UGUALE AL CONSCIO, ovvero un FALSO SCIENTIFICO. Perchè lo ha fatto? Perchè L'EGO di ottenere dei RIFLETTORI nel "gioco" dannoso è stato piu' forte della AUTOSTIMA che si conquista con sforzo ed in maniera seria e non lesiva, con LA RAGIONE SOCIALE e non con L'ISTINTO PREDATORIO. L'unica persona NEGATIVA nelle azioni,alla fine dei "giochi" risultò lei."


"Lola"

"I dementi di facebook le scrivevano:"Tu vuoi tutti morti! Non ti preoccupare, moriranno tutti prima o poi!" riferendosi alla diffamazione su di lei come "strega nera" con sortilegi malefici. "Non io li ucciderò, non io lo voglio!" pensò Lola, in quanto lo avrebbero fatto i loro stessi padroni, perchè non si "ama" cio' che si "possiede" e solo l'amore salva. "Anzi sono già cerebralmente morti, come tutti gli zombi che suicidano l'uso del proprio cervello." le venne di aggiungere con il vanto di essere stata proprio lei L'UNICA CHE LI AVEVA AIUTATI in quegli anni con una super informazione per evitare il loro disastro, come una vera FATA BIANCA, mentre LORO LA UCCIDEVANO ogni GIORNO."


"Barbara"

"La sua città era fatta di cani che credono di portare un cane al guinzaglio, portare Barbara. Ma Barbara non sarebbe mai stata un cane, perchè lei non vedeva il mondo con occhi animali. Solo chi si sente una bestia puo' trattare un simile alla stregua di una bestia. Invece Barbara li vedeva ancora come persone, quelle scelgono di fare i servi a chi istituzionalmente dovrebbe servire loro, quelli che scelgono la "ciotola" riempita dal padrone in cambio della loro stessa vita, ovvero neanche per sopravvivenza ma per demenza suicida. Barbara li guardava portare quei cani al guinzaglio davanti a lei, ma sorrideva libera di una risata umana, perchè non c'è nulla di piu' ironico di un cane che si illude di portarne un altro che non lo è, specie "su ordine" di un padrone, proprio come farebbe solo un cane."


"Sandra"

"La nuova vicina, senza mezzi termini, chiacchierando del più e del meno, le spiattellò ridacchiando: "Lei non è sposata ed è libera di fare quello che vuole!". Sandra guardo' negli occhi quella sfigata che sentiva puntualmente sbraitare con il marito e rispose, trattenendo le risate: "Veramente mi tengo solo libera dal prendere mazzate. Per il resto ho dovuto anche imparare ad usare il trapano. Mi rimane davvero poco tempo". E' BRUTTA L'INVIDIA."


"Mirta"

"Una delle sue amiche della processione delle cornute e mazziate, che si alternavano a casa di Mirta, in un via vai davvero assistenziale, a fare "lo sfogo" delle loro "sfighe" coniugali e familiari, le disse: "Ti piace questa vita vero?", con una sottile allusione acida maliziosa di invidia. "Non è una vita, è VIVERE, l'unico modo". Come se ci fosse bisogno di vivere da sola per "zoccoliare". Tante sue conoscenze accasate in coppia lo "praticavano" tranquillamente, con tutte le occasioni per uscire o di stare su internet. Parlava proprio lei che il marito l'aveva tradita tranquillamente sul divano di casa mentre era uscita a fare la spesa ed a cui aveva trovato un account nascosto sul computer con la richiesta di incontri destinata a "qualsiasi donna della sua città", appena dopo il matrimonio. INSOMMA, non era giusto che Mirta doveva sentirsi in colpa per una cosa giusta e pagare per il FALLIMENTO DI ALTRI, di falliti che non HANNO IL CORAGGIO DI PRENDERSI LE RESPONSABILITA' della PROPRIA LIBERTA', l'unica e sola in grado di RENDERE FELICI."


"Gisella"

"Era di "stoffa buona" Gisella. Ed una stoffa si rivela buona proprio quando la stropicci, perchè torna quasi subito nella sua forma originaria. Era una bella tranvata venire molestata ed ingiuriata anche in un luogo di culto, ma la stoffa era buona. Così sotto la statua di Padre Pio, invece di chiedere "protezione" per sè, le sgorgo' dall'anima: "Io per loro devo pregare!", lasciando sgomenta quella che le era di fianco, che la VOLEVA "TRASFORMATA" in mostro come lei, inveendo contro i propri aguzzini proprio in un luogo sacro. Le risuccesse ancora, d'istinto, di cuore, quando le dissero "Hai sempre paura che qualcuno ti faccia qualcosa, non sai piu' di chi ti puoi fidare, vero?" e lei rispose di getto: "No, ho paura che loro si macchino facendomi qualcosa, perchè non si fidano più del loro buon senso e della loro ragione, quella che l'impunità offusca.". Era così Gisella, di stoffa buona."


"Brigida"

"Una "strana" moria di "over ottanta e novanta" si abbattè sulla cittadina di Brigida a dire dei suoi abitanti, che da alcuni anni avevano preso una brutta china, occultata in un abisso che li avrebbe lentamente risucchiati senza che neanche se ne accorgessero. In realtà, c'era stata una "moria" di cervelli, poichè l'unica MORTE STRANA E MALEFICA sarebbe stata quella di una "cinquantenne" tenuta sequestrata, torturata ed istigata al suicidio da tutto il paesello ed "oltre" con la sua NEGAZIONE PUBBLICA, cosa che verificava che le UNICHE MORTI PRECOCI erano quelle dei loro poveri NEURO


"Beba"

" "Scrivi, scrivi, arrovellati il cervello! Noi siamo qui beati senza pensieri! Cara Ba!": disse altero lo stolto ciuchino del paese dei balocchi. "Godi, Godi, caro spensierato! E' proprio quando non pensi a niente che ti FANNO DI TUTTO, ma proprio DI TUTTO!": rispose umilmente Beba dal suo paese del grillo parlante."


"Barby"

" Barby voleva capire anche lei, come se lo chiedevano ormai in tanti, il perchè con lei quella PSICOLOGIA OPERATIVA CRIMINALE era FALLITA. La debolezza è molto diversa dalla "sensibilità", almeno quanto "i pensieri" non identificano una persona. Non esistono doppie vite tra privato e pubblico, devono esserci entrambe ed essere diverse e L'INTELLIGENZA non è un atto di arroganza con le persone ma di UMILTA' davanti alla VERITA' ASSOLUTA DELLE COSE. Le SUGGESTIONI dello SPIONAGGIO TOTALE PRIVATO e le FALSE TESTIMONIANZE dei conoscenti possono davvero essere FUORVIANTI, anche per chi ORGANIZZA uno zerzetzung. Nessuno si puo' VERGOGNARE di cio' che NON E', specie se è SANO, POSITIVO, INTELLIGENTE E SENSIBILE, ovvero è EVOLUTO A LIVELLO "NEURONALE"."


"Costanza"

"Costanza era davvero una RIVELATRICE di persone in quel "gioco", quelle che pensano di essere "CELATE" nelle loro vere nature sotto l'ala protettrice dei Guru. Ma il diavolo non ha amici, anche se loro se lo credono, come tutti quelli che il maligno illude. Così, i genitori della nuora di una sua vicina che l'aveva calluniata di stregoneria malefica, le fece una "ESCALATION PUNITIVA" in accordo con suo marito abusatore, complici nello stesso crimine su di lei. Costanza si era recata a fare una visita da un fisioterapista agopunturista per un suo dolore cronicizzato, proprio grazie a quello che subiva ed il marito l' aveva accompagnata. La sala d'aspetto misteriosamente vuota, con solo due losche figure anziane. Dopo la terapia, rientrando nella sala i due degenerati erano ancora lì e mentre Costanza prendeva l'ascensore, questi la seguirono e mentre il marito lascia aperta la porta, la donna si buttò dentro e scese con loro. Iniziò a guardare male la povera Costanza e le buttò una maledizione velata pseudopunitiva: "Si è fatta molto male, si?", non celando tutto il suo piacere sadico condiviso con quella sottospecie di uomo che aveva finto di accompagnarla per il suo bene, con una ipocrisia criminale raffinatissima. Purtroppo questo succede quando certi vicini oltre che MAFIOSI si sono PROSTITUITI ad AZIONI CRIMINALI SOVVERSIVE LO STATO DI DIRITTO."


"Bianca"

" "E fatti una famiglia e fatti una famiglia! Se ti fossi fatta una famiglia!" le ripetevano nell'orecchio per "dissolverle" l'autostima e farla sentire una donna monca. Poi i media cominciarono a ripetere all'orecchio dei loro fedelissimi: "Fatevi una bella famiglia alla "Manson"! Se vi foste fatti una famiglia mafiosa, sareste stati leoni!". QUELLA PAROLA assunse, così, un che di INQUIETANTE. Fu molto felice di NON ESSERSELA FATTA e la sua AUTOSTIMA sali' a 110 e lode con bacio accademico."

"Virna"

"Le mettevano sui social sempre le immagini della coppia felice e di una donna seduta vicino sola e sconsolata. La dissoluzione mira a colpire le mancanze degli "standard sociali" della vittima. Ma Virna lo aveva SCELTO di essere FUORI da un mero CLICHE' "CAPITALISTICO" e quindi LO ZERSETZUNG con leI falli'. Una donna COMPLETA Virna, che aveva fatto la SCELTA MIGLIORE: "AMA CHI VUOI ma non lo sposare se è UNO che diventerà BARBABLU ed UGOLINO". Fortunatamente non aveva fatto la fine delle coppie che le si mettevano a baciarsi davanti per farla sentite "non in coppia" e poter conquistare un po' di ego e qualche soldo. Quel crimine mirava a minare l'autostima del bersaglio, ma non riusciva se la vittima era capace di vedere i suoi aguzzini chi sono davvero: FALLITI, IMBECILLI E RIDICOLI. Così lei non doveva trattenere le lacrime, ma lo sgomento e le risate. E quello era il meno. Tutto cio' che le veniva fatto criminalmente, diventava lentamente normalizzato per tutti o perfino legalizzato. QUALE AMORE con una probabile telepatia nella testa che puo' dissacrare, giudicare o condividere con chiunque pensieri amorosi e sensuali? QUALE AMORE con il compagno a cui è lecito RIPRENDERE IMMAGINI INTIME senza CONSENSO e poterle utilizzare come un coltello nella schiena della "amata" quando non è piu' amata? QUALE AMORE sapendo che in qualsiasi luogo il proprio rapporto, in qualsiasi momento, puo' essere oggetto di un OCCHIO ILLECITO e DISSACRATORE, perfino ogni sacro sfioramento di sguardi? Internet pullulava di servizi a pagamento di questa DISSACRAZIONE sul tutto di tutti. MA QUALE AMORE."

"Lila"

"L'aveva chiamata la "parola salvifica di un nuovo vangelo di Luca", perchè era quella che diffondevano i suoi molestatori in molte occasioni come fosse una NUOVA FEDE EVANGELICA CHE LI SALVASSE in qualche modo. GLI URLATORI NOTTURNI sotto le sue FINESTRE spesso mensionavano quei due nomi come VINCENTI e loro ne erano gli ADORANTI. Molte donne pronunciavano Luca o Salvatore, sostituendo i nomi reali alle persone maschili, oppure esplicitamente davanti a Lila dicevano "Luca e Salvatore mi sono simpatici!" volendo ELOGIARE LE LORO AZIONI. LILA PENSO' CHE DOVEVANO ESSERE DUE NUOVI MODELLI da EMULARE ed indipendentemente da chi fossero in realtà, sicuramente erano divenuti una nuova "parola" evangelica di massa, famosa come quella di San Luca, salvifica delle masse, anche se in un modo alquanto PARADOSSALE, essendo sempre legato a REATI ED INETTITUDINI. Lila rispondeva sempre "Se vi piacciono è GIUSTO CHE SIATE LIBERI di farlo e CHE NELLA VOSTRA VITA ne abbiate tanti come loro." E così fù. FU GIUSTIZIA. Li EBBERO, TANTI."

"Katia"

"Davvero la "teiera" di Hitler era un "gioco" di svelatori di verità altrui, che, in realtà, svelano se stessi nelle loro brutture e le nutrono mentre pensano di appagare il meglio di sè. Così lei e tutto il mondo potè conoscere chi erano davvero le sue "AMICHE". All'inizio furono dei colpi duri per Katia, ma poi la vera botta fu per loro ed autoinferta, perchè così la TEIERA FUNZIONAVA. Ed eccola li', una sua vecchia conoscenza femminile, saggiamente allontanata da anni, che ora si rifiondava arbitrariamente nella sua vita, insieme alle altre sue conoscenze invasate social, a fare la "GIUDICATRICE", inondandola di MALDICENZA in ingiurie e diffamazioni. "PARLO IO!" diceva pubblicamente la rivelatrice mistica dei presunti SEGRETI di KATIA. Si faceva autoscatti con un PINOCCHIO, riferiti a lei. UNA SUPERBUGIARDA che accusava DI MENTIRE QUALCUNO. Ormai per Katia la COSA ERA SOLO COMICA e si chiedeva come quella inetta ora non si CHIUDESSE IN CASA E BUTTASSE VIA LE CHIAVI, ora che la TEIERA aveva RIVELATO il suo "vero fine": smascherare gli smascheratori di privacy e PUNIRE I PUNITORI rei per un tornaconto EGOTICO. Con che SICUMERA le puntava il dito perchè lei NON PUBBLICAVA LE SUE CARTE MEDICHE su FACEBOOK, dimostrandosi anche IGNORANTE perchè i dati medici sono MATERIALE SENSIBILE, unitamente alla propria immagine intima. E come li aveva lei i suoi dati sensibili? Era anche una sua HACKER ed IN INTERFERENZA ILLECITA. Per dimostrarsi MIGLIORE e SENZA SEGRETI incominciò a PUBBLICARE LE SUE di CURE MEDICHE e le sue FACCIE DA MALATA. Una totale idiota che pensava che LA CASA HA LE PARETI DI VETRO, mentre devono essere totalmente private per tutelarsi da sguardi malati e ladri, quelli di GENTE COME LEI. Poi continuava con la tiritera delle foto NON AGGIORNATE sul social, come se non stare sempre a pubblicarsi l'immagine, perfino se dolorante, aggiornata su internet fosse UN INGANNO AGLI UTENTI. In fondo Katia per lei era solo una OCCASIONE per alzare il SUO EGO e riuscire ad aver puntato qualche riflettore, uno che la illuminasse nel "suo lato migliore", neanche esistente. Per lei le "BUGIE" DI KATIA erano LA SUA PRIVACY, i suoi diritti e le vere "pinocchiate" diffamatorie su di lei, rivelatrici di inesistenti verità. Certa gente si DIMOSTRA DA SOLA ed il gioco serviva proprio a quello. Non ne aveva di scheletri nell'armadio, Katia. Ora, invece, lei ne avrebbe avuti, quello di una sua vecchia amica accoltellata alle spalle, uno SCHELETRO VERO."

"Katniss"

"L'aveva fermata per strada e le offri' un caffè, il marito di una sua conoscenza. Si voleva sfogare con lei sulla moglie. "Sono felice che sia arrivata a 50 anni, così nessuno se la piglia piu' e non puo' piu' mettermi le corna." le disse in un delirio da maschio padrone, ma anche vittima della sua schiava, una infedele. Katniss, molto imbarazzata ed allibita lancio' un "Ma finiscila!" e si mise a ridere per sdrammatizzare. Usciti dal bar ognuno per la sua strada. Ma i maschi padroni vorrebbero esserli su tutte e cosi' quell'essere mediocre fu felice di partecipare al "copia, incolla, troia" dello stupro virtuale di Katniss. Lei lo aveva trattato sincera sempre da amico e lui si rivelava un traditore diffamatore, anche se cibernetico. Ma Katniss lo sapeva perchè lo faceva: perchè infangare una donna di quello che veramente era sua moglie, lo "consolava". In effetti, quelle violenze erano spesso "consolatorie" sul prossimo delle proprie pene e la "mugliera" doveva avergliene date davvero molte. I GIOCHI NERI SVELANO LE PERSONE NERE, fortunatamente per i bianchi."


"Romilda"

"Romilda assisteva esterrefatta a quella lenta ma inesorabile trasformazione dei reati subiti in legalizzazione dei medesimi verso chi glieli aveva perpetrati. UNA MACCHINA DEMOCRATICA GIUSTIZIERA PERFETTA, anche se poco "ortodossa" specie sulla pelle dei target. NON ERA MAL GOVERNO, ma MAL DI POPOLO, delle loro SCELTE SBAGLIATE su degli inermi che rappresentavano proprio i loro diritti. Pensò quindi alla cosa piu' CRUDELE DI TUTTE, ovvero di lasciarla senza MEZZI DI SUSSISTENZA e perfino UN TETTO. Si ricordava dei commenti compiaciuti di molte persone: "AVEVI una casa così carina! Ma sei la proprietaria?" oppure "Preparati a chiedere la carità per strada" ed anche "Sarai costretta a stare con i tuoi aguzzini per sopravvivere!". QUANTA MALVAGITA' ben ORDITA E RAFFINATA! Arrivarono ad usare una AGENZIA IMMOBILIARE che chiedeva a Romilda del suo appartamento, in quanto aveva saputo che IL "PROPRIETARIO" la voleva vendere dopo che l'inquilino l'aveva lasciata. Ma la proprietaria era lei, ex lege. In effetti stavano sostenendo un percorso ILLEGITTIMO, INFONDATO ED EXTRAGIUDIZIARIO rispetto a proprietà ed eredità. Lo scopo era sempre lo stesso: SFRUTTARE SENTIMENTI DI INVIDIA IMMOBILIARE e di azioni di ABUSO IMMOBILIARE per verificarne l'accettazione DEI CITTADINI SPETTATORI. Nel caso in cui le persone avrebbero accettato che Romilda fosse DERUBATA delle sue PROPRIETA' ED EREDITA', l'autorità avrebbe democraticamente ottenuto LO STESSO "potere abusatorio legalizzato" verso i suoi concittadini.L'invidia è una brutta bestia almeno quanto il piacere di abusare e manipolare e porta solo ad UN FALLIMENTO DI MASSA."


"Lia"

"Ma quanto erano fallite le sue amiche?Un botto e lo fecero il "botto" insieme al suo maritino narcisista psicopatico, fallito da sempre. Si associa a "fallimento" non avere le cose, ma il fallimento è non avere le cose che si sono desiderate ed evidentementemente non le avevano. Così il sogno di ogni marito abusante si realizzava con delle amiche caine di sua moglie, che nel "gioco" cercarono di realizzare i loro sogni "banali e venali" di gloria e di portafoglio sulla pelle di Lia. Il grande uomo si accordava con quelle giuda della moglie e quando ci usciva insieme faceva in modo che si incrociassero e salutassero solo LUI, oppure facessero finta di NON VEDERLA, per godersi reciprocamente la sofferenza di lei. Poi lui sadicamente faceva anche finta di consolarla ma aggiungeva: "L'IMPORTANTE è CHE HANNO SALUTATO ME". Come tutti i MEGALOMENI lui era un uomo PICCOLO, perchè un grande uomo non ha bisogno di abbassare nessuno. Che bella cricca di FALLITI, falliti un botto ed alla fine lo fecero il botto, nella loro meschina e ridicola figura di niente."

"Luana"

"Era un fuoco incrociato tra la realtà violata di Luana, i social ed i media, cosi' che tutti i CAPRONI cittadini, nell'estasi dell'abuso impunito, ACCETTASSERO inconsapevolmente che le loro vite prendessero pieghe da distopie fantascientifiche, quelle dove finiscono FOTTUTI proprio per le minchiate che fanno. Così, perfino quando ando' in vacanza, sui social sapevano se il "bagnetto" la sirena grassa lo facesse ad agosto od a settembre. Un voyeurismo malato e sadico ed i cittadini consegnarono all'autorità l'unica cosa che non puo' essere presa con la violenza: LA SCELTA sulle proprie sorti. La spiaggia era solo un SET con il gruppo di "uaglioname" in acqua ingiuriatore e deridente, le vecchiarde comparse ingioiellate e con il capello fresco di parrucchiere a buttare "frasette" allusive con giudizi sulla sua privacy e gli attori parlanti, che le passavano vicino con il cellulare ad accusarla di qualunque nefandezza a mezzo PNL. Non mancavano le "modelline" a fare le superstar sullo scoglio con il fotografo per farla sentire una vecchia cozza. UNO SCENARIO INQUIETANTE ED ORRIDO fatto di civili e non di militari, di calunniatori e non di artisti. Un crimine condiviso in rete e telefonia, dove il sangue vero scorre naturalmente sulla sabbia tra i piedi nudi degli astanti, un sangue che domani sarebbe stato il loro. Luana, così, guardava triste il tramonto sulla sua vita, invece stava calando sulle loro. Quando lo capì per lei e solo per lei sorse l'alba."


"Enrichetta"

"Un condominio di villette a mare, una splendida cartolina in teoria. Nei fatti, si dipinse di rosso, profondo rosso. Un coacervo di psicopatici con affilate mannaie psicologiche, militanti cause perse, la avvinghio' anche al mare, perchè la vittima non doveva avere un minuto di tregua, in una perfetta tattica predatrice di BESTIE, ANCHE MARINE. Così un continuo mormorio notte e giorno di molestie ed ingiurie biascicate, perfino davanti alla porta semiaperta per il caldo del suo appartamentino. Anche se si affaciava al balcone, lesti e pronti i vicini da dietro il pannello divisorio riuscivano comunque a lanciare i loro strali offensivi e malefici. Perfino quando andava a fare la spesa dall'interno di villette a pianterreno, vecchie carampane sussurravano il suo nome come streghe dagli antri bui. Anche nei negozi, spesso le davano roba scaduta o non mancavano allusioni nei prodotti offerti di tipo sessuale dalla "nduja" calabrese agli "antiodori" personali e casalinghi. Perfino la fruttarola all'angolo si prendeva la confidenza di allusioni strane circa una sua somiglianza con l'ex di suo figlio, una sciagurata e cattiva che aveva preso in giro il suo adorato "ninnillo". Suo marito, il torturatore "in primis", si divertiva anche a spaventarla ulteriormente dicendole "No, non ti avvicinare a quello o quella! Attenta!". TUTTO E' MIMITIZZATO nel QUOTIDIANO ED IN FRASI ORDINARIE. L'apice del percorso della creazione di una vera e propria PERSONALITA' CRIMINALE, con tanto di sviluppo di una CREATIVITA' REA, altamente simulatoria e recitatoria. Insomma un luogo di villeggiatura che da oasi diventa una SCUOLA DI LADRI, tinta di rosso, profondo rosso."



"Marianna"

"Una villetta bifamiliare rimbomba, specialmente se uno dei due appartamenti fa da "cassa di risonanza" verso un pubblico illecito. La vicina martellava ad ogni ora. Malata di mente in cura da uno psichiatra? Una stalker? Marianna non aveva i super poteri per vedere attraverso il muro e tanto meno era solita usufruire di interferenze illecite nella vita privata, quindi poteva solo supporre. Almeno fino a quando il suo operaio anticipo' di mezzora per inchiodarle le mensole nuove e le chiese: "Posso operare o disturbiamo i vicini?" rivelandosi assolutamente colluso con lei. Probabilmente era una pazza stalker di "gang". Lui voleva farla passare dalla PARTE DEL TORTO. "Caro" gli disse ridendo Marianna "PRIMA CHE PASSO IO DALLA PARTE DEL TORTO, ci vorrebbero 10 VITE di ABUSI da braccio delle morte!". Noam Chomsky avrebbe detto che le RANE ERANO BOLLITE A PUNTINO o meglio O' KRAKEN si era cotto NELL'ACQUA SUA, sotto l'occhio sgomento ma divertito del purpo che dall'acqua ci era balzato fuori subito."


"Giusy"

"Lei era sadica. Le piaceva vederla soffrire in interferenza illecita a casa sua. Se poteva, cercava anche di peggiorarlo il dolore. Spiava che stava provando delle creme per le sue patologie ai piedi, inadatte. Quando la rivide, mentre lei si lamentava di quelle lesioni agli arti, le disse: "Continua a mettere le pomate che stai usando!", facendole capire sia che la spiava a suo piacimento e sia inducendola a peggiorare le sue patologie. Loro erano sadici.Una psicopatica in particolare, generalmente una di quelle donne prese a mazzate dai mariti che non hanno il coraggio di lasciare altrimenti "PARE BRUTTO" davanti al paesello, quando passava con le scarpe aperte per le sue problematiche, scendeva dal suo palazzo per passarle vicino e dire sghignazzando: "Ma che cosa ha?". "Signora, io non la conosco, ma le assicuro che ci sono patologie peggiori, specie psichiatriche! Comunque grazie per l'interessamento! E' una cara persona.", rispose ridendo Giusy. L'ironia anche nelle situazioni peggiori era uno dei suoi punti di forza. Perfino una sua conoscenza di vecchia data, per i suoi cinque minuti di gloria NEL GIOCO, l'aspettava al passaggio ed invece di salutarla la guardava i piedi. QUELLE PERETE, senza alcuna vergogna di esserlo, ma perfino VANTANDOSENE, sfogavano così le loro frustrazioni personali, illudendosi di dimostrare il contrario. Giusy invece le GUARDAVA TUTTE, LE STUDIAVA. In fondo erano RATTI SKINNER per l'autorità, erano già oggetto di osservazione comportamentale e cosi' decise di CONTRIBUIRE ALLA SCIENZA."


"Kelly"

"La chiamavano "street theatre", l'unica COMUNICAZIONE destinata a lei. Tutti le parlavano INVENTANDO STORIE in cui far contenere le ingiurie e le false accuse allusive. Ma il TEATRO CREA solo ATTORI, quando lo spettatore a cui è destinato è solo uno. Avrebbero dovuto pensarlo, ma L'EGO NON PENSA, non è come l'autostima, quella che si basa su una conquista neuronale reale. Facevano scenette anche tra di loro, per fargliele sentire e coinvolgerla emotivamente e mentalmente, per farla soffrire. LORO ERANO SADICI. L'alibi di punizioni verso la vittima e la loro impunità gli AUMENTAVA LA FANTASIA CREATIVA nei "COPIONI" in cui infilare i loro crimini distruttivi. Dai vicini che simulavano litigi per impersonare le presunte mancanze del target fino ai passanti per strada, anche di notte, anche con lo scopo di creare tensione neurologica nella vittima. IL FALSO che si INTERSECA CON LA CALUNNIA ed i FRAMMENTI DI VERO. Le persone che simulano fuori da un palcoscenico non recitano, MENTONO. Ma loro si sentivano anche grandi attori, perchè l'EGO NON PENSA e chi NON PENSA, alla fine, è fottuto."


"Kety"

"Tutti dovevano tacere la realtà, COME I PAZZI IN MANICOMIO. Anche Kety lo DOVEVA. "Zitta, fai la brava, fatti ingiuriare ed istigare al suicidio, fatti fare le accuse false!" dicevano sempre due dei suoi piu' assidui aguzzini. Anche il loro avvocato, da cui l'avevano portata per farsi "difendere" le disse: "Tu cammini per strada e ti deve lasciare insultare. ZITTA E SUBISCI. Non ti faranno dimostrare chi SEI DAVVERO.". Anche i bambini degenerati del suo quartiere, spesso ad alta voce AZZITTIVANO il loro CANE: "Shhh! Zitta, buona!". UN SILENZIO "COMODO" per loro, quello che azzittisce la vittima e non ammette le proprie schifezze. Ma quella comodita', troppo comoda, avrebbe dovuto INSOSPETTIRLI. Ma come tutte le persone CHE NON USANO PIU' IL LORO CERVELLO e lo "delegano", non capirono che quelle richieste di comportamento gli venivano fatte per DISSOCIARE LORO DALLA REALTA' e non per renderli dei VINCENTI PREDATORI."

"Fernanda"

"Noi? Non stiamo facendo niente! TU SEI PAZZA.". Quella che loro credevano una LORO TUTELA sarebbe stata la LORO CONDANNA, quella dei VERI PAZZI, che negano AZIONI PUBBLICHE ed AMMETTONO FALSITA' sotto gli occhi di tutti. Forse li volevano così per CURARLI, probabilmente con tutte le NUOVE "SCOPERTE" NEUROGENETICHE. Sta di fatto che FECERO LE SCELTE SBAGLIATE, quelle contrarie alla logica ed alla base delle capacità cognitive, quelle antisociali e neurodegenerative. Uno dei loro SIMBOLI, come in ogni setta distruttiva, era il segno della SILENZIAZIONE, ovvero TACI LA VERITA' su cio' che fai, FA SILENZIO SU CIO' CHE "VEDI". E loro vedevano un nuovo olocausto, piu' tecnologico e sofisticato, piu' diabolico e psicologico ed a "distanza" e "mimitizzato" e TACEVANO. Vari negozi misero cartelloni pubblicitari con il gesto del dito sul naso a caratteri cubitali. Anche ora come allora NEGARONO I DELITTI visti e FATTI DA LORO ed AMMISERO QUELLI NON FATTI DALLE VITTIME, quelli diffamati che avevano accettati come sentenze, quelli inesistenti di cui si macchiarono gli ebrei. Ma quando un popolo è indifferente alla verità o la nega, il suo cammino su nuovi binari di morte, morte di ogni suo diritto, è segnata."


"Franca"

"La spingevano ad uscire, i suoi aguzzini, per farla ingiuriare, per farla SOFFRIRE. Ma a lei dicevano che era per farla VIVERE, ovvero prendersi cio' che era ANCORA UN DIRITTO e non una concessione.Un giorno, prese il primo pulman e parti' per una città vicina, che amava molto. Dovette arrivare alla piazzola delle partenze a piedi perchè a lei i TAXI non rispondevano alla chiamata. FRANCA CAPI' SPESSO COSA doveva aver significato ESSERE UNA EBREA. Ma i suoi erano nazi-fascisti peggiori, quelli che operano SENZA NAZISMO, in DEMOCRAZIA, quella che per se' se la TENGONO STRETTA. I suoi erano piu' viscidi: dove un nazista urlava contro, questo "biascicava" con la PNL, con l'allusione. Sull'autobus, i suoi compagni vicini di viaggio, con i cellulari in mano, simulavano telefonate allusive ACCUSATORIE E DENIGRATORIE sulla sua vita, ormai falsificata e storpiata, arrivando a dire "IO NON CI VOGLIO VIAGGIARE SULLO STESSO MEZZO DI QUELLA". Poi il GRAN COGLIONE le sorrideva, per ELIMINARE PROVE di qualsiasi ASTIO APPARENTE nei suoi CONFRONTI, per NON LASCIARE PROVE "registrabili". Come i NAZISTI volevano NASCONDERE L'OLOCAUSTO, queste cloache umane CERCAVANO DI NASCONDERE sotto un dito UN CRIMINE IMMENSO, che non avrebbe distrutto Franca , ma proprio LORO. Come tutti i collaborazionisti delatori degli ebrei, la maggior parte mori' sotto le BOMBE grazie al loro adorato GURU HITLER."


"Margaret"

"Il marito chiamava la mamma una "erinni", ma con lei vigeva la legge e quella sua follia paranoica la tenne per sè. Con Margaret gli fu consentita l'impunità e fu felicissimo di poter condividere pubblicamente le sue psicopatologie sulle donne della sua famiglia e con gran successo mediatico. Margaret era LA STREGA e lui la sua povera vittima MESSA IN CROCE. A dirla tutta, anche con sua nonna diceva di aver vissuto un mezzo inferno, quando da questa era viziato ed adorato con pazienza veneratrice. Insomma, L'IMPUNITA' è IL NUTRIMENTO del MANIPOLATORE PSICOPATICO. Sulla spiaggia vedeva pietre a forma di gufo e le indicava alla poveretta per farla sentire come il simbolo malefico. Arrivo' a lasciarle in una tasca una pen- drive con le immagini di un suo piccolo tamponamento con la macchina unitamente a delle foto del crocifisso della loro chiesa di famiglia. QUEL PIANO INFERNALE VOLEVA PAZZI e per crearne aveva SCELTO PAZZI da rendere vincenti agli occhi suggestionati degli astanti. CI RIUSCI'. Una volta scendendo con lui a prendere quell' auto, un vicino passò accanto a lei facendosi pubblicamente il segno della croce con gli occhi strabuzzati. UNA MIRIADE DI PAZZI INVASATI, quella sua cittadina ridotta ad una confraternita. I SINTOMI DI SETTA DISTRUTTIVA c'erano tutti, una distruzione cerebrale che fortunatamente Margaret fu brava ad evitare. I MOSTRI PEGGIORI sono quelli che NON GUARDANO A SE STESSI o forse non lo fanno perchè lo sanno."


"Molly"

"Non era la prima volta che qualche sua concittadina invasata e fuori di testa le faceva capire che gli abusi che subiva avevano lo scopo di SALVARE LA SUA FAMIGLIA. Una signorotta uscita da chissà quale uova di pasqua della fiera dello svanito, le fece sentire la frase: "Dobbiamo pensare alla nostra famiglia". Volevano accusarla di non averne una sua per "proteggerla" e scusarsi di dover colpire lei per non far colpire la propria. Molly le fece ASCOLTARE la sua di frase e fù una PROFEZIA: "SOLO IL DIRITTO PROTEGGE LA FAMIGLIA e chi VIOLA QUELLO DI CHIUNQUE perde IL SUO.". Purtroppo GLI ALIBI MORALI inducono al suicidio proprio della prima cellula sociale, specie quelli che vengono concessi con troppa facilità e con troppe rosee promesse gratuite."


"Lena"

"E' tipico del narcisista maligno cercare di colpevolizzare la sua vittima ed una bella violazione cerebrale illecita e senza consenso per DEMONIZZARE il suo INCONSCIO, che, IN REALTA', è la parte INVOLONTARIA ED ATAVICA IRREALE di CHIUNQUE, fu un COLPO GROSSO per lui. Una bella "SUGGESTIONE" NEGATIVA non solo su di lei ma su CHIUNQUE. Un collaboratore DEL MALE, quel marito, ASSASSINO TRE VOLTE: per gli abusi fattile prima, per quelli fatti demonizzandola e per quelli fatti al popolo, rendendosi complice di UNA FALSA INFORMAZIONE, che IDENTIFICA I PENSIERI CON CHI LI FA. Ci sono persone che piu' credono di VINCERE, piu' PERDONO, TUTTO e persone che sembrano INDISCUTIBILMENTE PERDENTI e vincono alla grande, perchè non credono niente ma dimostrano tutto."


"Gigliola"

" "Mi è arrivata una telefonata anonima che diceva: "E' rea", " le disse altera una delle sue diffamatrici e molestatrici. "A me citofonano continuamente i REI e NON SONO ANONIMI", rispose umilmente Gigliola, la cui forza oltre l'intelligenza e l'umanità era l'IRONIA."

"Cindy"

"L'unico palcoscenico che aveva calcato fu a cinque anni, all'asilo. Una esibizione esilarante e maldestra della fata turchina con la treccia nera che fuorisciva da sotto la parrucca dorata ed il cappello argentato. Non era cosa per lei, troppo cozza verace Cindy. Crescendo perse le sembianze da mollusco marino, ma rimase troppo comunicativa, troppo se stessa per impersonare altri. Invece la sua amica NO, davvero una ASPIRANTE ATTRICE, quella che il palcoscenico lo calca davvero, quella che lo ha sempre anelato vanesia e narcisa, quella che si sente piu' bella e brava delle veri attrici, quelle veramente belle e brave. Quella che pensa che L'INTELLIGENZA sia LA FURBIZIA e che le persone EVOLUTE, quelle idealiste e coraggiose, le vere intelligenti, siano delle FALLITE.Cosi' scrisse sui social: I SOGNATORI SONO DEI POVERI ILLUSI, riferendosi a Cindy. Invece, l'unica povera illusa fu lei. Incominciò a postarsi foto con gli attori di qualche commedia teatrale se andava ad assistervi, oppure concordava commenti con sue complici del tipo:" Dovresti intraprendere anche la carriera del cinema! Sei bravissima!". Le sue diffamazioni su Cindy avevano attivato i riflettori e lei era solo in cerca di una occasione e poco importa ad una arida fallita egoista far soffrire ed anche morire un altro, perfino un amico. Donnicciuole. Donne piccole per piccoli e mediocri destini, che inducono a scapicollarsi tutti coloro le se seguono ed emulano. Quando i media le fecero la parodia, RIVELANDO la sua MEDIOCRITA' E CATTIVERIA ALMENO QUANTO la sua AVIDITA' E VANITA', fu GIUSTIZIA, furono fuochi d'articio spirituali per Cindy. I sogni si realizzano e gli unici vincenti sono quelli che li sognano. Fu bello vincere per quella che sembrava la sicura perdente, vincere davvero e non su un palcoscenico, perchè la verità non è mai in un copione."


"Lina"

"Non era la prima volta che le mettevano dietro anche dei poveri handicappati per ingiuriarla a mezzo PNL. Non solo chi spingeva la loro carrozzella li istigava a delinquere, ma compiva anche circonvenzione di incapace. Quelle povere vittime e carnefici erano state plagiate sulla presunta NEGATIVITA' della vittima, anche verso i disabili. La scusa era l'utilizzo privato di frasi comuni, spiate in interferenza illecita, da parte di Lina, tipo "handicappato mentale", nel senso generale di limite etico e sensato di chiunque e non certo di odio e disprezzo verso la categoria dei disabili.Perfino in un luogo sacro di culto cattolico, il suggestionato contro Lina incomincio' ad avere reazioni inconsulte motorie unite ad improperi incomprensibili, ma chiaramente ingiuriatori. Lina, nella sua mitezza caratteriale, specie verso i piu' deboli, non reagi' ma conservo' nella memoria quel ricordo per usarlo al momento opportuno, quando i GIOCHI SAREBBERO STATI SMASCHERATI dagli stessi organizzatori. Non era lei ad odiare il disabile, ma colui che lo aveva spaventato ed aizzato CONTRO UN INNOCENTE. Si, quei perpetratori erano devvero degli HANDICAPPATI MORALI E MENTALI."


"Cinzia"

"Sto vincendo, auguri!" le sbattè in faccia. "No, stai votando. AUGURI a te." le disse soavemente Cinzia."


"Claretta"

"SI ricordava Claretta quando una sua amica si permise di postare la foto di suo figlio minore mentre suonava il "piano", unitamente a tutte le altre ingiurie allusive e diffamatorie su di lei. Nessuno scontro o litigio tra di loro. Neanche l'ipotesi di una vendetta. Puro tradimento alle spalle per colmare IL VUOTO della propria vita e per sanare I PROPRI FALLIMENTI. GIUDA PURO, quello che vende per cinquanta denari chi lo ha amato unitamente ai suoi figli. Cinquanta followers sui social, in quel caso o qualche vantaggio finanziario in cinquanta sfumature di corruzione. Ma quelle note suonavano una BRUTTA MUSICA. Note stonate che segnalano brutte persone, le peggiori, quelle che coinvolgono anche la propria prole minore in un "piano" criminale destinato proprio a loro, a distruggere i loro diritti e la loro integrità psicofisica. Il vero PIANO lo avevano suonato su di loro, quelli che si credono grandi pianisti ma sono solo strimpellatori, distruttori dell'armonia celeste dei veri capolavori dei veri artisti, quelli del vero e del giusto"

"Olga"

"Aveva addestrato bene quelle sua povera bambina di pochi anni. Figlia unica e fortunatamente unica giovanissima vittima e carnefice in quella famiglia. Le faceva urlare sul balcone, così che Olga la sentisse anche da dentro casa sua: "Vai a lavorare!". Ed Olga pensava, ridendo spanzata: " Ma io sto già facendo lavorare a "mammeta" e da quel che sento lavora molto. Tu mangi GRAZIE A ME, cara piccola delinquentella.". In una sala d'attesa, una delle solite comparse incartapecorite del teatrino a cachet, aveva fatto passare avanti un paziente perchè LUI LAVORAVA. Olga rispose: "Veramente è proprio chi lavora che fa passare davanti l'indigente od il disoccupato, almeno tra gli essere umani.". Il vecchio rimase azzittito e questo per Olga non era una novità. Ancora in un altro caso, le fecero pesare che non lavorava ben sapendo che era impossibile per quello che subiva nelle persecuzioni e per le diffamazioni del suo omicidio sociale. Ed Olga ricordava sempre che quelli SENZA SOLDI SONO gli unici ONESTI perchè LA PUTTANA ED IL SICARIO non hanno mai debiti e la povertà non bussa mai a casa loro."


"Cecilia"

"Tra le tante balle dei ballari, c'era anche quella che Cecilia sperperava soldi al lotto. Le facevano, per esempio, trovare moduli del superenalotto nelle sale d'attesa. Quello era il loro modo di comunicare: BIASCICANDO, come le serpi.Una volta stava lì con suo marito, un colluso di quella nuova mafia psicopatica, che le faceva battutine proprio sul vizio del gioco. Cecilia non lo aveva mai avuto e quella carogna lo sapeva benissimo. Lei ribadi' "Io non lo ho, ma ricordo che tua zia era in fissa con il totocalcio. Pochi ne ha spesi di soldi di tua madre, essendo a suo carico. Ma in fondo non è reato, specie se non perdi milioni!". Lui rimase attassato, con quello sguardo tipico del demonio quando prende una stoccata in pieno petto dalla verità. Invece era Cecilia ad aver perso MILIONI e senza GIOCARE. Se solo pensava a tutta la DIFFAMAZIONE TOTALE MEDIATICA in quegli anni, il suo CREDITO "non risarcito" ERA ALLE STELLE. E' vero che lo scopo era smascherare o generare degenerati e non colpire una persona inerme come cosa fine a se stessa, ma sempre SUPER DANNI ALL'IMMAGINE ERANO ed INTERNAZIONALI. ERA la piu' povera RICCA al mondo, Cecilia senza superenalotto e senza "GUADAGNI LOSCHI", come quelli che facevano i suoi aguzzini sulla sua pelle e che comprendevano proprio anche SCOMMESSE ILLEGALI su di lei."


"Clementine"

"Clementine e le donne come lei le salvò FACEBOOK. Non è uno strumento informatico che è pericoloso, ma L'USO CHE LE PERSONE NE ARRIVANO A FARE. Se lei non avesse seguito il suo formidabile istinto di mettersi sui social, anche se non è che ne avesse chissa' che voglia in quel suo momento di vita, lei non avrebbe conosciuto, seppur indirettamente, quella che sarebbe diventata la sua migliora amica: LA VERITA' GLOBALE, quella che le avrebbe salvato il nome e le capacità cerebrali ed animiche. LA CATTIVERIA DI CHI LA CONOSCEVA e la VOGLIA DI EMERGERE IN VISIBILITA' EGOTICA, sfortunatamente per loro, ma fortunatamente per Clementine e la Giustizia, indusse coloro che la stavano stalkizzando e cyberbullando in occulto da mesi e mesi, nell'emergere anche con INGIURIE CONTINUE, seppur allusive. Cio' che loro pensavano fosse BUONA PUBBLICITA' GRATUITA A SE STESSI, in realtà, fu AUTODENUNCIA dei propri reati. Solo grazie alla VANITA' DEL DIAVOLO, lei riusci' a smascherare persone della propria vita, che altrimenti non avrebbe potuto mai immaginare poter essere tali traditori e compiere tali reati, proprio verso di lei ed alle sue spalle. Insomma, DAVVERO IL DEMONIO E' UN INVOLUTO NEURONALE. Nei suoi eccessi NEGATIVI, il diavolo sbattendosi troppo fa uscire fuori la sua coda biforcuta. Satana è SCEMO e chi lo segue è come lui."


"Carla"

"Era proprio vero che la verità ha una grandiosa capacità di uscire e lo fa con modestia ed eleganza, con disinvoltura ed a sorpresa, lasciando tutti spiazzati ed a bocca aperta. Non è facile dimostrare che NON SI E' UN ASSASSINA se non ti danno modo di SMENTIRE LA CALUNNIA, ma quella bella donna della realtà si destreggia tra tutti i fantasmi evenescenti creati ad arte e riesce a tramutarli in cenere. Basta credere in lei e lei non ti lascia mai la mano. L'avevano diffamata di voler uccidere il marito e sua madre per avere la LORO EREDITA'. In compenso, facevano in modo che lei andasse sempre a casa loro per essere ingiuriata e molestata, per essere PROVOCATA. Ma come, un assassino si mette vicino alle sue vittime? Basta un attimo per un gesto inconsulto. O la si vuole rendere PERICOLOSA per traumi continui, forse perchè NON LO E' MAI STATA e dimostrare una verità indotta e non pregressa? Poi, arriva lei, la SIGNORA. Cammina sorridente verso Carla e l'abbraccia sotto gli occhi di tutti. Se neanche sotto tortura una donna diventa violenta, quando avrebbe anche tutti i motivi per esserlo, allora DAVVERO UNA ASSASSINA non lo potrebbe essere stata mai. La SIGNORA è così, non ti lascia mai sola, ma ci devi credere."



"Carmelina"

"Nella sua città si diceva "Avit' fatt' a fine ra' botta a muro". Significava che certa gente chissà quanto si sente potente e grande ma poi esplode e si dissolve proprio sul muro che colpisce. Tutti i suoi traumi si trasformavano in traumi dei suoi carnefici perchè ogni loro azione gli era stata "suggerita" SOLO per farli FALLIRE. Tutta la sua sofferenza si trasformava in RISATE, pensando alla loro SICUMERA passata di quando l'avevano umiliata ed ingiuriata DALL'ALTO IN BASSO, mentre stavano SOLO AUTODENUNCIANDOSI PUBBLICAMENTE, con l'unica sicurezza di aver fatto la FINALE FIGURA DEGLI IDIOTI, quella dal basso verso l'alto. Insomma, tutte le diffamazioni ed immagini che le LEDEVANO NOME ED ONORE, in realtà, avrebbero "acchiappato" i criminali che lo avevano fatto. I suoi aguzzini sadici, ma deficienti, GODEVANO nel farle CAPIRE che quel materiale denigratorio circolava ancora e per sempre. Ma per Carmelina questo era ANCHE MEGLIO, perchè se cancelli le prove, cancelli i nomi di chi le ha messe in atto. Ben venga che NON SI CANCELLI! Anzi, che rimangano PER SEMPRE A FUTURA MEMORIA SUINA del POPOLO che vi ha partecipato. L'idea, poi, che tutti gli sfìgati che l'avevano colpita si SENTIVANO QUALCUNO SOLO GRAZIE A LEI, ovvero erano DROGATI DI LEI per sentirsi UN VALORE CHE NON C'ERA ed ora NON CI SAREBBE STATO MAI PIU', la gasava all'inverosimile: PER ESISTERE AVEVANO BISOGNO DI LEI! Insomma, è vero che LA CONOSCENZA è POTERE e non quella libresca generica, ma la SETE DI CAPIRE LE COSE, anche quelle dei propri avversari. Carmelina ora era IL MEGLIO DI SE STESSA sotto gli occhi di tutti. Carmelina ora sarebbe stata COMPRESA da tutti piu' di prima, perchè solo una persona già evoluta ed animica puo' resistere vittima di tanti crimini ed uscirne non peggiorata ma migliorata."


"Arlena"

"I criminologi di setta lo chiamano "richiedere il minimo per arrivare gradualmente al massimo". I guru fanno inizialmente pretese piccole per poi arrivare a quelle grosse, una volta che "sono incastrati". E fù cosi' anche per Arlena. Inziarono con passarle accanto con il cane al gunzaglio, per poi arrivare a farglieli scagliare contro. Iniziarono a fargli fare battute che la spiavano caduta a terra per essere scivolata in casa, per arrivare a far buttare l'acqua a terra sotto i suoi piedi per farla cadere. Una donna delle pulizie in un negozio le versò vicino un bel carico di acqua, dicendole ironicamente: "Attenta a non scivolare!". Ma era così che IL SUGGERITORE smascherava LE FECCIE UMANE, quelli che accettano i suoi "suggerimenti". Arlena rispose a quella idiota criminale: "Bella, attenta tu, perchè se cado, tu e questo locale commerciale mi dovete i danni". Ma loro erano così, credevano che l'impunità fosse un PREMIO, come ogni delinquente d'altronde."


"Adriel"

"Adriel era un vero e proprio rivelatore di immondizia umana. Se all'inizio ne soffriva, ora le piaceva. Si, adorava smascherare LO SCHIFO DELLE PERSONE, mentre si credevano i "MIGLIORI". Non era masochismo indotto dagli abusi, non era il piacere di essere umiliata, ma quello di essere lo STRUMENTO che serve a NUTRIRE I MOSTRI PER SMASCHERARLI. Putroppo senza una PREDA il PREDATORE non VIENE FUORI. Visto che da quel ruolo non poteva uscire, Adriel penso' di viverlo con intelligenza realizzativa e non con passiva idiozia. Era così lei, trasformava i danni ricevuti in vantaggi. Era evoluta Adriel. Il suo ex l'aveva diffamata "nel gioco" di usarla solo per il "sesso" perchè era "vecchia e imbruttita" e cosi' tutti i ragazzini deficienti o i piu' adulti sfigati perdenti si divertivano a farle battutine "allusive" della serie "Con la bella si fidanza e con l'altra ci fa solo sesso" oppure "Mi vuoi vedere? Se ho qualche voglia vengo." Il tutto vicino alle casse del supermercato o dei casalinghi, approfittando che la vittima doveva rallentare ed era costretta a sentire. Ma era Adriel a smascherare dei PERVERTITI CRIMINALI e non loro ad umiliare una presunta bruttina monella. Adriel se la rideva sotto i baffi e non baffi per modo di dire. Adriel non solo non si offendeva, ma raccoglieva "i dati" di quelle azioni che riflettevano il profilo psicologico e criminale di chi le metteva in atto, quello che inneggia al "suggeritore" ed ai suoi "suggerimenti" e ci mette anche la faccia ed il nome. Rideva Ariel. Rideva anche perchè si ricordava che il suo ex aveva dato della "cessa" perfino ad una delle piu' belle attrici al mondo negli anni ottanta. Detto, poi, da un BRUTTINO simpatico, ma BRUTTINO la cosa risultava ancora piu' comica. Anche una delle sue amiche vanesie, che l'aveva accusata di criticarla perchè era invidiosa della sua bellezza, condivise l'opinione dell'ex su quella donna dello spettacolo. E' proprio vero che GLI IDIOTI STRONZI si riconoscono tra di loro in qualche modo, anche se non si conoscono. Uno sgorbietto che ambisce a donne migliori di quelle del grande schermo ed una donna mediamente carina che si sente a livello della Bellucci erano davvero PATETICI! Aveva ragione chi ha scritto sui social che LA VANITA' rende ridicoli, mai come il suo ex e la sua amica."


"Serena"

"Se lo era detto tra sè e sè, quanto fossero "piccoli" i suoi criminali. Ma loro spiavano illecitamente anche quello che diceva quando parlava da sola. Così, quando alcuni di questi la vedevano DOPO AVERLA ATTRATTA a casa loro NELLA TELA DEL RAGNO, la sfottevano chiamandosi "affettuosamente" tra di loro "piccola o piccolo", come per farle capire che lo sapevano che lei LO PENSAVA di loro A VOLTE. Perfino per le scale sulla porta si salutavano con "ciao piccola!". Ma loro ERANO PICCOLI, quello che facevano li rendeva "piccini" e se lo diceva la loro PADRONA TELEVISIONE, era CASSAZIONE."


"Michela"

"Non lo aveva capito subito, anche se lo aveva percepito. Nessuna mente sana puo' credere che chi si conosce da anni ti possa vendere e svendersi per una manciata di visibilità od altro anche piu' concreto. Uno dei gruppi social che l'aveva adescata ad iscriversi, simulava pubblicamente nella sua pagina, attraverso proprie foto e commenti, comportamenti equivoci di alcune complici che facevano intendere avventure di fine settimana od atteggiamenti disinibiti alle feste. La stavano insultando, girando falsità di un suo ex, che l'aveva diffamata di aver avuto con lei solo FINE SETTIMANA "superficiali". Le arrivarono a scrivere "Queste donne che non si capisce se uno è il fidanzato o cosa..."oppure a farle fare da uno del gruppo una proposta di viaggio in un isola tropicale, che ovviamente resto' rifiutata. La stavano anche "provocando" a critiche negative per poi ACCUSARLA di denigrarle. Non sapeva Michela se FACEVA PIU' SCHIFO LUI O LORO. UN DILEMMA! Un uomo con il quale era stata fidanzata anche in casa sua DA ANNI, che lo aveva amato, come chiunque con il quale fosse stata, che la rinnegava e danneggiava con una leggerezza che disintegra L'IMMAGINARIO MASCHILE di ogni donna. Lo capi' quando una sua nipote postò le sue foto con l'ex, sottolineando che quello era stato un vero fidanzamento e non quello dello zio. Per essere una persona alla cui tavola aveva pranzato in decine di occasioni familiari con il suo ex fidanzato, si rivelo' una VERA STRONZA PLATEALE. Ma quando ci lasciamo con un uomo, siamo sfortunate o FORTUNATE? Michela, alla fine, ebbe la conferma di quanto le fosse andata bene a perdere certa gente nella sua vita. Anche il male che le avevano fatto GLI SAREBBE RITORTO CONTRO, in maniera PERSONALE E SOCIALE, in maniera PLATEALE E MONDIALE. Come diceva il criminologo Carrisi, i predisposti al male, non solo su internet sostenevano i crimini "proposti" dal SUGGERITORE, ma ci mettevano proprio loro anche la FACCIA ED IL NOME."



"Veronica"

"L'avevano TARTASSATA con le SUE VERITA' personali, perfino sotto le coperte e nel cervello, proprio i luoghi dove sono INCERTE E SOCIALMENTE IRRILEVANTI e piu' di tutto con le CALUNNIE su di lei, vissute come realtà. Ma ora la "musica" cambiava ed era giusto. LE LORO VERITA' erano quelle SOCIALMENTE RILEVANTI. I suoi concittadini pensavano che la politica la fanno i politici, invece ogni persona fa politica nelle azioni che hanno una rilevanza nella comunità. Si, era STANCA VERONICA, specie di essere trattata da "poco di buono" con la scusa "punitiva" di aver criticato privatamente delle sue conoscenti di "condotte poco consone alla morale". SI, BASTA. Parlare male di chi si frequenta è come AUTOFFENDERSI, ma quando la gente non ragiona, non ragiona. Avrebbe dovuto pensarlo, ma quando la gente non pensa, non pensa. Non era lei che aveva parlato male di quelle donne ma ALTRI. Quando in discoteca un uomo ci prova con te e va in bianco e poi ti dice: "Scusa, ci dovevo provare con la tua amica, che mi sembra una che ci sta sicuramente." è normale che in qualche modo, anche indiretto, le fai capire che come si comporta da adito a chiacchiere. Era stanca Veronica di essere accusata di aver dato della PUTTANA a coloro che erano state definite da altri così. Non era colpa sua se quella donna si sbatteva in pista per il suo narcisimo predatorio femminile verso ogni uomo nel raggio di dieci metri. BASTA, basta CALUNNIE. Era stanca Veronica della faccia offesa di una delle sue torturatrici perchè aveva spiato qualche commento negativo su di lei, quando era stato il marito a parlare di una lettera anonima che aveva trovato nella cassetta, accusandola di tradimento con un suo vecchio amore precedente al matrimonio. Era il marito che le aveva dato della POCO DI BUONO e non lei. Per non parlare di tutte le offese che aveva dovuto subire per la sua falsa BIGOTTAGINE ogni volta che un ragazzo solamente si accostava. Ne aveva subiti di insulti da quella donna, perfino madre. Era davvero stanca Veronica. BASTA, BASTA MENZOGNE. Non era lei ad aver dato della donnaccia a quella donna che le raccontava che la cognata "l'aveva definita così" e non solo lei, da una vita. Non era lei ad aver criticato delle foto sui social fatte apposta dalle sue cyberbulle cyberstupratrici per "provocarla" in commenti critici, che, comunque, Veronica aveva limitato al privato individuale. Non era lei che aveva dato della poco di buono ad alcune persone MA ALTRI, altri che evidentemente le conoscevano meglio di lei. BASTA, era stufa Veronica che con la scusa di essere state "criticate" si arrogavano il diritto di calunniarla. Basta con quelle sciacalle che cercavano di giustificare le loro ignominie in odor di fama e denaro! Basta con le poco di buono, quelle che avevano dimostrato da sole di esserlo. BASTA."


"Nuccia"

"Quando scopri' l'esperimento della terza onda in psicologia sociale, Nuccia pensò subito a due "gruppi" che la molestavano su facebook da anni. Lei era quella ESTERNA AL GRUPPO, quella NEGATIVA, che va combattuta e distrutta, perchè un GURU COMUNE gliela aveva "messa" in questo modo. Così, senza verifiche di legge, senza scrupoli e senza morale, pur di lecchinare il potente padrone e lesinarse vantaggi, si VANTAVANO dell'aumento degli iscritti ai loro gruppi o pagine social mentre cyberbullavano e cyberstupravano Nuccia. Uno di questi arrivo' a scivere: "C'è chi vince e c'è chi impara!" riferito al suo alto numero di followers mentre Nuccia viveva nella diffamazione totale, quella che le perpetravano proprio loro. Ma chi ha bisogno del "numero" è come quell'uomo sfigato che si vanta delle sue misure sessuali per sentirsi attraente. Quella similitudine faceva molto divertire Nuccia e se fossero stati anche nella sua testa ne avrebbero avuto la conferma. Anche se stare nella testa altrui sarebbe significato rimunciare anche al diritto piu' importante, la propria integrità psico fisica. Così NON VINSERO NULLA ED IMPARARONO che I GRUPPI SONO PERICOLOSI, specie quando si basano sulle "dimensioni" e non sulle "capacita'"."


"Margaret"

"Fu davvero un fuggi fuggi ed acchiappa acchiappa sui social tra i suoi conoscenti, amici, colleghi e parenti. Sgomitavano per L'OFFESA MIGLIORE E LA DIFFAMAZIONE piu' invasiva al fine di INGRAZIARSI I FAVORI DEL DIAVOLO. Un demonio vestito di bianco, anche se con le corna palesate. In effetti, non ci voleva una laurea in legge per sapere che stavano violando ogni tipo di diritto e di legge. Lo sapevano che era il MALE ma preferivano soffermarsi sulle ali d'angelo incollate. Più erano falliti, piu' si scatenavano con le ingiurie e le accuse infamanti e diffamatorie per aumentare i "numeri" ed i "mi piace" di fulminati come loro. Ognuno a fare della propria vita un mercatino in vetrina di "ROBA" MIGLIORE. I peggiori erano gli ambiziosi, le cui oltraggiose offese contro Margaret venivano accostate alle loro esibizioni canore o da palcoscenico. Che pubblicità gratuita per attricette e cantanti di quarto ordine! Così le davano del "cuoppo" come della "cortigiana" a mezzo di "post" giornalieri, intensificati nei giorni delle loro rappresentazioni. La malsana e patetica idea di poter far risaltare doti canore inesistenti o capacità artistiche fantasiose, se non nel paesi dei balocchi, in sederi all'aria e tette al vento, divenne motivo di grande ilarità per Margaret. Una ondata EGOTICA diventò un onda anomala sul suo nome e la sua immagine. Doveva essere proprio così perchè una sera, affacciandosi, vide parcheggiato un camioncino bianco decorato a mano con una enorme onda blu, quella del famoso "gruppo" neofascista dell'esperimento sociale. Loro comunicavano così, con la PNL, come degli scaltri criminali e non come esseri umani diretti e sani. La sua luce vitale si trasformava, così, in un enorme riflettore sui suoi aguzzini sfigati. Le loro frasi inneggianti al trionfo sul bersaglio erano voci di sirene maligne, per attrarre piu' marinai possibili ed inabbissarsi con loro. Si, ci tenevano molto a fare le sirene, quelle belle, non come lei, una mera SIRENOTTA, quella chiatta. In effetti, le sirene, proprio quelle avvenenti, erano in certi miti dei MOSTRI e quindi fecero bene ad identificarsi con loro. Alla fine se la suonarono e cantarono da soli, perchè il patto con diavolo, poi, porta il CONTO, il piu' SALATO."


"Molly"

"Una delle sue "amiche" piu' indemoniate sui social, era dalla mattina alla sera su facebook per denigrarla sotto ogni punto di vista e per prendersi il PREMIO che le aveva offerto il DIAVOLO in cambio: AUMENTO DI FAMA E PRESTIGIO SOCIALE via internet. Aveva perfino "FATTO INTENDERE" a Molly di trovarsi UN ESORCISTA, perchè era posseduta. Detto da una seguace di satana, era molto comico. Così tocco' a Molly, quella SANA DI SPIRITO, mettere giorno dopo giorno un po' di bavetta sul percorso della lumaca "ritardata" per farle capire che l'unica MALIGNA ERA LEI, l'unica VENDUTASI A BALZEBU'."


"Claudia"

"Aspettavano sempre il momento migliore per l'aguato i suoi INDIAVOLATI. Uno era il pagamento alla cassa. La vittima doveva necessariamente essere ferma ed è un ottima situazione predatoria, quando gli uomini criminali sono anche SENZA PALLE. Così, uno di quegli eunuchi disse a voce alta, guardandola: "Ma chi dice che gli uomini sono piu' forti? Le donne lo sono. Una ci ha rovinata ed una ci ha salvati.". Claudia sorridendo rispose: "Non so a chi si riferisce. Io invece so di UN POPOLO che HA ROVINATO UNA DONNA e rovinando lei si E' ROVINATO, comprese tutte le NON DONNE che ormai lo compongono, quelle complici criminali con gli uomini." Il diavolo non le rispetta le promesse, perchè è il diavolo. NESSUN PATTO CON SATANA."


"Caterina"

"Entrò nel negozio come quella di sempre, ma dietro al bancone trovava spesso gli ZOMBI che non avrebbero dovuto esserci mai. Così, quando acquisto' un foulard bianco per la "causa" sociale della EVOLUZIONE CEREBRALE contro il TIGRATO della SAVANA INVOLUTIVA NEURONALE, si trovò davanti uno dei soliti esseri suicidi mentali di setta. La tipa si mise a ridere dell'operato che Caterina sosteneva e le disse ironica: "Ma dove vi riunite tutti? Ma quanti ne siete?". Lei voleva mettere in risalto il numero dei perpetratori e la loro collaborazione pianificatrice rispetto a quella DELLE LORO VITTIME. Quella donna parlava come una mafiosa, ma non se ne rendeva conto ed era questo il potere distruttivo di qualsiasi guru. Gli adepti si sentono forti nel numero e nella protezione del potere, ma quel numero è solo il traguardo dei capi sulla massa e nessuno che vuole proteggere davvero qualcuno gli chiede di autodistruggere la legge e le capacità mentali. Caterina le rispose sorridendo, ma senza ghignare: "La giustizia non ha bisogno di associati a delinquere. La verità la puo' portare anche UNO SOLO, uno CON UN FOULARD BIANCO, un colore chiaro, netto ed inequivocabile, senza sfumature di grigio.". Povera donna, cosi' giovane e cosi' povera illusa, così piena di colori attorno nella sua attività e così cieca."


"Mimma"

"Quella vecchia orrida della suocera le scrisse un sms dove l'accusava di starla diffamando in tutto il suo palazzo. Ma Mimma era immobilizzata a letto da mesi e non vedeva nessuno. Per di piu' non aveva rapporti con nessuna condomina, a parte una che la usava spesso solo per sfogare i suoi disastri coniugali e familiari quando stava bene. Infatti, nel momento in cui Mimma divento' "fuori uso", non si vide neanche piu' quella. INVECE, ERA LA ORRIDA VECCHIA a STAR DIFFAMANDO LEI, unitamente a tutto il vicinato e da MESI, FORSE ANNI, in occulto, come la peggior criminale. Ma era tipico dei reati che subiva il fatto che gli AGUZZINI ACCUSASSERO LA VITTIMA DI QUELLO CHE FACEVANO LORO. Come tutti le psicopatologie di setta, le loro azioni erano PARADOSSALI. Ci volle tempo per riunire tutti i tasselli, ma quando il PUZZLE FU COMPLETO l'unico orrido scenario fu il loro, uno di quelli che la STORIA DELL'UOMO non avrebbe potuto cancellare mai."


"Monica"

"Uno dei suoi gruppi cyberbulli piu' accaniti si era reso complice della diffamazione sui social da parte di una sua vicina che lei fosse una STREGA, una che MALEDICE LE PERSONE per INVIDIA. Ma l'unica che è INVIDIOSA è quella che diffama qualcuno in tutto il quartiere e su internet di essere una strega, altrimenti non avrebbe bisogno di farlo. E cosi' molti suoi amici e loro amici, mentre Monica aveva un dialogo diretto e non abusatore, incominciarono anche ad ingiuriarla indirettamente in tal senso. Una di queste cyberbulle si finse caduta davanti ad un locale ed incomincio' a prenderla per il sedere di dover rimanere a casa per giorni e tutti gli altri complici a tenerle il gioco, un gioco criminale disumano. Poi succedeva all'amica che il fidanzato si faceva male alle mano con le corde della chitarra e non poteva piu' suonare. E' così, uno per uno, simulavano sventura tra sedie e rotelle e rimedi contro suocere maleauguranti verso le quali necessitavano "sacchetti di sale" come antidoto. Monica intui' che c'era qualcosa sotto, ma loro erano sempre "mimitizzate" in discorsi indiretti e la cosa le rendeva sempre piu' libere di essere BUGIARDE E REE. Monicà incominciò a chiedere a qualche amico, perchè alcune del gruppo erano così accanite con lei, ma questi negarono, coprendo le corree. Lei si confrontava APERTAMENTE, era SANA. Loro agivano in OCCULTO e BISCICAVANO. Lei era per bene, loro ASSOCIATI A DELINQUERE. Una massa di uccellacci che sarebbe molto piaciuta ad Hitchcok per qualche film del terrore. Bestie che si raggruppano pianificando per attaccare e ferire, anche uccidere. Gli unici pennuti neri maleuguranti furono loro nella vita di Monica. Ma lei non aveva bisogno di cornetti rossi, perchè furono loro i peggiori nemici di se stessi, quelli che invece di usare le ali per volare, usano solo le zampette per strisciare."


"Katia"

"Le avevano dato della grande attrice, a lei. Tormentata dal "Dove SEI? Quando ti FAI VEDERE?", GIORNALMENTE E DA TUTTI QUELLI DEL GRUPPO stalker, Katia ESASPERATA aveva incominciato a postare qualche foto piu' vecchia ed a mentire anche sul dove fosse. Facebook non ERA IL CASELLARIO GIUDIZIARIO, anzi la GIUSTIZIA invitava sempre a NON DIRE I "FATTI PROPRI", SPECIE LE "LOCALIZZAZIONI". Tantomeno era tenuta ad aggiornare LE SUE IMMAGINI, come in una banca dati della FBI. Dopo sarebbe divenuto un archivio criminale, IL LORO. Le mandavano inviti apparentemente innocenti a RAPPRESENTAZIONI "TEATRALI" e commentavano le sue foto con ironia e disprezzo, dandole della "diva del cinema". In realtà, quelle foto piu' giovanili dimostravano che lei ALMENO PRIMA e quando stava bene ERA STATA MOLTO PIACENTE Evidentemente quei corvi gracchianti erano state delle cesse fin da piccole. E' brutta l'invidia e quella occasione era perfetta per farla scatenare tutta e poterla anche travestire da giustizia, quella che vorrebbe dimostrare delle verità, che in realtà sono solo diritti, quelli della privacy."


"Elvira"

"Nel suo "affezionatissimo" gruppo social gli accaniti persecutori sui suoi post e fotografie si facevano chiamare "i predatori". Erano molto orgogliosi di raffigurarsi in leoni e tigri. Erano molto orgogliosi di essere degli INVOLUTI, quelli asociali che vivono la società come una savana, quelli borderline che hanno una massa cerebrale LIMBICA SOTTOSVILUPPATA, a dire dei neuroscienziati. Quando le persone devono sbranare una amica come una gazzella per sentirsi MIGLIORI, dimostrano di essere I PEGGIORI, quelli anche traditori. Se la artigliavano lentamente e velatamente, con quella viscidità tipica di chi usa le "allusioni": Ma dove sei? Ma come stai? Ma QUANDO CI VEDIAMO?. Loro lo sapevano benissimo dove era, inchiodata sul letto, in difficoltà e disfatta e che se non si faceva vedere era per quello. FALSI come GIUDA, ma loro si sentivano solo GRANDI ATTORI sotto i riflettori. "Ma questa foto dove la hai fatta? Ma questo scatto è recente?", continuava la PRESA PER I FONDELLI su colei che in loro aveva riposto una immeritata fiducia. La sua UMILIAZIONE della IMMAGINE ESTETICA, mirava ad esaltare la loro. Qualsiasi COZZA del gruppo si sentiva UN OSTRICA, perchè IL "LOVE BOMBING" nelle psicosette mira a questo, AD ILLUDERE. "Scusa mi fai un effetto di cancellazione di una macchia sulla maglia sulla foto di un mio amico?" le chiedeva una di quelle perete criminali, per dimostrare a chicchessia che lei a volte operava il photoshop. Poi si scatenavano i loro protettori nel commentare le foto delle adepte loro complici, affermando che quelle, invece, erano NATURALI, senza manipolazioni. In realtà, l'unica cosa che SI EVIDENZIAVA NATURALMENTE E SENZA POSSIBILITA' DI MODIFICHE era la loro STRONZAGINE personale e di gruppo, quella che GLI IMBECILLI pubblicano con il loro NOME E FACCIA, quella che nessun PHOTOSHOP avrebbe mai cancellato, perchè dalla rete NULLA REALMENTE SI DISTRUGGE, specie quando è proprio l'autorità a farne minuziosa "MEMORIA" NEGLI ARCHIVI social. Si divertivano a darle dello scorfano, approfittando del suo abrutimento estetico di chi subisce dei limiti e dei crimini, come ogni MOSTRO d'altronde si COMPIACE DI FARE."


"Bianca"

"Era vero. Il gioco era molto piu' perverso. Bianca era stata solo la PORTA, quella a vetro, attraverso la quale si puo' spiare tutto, ma ci si sbatte MORTALMENTE LA TESTA. Una luce "giustiziera" se è GRIGIA puo' sedurre l'EGO e nascondere il MALE e se quella "giustizia" richiede la violazione dell' umanita', dei diritti e della legge, lo cela SICURAMENTE. Così quel gruppo social, fatto di amicizie di anni, fatto di bocche maschili che avevano mangiato alla sua tavola e fatto di corpi di donne a cui aveva ceduto il suo letto, le chiese di farne parte, con la tecnica criminale del RAGNO, quella che attrae la preda nella ragnatela per papparsela ne suo habitat. Finalmente ora capiva perchè: Per SENTIRSI MIGLIORI ed AUMENTARE ANCHE I FOLLOWERS. Per la FAMA, quella che spetta ai MIGLIORI, ma che nel loro caso svelava i peggiori, quelli che non hanno una luce propria. Ma anche per ABUSARE e DELINQUERE IMPUNITI, quello che spetterebbe ai GIUSTIZIERI, ma che smaschera solo dei BORDERLINE e di natura abusante. Come i corvi ad Avechot andarono per distruggere Bianca ma finirono per distruggere se stessi. Le macchiarono il nome, ma il LORO se lo macchiarono da soli, come chiunque fa le scelte sbagliate davanti alle "proposte indecenti". E se quei CHIUNQUE sono TUTTI TUTTI EH, allora la macchia diviene anche volonta' popolare, diventa LEGGE."


"Ornella"

"Avevano ragione sui social a dire che meritava un premio nobel per non aver fatto una strage dei suoi molteplici aguzzini. Quasi tutto quello che loro facevano era per PROVOCARLA, oltre che stressarla ed indebolirla. Le REAZIONI AGGRESSIVE DIRETTE E PUBBLICHE erano un altro OBIETTIVO del SUGGERITORE e dei suoi bracci destri, che avrebbero "trasformato" anche lei, come avviene spesso per i TRAUMATIZZATI o fatto finta di DIMOSTRARE la sua "vera natura" violenta. Ma Ornella dimostro' che I TRAUMI subiti NON BASTANO a cambiare una persona, perchè la "cosa" dipende dalla PERSONALITA' DOMINANTE della preda, dal SUO GRADO EVOLUTIVO. Per Ornella fu SPONTANEO sfogare nel suo domicilio e da sola, nonchè pilotare la sua rabbia nella CONOSCENZA. Una conoscenza UMILE, quella che si tiene sempre un passo dietro ai PROFESSIONISTI e che si limita alla "deduzione" logica e sociologica. Non solo, quindi, non ce la fecero a DIMOSTRARE IL FALSO, ma riuscirono a dimostrare BENISSIMO quanto Ornella NON FOSSE MINIMAMENTE PERICOLOSA, per essere riuscita a non farsi degenerare neanche dagli abusi piu' perfidi e di massa. Riuscirono a dimostrare, invece, benissimo SE STESSI, la loro VIOLENZA SUBDOLA, pianificata, disumana e scaltra, l'unica che puo' inorgoglire dei FALLITI."


"Ofelia"

"C'erano parecchi Dott.ri e Dott.sse in TUTTE LE MATERIE che stavano facendo una FIGURA BARBINA ed erano proprio i loro "presunti" protettori a smascherarli. Una bella VIOLAZIONE di MASSA alle loro CORRETTEZZE PROFESSIONALI ed una fiumana di TRADIMENTI ai loro GIURAMENTI nei reciproci "ordini". Sicuramente il giornalismo aveva fatto un "brutto crollo" con le CRONACHE FINTE O "UTILIZZATE ad arte" a fini di induzione al sucidio delle vittime di abusi organizzati e di dissociazione mentale dei lettori. Si ricordava della notizia, proprio il giorno del suo COMPLEANNO, del suicidio di una sua coetanea cittadina, che aveva anche le sue caratteristiche di vita personali. Il giornale parlava di DEPRESSIONE per i propri fallimenti, come di qualsiasi altro suicidio avvenuto nella sua terra. La povera donna, VERA o FINTA SUICIDA, veniva fatta passare per PAZZA, agli occhi di chi sapeva benissimo che NON LO ERA, ma la sua parte DISSOCIATA MENTALMENTE lo avrebbe "pensato". La vittima a cui si "alludeva", dal canto suo, si sarebbe suggestionata di essere lei la COLPEVOLE, come sempre e la MERITEVOLE anche di una fine AUTOLESIVA. Insomma, non c'era un TARGET, ma una INFINITA' DI VERI BERSAGLI in quel "gioco", fatto per far perdere i giocatori, anche a livello lavorativo. L'unico SUICIDIO, infatti, fu quello loro PROFESSIONALE."



"Nilla"

"Era vero che tutte le vittime come lei della "cosa" erano, in realtà, UN RADAR, il radar del SUGGERITORE e le SVELATRICI di un altro SUO SUCCESSO. Come per tutti gli uomini, MISOGINI E VIOLENTI CON LE DONNE nella loro vita, che la colpivano usando il "coltello" PNL sull'intimo o sessuale, così anche le donne che la molestavano ne erano state vittime e avrebbero voluto indurre alla stessa sofferenza altre donne. Erano abusate MALVAGIE E FRUSTRATE SENZA CARATTERE, erano le preferite del KILLER SUBLIMINALE. Una occasione di impunità come con Nilla era d'oro per i patologici, gli infelici ed i frustrati. Così una di queste povere zoze, approfittando che lei era sul balcone, trascino' la figlioletta su quello suo ed incomincio' a dire al alta voce: "Su' piccola mia, ripetiamo la filastocca: Nella fattoria c'è la mucca, MUUUU!". Il decibel era altissimo così che si udisse in tutto il quartiere, per sentire e far sentire anche un complice unito nella sua schifezza "liberatoria" dalla sua sfiga di donna e moglie. Ma a Nilla le idiote come quella facevano solo ridere, come qualsiasi adpto povero illuso dai guru. Il suo pensiero fu invece per la bambina che, con quegli insegnamenti psicopatici criminali, se avesse subito un qualsiasi reato INTIMO O SESSUALE, avrebbe creduto di meritarselo, proprio come la "signora" verso cui lo stavano perpetrando. Un giorno quella BAMBINA ABUSATA avrebbe pensato: "E' COLPA MIA! TEMPO FA HO RUBATO LA MARMELLATA!". Nilla pensò che era pure Natale e quella VACCA DI MADRE sarebbe andata anche a messa con la bimba, la quale avrebbe anche pensato che è Gesù che le VUOLE LE MOLESTIE SESSUALI in "certi casi". Nilla avrebbe voluto trovare il modo di far capire ai giovani quanto le uniche VACCE fossero LE MADRI che LEGITTIMANO LO STUPRO agli occhi delle figlie e che ce le DESTINANO indirettamente, complici della creazione di un tessuto sociale e legale dove la donna viene polverizzata ad iniziare dalle mutande e reggiseno. Ma forse Nilla lo aveva trovato quel modo."

"Katia"

"Ora capiva perchè ogni donna del pianeta si sentiva la "piu' bella del reame", grazie a lei ovviamente! A Katia UN STATUA LE DOVEVANO FARE nella PIAZZA PRINCIPALE del suo paesello per tutto L'EGO E LE "REGALIE" che aveva fatto ottenere a destra ed a manca, anche se era il loro prezzo per l'inferno. Più di una volta, vicino i freezer dei supermercati, si avvicinava la cessa povera "illusa" di turno a fare battutine del tipo: "Ho visto un bel purpo surgelato!", oppure "Mi date un bel polipo grosso?". Tutto era partito dalle ingiurie e diffamazioni estetiche della sua vicina, che le aveva dato del PURPO, anche per le scale. Una NARCISA PATETICA che si confrontava con le attrici su facebook per trovare le somiglianze, anzi dimostrare che lei fosse ANCHE MEGLIO DI LORO. Povere attrici italiane! E' proprio vero che LA VANITA' RENDE RIDICOLI. Katia immaginava le loro facce se lo avessero saputo, avvessero saputo che quella mezza cosa di mezza età le reputava PIU' BRUTTE DI LEI. Quel pensiero la metteva sempre di buon umore. Ma ci fù anche qualche sgualdrinella che arrivo' a stalkizzarla per strada, dicendo alla degna compare al suo passaggio: "Che ti avevo detto che si è fatta un cesso!". In effetti, si era molto imbruttita, ma solo perchè era stata abrutita da loro. In effetti, si era "fatta" brutta perchè era stata abbastanza bella. In effetti, ogni scarpa diventa uno scarpone, ma poche sono state prima scarpe. Quelle idiote no, cesse illuse "belle" dai guru nel "love bombing" e cesse deluse prima, per questo le avevano scelte. Insomma, quella grande piovra di tentacoli sfigati si era cotta nella sua acqua ed il purpo se la rideva a quattro ganasce".


"Mimma"

"Aveva fatto davvero un buon "bottino" tramite lei il "suggeritore". Intere "file longobarde" di falliti ed ambiziosi condotti in una improbabile crociata contro di lei: L'INERME PERICOLOSA! Se li ricordava accalcarsi sulle loro pagine social in quella "traversata" dal bene al male", fatta in nome di Dio e benedetta dal prete che l'aveva dichiarata separata dagli altri, come un polipo che rimane fuori dalla rete del buon pescatore con i pesci buoni. E come ne erano orgogliosi di essere tutti in quella fila, quella sbagliata. Tutte le cose peggiori avevano fatto in quel tragitto, quelle che si fanno sentendosi i migliori. Destinazione finale: inferno."


"Maria"

"Doveva conoscere meglio la storia di Manson per capire perchè quegli adepti le davano della "maiala", quella da "epurare" apocalitticamente. Arrivarono a farle passare sotto casa il venditori del pupazzo di Peppa Pig a tutto "MAGAFONO" e perfino nel luogo di vacanza un salumiere le fece sentire la frase "Un maiale si puo' anche vestire bene ma rimane un maiale" perchè Maria era piu' curata. Non di meno, una mano consanguinea le faceva trovare "carne di maiale" appena comprata sul tavolo, per insultarla allusivamente. Perfino un macellaio, vedendola dimagrita e meno ingiuriabile le disse "la carne di maiale in realtà è la piu' magra". L'apoteosi fu uno slogan mediatico dove si ridacchiava del fatto che fosse il povero animale a prendere la brutta nominata per le persone che si comportano come maiali. Penso' a quanto l'avessero ferita, ma di striscio. Maria aveva da sempre avuto il sentore che ci fosse BEN OLTRE E BEN ALTRO che bolliva in pentola. Aveva ragione. Loro erano i target di SUGGERITORI, che li avevano scelti perchè ne avevano intravisto un TERRENO FERTILE per il male. A loro volta, I SUOI AGUZZINI divenivano I SUGGERITORI alle masse. E fu la VERA APOCALISSE su quelli che avevano messo in atto le proposte sbagliate."

"Marta"

"Ora capiva Marta del perchè di tutti quei dettagli DIFFUSI, veri o falsi, sulla sua vita sessuale con la COMPLICITA' DEI SUOI EX VERMI, traditori di chi li aveva amati come della intera popolazione. La massa gli era andata dietro suggestionata da una presunta PUNIZIONE ed aveva finito per riempirsi la TESTA del concetto di SESSO come SESSO "IKEA". Sono fenomeni lenti ed inconsci, che l'individuo pensa di poter isolare solo su qualche persona "mercificata o mercificabile" ma in realtà diventano "normalizzati" su tutti. Quella "CONTA" dei rapporti e degli ex, delle astinenze o dell'autoerotismo, delle "misure" sessuali interne o esterne era solo FINALIZZATO a rendere senza ANIMA il sesso in generale, a farlo percepire UNA "COSA", una cosa DA futuro LABORATORIO. Non di meno la MESSA IN PUBBLICO, seppur illecita, dei suoi organi sessuali e di parti della sua vita intima, private di ogni DIGNITA', le rendeva ancora piu' "animalizzate" e "COSIFICATE". La conoscenza di tali dettagli intimissimi, che diventavano MERE INFORMAZIONI prima di tutto per i primissimi doppi legami, ovvero I GENITORI, CONFERMAVA l'ipotesi che i successivi doppi legami GESTORI DELLE VITE SESSUALI COME MERI ACCOPPIAMENTI sarebbero stati i GURU DI POTERE. Una simile visione sessuale avveniva proprio nelle sette e fu proprio da "quella forma" che la grande macchina infernale disumanizzatrice parti'. Marta non era un TARGET di abuso di potere ma LA SUA ARMA PIU' FORMIDABILE, quella che disumanizza e plasma la mente chi la colpisce."


"Terry"

"Era "indirettamente" tenuta chiusa in casa pure in vacanza, con il "vicinato" che collaborava alla tutela dei "diritti del cittadino" anche li'. Un coinquilino, passando vicino alla porta semiaperta del suo appartamento per la calura, disse al suo compare: "Una persona due cose non dovrebbe mai perdere la dignità e le mutande!" riferendosi ingiuriosamente a lei con la solita tattica criminale delle allusioni "a distanza". Era VERO, tutte le MUTANDE e la DIGNITA' che avevano perso loro NEL DEEP WEB con le SPY CAM sempre più diffuse in ogni dove, esattamente quelle che avevano usato con lei, MENTRE LEI NON LO AVEVA FATTO MAI. Terry aveva ancora tutta la DIGNITA' DEL MONDO, lei e solo lei."


"Barbara"

"Le facevano spesso le "battutine": "Tesoro, cara!" per ironizare che delle sue amiche in interferenza illecita ed hackeraggio avevano letto o sentito qualche critica PRIVATA su di loro, mentre quando aveva a che fare direttamente con loro "ipocritamente" non glielo diceva in faccia, ovvero NON LE INGIURIAVA. Diversamente, mentre loro aveva accettato denaro e fama per ingiuriarla, violarla, diffamarla, calunniarla, torturarla ed ucciderla in PUBBLICO, la chiamavano "Cara, tesoro!". Che care caine giuda, si erano guadagnate un bel tesoro sulla sua pelle."

"Beba"

"Si ricordava Beba. Non lo aveva mai dimenticato, come avviene con ogni trauma. Ma lei non aveva mai cercato di dimenticare, perchè una voce interiore saggia e luminosa le diceva di aspettare. Capire tutto ed attendere. E finalmente fu premiata la sua fede, la sua speranza e la sua carità, la sua intelligenza animica. Si ricordava del lido marittimo della sua ultima estate al mare e di quando andò ad acquistare il gettone per la doccia, il cassiere si mise a ridere e non glielo fece pagare. Poi, non contento, usci' fuori a guardarla mentre era sotto il getto per essere sicuro che lei avesse capito che la spiavano nel suo bagno e le facevano la "conta" delle doccie. Un massa di IMBECILLI ZOMBIE aveva invaso anche la litoranea del suo bel paese che di bello, ormai, aveva ben poco. Dopo poco arrivo' un altro COGLIONE CAFONE che disse al compare sfigato: "Certo che di purpi ne passano parecchi per il nostro stabilimento, ma alcuni sono piu' vecchi di altri!". Ridevano come due DECEREBRATI e come tutti i decerebrati la cosa gli SAREBBE TORNATA INDIETRO. Si ricordava della ragazza in bikini che proprio in quel lido le aveva biascicato al suo passaggio "L'Italia è unita!", per intendere che tutto quello che le facevano IL POPOLO LO "ACCETTAVA" verso un concittadino e COSI' FU'. La avrebbero SUBITA TUTTI la BATHROOM SPY CAM, anche loro, quelli che si credevano i MIGLIORI, ma erano stati solo i MIGLIORI IDIOTI ed I MIGLIORI NEMICI DI SE STESSI."


"Emma"

"Si postava le foto sui letti degli alberghi di Parigi, per farla soffrire nel suo sequestro, la nipotina dell'ex maritino ed un suo accompagnatore o chiunque fosse. Emma già sorrideva allora davanti a quelle azioni criminali carogne, fatte al solo scopo di far vedere agli incrementati followers per il "gioco", culi e tettine sode giovanili. Così si valutavano le ragazze di allora, in base alle erezioni maschili "possibili". Ma l'idea che ora, anche nelle camere d'albergo, senza saperlo, le stesse coppiette, mentre avevano i sacri rapporti intimi, potessero essere "in diretta" con una indefinita massa di guardoni che li commentavano, deridevano o insultavano dietro le quinte, le faceva provare una sensazione di piacere "giustiziero", il migliore, quello che non aveva dovuto ottenere lei, ma altri, altri come i suoi aguzzini. Sentì davvero il profumo di Parigi nella stanza chiusa, come se questo l'avesse onorata di recarsi a casa sua e con tanto di inchino a chi sa aspettare un segno di giustizia senza trasformarsi nello schifo con cui era stata oltraggiata."


"Emily"

"E ci fu una esplosione di voyeurismo intimo e sessuale con spionaggio illecito via CAM nel deep web e non, in ogni dove nazionale e non. Un boom di mutande e perizomi, culetti e culoni, tette e tettone sotto lo sguardo invisibile e maiale dei "chiunque" a partire dai bagni pubblici alle camere da letto private, dagli spogliatoi alle camere d'albergo. Un boom animale di inconsapevole schiavitù sessuale a pagamento, dove ora le donne che l'avevano intimamente violata, dissacrata, spiata, ingiuriata, diffamata e cybestuprata ora si trovavano nella stessa situazione senza saperlo, ma meritandolo, perchè lo avevano fatto a lei. Immaginava le loro risate arcigne smorzate e le espressioni sbigottite allentare la loro tronfiaggine. Immaginava il loro sdegno e vergogna che si sarebbero dovute ingoiare perchè quella "pratica" la avevano normalizzata proprio loro. In fondo non erano donne spiate da porci, ma porche guardone spiate da maiali voyeurs. Si ricordava dei post sui social con foto di stanze oscurate per farla soffrire facendole pubblicamente capire che vedevano che si doveva oscurare il bagno per il loro spionaggio illecito. Risero molto. Ma ora Emily si scompisciava di più. In fondo lei era una vittima, mentre loro lo avevano scelto quell'operato da carogne pervertite. Si ricordava della vecchina di "chiesa" che le diceva di conoscere bene il bagno della "Barbie" e glielo fece capire a non troppi metri da un tabernacolo cattolico, davanti al quale si era inginocchiata per la Santa Messa. Chissà a quanto li davano i mutandoni spiati delle anziane? Si ricordava delle "scenette" nelle sale d'aspetto, quando ogni tanto qualcuno si recava davanti a lei nel bagno, ridacchiando per farglielo capire. Ora pensava alle mogli e figlie di quegli idioti che probabilmente erano alla bella vista di qualsiasi pervertito sessuale e provava pena per loro, ma non per quei schifosi e coglioni dei loro uomini. SI ricordava del marito che era andato a farsi dei controlli e mentre era al telefono con lui, qualcuno si faceva sentire in sottofondo al telefono dicendo "Sei andato in bagno?" con quella solita aria del vincente giudicante, mentre era l'ennesimo sfigato patetico, il tipico frustrato che la setta prende per il deretano. Insomma Emily si guardava quel carnaio umano alla berlina in ogni angolo del pianeta e sentiva la giustizia divina illuminare tutta la sua vita d'immenso."


"Lunetta"

"Con lo solita aria tronfia dei "migliori prescelti" i suoi "giudicatori criminali" usarono luogo e situazione per farle capire LA PROVA della loro "sicumera". Alla cassa la signora disse: "Oggi sono risultate tutte banconote false. Era guasta la strumentazione.Non era possibile che TANTE MONETE FOSSERO FASULLE TUTTE INSIEME." . Voleva intendere che se tanti credono in qualcosa sicuramente è vero e che mente chi li vuole sbugiardare. Un cliente guardo' Lunetta e fece un sorriso complice alla cassiera. Lunetta emise una luminosità pallida ma abbagliante dalla notte in cui la mettevano sempre, replicando: "E' proprio il numero che li induce pià facilmente a SBAGLIARE i "TANTI"! L'omologazione all'errato, lo fa sembrare vero". I due rimasero spiazzati dalle conoscenze di psicologia sociale di Lunetta, che riuscì a vendicarsi senza vendetta dei suoi molestatori, perchè la verità "superpartes", quella senza nomi, è un arma che abbraccia il nemico mentre lo punisce."

"Claretta"

"Spesso facevano riferimento ad una "LISTA di INDESIDERABILI" e che loro partecipavano a colpirli perchè NON CI STAVANO dentro e non volevano finirci tutelandoli. Claretta GLIELO DISSE tante volte: "Attenti perchè I DIRITTI sono uguali per tutti e quelli di cui SI PRIVA UNO, li perderanno tutti! E se quello che ne viene privato SUBISCE UN CRIMINE, quelli che lo privano LO SUBIRANNO PER LEGGE, se sono tutti." L'unica lista fu quella degli idioti che avevano potuto CREDERE che potesse ESISTERE UNA LISTA dei "peggiori", quelli che erano diventati loro."


"Carmelina"

"Le dissero che era una lumaca, perchè non capiva. "Ti metto un po' di bavetta, cosi' ci arrivi prima? Hai la casa di vetro! Hai fatto troppe scelte sbagliate!" le disse una delle sue piu' accanite IDIOTE, quelle che erano loro a NON CAPIRE UNA MAZZA di quello che facevano. Cermelina non era lenta, era saggia e, comunque, il MALE LO CAPISCE SUBITO solo chi lo pratica. Loro erano già MALIGNE, infatti avevano accettato subito di praticarlo e purtroppo non erano sagge. Il love bombing ILLUDE gli ADEPTI di essere I MIGLIORI rispetto agli "esterni" da SPIARE E GIUDICARE, invece è solo MERA ADULAZIONE per convicere a FARE I PEGGIORI ERRORI, quelli che si pagheranno per tutta una vita. Si ricordava Carmelina delle frasi tipo "Attenta, anche i muri hanno orecchio!" oppure "Attenta a quel che dici in casa tua!" alla stregua di una minaccia ed anche: "Soli i vicini possono vedere cosa fai e quindi è vero!". Purtroppo le pere fradice guastano tutto il panaro e chi era vicino a Carmelina suggestiono' tutta la popolazione, che senza riflettere troppo si trovo' a sostenere una CACCIA ALLA "STREGA" infondata, diffamatoria e calunniosa. La delazione ci mette poco a divenire DIFFAMAZIONE, specie se usa CANALI INFORMATICI O TELEMATICI. Si ricordò, infatti, di come un gruppo social suo persecutore le scrisse: "Ops! un HACKERAGGIO dei social HA FATTO APRIRE TUTTE LE CHAT ed ora SAPPIAMO tutte le cose su di tè!" Si immaginava ORA che erano legalizzate le CHAT DI WHATSAPP di delazione di vicinato, se qualche malagurato hacker le avesse violate e mandate in rete su di loro! Insomma, LA GIUSTIZIA ESISTEVA ED ANCHE LA DEMOCRAZIA e non era vero che vince il piu' forte ma chi ha piu' CERVELLO, quello del POTERE."


"Antonietta"

"Tutti pensavano di colpire la sfigata della lista nera invece si stavano lentamente e gradualmente disumanizzando associando mentalmente ed inconsciamente una persona a COSE, nel suo caso COSE CATTIVE. L'orchestrazione SPAZZINA era la piu' PLATEALE. Dalle buste si spazzatura messe al suo passaggio o portate in sua presenza dal cittadino o conoscente allo STAFF DI NETTURBINI, che ormai si appostavano al suo passaggio, belli e rilassati con la sigaretta in una mano ed il cellulare "ordinante" nell'altro. Dalla camionetta al mega camion, dallo spazzino ordinario al clan concittadino con la maglietta e slogan, una volta persino costituito da bambini. Le vennero in mente le magliette dei club giovanili di Jonestown con il loro simbolo dei migliori, ma cancello' subito quel pensiero pensando alla fine che avevano fatto dopo. Arrivarono a piazzarle uno spazzino alle sei di mattina davanti al portone mentre andava a farsi delle analisi mediche e perfino sulle scale della chiesa, come per dire "LA SPAZZATURA NON LA FACCIAMO ENTRARE qui". A prescindere che una chiesa del genere diventerebbe sconsacrata se appoggiasse azioni settarie distruttive, ma l'unica persona indegna era quel soggetto invasato con la scopa in mano. A volte anche dai negozi uscivano armati "di mazza" a pulire per terra davanti ad Antonietta. Non mancava l'ambulante di passaggio che gridava "bambola!" o le allusioni sui social da parte di un suo gruppo cyberbullo che la apostrofava "bambola Barbie di seconda mano". Per fortuna Antonietta non si sentiva una bambola e si ritenne fortunata di averne avuta almeno una di mano e trasformo' la cosa in un complimento. Il campo ortofrutticolo, poi, era davvero esteso a coltura da parte di gente che davvero meritava un futuro " destinato all'agricoltura". Dai meloni, meloncini, banane e patate, fattele trovare sul bancone, ai camion trasportatori di MERCE, come PATATINE E ANGURIE. In realtà, COLPIVANO CON LA PNL, ma non si rendevano conto che anche loro la SUBIVANO, abituandosi INCONSCIAMENTE a trattare "UN ALTRO" COME UNA "COSA". La vita di Antonietta era una UMILIAZIONE CONTINUA, ma era solo funzionale a DISUMANIZZARE chi la colpiva. Quel crimine era così, un colpo di scena continuo, dove sulla scena c'era sempre lei, ma "l'opera teatrale" era realizzata per loro."


"Angela"

"Le avevano detto che LA COMMUNITY non condivideva i suoi post in cui si dichiarava di essere una vittima. Ma le community social erano diventate solo un archivio di pregiudicati in associazione a delinquere e proprio su di lei, anche se non lo sapevano ancora. Una vecchia becera fuori dal supermercato le aveva detto "a distanza "IN NOME DEL POPOLO ITALIANO" per intendere che la nazione la condannava a quello che subiva. Ma il popolo italiano NON ESISTEVA PIU', perchè una massa di criminali cinici e dissociati mentali NON E' UN POPOLO ma un LAZZARETTO da braccio della morte e piu' specificatamente nei suoi confronti. NON ESISTE PIU' UN POPOLO DI UNA REPUBBLICA CHE ha DISTRUTTO LA SUA STESSA COSTITUZIONE. Istantaneamente a queste ASSURDITA' PARADOSSALI ANGELA rimaneva attassata, ancora reattiva ed umana ed umanamente, poi, RIDEVA. "


"Claretta"

"Aveva ragione la relazione del MINISTERO DEGLI INTERNI di PUBBLICA SICUREZZA circa gli INDIZI DI PSICOSETTA pericolosa. Non aveva un dialogo che non la inducesse a sentirsi in colpa perchè era ingrassata, era imbruttita o perchè era rimasta single. E se non riusciva a dimagrire era incapace, mentre erano loro che la inducevano alla bulimia. La facevano perfino sentire in colpa se usciva di meno, mentre erano proprio loro a partecipare al suo stalking. Arrivarono a fare gli indignati perchè lei non faceva visita a chi la umiliava ed ingiuriava con allusioni e PNL o le induceva interruzione del sonno con la radio accesa tutta la notte ed con i tossiti del vicino dall'altra parte del muro. La facevano sentire in colpa perfino se la aiutavano, accusandola di essere sfruttati solo per quello. Arrivarono ad istigarla al suicidio "Per me ti puoi anche suicidare!" disse uno di quesi esseri. Godevano nel farla sentire spiata nelle privacy perfino su come si sedeva sul bidèt o sulle sue sofferenze in punti specifici del corpo. I MOSTRI CHE ACCUSAVANO DI MOSTRITUDINE una donna inerme! La ISOLAVANO INDIRETTAMENTE E POI LA ACCUSAVANO DI ISOLARSI. FURBI COME IL DIAVOLO, malvagi come esso. Le fecero trovare un bigliettino con scritto "Tu sei responsabile di quello che ti succede." o la insultavano di non avere fede: "Vai a pregare in Chiesa e confessati!". Spesso la umiliavano anche sessualmente paragonandola ad una mucca con il reggiseno da allattamento per le sue misure diventate oversize. "Sai dove si compra un reggiseno che si apre davanti?" dicevano, facendole capire che la spiavano come dei pervertiti anche sotto il piumone o mentre si spogliava. MOSTRI, che i loro GURI avevano illuso ILLUMINATI SULLA STRADA DI DAMASCO, ma erano solo dei FULMINATI TOTALI sulla strada di casa. Non mancava lo spavento e la pressione continua per la sua sopravvivenza, messa in serio rischio per la riduzione lavorativa dovuta all'età, alla salute ed alle molestie e minacce un po' dovnque nel suo ambiente, nonchè per una probabile diffamazione anche lavorativa. Insomma, I SINTOMI di setta criminale C'ERANO TUTTI. La verità, che loro credevano BASTASSE NON AMMETTERE PER NON FARLA ESISTERE, ESISTEVA e sarebbe venuta a galla. O forse era già fuori come un CAMALEONTE e bisognava solo spogliarlo della sua "tuta mimetica"."


"Luciana"

"Quanto avrebbe dato Luciana per sentire le registrazioni di quando gli pseudo nuovi poteri occulti avevano fatto le proposte "indecenti" ai suoi parenti, vicini, amici e colleghi. Immaginava ridendo il LOVE BOMBING di cui li avevano inondati per sedurli al fallimento, POMPANDO IL LORO EGO oltre ogni misura e realtà. Altro che le sue di INTERCETTAZIONI illecite, quella della vittima solitaria! Le loro SI che erano degne di nota psicologica e criminologica ed erano LECITE! Le avevano fatte quelle autorità in loro presenza per BECCARE proprio dei CRIMINALI che accettano di violare leggi e stato di diritto con un tornaconto qualsiasi, anche psicologico Ne aveva visto solo gli effetti Luciana, specie all'inizio. Tigri maculate avvinghiate altezzose ai loro leoni. Si ricordava che uno di questi poveri illusi si fece fare una fotografia con le mani alzate al cielo tipo dio, con la richiesta di averla pure stampata su una maglietta. Si ricordava del morto di fame che si ergeva dietro il bancone come il re della "porchetta" sotto le adulazioni dei suoi sudditi di mercato, quelli della bocciofila del paesello. "Sei grande! Siamo tutti con te!" lo osannavano per poter usufruire anche loro, solo per un momento, del suo riflesso EGOTICO, quello di cui lo avevano illuso i suoi guru. Un quadro PATETICO E FALLIMENTARE che mentre all'inizio li innalzava a gloria ora li ridicolizzava nelle loro caduta libera verso il basso infinito."


"Lucia"

"La sua capo stalker di rione si era fotoshoppata con un Papa sui social, per indurre alla falsa "associazione" mentale di chi la "seguiva" che le sue azioni ignobili, teatrali e criminali potessero essere sostenute anche da uno dei Santi Padri. Lucia pensò al suo di photoshop, quello di qualche ruga e trovò la cosa ancora piu'innocente di quanto già non lo fosse. Rise molto e fu felice."


"Crista"

"Gli invasati di quartiere d'accordo con la "caporione" mafiosa criminale, la citofonavano alle 7 di mattina per "farle spostare" la macchina. Crista non aveva la macchina. Quella che bloccava il passaggio era della psudocamorrista che faceva da "modello" vincente in quel piano fallimentare per gli adepti. Un giorno chiese ad un personaggio che lavorava li' sotto: "Perchè mi avete citofonato? Io non guido.". "Lo so." rispose lui, tradendosi involontariamente. Spesso sconosciuti facevano finta di sbagliare a citofonare Crista cercando la mafiosa della nuova mafia di setta, per far sentire che i suoi concittadini appoggiavano le sua azioni cafone e ree. Poi, leggendo i social trovava affermazioni della serie: "Si è dovuta staccare il citofono per non essere molestata.". GLI ITALIANI GUARDAVANO ILLECITAMENTE UN REATO E NON SI OPPONEVANO. Ogni paese MERITA IL GOVERNO CHE TOLLERA, disse un membro della Rosa Bianca nella Germania Nazista. Il futuro potere NEUROSCIENZATO aveva il suo MATERIALE UMANO DA LABORATORIO, quello talmente idiota e degenerato da appoggiare il ciarpame a discapito di una donna inerme."

"Maria"

"Lo aveva scoperto che gli adepti di setta si fanno il colpo di stato da soli, anche verso il sistema delle imposte. I loro pagamenti di corruzione per i crimini proposti erano ESENTASSE, compresi quelli a persone che già NON PAGAVANO LE TASSE, come cameriere e parrucchiere A NERO, che NON VENIVANO DENUNCIATE e PENALIZZATE in NESSUN modo anche per quello. Insomma, loro la spiavano in interferenza illecita per verificare il possesso di qualche CD ROM pezzottato, ma facevano della EVASIONE FISCALE il "loro credo". A parte che Maria aveva visto in casa loro UNA PILA DI CD COPIATI cento volte piu' ricca della sua manciata ad uso studio, neanche comprata da lei, ma LORO NON ERANO PUNITI in alcun modo per i loro reati. L'apoteosi fu anche L'IGNORANZA FISCALE dei suoi aguzzini. Le facevano sempre la finta di dimenticarsi di fare lo scontrino o la fattura, per farla sentire in colpa di non chiederli. Maria rispondeva divertita. "Guardi che è lei che me la deve fare, per pagare le tasse!". CIUCCI QUANTO IGNOBILI E STUPIDI, coloro che non capiscono che quelli che credono vantaggi ed impunità gli sono concessi solo perchè SARANNO LA LORO ROVINA."


"Carlotta"

"Studiando la criminologia di setta capiva finalmente tutte quelle allusioni "sulla persona negativa", specie all'inizio, da parte dei suoi concittadini, poveri adepti di qualche psicosetta da cui si erano fatti "INGURGITARE" per poi essere SPUTAZZATI FUORI, sporchi di bava colante. La fine di tutti gli adepti di una setta "distruttiva" è quella di essere prima illusi di essere abbracciati e poi venire defenestrati, metaforicamente parlando. Lei era NEGATIVA perchè si LAMENTAVA MENTRE SOFFRIVA, specie sotto le loro molestie. Che donna NERA, che disturba L'EDONISMO DISUMANO di chi la circonda! Nei negozi entrava il demente di turno a dire "Gennari' come sei sorridente sempre, Tu si che sei una persona positiva e quindi brava!". Ma gli idioti maggiori erano sui social. Mentre la spiavano illecitamente durante i loro reati su di lei scrivevano: "Guardala! Guarda lo sguardo scuro! Guarda le occhiaie nere! Guarda come è negativa in realta!". Una MASSA DI CRIMINALI SCIROCCATI, ormai fusi e confusi. Per non parlare di TUTTI I MALATI, veri o finti su facebook, che si VANTAVANO DI PUBBLICARE I LORO "DATI SENSIBILI" MEDICI perchè loro "non avevano segreti" e sorridevano anche con DUE CANCRI o DIECI OPERAZIONI CHIRURGICHE. La serie fotografica dai letti di ospedali in un book fotografico fino alla padella urinaria ed il catetere li faceva sentire MIGLIORI, quelli indifferenti alla sofferenza e "sinceri" con il mondo. In realtà, loro avevano solo rinunciato alla privacy dei dati medici e si erano DISUMANIZZATI. La prova ne fu quello che di male ed a sangue freddo riuscirono a fare a Carlotta, anche a livello di salute. La FORZA di un uomo non è la sua PASSIVITA' di fronte al dolore, ma la sua SENSIBILITA', specie a quello altrui. Quel conformismo di massa al FALLIMENTO Pasolini lo chiamo' "mutria cretina". Invece, Carlotta, che non volevano spledesse, splendette, in tutta la sua riservatezza medica e la sua umanità nella sofferenza."



"Carola"

"I coglioni sono due una destra ed uno a sinistra. Così vicino alla cassa di un negozio due giovani clienti, uno alla destra dell'altro, una mattina dissero sarcastici ed a voce alta vicino a Carola: "Si, si, stai a scaccolarti il naso!". Carola quardo' quei patetici idioti senza palle, i cui attributi avevano sostituito la testa e li guardo' sorridendo pensando in TELEPATIA:" Si, si, ridete coglioni, passate il tempo a spiare una donna che si scaccola nel privato, come due dementi caccole umane!". Ed a testa alta e sorridente usci' da li' dentro COME UNA VINCENTE. Il problema dei coglioni è che NON GUARDANO SE STESSI, come tutti i coglioni."


"Baby"

"Baby lo disse all'avvocato di controparte che sarebbe riuscita a DIMOSTRARE CHI ERA anche se la privavano del diritto alla difesa ed ad un processo. L'INTELLIGENZA é GAUDIO, è FELICITA', è REALIZZAZIONE. E Baby GODETTE MOLTO, in quegli anni, non rinnegando anche la sofferenza, quella che INDICA che "SEI ANCORA VIVO". "Dimostrero' quello che NON SONO" disse lei. Ogni arma è A DOPPIO TAGLIO ed in mano ad una persona EVOLUTA, questa ne cambia la DESTINAZIONE. SPIARE vuol dire anche vedere cosa una PERSONA "NON FA" e cosa "le fanno". Una VIZIATA E VIZIOSA non puo' realizzarsi con poco creativamente senza shopping e senza divertimenti esterni o senza uomini, neanche virtuali. Una VANITOSA non è così poco interessata all'aspetto fisico rispetto a quello spirituale. Una persona realmente PERICOLOSA non rimane anni sotto provocazioni e reati da ogni dove senza diventare UNA SUPERCRIMINALE E VIOLENTA con chi la abusa. Una persona CIUCCIA non studia, perfino sotto tortura. Una persona INVIDIOSA NON HA TANTE QUALITA', coltivate ed "invidiabili". Una alcolizzata che non beve, una drogata che non fuma neanche piu' sigarette ed una dipendente da sedativi che non si seda è, poi, alquanto schizofrenica come definizione. Insomma LA LORO ARMA si era rivoltata contro di loro, perchè LORO SI CHE AVEVANO DIMOSTRATO A TUTTI TUTTO IL LORO SCHIFO, presente e passato. Baby così non solo BRILLO' smontando tutte le calunnie su di lei, ma si levò anche la soddisfazione che ora TUTTO IL MONDO conosceva chi, anche nel passato, la AVEVA ABUSATA in qualche modo. Si l'intelligenza batte la furbizia subdola 10 A 1, dove l'uno è quel margine di sofferenza necessario a sentirsi vivi ed a fare LA DIFFERENZA."

"Eleonora"

"Non ti faranno niente!" disse ridendo uno dei suoi aguzzini. Come fare a dire che era un aguzzino? Come faceva a saperlo se non era uno di loro? Ma gli AGUZZINI "NON FANNO NIENTE". FANNO, facendolo sembrare niente, se sono bravi, se sono i MIGLIORI DEI PEGGIORI. Ma Eleonora era la migliore delle migliori e non perchè lo fosse "di natura". Aveva solo fatto le scelte migliori nella sua vita. Aveva allenato bene i suoi neuroni "alti" e fu per questo che "non cadde in volo", riuscendo a far VEDERE a tutti IL TUTTO DI QUEL "NIENTE"."


"Francesca"

"E meno male che era lei il gufo! Era scivolata a terra solo lei, almeno cinque volte. Anche la macchina fotografica le era caduta in mare. Il fotografo le disse "Puoi buttarla." Invece, riprese a fotografare meglio di prima. O era un incompetente il fotografo che le avrebbe anche fatto un danno o fu un miracolo di Santa Barbara, quella che accorre a chi le è devoto ed in difficoltà ed aiuta come fu aiutata lei da Dio sotto le innumerevoli torture dalle quali usci illesa. Forse anche l'invisibile protezione dello spirito amorevole di sua nonna, che le aveva tramandato la casa, quella che lei aveva restaurato con le sue mani, insieme alle cose che vi aveva trovato dentro. Almeno tre volte lì dentro ando' a sbattere con la testa su spigoli di ferro o di vetro, uscendone con la testa intatta ed il corpo a malapena livido. Una volta scivolò per strada sulla neve rischiando di finire sotto un auto, ma la strada fu deserta. Un altra ancora le schizzo fortissimo una pietra vicino ad un occhio e non rimase neanche un segno. Probabilmente LA NATURA LE ERA FAVOREVOLE perchè lei l'aveva DIFESA AD OLTRANZA ed a spada tratta. Probabilmente doveva finire cio' che aveva iniziato, ovvero dimostrare che solo il valore vince, alla fine."


"Carla"

"Carla la debitrice, quella che aveva fatto solo in parte un corso e che lo aveva sospeso perchè sotto stalking, cyberbullismo e cyberstupro, anche da colui che lo aveva gestito. Carla non lo aveva pagato perchè non aveva finito e voleva ancora poterlo fare appena poteva. Invece, quel correo non solo non le risarci' i danni ma si fece anche, poi, pagare la quota intera. Carla LA DEBITRICE solo nel PAESE DELLA FANTASIA, quella tanto cara ai dissociati mentali, quelli criminali. Carla la CREDITRICE nel suo paese reale.".


"Kate"

"Ma quanto erano diventati "figli di puttana"? Scaltri come le faine, dove la logica non diventa intelligenza animica ma pura disumanità pianificatrice, capace solo di distruggere autodistruggendosi. I SOLDI. LEI VOLEVA I SOLDI, da tutti, dicevano. Kate voleva solo i SUOI RISARCIMENTI DANNI , specie per la diffamazione di FALSI DEBITI, di SALDI RIFIUTATI per spacciarla di inadempienza, di presunti ed infondati pensieri omicidi a fini ereditari e di DONAZIONI SPACCIATE per RICHIESTE di beni e denaro o di partecipazione a SPESE COMUNI spacciate per PROSTITUZIONE. "Cosa ti serve?" le chiesero i furbastri. "I mezzi per sopravvivere." "Ah, vedete vuole solo I SOLDI!" replicavano gli astuti diavoli. Kate soavemente aggiunse : "L'amore non si puo' chiedere, quello dovrebbe essere spontaneo e tantomeno ad un torturatore bugiardo che nega perfino l'evidenza del suo operato criminale." Cosa si puo' chiedere ai propri aguzzini se non di pagare per tutta LA VITA ED I SORRISI CHE LE HANNO RUBATO? Per l'aspetto penale ci avrebbero pensato i loro padroni a costruirgli una bella CELLA nel "cervello" con UN ERGASTOLO FINE PENA MAI."

"Angela"

"Lo chiamavano "the perfect crime" quello che stava subendo. Questo perchè coinvolgeva troppe persone e poteri ed era tutto mimitizzato nel quotidiano e nella PNL. Ma IL CRIMINOLOGO INSEGNA che IL CRIMINE PERFETTO NON ESISTE. La gente quando pianifica troppo in grande DIMENTICA I DETTAGLI, quando si disumanizza dimentica le sue traccie pregresse umane. E' così, sotto gli orditi di massa e le trame di poteri, la scatola impolverata della nonna saltò fuori come un grillo parlante dal barattolo e nella sua semplicità, svelò cio' che era complesso. Per Angela, quella sua spontanea letterina alla nonna sul quadernetto a righe grosse, piena di amore verso i suoi cari e di bellezza di bambina bella, squarciava la tela nera calata sul suo vissuto, anche di piccina. Descritta da lingue di vipera, come una bambina capricciosa, avida ed opportunista, quelle poche parole smantellavano un intero palinsesto, nel silenzio sacro della sua semplice lettura. E come successe per i bigliettini lodevoli ed ammirevoli di tutti i suoi amici, che pompati di ego e sviliti di cervello, ne avevano dimenticato l'esistenza, la verità semplicemente ed elegantemente venne fuori spontanea, come un alba dimenticata. Fortunatamente il giorno non muore mai, risorge sempre il mattino dopo."


"Andrerina"

"Andreina penso' alla nave del Titanic, alla sua seduzione EGOTICA: IL MEGLIO INAFFONDABILE. Poi penso' alla barca che conduceva al Paese dei balocchi nel film di Walt Disney ed alla sua seduzione TOTALMENTE EDONISTICA. Poi PENSO' al fatto che AFFONDARONO e FECERO AFFONDARE i loro passeggeri in una "trasformazione" ciuchina fallimentare. Era chiaro: L'EGO E L'EDONISMO FOTTONO L'UOMO, specie quando le barche sono SUPERAFFOLLATE ed essendo MOLTO PESANTI, la sicurezza dell'inabissamento è certa. Così potè serenamente riscorre nella sua mente e rivivere tutti i traumi subiti su internet o diretti ed a TRASFORMARLI in vittorie, quelle dell'autostima sull'ego. La sua autostima. Il loro ego."


"Asia"

"Gli omminicchi aspettano le grandi occasioni per dimostrare quanto sono piccoli. Così, quel suo pretendente da anni e fin da giovinetta, respinto seppur sempre trattato amichevolmente e con riguardo, mostro' la sua vera natura, approfittando della impunità e del sostegno della folla impazzita delinquente sigheliana contro Asia. Lo doveva capire da quanto le scatto' una foto in piscina un po' ingrassata e meno giovincella e se la tenne sul cellulare, facendogliela anche guardare casualmente per farla sentire invecchiata e meno in forma. CHE PICCINERIA. PICCOLI UOMINI. Asia pensava a certe donne e di come si puliscono i piedi sui loro zerbini reietti ed invece lei no. Asia pensava che quelli stavano a testa bassa davanti alle insulse ed invece i suoi no, perchè messi allo stesso livello da una signora. TROPPO RISPETTO, troppo stile, TROPPO. Ma Asia si piaceva cosi' perchè L'AUTOSTIMA è UNA ROCCIA nel tempo, anche se spesso costa cara. Lui non era sui social e la parte cyberbullica e cyberstupratoria la lascio' ai familiari che ci stavano. Lui "operava" per telefono. Sapendo che già stava male e quello che stava subendo, le mandava sms a "presa per il culo" della serie: "Quando TI FAI VEDERE?". Il fatto che erano proprio loro a tenercela disperata e trascurata sul suo letto li faceva GODERE DI UN NARCISISMO MALIGNO ESAGERATO. Potere assoluto ed impunito di distruggere e di stare a guardare SENZA AMMETTERE E NEGANDO. La sorella e la nipote la incominciarono a scrivere ed ingiuriare: "Ma tu sei l'amica di mio zio, quella che fa il lavoro "tal dei tali" ed è una CESSA?" Non era mai stata una cessa Asia, almeno non fino a quando fosse stata sbattuta e tenuta inchiodata tra un matarasso ed un divano, da mani LORDE DI MERDA di STRONZI. Quelle "famigliole" sfigate che si approfittavano della vulnerabilità altrui per vivere DI LUCE RIFLESSA e le vendettine degli sfigati, senza anima e SENZA CERVELLO. Un riflettore sugli addominali, uno sulla fidanzatina, un altro sul curriculum ed un altro ancora sulla mammina snella in posizione di sirena. Poi i post diffamatori "allusivi" che ritraevano la donna sola vicino alla coppia felice. Ma quanto si SENTIVA DI FOTTERE quel BEDUINO del suo vecchio pretendente? Ma da che SCHIFO di famiglia si era salvata? Quella donna sola vicino alla coppia l'avrebbero dovuta disegnare FELICE. Insomma, una BELLA VETRINA "del nulla" costruita sul sangue altrui. Il fratello le arrivo' a dire, quando Asia gli chiese un confronto per capire cosa succedeva: "Cara Asia, Facebook dovrebbe essere usato solo per uno scambio cordiale tra amici!". Dio santo, detto da loro, che le stavano facendo DI TUTTO DA MESI, fu davvero un qualcosa che OLTREPASSO' LO SCIBILE UMANO! Ma ora che era VENUTO FUORI che quella IMPUNITA' era destinata a macchiare e far fallire LORO, tutto quello schifo e crimine contro di lei GLI RIMBALZO' DI RITORNO, perchè la funzione dei target è ESSERE DI GOMMA."


"Giada"

"Lei glielo disse piu' di una volta: "Fatevela una domanda se vi mettono a spiare in un bagno altrui nascosti come dei ratti! Che considerazione hanno di voi?". Purtroppo si erano fissati che lei era Pinocchio e non vedevano che era il Grillo Parlante. Ma la suggestione e la dissociazione mentale hanno questi effetti psichedelici. Se spiarla sotto il piumone trovo' l'alibi di capire le abitudini sessuali di una donna disagiata e "sotto tortura", quella di spiarla seduta sul water fu la punizione di "aver criticato qualcuno". Scrivevano i rei guardoni rattizzati su facebook :"Sul cesso siamo tutti uguali". Insomma quella sottospecie di umiliazione, che raggruppava un bel po' di coltellate al codice penale, mirava a farla sentire regina sul "degno" trono, quello delle "menti critiche", demonizzate come "pettegole ed arroganti". In effetti, ognuno è re e regina nel suo bagno, un luogo intimo e personalissimo. In effetti, davvero ci stava bene seduta lì sopra, sugli stronzi, quelli che non solo fanno schifo, ma lo negano o lo giustificano. Si, aveva sbagliato nelle sue critiche private, erano TROPPO POCHE E TROPPO GENEROSE. Si ricordava di quando chiese di cambiare la lampadina del bagno e le risposero ghignando: "Ma che la mette a fare?". Infatti, Giada aveva oscurato quella stanza, come la camera da letto per tutelarsi dagli sguardi criminali di quei porci pervertiti e scrofe sfigate e quella sottospecie di persona le fece capire che era uno di loro per saperlo. Insomma, loro si BEAVANO DI ESSERE PATOLOGICI E CRIMINALI e quindi, alla fine, era logico che li mettessero a fare CIO' PER CUI ERANO PREDISPOSTI. Alla fine lei lì dentro era nel suo di diritto, mentre loro ANCHE IL DIRITTO ALLA PRIVACY NEL CESSO si erano giocati."





"Gianna"

"Se lo chiedevano tutti da anni il perchè pur sapendo di essere sotto un occhio pubblico, seppur ILLECITO, non curasse di piu' l'immagine personale e quella della sua casa. PERCHE' ERA ILLECITO, ECCO PERCHE'. Non era un OCCHIO AMICO, perchè non solo era illecito, ma anche INGIURIATORIO E DIFFAMATORIO e quindi era LO SGUARDO DI SATANA,quello che coinvolge quanti piu' spettatori possibili da INDIAVOLARE. Uno sguardo che voleva trasformarla NELL'ATTRICE DI SE STESSA, in una OMOLOGATA donna aspirante la perfezione, quella che non esiste, ma è molto CONSUMISTICA. Se lo chiedevano in molti, perchè a volte continuasse a fare degli errori sotto gli occhi del "chiunque", seppur piccolezze. Perchè non è IL CHIUNQUE A DOVER GIUDICARE, perche' quel chiunque era un criminale, il meno adatto a farlo. Non era Gianna L'OSPITE IN CASA SUA, ma loro. Neanche ospiti, INTRUSI. Piu' di intrusi, LADRI e se trovi un ladro in casa non gli devi certo spiegazioni se ti trova mentre balli in mutande. Gianna non si sentiva nel PANOPTICON, ma l'oggetto di guardoni criminali sulla buona strada dell' ossessione compulsiva narcisistica nei suoi confronti. Invece di modificare le sue abitudini, specie sotto tanti abusi a raffica, cerco' di MODIFICARE la testa malata dei suoi sgraditi ospiti. Iniziò lei a controllare loro, senza spiarli, ma CENTELLINANDO E PSICOANALIZZANDO ogni loro idiozia illegale nei suoi confronti. Insomma, doveva finire PAZZA E PARANOICA e fini' laureata in PSICHIATRIA. Avrebbe dovuto odiarli ed invece li capi', FACENDOLI "SUOI" molto piu' di quanto loro avevano creduto di fare con lei violandola 24/7."



"Marta"

"Le disse; "Hai coraggio con loro!". Lei rispose: "Loro, con che coraggio fanno certo cose!". Si, ci vuole coraggio anche a fare cosi' schifo."

"Nella"

"La conta dell'incontabile. Le emozioni ed i rapporti sentimentali delle persone non si contano, a meno che non le si voglia tutte ridurre ad animali da laboratorio. Era una conta diffusa come "modello mediatico" in quei tempi, della serie: "Quante donne o quanti uomini hai avuto?". Fortunatamente Nella non li aveva mai contati perchè non li reputava "cose". Tantomeno aveva mai contato quelli che AVEVA RIFIUTATO ed erano molti, la prevalenza. Fu proprio quella a prenderla piu' d'assalto, anche sui social. Finalmente "I RESPINTI" potevano IMPUNEMENTE vendicarsi. Nella non credeva che gli uomini fossero diventati così femminuccie in quel "SENTIRSI DI FOTTERE", che generalmente apparteneva alla donna. E così c'era quello che si accaniva dalla mattina alla sera su facebook a ripeterle, sempre "a distanza", come ogni buon coglione senza palle, che tutto quello che le facevano SE LO ERA MERITATO, perchè aveva osato criticare qualcuno in passato. "Se non fossi stata così severa con gli altri ora non lo sarebbero con te!". Ma Nella non era stata severa neI giudizi, ma TROPPO BUONA, visto che quello che le stavano facendo CONFERMAVA QUANTO FACESSERO SCHIFO, molto di piu' di quanto avesse mai capito e che lei non lo aveva fatto mai. In associazione a delinquere con amici, colleghi e dipendenti se la godeva a farla sentire spiata dal piatto lasciato sporco, al puzzo della trascuratezza fisica sotto cyberbullismo e stalking, fino alle allusioni diffamatorie sessuali della "segretaria con l'avvocato". Il ciuccione, se fosse stato un giornalista, lo avrebbe saputo che affermazioni pubbliche calunniose così evidenti sono un illecito almeno quanto una INDEGNITA' PROFESSIONALE da radiazione dall'albo. Ma lui non era un giornalista sfortunatamente, faceva un altro mestiere. Restava sempre un ASINO che RAGLIA, senza dignità, senza classe, senza umanità e SENZA PALLE ed evidentemente un FALLITO NELLA VITA SENTIMENTALE, come chiunque si accanisce così anche nella vita privata di un vulnerabile. Lo aveva rifiutato anni prima ed aveva fatto bene. Quella strana situazione la rendeva sempre piu' felice e fiera delle sue scelte passate, specie quelle che non aveva fatto."


"Nunzia"

"VISCIDO PIU' DEL VISCIDO contro L'UMANO PIU' DELL'UMANO era la lotta che ormai caratterizzava la sua vita. E LE INCOMINCIAVA pure A PIACERE. I suoi molestatori "a distanza" ed a PNL, cercavano di mimitizzarsi anche in FALSI TARGET, che le scrivevano facendo FINTA DI RINGRAZIARLA per essere una BRAVA RESISTENTE COMBATTENTE, per poi lanciarle allusioni offensive e farle capire che erano perps. Credevano di destabilizzarla almeno in quel modo. Alzare l'umore per poi buttarlo giu' crea scompesi neurologici. Ma Nunzia fin dall'inizio non aveva mai pensato che FOSSERO VERI. Lei contrariamente a loro NON ERA UNA IMBECILLE. Il fatto che fossero TROLLS la divertiva e ne era felice perchè RISPONDENDOLI POTEVA DIRETTAMENTE spiegarglielo quanto FOSSERO IMBECILLI. Ma senza offese. Con il ragionamento, la conoscenza e l'umanità. Uno perfino le disse di guardarlo sul social in una FOTO SU UNA BARCA, per farla sentire prigioniera rispetto a lui. Ma da tempo la BARCA ERA AFFONDATA e lui ci galleggiava solo sopra, a filo d'acqua, come uno stronzo. Ma questo Nunzia si limitò a pensarlo ed il pensiero NON E' una INGIURIA."


"Mariateresa"

"Chissà la gente giustamente cosa si era creduta di Mariateresa sentendo tutte quelle diffamazioni da parte dei suoi amici sui social e fuori. Come la vittima non potrebbe mai pensare ad una cosa tanto "artificiale" ed immensa, all'inizio, così gli spettatori, seppur illeciti. Invece, tutto quel gruppo sui social, che negava perfino di conoscerla, fino a qualche mese prima ci aveva sbafato a casa sua e da anni, a cene e cenette, con tanto di armonia ed ospitalità. Il tutto a suon di risa ed abbracci, con la trafila di bigliettini "La miglior amica del mondo, meriti tutto quello che desideri! Bella fuori e dentro!". GENTE OSCENA che fece SCELTE RIVELATISI OSCENE, ma molto CHIARIFICATRICI SUL LORO LIMITE MORALE, sul livello umano e cerebrale. FINALMENTE, tutto quello che SPARLAVA DI LEI ora PARLAVA DI LORO. Chissà cosa credevano avessero subito le sue "povere amiche", che fino al giorno prima si erano fatte cucinare in casa sua, perfino fuori orario, perfino mentre stava già male, sempre disponibile e rispettosa dei loro tempi. Chissà cosa avevano pensato avesso fatto ai vicini, quando lei era sempre la piu' disponibile ad offrire ascolto ed aiuto anche pratico, specie alle vecchine sole come lei. INGRATI E BUGIARDI, per vigliaccheria, per una manciata di followers in piu' su facebook, per farsi pubblicità alle carriere od ai corpicini snelli per "acchiappare" piu' maschi, abbassando il valore di Mariateresa. PROSTITUITI a proposte indecenti. UNO SCHIFO, ma lo schifo non era lei. Alla fine il GRANDE FRATELLO di quella macchina infernale, le aveva EPURATO L'AGENDINA. Ora era BIANCA E CANDIDA. Ora tutti conoscevano i nomi di quella rubrica, tra gli hackeraggi subiti ed i loro stessi VANTI EGOTICI pubblici. Le dissero "LA MORTE NON è NON COMUNICARE, ma non essere COMPRESI". Ora la potevano davvero COMPRENDERE TUTTI a Mariateresa, specie alcune sue CRITICHE davvero AZZECCATE."


"Jane"

"Se lo ricordava quel grande porco e quella maiala di sua moglie urlare di sera tardi per le scale "Copia ed incolla troia!" mentre Jane era sul letto malata, cyberbullata, cyberstuprata e stalkizzata. IL MAIALE voleva fare lo scandalo per sfogare su di lei il FALLIMENTO di aver sposato una che aveva la NOMINATA DI TROIA fin dall'infanzia. Invece, fu lei a fare lo SCANDALO su di lui, inconsapevolmente, perchè tutte quelle azioni erano in luogo pubblico e registrate in qualche modo da un qualche potere a cui servono cittadini degenerati da poter tenere "per le palle" come SCHIAVI. Anche se in questo caso trattandosi anche di omminnicchi "senza attributi", quelli che operano "a distanza di sicurezza", gli unici coglioni si trovavano al posto della testa. Quindi il grosso suino, invece di sputtanare lei, sputtano' se stesso e la sua degna consorte in MONDOVISIONE, confermando le loro attidudini PROSTITUTIVE, anche con POTERI ABUSANTI, come tutti i collaborazionist neofascisti e neonazisti."

"Feliciana"

"Il solito zombie "di stada" le disse: "Nessuno ti darà mai le prove scritte della diffamazione su di te!". La solita falsa amica zombie le disse: "Neanche io te la darei, se avessi la prova dei crimini che ti stanno facendo!". Anche la solita zombie vicina le fece capire: "Quello che ti faccio di male è mimitizzato con la quotidianità e non lo puoi dimostrare." Il solito zombie negoziante le disse:"E' normale che non ti fanno denunciare!". Per LO ZOMBIE non puoi DIMOSTRARE CIO' SUBISCI perchè sei troppo colpevole o gazzella senza papponi. IN REALTA' lo ZOMBI, essendo zombizzato, non capisce che la vittima potra' anche NON AVERE LE PROVE, ma i LORO GURU SI. LO SCOPO DEL "TUTTO" era, da parte del potere, proprio quello di avere le prove di QUALSIASI CATTIVERIA ED ILLECITO del popolo per poterlo trasformare, "ricattare", "punire" o "giustiziare" in qualsiasi momento, con leggi sfavorevoli, perdita dei diritti e perfino della vita, in un futuro. E se non avevano fatto denunciare le vittime era solo perchè procrastinando quei crimini su di loro il POPOLO si sarebbe MACCHIATO SEMPRE DI PIU'.
Fu felicie Feliciana di non essere mai stata uno ZOMBI, di essere stata esclusa da loro, di essere stata offesa da loro, perchè essere esclusa dai peggiori è una salvezza,perchè l'offesa dei coglioni è sempre un complimento."


"Franca"

"Si ricordava di quando il suo ex compagno le disse alcuni anni prima: "Tanto io ho tutto sotto controllo!". Era ad una stazione in un luogo di mare, mentre lei partiva. Non approfondì, ma le rimase sempre impressa quella frase. Ora la capiva. Il suo ex, per il quale dovette cambiare la serratura, perchè continuava ad entrare all'improvviso senza avvertire o bussare per esprime il suo POSSESSO, la stava spiando illecitamente e messa in un programma illecito di sperimentazione abusante. MA NON CONTROLLO' NULLA. Lei fece sempre quello che riteneva giusto, anche quando si passò alla fase della tortura. Continuò a pensare con la sua testa ed a fare cio' che decideva lei, anche IN POCHI METRI QUADRI. E' ci riusci' anche BENE. Ma piu'di tutto, DIMOSTRO' LUI, la fallimentarità ed il vuoto del sè di colui che ha bisogno di riempirsi con la vita degli altri e farli fallire, per colmarsi e sentire UN VALORE CHI NON HA. Lei era sequestrata, ma il SUO SCHIAVO ERA LUI. Lui senza di lei era NULLA. Niente fama di povera vittima, niente riflettori sul benefattore con la sua vittima. Lei senza di lui, era TUTTO."


"Lorena"

" "Ormai le tue ferite ti hanno trasformata!". Se la ricordava questa frase che spesso faceva riferimento a lei su facebook. I mostri cyberbulli incosciamente la volevano mostro, perchè sapevano le mostruosità che le stavano facendo da mesi e se lei fosse stata come loro si sarebbero sentiti LA COSCIENZA PULITA e perfino GIUSTIFICATA. Ma Lorena rispose "TELEPATICAMENTE": "RAGAZZO MIO, se davvero mi fossi trasformata non AVREI CAPITO TE ED "IL GIOCO"! E' il tuo comportamento che ti ferisce, perchè NON CAPENDO cio' che fai, questo gioco ha trasformato SOLO TE."


"Anna"

"Facevano i difensori dei diritti dei cani e poi trattavano male un essere umano, maltrattando i cani". Anna fece questa considerazione nella sua mente e smise di ridere solo dopo un ora sul suo divano che, ormai, raccoglieva solo lacrime di gioia sbellicata."


"Vera"

"Il sadico consolatore che tiene prigioniera ed abusata la sua preda per traumatizzarla e renderla UN MOSTRO come lui per CONSOLARSENE, nella vita di Vera si proponeva come una marea di gentucola, adulti e bambini. Cercavano spesso di DIMOSTRARE che era come loro. COSA MOLTO DIFFICILE: difficilissimo far SCHIFO COME LORO. Eppure ci provavano. Ormai erano stati smascherati che usavano i loro poveri cani per i loro crimini, addestrandoli all'aggressività, pericolosa per l'ordine e la sicurezza pubblica e per gli animali stessi. Non mancavano neanche di strattonarli o lasciarli fuori la porta, fuori i balconi, o soli in casa a guaire e sbattere contro la porta. Lo facevano per poter farli ringhiare al passaggio od avventarsi sulla vittima o per far sentire il target come un cane "solo" messo "fuori casa" o "chiusoci dentro" imprigionato. La PNL in quell'ordito criminale ci ANDAVA A NOZZE! Sentitisi alllo scoperto incominciarono a "simulare" dalla strada LATRITI DOLOROSI DEL LORO CANE, per dimostrare che Vera non si affacciava al balcone a protestare. Ma Vera lo sapeva che era una finta, perchè NON ERA UNA CIUCCIA: AVEVA STUDIATO IL SADICO CONSOLATORE ed i meccaniscmi dei "giochi" nel labirinto in cui teneva sequestrata la sua preda. In effetti, lo scopo superiore della "cosa" era FAR CREDERE agli "SPETTATORI" che tutti GLI UOMINI SONO IMPERFETTI ED INDEGNI, sia vittime che carnefici, perchè il potere voleva solo avere materiale umano per IL FUTURO TRANSUMANESIMO. Se tutti gli uomini si convincono che sono imperfetti ed indegni, allora si abbandoneranno all'indegno ed imperfetto, DIVENTANDOLO VERAMENTE. Ma Vera era UMANA PIU' DELL'UMANO e dimostro' che cio' che è "indotto" con la violenza NON E' LA NATURA UMANA, ma solo un "effetto ottico" dei disumani."


"Camilla"

"Non avrebbe mai creduto di avere una serpe in seno NAZISTA, proprio nella sua famiglia. Gli esperimenti sugli esseri umani fatti dai tedeschi nei campi di concentramento volevano studiare l'uomo, capirlo. Eppure sarebbe bastato GUARDARE LORO per capire come FUNZIONANO, quando FUNZIONANO MALE. L'ALIBI DELLA SCIENZA E DELLA "COLPA" altrui rende RE IL NARCISISTA MALIGNO in delirio di onnipotenza, ma solo in un REGNO di MORTE E FALLIMENTO. Chi veramente vuole capire "l'altro" lo fa rispettandolo, non mettendolo mai in pericolo od in condizione di soffrire. Invece, suo marito non la rispettava e non l'amava. L'aveva messa in una sperimentazione NEONAZISTA, anche cerebrale, da anni senza che Camilla lo sapesse, con la scusa di SVELARE I SUOI "LATI OSCURI". Ma nessuno era piu' OSCURO DI LUI, una oscurità sotto gli occhi di tutti, senza necessità di violazioni ed aberrazioni. Ma, alla fine, l'esperimento LO FECE LEI, su DI LUI, SMASCHERANDOLO, senza abusarlo, con la semplice CONOSCENZA e la sua condivisione MONDIALE. Ora capiva perchè quella invasata zerbino della madre di suo marito le aveva inviato delle foto dove era pallida come una morta via sms mentre era in vacanza: Volevano verificare eventuali reazioni della "CAVIA UMANA" sotto CONTROLLO ILLECITO CONTINUO. Infatti, Camilla rispose subito preoccupata. Se avesse saputo cosa le stava facendo altro che risponderle, AVREBBE CAMBIATO NUMERO TELEFONICO. Orridi che vorrebbero spacciare altri per quello che sono loro, per CONSOLARSI del loro orridume. Si ricordò anche di quando il coniuge fece finta di cadere dalla sedia davanti al computer per vedere se sarebbe corsa subito in ufficio. Se Camilla lo avesse capito avrebbe avuto proprio il DIRITTO NATURALE di PENSARE DI FARCELO VOLARE LEI DALLA SEDIA, perchè il pensiero non è reato, specie contro gli aguzzini. I loro si, quelli erano REATI, AZIONI, PREMEDITATE, al fine di prendere in giro anche ALTRI, che avrebbero creduto che i contenuti cerebrali sono piu' giudicabili delle azioni. Lui e quella madre indegna a fare i grandi attori nel simulare le scenette delle piante regalate loro da Camilla e lasciate morire disseccate come per dire "tu ci vuoi morti"..."nel pensiero". Veramente le PERSONE PER BENE E SANE solo NEL PENSIERO UCCIDONO E MALEDICONO chi ha fatto loro del male da tutta la vita. Insomma volevano DIMOSTRARE LEI, ma DIMOSTRARONO SOLO SE STESSI, e da STAR MEDIATICHE divenirono STELLE NERE cadenti, come tutti I NAZISTI CRIMINALI NELLA STORIA DELL'UOMO."


"Pina"

"Si divertivano a sfotterla, a sentirsi legittimati a sottoporla ad una telepatia senza consenso ed inconsapevole perchè i suoi pensieri non coincidevano sempre con le sue parole e le sue azioni. LEI, UNA PINOCCHIA. FALSA ED IPOCRITA. LORO, invece, VERI E COERENTI. Loro si che ogni cosa che gli passava per la testa di dirle e farle, le dicevano e le facevano! Loro pensavano di violarla e la violavano, pensavano di ingiuriarla e la ingiuriavano, pensavano di istigarla al suicidio e la istigavano. Loro pensavano di mentire su di lei e mentivano. Loro pensavano di usare l'alibi della vendetta e lo facevano. I pionieri e gli eroi della nuova giustizia scientifica e dell'AUTENTICO! ALLELUIA! Pina si divertiva molto a guardarli illudersi e fottersi alla stesso tempo con un tempismo contemporaneo davvero VERO E COERENTE."


"Giovanna"

"Finalmente i pinocchi veri erano stati smascherati. Dopo che ci era stata spacciata lei per quel burattino, per le sue bugie bianche o non bugie, fu una GRANDE VITTORIA. Si ricordava il magazzino in cui al reparto giocattoli avevano l'esposizione di LEONI, SCIMMIE E PINOCCHI ben in evidenza. LE VITTIME FANNO GUADAGNARE DI PIU' I LORO CARNEFICI. Si ricordava delle vetrine di dolci con tutti i nuovi PINOCCHI DI CIOCCOLATO ben in vista. La PUBBLICITA' "PAGA". Si ricordava del camioncino con il megafono che passava nel suo quartiere a vendere pupazzi di PINOCCHI "a tutto volume". A volte Giovanna si immaginava la scena della corruzione occulta di questi sfigati delinquenti con la mano protesa nel prendersi il centone o le cinquanta per partecipare ad una tortura di setta della "sedia bollente" con la PNL. Si ricordava di una delle sua conoscenti piu' sfigate ed in bisogno di considerazione sociale, stare su facebook dalla mattina alla sera per abbassarla al fine di elevare il suo ego, anche postandosi con un pinocchio, facendo la maestrina "giudicatrice" di Giovanna. Essere giudicata da chi la stava spiando e diffamando da mesi con BUGIE ignobili ormai davvero risultava sola LA STORIA DI UNA DONNA RIDICOLA, una IDIOTA CRIMINALE SUICIDA da "barzelletta". Si, la VERITA' USCIVA, su di loro, tutta. Ed i loro nasi si allungavano e si allungavano sotto quello sputtanamento da parte dei loro stessi padroni. In quel caso, davvero Geppetto "brucio'" i suoi Pinocchi."

"Barbara"

"Vuoi fare la maestrina!" disse arrogantemente a Barbara una molto ciuccia.
"No, ho fatto l'alunna. HO STUDIATO." rispose umilmente lei ogni giorno meno ignorante."


"Moira"

"Era vero quando si diceva che si sa quanti stronzi ci sono sulla terra ma con FACEBOOK ora si sanno anche i loro nomi e cognomi e PURE le FACCE. Specie le cyberbulle di Moira, ci tenevano a mostrarlo, pur di farsi vedere con i denti sbiancati ed i corpicini snelli. Come se una VACCA nel senso femminile dovesse assomigliare ad una MUCCA. La donna vacca ha un comportamento PUBBLICO PERVERTITO SESSUALE, ovvero IL LORO. Non facevano segreto di essere delle guardone sessuali e sadiche su una donna in minorata difesa ed inconsapevole. Si vantavano di far "circolare" le sue nudità rubate che la dissacravano e diffamavano di chissà quali falsità morali. Quella situazione di sequestro torturatorio aveva solo fatto ingrassare una donna e non creato una mucca. Quello che faceva, poi, in una sessualità privata dolorosa ed esasperata sola con se stessa non era pazzia, ma il frutto proprio dei loro orrori nascosti già da tempo. Insomma, vedere un bel po' di massa femmile diventare pubblicamente un VACCAIO SCHIZOFRENICO fu una BELLA SODDISFAZIONE "personale" per MOIRA, anche se un gran dispiacere sociale per le future giovani donne. Insomma vaccarelle dissociate mentali stavano crescendo nelle stalle delle loro case, con l'unica colpa di essere figlie di quelle adulte."

"Mirta"

" Il "nascondimento" disse un famoso esorcista è il MARCHIO DI SATANA. Loro NASCONDEVANO tutto, comprese PERVERSIONI E REATI SESSUALI, mimitizzandoli nella QUOTIDIANITA' delle parole e delle azioni. Il piacere diabolico di farla sentire spiata e messa in pubblico nella sua intimita' si esprimeva con le solite allusioni. C'era il "piumone" indemoniato, regalatole allusivamente con tanto di anatema contro colei che ci stava sotto. Detto da satanisti che demonizzavano la sacralità sessuale privata e personalissima di Moira per violarla, umiliarla e diffamarla, la cosa diventava davvero per loro una sconfitta ridicola. L'aspetto piu' ironico fu che sotto la sua coperta ci stava pure DA SOLA. Non solo, ma lei era la donna che faceva ANCHE le orge lì sotto, anche se SOLO CON SE STESSA. Insomma, ATTI non "OSCENI" inesistenti IN LUOGO PRIVATO. Un paradosso almeno quanto la DEPENALIZZAZIONE di quelli reali in luogo pubblico. Anche i nipoti del suo ex marito, insieme allo loro cricca criminale di vanesi egotici e falliti, fecero foto e post su facebook allusivi della "PORCA SOTTO LA SUA COPERTA", mentre erano in spionaggio illecito e la cyberbullavano e cyberstupravano. Insomma volevano abbassarle l'autostima come VALORE ETICO ED INTELLETTIVO, ma l'unica cosa che riuscirono a fare fu ABBASSARE E DISTRUGGERE LA LORO, pubblicamente."


"Valentina"

"Le solite urla "da pescivendoli al mercato" in pieno orario di silenzio, in pieno quartiere cittadino, con le solite voci a trombone od a squittiio fastidioso. Il chioschetto del "musso di porco" ambulante, che sostava spesso sotto casa sua, era un punto di ritrovo ottimale per "celare" le ingiurie allusive e le molestie neurologiche in una quotidianità di paese. Un giorno, all'inizio, quando ancora non sapeva che LA PORCA NON ERA MAI STATA LEI, ma SEMPRE LORO, i suoi SPIONI guardoni maiali cyberstupratori, si affacciò per sottolineare loro il valore della "convivenza civile", prevista anche dal codice penale, quando si parla di disturbo della quiete da luogo pubblico. Davanti alla sua sicurezza i soliti deboli capitolavano ed una di quelle becere li' sotto disse "E' STATO LUI!" riferendosi al suo degno compare, che rispose a denti stretti "STIAMO OBBEDENDO.". Stavano obbedendo a violare la legge? Erano uniti nel branco e si tradivano tra di loro? Avrebbe dovuto capirlo subito che c'era puzza di setta distruttiva. Anche se erano loro che avrebbero dovuto capirlo per salvarsi."


"Lucia"

"Se lo ricordava benissimo, Lucia, lo "scaricabarile", quando la sua presenza fisica era troppo ravvicinata e le colpe pesavano troppo sulle coscienze. L'amica che la stalkizzava quotidianamente le chiedeva tra l'ironico ed il mortificato: "Ma la tua famiglia che ne pensa? Ti aiuta?", sapendo benissimo che quella era la prima in testa a tutti a violarla e farla fuori "comodamente", "a distanza" e negandolo. La famiglia invece le diceva: "Che brutte scelte hai fatto con i tuoi ex. Poi, te lo avevamo detto che quella non era una vera amica!" riferendosi alla "soggetta" che schifava la sua parentela. Evidentemente SI CONOSCEVANO BENE RECIPROCAMENTE. In effetti, avevano ragione TUTTE E DUE sulla ORRIPILANZA DELL'ALTRA. Per non parlare dell'ex che faceva pesanti allusioni sulla mediocrità e criminalità del suo vicinato. Non mancava neanche la sorella della amica che le fece capire chiaramente che dei suoi schifosi colleghi e datori di lavoro l'avevano diffamata e che aveva sbagliato a metterli tra le sue amicizie social. Poi c'era il funzionario che se la prendeva con il potere, quello che lo TORMENTAVA con quelle "proposte", come se gli avessero messo una pistola alla tempia, mentre gli avevano solo offerto la possibilità di abusare il prossimo impunemente, insieme ad un bel picco egotico e ricchi premi e cotillons. Non poteva mancare il povero impiegato che le faceva capire che se non eseguiva L'ORDINE poi avrebbero molestato anche lui. Ma se erano loro che molestavano, persone del popolo, non si potevano rifiutare, tutte insieme, invece di legalizzare l'illegale? Per non parlare di quando in un ufficio postale si è sentita dire pubblicamente "Se lo merita!". Insomma tutti guardavano solo LEI o L'ALTRO e si avverava quello che Hanna Arendt aveva sempre scongiurato: "Non sia mai che si ripeta come nel NAZISMO, che la responsabilità morale e legale DIVENTI "TERRA DI NESSUNO". E per i suoi aguzzini inizio' la fine."



"Marika"

"Non le era mai successo, ma successe in quella realtà sottosopra. Nessuno l'aveva mai accusata di intelligenza e di sensibilità. Le sue doti erano colpe per suoi persecutori. Quale oasi migliore per i suoi aguzzini, dove la malvagità si puo' ostentare impunemente e dove i vantaggi di una prostituzione totale, tranne quella sessuale, si definiscono "premi". "Sei troppo intelligente, lo sappiamo!", la ingiurio' un suo stalker, che sulla sua pelle si era allargato l'attività, come se l'intelligenza fosse l'astuzia, quella che, invece, era sua. "E' intelligente! Ha capito tutto." comunico' telefonicamente, visibilmente disgustata, una sua persecutrice alla complice, in uno dei loro "teatrini" egotici da star della sagra dei poveri illusi. "E' molto sensibile!", disse un altra adepta,con faccia contrita, riferendosi a Marika, come per dire che era un anello "debole" nella "catena alimentare". Ma l'intelligenza è un valore evolutivo e la sensibilità è l'altra parte di quella evoluzione, è l'umanità. Ma il regno umano non è quello animale ed una donna evoluta non è una gazzella, perfino se un leone riuscirà ad ucciderla, perchè ci si strozzerà. Marika era rimasta sempre a testa in sù a differenza degli altri, che quando sarebbero stati rimessi con i piedi per terra, avrebbero avuto la piu' terribile delle esperienze, molto peggiore di quella che loro avevano destinato a lei."


"Lena"

"Era vero. L'annichilimento totale, come donne, come madri, come cittadine e come amiche. Una NULLIFICAZIONE cerebrale ed animica che colpi' in particolar modo due sue conoscenze femminili di vecchia data, che non contente di cyberbullarla e cyberstuprarla, vollero andare anche a casa sua a molestarla ed offenderla. Lena, la donna CHE SI "NASCONDEVA" IN CASA SUA E SUL SUO PROFILO SOCIAL, quella che usciva di meno e non aggiornava la sua posizione satellitare: una LATITANTE, per usare un eufemismo comico. E così le due sfigate, perchè la necessità di alzarsi l'ego "abbassando" qualcun altro dipende dal grado di fallimentarità, si alternarono, con una faccia come il posteriore, a presentarsi una con una infinità di cornetti, per sfotterla che si era ingrassata e nascosta in casa e l'altra con la macchina forografica, per chiederle di farsi fotografare e poter aggiornare l'immagine del PROFILO FACEBOOK. Quei maledetti DIRITTI DI PRIVACY che nascondevano I SEGRETI inconfessabili! Eppure, le cose PIU' ORRENDE ED ATROCI ERANO FATTE IN PUBBLICO O SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI e non c'era nessun scheletro da trovare negli armadi, perchè quelli dei veri criminali avevano le ante aperte in piazza e lo scheletro di Lena era uno dei primi in bella vista. Era vero. La sensazione di leggerezza dell'annichilimento è la leggerezza della morte, anche se il corpo rimane vivo."


"Viola"

"I sostenitori plagiati dei suoi cyberbulli e cyberstupratori "punitori" scrissero: "Su di lei PIOVE MERDA!". Poi, Viola, con coraggio e con tenacia, dimostrò loro di non esserlo e furono costretti a scrivere, arretrando un poco:" Anche dal letame nascono i fiori!". Alla fine, risulto' che i giustizieri criminali erano solo criminali e che l'unica merda erano loro e dovettero ammettere: "Che scelte di merda abbiamo fatto!". Viola era e sarebbe rimasta solo un fiore e le uniche persone "che buttano merda" sono quelli che LA POSSIEDONO."


"Luna"

"Povera donna. Lalla le aveva fatto una critica privata in chat e lei "giustamente" la diffamava ogni giorno in associazione a delinquere cyberbullica sulla sua pagina social usando la PLN. La "martire" in HACKERAGGIO del suo COMPUTER DA REMOTO, aveva letto, in una conversazione privata social, una considerazione sul suo aspetto estetico molto compromesso rispetto a quello di una volta, di cui Luna era rimasta molto colpita. Povera donna. Che atrocità subire UN TALE "non reato" ! E cosi', proseguendo nella sua strada criminale, la sventurata "criticata", usando come alibi, qualcosa che è un diritto, ma che lei contribui' a far percepire come un peccato, dalla mattina alla sera GONFIAVA IL SUO EGO, abbassando Luna in ogni modo possibile ed immaginabile. E via con POST INGIURIATORI E DIFFAMATORI, sulla sua di IMMAGINE ESTETICA. Essendo la marmaglia di sfigati anche in "spionaggio" illecito, incominciarono a far credere che lei si VERGOGNASSE DEL SUO ASPETTO attuale perchè COMPLESSATA e che le sue critiche fossero solo dettate da INVIDIA. Si inizio' l'inquisizione di massa sulle sue di foto, se fossero recenti o con qualche effetto fotografico. Senza troppi scrupoli, invece, loro non si vergognavano di dichiararsi anche violatori di casa sua, perchè il CRIMINE MIRAVA "SOLO" A VERIFICARE la coincidenza delle immagini del profilo social con "L'ORIGINALE". Un DELIRIO DI DEMENZA e di SCOSTUMATEZZA CRIMINALE, di POCHEZZA e di PARACULAGGINE inondò quel social. Ma mentre tentavano di distruggere la sua immagine pubblicamente, in realtà, stavano automacchiandosi la loro, con tutte quelle azioni orride e ree che la maggioranza non sentiva tali, suggestionata e plagiata con la complicità della "povera donna", che non era nè povera nè donna. Purtroppo chi va con lo zoppo impara a zoppicare e troppi furono bravi allievi."

"Lalla"

"Ora capiva, Lalla, tutto quell'accanimento contro i suoi innocenti thè e biscottini, dove la meno critica, PER GIUNTA, era proprio lei. I falsi piagnistei delle povere "vittime" delle sue presunte critiche private furono usati per indurre alla falsa percezione che chi critica è un pettegolo negativo. Si, attrici. Brave almeno quanto figlie di puttana nel farsi credere dagli spettatori della "cosa" ignari e suggestionabili. Sì ricordo', in particolare, della vecchiarda di sua suocera che cercava di farla sentire IN COLPA delle critiche fattele nella sua privacy, critiche ascoltate IN INTERFERENZA ILLECITA NELLA VITA PRIVATA. Non solo quella PROSTITUITA ad un potere sovverversivo COLPIVA LEI, facendola persino sentire in colpa per i suoi diritti e giustificati i reati che subiva, ma collaborava al PLAGIO di chiunque in qualsiasi modo li vedesse o sentisse, perchè avrebbe iniziato a PERCEPIRE il diritto di critica come una cosa NEGATIVA ED ILLEGALE. In effettti Lalla si senti' in colpa, ma per averla criticata TROPPO POCO, visto quello che lei aveva PUBBLICAMENTE DIMOSTRATO DI ESSERE: una donnaccia disumana traditrice e prostituita al male. Fece questo pensiero davanti ad una bella tazza di the'e biscottini, tra una risata ed una smorfia di sdegno."


"Gisella"

"Prima non aveva mai avuto pensieri suicidi, Gisella. Cercarono di farla sentire in colpa anche per quello, mentre erano proprio loro che li avevano indotti con quel loro crimine satanico invisibile, che brandisce da ogni lato come i tentacoli di una piovra. Mentre era devastata sul letto tra i danni medici perpetratile e quelli psicologici di un piano omicidiario già in atto su di lei da mesi od anni, ci fu un momento in cui penso' alla eventualità di dover porre fine ad una esistenza "messa all'angolo" e non per debolezza, depressione o pigrizia. Invece, il suo ISTINTO FORMIDABILE la spinse in tuttaltra direzione: ad affrontare i suoi carnefici, caini e giuda corrotti, anche se non SAPEVA ANCORA CHE LO FOSSERO. Ma Gisella era così. Era NATA RIDENDO e sarebbe FINITA RIDENDO, come tutte le belle persone che nessun FALLITO riesce MAI a DISTRUGGERE. Infatti, nella distanza furono TUTTI I SUOI CARNEFICI a risultare lentamente ed inesorabilmente SUICIDI di ogni diritto ed umanità."


"Gaia"

"Il diavolo pianifica, il bene è spontaneo. Il male ha bisogno del numero, al bene bastano solo due gambe. E, cosi' spontanemente, il bene smaschero' il male che aveva pianificato di darle un libro sull'esorcismo affinchè si percepisse un diavolo. Chi glielo regalo' voleva farla sentire colpevole di essere stata isolata e maltrattata da tutti perche' maligna. Invece, come fu nelle mani martiri di Gaia, il testo si apri' casualmente proprio sulla pagina che diceva:" ...E di notte arrivano al sepolcro isolato di Antonio orsi, leoni, serpenti, tigri, leopardi, scorpioni.Tutti riescono a percuoterlo, morderlo. Antonio sembra a terra. Sembra sconfitto. Ma la sua mente è lucida.Dice:" Se voi aveste qualche potere, sarebbe bastato che venisse UNO SOLO DI VOI. Ma poichè il Signore vi ha tolto ogni nerbo, tentate di IMPAURIRMI CON IL NUMERO. Segno della vostra debolezza è il fatto che assumiate l'aspetto di belve e bruti...Noi abbiamo per darci forza il segno della croce e delle fede che abbiamo nel Signore...ANTONIO ESCE VINCITORE...". La verità ha le sue strade, come DIO i suoi misteriosi disegni, ma sicuramente entrambe INDUCONO A SMASCHERARE IL VERO DEMONIO, quello che ha bisogno del numero e della forza per dimostrare un VALORE che "NON AVRA' MAI". Gaia usci' VINCITRICE."

"Wanda"

" Anche una caccola ha bisogno di sentirsi qualcuno e la setta fornisce questa ILLUSIONE. Nel suo paese dovevano essercene molte. Nel suo breve tragitto per andare a fare la spesa ne aveva incrociate due in pochi minuti, quel pomeriggio. Un vecchio inzivato ed incartapecorito gìà sostava all'entrata del negozio nell'attenderla. Al suo passaggio disse con un velo di sadismo: "Sono quattro anni che la teniamo "rinchiusa" e non puo' fare piu' niente". Si sentiva tutto tronfio ed eroico mentre affondava nel piu' totale crimine abberrante, scaccolando se stesso in pieno pubblico senza rendersene conto. Una volta entrata, passando di fianco alla "pericolosissima" Wanda, che salvava pure i piccioni in "dolce attesa" ed abbeverava i cardellini viandanti, il secondo "moccio nasale", compare del primo, disse a voce alta: "L'ABBIAMO NEUTRALIZZATA. ADESSO NON POTRA' PIU' UCCIDERE QUALCUNO". Diceva quella castroneria sorridendo come un idiota, come solo uno scolo nasale puo' scendere con disinvoltura dai buchi che ha nella faccia. I suoi sequestratori calunniatori torturatori assassini che le facevano LA MORALE era davvero uno scenario da film di LYNCH, dove non c'è nessun film ma solo dei poveri illusi che si sono creduti I PRESCELTI per qualcosa di grande, ma che erano stati SOLO scelti per la loro GRANDE "NULLITA'". Così sono le sette distruttive, seducono il peggio e lo NUTRONO. Così nascono i PEGGIORI."


"Elisa"

"Possono due amiche creare una campagna social contro il FEMMINICIDIO mentre ne stanno UCCIDENDO UNA DI DONNA, per giunta conoscente? Si, se le due perete sono adepte di una setta distruttiva. Anche se, fino a che punto fossero plagiate o PARACULE, non era dato di sapere ad Elisa. Sicuramente lo sapevano i guru che le seguivano e memorizzavano, visto che tutto quello che concedevano loro contro Elisa era solo per consentire CAZZATE su CAZZATE e tenerle IN MEMORIA ETERNA nei cervelloni centrali. Esiste un FEMMINICIDIO "A FIN DI BENE"? Forse in qualche manicomio criminale o braccio della morte, uno psicopatico ed un killer potrebbero tranquillamente affermarlo. In realta, per molti, quello di Elisa, era un femminicidio a fin di "riflettori". Invero, per le due ree la cosa era mezzo di "VETRINA" di moda e belletti. Con Elisa tutte ormai potevano sentirsi FOTOMODELLE, rispetto a lei, ovviamente. Una mossa sleale, come tutto in quel "gioco". Una donna torturata a morte tra un divano ed un letto, con il capello irto in testa e le occhiaie fino alle ginocchia era facile confronto perdente. Ma le due donne di mezza età e di mezzi matrimoni barcollanti, ancora assetate di sguardo maschile milfico, sfruttarono l'occasione per far brillare, almeno sui social, la loro immagine, quella che per strada ormai non faceva girare piu' nessuno a guardarle. E fù tutto un treno "freccia rossa", mattina e sera, di autoscatti dovunque e comunque, tra un vanto ed una ingiuria, quel tanto che bastava a "MOTIVARE" quella patetica ed insulsa vetrina di orrore, scostumatezza, mediocrità e piccineria, superati solo dalla vanità e dalla frustrazione. Solo ora, ripensando a quelle due idiote criminali, che avevano anche osato coinvolgere dei minori consanguinei in quei loro patetici ultimi sospiri di una giovinezza ormai irrecuperabile, poteva PENSARLE RIDENDO, con un sorriso giovane, quello che non invecchia mai quando sei vittima e non un carnefice, quando certe schifezze non le hai fatte mai. E SI SA, CHE LE SCHIFEZZE INVECCHIANO."


"Erika"

"Finalmente era tutto chiaro per Erika. Ma, più di tutto, ne poteva parlare senza rivivere traumi, perchè la vera lettura di tutti quegli eventi catastrofici degli ultimi anni era ben diversa da quella iniziale. Sarebbero stati loro, i suoi "distruttori", i DEFINITIVI DESTINATARI di quanto di piu' RIDICOLO, PATETICO E FALLIMENTARE possa accadere nella storia dell'uomo. In termini Carrisiani "i veri mostri creano i mostri finti, perchè avendo qualcuno da poter "abbassare" impunemente possono aumentare il loro ego e sentirsi anche legittimati all'illecito nei suoi confronti. E così, ora, poteva finalmente ripensare RIDENDO a tutte le ignobili azioni di cui quella melma social l'aveva infangata per potersi sentire DIVERSA da colei che sarebbe dovuta "sembrare" fallimentare, ma che ora marchiavano solo chi la componeva, PER SEMPRE. Si ricordo' della manfrina quotidiana, sempre più ossessiva, giorno dopo giorno, della presentazione fotografica e descrittiva di padri e madri, fratelli e sorelle, figlie e figlie, cani e gatti, baci ed abbracci. Pose plastiche assurde con i sottotitoli EGOTICI per far brillare un VALORE E RAPPORTI IDILLIACI del tutto inesistenti. Pose a sirena od inquisitrici, ingiuriatrici o deridenti Erika. Un ODIO FREDDO poggiato sul nulla, tranne che sulla estrema NECESSITA' DI SENTIRSI qualcuno in una occasione piu' unica che rara. E fu tutto un susseguirsi di selfie sul lavoro, con le teste chine sulla scrivania, per dimostrare il valore professionale o con gli amici a brindare sorridenti e splendenti per sembrare fidati. Un TEATRO DI VITE a perdita d'occhio, smisurato ed infinito, dove ognuno aveva trovato nello schiacciare Erica la conquista di un centimetro sotto al suo tacco, così, per sentirsi piu' alti. Ma Erika non era una "suola", era una PERSONA, era LORO, ma loro non ci pensarono. La loro bassa autostima assetata vedeva in lei solo un oasi gratuita per saturare i vuoti dei loro fallimenti. Ma quell'oasi era anche un miraggio e sarebbe svanito lasciando solo un cartello scritto con il sangue: "Sono i tuoi diritti.Uccidimi e morirai". E fu solo il preludio all'inizio della fine."


"Valeria"

"Volevano FARE "LO SCANDALO" gli scandalosi DEMENTI CORROTTI. Come se fosse stata necessaria la notizia in Tv od una sentenza per tutto cio' a cui tutti "assistevano". SERVIVA SOLO la "corretta interpretazione" e quella arrivo' proprio dai loro GURU, che, come in tutte le sette, hanno lo scopo DI DISTRUGGERE chi all'inizio "bombardano" d'amore, stima e promesse. Ora capiva perchè appena riusci' di casa, dopo la sua lunga degenza, di cui avevano approfittato, la gente la guardava spesso spaventata, disgustata od arrabbiata per strada. Molti suoi conoscenti L'AVEVANO VENDUTA E SI ERANO VENDUTI per soldi, macchine, case al mare, cancellazione di debiti, negozi od altro e piu' di tutto per FAMA social e mediatica. Avevano acconsentito a costruire di lei una falsa IMMAGINE "DISTRUTTIVA" NEGATIVA, invidiosa, fallimentare, avida e parassita, da far colpire ed affondare dai "migliori". Erano andati a trovare ogni suo cavillo per deformare la sua vera natura agli occhi spettatori, trasformando donazioni in debiti, l'isolamento per la sua degenza in "nascondimento" complessato, la sua rabbia di dolore in"maledizioni di strega", le sue giuste e lecite critiche in diffamazione altrui per invidia. Invece gli unici degenerati degeneranti erano loro. Ma ORA SI SAPEVA. ERA UFFICIOSO, anche se non ufficiale. E ci fu una incetta di pellicole mediatiche che li smascheravano e giudicavano nella giusta e reale accezione delle loro azioni. Mai Valeria avrebbe pensato che la SUA GIUSTIZIA l'avrebbe avuta proprio dai mandanti di quelle persone fallimentari,che avevano avuto bisogno di abbassarla per sentire un valore che non avevano e che mai, dopo quello che le avevano fatto, avrebbero avuto."


"Dora"

"Aveva ragione il criminologo di setta quando diceva che "l'umiliazione" ORGANIZZATA, continuativa e che circonda la vittima, induce anche ad una autocolpevolizzazione ESAGERATA e PERFINO INFONDATA con falsi ricordi. Dora finalmente trovava un bel CONTRACCOLPO SCIENTIFICO ed INCONFUTABILE alla sua DIFFAMAZIONE DI "PETTEGOLA". Siccome la denigrazione copre UNA VITA INTERA, era previsto che il target avrebbe incominciato ad interrogarsi se era davvero colpevole di una certa accusa. La neuroscienza insegna che LE EMOZIONI, specie trumatiche, inducono a "tappare i buchi" della memoria, con immagini SUGGESTIONATE NON REALI. Così successe anche a Dora, una persona molto responsabile e sensibile e quindi ancor di piu' inducibile a sensi di colpa "fantasiosi". L'accusa era che lei avrebbe riferito di un ABORTO praticato da una amica a qualcuno, secondo le voci diffamatorie. Lo capi' dalle allusioni continue sui social a sue "presunte gravidanze" non portate a termine, mai esistite ma addebitatele "per punizione". Le piu' criminali si divertivano a postare sui social anche "fiocchi rosa" per calunniarla piu' chiaramente. Dora se lo chiese: "Ma avrò mai fatto questa cosa? Io non mi ricordo al 100 per cento, ma certamente no." . Insomma, se non fosse stata così in gamba ed intelligente avrebbe davvero potuto condizionare la sua memoria per tutte quelle pressioni traumatiche colpevolizzanti. Ma Dora era Dora e quelle insulse donne che l'avevano venduta e calunniata PER PLAGIARE i "partecipanti" alla "cosa", erano le INSULSE CHE ERANO e che finalmente tutti SAPEVANO."

"Carla"

"Il potere fa i suoi "giochi" ed il buon cittadino li combatte. Sempre così è stato e sempre così sarebbe dovuto essere. Questa è la meravigliosa vita dell'uomo, l'unica. La lotta tra il bene ed il male che crea il chiaroscuro della vita, dove il vincente assapora il miele della coppa del bene, condividendola con i suoi simili, perfino quelli ai piani alti. Ma queste donne concittadine che stavano perfino osando associare LO STUPRO ad una DIVISA dell'autorità CHE RAZZA DI FALLITE SCHIFOSE ERANO? E che razza di ASOCIALI EGOISTE? Non era la prima volta che queste orride cercavano di creare "ASSOCIAZIONI" MENTALI di cyberstupro alla figura dell'autorità, per creare LA FALSA PERCEZIONE agli "spettatori" che IL GOVERNO attuale lo stesse "APPOGGIANDO" come "punizione" di legge. Spesso sui social cercavano di pubblicare il post con l'allusione stupratoria vicino ad immagni di AUTORITA' GIUDIZIARIE, oppure facevano VERSI ALLUSIVI STUPRATORI diretti al passaggio di UOMINI "IN DIVISA". Queste streghe non volevano lo strupro su Carla, ma POSSIBILIMENTE SU TUTTE LE DONNE, ancor meglio PER LEGGE. Ma perchè altre donne dovevano PAGARE PER LA VITA SCHIFOSA E FRUSTRATA di queste donnacce? Loro avevano fatto una vita dissoluta e repressa in situazioni di violenza maschile e volevano FAR PASSARE ANCHE ALLE ALTRE LE LORO SOFFERENZE E LA LORO "NOMINATA", quelle che loro stesse si erano "volute". Subito a Carla venne in mente la Baniszewski, quella torturatrice assassina di una giovane in minorata difesa, anche sessuale, che i crimininologi definirono L'ASSASSINA DELLA "DONNA" come GENERE FEMMINILE e che inflisse alla vittima gli abusi e violenze subite dal marito. Si, erano proprio loro, le NEMICHE DELLE DONNE, almeno quanto delle SACRE ISTITUZIONI. LE NEMICHE, le uniche."



"Fiona"

"La nonnina lo aveva portato a "rinforzarsi" il carattere il nipotino? Sembrava che lo stupro cybernetico od allusivo "a distanza" rendesse il perpetratore "piu' insensibile" alla sofferenza, anche quella altrui, ovviamente. Una cara ed amorevole vecchina entrò nella frutteria appresso a Fiona con un bambino per mano. Ordino' una banana che il povero innocente fu costretto a mangiare lentamente di fronte a lei, con una esplicita allusione sessuale ingiuriatoria e diffamatoria dinanzi ai presenti riferita a Fiona. L'azione orrida e psicopatica mimitizzata in quella situazione normale e quotidiana assumeva un contorno ancora piu' ambiguo e nefasto. Si attendeva la sua reazione di rabbia e trauma o la sua accettazione passiva, invece lei era speciale. Si, lei era normale, il che in quella marmaglia adepta assumeva un aspetto eccezionale. Con sano istinto materno rivolse invece i suoi sentimenti al ragazzino palesemente traumatizzato seppur apparentemente sereno. Il suo sguardo la fissava senza vederla, l'ingiuriava senza odiarla. La vecchia, invece, sfogava impunemente la boria della sua frustrazione, palesemente godereccia. Un quadretto da manicomio criminale, dove le vittime erano almento tre: Fiona, il malcapitato nipote minore e gli altri clienti, costretti a subire quel plagio, dove perfino un abuso di minore viene incorniciato con il nastrino nel quadretto delle buone azioni. Insomma, c'era molto e tanto di piu' in una mattinata di ordinaria spesa dal fruttarolo".


"Flavia"

" "Attenta, che rimani fuori di casa!" le disse minaccioso.
"Attento tu, che sta "fuori di testa!" gli rispose amorevole."


"Antonietta"

" Antonietta non l'aveva ordinato quell'articolo, ma solo visualizzato. Scrisse alla ditta e questa rispose: "Lei ha ragione ma "in certi casi" si "PUO' FARE". Si riferiva a LEI, ovvero che per certe "persone" i DIRITTI E LA VERITA' si possono violare. Antonietta, tra lo sbalordito ed il divertito, le rispose: "No, è sempre cosi', almeno TRA I SANI DI MENTE." Non era un problema suo se il suo interlocutorie era CIRCUITATO."


"Speranza"

"Si ricordava di quanto i suoi aguzzini l'avessero in ogni modo indotta a "chiudere" anche INTERNET. "Ma chiudi tutto e cancella tutto! Stai serena e non ci pensare piu!". Certo, Speranza avrebbe cancellato anche le tracce dei loro abusi cibernetici e l'avrebbero isolata anche lì. "Ma smettila con questi social! E' colpa loro e colpa tua che ti fai influenzare lì sopra". Certo, così lei non avrebbe piu' potuto approfondire cio' che le facevano e comunicarlo agli altri nella giusta "interpretazione". L'unica cosa CERTA fu che IL POTERE LE CONSENTI' DI PARLARE, compresa L'ESPRESSIONE DEL PENSIERO CRITICO. L'unica cosa certa fu che tutto quello che SMASCHERO' lo trovo' su INTERNET E NELLE LIBRERIE, a disposizione di tutti. L'unica CERTEZZA che RIMASE fu quella delle PESSIME E GRAVISSIME "SCELTE" dei suoi concittadini. Speranza la speranza non la perse mai neanche verso l' autorità e FECE BENE."


"Angela"

" "Sei coraggiosa! Lo so che sei forte!"
La tipica frase del reo che vuole scaricare le sue colpe sulla autorità deviata abusante che sostiene, come fosse quella ufficiale e dalla quale ottiene ogni tipo di vantaggio e con la quale si fa grasse risate sulla vittima.
"Non ho bisogno di esserlo, non c'è mica "Mussolino" che devo fare la partigiana. Se ci fosse stato non credo che mi avrebbe fatto dire neanche una parola e tanto meno mi avrebbe messo a disposizione tanto materiale antifascista."
La tipica frase della persona sana ed evoluta che non è stata fottuta nè dall'uno, nè dall'altro."


"Barbara"

"Le errate associazioni mentali vanno di pari passo con l'ignoranza umana e la sua debolezza spirituale. Le VOLEVANO DISTRUGGERE IL NOME, ma lo fecero BRILLARE, inficiando i LORO. Usavano spesso il termine "barbaro" come aggettivo associato alla violenza crudele, mentre quella è solo una versione dispregiativa assunta nel tempo. Un puro caso sfortuito volle che ALCUNI BARBARI, il cui significato è solo "LO STRANIERO", furono spietati ed assassini. Erano gli UNNI DI ATTILA. Lo scopo era usare la tattica dell'ASSOCIAZIONE CEREBRALE "INVERTITA", quella che criminalizza la vittima, con il suo nome proprio di persona, puntando anche sulla RIPETIZIONE a "mantra" che la POTENZIALIZZA. Le capito' anche di vivere queste allusioni "manipolatrici" direttamente. Una sua aguzzina le disse che si doveva vergognare di portare quel nome, perchè significava "assassina". Detto dalla vera assassina fu davvero esilarante per Barbara. Non di meno sui social, una sua cyberbulla cyberstupratrice le invio' un messaggio ingiuriatorio in cui le associava bambole di Barbie, coinvolte in scenette offensive e degradanti, unitamente alla frase "fortunatamente ci sono poche poesie che USANO IL TUO NOME!". Invece non era così e PREVERT lo potrebbe confermare. Anche per il Paradiso il nome Barbara era proprio adatto alla situazione. Infatti, la santa con quel nome rappresentava al meglio quando di peggio si fosse scatenato in quella occulta e schizofrenica guerrra civile contro un inerme in minorata difesa, dove neanche gli attacchi sessuali furono evitati. Sicuramente Barbara era diventata una STRANIERA, nel senso che era una delle poche persone che si distingueva per non aver perso le sue sane capacità cerebrali e di giudizio. Insomma, dove volevano COSTRUIRCI UN MOSTRO BARBARICO, lei ci creo' una COSTELLAZIONE INTERA in BARBA ai suoi aguzzini."


"Sandra"

"Chi avrebbe scommesso su Sandra? Neanche lei. Un vero kraken tentacolare avventato su una donna sola ripiegata su se stessa.Un uragano nero e spettacolare senza scampo, almeno non per le donnicciuole che cercarono continuamente di sbalzarla e sballottarla senza pietà nelle sue spire cybernetiche . Eppure il miracolo avvene, come sempre, quando la FEDE E' INCROLLABILE anche di fronte l'ovvio, l'ovviamente immenso mediatico. Sandra, un fuscello sensibile e ferito in balia di onde anomale. L'avevano trattata come una Barbie, una bambola "usata", una cosa inanimata, come Sylvia Likens, ma con molti meno lividi sul corpo e molto piu' a distanza, comodamente sedute al loro computer. Loro DONNE, con altre DONNE, con figlie DONNE, con figlie MINORI DONNE. Donne che ci avevano messo la faccia, per mesi ed anni, ad umiliarla, deriderla e sporcarla nella sacralità piu' totale. Donne che sarebbero passate sul cadavere di una amica e sui diritti delle figlie pur di "apparire" come "le meglio", meglio di Sandra, pur di innalzare un autostima azzerata ed una vita matrimoniale sfigata. Ora tutte quelle gallerie infinite di foto indegne, scattate come cagne infette di perversione e dissacrazione, con linguacce spianate e tette schiacciate, con coni gelato da leccare e sederi all'aria, insieme alle loro "BELLE E BRAVE" bambine, tornavano tutte indietro come una mitragliata di boomerang diritto in faccia a quelle stelle cadenti. Faccie da fallite, sfigate nuove Baniszewski, la cui unica pubblicità ottenuta, alla lunga, fu solo quella di AUTODENUNCIARSI ED AUTOSPUTTANARSI sul pianeta terra del web. Ecco, quel caso di cronaca nera tornava stranamente sui social dopo 50 ANNI ad INDENFICARLE con chi erano VERAMENTE. Forse gli stessi mandanti contro Sandra lo avevano rispolverato, visto che l'obiettivo da mettere alla prova e distruggere erano proprio le sue aguzzine. Volevano fare lo scandalo sulla mucca pazza ed invece risulto' una nuova cronaca di un vaccaio multi età che fece vergognare madre natura di essere donna. E fu GIUSTIZIA."

"Sofie"

"Rimanevano sempre attassati quando lei se ne usciva con delle azioni spontanee ed immediate, che smantellavano tutta la loro torre di Babele alta fino al cielo, ma che della sua luminosità non aveva proprio nulla. Così, quella mattina, suo marito rimase messo all'angolo mentre Sofie lo fece scendere dal luogo di lavoro per portarlo sotto la stazione dei Carabinieri. Era stanca delle sue allusioni sottili e devastanti, perfino davanti alla torta di compleanno, che gli aveva preparato quella mattina, come se potesse contenere miscugli velenosi di strega. Stranamente l'assassina voleva portare la sua vittima dall'autorità giudiziaria e lui non volle salire. Solo nella vita di Sofie le cose erano tutte a testa in giu'. Ma le cose al contrario sono perfette per i bugiardi. Come ogni narcisista era un gran simulatore, perfino con chi sa la verità e la sta guardando in faccia. L'occasione di poterla colpire impunemente, anche insieme ad altre persone della sua vita, per avvalorare le calunnie sulla sua pochezza ed avidità inesistenti era troppo grande per non coglierla al volo. Alle sue spalle inconsapevoli l'aveva accusata di volerlo uccidere per riscuotere la sua assicurazione sulla vita. Lo fece diffamandola a sua insaputa davanti al mondo intero, per ucciderla socialmente, in qualsiasi punto dell'emisfero. La sfotteva spesso indicandole dove avesse messo le relative carte se gli fosse successo qualcosa. Sofie, ovviamente, non capiva nulla. Ma il "pubblico" occulto della "cosa" non lo sapeva o almeno non con certezza e lo SHOW del "povero martire" CONTINUAVA, tra dialoghi su tombe e cimiteri qui e là. Ma l'unico assassino era solo lui. Un sadico che godeva a camminarle affianco, mentre la gente lo beatificava con lo sguardo incrociandoli, perchè non l'aveva denunciata per AMORE e GENEROSITA'. Non l'aveva denunciata perchè era una accusa falsa. IL SUO OMICIDIO di Sofie, invece, era vero, pubblico, lento, crudele, a distanza di sicurezza, ipocrita. Era quello sadico torturatorio di setta della "sedia bollente", dove una vittima deve subire qualsiasi accusa anche falsa da una moltitudine, non puo' difendersi e deve subire in silenzio qualsiasi tortura fino alla morte. Era il "gioco" della Baniszewski, riproposto occultamente per menti perverse ed avide di guadagno sul sangue sacrificale del prossimo. Non aveva mollato Sofie, seppur schiacciata in quel gioco perverso per malati di mente. E la torre di babele inizio a vacillare sotto un cielo che si squarciava di luce tra le pagine ingiallite di cronaca nera."

"Lalla"

"Come si lascio' sfuggire una delle sue "vecchie" carceriere: "Ma è una una situazione quotidiana!", riferendosi a quella che la rendeva molestatrice appena Lalla metteva piede fuori, ma si celava dietro un comportamento ordinario. Infatti, la porta di casa sua si apriva, ma appena lo faceva scattavano gli impedimenti in minacce ed ingiurie allusive, che rendevano ogni suo passo una vera e propria corsa ad ostacoli. Così la tenevano prigioniera con veri e propri impedimenti, mimitizzati in azioni quotidiane, messi in atto dai suoi tre condomini. La sua villetta a due piani, quadrifamiliare, un tempo simbolo di tanta civiltà e tranquillità si trasformo' in un covo di sequestratori. Non c'erano solo piedi, ma anche bocche che la rispingevano in casa, perfino se usciva fuori al balcone. Quei criminali avevano creato delle associazioni neurolinguistiche, anch'esse finalizzate a sensibilizzare la vittima a minacce o molestie "nascoste" in espressioni vocali normali, come un tossito od in parole "chiave" per identificarla allusivamente ed ingiuriarla. Era come se avessero costruito una cuccia per metterci un cane dentro. Ma la casa di Lalla non era un canile e gli unici cani erano loro, sempre pronti ad eseguire qualsiasi comanda padronale al lancio del "croccantino". Sbavanti e ringhianti, addestrati alla "presa", sequestravano costantemente Lalla, divenendo, paradossalmente, i suoi schiavi ossessivi ed ossessionati, almeno quanto erano servi dei loro mandanti. La vita della loro vittima era limitata, ma la loro era divenuta una vita DA CANI."


"Lunetta"

"La sua cittadina era davvero simile all'Avechot carrisiana. Una confraternita misogina dove le violenze familiari sulle donne rimanevano NON DENUNCIABILI per volontà popolare tacita. Un paesello dove il matrimonio serve solo a consolidare "gruppi" procreativi e di "mutua assistenza" ed essere uno "status symbol" di "realizzazione". Poco importa l'amore e la felicità. E cosi' quei patologici nuclei sociali repressi ad un certo momento esplodevano: i mariti con le mazzate e le mogli con le corna. Di conseguenza L'UOMO ODIAVA LA DONNA FRUSTRANTE E LA DONNA ODIAVA LA DONNA LIBERA, quella non vincolata in quel legame fittizio ed opportunistico, privo della vera realizzazione e serenità. Lunetta se ne accorgeva subito quando i suoi molestatori la pedinavano: tutti sguardi privi di considerazione della donna, indipendentemente da lei. Occhi spenti ed asessuati. Quando si alternavano per il quartiere con "tossiti" od altre azioni "mantra" persecutorie di setta, se li poteva chiaramente immaginare: almeno qualche volta, invece di "sfogare" la frustrazione con "mugliere" e "maritozzi", la riversavano su Lunetta, la donna sequestrata all'attico, quella con la quale si resta "comodamente" pure IMPUNITI. Insomma, anche la misogenia, la faceva da padrone in quella terra ormai infetta del peggio dell'animo umano, quello che è stato legittimato ad uscire."


"Luna"

"I giovani marchesi De Sade "a distanza di sicurezza" nel suo quartiere pullulavano, "passandosi il testimone" l'uno con l'altro. Addestrati da adulti sadici "a pagamento", erano cresciuti con "la ragazza della porta accanto" sequestrata da anni, come la cosa piu' normale del mondo. Come i giovani mostri Baniszewski, erano dediti a farla sentire "un CANE" al guinzaglio. Avevano preso una cagna e gliela facevano trovare messa fuori la porta a guaire mentre Luna ci passava davanti o urlavano sotto il palazzo: "A cuccia! Zitta, zitta!" oppure "Obbedisci!" strattonandola per il collare. Erano MOLTO FIERI di essere cio' che erano: MOSTRI, come la cronaca ed i criminologi definirono quelli come loro. MOSTRI CHE GENERANO piccoli MOSTRI. Violenti anche con il loro cane, che USAVANO A SCOPI CRIMINALI, senza scrupoli di farlo anche soffrire, erano I BOSS DEL QUARTIERE. Erano escrementi "dorati" nel "gioco" pubblico, per attrarre piu' persone possibili ad emularli. Il gran chiasso di motorini e di auto di grossa cilindrata, ottenute per la tortura psicologica di Luna ,erano una seduzione per altri giovani edonisti emulatori. Il vantaggio economico unito alla FAMA mediatica di "giovani giustizieri" di Luna, accusata di ogni falsità, da cose banali come "bucargli la palla" ad "altro" molto piu' grave, erano MODELLI di "vittoria" per tutte le menti deboli e plagiabili dei partecipanti alla "cosa". Insomma, dopo cinquanta anni, il terribile crimine americano si riproponeva con un pubblico e delle modalità accresciute e piu' sofisticate, ma IL DEMONIO ERA SEMPRE LO STESSO."


"Lucina"

"A volte si consente ad un ragno di costruire la tela perchè è destinata proprio a lui. E così fu per le "Gertrude" di Lucina. Come l'infame assassina americana, loro godevano nel far sentire dissacrata e pornografizzata, continuamente ed in pubblico, Lucina, attraverso una tattica neurolinguistica torturatoria. Le varie topesse di quartiere si alternavano, nascoste come tutti i ratti dentro le loro case e dietro le loro persiane, nell'ansimare, con versi inequivocabili, al fine di far sentire ripetutamente esposto ed umiliato sessualmente il loro bersaglio umano. Creavano in lei una associazione emotiva ripetuta al cyberstupro di cui era vittima da tempo, sostenuto dalle stesse sul web. Un crimine sessuale informatico, organizzato con immagini e video intimi rubati e diffamati in rete, attraverso un "copia ed incolla" di maiale e porci frustrati e sadici, che si proponevano come semplici PUNITORI di fantomatici reati della vittima. Esattamente come nel caso della Baniszewski, che godeva sadicamente nell'esporre nuda o nel suo autoerotismo, contro la sua volontà, la povera Sylvia davanti ai figli e ragazzi del quartiere, per farla deridere ed umiliare e malgiudicare, con la scusa di PUNIRLA per qualsiavoglia bazzecola o falsità. In effetti, cambiavano solo le modalità, ma la psicologia criminale e le tattiche erano davvero identiche. Lucina non sapeva quanti ingenui o stolti avessero potuto non riconoscere in queste donnacce, prostituite al potere sovversivo di turno, la figura criminale della cosidetta "MADRE TORTURA". Certamente, sarebbe successo, perchè i paradossi sono destinati a dissolversi nella realtà. A volte si consente ad un ragno di costruire la tela perchè è destinata proprio a lui."



"Maura"

"Quella infiammazione coccigea le sarebbe costata molto, ma non per la patologia in sè. La sua temporanea difficoltà a sedersi e muoversi la fece mettere totalmente nelle mani del marito, anche da un punto di vista ginecologico. Fu lui a raccoglierle i campioni per delle analisi di controllo in merito. Prima, dal risultato le fu diagnosticata una infezione ed il coniuge le suggerì una terapia, inducendo ad un effetto caustico genitale dagli effetti devastanti. Poi da una accertamento, che lei fece personalmente e piu' approfonditamente, risultò una patologia inesistente. L'avevano fatta ustionare ed inutilmente. Non solo. Lui le diceva che non c'era niente e che era solo un fatto psicologico da stress ed al limite sarebbe stato utile uno psicologo. Il maritino la costringeva perfino a sedersi sul dolore, spacciandola per una debole ed esagerata. La vedeva consumarsi giorno per giorno per quello che le stavano facendo e godeva nel simulare di non sapere niente e fare finta di niente. Vista l'infondatezza della prima analisi, Maura ignara di tutto, continuo' con nuovi accertamenti e la collaborazione del coniuge. Risultò un altro genere di infezione, anche questa smentita da successive nuove analisi. Purtroppo, anche per questa errata valutazione fu data una terapia orale eccessiva, che la indusse a dolori atroci ed ad una forte debilitazione. Non solo, ma la suocera si divertiva a mostrare la scatoletta di quella medicina, facendo finta di doverla prendere per lei, al fine di farla sentire SPORCA di MALATTIE VENEREE, che non aveva, ma di cui sicuramente l'avevano DIFFAMATA NEL "GIOCO". Lo scopo era quello: IL PIACERE DI FAR SOFFRIRE E DI ABUSARE fino alla MORTE con l'astuzia di colpevolizzare l'incolpevolizzabile e l'inesistente. C'era satana nella sua vita e non era lei. Lo MALEDISSE quando lo capi' e fece bene perchè del MALE SI DICHIARA sempre LA PRESENZA."


"Fausta"

"Si ricordava sui social, quando un suo amico, trasbordante di stima per lei, all'improvviso incomincio' a postare foto di una ex casa chiusa di una famosa certa capitale europea. "Il gioco", purtroppo per Fausta e fortunatamente per il potere che lo organizzava al fine di trovare tutte le menti perverite e deboli del pianeta, quelle che torturerebbero qualcuno, anche diffamandolo, SMASCHERO' ANCHE LUI, la sua vera natura. Così, a loro insaputa, fecero OUTING di essere "giocatori" in un crimine calunniatorio, quelli che parlavano della sua casa, come un probabile luogo di una qualche perdizione. I commenti si sprecavano dal social al pianerottolo o davanti al portone, dove le pettegole delinquentone di turno alludevano a "uomini" o "sigilli". L'uniche PROSTITUITE, con un bel SIGILLO AL CERVELLO, erano loro, come chiunque accetta di ACCOMPAGNARSI AD UOMINI PER VIOLARE ED ABUSARE LA VITA SESSUALE DI UNA DONNA E DIFFAMARLA al fine OTTENERE UN QUALSIASI VANTAGGIO, ECONOMICO O SOCIALE. Il tutto spiandola e sapendo benissimo che erano falsità. MENTIVANO SAPENDO DI MENTIRE, ma la dovevano "punire" per i suoi "pensieri" o qualche "opinione personale" privata che aveva osato esprimere nei suoi diritti. Si ricordava di quando una sua pseudo amica "giocatrice" le disse: "La tua casa è troppo CHIUSA e buia. Apri un po' di piu' le finestre." Si ricordava di quando sorridendo e capendo benissimo l'allusione ingiuriatoria di quell'essere subumano, rispose: "Non è necessario. Ci sono io che brillo. Io sono LUCE ed illuminero' molte, molte SITUAZIONI OCCULTE che vorrebbero avvinghiarla nelle tenebre la mia dimora!". E cosi' fu."


"Clarissa"

"Sapeva che era un uomo arido ma non pensava fosse squallido fino a quel punto. La gente parla sempre degli sconosciuti che si incontrano sui social, quando nessuno è piu' sconosciuto di chi conosci da sempre. Con i primi rimani sulla difensiva, dai secondi non ti proteggi mai abbastanza. L'aveva portata in un "parcheggio" a parlare, il suo "giocatore" numero uno. Clarissa non ci fece caso. Il pervertito sicuramente godeva anche proprio di questo. La vittima non sapeva neanche di esserlo. Suo marito, prototipo di narcisista manipolatore maligno, era stato "prescelto" proprio per tale caratteristica in quella RIPRODUZIONE DEL CRIMINE contro Sylvia Likens. Qualcuno ricostruiva quel sadico ordito omicidiario per proporlo alle masse, anche via internet. Bastava trovare i criminali giusti e la vittima vulnerabile giusta. Clarissa incomincio' a capire qualcosa, quando la madre del marito si mise a parlare del cinema di quel parcheggio ed a raccontare che l'ultima volta che ci era andata aveva visto delle donne prostituirsi nell'ombra tra i sedili. Quando poi un altra "giocatrice", sua falsa amica, la porto' proprio vicino a quella piazzetta, facendo un persorso di strada che non era quello che dovevano fare per raggiungere la loro meta, capi' definitvamenete che la stavano INGIURIANDO E DIFFAMANDO DI PROSTITUZIONE. Era proprio il meccanismo "privacy o falsità - colpevolizzazione - punizione torturatoria", come nel "gioco" distruttivo di setta, utilizzato anche in vari crimini familiari e di quartiere di cronaca nera. Come tutte le persone non malvagie, Clarissa era lenta nel vederlo in male, ma quando lo capiva per lui non C'ERA SCAMPO."



"Gioia"

"Meno male che NON ERA "FRISCH", altrimenti sarebbe stata la "ragazza della porta accanto" e non ce l'avrebbe fatta. Fortunatamente era la VECCHIA DELLA PORTA ACCANTO e questo le diede la forza, la maturità e l'istinto materno di SMASCHERARE quegli PSICOPATICI CRIMINALI E PEDOFILI MERCENARI dei suoi aguzzini. Mai fu tanto grata alle sue rughe! Beati i 50 anni che aprono il mazzo al maligno e tutta la sua cricca di sfigati! Beate le cinquantenni di valore alle quali il demonio la proposta indencente sa che è inutile fargliela! Quelle streghe delle sue persecutrici sui social avevano anche osato spacciarla per una che INVIDIA LA GIOVINEZZA AI GIOVANI o li CONCUPIREBBE ALLA "MILF". Quelle vecchie e giovani giumente avevano messo in evidenza sulle loro pagine social dei post contenenti i commenti di Gioia in cui lei casualmente parlava dei giovani. Lo scopo era far mal interpretare i pensieri di Gioia ai loro lettori ed indurli a partecipare AL "GIOCO" DELLE INGIURIE per le presunte "colpe" intime e personali della loro vittima. Invece Gioia li amava i giovanì, non ne invidiava nulla e LO DIMOSTRO'. Tanto meno li concupisceva, visto che il suo ultimo amore era un uomo di mezza età, canuto e senza alcuna particolare prestanza fisica giovanile. Ma il "gioco" era così. La demonizzazione e manipolazione dell'intimo e personale era il PROPULSORE affinche' quel vaccaio, complice di uomini pervertiti e criminali, potesse TENER VIVO "IL GIOCO" ED INFETTARE TUTTO IL WEB. Questo, infatti, curioso ma ignaro delle reali conseguenze, li avrebbe seguiti, rendosene complice. Insomma, le vere invidiose dei giovani, che li inducevano al crimine ed alla perversione, privandoli della loro PUREZZA E FRESCHEZZA, risultarono loro, almeno quanto le vere MILF. Non mancavano, infatti, una bella quantità di vecchiardone che si sbizzarri' a proporsi ANCORA SESSUALMENTE APPETIBILE, anche ad una utenza giovanile, super FIGHE e super CURATE, per cercare di dimostrarsi SUPERIORI a Gioia. Insomma, giovando giocando, furono loro a pagarne lo scotto peggiore."


"Katia"

"Era davvero il Paese della meraviglie di Alice, ma le ALICI ERANO LORO. Si VERGOGNAVANO DI ESSERE INTELIGENTI, CRICI ED UMANI. Avevano paura di essere i MIGLIORI, quelli che si SAREBBERO SALVATI, ma non se ne accorgevano più. Erano come diamanti inconsapevoli in una cloaca, quelli che a volte BRILLAVANO nei confronti di Katia. Una volta erano azioni comuni, ora sembravano EROICHE. Quando l'interlocutore era molto umano ed intelligente soffriva a farle del male per qualche momento, poi si riabbandonava alla degenerazione per seguire tutti gli altri nella fogna. Loro erano l'ultima grande bellezza e non se ne rendevano conto. Loro erano le ultime scintille della vera potenza divina umana e si spegnevano come cerini al soffio del comando, dimentichi del loro potere. Così, in mezzo a tanto deserto di uomini ombra, ombre di se stessi, emergeva, di rado, un aura attorno a qualcuno. Quella mattina, schiacciato nella ressa del solito teatrino per dementi incoscienti, un ragazzo delicato ed educato, con lo sguardo azzurro cielo sorridente, la guardo' negli occhi offrendole un consenso tacito di comprensione e condivisione. Poi, repentinamente si freddò e si bloccò al punto da non riuscire piu' a parlarle perchè si era reso conto che la stava trattanto bene, mentre "l'ordine" era di fare il contrario. Era l'ordine nel "gioco" di setta della "sedia che brucia", dove la vittima è circondata e tutti le danno contro, finchè non si abrutisce e piega anche lei il capo, come un cerino bruciato. Ma Katia in quel Paese di Alice, ci stava con i piedi per terra e la testa lucida, quella che sa che i paradossi sono vissuti normalmente solo dalle persone anormali. E non potette far altro che starli a guardar,e lanciandogli uno sguardo compassionevole, mentre si autodistruggevano sorridendo come un fiammifero che si lascia bruciare."


"Alessia"

"Ormai Alessia era placida nella sua andatura solenne per quelle strade abbandonate da Dio, perchè i suoi concittadini Lo avevano abbandonato.Quando le cose degenerano le persone se la prendono sempre con Lui, mentre sono LORO che hanno perso la strada della rettitudine e quello che succede è COLPA LORO, proprio di TUTTI, se sono "TUTTI INSIEME". Così un "paladino della difesa della donna", vicino a lei in un negozio, blaterava come un "cortocircuitato" che era colpa del potere se c'era ancora il razzismo,visti alcuni provvedimenti governativi non troppo ortodossi nel trattamento dei clandestini. Si riferiva, in particolare, ad un "presunto" fatto di cronaca in cui si discriminava una donna di colore. Alessia gli sorrise e gli disse: "Il razzismo è finito da quando gli italiani sbavano per le modelle di colore e venerano i calciatori neri. Per quanto riguarda la difesa di una donna, invece di guardare a quello che succede a mille chilometri, sarebbe meglio tutelare quella che sta a cento metri e sta subendo cose molto piu' gravi. Non è colpa del potere quando è ignobile,se è il cittadino a dimostrarsi ignobile." Il signore incomincio' a scurirsi in volto per la rabbia di essere stato candidamente "smontato" come un lego, proprio da una donna sulla quale voleva "montare" la solita calunnia allusiva di razzismo. Stizzito ribadi': "E' colpa del potere.". Alessia ribadi': " No, il potere è sempre nostro. Decidono i cittadini ogni volta che accettano di appogiarlo nell'illecito". Un gelo calo' in quel luogo, bloccando le lingue di persone che avevano capito i loro errori, anche nei confronti di Alessia, ma ormai non potevano piu' uscirne perchè l'avevano fatta davvero TROPPO SPORCA LA CAZZATA, tutti, ma proprio tutti."


"Ilaria"

"Se la godevano molto i suoi persecutori quando simulavano di autarla perfino chiedendole se si voleva trasferire all'estero per evitare cio' che stava subendo. Ridacchiavano nell'antro oscuro della loro anima nera, ben sapendo che lei era diffamata in tutto il mondo. Se la spassavano nel recitare lo sguardo umano mentre erano complici dell'azione piu' disumana: colpire un consanguineo inerme prendendolo anche in giro. Ma quella era la loro VISIONE, quella dei PAZZI, quella che fa comodo al CRIMINALE. Se una persona inerme è in pericolo in tutto il mondo vuol dire che è il MONDO DIVENUTO follemente PERICOLOSO e questa è una SUA PERDENZA e non di chi dovrebbe muoversici attraverso. Ad Ilaria, SANA E BRAVA, non interesso' prendere in considerazione, quindi, una tale ipotesi poco interessante e riduttiva. Lei fece le SCELTE GIUSTE. Non era PAZZA, non era una CRIMINALE, Ilaria. Lei vedeva cio' che i ciechi intorno a lei non vedevano, pur avendo gli occhi sani."


"Biancarosa"

"Noi non siamo come lei!".
"Si, fortunatamente per lei e sfortunatamente per voi."
La rosa bianca VIVE E VINCE. SEMPRE. Vive nella EVOLUZIONE, l'unica vittoria umana, che rappresenta e che lascia ai posteri eternamente."


"Sandra"

"Adorava quando le pellicole internazionali li SPUTTANAVANO, proprio quelle dei loro padroni a "croccantino" che li avevano addestrati a sbranare. Provava un orgasmo da urlo intellettuale e spirituale ed una pace interiore beata. Si sentiva in paradiso, anche se l'avevano messa in un inferno, perchè i diavoli erano loro. Ed era destinato a loro ciò che con tanta dovizia e continuità si erano scavati in casa sua: LA LORO FOSSA. Era la peggiore, quella che non si vede subito, quella che non si immaginerebbe mai per sè quando si è gli assassini. Ora gli spiegavano BENE la vera NATURA E le CONSEGUENZE delle loro immonde azioni, che avevano accettato di fare su donne inermi come Sandra. NO. IL POTERE NON ERA CON LORO, NON LO ERA MAI STATO. Se lo erano CREDUTI, come tutti gli sfigati, quelli scelti proprio perchè lo sono e la cui rabbia puo' fare da perfetto propulsore alla violenza in cervelli deboli. Sandra pensava agli "SFOGA PARTY" che, spesso e da anni, giovinastri di ogni risma facevano sotto il suo palazzo, anche con adulti, i LORO "MENTORI" in quel programma di legalizzazione del crimine. Una volta arrivarono ad accendere perfino un falò ed a danzarci attorno, tipo le streghe e stregoni di salem. Le notturne risate demoniache e le urla cafone, i rumori molesti e vandalici "spacca vetri ed abbatti cartelli stradali", specie per la pratica della "Interruzione del sonno" tipica di setta, addestrava quei giovani gangster alla normalità dell'anormale e gli lordava l'anima ed il cervello. Lo "sfogo" era palesemente NON TERAPEUTICO, visto che OGNI GIORNO DIVENTAVANO sempre piu' cinici, sadici e mercenari. Gli adulti li ingannavano e li addestravano all'autodistruzione, spartendosi con loro il ricco bottino. Una accozzaglia di falliti, ora ancora piu' falliti, quelli preferiti dal potere per far fallire anche gli altri che li seguono. Il potere li adorava perchè loro lo adoravano e nella loro venerazione si perdevano, meritando la fine loro destinata. Sandra non venerava nessuno, ma adorava quelle pellicole che palesavano la PERDENZA E LA RIDICOLEZZA di quegli "sfoga party", dove la neolingua sostituisce "sfogo" con "omicidio", Ed eccoli li': LA vera GRANDE BRUTTEZZA, SPUTTANATA in prima serata."


"Babra"

"Che fine ti faranno fare! Io certamente no! " le disse ghignando.
"Tu sicuramente, si. Una fine peggiore ti faranno fare, quella che assistendo passivamente alla mia, DIVENTERA' LEGALE. Dove io ho subito un crimine, tu sei il criminale." rispose lei sorridendo.


"Serafina"

"Fu terribile quel "siamo tutti, tutti, eh!" dettole, SORRIDENDO come una SUPER STAR NAZIONALE, da quel gruppo social che la cyberbullava e cyberstuprava da mesi per farla SENTIRE IN TORTO, essendo tutti d'accordo nel farle del male. Fu incredibile capire, poi, che quel "siamo tutti, tutti, eh!" non avrebbe fatto sentire più in torto nessuno, quando qualcuno avrebbe fatto del male a LORO. FU UN BEL MOMENTO per Serafina. RISE MOLTO."


"Katia"

"Non era la prima volta che la volevano specciare per ladra, di portafogli in particolare. L'addestramento di quei minchioni dei suoi abusatori era minuzioso e tenace, cosi' che gli effetti distorsivi delle loro capacità cerebrali ed umane potessero fare il giusto "SUPER TILT" naturalmente. Come diceva la Stasi "quello che si ottiene con la coercizione è momentaneo, ma quello che si ottiene con l'adulazione è definitivo". Quel ruolo di pseudo "giustizieri" al pari di "San Michele con la spada di fuoco", portava il loro ego ed i loro istinti a distaccarsi da un giusto elaborato logico, realistico ed etico, quello necessario ad una efficace comprensione dalle future conseguenze delle loro minchiate. Così, si divertivano e si beatificavano delle frequenti allusioni calunniatorie nei confronti di Katia, lasciando delle borse aperte vicino a lei casualmente o facendo finta di non trovare piu' il portafoglio. Una volta perfino il cognato e la sorella, due consanguinei giuda e partecipi al suo massacro, simularono il "teatrino" delle monete mancanti dal loro portamonete davanti a lei. Gli piaceva "recitare" quelle scenette, come a tutti i bugiardi cronici. In quella pantomima fecero finta di accusare la cameriera e di volerla denunciare. In quel caso, oltre all'ingiuria calunniosa allusiva, c'era anche la minaccia di una azione coattiva infondata. Ma a Katia basto' usare la logica per uscire fuori dai loro paradossi criminali, dicendo: "Spero che quella non vi abbia sentito dire che la legge non esiste piu', altrimenti l'avete legittimata!". Infatti, quella coppia criminale per non aiutarla legalmente nella sua situazione, diceva sempre che "ormai" il mondo del diritto era finito. Loro rimasero attassati e messi all'angolo dalla loro stessa idiozia. Katia rideva, uscendone fuori con la sua intelligenza. Nessuno aveva rubato niente a nessuno. Erano solo loro ad aver perso cio' che era piu' prezioso per un essere umano e NON ERA STATO RUBATO, LO AVEVANO CONSEGNATO."


"Sofia"

"Se li erano fatti bene i "conti". Ma li avevano fatti senza "l'oste". Erano sicurissimi all'inizio. Ma è PROPRIO QUANDO SEI SICURO CHE VIENI FOTTUTO. Avevano "FATTO LO SCANDALO", nel senso che lo avevano FATTO proprio LORO, ovvero lo avevano PIANIFICATO loro su Sofia. Avevano rubato sue immagini intime e le avevano diffamate in rete, spacciandole per messe da lei su SKYPE. Ovviamente era a FIN DI "BENE", per punirla delle sue "CRITICHE PRIVATE". A parte che la critica riservata era un diritto e perfino un dovere ed a prescindere che bisognava vedere se era VERA, su esseri capaci di tali IGNOMINIE CRIMINALI, ogni CRITICA, anche la peggiore, SAREBBE STATA perfino RIDUTTIVA. La loro sicurezza principale partiva dal fatto che le ERA NEGATA LA DIFESA E PERFINO LA CONOSCENZA STESSA di cio' che la coinvolgeva, potendo dire TUTTE LE MENZOGNE E VERITA' FALSIFICATE su di lei. Sofia le scopri' per caso e per tenacia, ma è con la TENACIA che VINSE. Se li erano fatti bene i "conti". Avevano pensato: "E quanto puo' resistere? Qualche mese? Si chiuderà in casa e butterà le chiavi, si leverà anche da internet e poi si suiciderà. Ci facciamo i nostri belli introiti economici e sociali mentre le BRUCIAMO IL NOME E COGNOME ED ANCHE L'IMMAGINE in tutto il mondo. Le nostre menzogne non le potrà replicare e smontare durante quel poco che sopravviverà, anche perchè la sofferenza indebolisce. Intanto, ci ESALTIAMO I NOSTRI di NOMI, come sue povere vittime, che si sono fatte solo giustizia e che l'hanno fatta anche alla NAZIONE.". Ma i conti li avevano fatti senza "l'oste", ovvero sottovalutando le capacità intellettive ed animiche di Sofia. E le cose andarono nell'esatto CONTRARIO. Furono loro a BRUCIARSI I NOMI, mentre quello di Sofia sarebbe rimasto brillante nella storia. Il nome di una donna capace di difendersi da sola e di riuscire a smontare tutta la valanga di calunnie prezzolate su di lei, senza trasformarsi in una criminale come loro. Furono loro a fallire portandosi dietro tutti quelli che li avevano sostenuti, in un effetto onda di cattiveria ed illegalità che devasto' il mondo intero. E' proprio quando sei sicuro che vieni fottuto e futtuti rimasero NEL PIU' GRANDE SCANDALO della STORIA DELL'UMANITA'."

"Alessia"

"Non era la prima volta che le chiedevano dove erano i suoi familiari ed i suoi amici, quando chiedeva aiuto per questioni legali, perfino a professionisti. Per loro lei era "un altra cosa". Con lei violare la propria etica professionale non era una macchia, almeno quanto violare le leggi della logica non era una penalizzazione delle loro laureee. Lei faceva una domanda che rispettava il diritto e loro le rispondevano con una soluzione "mafiosa". Non credeva, Alessia, che si doveva tenere le amicizie per "delinquerci insieme", eventualmente. Non credeva che dovesse subire legami patologici familiari per vedere difesi i suoi diritti di legge. Loro le volevano far PESARE che la mancanza di "COMPLICI" nella sua vita LE VIETAVA L'ACCESSO ALLO STATO DI DIRITTO ed era un FALLIMENTO tutto SUO. Se lei fosse stata "piu' brava" con i suoi amici e consanguinei, loro l'avrebbero aiutata con azioni da "camorristi" per difenderla o le avrebbero potuto aprire le porte della giustizia "per grazia ricevuta"? Insomma, ERA COLPA SUA. In realtà, lei lo era stata "troppo", ma troppo buona. E se i suoi amici e parenti non la sostenevano o la denigravano perfino, era solo perchè appoggiavono i suoi aguzzini per guadagnare sulla sua pelle ed incrementare le richieste di amicizia su facebook. Insomma, era ancora TROPPO BUONA, visti i maestosi tornaconti che stavano ottenendo sulla sua pelle. Tutti loro si volevano illudere che Alessia era "un altra cosa", un mondo parallelo paradossale, invece era proprio "LA COSA", quella determinante nelle vite di ognuno, anche se in maniera invisibile ed indiretta, come il battito di ali di una farfalla in una parte del mondo che causa un uragano ai suoi antipodi."


"Alberta"

"Era uscita apposta, questa volta. Girò tutta la città. La voleva vedere questa SAVANA, per cui tutti si sentivano legittimati ad attaccarla PER SOPRAVVIVENZA, perchè ormai LO STATO DI DIRITTO ERA FINITO e valeva solo la FORZA. Alberta voleva capire la vera natura di quelle strane alleanze sorte in quegli ultimi anni, davvero improbabili, tra chi la attorniava. Una ferrea collaborazione "distruttiva" contro Alberta tra coppie disastrate. tra famiglie disgregate, con amici schifati, tra casalinghe e cameriere, tra gli amici del bar o dell'insegnante con gli alunni in classe. Si autodefinivano alla stregua della "unione che fa la forza". La forza contro chi? Una donna inerme? Verifico' per prima il tribunale. Era aperto! Un via vai di avvocati e di parti in causa si estendeva come un formicaio attorno al grande edificio. Allora loro la adivano la legge? Per loro il processo esisteva? La cosa era sospetta. Fece piu' attenzione per strada e noto' una cospicua presenza di auto dell' autorità giudiziaria che perlustrava accuratamente ogni centimetro del selciato cittadino. Le solite divise e nessun militare. Allora le forza dell'ordine repubblicane erano ancora attive? I sospetti incominciarono ad essere certezze. Nessuna savana nel raggio di cento metri. L'ultimo banco di prova erano i passanti per strada. Con molta dovizia di particolari, li scruto' nei visi e nelle mani per trovare tracce di paura od una qualche arma tribale per difendersi sul terreno ostile e pericoloso camminando in aperta foresta africana. Insomma, nessun colpo di stato e nessun ambiente selvaggio ed insidioso. Ormai era evidente, LA SAVANA era solo un "ALIBI" per essere CRIMINALI ED ASSASSINI IMPUNEMENTE e per SCIACALLARE persone indifese. Se ci sarebbe stata davvero una savana, sarebbe stata quella che stavano creando loro."


"Filippa"

"Ormai era un fuoco incrociato tra i social e la realtà. Il popolo la spiava e glielo faceva capire sul web. Seguiva anche i suoi molestatori e commentava. Probabilmente violava anche i suoi pensieri. Una trappola mortale, per loro. La peggiore, perchè la piu' insidiosa, quella che sembra per un altro. Vedevano che in privato si alterava con la sua amica che la stava cyberbullando su facebook. E si meravigliavano se, quando la incontrava per strada, mentre quella la pedinava, non fosse maleducata con lei o l'aggredisse, mentre si limitava a parlarle, attendendosi un confronto. Ma la setta è cosi', CUOCE I CERVELLI a fuoco lento e con "ricettine" credibili. La giusta percezione delle azioni si manifestava completamente alterata. Un comportamento normale era spacciato per uno atipico e viceversa. Era "sano" che una persona nel contatto sociale SI CONTROLLASSE E SI PONESSE IN MANIERA LEGALE e non come gli passa per la testa. Non era IPOCRISIA, era essere PERSONE CIVILI. Alla fine, fù chiaro che tutta la loro invasione di Filippa, concessagli impunemente, era solo strumentale alla loro perdenza. Una verità che manifestava se stessa mentre pensava di spiare e violare un altro."


"Francesca"

"Francesca fu l'unica a dire la verità ai giovani ed ai bambini. Era paradossale che proprio la loro vittima lo facesse, invece di chi li doveva tutelare ai piani alti come ai piani bassi in ambito familiare. Ma Dio è cosi', come la verità. Trova sempre una strada per manifestarsi ed uscire, spesso la più improbabile. Questo e solo questo rende la vita una cosa meravigliosa. La possibiità di stupire e stupirsi, perfino in un ordito pianificato con tanta astuzia e con tante gambe e braccia. Così quel mistero della fede si svelò quella mattina. Un giorno qualunque, in un posto qualunque e nella situazione piu' impensabile. Francesca era in un bar ad ordinare un cappuccino. A servirla c'era una ragazza. Silenziosa ed educata finchè era sola. Subito la segui' al bancone il solito signorotto del suo paese per molestarla, tronfio e ridacchioso, con l'unico reale obiettivo di sfogare tutte le frustrazioni con la "mogliera" e viversi i suoi cinque minuti di notorietà nel SETTA-SHOW dei fulminati. Aveva il giornale in mano e guardandolo decantava in modo velato il fascismo. La barista subito si omologò al vecchio adepto, perchè il suo istinto la portava ad adegurasi alla maggioranza e disse, alludendo a Francesca: "Bisogna avere il pugno di ferro ed obbedire". Francesca li "stuto'" con il suo solito candore intellettuale, dicendo alla fanciulla: "Tesoro, tu sei appena nata, cosa ne vuoi sapere dei mali del mondo! E lei non è troppo anziano per non conoscerli ed evitarli ai giovani?". In quel momento si avvicinarono altre due adolescenti a seguire il discorso, imbarazzate ed inebetite, palesemente violentate in quella solita recita predatoria contro Francesca. Loro annuivano al suo molestatore, ma ne erano chiaramente seccate. Nonostante fosse Francesca quella accerchiata, lei ebbe uno sguardo adulto, uno sguardo di madre e vide le vittime vere messe all'angolo, quelle piu' giovani. La verifica di cio' la ebbe nell'mmediato, quando questo omucolo, sorridente e tronfio della sua idiozia mediocre, disse: "I giovani se la vedranno loro!". Le tre ragazze sbiancarono in faccia. Non solo quell'essere riprovevole le rendeva complici di ignominie su un inerme, ma, poi, le abbandonava alle loro conseguenze, alle conseguenze di azioni che quei virgulti non avrebbero fatto mai se non ci fossero stanti indotti per plagio. Secca, Francesca rispose: "Maledetti gli adulti che non proteggeranno la prole. Ed i figli malediranno i padri!". Le aveva difese, dove colui che diceva di proteggerle, coinvolgendole nel male ed abbandonadole ad esso, le colpiva. Le giovani le fecero un sorriso lungo, luminoso e grato, un sorriso che parlava di Dio e delle sue misteriose e stupefacenti rivelazioni. Il vecchio chinò la testa come un cerino spento, che si è spento da solo."


"Karen"

"Non era la televisione di Orwell, quella che il potere costringe a tenere accesa, imponendone i contenuti. Era quella dei telepazzi che se la accendono da soli. Non era quella che spia i cittadini, ma che li fa spiare. Era il popolo il grande fratello. Si ricordava di come spesso le attività commerciali o gli esercizi professionali se le piazzassero in bella vista e l'accendessero all'entrata di Karen. Evidentemente rendendosi complici di una trasmissione mediatica se ne sentivano in qualche modo i protagonisti. Maledetta vanità! Solo un telepazzo si puo' sentire in qualche modo amico e tutelato da un qualche personaggio dello spettacolo che punta il dito e denigra pubblicamente un privato cittadino ignaro. Peccato che quelle trasmissioni erano per loro. Tutto era per loro e solo per loro. Nessuno ai piani alto disprezzava ed odiava veramente Karen. Loro recitavano. Loro lo potevano fare. Loro erano attori. I telespettatori, invece, erano cittadini, quelli a cui gli spettacoli sono destinati. Un giorno c'era anche una bambina a fissare magnetizzata quella scatola magica in un negozio. Karen le sorrise e le disse: "Ricorda di non vederci mai Dio lì dentro!". La bambina le rispose con lo sguardo, fissando il padre che la teneva per mano. Voleva intendere che una cosa del genere glieva aveva spiegata il genitore. Allora Karen capi' che il vero problema non era la televisione, ma chi accettava di vederci dentro un nuovo dio solo perchè lo aveva coinvolto di persona, condividendone in qualche modo il suo potere su Karen, il potere di spiarla e di giudicarla. La questione finiva tutta in un piccolo aggeggio, ma enormemente determinante: il telecomando. In quel suo piccolo pulsante di accensione l'essere umano si giocava il suo destino. "

"Cinzia"

"Avevano scoperto la vena teatrale che c'era in loro insieme alla goduria dei riflettori. Peccato che simulare nella vita reale si chiama mentire. Anche quel diritto avevano concesso al potere. Quando le persone non si fanno domande, la vita li risponde lo stesso, a muso duro. Vivevano quegli "street theater" contro di Cinzia, di cui gli offrivano i copioni, come una abilità da mostrare orgogliosi ad un pubblico, grande o piccolo che fosse e dovunque si celasse. Ma, come dice il diavolo: "Io creo solo la scena, i burattini i fili se li tirano da soli". La vanità e l'esibizionismo dell'uomo, il vizio preferito dal demonio, la sua porta piu' facile da aprire sul baratro dell'anima. Infatti, quella partecipazione in scenette ordite e menzogne ben interpretate di massa, divenne una volontà popolare, divenne un diritto, di tutti. Tutti è anche il potere. E la comunicazione mediatica divenne un copione, dove il falso ed il vero sono intercambiabili. E gli eventi politici divennero delle tarantelle, dove si balla anche senza musica. Il potere si attribuiva il diritto di mentire, un diritto che gli avevano dato i cittadini. E su quel loro palcoscenico, macchiato di rosso, del sangue di Cinzia, i cittadini misero in scena il loro ultimo atto, perchè chi mente assassina sempre una parte del mondo."


"Barbel"

"Aveva superato di molto le sue aspettative in una situazione talmente prevaricatrice ed allucinante nei suoi confronti. Una meta ardua dimostrare se stessi, tra continue stilettate calunniatrici e prezzolate alle spalle da parte di amici, conoscenti e parenti. Ma ci era riuscita. Non diventando come loro. Non dando i numeri, ma contandoli. Non abbandonandosi tra le braccia bramose della dea vendetta, ma lasciandosi stringere forte solo dalla compassione umana, da Dio. Dimostrare chi fosse dimostrando chi non era, fu un colpo di genio. Dimostrare chi erano i suoi aguzzini dimostrando i dettami della legge e della scienza fu un colpo di maestria etica e di epica saggezza. Ma il capolavoro fu il suo colpo di "cuore", capirli dove loro la colpivano indifferenti. Quando scopri' Milgram, interessandosi al sociale, invece di odiarlo, capi' e vinse, sapendo di vincere. Vinse una guerra che non era contro di lei, ma contro di loro e dove Barbel era solo lo strumento per vincerla. Doveva attendere solo la fase finale, quella dove è il mandante a giudicare e sentenziare i suoi sicari, perchè quell'esperimento era solo per loro. Mai, all'inizio di quell'inferno avrebbe sperato tanto. La sua fede incrollabile l'aveva sostenuta come una mano invisibile ed ora la cullava in un apice di realizzazione mentale e spirituale, personale e sociale, come donna e come madre. Un premio impalpabile ma tangibile dallo spirito, che festeggio' stappando champagne, da sola e senza selfie. Era un brindisi diverso da quello che le facevano pubblicamente ed in faccia i suoi aguzzini. Era un brindisi ai suoi meriti evoluti ed alla loro salute, perchè davvero in futuro ne avrebbero avuto bisogno, con tutte le conseguenze negative che avevano scatenato le loro scelte idiote, avide e narcise. Le volevano distruggere il nome, pubblicizzando il loro, invece, se lo bruciarono e fecero brillare il suo. Volevano distruggere ogni sua aspirazione, invece lei si realizzo' completamente, alta in volo, mentre loro si bruciavano le ali. Lei sarebbe morta una volta sola. Loro morivano venti volte al giorno. Barbel aveva vinto perchè non aveva mai giocato, perchè non si era fatta giocare come una pedina. Da regina fece scacco al re."


"Carmela"

"La lista. Non era la prima volta che sentiva quel termine, infilato sempre nelle situazioni "quotidiane" per mimitizzare l'accusa e la molestia. Una volta un professionista glielo disse:"Si, vedo il suo nome qui nella mia lista." quando non c'era nessun tipo di elenco in quella situazione. Una volta un fattorino glielo disse: "Puo' ritirare. Lei è la prima della lista.". Anche in quel caso non c'era nessuna lista. La distruzione delle persone in quell'elenco li faceva sentire "salvi". Invece, la distruzione degli esseri umani di quella lista li "condanno' a morte". Una morte lenta ed impercettibile, quella che tocca la qualità di vita in ogni aspetto, pur tenendo integro il corpo o quasi. Quella loro indifferenza alla verità vera e totale su quei loro concittadini, quel cinismo e sadismo nel colpirli e quell'istinto selvaggio fuorilegge che corrodeva ogni piccolo passo verso l'evoluzione sociale e politica, loro la vivevano come naturale dominanza sul piu' debole, sullo sfigato che "NON SI E' ORGANIZZATO BENE" nella sua vita. Una vita che dovrebbe essere costellata di PAPPONI. Una vita fatta di protettore di coppia e di potere. Ma le uniche costellazioni per Carmela erano in cielo. Quelle stelle che li avrebbero folgorati e polverizzati con una solo delle loro scintille, papponi compresi. Era ancora lei la madre, la natura universale. E madre natura insegna che l'evoluzione e la sopravvivenza umana si ottengono solo quando il prossimo lo si tutela e non lo si brana, chiunque esso sia e qualsiasi cosa abbia fatto. "Nessuno tocchi neanche Caino!" diceva Gesu', quando si parlava del comandamento piu' importante: NON UCCIDERE. Loro uccisero e non era neanche Caino. L'unica lista nera sarebbe stata la loro, una lista davvero molto lunga."


"Eleonora"

"Le ricordavano molto i bambini del romanzo "Oliver Twist" i suoi baby killer. Quei bimbi sfruttati da avidi e sordidi adulti per guadagnare sulla loro pelle e farsi la fama di "potenti e temuti" nel quartiere Londinese. Così quei loro genitori, tra narcisisti benestanti o poveracci frustrati, avidi di cio' che non avevano mai avuto o che avevano troppo e non gli bastava mai, celavano SFRUTTAMENTO ED EGOISMO dietro una falsa PROTEZIONE ED EDUCAZIONE. All'amore si sostituì la RICONOSCENZA, ovvero si creò un "senso di debito" verso chi veniva aiutato in qualche modo per potergli fare o far fare tutto cio' che si voleva, ANCHE DI MALE. Cosi', quelle piccole vittime carnefici operavano crimini, scostumatezze e disumanità verso Eleonora, con le energie e la bravura di esecuzione, che sono caratteristiche peculiari proprio dei piu' giovani. I piu' innocenti erano anche i piu' spietati. Agli adulti assassini questo piaceva molto. Questi bambini erano davvero un ottimo INVESTIMENTO ed un VERO ORGOGLIO per mamma e papà, REI PSICOPATICI. La colpivano di piu' durante le FESTIVITA', per farla sentire ancora piu' isolata. Se ne ricordava alcuni seduti per terra sul suo pianottolo a capodanno. Il loro chiasso fece aprire la porta ad Eleonora che chiese cosa facessero buttati là a terra. Loro risposero che stavano giocando li' perchè erano SOLI. Oppure, il giorno del suo compleanno, altri vennero a sbraitare sotto il suo balcone da luogo pubblico "Andiamo ragazzi alla festa di compleanno...Attenzione là a terra! E' passata una zoccola!". Baby killer a "paghetta". Sicuramente erano in qualche modo premiati. Se non a soldi, a "beni" od a "coccole", come si fa nell'addestramento animale del cane "da presa". Ma erano anche ottimi simulatori, dei veri PINOCCHIETTI KILLER. Spesso Eleonora trovava degli aquiloni rotti nel suo giardino. Gli addestratori delle bestioline volevano simulare che quella cattivona della vicina glieli rompeva perchè le invadevano la proprietà infastidendola. Non solo, ma volevano PROVOCARLA ad accusare i bambini per rendere agli occhi degli altri ancora piu' credibile una inesistente intolleranza della vecchia verso i "giovani", specie se si divertono felici. Un ordito criminale psicologico di vera maestria che puo' essere solo opera di un adulto e non certo di un fanciullo. Insomma, ogni cosa MALIGNA E DISTRUTTIVA nella setta era fatta "IN NOME DELL'AMORE", anche verso i propri figli. Un amore solo PER SE STESSI e chi ama solo se stesso NON AMA NESSUNO. Era per questo che si chiamavano SETTE DISTRUTTIVE."


"Clara"

"Uno dei tanti "cellulati" prezzolati, messi sulla strada di Clara, le passo' a fianco con in mano il solito ordigno da cui partivano le comande canine, che sempre di piu' gli "cortocircuitavano" il cervello. Se lo mise all'orecchio dicendo a voce alta "allora che disinfestante devo usare per i parassiti?". Erano le solite allusioni a distanza dei degenerati "senza palle", degli omminicchi che solo con una donna sola possono fare "i gruossi", ma siccome sono eunuchi ci riescono pure solo a "distanza di sicurezza". Il decrebrato si riferiva a Clara. Non era la prima volta che glielo facevano. Una demente, una volta, usci' da un negozio spruzzando insetticida al suo passaggio, rendendo l'aria tossica e pericolosa anche per altra gente che passava in quel momento. A dire il vero, non era la prima volta che lo facevano nella storia dell'uomo. Erano gli stessi appellativi USATI CONTRO GLI EBREI: "INSETTI PARASSITI ED AVIDI da STERMINARE". Erano le stesse persone che, nella giornata della MEMORIA, ESIBIVANO, con lo stesso cellulare, LA LACRIMUCCIA sui social, ricordando L'OLOCAUSTO. Insomma, "parassita" detto da quei neonazisti schizofrenici, che le stavano risucchiando le energie vitali come vampiri da anni e che guadagnavano criminalmente sul suo sangue, era davvero "LA MACCHIETTA DEL SECOLO". Si chiedevano spesso come lei facesse a ridere in quel frangente così devastante. Invece, la domanda giusta da porsi era "COME FARE A NON RIDERE" davanti ad azioni di degenerati dementi, che non capiscono o negano anche cio' che è palese. Erano loro i PARASSITI sulla vita di Clara, anche da un punto di vista economico, per i suoi mancati guadagni causati dalla diffamazione e per i mancati risarcimenti danni. Ed ancor di piu' lo erano su quella dei loro CONCITTADINI, essendo retribuiti nella loro corruzione con i soldi dei contribuenti e per compiere azioni, che, per giunta, inducevano anche alla distruzione dei loro diritti. Nessuno era piu' SANGUISUGA ED AVIDO di loro, ma Clara non li schiacciava sotto la scarpa, perchè il solo fatto di esserlo sarebbe stata la loro stessa condanna e punizione."


"Cristina"

"Non era la prima volta che andava in un negozio ed il prodotto che aveva pensato di aquistare lo stava comprando qualche altra persona ed era esaurito o le dicevano che non era proprio piu' in produzione. Ma GLI UNICI ESAURITI ERANO LORO. Le volevano far capire che erano in collegamento telepatico illecito. Volevano farla sentire dissacrata, perseguitata e giudicata anche nei pensieri. Il fatto di simulare la mancanza dell'oggetto cercato da Cristina, rappresentava la PUNIZIONE anche dei contenuti della sua materia grigia. Cristina lo aveva capito da anni di avere una invasione cerebrale senza consenso ed abusante eppure RAGIONAVA LO STESSO. Loro anche senza, riuscivano ad essere delle TESTE DI MINCHIA. Dove l'essere umano diventa un cane "obbediente" e si estingue, l'homo sapiens, davanti alle difficoltà, non abbassa la testa e si evolve. Questo emergeva sempre da sè, naturalmente, nella vita di Cristina. Il signorotto al bancone con la complice negò il prodotto da lei richiesto, aggiungendo che non sarebbe più arrivato nella stagione. Avevano la solita aria tronfia e pregna di "sicumera", del cane premiato e protetto dal padrone. Quanto accettare la violazione cerebrale, un abuso della natura e dell' integrità e sicurezza della persona, fosse una azione normale ed in qualche modo positiva, c'erano davvero molti dubbi. Ma loro non avevano dubbi, come tutti i cani. Il cane non lo sa che quando diventa troppo istintivo ed aggressivo, poi, lo si deve abbattere. Era per questo che li addestravano al pari degli animali. Cristina invece era proprio UMANA. Lei era l'orgoglio della evoluzione. Alla stoccata abusiva e prevaricatrice della marionetta dei guru, lei rispose con una contromossa lecita e costruttiva. "Guardi che basta modificare un prodotto simile con una semplice cucitura e risulta anche migliore dell'altro. Non lo sa che l'intelligenza nel MALE E NELLE DIFFICOLTA' SI EVOLVE?". Lui impallidisce e seppur "schiattato in corpo", farfugliando, le dovette dare ragione. Una sensazione stupenda chi batte l'illecito con il lecito, la stupidità con la logica. Una sensazione sana e vincente che loro non avrebbero provato mai. Non importa chi violi la tua mente, se già non la consideri piu' solo tua, sei già fottuto."


"Antonia"

"Le sette hanno una ben nota predilezione per l'istigazione al suicidio. La presenza di molti suicidi non indica il "mal di vivere" ma un luogo in cui "si vive male". Presupposto che perfino l'istinto porta in una direzione opposta, quando una persona si avvicina solo a certi pensieri, chi è attorno a lei, in qualche in modo, li induce. L'indifferenza od il troppo interesse, distruttivo, la fanno da padroni. Anaffettività ed asocialità sono il terreno fertile personale e civile per il germinare di una tale azione contro natura. Tra i cuccioli da addestrare alla violenza ed alla prevaricazione sotto la sua finestra non mancavano neanche gli istigatori al suicidio. Una "signora" del quartiere definiva quell'operato di disturbo di quiete da luogo pubblico "una nuova moda". Infatti, nessuno si affacciava a protestare contro quelle violazioni di educazione e di legge. Solo Antonia, ancora sana di mente, in qualche caso, quello piu' esagerato, lo fece. Una volta, una coppia di ragazzine, non piu' che quindicenni, passo' per la sua strada a notte inoltrata, cianciando e rumoreggiando a tutta forza. Al richiamo di Antonia di abbassare i toni che disturbavano tutti, la cagnolina "obbediente" le urlo': "Signora, sentire a me, UCCIDETEVI.". Mentre si allontanava ridendo con la nuova "sorella" della "confraternita" canina, lobotomizzata come lei, Antonia le disse :"Tesoro, gli unici a cui stanno distruggendo la vita siete voi, se credete normali le follie! Non fatevi UCCIDERE!". La gente si finge sorpresa quando un concittadino si suicida e finge che sia per causa sua. Le città dei suicidi fingono bene."


"Antonella"

"Ora era tutto chiaro. Piu' vittime di lei c'erano solo tutti I GIOVANI che le mandavano SOTTO CASA e crearsi il LORO STESSO DESTINO FALLIMENTARE, come cuccioli di cane addestrati alla prevaricazione ed alla violenza in una savana inesistente. La circonvezione delle loro menti giovani ed inesperte rendeva quel plagio paradossale, inferto dagli stessi genitori, una ABERRAZIONE DELLA NATURA, quella in cui un essere vivente distrugge la sua stessa progenie, accarezzandola e mentendole. Tutta quella marmaglia " a croccantino" sotto il suo balcone, era quella che piu' avrebbe pagato in futuro, lentamente ma inesorabilmente. Non c'era limite di orario, di notte e di giorno, in cui, singolarmente od in gruppo, tra finte telefonate e ciarle da cricca, giovani minorenni urlavano, ridevano come ossessi e facevano rumori molesti con vetri rotti o a mezzo di auto e motorini. Li avevano "addestrati" a ringhiare, ovvero a PROVOCARE una persona sequestrata al pari di un "cane" e quindi anche in posizione di "minorata difsa" con gli esterni. La reazione della consapevole vittima delle inconsapevoli vittime era vissuta come vittoria sul piu' debole, quello che è imprigionato e puo' solo "latrire" agli attacchi. "Azzittirlo", poi, era la ciliegina sulla torta dello spirito sadico che impregnava sempre piu' quelle giovani menti. E si sa che i bambini sono come le "spugne". Non mancavano artigliate piu' dirette con discorsi a voce alta umiliatori ed accusatori "allusivi" per tenerla sempre in bassa autostima e sensi di colpa. Avevano insegnato loro anche la VISCIDITA' di mimitizzare le loro azioni criminali e di non prendersene la responsabilità, almeno quanto di non sentirsene in colpa, come animaletti cinici. L'apice si raggiungeva nella violenza sessuale, voyeuristica e denigrativa intima e nella capacità simulatoria, che quei piccoli giovani attori delle loro stesse vite, apprendevano giorno dopo giorno. La loro esistenza diventava ogni giorno sempre piu' una farsa intrisa di sangue e dolore ed uno sfruttamento genitoriale. Lo scopo di lucro e di fama emergeva leonino negli illeciti guadagni e le pubblicità ingannevoli ottenute grazie alla traviazione dei propri cuccioli sacrificabili. Alla fine, quell' orda costante di cellulati in erba, sempre con le teste chine ed ipnotizzate, nidificate in ogni anfratto del quartiere, non era altro che l'orrenda trasformazione di giovani meraviglie in giovani lordati dagli adulti. Sfreggiati. Presi in giro e resi complici della loro stessa rovina. Uno spettacolo indecente piu' per loro che per Antonella, una donna che si rivelo' piu' madre di quelle cagne delle loro madri, perchè i FIGLI SONO DI CHI LI AMA."


"Perla"

"Volevano fare lo SCANDALO, gli "scandalosi". Lo sapevano anche le pietre che la stavano spiando in massa, a mezzo interferenza illecita privata ed hackeraggio da remoto, fino a sotto il piumone. Ovviamente per loro non era violare la legge e la privacy, ma una VERIFICA DELLA VERITA'. Una verità cruciale per il destino dell'umanità. La verifica se LA FOTO DEL PROFILO SU FACEBOOK era aggiornata e corrispondente a livello estetico. Possibilmente l' accertamento doveva essere sul soggetto "sospetto" senza trucco, appena sveglia e sotto le lenzuola. Ma loro erano cosi'. La loro idiozia era superata solo dalla paraculagine. Le immagini e video intimi che loro avevano rubato senza consenso li divulgarono anche in rete. Era per punirla delle sue "BUGIE", perchè un "effetto" ed un "antedatato" fotografico non si puo' perdonare a nessuno. E siccome loro erano i nuovi micheli argangeli con la spada di fuoco, non potevano assumersi la responsabilità delle loro azioni e calunniaro e simularono che li aveva messi lei sul web, probabilmente anche falsificandoli per renderli piu' credibili. Quelle stesse riprese che TUTTO IL POPOLO NAZIONALE SAPEVA SPIATE ILLECITAMENTE. Idioti, paraculi e FULMINATI. Persone che negavano l'evidenza pubblica di azioni fatte spesso sui social, perfino con la propria FACCIA E NOME E COGNOME. Si erano anche AUTODENUNCIATI mentre NEGAVANO. Fecero lo stesso per calunniarla di pedofilia. Hackerarono dal suo PC degli innocenti video in dei giardini impersonali e li mixarono con degli strani lamenti infantili e degli ansimi femminili. In quel caso, ci fu anche istigazione a delinquere di minore, verso lei e l'apparato giudiziario e circonvenzione di minore. Infatti, ai bambini veniva fatto credere che quelle azioni erano buone e giuste. Quelle bestie erano senza scrupoli, anche con la progenie, come tutte le bestie che credono nell' "ognun per sè". Non c'era evidenza nel video, ma sicuramente l'ingenerazione di un sospetto. E si sa che nella diffamazione a lungo raggio cybernetico, per la distruzione di un nome basta "una pulce nell'orecchio". In realtà, quel cumulo di reati era stato loro proposto affinchè si autoseppellissero sotto un cumulo di macerie, quello che sarebbe rimasto del loro sistema giudiziario."

"Mirella"

"Si sapeva che piu' si metteva in vista un avvocato, più era perchè "bruciava il culo", ovvero si aveva paura perchè si era COLPEVOLI. Era anche una mossa scaltra e prepotente per INTIMORIRE la vittima, che ne è privata, violando il più basilare dei DIRITTI UMANI. I DIRITTI UMANI, quelli che toccano A TUTTI e che loro stessi stavano rinnegando e distruggendo, inconsapevolmente come tutti gli inetti. Loro erano la morte del prossimo, quanto il suicidio di se stessi. Si ricordava quella tronfiaggine dei suoi persecutori sui social "Il mio avvocato sarà molto migliore del tuo!", circondandosi di un tale aura mafiosa che avrebbe sconvolto lo stesso crimine organizzato "vecchio stampo". Arrivarono a farle fare una telefonata da uno studio legale della città di uno dei gruppi che l'aveva cyberbullata e cyberstuprata, simulando di aver sbagliato numero. Spesso, anche per strada, le passava accanto il solito "teatrante" "al soldo" che parlava al cellulare di difese, di querele e di condanne legali. Qualcuno osò anche fingersi amico di "magistrati", non rendosi conto che,così, non colpiva Mirella ma l'ordinamento giudiziario. Era come ammettere la possibilità di una magistratura non obbiettiva e clientelare. Era come autodistruggersi il proprio diritto alla verità. Era come autodistruggersi. Era autodistruggersi."


"Liliana"

"Non era insolito che i suoi pazzi, gran pezzi di criminali, tentassero di farle lasciare impronte su oggetti altrui per poter eventualmente asserire che li aveva maneggiati lei a scopi illegali. Le capitava di trovarsi posta altrui ficcata nella cassetta delle lettere, a volte di documenti bancari, per far si che rimettendola al suo giusto posto rimanessero le sue impronte digitali. Lavoravano davvero "di fino" e con uno sviluppato CERVELLO CRIMINALE, quello che non è intelligente ma massimamente scaltro. A Napoli si sarebbe detto da buoni "figli di puttana". In un altro caso, fu l'ex marito caino ad orchestrare la magagna. Chiese alla ex moglie di aggiustarle degli occhiali di marca, mettendo a posto le vitine, per farle lasciare le impronte ed eventualmente dichiararne la scomparsa e farli sembrare rubati. Era brava Liliana ad aggiustare le cose. Loro aveva sempre fatto per i suoi amici e parenti. Lo invece erano solo bravi a scassare, a DISTRUGGERE. Una volta il suo ex coniuge le fece toccare uno scrigno dove teneva gli ori. Li aveva tolti da dentro e ci aveva messo i soldi del mensile che le passava per il mantenimento. Altro che mantenimento, quell'essere ignobile le doveva inconmensurabili risarcimenti danni. La sua capacità simulatoria tocco' l'apice quando, fingendo di aiutarla, la porto' da un avvocato, IL SUO, ovvero quello di CONTROPARTE. Quello dove si era rivolta lei, con una scusa si era rifiutato di difenderla. Ma era così, in quella setta maligna distruttiva, le era negato il diritto di difesa e perfino di conoscenza delle accuse rivoltele. Liliana le aveva scoperte solo per caso ed applicandosi molto e per molto tempo. Era in gamba Liliana. Fu tenace Liliana e vinse. Vinse senza avvocato e senza dover dimostrare nulla, perchè NON C'ERA NULLA CHE IL PUBBLICO NON SAPESSE. Un pubblico occulto, ma "pubblico". Vinse perchè tutto quell'ordito era rivolto a quegli sciroccati dei suoi persecutori, proprio a quelli che il guru illudeva di amare e proteggere, ai suoi adepti da far "autodistruggere", A LORO."


"Carola"

"Fu un bel momento per Carola scoprire che gli adepti schizofrenici distruttivi di qualcuno erano ALLA PARI dei DROGATI a livello di sinapsi neuronali. Si ricordava di quel "cane obbediente" che aveva una pagina social e che la defini' una che aveva le allucinazioni PSICADELICHE, di natura "stupefacente". Quello che spiava illecitamente in privato lo aveva voluto interpretare in quel modo, un modo infondato ma che "abbassava" lei ed "innalzava" lui a suo giudicante. Usando un linguaggio animale, consono alla sua natura, la mise alla stregua di una anziana "CANA". Una presunta cana "cattiva", che è isolata dal resto dei CANI "da presa". Il suo motto era "obbedisco, quindi esisto", invece lei, che non obbediva ai suoi padroni occulti, non aveva il diritto di esistere. In realtà, i suoi "proprietari" non si erano neanche proposti a Carola, come si fa con qualsiasi essere che non sia un cane, ovvero la persona che si reputa troppo intelligente ed evoluta per cadere nelle logiche folli e devanstanti di setta. In fondo, quel delirio giornaliero social contro Carola aveva un fine ancora piu' mediocre ed egoista: FARSI PUBBLICITA' personale e lavorativa. Quell'elaborio continuo di post che la distruggevano non era altro che il mezzo per tenere costantemente su di se' I RIFLETTORI SOCIAL su quanti piu' lettori possibili. La necessità di aumentare L'AUTOSTIMA quando questa è BASSA, diventa una dipendenza, UN ALTRA DROGA ANCORA. Distruggere "una perdente-peggiore" nella setta è "vincere" e stare con "i migliori". Pertanto, dimostrarlo su internet significa AUMENTO DELLA BENEVOLENZA "SOCIAL", incremento dei "mi piace" e delle "condivisioni", aumento dei contatti lavorativi ed occasioni di guadagno, di pseudo-amicizie, di conoscenze dell'altro sesso e quant'altro. Insomma, una CATENA "CANINA obbediente" con molti vantaggi, forse troppi. Come diceva Postiglione nel Paese dei Balocchi "Dai agli stolti un bel po' di corda e vi ci si impiccheranno!". Infatti, il destino degli adepti è lentamente ed impercettibilmente FUNESTO: quando il cane obbediente diventa troppo pazzo ed aggressivo lo si deve abbattere."


"Marina"

"Non era una offesa "pereta". Significa mancanza di sostanza e pura materia rarefatta, cerebrale. Così si dimostrarono le ragazze di alcuni gruppi social e non era certo Marina la creatrice dei principi della chimica e della biologia. Erano mesi che stavano sostenendo occultamente l'ex nel cybestupro e cyberbullismo verso di lei, girando immagini intime rubate e dissacrandole ed oltraggiandole con la diffamazione, al pari di una ridicola "porno" degenerata. Solo per caso Marina si era messa sui social. Non contenti dei loro crimini avevano anche iniziato ad ingiuriala. Con la tecnica del ragno l'avevano invitata ad iscriversi ed a farsi concedere accettazioni varie di amicizie per poter fare anche "le serpi" in seno. Ma la pereta lo è perchè sceglie di esserlo e lo dimostra anche, perchè è pereta. Sempre piu' tronfi delle loro schifezze, le allusioni oltraggiose erano sempre piu' ingiuriose e molteplici. Marina lo capi' ed incomincio' a chiederne conto. Loro spiazzati, scattarono in difensiva attaccando ancora di piu'. Era Marina la rea che aveva criticato alcune "donne", SUE CYBERSTUPRATRICI, perchè era "invidiosa". Era invidiosa perchè gli uomini non volevano "fotterla". Quindi quelle "principesse" incominciarono a pubblicare post con la dicitura "con me la minchia maschile non si alza per caso", oppure foto con uomini del gruppo con le maglie ficcate nel cavallo del pantalone, per dimostrare l'erezione che le loro "donne" erano capaci di stimolargli. Ma come si fa a darsi dell'OGGETTO SESSUALE DA SOLE, a farselo dare proprio dai propri UOMINI? La pereta lo fa."

"Nicole"

"Se lo ricordava Nicole, quel tripudio di "femmine e maschi" contro "donna" sui social, contro di lei. Tutta l'incapacità di essere amate si riverso' sul poter essere almeno unite nel delitto. Unite all'uomo perchè le "migliori", quelle non come Nicole. Ma se prima lei ne rimase inorridita, ora le compativa. Povere illuse che non avevano capito che la perdita di umanità non le rendeva preferite, ma solo delle "pari", a pari merito, o meglio "demerito". Mentre credevano di distruggere lei ed autoassolversene, condannavano se stesse e senza appello. Si condannavano a perdere ogni vantaggio "femminile", quello che era loro dovuto. Si condannavano a perdere il loro plusvalore antropologico, la sensibilità protettiva del prossimo. Si condannavano ad una ulteriore "mercificazione", perchè oltre ad oggetto sessuale, ora erano anche strumento omicidiario, al pari di una pistola carica in gonnella. Si condannavano al fuoco eterno della donna malvagia e senza scrupoli, quella che non puo' piu' portare realmente nessun uomo in paradiso. Si ricordava, Nicole, di tutti i selfie teatrali con quei maschi e femmine, cuore a cuore, senza cuore, a brindare alla faccia di Nicole, mentre la donna che stava davvero perdendo la faccia con l'altro sesso non lo sapeva."

"Gaia"

"Non pensava Gaia di dover avere dei papponi nella sua vita per sopravvivere, ovvero uomini che per tutelare i suoi diritti esitenti dovessero avere una qualsivoglia cosa IN CAMBIO, che fosse sesso o che fosse sottomissione e sofferenza di qualsiasi tipo. Non l'avevano educata così nel sorgere e fiorire di una tanto agognata democrazia, dai tempi dei tempi. Non credeva che avrebbe dovuto accettare un marito qualsiasi, a costo della sua stessa infelicità e dei figli, per essere protetta in uno stato di diritto, anche di famiglia, tra un livido ed un pianto. Non pensava di dover avere un padrone politico per usufruire di quei diritti che dovevano essere tutelati perchè già vigenti e non da "concedere" per real volontà, tra "porta borse" o "porta voti". Non l'avevano educata a fare la serva dei suoi servi, i servitori dello stato. Tantomeno pensava di dover avere un protettore lavorativo, per cui fare la schiava o a cui elemosinare lo sfruttamento. No IL PAPPONE NON LO AVEVA VOLUTO, nè come marito,nè politico, ne' sul lavoro. Ne aveva "ciompate" di mani che facevano le avances. Ne aveva rifiutati di lavori proposti in modo "ambiguo". Ne aveva rifiutati non pochi di mariti "da compagnia", uso cani da guardia. La politica, poi, era appena sfiorata proprio per etica di famiglia. Insomma, Gaia si doveva SENTIRE CRETINA perchè non era stata "furba", ma intelligente. La furbizia della "figlia di buona donna". Gaia si doveva sentire una FALLITA perchè non era voluta fallire, perchè non si era fatta picchiare, non si era prostituita e non aveva servito i servi per essere PROTETTA? Ma dove la stavano proteggendo la donna questi loro papponi? La donna aveva perso L'UNICA VERA ARMA contro l'uomo in ogni ruolo: LA SENSIBILITA' E LA PROTEZIONE del piu' debole. LA MAGGIOR UMANITA' ed EVOLUZIONE CEREBRALE. La donna era diventata cinica ed assassina, con l'uomo, di un altra donna. Il PAPPONE se l' era DEFINITIVAMENTE PAPPATA."

"Veronica"

"Non li aveva mai visti i parenti del marito in tutta la vita, se non ai matrimoni ed ai funerali, ovvero in quelle occasioni formali di ipocrisia affettiva, alla quale aveva da tempo riunciato a presenziare. Ora, invece sostenevano che LA CERCAVANO SEMPRE, ma Veronica non rispondeva. Veramente, non la cercavano neanche, gli bastava SIMULARLO. La loro vita era ormai il teatrino delle scimmie ammaestrate fuori dallo zoo. Una volta, fu attirata con la tecnica del ragno a casa loro, per aggredirla e farla sentire in colpa che avevano tentato invano di contattarla tantissime volte e che lei si sarebbe negata "uso latitante" o "egoista". Non solo non l'avevano mai fatto, ma se anche fosse stato vero, nessuno è obbligato a rispondere a nessuno se non lo vuole e tantomeno se non ci si ha rapporti. In un altra occasione, con la tecnica del serpente, si avventarono in casa sua, tra squilli continui di citofono, fino all'e.mail coincitata per salire e poterla aggredire con la solita manfrina di violenza psicologica: la stavano contattando, ma risultavano tutti i contatti interrotti. Loro sapevano benissimo che Veronica si era dovuta staccare o silenziare il telefono per le molestie persecutorie, ma si divertivano a farla sentire una PAZZA PARANOICA o una che si NASCONDE per vergogna di chissà quali nefandezze. Veronica candidamente li smascherava dicendo "potevi chiedere a mio marito o come mi hai contattato via internet ora, potevi farlo anche prima." Ma loro NEGAVANO ANCHE L'EVIDENZA, perchè la loro complicità di massa li faceva sentire invulnerabili, perfino davanti a cio' che E' ESPLICITO. In realtà, ormai erano solo dei criminali psicopatici, quelli che, appunto, negano perfino cio' che loro stessi fanno in pubblico. Si dice che il sangue non è acqua, ma la setta riesce a fare anche questo sortilegio."


"Andreina"

"Che gioia la luce dell'apocalisse che rivelava! Rivelava loro. Rivelava i malfattori senza gloria: I MEDIOCRI ILLUSI. Si. Si erano illusi che l'apocalisse fosse scoprire e divulgare la notizia del "SE" Andreina in casa sua NON METTESSE LE MUTANDE. Si ricordò dell'amica che la stava diffamando di essere una criticona. La venne a trovare con la figlia, la quale, sedendosi, si era vistosamente alzata il vestito fino a sotto l'inguine, sotto lo sguardo allibito di Andreina. Le due cretine volevano farla sentire in colpa delle sue usanze intime private, mettendo in essere un atto criminale che presupponeva sia una ingiuria, che una diffamazione grave, essendo l'azione offensiva dissacratoria destinata ad essere condivisa con un pubblico. Le due imbecilli non si erano rese conto che, se c'era un dubbio su chi fossero "le vere malelingue", ora non c'era piu' dubbio che fossero loro. Ma erano cretine e non lo capirono. In realtà, quella situazione particolare, come in ogni simile situazione politica nella storia, le CRETINE USAVA, per diffondere l'imbecillità nella massa. Che bella l'apocalisse, che rivela tutti i mediocri poveri illusi del pianeta terra."

"Alba"

"La tua casa è maledetta ed indemoniata! Bisogna benedirla!" le disse quella adepta fanatica di una psico setta distruttiva, in cui Alba non era mai voluta entrare. "A bella, a casa mia il Padreterno ci ha aperto una sede per "apocalissizzare" quelle come te. Pentiti e curati." le rispose sorridente ed amorevole Alba."



"Genny"

"La signora blaterava della mancanza di lavoro per i giovani a causa del malgoverno. La signora aveva ragione. AVEVA. PRIMA. Anche il diritto al lavoro si erano GIOCATI. Quando ad un malgoverno si affianca una MALCITTADINANZA, questa NON HA PIU' ALCUN DIRITTO CERTO. Tutto cio' che il potere doveva dare, ormai era solo una CONCESSIONE, se, come e quando avesse voluto. Quel diritto al lavoro se lo erano giocato quando AVEVANO DISTRUTTO QUELLO di Genny. Tra i tanti gravi danni subiti, LA DIFFAMAZIONE LAVORATIVA è uno dei peggiori, perchè tocca la sopravvivenza. Lo scopo non era solo di crearle disagi e sofferenze economiche, ma anche FARLA APPARIRE UNA PARASSITA. Essendo la diffamazione INVISIBILE E NEGATA, sembrava che era lei che non voleva lavorare. Se per sopravvivere avesse accettato l'aiuto da qualcuno, sarebbe stata spacciata per una che VIVE A SCROCCO, SULLE SPALLE DEGLI ALTRI. Non solo, ma chi l'avesse aiutata avrebbe potuto anche condizionare il suo gesto con l'accettazione della tortura psicologica. Il tutto è anche fatto alle spalle della vittima inconsapevole, che non ha il modo di difendersi e controprovare, neanche nel caso in cui se ne accorga.Genny ci mise del tempo, infatti, per capirlo. Le avevano passato con lente di ingrandimento ogni inezia lavorativa o mere minime irregolarità, che attraverso l'eco mediatico diventavano gigantesce, tralasciando ovviamente, i torti subiti. Era una vita che accettava lavori sottopagati, senza contributi o lavorando il doppio. Erano arrivati a dare una falsa interpretazione perfino del suo curriculum, spacciando la dicitura "studi universitari", riferita ai molti esami da lei sostenuti, per una laurea compiuta. Si divertivano ad ingiuriala "dottoressa", quelle ciucce e ciucci. Infatti, tutti i lavori di Genny non erano neanche attinenti a quegli studi pregressi univeristari. Quando la criminalità si unisce al cervello di gallina o di gallo, gli effetti sono drammatici quanto esilaranti. Bozzetti, usati meramente con modifiche come bozzetti, vennero spacciati per violazioni del copyrigth, nel senso di appropriazione di un opera altrui. Perfino quando tento' comunque di lavorare, offrendo una dimostrazione gratuita, si trovò l'accoglienza di una bella ingiuria e diffamazione pubblica, con tanto di GUFO IMPAGLIATO e VOCE AGGRESSIVA E MINACCIOSA. Insomma, una bell'OMICIDIO DEL DIRITTO AL LAVORO DI GENNY. Ma il diritto di uno è quello DI CHIUNQUE. Quelle teste d'asino non avevano capito che quelle PROPOSTE DISTRUTTIVE LAVORATIVE verso Genny erano finalizzate a DISTRUGGERE LORO, rinunciando inconsapevolmente allo stesso diritto. La signora, se rimarrà con i figli disoccupati,SE LO MERITERA'."


"Federica"

"Si erano adepti di una setta distruttiva, i suoi persecutori. Non c'erano piu' dubbi. Ora capiva il perchè di quei "Buon compleanno!" che spesso è volentieri le arrivavano all'orecchio. Erano una allusione alla sua presunta volontà omicidiaria nei confronti di chiunque, perchè malediceva i suoi aguzzini "di turno". Quell'esibirsi vivi ai loro genetriaci era come dire "tu mi volevi morto, ma io sono ancora vivo". L'avevano demonizzata, i demoni, come avviene in ogni psico setta. Gli UNICI ASSASSINI CERTI E PUBBLICI RECIDIVI erano loro, SOTTO uno sguardo mondiale. Lei, invece, i SUOI ASSASSINI, a volte li uccideva nel pensiero, come ogni persona sana ed onesta. L'unico tentativo omicidiario di Federica era stato contro QUELLA STRONZA DELLA ZANZARA che puntualmente la massacrava avendo il sangue dolce. Per il resto Federica le vite LE SALVAVA, anche quelle degli animali. Una volta scampo' da fine certa anche delle uova di piccione, fino alla loro schiusa, diventandone la madrina. I genitori avevano fatto un nido in un anfratto della sua finestra e lei ebbe il cuore di non levarlo fino a che i piccoli non fossero stati capaci di volare. Certo, davvero un animo OMICIDA. Avevano perfino alluso ad un suo presunto ODIO per la sua città e quella VICINA, essendosi permessa di CRITICARE chi la DIFFAMAVA E PERSEGUITAVA da MESI e vi apparteneva. Erano arrivati a SIMULARE UN REATO di SCRITTE contro di loro, contenenti anche le INIZIALI DEL SUO NOME. Certo, giusto per farsi arrestare. Immaginate una donna di mezza età acciaccata che si mette ad AUTODENUNCIARSI sui muri come un adolescente. Spesso, come il tipico mantra pinocchiesco settario, si alludeva ai nomi di queste città per demonizzare una donna che, invece, le amava. Le amava anche se la colpivano, perchè Federica non era PLAGIABILE, ne' all'odio, nè alla dissociazione mentale. Anche sui social quella psicopatologia persecutoria si era diffusa. Si ricordo' di quando scrivevano "Non ti preoccupare,tanto prima o poi moriranno tutti", allundendo sempre alla sua sete di sterminio mondiale. Si partiva dal parente piu' prossimo, verso il quale l'intento omicidiario era a fini ereditari, per arrivare a quello dell' amica per invidia. In realtà, SAREBBERO MORTI TUTTI, ma per mano dei loro PADRONI e per loro scelta, come ogni ADEPTO di una setta. A dirla tutta, erano MORTI GIA' CEREBRALMENTE ED ANIMICAMENTE, come ogni adepto di una setta. Sarebbero stati loro e solo loro a metterli a rischio i loro compleanni, come ogni adepto di una setta."


"Angelica"

"Era comprensibile, seppur non scusabile, che chi era abituato a stare a "testa china", se gli fosse capitata l'occasione di poterla alzare, la cogliesse subito. I "lava in terra", soliti stare chini a pulire, nel piu' basso gradino sociale, finalmente potevano ergersi al di sopra di Angelica e tutto cio' che socialmente lei rappresentava: una che lavora d'intelletto ed è figlia di un intellettuale. Insomma, un istinto di rivalsa sociale ed economica rendeva questo tipo di molestatore particolarmente cinico e godereccio nel farle del male, un male che "la abbassava". Finalmente qualcuno da sentire "al di sotto", quando prima non c'era mai stato nessuno. Un ignorante che moralmente e mentalmente si puo' sentire superiore a colui al quale sta contribuendo a distruggere il buon nome ed il valore mentale e professionale. Non era insolito che il cameriere del suo dirimpettaio, che era proprio il fratello di Angelica, le facesse trovare bagnato per terra quando usciva di casa, come insulto o per farla scivolare e farsi male o con il passaggio impedito da una scala o dalla stessa fisicità della persona, essendo un omaccione grande e grosso, per farla sentire minacciata. A volte lo incrociava anche fuori della villetta, che condivideva con suo fratello, mentre le passava davanti con un enorme sacco nero di spazzatura "allusivo", accompagnato da sua "assistente" complice, nel suo ruolo VIP di GIUSTIZIERE DELLA REPUBBLICA ITALIANA. Con la camminata lenta del "migliore" e l'espressione tronfia del "vincitore", quella patetica e ridicola figura esprimeva, in realtà, ogni suo COMPLESSO DI INFERIORITA'. In effetti era, come tutti gli altri, solo un misero criminale che abbagliato da una visibilità sociale ed un guadagno per arrotondare lo stipendio, si era fiondato a razzo senza scrupoli morali e legali contro una donna inerme. Arrivò perfino a fare insinuazioni di ogni tipo al passaggio di Angelica o davanti la sua porta, a voce alta, mentre puliva. Un mestiere così umile ma decoroso, come ogni lavoro, fu trasformato in indecoroso crimine e chi non era inferiore lo divento' davvero."

"Elvira"

"E meno male che era lei la "teatrante". Quella che non dice tutti i cazzi suoi su facebook. Quella che osa fare dei discorsi "privati" sulle persone nei suoi luoghi di "diritto" alla privacy, casalinghi o postali. Eh gia! Proprio una falsona. Specie quando PENSA una cosa E NON LA DICE O LA FA. Davvero una grande ipocrita. Meno male che la scienza e la criminologia lo spiegano benissimo, che chi DICE E FA sempre CIO' CHE PENSA diventa un criminale psicopatico: un INGIURIATORE-diffamatore O perfino UN KILLER. Meno male pure, che la polizia postale lo predica sempre di mettere meno dati ed informazioni possibili sui social. Meno male anche, che la critica è un diritto mentre l'interferenza illecita e la diffamazione "pianificata" sono reati penali. Insomma, alla fine, i veri teatranti emergevano in tutte le loro patologie croniche "pinocchiesche" ed "istrioniche", avide di fama e "materia". Si ricordava di quando in un gruppo social, l'accusarono di essere una "grande attrice" perchè postava foto non recenti. Detto da quei grandi attori, che simulavano una amicizia per lei, con tutta una serie "organizzata" di "copioni" suddivisi tra di loro, era davvero una berzelletta. Bugiardi rei che erano in hackeraggio da remoto sul suo computer e la stavano diffamando a tutto spiano, girando anche calunnie di ex ed amici di Elvira, solo per "aumentare" gli iscritti al gruppo e la sua "qualita", quella che dovrebbe appartenere ai "migliori", I migliori di Elvira, della loro vittima. Con la tattica del "ragno" l'avevano invitata ad iscriversi, ma la stavano già violando e distruggendone la reputazione da mesi occultamente, quelle persone "sincere" e "spontanee". In effetti, erano i migliori, i migliori tra i PEGGIORI. Un appellativo che i media gli avrebbero affibbiato per sempre, come un MARCHIO A FUOCO: quello che si dà alle persone che usano l'alibi di voler svelare verità personali, solo per mettere in atto violazioni e diffamazioni e trarne profitti. Le inviavano "INVITI TEATRALI" per sfotterla, usando la scusa dell'APPLICAZIONE DI EFFETTI a qualche sua foto. Gli unici grandi attori criminali erano loro, quelli che si credono STELLE SOCIAL, ma si riveleranno solo STALLE ASOCIAL e tali rimaranno nella storia del cyber spazio."


"Carlotta"

"Volle fare l'attrice comica e si rivelo' solo ridicola. Volle fare l'attrice drammatica e si rivelo' solo patetica. Quella era sua cognata e tale si rivelo' in quell'apocalisse sommersa. Non aveva mai avuto velleità artistiche, ma aveva sempre MENTITO BENE, quindi ce la poteva fare, in quel frangente cosi' appetitoso per i falliti avidi. Incomincio' ad organizzare scenette teatrali per i bambini della scuola in cui insegnava, che prendevano in giro la "zitella baffuta". Il guadagno della esibizione fu perfino devoluto in beneficenza, al fine di adornare l'azione criminale diabolica con un manto di bontà giustiziera verso le "brutte e cattive", quelle come Carlotta. Non fu l'unica occasione in cui uso' la complicità di minori. Ogni volta che andava a trovarla con i figli, simulava davanti a lei ed a tutto il pubblico "occulto" , i litigi che lei "avrebbe" avuto con i suoi genitori, con i quali si sarebbe comportata come una pazza, una che non vuole studiare e nulla facente, che pretende solo libertà e denaro e per il cui motivo si trovava nubile e disoccupata. Una "pinocchiata" di altissimo livello "istrionico", essendo una rappresentazione totalmente falsa, come ogni "sceneggiata". E via alle urla e sbattimenti di porte con una capacità simulatoria di crescente abilità teatrale. Forse quella infame aveva intenzione di indirizzare la figlia proprio ad una carriera artistica, usando quel crimine che utilizzava mezzi tanto simulatori e narcisistici e con un pubblico internazionale. Insomma, oltre a guadagnare sulla sua pelle con le molestie torturatorie, quella prostituita si faceva pure il "provino" per lei ed i pargoli. Praticamente, una madre deve pensare ai "suoi figli". Si, inducendoli al crimine ed alla prostituzione mentale e spirituale, al cinismo ed al sadismo verso il prossimo. Carlotta pregava sempre in un miracolo: prima o poi, i figli a quelle donnacce pubbliche, perchè delle loro azioni non ne facevano segreto, glieli avrebbero dovuti togliere. Si diceva che le "menzognere" sono "cattive mogliere" ed era VERO."

"Santina"

"Santina non si sentiva una santa, ma certamente una brava persona, che ci provava ed esserlo. Le diavole attorno a lei, invece si sentivano tali. I loro "percorsi catecumenali" le facevano sentire cattoliche, pur praticando quotidianamente la RASAH, ovvero la violazione del comandamento piu' importante: NON UCCIDERE il tuo fratello, neanche se per vendetta. Quelle bizoche guardavano LA SCOLLATURA IN CHIESA e non guardavano alla MANCANZA DI CUORE sotto il vestitino abbottonato fino al collo. Si ricordò di quel sepolcro imbiancato della catechista della nipote, che le "fece la morale" sul vestitino leggero, messo in chiesa in PIENA ESTATE DI CALDO INFERNALE. Se c'era un tipo di persona che faceva adirare Gesù era IL FARISEO, il finto cattolico super praticante nelle forme e nei riti ma che, con disinvoltura, viola la sua parola. Quella sottospecie di finta cristiana, la telefono' mentre era a mare con il marito per festeggiare il suo anniversario, raccontandole che tutto era andato "storto", come se una maledizione si fosse abbattuta su di loro. Voleva allusivamente offenderla e farla soffrire, farla sentire una donna diffamata di essere una INVIDIOSA delle COPPIE perchè non era sposata e che per questo le MALEDICEVA. Orrore! La superstizione diabolica, associata a Dio nella bocca del cristiano! Quale blasfemia! Quanta eresia! L'ingiuria, la calunnia e la violenza del diavolo parlavano attraverso le bocche dei suoi adepti finti cattolici! Aveva ragione un famoso esorcista: "se si potessero vedere realmente tutti i diavoli sulla terra si oscurebbe il cielo". Le vere ZITELLE INDECENTI erano loro, quelle che vivono in matrimoni finti e si accoppiano pure con satana. Nulla da invidiare. Si, era l'apocalisse e Santina era uno dei suoi strumenti per strappare il velo sui peggiori di tutti: I FALSI CATTOLICI."


"Gioconda"

"Il solito stalker l'aveva seguita nel negozio. Il sotito signorotto della loro cittadina piccolo borghese, soffocata dei suoi stessi limiti. Il solito frustrato che, in Gioconda, vedeva come un miraggio nel deserto, i suoi cinque minuti di gloria mediatica. In realtà, sarebbero stati i suoi unici 5 MINUTI DI FIGURA DI MERDA, pubblica. Si accostò a Gioconda ed imbastì una discussione con il proprietario, accusando a voce alta "le donne streghe". Gioconda si giro' verso quell'invasato imbecille e sorridendo gli disse: "Se usaste questa stessa veemenza per imporvi sugli uomini di potere negli errori veri, invece che su delle donne indifese ree di fantasie, forse dareste una speranza ai giovani ...". Il signore buzzicone e cafone rispose: " Eh, il potere, figuriamoci! Ormai quello fa cio' che gli pare! ". Gioconda non replico'. Il panzone penso' di averla azzittita e di AVER VINTO SU DI LEI. Invece, lo LASCIO' semplicemente PERDERE, lasciandolo VOTARE in quella democrazia invisibile, quella stessa che lui aveva negato potesse esistere, quella stessa che aveva rinnegato con la sua azione illegale ed abusatrice verso Gioconda. "Ogni cittadino merita lo stato che tollera" disse Sofie Sholl. Era vero, Sofie viveva, anche se ci aveva rimesso la testa. Quell'imbecille aveva perso il cervello anche se il capo era ancora attaccato al collo."


"Hannah"

"Ciao, sono il tuo "giustiziere". L'Italia è unita contro di te!"
"No. Si è unita contro se stessa. Ciao, sono il tuo "prossimo"."


"Marianna"

"Le ripetevano spesso, fingendosi addolorati : "Non dovevi fare questa fine!". Si, loro fingevano, anche con se stessi, perchè erano PAZZI. Purtroppo, nella visione sterotipata, il malato di mente è solo quello con gli occhi strabuzzati e la bocca delirante. Ma non è così. Si puo' pullulare di patologie psichiatriche e sembrare apparentemente nella norma, specie quando le azioni psicopatiche sono occulte o mimitizzate e specie quando sono condivise da un MANICOMIO INTERO, in cui i patologici si tengono man forte. Ma QUALE FINE avrebbe fatto Marianna? L'UNICA FINE L'AVEVANO FATTA LORO, quella delle RANE BOLLITE, applicando un famoso principio sociale e politico. La "fine", Marianna l'avrebbe fatta se fosse diventantata come loro: UN ANIMALE involuto, che pensa solo alla propria CARCASSA, a discapito di chiunque o che diventa violento e vendicativo. La "fine" l'avrebbe fatta se fosse stata come loro: FALLITI, che vivono in famiglie di facciata, intessute all'interno di lividi, violenze, anche sessuali, tradimenti ed abusi, anche sui figli. FALLITI, talmente falliti da accettare anche di diventare CRIMINALI e sadici, pur di avere un minimo di considerazione pubblica, come tutti i falliti. E cosa si stava perdendo Marianna? Una vita sociale con degli asociali? Lo struscio per strada, pedinando qualcuno da uccidere, per farsi due risate e due soldi? La libertà fisica sul sangue altrui? Sentirsi con gli amici, per condividere un po' di violazioni ed abusi su qualche anima sequestrata, per sentirsi migliori ed in salvo? Un marito alla stregua di un pappone, che la moglie la picchia, la tratta come una puttana, ma la protegge? Ma migliori di che? Ma in salvo da cosa? Loro stavano decidendo il loro destino e non quello di Marianna, ma non lo sapevano, perchè erano PAZZI, erano rane ormai "scotte". L'avevano isolata, è vero, ma dal PEGGIO. In fondo, l'avevano salvata, da se stessi, dalla loro orrida e fallimentare presenza."

"Marta"

"L'adepto è talmente scemo, che se anche glielo dimostri, dice che non è vero, come uno scemo. Era già da un po' di tempo che i media, avevano invertito la rotta su di loro, definendo pubblicamente la natura delle loro scelte nelle proposte indecenti di cui erano stati oggetto, il LORO REALE VALORE E LE CERTE CONSEGUENZE. Ma i perps se ne uscivano con la frase: "E dove lo avrebbero mai detto che "tal dei tali" ha fatto una tal cosa e con tali conseguenze?". In realtà, era difficile per quei falliti, ammettere di aver fatto le piu' grandi cazzate della loro vita e tanto meno accettare di esserne responsabili. Preferivano quindi ingannare la propria coscienza e cervello in ogni modo possibile. E perchè i media avrebbero dovuto essere ESPLICITI? Loro lo erano stati con la loro concittadina Marta? Alludevano, come loro avevano "alluso" su di lei. Inoltre, le "male" AZIONI NAZIONALI non sono condannabili "personalmente", ma hanno solo conseguenze "politicamente", ovvero in nuove leggi, che valgono per tutti e che le legalizzeranno, penalizzandoli. "Nel MODO in cui giudichi, sarai giudicato".


"Mirta"

"Finalmente capiva Marta il perchè di quella orchestrazione "fruttarola" a sfondo sessuale nei suoi confronti: per indurre chi vi partecipava ad una considerazione del "sè" alla stregua di un ortaggio, alla sua mercificazione omologata. Ora rideva Mirta, a quattro ganasce. Finalmente, era venuto davvero il suo momento di gloria e di giustizia.In realtà, era fin dall'inizio, la giustizia sui suoi giustizieri, ma le comprensioni chiare erano sfocate tra una cassetta di frutta ed una di verdure. Ora le venivano in mente a raffica tutte le scenette di quelle teste di cavolo, che si sarebbero rivoltate contro loro stesse, in una giustizia divina pari solo al fulmine di Santa Barbara. La signora che la scavalcò per poggiare due meloncini vicino alla bilancia o quella che le fece trovare un bel melone rosso già poggiato per la pesata e tagliato in "due". Le signorotte che chiedevano al negoziante solo le patate, quelle novelle e quelle grosse e non quelle "piccole" o "bacate" e "grinzose". Non mancò neanche il compratore di zucchine solo se "lunghe e grosse" e tantomeno i "mangiatori di banana" direttamente nel nogozio di fronte a Mirta. Si ricordò, in particolare, di un salumiere che le fece trovare, "offerte al pubblico", un vassoio di patatine chip poggiato sul banco; Se la ridacchiava con le sue complici coleghe ed indegne donne, nell'offrigliele, facendo attenzione a non prendere quelle "piu' vecchie" e meno "fresche". Insomma, una bella massa di IDIOTI che non si rendevano conto che ogni volta che si rivolgevano a lei in quel modo, creavano una considerazione sociale riduttiva per tutti, per ogni donna o almeno quello che ne sarebbe rimasto di lei. In realtà, l'unico vero prodotto ortofrutticolo erano loro e PER SCELTA: teste di rapa. Il male è dei banali e non delle banane."


"Cristiana"

"Era davvero il delitto perfetto. Quello con un numero indefinibile ed un potere ineguagliabile. Fortunatamente, il delitto perfetto non esiste e come il fulmine di Santa Barbara, riuscì a colpire le teste dei suoi aguzzini, pur essendo molte, pur essendo in un ruolo dominante. I suoi caini e giuda si erano fatti tutti i loro bei calcoli, scaltri ed avidi. La loro sicurezza, in quella macchina tanto sofisticata e leonina, li rendeva rilassati e tronfi nel loro ordire ed agire. Avevano la certezza che Cristiana sarebbe durata poco, mentre loro sarebbero riusciti a SPACCIARLA per quella che NON ERA ed OTTENERE "come premio" BENI, FAMA o GLORIA di "povere vittime" della loro preda da "epurare". Erano tutti d'accordo perchè OGNUNO AVEVA OTTENUTO QUALCOSA, tra negozi, auto, motorini, soldi, cancellazione dei debiti, viaggi e tanto altro, oltre che un ampliamento sociale, PRESTIGIO O BENEVOLENZA, come martiri del "mostro". Cristiana, seppure avesse resistito a cadere nella depressione con la perdita di autostima dovuta al suo isolamento criminale, non ne avrebbe avute mai testimonanze a suo favore ed anche le prove sarebbero state parziali o artefatte sempre contro di lei. Ma, per loro fu anche meglio: a Cristiana non fu concesso neanche un processo o un difensore. Ed invece...Ed invece. Tenuti con amore in un cassetto e raccolti per anni in una scatola con i cuoricini, c'erano tutti i bigliettini d'auguri dei suoi parenti ed amici trasbordanti di stima ed affetto, di ammirazione interiore come estetica. Quando Cristiana li caccio' fuori, sotto gli occhi del pubblico occulto che le avevano piazzato in casa per dissacrarla e sciacallarla, per loro fù in colpo al cuore o meglio alla coscienza, quello che colpisce il criminale che si illudeva perfetto. Loro certo si erano dimenticati di quelle testimonianze decennali su Cristiana, con tanto di firma olografa. Un sigillo personale che non è digitalmente modificabile ed è INNEGABILE. Loro la spacciarono al pubblico per una materialista, avida ed opportunista ed invece dei regali, Cristiana conservava i bigliettini. Quei bigliettini parlavano di lei, smentendo le loro diffamazioni prezzolate, come un fulmine di Santa Barbara, quello che i peggiori, credendosi i migliori, non avrebbero potuto immaginare mai. Il crimine perfetto non esiste."

"Andreina"

"Non era la prima volta che le facevano sentire la frase, quasi piagniucolosa e giustificativa "Lo facciamo per proteggere i figli. Dobbiamo PENSARE ALLA FAMIGLIA". Era vero quello che diceva una famosa Anna: "Il male è dei banali". La forza del potere abusante sono GLI IDIOTI E GLI INETTI, come dopo il nazismo, ben capi' la grande Arendt, studiosa del cancro della dittatura. Ebbene, le vere cellule potenzialmente cancerogene sono gli AMORALI. Non hanno un etica e si adeguano a quella della maggioranza, a quella piu' conveniente. Cosa pensava quella signorotta, che la famiglia puo' essere avulsa dal contesto sociale? E dove si forma una coppia se non nella societa'? E dove vivono i suoi figli se non nella società? E chi le crea le regole benefiche o malefiche di quel contesto politico se non i comportamenti della massa? L'indegnità genitoriale di cui fu testimone Andreina era del tipo peggiore, il più infettivo. Era quello di quei genitori che vorrebbero convincere se stessi e gli altri che tutto cio' che distrugge i figli è per il loro bene. Andreina pensò alla figura del pifferaio magico e spero' che un giorno un essere benefico con un flauto a suon di verità, glieli avrebbe portati via."


"Anna Lou"

"Fino a che punto dei genitori possono adoperarsi criminalmente per sanare i debiti del figlio? Sono bravi genitori o risultano i peggiori? Anna Lou li aveva molto amati i suoi ex suoceri, specie il padre. Quando aveva sposato il figlio non sapeva che era così disastrato finanziariamente e l'unica cosa che potette fare in seguito fù limitarlo nelle SPESE, anche verso di lei. Si ricordava che il suo folle marito le aveva portato a casa un rappresentante di piumoni, perchè voleva comprarne uno costosissimo. Anna dovette fare mille peripezie psiclogiche per dissuaderlo dall'acquisto e scusarsi con il venditore, facendo leva anche sul fatto che era la nipote di un direttore commerciale del luogo molto conosciuto. C'erano anche i genitori di lui e videro il gesto della nuora. Invece, ora SE LA VENDEVANO, per ottenere LA CANCELLAZIONE DEI DEBITI DEL FIGLIO, DIFFAMANDOLA nel "gioco" al massacro su di lei. Si erano permessi di scrivere sui social che era un AVIDA, postando immagini di cumuli di denaro associate al suo nome e tutta una serie di ingiurie calunniatrici che la spacciavano per una Barbie dove Ken è la sua povera vittima nel paese Mattel. Avevano dimostrato di possedere la logica mafiosa della serie "meglio favorito mio figlio e distrutta la figlia di un altro", completamente cinici ed irrispettosi dell'amore che Anna Lou aveva provato per il figlio e per loro. Si ricordava Anna Lou di quando aveva rifiutato una suite di un albergo di lusso che il marito le aveva prenotato per festeggiare il suo compleanno e lei lo aveva fatto disdire, insieme ad un anello con un brillante a forma di stella marina. Ma nella perdenza umana i perdenti si illudono sempre i vincenti, perchè le verità trovano sempre una strada per uscire, come fiumiciattoli su terreni torti che prima o poi, sboccano al mare."


"Lucia"

"La guardavano come un fenomeno mentale speciale. La reputavano un'eccezione. Invece, lei era la regola. Lei usava il cervello animico. Si chiedevano come era possibile che non si fosse ancora suicidata o non fosse ancora morta con tutto quello che le facevano di male. Lei era ancora viva perchè era EVOLUTA. Tutto quello che le facevano era occasione di ricerca logica e spirituale per Lucia ed invece di distruggerla, la alimentavano. E' come un sequestratore che tortura la propria vittima psicologicamente. Se questa resiste per molto tempo e perfino trova delle forme di realizzazione mentale e spirituale, è solo perchè non si fatta "involvere" dalla paura, dalla disistima e dai sensi di colpa, dai meri istinti e da vendette e non perchè il suo aguzzino le ha dato da mangiare sotto un tetto. La vita e la sopravvivenza sono un DIRITTO. E' giuridico. L'isolamento è OMICIDIO. E' scientifico. L'isolamento con tortura è OMICIDIO SADICO. E' psichiatrico. Il sequestratore tiene in vita la sua vittima solo PER poterle FARE DEL MALE e nutrire il suo narcisismo con il senso si potere su di lei e NON PER "ATTO CARITATEVOLE". Se fosse buono non la terrebbe sequestrata a soffrire. Lucia era ancora viva perchè non è IL PIU' EVOLUTO che si estingue, ma quello RETTILIANO e loro lo erano. Lucia aveva resistito tanto tempo solo grazie a se stessa. Loro avrebbero fatto una brutta fine, lentissima ma inesorabile, grazie a se stessi."


"Giovanna"

"No, non era pazza. Tantomeno era di quelle sciroccate che parlano per strada da sole, come con un interlocutore immaginario. Lei parlava CON SE STESSA. L'ascoltatore esisteva. Aveva inziato quel legame intensivo obbligatoriamente, a causa del suo isolamento criminale ed aveva finito per apprezzarlo liberamente. DIALOGARSI. Lei era una di cui se stessa si poteva fidare, in quel guazzabuglio egoistico e traditore. Ma piu' di tutto era L'UNICA con cui POTER RAGIONARE. La prima richiesta che si fa ai cervelli pensanti di una setta è di NON PENSARE. Invece, a Giovanna piaceva, le era sempre piaciuto. Capitava, quindi, che LEI SI TELEFONASSE. E con chi poteva mai parlare di legge, psicologia e sociologia, di cronaca e storia? Erano tutti indifferenti alla verità, almeno quanto alla giustizia. Erano indifferenti al prossimo almeno quanto a se stessi, essendo ognuno il prossimo per un altro. Erano MORENTI. Invece, GIOVANNA era VIVA e si curava di tutto, come qualsiasi essere evoluto che gode di quella sua posizione antropologica privilegiata. Le avevano detto che la prima cosa è la sopravvivenza fisica, altrimenti non ci puo' essere altro. Invece, la sopravvivenza è UN DIRITTO E NON UNA CONCESSIONE. Quello che invece è un dovere è CONTINUARE LA SPECIE, ovvero garantire un futuro ai giovani TUTELANDO QUEL DIRITTO ed andando ben oltre. No, non era pazza Giovanna."

"Vanessa"

"Come dimenticare quella frase sul social "Noi che abbiamo un cervello. Noi che abbiamo un cuore". Loro avevano un cervello mentre si autodistruggevano lo stato di diritto? Loro avevano un cuore mentre distruggevano un loro simile? Erano PAZZI O PARACULI e senza cervello e cuore. O meglio, il cervello e cuore c'erano, ma per SE' STESSI E LI CAZZI PROPRI. In effetti, il narcisista si AMA MOLTO ed è molto FURBO. Purtoppo, se ognuno diventa narciso maligno, a lungo andare, la competizione si fa dura. Si sarebbero AUTOESTINTI, distruggendosi lentamente l'uno con l'altro. L'unica cosa sociale che sarebbe rimasta, sarebbero stati legami d'apparenza, come una bella scatola vuota di bello e piena solo di macerie.di cio' che poteva essere e non fu'. In particolare, le veniva in mente una delle sue aguzzine piu' narcise di tutte. Sua sorella non aveva sangue nelle vene, ma vanità liquida. Non aveva piu' neanche il suo stesso sangue, come qualsiasi parente che accetta di torturarti ed ucciderti. Ogni volta che veniva ad una festa organizzata da Vanessa, sempre piena di gusto ed avvolgenza, con una scusa o con altra, si portava via qualche ospite a casa sua, per farla "ammirare". Lo stesso con l'operaio di turno. In un modo o nell'altro, se lo portava per riparazioni sue e quello lasciava il lavoro incompiuto da Vanessa. Perfino l'insegnante di ballo latino, che avevano in comune, quando fece i complimenti a Vanessa perchè davvero era sinuosa nei movimenti ed aveva un fisico latino, incomincio' a blaterare che lei era stata premiata in una crociera come miglior ballerina di tango. In quel caso, cerco' di boicottare una registrazione video della loro coerografia, che Vanessa fece al docente. Mentre lei registrava, la becera si metteva a parlare a voce alta con le altre allieve, danneggiandole la qualità della ripresa, che generosamente e carinamente Vanessa aveva offerto a tutte. Insomma, una VAMPIRONA EGOCENTRICA, che vuole risucchiare tutto e tutti coloro che attorniano, stimano ed amano chi frequentano. Non si meraviglio' che fosse diventata una delle piu' agguerrite ed avide succhiasangue della storia del crimine. Le sue "curve" del cervello erano tutte morbidamente avvolgenti il suo super EGO. Ma chi di ego ferisce, di ego perisce e ci sarebbe stato chi era meglio di lei, ovvero peggio di lei e se la sarebbe "pappata a colazione"."


"Gisella"

"Si ricordava Gisella di come gongolavano le donne sue cyberbulle in quella UNIONE cosi' potente con gli uomini suoi cyberbulli, illudendosi di aver trovato una situazione che avrebbe accresciuto la stima e l'amore maschile per loro. Le ripassavano davanti alla mente quegli scatti dove si fotografano inginocchiati ai loro piedi come principi con le principesse o abbracciandole ed indicando il loro sorriso perfetto e sereno. Della serie: "Lei è una vera donna degna e non come te" e "lei sorride perchè ha i denti diritti ed una vita realizzata e non come te". In realtà, si stava solo mettendo in scena UNA TRAGEDIA DA RIDERE, la loro. Le donne stavano perdendo quasi definitvamente ogni fascino ed affidabilità agli occhi maschili, assistendo questi ad azioni di esseri tuttaltro che femminili, che colpivano a sangue freddo il proprio stesso genere in stato inerme e l'uomo stava perdendo quasi definitvamente l'occasione di trovare una donna che non fosse mediocre ed orrida come quella. Una situazione paradossale drammatica, ma proprio perchè paradossale comica. Piu' credevano di unirsi le due metà della mela, piu' si separavano nella sostanza, quella che resta quando si spengono i riflettori e si chiude il videogioco. Se il frutto è bacato, si uniscono solo i due vermi dentro e due vermi, fondamentalmente, si schifano. Loro erano solo donne che delinquevano con uomini uniti nel piacere dell'abuso, un abuso che avrebbero pagato caro."


"Mariana"

"La vera mamma è mucca. La donna materna ha più sviluppato il cervello mammelliano, ovvero quella area della mente in cui si sviluppano sentimenti di ACCUDIMENTO, NUTRIMENTO BENEFICO e SOCIALI. La perdita di SENSIBILITA' VERSO IL PROSSIMO, FIGLI COMPRESI, crea invece una personalità VACCA, che, se viola anche la legge, diventa pure criminale. E' la degenerazione femmile, che complice nel male dell'uomo diventa suo pari, nella parte negativa ovviamente. Infatti, se lei si idiotizza, lui rimane lucido e mentre lei pensa di essere piu' UNITA CON L'ALTRO SESSO, questo l'ha solo RESA INFERIORE rispetto a prima e quindi, ancora più meramente UTILE. Si ricordo' di quando in un negozio entro' una signora con una bella figliola adolescente. Mariana stava parlando con un altra cliente della diffusione esponenziale del cyber-stupro, che si leggeva quotidianamente sulla cronaca e diceva: "Il popolo è impazzito!". Quella mezza calzetta, fresca di porta e non interpellata, subito replico': "La mucca è pazza!", dimostrando, senza volerlo, di sentirsi chiamata in causa, come una persona che quel crimine lo ha fatto e vorrebbe scaricare la responsabilità sulla sua vittima. Per difendersi, aveva attaccato d'istinto, come tutti i rei "beccati". Ma, invece di estraniarsi dalla categoria in discussione, con quelle sue parole, ci si fiondo' dentro, coinvolgendo anche quella sua povera figlia, che sorrideva come un ebete, piu' per timore che per convinzione. Mariana felice che quella idiota si era tradita ed autosputtanata pubblicamente, perchè lo sapevano pure le pietre che lei era spiata e falsificata e non c'era nessuna bovina fuori di testa, si mise a ridere ed usci' dal negozio dicendo: "Non c'è nessuna mucca pazza se lo sostengono delle vacche criminali". La vita è come una fattoria dove ci sono animali ed esseri umani e le donne che si comportano come bestie insieme a uomini bestie è chiaro a quali delle due categorie appartengono."

"Laura"

"Era l'epoca dei padroni che facevano i servi ai servi ed anche delle serve che avrebbero voluto fare da padrone a casa dei loro datori di lavoro. A dire il vero, fare LA DELINQUENTE "giusta". Ma chi serve, serve e chi delinque è delinquente. Punto. Quella sottospecie di relitto umano, in base a quel principio criminologico, per cui il male messo in atto è direttamente proporzionale alla frustrazione negli inetti o criminali, si attivo' molto in casa di Laura. Faceva compagnia a Laura durante una sua temporanea degenza in casa, quando necessario e lei era disponibile da altri impegni. Si era insinuata nel suo domicilio sua con la tattica del "serpente", viscida e sorridente. Anche quando fu abilmente scoperta e fatta educatamente "accomodare fuori", lei continuò ad agitare i suoi sonagli animali da lontano. La criminale stava, con tutti i suoi degni compari, in interferenza illecita nelle proprietà di Laura e si divertiva molto a continuare a spadroneggiare " a distanza ". Quando Laura si disperava, parlottando ed imprecando tra sè e sè, delusa ed arrabbiata contro quella donna, che aveva accolto con tanta cortesia ed umanità, lei si divertiva a telefonarla proprio in quel momento, per spiazzarla facendola sentire "beccata" a criticarla ed in colpa per quello. La zotica rea, a tal fine, si divertiva anche a raccontare la finta storiella che aveva sentito per caso una sua amica che la criticava, quando questa non aveva chiuso bene il cellulare, dopo una telefonata con lei, per farglielo intendere. Voleva anche farla sentire ipocrita, perchè non glielo diceva in faccia. E perchè, lei cosa era stata in tutto quel tempo? D'altronde, ad un criminale astuto non glielo si puo' dire in faccia, perchè è pericoloso. Ti morde e ti avvelena e Laura si serviva "viva" per smascherarli tutti e senza bisogno di reati e complici.Se la ridacchiava sotto i baffi, quella fallita in rivalsa sociale, mustacci che davvero aveva, perchè oltre brutta dentro, era anche uno sgorbio fuori. Come se una intercettazione privata, per giunta illecita, potesse mai rappresentare una ingiuria o una diffamazione verso chi la mette in essere. Ma quella era pure ciuccia. Qualità che dimostro' anche quando si permise di telefonarla, per parlarle di una sua presunta azione contro un cliente fisso che non le aveva versato i contributi. La zozzona voleva alludere che Laura era in torto per mancanza di adempimenti legali nei suoi confronti. Ma le sue prestazioni erano occasionali, pagate e stabilite giorno per giorno e non c'era nessun rapporto di dipendenza. Tantomeno lei aveva mai fatto assistenza, ma solo compagnia chiacchiereccia, dopo la quale, se ne andava a dormire e tronfiare tranquillamente, con un tale grugnito nel russare, che Laura doveva chiudere la porta della camera da letto. L'ignorantona forse non sapeva che era lei che doveva pagare le tasse su tutti i suoi guadagni e visti tutti i lavori a nero che esercitava da moltissimi anni, risultava una bella debitrice e nei confronti dello stato. Insomma, una serve serve e la conferma fu che era servita benissimo anche ai criminali che l'avevano assoldata ed usata contro Laura, nella cui casa, non ci riusci' a fare la padrona.""


"Eleonora"

"Non è certo spiando sotto un piumone o su un bidè privato che si conosce meglio una amica o una ex. Invece, si conosce davvero chi lo fa. Era lei che ora conosceva chi erano davvero loro, o meglio, era il mondo intero, visto che si erano messi in vetrina da soli, condividendo la loro azione criminale pervertita pubblicamente. Si era arrabiata subito Leonora, con i suoi conoscenti partecipi in quel delitto, ma aveva atteso tempo per giudicarli. Lei si teneva sempre un passo dietro la scienza e l'autorità, quella ufficiale, l'unica vera. Questo la portava sempre "un passo avanti" agli altri nella scelta giusta e nella reale comprensione del "gran finale". Avevano proposto loro di spiarla anche sul water, per punirla delle sue critiche ed "abbassarle la cresta", nel senso che seduti nel bagno si è tutti uguali. Non era vero. Nel suo bagno non erano tutti uguali: lei era nel suo diritto domiciliare ad esplicare dignitosamente le sue sane funzioni indestinali, mentre loro erano dei malati di mente, idioti e rei lì dentro. In realtà, li avevano solo messi nascosti in un cesso altrui, come si concede a dei ratti che rasentano muri umidi e bui. In realtà, la critica è un diritto ed un dovere, mentre l'interferenza illecita, l'ingiuria e la diffamazione sono reati penali, il che la diceva lunga sul perchè gli avessero chiesto di farlo. In realtà, il pervertito è il voyeur che guarda e non quello spiato in intimità a sua insaputa. Insomma, loro ridevano di lei, ma ai piani alti si spanzavano di risate su di loro. Anche in questo caso, Eleonora si adeguò alla mossa del potere solo dopo. Le tolsero il sorriso prima e lo recuperò successivamente, con gli interessi."


"Carla"

"Si era sempre chiesta come fosse possibile che le sue piu' accanite cyberbulle e cyberstupratici fossero proprio le sue amiche piu' sofferte ed insoddisfatte, le piu' fallite, insomma. Ora lo sapeva dal criminologo: PERCHE' ERANO LE PIU' FALLITE. C'era una tale quotidianità criminale, una tale psicopatologia nella ricerca dei dettagli diffamatori ed una tale creatività offensiva che poteva appartenere solo ai PEGGIORI. Insomma, credevano di svelare pubblicamente lei ed invece, si rivelavano al mondo loro, con quella sicurezza tronfia, tipica dell'idiota, che non sa ragionare nell'interezza e nel lungo termine, circa le azioni che compie. C'era quella che presentava tutta la vincente prole, come se per mettere al mondo dei figli chissà quali capacità ci volessero. Basta una scopata, scientificamente parlando. Ed eccola lì, la mammina per bene, che si stringeva al petto regale lo stuolo di figli sorridenti, immortalati nella foto di copertina social, piazzandosi una bella "L" in fronte, fatta apparentemente casualmente con le dita, per darle della "LOSER". Ma perdente di che? Avrebbe dovuto fare la sua fine? Una separata sfigata e con un lavoro precario, arrivista e senza scrupoli, anche morali, che per sentirsi qualcuno usa i figli, anche minori, nell'ingiuria e nella diffamazione di una amica? No, grazie, aveva sempre pensato Carla la zitella. Si, brava Carla, lo penso' anche il potere, visto che la sua vittimizzazione serviva proprio a rivelare chi e come l'avrebbe colpita. A lei non si erano permessi neanche di proporlo di violare e ferire una amica. La conoscevano bene ai piani alti ed avevano proprio ragione: SENTENZIERANNO SOLO PER SENTIRSI MIGLIORI, un meglio che EVIDENTEMENTE NON C'E'."


"Carmelina"

"Erano villette dirimpettaie. Abbastanza lontane, ma anche abbastanza vicine, specie se si urlava nella zona comune del loro parco. Mentre la povera Carmelina subiva il suo inferno via internet, incomincio' a verificare anche presenze criminali reali intorno a sè. Un pomeriggio, sente tutta la famigliola che viveva di fronte, mettersi nell'aria condominiale a gridare "Uccidi, uccidi il ragno! Uccidi il ragno disoccupato". Visto che ragni disoccupati in natura non esistono, ma che lo era lei in quel momento, era chiaro che quella azione era una ingiuria e minaccia di morte pubblica rivolta nei soi confronti. Visto anche quante volte avevano cercato di farla andare a casa loro, mentre simulavano di volerla aiutare, come in una "tela" di ragno, era chiaro chi fosse davvero l'insetto in questione. Solo che quell' esempio di virtu' familiare non era disoccupata, ma guadagnava benissimo, specie con i "bonifici magici" che si trovavano sul conto corrente sporchi del sangue di Carmelina. Ma lei non li volle morti, perchè era una attiva animalista. Li salvava sempre quando poteva, se li trovava a filare in qualche angolino dei mobili, anche se si spaventava sempre nel vederli e si arrabbiava Quel tipo di ragno, in realtà, si sarebbe distrutto da solo, lentamente ed inesorabilmente con tutti i ragnettini che avevano avuto la sfortuna di essere generati da loro."



"Carla"

"Le urla sotto casa a livello di "vascio" non mancavano neanche quella mattina. Dai garage sottostanti, nonostante fossero interrati, si udiva chiaramente il grido di uno di quegli esseri femminili suoi molestatori, che blaterava: "Aiuto! Ho visto un serpente!" al fine delle solite ingiurie pubbliche nei suoi confronti. Carla corse a razzo in bagno a fare pipi', perche si stava faceva sotto dalla risate pensando: "Si sarà vista riflessa nei vetri della macchina!". Era comunque solo lei là sotto e la matematica è una scienza esatta. ".


"Evelina"

"Appena entro' nel negozio, la signorotta sfigata la vide con la punta dell'occhio. Come un fulmine colse l'occasione per i suoi cinque minuti di gloria nel "gioco giustiziero", sicuramente gli unici. Peccato che non erano neanche di gloria, ma solo di FIGURA DI MERDA, quella che non si sa di fare, quella piu' divertente per chi assiste sapendolo. A razzo incomincio' a parlare con il commerciante di figli e lauree, di specializzazioni e gratificazioni. Pensavano di ferirla come al solito, perchè lei non lo era laureata ed invece, non solo non la graffiavano neanche piu', ma la solleticavano sotto i piedi, il punto piu' sensibile per l'emissione di risate. Come erano soliti fare nei paesi, i presenti, seppur estranei, sono sempre invitati a partecipare ai discorsi pubblici. Quella era la loro maggior tattica per trovare adesioni alle ingiurie e slinguazzate di vipere in sua presenza. Evelina appoggio' quell' uso locale a suo favore ed intervenendo benevola disse ai signori: "Tra poco li aboliranno proprio tutti gli studi. Ci sarà un INDOTTRINAMENTO TELEPATICO PASSIVO direttamente nel cervello. E' stato già fatto in Giappone." I due rimasero allibiti sia perchè non l'avevano minimamente scalfita con il loro tentativo di abbassamento dell'autostima, sia per la notizia destabilizzante. La donna rispose: "Figuriamoci, qui non succederà mai!". Evelina replicò sicura e preparata: "Certo, a meno che gli italiani non abbiano accettato l'uso della telepatia e dell' invasione cerebrale." Il silenzio atterrito della donna fu eloquente: lo avevano fatto. Una non laureata che gli aveva insegnato qualcosa quella mattina."


"Nada"

"Ma era cosa che chi ha il cervello violato, deve essere proprio lui a spiegare a chi glielo stupra, che il suo è GIA' FOTTUTO? Il paradosso nel paradosso era ormai all'ordine del giorno nela vita di Nada. Se qualcuno era nel suo cervello, certamente glielo aveva fatto usare e lei lo aveva sempre adoperato abbastanza bene. A quelli ai quali aveva chiesto di entrare, invece, un eventuale qualsiasi utilizzo spontaneo sarebbe stato inutile, visto che avevano accettato la cosa piu' imbecille al mondo: QUELLA PIU' PERICOLOSA proprio per se stessi. Il suo cervello monitorato ma SANO, in pochi minuti si era INFORMATO sulle nozioni di base psicologiche e neuroscientifiche, che spiegavano chiaramente che i contenuti cerebrali sono intrisi di inconscio e di continue modifiche, date da emozioni e suggestioni contrastanti. La "demonizzazione" di pensieri e la ricerca di verità giuridiche nei "ricordi" era SCIENTIFICAMENTE INFONDATA. Ma IL CIUCCIO, ovvero colui che nonostante la laurea sul muro NON E' APPASIONATO della CONOSCENZA, non sprecò quei pochi secondi per evitare di distruggere il futuro suo e dei giovani, appoggiando un azione per cui L'UOMO è SOLO FOTTUTO. Se la neuroscienza non puo' ricostruire un vero passato o personalità, puo' costruire un futuro nuovo e nuove personalità a suo piacimento, una volta che è FATTO ENTRARE "CHIAVI IN MANO". E quelli gliele avevano date. Avevano preso in giro i loro stessi figli, facendoli anche partecipare alla distruzione del loro stesso diritto principale, quello della integrità cerebrale. Li avevano iniziati ad uccidere i loro stessi genitori, come fa chiunque che mente su cose così importanti. Gli avevano fatto credere che pensieri erotici inconsci definissero una persona pervertita o che pensieri di violenza nella disperazione indicassero un violento. Gli avevano fatto credere che perfino certe manie del target contenessero patologie mentali, come mettere in ordine le cose per colore o tipologia. Invece, Nada era ordinata " a colore" perchè aveva gusto, era una abbinatrice da sempre. Tantomeno era una maniaca, perchè alternava tranquillamente periodi di disordine totale. Ma la gente quando NON PENSA si FOTTE DA SOLA ed invece di prendere un target pazzo malvivente, divento' la vera criminale non pensante. Era il destino di Nada aiutare i suoi aguzzini a capire che li avevano presi per i fondelli e che loro lo avevano concesso."


"Carmen"

"Che il potere scienziato avesse violato dei contenuti cerebrali senza consenso e li avesse anche resi pubblici era grave, ma che il popolo lo appogiasse, si divertisse e ci guadagnasse a "girarli" per giocarci ed usarli per dei crimini a pagamento, era veramente INDECENTE ed IDIOTA. Una volta Carmen si trovo' vicino la porta del dirimpettaio un uovo di Pasqua. Era pieno luglio e quindi non aveva senso. Aveva, invece, senso per Carmen, che proprio il giorno prima aveva pensato a come sistemare gli addobbi pasquali nei nuovi contenitori per la casa. Insomma, quella sottospecie di essere umano si faceva pagare per normalizzare il piu' grande abominio sull'essere umano e sulla sua maggiore messa in pericolo nella storia dell'uomo. Ma lo teneva un figlio quella testa di cazzo? Per Carmen non era piu' nè un trauma, nè un limite la sua illecita scansione cerebrale, perchè aveva capito che era solo un mezzo per farla accettare dal popolo, mentre questo credeva di salvarsi concedendola su di lei. Invece, a che ingrato destino di sofferenze e perdite di integrità ed identità stavano indirizzando i giovani, una volta legalizzata in futuro, proprio con la loro accettazione e partecipazione? Carmen pensò che era meglio che le pompe funebri si attrezzassero di bei "cornicielli" rossi da mettere nelle bare di queste TESTE DI MINCHIA per tutte LE MALEDIZIONI che i loro nipoti e pronipoti avrebbero mandato loro."


"Vittoria"

"Sognava Vittoria o meglio pensava, visto che era davvero una MILIONARIA. Pensava a come avrebbe potuto spendere TUTTA LA VALANGA DI SOLDI dovutale per LO STRATOSFERICO risarcimento dei DANNI SUBITI, anche mediaticamente e per il suo utilizzo come CAVIA UMANA di sperimentazioni cerebrali, perfino inconsapevoli e senza consenso. Vittoria non era VENALE. Non avrebbe potuto vivere tanto tempo con tanto poco. Lo sapevano benissimo anche prima, perchè diversamente l'avrebbero scelta come PERP MERCENARIA e non come target. Tantomeno Vittoria si sentiva una eroina: era solo una vittima che aveva usato il cervello e non si era fatta bruciare l'anima. Vittoria aveva fatto tutto cio' che una PERSONA NORMALE avrebbe dovuto fare: CHIEDERSI PERCHE' E DIRE DI NO. Immaginava la realizzazione di un suo SOGNO, un sogno per gli altri, visto che i suoi se li era realizzati tutti: UNA FONDAZIONE con il suo nome per il "recupero" psichiatrico e legale dei PERPS. Vittoria si arrabbiava e si difendeva, ma NON ODIAVA e questa era la sua ARMA VINCENTE. Lei era per IL RECUPERO e non per la PUNIZIONE DISTRUTTIVA, anche nel caso dei PERPS, i criminali psicopatici peggiori, quelli che attuano la "rasah" al livello "22". Vittoria, un nome che parlava di lei."

"Babette"

"La vita di Babette doveva "sembrare" l'apoteosi della CIVILTA', dove, invece, era la sua TOTALE DISTRUZIONE. Era fondamentale che gli spettatori illeciti consapevolmente, ma "votanti" inconsapevolmente, percepissero lei come la perdente assoluta, che, seppur si rivelava innocente, risultava sempre la sola sfigata nel suo contesto privato e pubblico.Lei non usufruiva dei minimi diritti basilari o perfino della sopravvivenza, perchè risultava quella piu' in basso NELLA CATENA ALIMENTARE. Il suo tenace rifiuto di PAPPONI personali E PROTETTORI politici e la sua ferrea volontà di non concedere il proprio cervello e coscienza ad altri, nonchè una situazione di vulnerabilità fisica ed economica, la poneva in tale ruolo fallimentare del REGNO ANIMALE. Quindi, tutte quelle manfrine di scenette criminali pianificate nella sua vita, dove tutti della sua polis appoggiavano I SUOI TORTURATORI, i famigerati "giustizieri" da EMULARE, miravano solo a far percepire la totale fallimentarità del vero e del giusto e la vittoria delle capacità simulatorie e della forza. E quindi, era tutto un fuoco d'artificio giornaliero gaudente nella sua cittadina, che non sembrava piu' in penuria di fondi. E furono denaro e vantaggi a iosa, magicamente nelle sacoccie dei suoi concittadini. Tutto era a suon di negozi scintillanti, ristrutturazioni di case e villette vacanziere sognanti, dissolvimento di debiti da prestigiatore, una pioggia di auto e motorini, borse e vestitini. E fu libertà di movimento, con viaggi premio e crocierine. E fu senso di aggregazione sociale, nel "gioco" sul bersaglio vivo per i "cellulati" concittadini, che si moltiplicavano affollando ogni anfratto stradale locale. Ma l'associazione a delinquere degenera la VERA UNIONE, come L'ABUSO non crea mai una POLITICA VINCENTE nel lungo termine. Ma la CORRUZIONE non è GUADAGNO personale o pubblico, solo ILLECITO ARRICCHIMENTO. Ma IL REGNO UMANO non è il regno animale. Insomma, tra cio' che SEMBRA è cio' che E' c'è di mezzo il mare e ci vanno di mezzo tutti i poveri illusi."


"Glenda"

"L'avevano diffamata la finta "dottoressa", ma Glenda non aveva mai messo sulla porta o sul curriculum il prefisso dott.ssa o laureata. Tantomeno a chiunque la conoscesse si era mai spacciata per una laureata. Il suo lavoro era perfino sempre stato in una professione nata successivamente per competenze e specializzazioni non universitarie, seppur professionali. Ma quei delinquenti erano cosi': BUGIARDI CHE USANO MEZZE VERITA' ed il resto ce lo mettono loro. I PEGGIORI. Quella che invece si spacciava per una dentista era una estetista. Una sua amica, che le aveva iniziato a fare una sbiancatura di alcuni denti che si erano scuriti. Glenda per affetto si era fidata ed invece quella le scheggio' persino un incisivo in un punto, durante quella pulizia da scarpara. Purtroppo, Glenda aveva un brutto difetto, era sensibile. Non volendo offendere l'amica per la sua incompetenza e rinunciando ai danni, preferi' solo allontanarla. In effetti, quella usurpatrice di titoli professionali, le aveva perfino proposto un successivo "servizio piu' completo" a suon di migliaia di euro. Glenda le aveva detto che ci avrebbe pensato, senza impegno. Ma la sua galanteria fu mal ricambiata. Come quella inetta ebbe modo di partecipare a quella ricca opportunità pubblicitaria e lucratoria criminale, incomincio' a simulare una posizione creditoria inesistente, diffamandola di non essere stata pagata. La incomincio' anche a sobbissare di chiamate mentre stava male su un letto, invitandola al suo studio o meglio al suo centro estetico, per far sembrare al pubblico occulto che lei non ci andava perchè non la voleva pagare. In realtà, Glenda non riusciva proprio a mortificarla dicendole che era una che faceva determinati servizi senza il titolo giusto e che li faceva anche da schifo. Purtroppo, negli show conta quello che "sembra". Fortunatamente, gli SHOW, prima o poi, si smascherano e quando avvenne, Glenda si senti' di ricambiare l'augurio ironico, fattole da quella avida demente assassina, in occasione dei futuri anni nuovi: "AUGURI!".


"Federica"

"Avevano anche perso il diritto al lavoro, quello maggiormente tutelato nella loro Costituzione, quella CHE AVEVANO ABROGATO TUTTI INSIEME "UNITI". Si ricordava Federica quando una delle sue SCAFESSE stalker le faceva continue cantilene sul "lavoro", spesso usando anche la sua piccola bambina, istigata a delinquere, a cui faceva gridare da lontano "disoccupata!". Si soffermava continuamente sul fatto che lei aveva sempre lavorato, per far risaltare la disoccupazione di Federica in quel periodo e farla sentire solo un inutile parassita. Detto da una che si trovava bonifici "magici" in banca, per torturare ed uccidere qualcuno, come prostituta di una potenza sovversiva dello stato repubblicano, perlare di "lavoro" risultava davvero una barzelletta. La costituzione NON GARANTISCE LA CORRUZIONE, ma la CRIMINALIZZA. L'unico parassita su Federica ed i contribuenti era solo lei. Per non parlare della sua degna compare che si metteva con tutta la famigliola criminale ad urlare "uccidi il ragno disoccupato", fingendo di cacciare fuori un qualche fantomatico insetto. In realtà, le uniche bestie pericolose, che invece di fare un lavoro onesto od essere dignitosi disoccupati preferivano guadagnare come sicari erano loro. Non di meno il crimine che colpiva Federica si basava specialmente sulla diffamazione lavorativa, per ridurla all'indigenza ad al suicidio. Si usava ogni inezia anche in quel campo. Qualsiasi piccola irregolarità era ingigantita e qualsiasi comportamento inusuale, anche se corretto, era manipolato e fornito ad un pubblico illecito giudicante come grave pecca. Insomma zappavano sempre nell'orto di Federica, ma non sapevano che si stavano solo dando la zappa sui piedi, perchè ogni diritto che si distrugge ad un target è il diritto di tutti."


"Giulia"

"Ormai riusciva chiaramente a visualizzarli, seppur nella sua mente, due testicoli al posto della testa. La testa di quelle teste di minchia cellulate che le si attaccavano sempre addosso come cozze avariate. Uno di questi oggetti non identificati in sembianze falliche la seguì per tutto il tempo della sua spesa e, quando vicino alla cassa, si interfacciò con l'altro telepazzo suo complice e disse "Hai una pillola per il mal di testa?". Questo risponde "No, ma ho qualcosa per il mal di cuore". Il tutto sgnignazzando come due teste di cazzo. Quei criminali usavano spesso il momento delle attese dei pagamenti nei negozi, perchà la vittima è costretta a restare in quel posto. Giulia era un po' di tempo che si sentiva irradiata da una strana vibrazione mentre dormiva ed aveva saputo dell'utilizzo anche delle armi psicotroniche a distanza per far ammalare "dall'interno", senza lasciare tracce. Infatti, si svegliava sempre dolorante, con forti mal di testa ed anche qualche palpitazione cardiaca. Eppure lei era tranquilla e li guardo' dovendosi perfino trattenere dal ridere. Le passò per la testa la necessaria invenzione farmaceutica di una nuova pillola, quella che CURA I COGLIONI, che si credono leoni, ma stanno solo autorizzando tutto cio' che legalmente potrà essere utilizzato contro di loro."


"Berta"

"Loro non capivano neanche piu' la parola del padrone, mentre smascherava i suoi stessi "giochi". Forse per stupidità, forse perchè le macchie sulle loro coscienze erano cosi' grandi, che ne sarebbero rimasti devastati, se le avessero ammesse. O forse, solo perchè avevano capito di essere stati degli idioti, che si erano autofottuti e si vergognavano ad ammetterlo. L'idea che una donna, sequestrata per anni e maltrattata come un scimmia in gabbia, le cose le avesse, invece, comprese tutte, dimostrandosi tuttaltro che un primate ed ora se la ridesse a crepapelle, li faceva davvero INCAZZARE. Quindi FINGEVANO DI NON CAPIRE quando una graduale LUCE MEDIATICA emergeva dagli strappi della sua stessa tela nera, cucita per loro e non per Berta. Certo, la DONNA considerata la PIU' SFIGATA E DIFFAMATA DEL MONDO, perchè PRIVA DI "PROTETTORE" o perchè spacciata per IL MALE FATTO PERSONA, si rivelasse quella che aveva sempre FATTO LE SCELTE MIGLIORI in AUTONOMIA CEREBRALE e L'UMANITA' fatta persona, brucio' il posteriore ad una bella milionata di persone. Berta avrebbe consigliato loro una bella cremina per il sedere, la stessa che spiavano mettersi lei, quando stava male di emorroidi, come degli sciroccati pervertiti. Ma la loro "posterizzazione" che avevano consentito al potere era troppo grave e la cremina non bastava. Ridendo tra sè e sè, si ricordava di quando vicino alla cassa di un negozio, le fecero trovare poggiata lo stesso prodotto intimo che usava lei, per farla sentire spiata, dissacrata e diffamata. Era proprio vero che IL MALE E' DEI BANALI, delle teste di rapa, che non dovrebbero neanche andare a farsi curare da un neurologo, ma dal fruttivendolo. E così, man mano, che le loro schifezze si rivelavano nella loro giusta accezione, i loro fautori facevano FINTA DI NON CAPIRE quei messaggi mediatici che le decodificavano, basandosi sul fatto che nulla era ESPLICITAMENTE DETTO LORO. E che obbligo aveva piu' il potere di essere esplicito? Ci avevano RINUNCIATO usando una comunicazione allusiva e giudicante con donne come Berta, il loro prossimo, spesso "molto prossimo". Insomma, DONNA non SCIMMIA batteva tigre 10 ad uno, perchè UNA VERA SAVANA NON ERA MAI ESISTITA."


"Nunzia"

"Si ricordava di quante volte qualche suo inferiore che voleva sentirsi superiore, al suo passaggio mensionasse "bollette" da pagare, usando la conoscenza morbosa di qualche sua inezia moratoria. Invece, CONFERMAVA solo LA SUA INFERIORITA' CEREBRALE ED ETICA, perchè un ritardo di pagamento non è un CRIMINE, mentre lo spionaggio e lo stalking lo sono. Una coppia di acide e vecchiarde sorellastre, che l'avevano sempre invidiata da giovane, se le trovava spesso tra i piedi, tra la posta e negozi vari, a pedinarla per fare le SUE GIUDICANTI, dall'alto in basso, su importi di utenze ed affini inevasi. A dire il vero, dal basso del loro alto, visto che non avevano fatto altro che dimostrare una fiumarola di acidità sfigata, che trova un facile canale di sbocco. Nella top ten della stronzagine decerebrata, c'era sua cognata. Un pomeriggio, mentre chiacchieravano, quella fece allusioni ad un furto di energia elettrica da parte di un suo parente e che suo marito, fratello di Nunzia, aveva fatto in modo CHE NON ANDASSE IN GALERA. Praticamente, quella oscena donna voleva farle essere PERFINO GRATA a colui che partecipava alla sua tortura "PUNITIVA", perchè l'aveva salvata dal "gabbio". Non si ricordava Nunzia di aver mai manomesso un contatore per "rubare" una fornitura o manomettere il suo importo, che è l'unico caso in cui si parla di furto. Ma quel crimine era così, prendeva spunto dalle cose piu' personali e banali per trasformarle in altro. Ma ai vertici di quella classifica, c'era un suo ospite che, mentre era a casa sua, un lettore di una utenza suonò al citofono e quel soggetto criminale nel suo domicilio sapeva chi era. "Perchè non rispondi al citofono?" ridacchiava tronfio nella sua imbecillità in quegli abusi. Nunzia rispose placida e sorridente: "NEL MIO DOMICILIO LO DECIDERO' SEMPRE IO, ne ho il diritto ed il dovere". Alla fine quella massa di decerebrati criminali, che avevano solo trovato la possibilità di abusare, senza apparenti conseguenze, per sentirsi migliori, confermavano solo IL VALORE CHE NON AVEVANO MAI AVUTO. Fu molto divertente per Nunzia vederli caricaturati in una pellicola hollywoodiana per quello che erano davvero: cretini, rei e terroristi."


"Brigitta"

"Non erano solo i violenti misogini i piu' accaniti stalker uomini, ma anche gli SFIGATI con le DONNE. La loro frustrazione di avere vicino una moglie che schifavano o il non riuscire ad avere accanto la femmina che avrebbero voluto, li rendeva particolarmente "rabbiosi" con l'altro sesso. In particolare, il proprietario di una villetta poco piu' avanti della sua, armeggiava molto con il suo povero cane per ferirla il piu' possibile con allusioni di prigionia inguinzagliata e di violenza sessuale psicologica. Era un bell'uomo giovane, mentre la moglie una mezza calzetta improponibile. Insignificanza estetica a parte, una spietata cafona molestatrice. Fortunatamente non avevano figli, fortunatamente per i figli. Loro la spiavano, ma Brigitta LI CAPIVA senza violarli e quindi era lei la reale PADRONA DELLA SITUAZIONE. Li "possedeva" anche perchè i loro sporchi guadagni dipendevano da lei, dalle sue mosse. Erano i suoi schiavi, ogni minuto di ogni giorno. Una mattina di pioggia, passandole vicino con quel povero animale, che aveva avuto la sfortuna di averlo come proprietario, quello le disse: "Che temporale! Si è "bagnata" tutta!", parlando del cane, ma riferendosi a lei, in una sordida allusione umiliativa sessuale. Brigitta spontaneamente osservo' "Ha ragione! Che tempaccio! Ma è molto piu' "bagnato" lei!". A Brigitta vene subito in mente l'eccitazione sessuale che prova il VOYEUR SADICO SESSUALE, quello che orgasma nella sofferenza di natura intima della donna che guarda illecitamente ed il suo stalker sicuramente lo era per sapere sempre ogni sua mossa in casa. Per non parlare della posizione di CANE, che era proprio la sua con i suoi padroni. Gli lanciavano l'osso per addestrarlo a sbranare e dopo svolto il suo compito assassino, lo avrebbero giustamente soppresso. E, così, mentre lui voleva offendere lei, Brigitte fece una diagnosi psichiatrica a lui, gratis. Doveva essere molto frustrante per un uomo vivere con una cagna brutta e criminale e, quindi, nulla per cui meravigliarsi."


"Annika"

"In piena ideologia di setta, chi non si fa plagiare alle sue assurde logiche è un nemico. Annika si trovo' ad essere odiata, mentre era benvoluta fino all'esatto istante prima dello scoccare della "messa in setta" di chi la circondava. Fu quella la sua vera difficoltà: essere trattata in un modo che non le era mai appartenuto nel regno dei vivi, quello non zombico. E così, da un momento all'altro, la sua tipica forza di valore autonomo sembrò perdenza e la sua bontà stupidità, almeno quanto ogni sua inezia un crimine ed ogni calunnia una giusta punizione. Per la setta chi non è "omologabile" è un nemico e si deve DEMONIZZARE E CRIMINALIZZARE, con l'unico scopo di farlo sembrare un perdente agli occhi degli adepti e levarlo da mezzo perchè potrebbe aprirglieli. E così, non di rado, si trovava ad incrociare il signorotto di turno, che al suo passaggio manifestava segni di fastidio con il viso e le braccia o perfino, si faceva il segno della croce. Ma, mentre loro volevano "catalogare" lei, traducendola con una interpretazione folle di setta, lei "studiava" loro secondo la scienza corrente. In base alle interpretazioni psichiatriche criminologiche, non solo si dimostravano dei meri ingiuriatori e stalker psicopatici, ma anche dei misogini. Annika aveva fatto la saggia mossa di non fare solo la vittima in quella macchina infernale e, quindi, anche quando era colpita non era perdente. Lei negli anni aveva imparato a conoscerli, anche attraverso il linguaggio del corpo o del viso e la sua posizione di bersaglio si limitava alla difesa. La profonda comprensione che Annika aveva di loro, si basava molto anche su chi certe cose contro di lei non le faceva. Non tutti la molestavano e la loro colpa si riduceva alla vigliaccheria. Lei, infatti, non credeva alla trasformazione, ma solo al nutrimento dei mostri dove c'erano già. Avrebbe potuto fare un neuroimaging, a solo colpi di empatia, a quegli uomini, che sicuramente erano già abusanti di donne, fisicamente o psicologicamente. Lei in quella situazione era UNA COSA inanimata da distruggere e chi più di un misogino poteva godere nel molestarla e distruggerla pubblicamente ed impunemente? Insomma, pensavano di tenerla in pugno, invece si erano dati solo un bel cazzotto in faccia da soli, rendendosi molto riconoscibili."


"Agnese"

"Fu molto felice che un bella fetta di web l'aveva capita, nonostante la denigrazione su di lei a getto continuo da anni. Quel post circolante su internet dove "A CHI NON FA UNA STRAGE, ANCHE SE ' CIRCONDATO DI IDIOTI ASSASSINI, si dovrebbe DARE IL PREMIO NOBEL PER LA PACE" era la sua vittoria totale e definitva. Si ricordava di alcune sue assidue cyberbulle che sghignazzavano nel farle capire "che una persona MUORE NON QUANDO NON PUO' PIU' COMUNICARE, ma quando non puo' piu' essere COMPRESA". Erano sicure, come ogni buon associato a delinquere, che le tante calunnie e prove false su Agnese, unite al suo non diritto alla difesa, sarebbero state una roccaforte inespugnabile contro di lei, lasciando al pubblico, se anche non certezze, IL SOSPETTO. Invece lei, oltre ogni ragionevole dubbio, si fece capire ed alla grande, nonostante tutto. Dove il male perde, il bene vince, se c'è ed è una LEGGE DI NATURA a cui nessuno potrà mai derogare nel lungo termine. Dove le sue aguzzine erano decerebrate, lei il cervello lo usava. Le basto', con non poca tenacia e tempo, DIMOSTRARE cio' che NON ERA, per dimostrare chi fosse davvero: una talmente pacifica e sana, che non diventa violenta e degenera neanche sotto tortura. Ma la vittoria di Agnese andò ben oltre. Lei DIMOSTRO' LORO mentre DIMOSTRAVANO SE STESSI, senza rendersene conto. Poi, avvenne anche il MIRACOLO D'AMORE: I LORO STESSI PROPONENTI li smascherarono e giudicarono pubblicamente, dando delle conseguenze alle loro azioni. Insomma, nel loro caso. le PERSONE MUOIONO QUANDO SONO COMPRESE, se sono criminali e stupide."


"Bianca"

" E come se la godevano quei morti di fame sfigati al solo pensiero che potesse perdere l'eredità di suo nonno Giuseppe. Tutta la loro rabbia di frustrazione si esprimeva in quei post pubblici in cui "Nonno Geppetto bruciava Pinocchio". Ma gli unici bruciati cerebrali, che avrebbero avuto un futuro bruciato erano loro. L'unico pinocchio era nonno Geppetto che aveva osato calunniare la nipote pubblicamente, mediaticamente ed in modo occulto, per privarla di un suo diritto, cosa che era stato solito fare spesso nella sua vita. Ma Bianca RIDEVA, perche' se le avevano tolto il sorriso, le avevano dato IL DIRITTO di RIDERE, come chiunque, alla fine dei giochi, si dimostri il migliore e non il peggiore. Considerando che tutto quello che le facevano diventava, prima o poi, legge contro di loro, le venne da pensare che davvero "dei potenti geppetti avrebbero bruciato pinocchi", loro PATRIMONI ED EREDITA' COMPRESE. Si, il pinocchio non era davvero lei. Si, ridere è molto meglio di sorridere."


"Barbie"

"Il suo aguzzino le disse: "Hai solo la vittoria morale!". Lei rispose: "La vittoria è solo quella morale, perchè è l'unica che DA' IL DIRITTO DI AGIRE. E quella che AVRANNO su DI TE."."



"Daniela"

"Non ci aveva fatto caso subito Daniela, perchè chi non è malvagia ci mette sempre tempo ad individuare il male. E' una lumaca a cui si deve mettere la bavetta sul percorso. Si era ingrassata molto per la sua abulimia indotta dallo stress post- traumatico derivante da ciò che subiva continuamente. Fu felice quando nel suo quartiere si apri' un negozio di abbigliamento per taglie forti "Peccati di gola". Quel "MEA CULPA", che avrebbero voluto indurre nella sua testa implagiabile, riguardava QUALSIASI SUO "PECCATO" inerente alla "GRASSEZZA". Erano quelle le loro armi "invisibili", quelle camufatte nel quotidiano e che usano tutte le pallottole dei sensi di colpa miranti diritto al bersaglio dell'autostima. Ma bersaglio è chi accetta di esserlo e Daniela non lo fece mai. Invece di offendersi, entro' curiosa e divertita in quell'esercizio commerciale, con la radio accesa a tutto spiano. E mentre avrebbero voluto che tutto parlasse di lei in quel luogo, tutto parlava di loro, ma ne erano ignari. Daniela, quindi, li rese edotti in merito in maniera "indiretta", ovvero nel solo modo in cui loro avevano scelto di comunicare. Si provò tranquillamente tutto cio' che le piaceva e compro' proprio cio' che le serviva. Con gran cortesia, ringrazio' di aver aperto una attività che fornisse una merce cosi' utile alle cicciottelle e che sarebbe tornata sempre a trovarli. Praticamente, NON DIMOSTRO' NESSUNA "MEA CULPA", lasciandoli, invece, alle colpe loro, quelle di essere disposti a partecipare all'ingiuria mortale contro qualcuno, pur di avere una propria attività commerciale. La corruzione e la collusione in istigazione al suicidio erano davvero una "EORUM CULPA" .


"Anna"

"Si, lei lo aveva spento il televisore ed anche la radio. Era stato facile, agevole ed immediato, dal suo divano. Un divano che si rivelava giusto al momento giusto, considerando le sue vittorie gladiate lì sopra con onore e con amore. Le era intollerabile quel comportamento mediatico, al di là di chi ne fosse vittima, anche se i decerebrati attorno a lei vissero quel suo gesto come una vittoria della verità, di cui Anna si sarebbe vergognata. Il telecomando. Uno strumento di volontà popolare veramente alla portata di tutti, a portata di "mano" e che il potere si aspettava fosse usato su "off" proprio da un popolo che vedeva violarsi tutti i diritti piu' sacri. Invece, per i piu' accaniti torturatori di Anna "bisognava starsi, perche' quella situazione era obbligata". Bisognava starsi perchè quei diti indice puntati la colpevolizzavano e la facevano soffrire e loro erano sadici e volevano sembrare migliori. Certo, a chi sta dalla parte degli abusi impuniti e ne trae vantaggi, GLI FA COMODO VEDERLA IN QUEL MODO, come NON E'. Invece, IL TELECOMANDO FUNZIONAVA anche in casa loro e L'ALIBI PER LA LORO COSCIENZA ZOZZA crollava miseramente, anche per ammissioni mediatiche stesse, che ne RICORDAVANO L'USO come strumento referendario indiretto. Al pari del pulsante e del divano, c'era anche la sedia. Anche da quella ci si poteva' alzare, se è in un cinema che proietta l'ingiuria, la dissacrazione e la diffamazione di un cittadino inerme sul suo divano con il telecomando in mano. Il pubblico aveva dimenticato quanto è bravo l'attore a recitare. In quella situazione, a getto continuo, si ERA finanche SUPERATO riuscendo in maniera superlativa a SIMULARE MOSTRI FINTI almeno quanto MOSTRI VERI, quelli che tradiscono, calunniano e diffamano, ma sembrano SANTI, VITTIME ED EROI agli occhi del pubblico. Se i media facevano anche satana, loro dimostravano di essere diavoli. Chi li obbligava ad accendere il bottone "on" quando Anna entrava nei negozi o nelle sale d'attesa, per farle arrivare ingiurie e provocazioni mediatiche allusive, se non la loro vigliaccheria ed avidità verso il concittadino? La "mano" era la loro, anche se cercavano di autoconvincersi che eseguisse un qualche ordine al quale "non si puo' dire di NO". Invece, quello era proprio IL MOMENTO DELLE SCELTE, scelte da cui sarebbe emerso quanto IL CITTADINO CI TENESSE DAVVERO AL PROSSIMO. Tutta quell' onda che la travolgeva non era per lei, era per loro e loro SCELSERO ignari di farlo. Ed Anna scelse. Spense il telecomando per riaccenderlo solo quando CAPI' che NULLA ERA DIRETTO A LEI ed era MERAMENTE ABUSANTE, anche se sembrava, come in ogni buona rappresentazione teatrale dove i piu' bravi mentono bene."


"Sally"

"Si era sbagliata su di lui. Come al solito Sally era troppo benevola nei giudizi, anche sotto massacro. Credeva che quel suo psicopatico fallito molestatore godesse solo della sua di distruzione, godesse nel vedere la vita di Sally una totale relegazione dolorosa come lo era sempre stata la sua. Invece, lui sapeva di partecipare sopratutto alla potenziale distruzione degli altri, divenendo un modello "da emulare", perchè spacciato come vincente dai suoi adepti concittadini e lustrato ben bene dai media proponenti. Lui era a conoscenza che chi lo supportava, anche rimanendo passivo, avrebbe votato il male, in quel referendum invisibile, dove NON ESISTONO ASTENUTI E SCHEDE BIANCHE. Si ricordava delle sue frasi mitiche sui social in cui sosteneva cinicamente che "Il sognatore era un illuso" e che la vita era uno schifo dove il piu' furbo fotte il piu' ingenuo. Era stato anni da uno psichiatra quel relitto da manicomio e come per tutti i pazzi depressi frustrati, l'occasione di ridurre nel suo stesso stato Sally o finanche tutto un pianeta, fu una occasione da non poco. Le tornava in mente di quando gli paleso' il suo timore per una eventuale perdita dello stato di diritto e gli vide un brillio neonazista luccicare in uno sguardo che tentò di celarsi guardando altrove. Si ricordava Sally, di quando lei soffriva disperata per ciò che subiva e lui, mentre partecipava alla sua tortura invisibile ed a distanza, affettuosamente le diceva "Credo tu abbia bisogno di uno psichiatra, vuoi l'indirizzo del mio?". E certo, gli sarebbe piaciuto trascinarla nel suo stesso baratro, ma Sally non era una vigliacca repressa. Lei era solo una donna con difficoltà di fatto, economiche e di salute, acuite da presenze criminali, come la sua. Ed invece di andare dallo psicologo, ci porto' lui e i suoi compari, in qualche modo. Sally aveva un modo tutto suo di affrontare i nemici: non li distruggeva, "li smontava", come il lego. Era grande Sally ed era saggia. Lo sapeva da sempre che se ci si vendica si diventa come la propria preda e si perde due volte. Lo metteva in atto da sempre: difenditi bene ed aiuta il tuo nemico pure meglio ed aiuterai te stesso. E fu molto gratificante verso quel "fallimento della creazione" dover essere proprio lei a spiegargli le sue patologie criminali e che era stato scelto solo e proprio per quelle, in un finto gioco che era una messa in prova planetaria per verificare chi preferisce alla qualità umana la perdenza disumana. Era così Sally, una sognatrice che i suoi sogni li realizzò tutti, proprio grazie anche a chi sosteneva che non fosse possibile."


"Ginny"

"La sua delatrice, calunniatrice, sequestratrice, torturatrice, assassina piu' assidua, che le dava della strega malefica, era davvero un quadretto comico e patetico al tempo stesso. "Lo sai è morto tizio! Lo sai è morto Caio!", ripeteva a copione la strega vera, quella che usa l'alibi di presunte colpe e le calunnie, per farti fuori sia il nome che il corpo. L'unica fossa che si stava scavando era quella di Ginny, come tutte le povere martiri dell'inquisizione, che, se tenute sott' acqua e morivano, erano innocenti e se sopravvivevano, erano streghe e quindi venivano assassinate. Una sequenza medievale di meri omicidi al solo scopo di denigrare delle donne invidiate e di far perdere loro il patrimonio. Dove avessero sentenziato il suo titolo di "malefica" assassina Ginny non lo sapeva con certezza. Nel suo caso, al massimo da qualche inconcio violato e rubato o da pezzi di frasi sfuggite tra se e sè, tutte cose normali e non patologiche, tutti diritti e non doveri, Sicuramente, per i mostri veri, che vogliono costruire mostri finti, ogni appiglio è buono, specie quando le proprie colpe sono molte e si vuole scaricare sulla vittima la loro responsabilità. Ma con Ginny non c'era nulla da fare. La sua fossa dovette attendere un bel po' prima di essere riempita, perchè lei seppe aspettare con tenacia ed intelligenza il momento biblico in cui si rivelo' che erano i suoi aguzzini ad essersi scavati la fossa in casa sua, sulla sua pelle, sul suo nome. I suoi massacratori erano finiti nel momento in cui avevano accettato di seguire il diavolo zoppo, quello che convince che la menzogna e l'abuso vincono se trovano un alibi, mentre sa benissimo che quelle sono proprio le scelte che distruggono chi le attua. Ma il diavolo è cosi': DICE UN SACCO DI CAZZATE A CHI LO SEGUE, altrimenti che diavolo di diavolo sarebbe?"


"Raffaella"

"La vera forza dei piani alti non erano le armi e la scienza, ma le colpe del popolo, che ormai rappresentavano davvero una potenza assoluta nelle loro mani. Non c'era trucco e non c'era inganno, avrebbero sostenuto, ma solo "proposte" indecenti ed illogiche, assolutamente comprensibili e rifiutabili, se la pigrizia mentale ed animica e la vigliaccheria e l'avidità non avessero prevalso. La prova? Era proprio Raffaella. Il loro "strumento" preferito sulla popolazione, si dimostrò anche la loro "prova del nove". E' vero che avevano diffuso in rete una "qualche" traduzione dei suoi pensieri anche intimi, anche sessuali, anche estremi a volte, ma era anche vero che BASTAVANO 5 MINUTI su INTERNET per verificare sui siti degli specialisti che "NON CI SI IDENTIFICA MAI CON I PROPRI PENSIERI, anche sessuali o estremi, CHE NON SI RIVELANO MAI, altrimenti sembrano intenzioni e che NOI NON SIAMO IL NOSTRO INCONSCIO, ma solo le NOSTRE AZIONI." Raffaella lo fece e le bastarono quei pochi minuti per azzerare qualsiasi senso di colpa indotto e l'eventuale colpevolizzazione di un popolo idiotizzato e mediocrizzato, che si lascia distruggere mentre pensa di salvarsi con tutte le stupidaggini che accetta passivamente. Ma Raffella era prima di tutto lo "strumento" per verificare gli altri, quelli che le AZIONI CRIMINALI E PERVERSE non le pensano, MA LE FANNO. E loro le facevano a tutta forza, lasciandoci anche "la firma". Tutto lo spionaggio illecito sessuale, farcito del piu' sordido voieurismo anche sadico, nonchè lo stupro sessuale atraverso la falsificazione, diffamazione ed umiliazione sessuale su immagini intime rubate parlava di loro e non lei. Raffaella era solo uno specchietto per le allodole, che guardano tutte lei e non si accorgono di essere guardate. Uno sguardo nelle loro teste avariate lecito, perchè legittimato proprio da loro, condividendo l'abuso cerebrale "senza consenso" su Raffaella. Eppure, sarebbero bastati 5 minuti, quelli in cui il potere conquisto' definitivamente il suo dominio."


"Ofelia"

"Non l'aveva detto lei che le donne che fanno le delatrici collaborazioniste con sistemi totalitari sono al pari delle prostitute, ma gli uomini della prima repubblica, quando avevano ancora gli attributi. Non l'aveva scritto lei sul vocabolario che la prostituzione è anche e soprattutto mentale e spirituale. Non l'aveva scritto lei sui social che una donna si valuta in base all'estetica, ovvero in base al suo potere sul "fallo" e piu' specificatamente "a quanto" si pagherebbe per una sua qualsiasi prestazione sessuale, anche virtuale. Insomma, vale la regola del "non dire che ti do' della prostituta se tu stessa ti consideri tale"."


"Sasha"

"Il piacere dell'abuso trova il suo "passaggio" di testimone negli animi neri che ne costituiscono terreno fertile. Quella combriccola di giovani si sentiva figa mentre cyberbullava in branco Sasha, detta Sasy, ma non faceva altro che nutrire la sua natura materialistica e narcisistica. Quel gruppetto di amici, mediocri sgualdrinelle e papponcini alle prime armi, avevano trovato il modo per fare le presunte star di un reality nel deep web, che tortura ed istiga al suicidio persone sole, finti mostri ideati da mostri veri per dimostrarsi migliori e motivare le loro violenze. E fu tutto un susseguirsi di culini e tettine, muscoli ed occhiali da sole alla moda, misti ad un falso costrutto animico intellettuale di immagini con sguardi languidi ed aforismi ad effetto. Giovani belzebù emergevano da quelle faccie pulite e graziosette quando irrompevano a cascata post che incitavano al suicidio Sasy, con una abbondante manciata di pillole in bocca, che non lasciava dubbi sulla sua interpretazione o una bella pistola puntata alla tempia. Le diffamazioni, poi, piovevano a raffica tra post di foto con dite ficcate nella nutella del depresso ed ironie estetiche con i ventagli per coprire la faccia o immagini ridicolizzanti vecchiette messe a confronto con la loro freschezza anagrafica. Ma l'apoteosi della loro vittoria, era far capire sulle loro pagine, che altri gruppi social "lottavano" con loro contro un inerme, ovvero cyberbullavano a morte Sasha. Non si fecero mancare neanche video, dove le davano della stronza e cessa in diretta, anche se sempre allusivamente, come tutti i criminali anche viscidi, che si tengono "a distanza di sicurezza" nelle loro schifezze. Ma Sasha non si suicidò e si fece scivolare addosso tutte quelle azioni ignobili, le stesse che, invece, determinarono il loro di destino, Un destino nero come le loro anime, ben nutrite di brutto e fatto di abusi legalizzati. Non è spiandole le persone che si capisce chi sono, ma consentendole di fare del male impunemente e loro si rivelarono ben bene, a livello planetario."


"Gaia"

"Le sembro' il minimo che una nuova legge stabilisse la possibilità di riprese intime e sessuali anche senza consenso, visto che "in massa gaudente", non solo avevano diffuso sue immagini intime a scopo dissacratorio e diffamatorio, ma avevano anche osato sostenere CHE LE AVEVA MESSE LEI SU INTERNET via SKYPE, mentre tutti vedevano benissimo, SPIANDOLA ILLECITAMENTE, che non lo aveva mai fatto. Insomma chi di "mucca pazza" ferisce, di "vacca criminale" perisce. DEMOCRAZIA E GIUSTIZIA ERA FATTA."


"Rosa"

"Quando il paradosso di una situazione lo rimetti a testa in su', come dovrebbe sempre stare, le cose assumono i loro reali significati ed è un bel momento per quelli che a "caposotto" ci hanno rimesso le penne. Rosa era sempre stata dalla parte delle donne. Purtroppo, troppe donne non erano neanche dalla parte di se stesse, figuriamoci da quella di Rosa. Questa conscia od inconscia necessità di soddisfare un mero schema sociale, ovvero che una donna che vale deve sempre avere un uomo affianco, le relegava nella loro perdenza, consapevole o non. Il suo ex era nel dimenticatoio, surclassato da sentimenti molto piu' attuali e forti verso un altro uomo. Tantomeno, Rosa aveva avuto mai penalizzazioni estetiche da quel vecchio amore da provare quanche rancore o gelosia. Lui l'aveva voluta ancora amica sui social e lei ci stette senza problemi. Le parlo' della nuova fidanzata, che era tanto una bella persona e Rosa non fu altro che felice per lui. Poi, ci rimase molto male nel non vedere sul social lo stato di "impegnato" e la foto della sua ragazza , tanto dacantatagli proprio da lui. Rosa, si senti' ferita al posto suo, perchè avrebbe potuto essere lei trattata così per un qualsiasi motivo, se non si fosse lasciata. E glielo fece capire in qualche modo, per fargli rendere conto della sua mancanza e di come avrebbero potuto vedere gli altri la cosa su un profilo pubblico. Un modo indiretto, ma legale. Purtroppo, nessuno puo' capire cio' che gli è scomodo capire e nessuna donna puo' essere difesa, se non è una che difende se stessa. In compenso, una verità puo' essere usata per mentire, se da quella menzogna ne derivano tanti, ma tanti vantaggi. Fortunatamente, la realtà, prima o poi, rimette tutti i tasselli al suo posto ed a testa in sù."


"Piera"

"Pensava a quanto si fosse divertita, nella più totale strafottenza, tutta quella massa social sigheliana, in un delirio di onnipotenza, tipico di una folla irresponsabile ed irrazionale. Ma ora si divertiva lei, Piera. Si ricordava di tutte le "faccine", "linguacce" e "boccuccie" emulative di quelle "esposte" dai suoi torturatori in prima linea, come scalpi di vincenti da esibire ad un pubblico web. Scimmiottamenti criminali di azioni intime e sacre spiate, derise e diffamate, vissuti ed esposti come trofei di una vittoria che, in realtà, era la peggior sconfitta.Si ricordava quanta sicurezza sprizzava da ogni loro poro digitale nella piu' errata percezione di essere migliori, fare le azioni migliori e stare con i migliori. Invece, erano i peggiori, facendo le azioni peggiori, emulando i peggiori e ci avevano aggiunto LA FIRMA. Quella che loro pensavano fosse una BUONA PUBBLICITA' GRATUITA non era altro che la loro AUTODENUNCIA PUBBLICA di tutti i reati commessi contro Piera. Si ricordava, di come OGNUNO AVESSE ANCHE inconsapevolmento SPUTTANATO I SUOI PARENTI ED AMICI ogni qualvolta che questi mettevano un "mi piace" od un commento di supporto ai propri post contro la bersagliata. Si sentivano piu' uniti, ma in realtà si stavano separando, come chiunque sta insieme "nella perdenza", ma non se ne rende conto. Si ricordava Piera, ridendo a quattro ganasce, di come avevano con grande orgoglio presentato al loro "pubblico" tutti i loro complici, mentre pensavano di esibire supporter affettivi o amicali di alta qualità."Questo è mio padre ed è un lavoratore". "Questa è mia madre ed è una santa donna" . "Questo è mio figlio e si è laureato a pieni voti!". "Questa è mia figlia. Non è laureata, ma è bella e simpatica e l'altra è la gemella ed è una che non si fa plagiare", con specifico riferimento agli ostacoli che aveva avuto Piera nelle sue scelte di studio e sentimentali e la sua condizione civile di single. Come possano sentirsi "per bene" criminali seriali, "intelligenti" dei dissociati schizofrenici, "famiglie felici" dei nuclei dove la violenza e la falsità impera e non influenzabili degli adepti di setta, rimaneva un mistero psichiatrico. Piera finalmente si poteva rilassare ed abbandonare in un fiume in piena di emozioni positive e vincenti, quelle che puo' provare solo chi non deve vincere su nessuno per esserlo."

"Fiona"

"Per Fiona scendere in garage e trovarlo bloccato da un pianoforte messo da allocchi ed uscire dal garage ed incrociare una allocca con la maglietta con stampati i tasti di un pianoforte era una "firma" criminale inconfutabile: Crimine pianificato e "MADE IN ALLOCCANDIA"."


"Stella"

"Ci aveva messo un po' di tempo, ma si era riuscita a "disancorare" dagli stimoli neurolinguistici a cui l'avevano sensibilizzata per torturarla comodamente a distanza e nell'alone "grigio" mimitizzato con la normalità. Una pacifica quotidianità che era ormai solo una scatola vuota per zucche vuote. Ma chi di neulinguistica perisce, di neurolinguistica guarisce, fortunatamente. Stella non aveva opinioni su cio' che le accadeva. Stella studiava e quindi, tutto cio' che deduceva la metteva sempre sulla strada giusta, su quella via lattea che l'avrebbe destinata a brillare per sempre. Come precedentemente nella sua vita, aveva fatto le scelte giuste, quelle dettate da un proprio cervello animico. La felicità non è "avere" tutto, ma avere "cio' che si desidera". L'omologato vive per rendere felici gli altri, ma non lo sa. I vincenti vivono per rendere felici se stessi, nel rispetto degli altri e lo sanno benissimo.E così, tutte quelle fallite frustrate, che avevano preferito l'infelicità al coraggio di poter essere realizzate e contente, sfogavano i loro malesseri, parto di finte famiglie felici, torturandola sessualmente a tutta forza. Le violenze fisiche e sessuali subite da queste ombre femminili si trasformavano in lance di violenza fisica e sessuale su Stella. Un' inerme, rea solo di essere stata migliore. Si alternavano nel quartiere, le donne di questa risma, autodenunciandosi incosapevolmente e dimostrandosi, così, anche delle idiote. A qualsiasi ora mugolii sessuali invadevano ogni dimensione spazio temporale locale, insinuando la loro viscida lingua di vipera stupratoria nelle vite di tutti. Nelle teste compaesane, da indurre al male sadico ed in quella di Stella, che avrebbe avuto il ricordo emotivo dello spionaggio e dissacrazione sessuale subiti. Ma Stella era una stella e non bastava certo qualche gracidio di rospo per farla sentire un mero puntino nel cielo. Lei imparò non solo a disancorare l'offesa, ma perfino a girarla contro le sue criminali assassine. Ormai, quando sentiva i gemiti pubblici di queste teste di rape fallite, d'istinto le associava a quelle che si credono stelle, ma sono solo dei puntini del cielo. Le associava alla perdenza femminile, come donne verso il loro stesso genere e come madri, perchè coinvolgevano anche i figli in queste schifezze, orchestrate per far perdere i perdenti. Lo aveva sempre detto: Non TEMER la zitella, ma la sposata e bella, perchè se è infelice, è una mina in eplosione e colpira'... TE."


"Lorena"

"Ed eccolo li', appostato e guardingo, il solito gufo di gesso o ceramica, a fissare Lorena dalla sua postazione sulla mensola più in vista. Mimitizzato con qualche prodotto esposto dall'esercizio commerciale, non diceva nulla, ma parlava di lei. Lorena chiese sconcertata alla titolare se sapeva il significato di quel gufo. Lei rispose ridendo e molto sicura di sè: "E' solo un portafortuna per scacciare il malocchio!". Lorena replico' molto piu' decisa, come chiunque possiede la giusta interpretazione delle cose: "E' vero, se è uno. Se dovessero essere molti esposti in giro, simboleggiano Moloch, ovvero il dio del Male a cui si sacrificano vite umane." La signora rimase attassata, come chiunque abbia delegato il proprio cervello ad altri e si renda conto dopo di tutte le cazzate che ha fatto."


"Caterina"

"Si ricordava Caterina della "caccia alla strega" in mezzo alla strada come in mezzo ai vicoli digitali dei profili social. Si ricordava delle traccie di rosso e di gufo sulle porte familiari, come sui ripiani di attività commerciali. Si ricordava dello sconosciuto che postava in rete: "Guarda, che sguardo! L'occhio mortale dell'invidiosa!" dando ad intendere al suo pubblico che, spiandola in intereferenza illecita ed hackeraggio, la "vedeva" con la pupilla spenta e l'occhiaia, mentre subiva stalking, cyberbullismo e cyberstupro, malata su un letto. Effettivamente IL LINGUAGGIO DEL CORPO diceva molto di lei, come vittima pero' e proprio anche la sua. Insomma, la setta maligna che accusa la vittima sacrificale, quella che non si fa plagiare alla loro demenza diabolica, di malvagità e stregoneria, dimostrava pienamente tutta la loro psicopatologia criminale, proprio tipica di quel genere di cancro associativo, che usa incitare i suoi adepti al male illudendoli che lo stanno distruggendo. Caterina immaginava il loro di sguardo mentre la violavano, ingiuriavano e calunniano. Uno sguardo sorridente ghignante e rilassato gaudente, proprio come quello del diavolo."



"Katia"

"Nonostante la buona ossigenazione del luogo di mare, i cervelli erano totalmente intossicati dalla vigliaccheria, idiozia e vizietti vari dei loro proprietari. Mentre la "conducevano" verso la spiaggia per subire la "solita dose" di molestie organizzate, una ragazzina le passò vicino e sempre alla necessaria "distanza di sicurezza" criminale, disse ad alta voce alla amichetta che le camminava affianco, tutta tirata, in bikini e ciabattine all'ultima moda: "L'Italia è unita!". Intendeva che tutta la nazione era unita nel torturare ed uccidere Katia. Lei ebbe un grande senso di compassione e tristezza per quelle due giovincellle, già tanto mediocrizzate e lobotomizzate e penso': "Si, è unita in azioni criminali patologiche antisociali. Praticamente L'TALIA è DIVISA!.". Katia si ricordo' di un esimio psicologo sociale che parlo' di "FOLLA DI GENTE SOLA" autodistruttiva e la riconobbe in quella marmaglia illusa attorno a lei".


"Barbara"

"Toccava anche a lei chiedersi quali sarebbero stati i suoi pensieri negli ultimi "tre minuti". La sua vita era stata inondata di fango, ma Barbara aveva saputo aggrapparsi ai pochi diamanti splendenti portati dalla corrente di madre natura, in quello scenario apocalittico. Per la verità, ne basta una sola di pietra preziosa. Per le menzogne, invece, servono le moltitudini con molte mani sporche. La verità " si paleso' spontanea, contorcendosi sotto il suo sguardo fermo e senza che lei muovesse un dito", usando una espressione kafkiana. Si paleso' a tutti i presenti. Due suoi occulti spettatori e giocatori d'azzardo nell'arena in cui era stata ridotta la sua vita rubata, si incrociarono per caso, sospinti da quella forza invisibile che tutto svela alla faccia di qualsiasi tentativo avverso. E mentre una la calunniava, un altro passava davanti a Barbara, inconsapevole di quella e la redimeva. E mentre la solita sgualdrinella frustrata le si metteva vicino con il cellulare in mano ed a voce alta blaterava ": Lo sa tutta la città che sta "infocata", alludendo a presunte immagini intime sessuali di Barbara sul suo cellulare, un bell'uomo di classe sfilava davanti ad entrambe, dicendo, con uno sguardo perso nell'ammirazione ed a voce più alta ancora, qualcosa che smentiva quella sfigata di setta e portava la verità assoluta su un piatto d'argento offerto a tutti i presenti: "E' TROPPO INTELLIGENTE, NON LA RIUSCIRANNO A FOTTERE.". Ma le verità è cosi': a centinaia la distorcono, poi, basta UNO che la riporta. L'ultimo pensiero di Barbara sarebbe stato quello, vincente, di una vittoria che gli ha portato uno solo, uno sconosciuto che la conosceva troppo bene."


"Carla"

"Carla era ancora umana e ne ebbe la conferma quella sera. La terra tremò e la casa barcollò per molti secondi. Lei si affacciò e nessuno per strada e neanche al balcone. Avevano perso anche la paura quegli zombi che ormai la circondavano da anni. Ma il pezzo forte di quella situazione allucinante, molto piu' del terremoto, erano due ragazzini seduti sul muretto sotto casa sua, che stavano eseguendo il solito teatrino ingiuratorio mercenario con in mano il cellulare. Rimasero imperterriti anche con il sedile di pietra che gli tremava sotto il sedere. Carla invece, ebbe l'istinto subitaneo di scagliarsi verso la loro direzione per urlargli di spostarsi subito, potendo anche solo farsi male con qualche pezzo di cornicione. Si era ancora umana Carla, con nemici e non. Aveva VINTO."

"Leonora"

" Non si era mai interessata alla vita sessuale delle donne della sua vita e se qualche rara volta ne aveva criticata qualcuna, legittimamente e privatamente, appellandola "donnaccia" era riferito alla loro PROSTITUZIONE SPIRITUALE e CEREBRALE verso l'uomo, proprio quella che AVEVANO DIMOSTRATO con la LORO DELAZIONE CALUNNIOSA E LUCROSA su Leonora A TUTTO IL MONDO. Con la solita tattica allusiva viscida, una di queste le ripeteva spesso: "Quella puttana ha baciato mio marito sulla porta!" per farle capire "Tu hai criticato me, mentre tu ti sei baciata con un uomo sposato": A dire il vero Leonora si era baciata con un uomo che si era DICHIARATO SEPARATO e si era anche fermata "lì", nonostante le insistenze di lui, "reprimendo" un suo sentimento nascente per RISPETTO PROPRIO DI SUA MOGLIE in corso di separazione o meno. Insomma, quella GRAN PETTEGOLA ravanava nel suo privato intimo come una ossessa, per costruire il solito mostro che non c'era, ma che viveva, invece, in lei, quello del suo TOTALE FALLIMENTO CONIUGALE E FAMILIARE. Insomma, invece di dimostrare che erano le migliori, svelavano al mondo di essere proprio cio' di cui erano state giustamente criticate: LE PEGGIORI."


"Lorella"

"Le donne erano diventate stupratrici come un uomo e gli uomini "chiagnioni" ed "uterini" isterici come le donne. L' operazione "TRANSGENDER" era già in atto e nella parte dell'uomo piu' importante del cervello, LA PSICHE, ovvero L'ANIMA. Lorella non avrebbe mai pensato che tanti di quegli uomini che aveva rifiutato fin da ragazza sarebbero stato così operosi contro di lei e con tanta ISTERIA, un tempo piu' consona alla donna. C'era anche il professionista, che un tempo la decantava una delle donne piu' intelligenti ed affascinanti della sua terra ed in quel frangente "liberatorio" di tutti i sentimenti negativi, potette far decollare il suo rancore di non averla mai conquistata, arrivando a metterle sulla strada solita di passaggio, un suo compare colluso, insieme ad uno spazzino corrotto, per darle sorridente il "benvenuto" ingiurioso. SI ricordava Lorella di quando dovette attaccare ad una sua telefonata di lavoro, perchè lui "si stava eccitando" per il suo modo di parlare e di ragionare professionalmente. Per giunta era un uomo sposato, ma ne aveva salvate non poche di donne dalle "corna", Lorella". In questi atteggiamenti vendicativi ed infantili, davvero lei riconobbe tutte le patologie di una società alla deriva atavica, ma anche transgenica, ovvero che inverte i meccanismi psicologici maschili e femminili.Una cosa buona pero' c'era per Lorella: non si era persa niente prima e ne ebbe la conferma poi. Non è che non c'erano piu' uomini di valore: NON C'ERANO PIU UOMINI."

"Fiona"

"Non erano cambiati. Si mostravano come erano veramente, tutti, tutti quelli che conosceva, perchè lo potevano finalmente fare senza conseguenze.Ci sono degli attimi in cui abbiamo delle "impressioni" su chi frequentiamo, che possono essere uno sguardo particolare od un gesto strano, che cozza con il resto che siamo abituati a vedere. Ebbene, tutti quei "dettagli", lasciati nel dimenticatoio perchè indigesti, ora le tornavano tutti alla mente. E li poteva chiaramente ritrovare nei loro attuali comportamenti verso di lei. Si ricordo' di quando una sua vecchissima amica, quando erano all'inizio del loro rapporto, la tratto malissimo e la fece piangere rimanendo impassibile. Fiona la continuò a frequentare per tutta la vita e FECE MALISSIMO. Ma aveva fatto una promessa alla madre, quando perse giovanissima il padre, di rimanerle vicino e Fiona era una donna d'onore. Si ricordò pure di un altra sua amica. Il giovane che le piaceva corteggiava Fiona da ragazza, ma lei non era interessata. Aveva ancora le sue lettere, dove esprimeva il suo interesse per lei e la sua totale indifferenza verso l'amica. Le fece impressione rileggerle. Tutti eventi giovanili che per lei erano superati. Evidentemente, per quella sua amica NO, anche se , poi, non si sa come, lo aveva sposato. Insomma, chi per carattere, chi per gelosia o invidia, ora potevano nutrire liberamente quelle loro brutture. In realtà, si stavano solo rivelando nella loro vera essenza e nei loro fallimenti, sotto l'occhio esaminante scientifico e giudiziario di cui erano totalmente ignari, come chiunque pensa, invece, che ci stia collaborando in qualcosa. Insomma brutti prima, brutti durante e brutti per sempre. Il loro destino era la GRANDE BRUTTEZZA."


"Erminia"

"Si era sentita come la protagonista di Alien, quella dell' "urlo che nessuno riesce a sentire" su quei social, che si dicono "virtuali", ma sono totalmente "reali" sulla tastiera. Ma dove era l'autorità, quella che trova e prende i cattivi e li punisce? Invece, era li', con lei. Sempre. Stava proprio prendendo i cattivi piu' cattivi di sempre, per dare loro la punizione peggiore: un mondo cattivo, come loro. E lo stava facendo proprio usando lei. Ripensava, Erminia, a tutte quelle facce persecutorie di conoscenti e sconosciuti, sfacciate e spocchiose, sicure di avere l'autorità che li proteggeva alle spalle, mentre, invece, quella gli stava sopra, ad annotarli, a studiarli, ad analizzare le menti criminali piu' criminali di sempre, quelle che si sentono libere di operare senza conseguenze e giudizi. Si rilassava, Erminia, finalmente: La giustizia e la verità non erano morte! Operavano silenziose ed occulte, al di sotto del cunicolo in cui agivano, ignari ed illusi, i suoi carnefici contro di lei. In verità, pensare che la grande bellezza fosse stata totalmente trasfigurata, fu la cosa che la fece spaventare di piu', all'inizio. Ma ora sapeva e rideva, di quel riso glorioso che ha solo il gladiatore che vince senza dover uccidere nessuno, perchè suoi predatori si impigliano nella rete che era preparata per lui ed il pubblico, che li tifava nell'arena, rimane sgomento per la sua preferenza sbagliata. Si ricordava, Erminia, di quell'effetto "cascata" di degenerazione esponenziale contro di lei, contro qualsiasi cosa di lei, che sarebbe diventato il "tutto di tutti", un domani. L'amico per sentirsi migliore la distruggeva sulla pagina social e si legittimava di colpirla proprio per questo. L'amico dell'amico appoggiava e commentava quei post diffamatori ed ingiuratori, per sentirsi migliore dell'amica dell'amico e si legittimava di colpirla proprio per questo e così via. L'amico si faceva pubblicità o prendeva premi colpendola e l'amico dell'amico si faceva pubblicità sulla sua pubblicità con la speranza di beccarsi anche lui favori, beni o denaro e così via. Una trasmissione virale di infezione cerebrale ed animica che si diffondeva come una epidemia invisibile, quella ASINTOMATICA per molti anni, ma che poi li avrebbe fatti fuori all'improvviso. Si ricordava Erminia delle DONNE, quelle che si erano rivelate le piu' caine con lei e le piu' cagne con i loro figli, perchè li avevano resi loro complici. Si ricordava di quanto avessero nutrito il loro narcisismo o colmato la loro totale mancanza di autostima, puntando su ogni minimo difetto per farglielo sentire schiacciante e devastante. Si ricordava di quanto adoravano ironizzare sulle sue foto. "Bella l'ombra!" commento' una sguadrinella. Oppure, "preferisco questa!" scrisse un altra schifosa, dove lei era piu' lontana e meno visibile. Ed Erminia, che era anche una esteta dell'immagine fotografica in genere, si vide costretta a doversela migliorare qualcuna, apportando qualche piccolo effetto, proprio per tacitare quel mormorio ingiurioso, tanto pignolo ed esasperante esteticamente. Alla fine, l'accusarono pure di essere una complessata che si fotoshoppa gli scatti. Se la godevano molto a "datarle" ogni foto, per mettere in risalto che se anche fosse stata bella da giovane, ora non lo era piu'. Si ricordava di quanto loro l'avessero fatta sentire a disagio di non poter postare immagini recenti perchè stava male, ma lei non lo diceva per tutelare i suoi "dati sensibili" su una pagina pubblica e non pesare sugli altri. Sì ricordava di come incomincio' a non poter fare piu' a meno di pubblicare foto più vecchie come se fossero piu' attuali, per proteggersi da quella persecuzione psicologica e ridurre quegli attacchi, velati ma offensivi. Si ricordava di come la situazione, invece, peggiorò, perchè le dissero che era "una attrice" che mentiva loro sulla sua immagine per fare la splendida esteticamente. Ma come sapevano che erano foto non recentissime? Erano loro che l'avevano complessata anche per questo, tormentandola ed anche spiandola illecitamente, a quel punto. Insomma, una serie di psicologie attacco-difesa si erano scatenate, dove quella che aveva subito disagi e dolore era lei, ma quelli che erano studiati dai criminologi e psichiatri erano loro. L'autorità era li', con lei, ad acchiappare i cattivi piu' cattivi di sempre per punirli con un futuro fatto di loro, di cattivi."


"Elinor"

""E pulisciti piu' spesso quel bagno, che è una fogna!" le fece intendere un suo probabile ospite mai invitato. "La fogna è il posto adatto per tutte le pantegane che me lo hanno invaso." Disse Elinor devastata da una scrosciante risata di panza che si riverso' come una folgore sul roditore che le aveva parlato."


"Luce"

" "Tu ti vuoi rubare le macchine fotografiche del tuo parente!" le fece intendere uno sconosciuto allo sportello di una banca. La realtà "horror" superava l'immaginazione, perfino quella di Kubrick. Era così e proprio li'. Ma chi lo conosceva quello che la stava diffamando pubblicamente. Per giunta, Luce non era fotografa ne' intendeva diventarlo. Le bastava la sua amata reflex per fare cio' che le serviva, ovvero una buona fotografia ad alta risoluzione a scopi editoriali. A dire il vero, non solo adorata, ma anche resuscitata, perchè a mare le era caduta in acqua ed il fotografo le aveva detto di buttarla perchè non si poteva recuperare. Invece, Luce si era messa a farle la respirazione bocca a bocca ed il massaggio cardiaco, finchè il suo cuoricino metallico non avesse ripreso a battere negli scatti. C'era sempre con lei una mano invisibile, che la proteggeva e lei lo sapeva chi era. Era lo spirito di madre natura, quello verso cui lei era rimasta umile e fedele figlia, in mezzo a quella orda di narcisisti suoi filgli ingrati che si illudevano di sostituirla. Quella forza suprema e generatrice la chiamavano Dio. E' come se Luce fosse protetta per portare a termine cio' che stava facendo: portare se stessa in quei rapporti malati con gli altri, portarli alla LUCE."


"Lorenza"

" Lorenza era solo una appassionata di foto e fare qualche piccolo passo falso in materia era comprensibile. Un FOTOGRAFO PROFESSIONISTA, invece, NON LO POTEVA FARE. Un vero esperto dell'immagine e dei suoi diritti, avrebbe dovuto sapere che FARE O POSSEDERE IMMAGINI RUBATE, SPECIE INTIME, SENZA CONSENSO era un ATTO ILLECITO. Tanto piu' se le si GIRA e COMMENTA con diffamazioni, TANTO PIU' SE NE ISPIRA UNA "MOSTRA DIFFAMANTE" aperta al pubblico. Il loro titolo di "fotografo" era davvero "aria fritta". Ma quanto erano frustrati e con le pezze al culo questi presunti professionisti che usavano uno stupro cybernetico per farsi pubblicità lavorativa sui social o perfino ottenere vantaggi economici per allargarsi l'attività? Si erano inzozzati, almeno quanto avevano degradato la loro categoria professionale, artistica per giunta. Si erano ARTISTI, artisti del buon FEMMINICIDIO. IL CRIMINE uccide LA LEGGE, almeno quanto L'ARTE, in cui le macchie di sangue sono solo di vernice e mai vere. In vacanza, Lorenza si trovò davanti ad una mostra fotografica e ci entrò, anelante di poter ammirare cratori di capolavori ed invece ci trovò solo zampate animali sulle sue carni violate ed inermi. Sagome di donne mostruose con coltelli, erinni disperate con sembianze diaboliche, fino ad una donna con gli incisivi larghi, un po' come i suoi. La conferma la ebbe dal custode all'entrata che le sorrise sornione come se la conoscesse e godesse che la vittima si potesse vivere in diretta quello che le facevano alle spalle. Lorenza pensò a tutto il fervore che fecero per qualche bozzetto di immagini altrui che lei utilizzò come dimostrativo di effetti grafici aggiunti e creati da lei, mentre loro avevano praticamente DISTRUTTO L'INTERA ETICA FOTOGRAFICA PROFESSIONALE. Ma si sa, ai veri mostri serve il mostro finto ,per sentirsi migliori ed autoassolversi nelle cattive azioni contro di lui,specie quelle che portano vantaggi personali. Una assoluzione, però, che non sarebbe arrivata MAI.


"Letizia"

" "Ora dovro' fotografare solo paesaggi" posto' sui social quel giovane aspirante artista dell'immagine o almeno che la gente credeva tale. Si riferiva al fatto che, spiando in interferenza illecita ed hackeraggio l'immagine di Letizia, malata su un letto e devastata da un crimine immane, non ci trovesse "LA MODELLA DELL'ANNO". Ma quali fotografi! Questi erano immortalatori di FIGA senza scupoli, anche criminali. Catalogatori di bambole, bambole tutte uguali, alle quali si possono anche staccare le braccine o tagliare i capelli per farsi due risate se ormai sono passate di moda. Ma lei non era una pupattola scema e non si offese prima, quanto dopo, quando emerse tutto il vero fine di quella macchina "acchiappacattivi", che in primis beccava proprio mediocri arrivisti e professionisti come lui."


"Asia"

" Entrarono nella salumeria dove Asia si stava fornendo, due giovani idiotizzati e programmati al crimine, i tipici tristi prodotti di adulti avariati, per chiedere due banane e mangiarsele di gusto davanti ad Asia. Lei capi' il tentativo ingiuriatorio dissacratorio di quelle due piccole teste di rapa, la cui colpa non era loro, ma dell'ortaggio che li aveva messi al mondo e li aveva cosi' male educati. Ridendo, disse loro: "Ma che fate ragazzi i minions?" Loro abbassarono la testa in un sorriso costipato, perchè il persecutore non deve mai ridere ad una battuta del target, altrimenti "quello vince". Se ne uscirono alla chetichella, mentre con tono materno Asia continuo' " Attenti ragazzi che i minions sono simpatici, ma sono stupidi e pervertiti, per questo li hanno disegnati adoratori della banana." Infatti quel frutto è simbolo esasperato del dominio fallico e quindi stupratorio, ma questo lo stupido non lo sa."



"Alberta"

"Aveva tutto il corpo con reazioni allergiche, con segni strani sulla pelle longitudinali, orticanti e pruriginosi. Quando lo disse, le fu risposto che "NON LO POTEVANO DIRE" cosa avesse. Solo ora capiva perchè avevano reso artefici e testimoni proprio i cittadini: quel loro consenso alle torture a distanza psicotroniche su un essere umano inerme, le AVREBBE LEGITTIMATE SU DI LORO, in futuro, quando il transumanesimo, con tutte le strade spianate proprio dagli stessi, lo avesse richiesto. Non si STAVANO SALVANDO sulla pelle altrui, ma stavano METTENDO A DISPOSIZIONE LA PROPRIA E QUELLA DELLA LORO PROGENIE.
Avevano concesso il DIRITTO A FAR SOFFRIRE. Purtroppo, non era "mors tua, vita mea", ma questo le bestie non lo potevano capire."

"Viviana"

"E fu notte e fu mattina. Era un "fuggi fuggi" e "metti metti" su facebook di immagini aggiornate e lucidate, dal nonno al cane. Fu una gara all'ultima "mesche" e "shatush". Tutti i suoi conoscenti e non, avevano i profili che brillavano alla luce dei colpi sole ed accecavano di una luminosità da beatificazione autocertificata. "Questa è la mia famiglia" era la dicitura piu' frequente sotto la foto di copertina, dal sapore mistico, che rappresentava tutti i parenti plasticamente mano nella mano con i denti sbiancati spalancati nelle fauci sorridenti, in una posa "fotografica" davvero "molto spontanea". "Questa è la mia famiglia in chiesa", pero', era una didascalia ancora piu' sconvolgente ed esilarante perchè riferita ad un tipo di foto che ritraeva lo stesso quadretto criminale eretico tra le panche di una chiesa cattolica. Avevano ragione i criminologi nel sostenere che puntare il dito verso un presunto "mostro" fa sì che ci "si senta migliori e piu' fortunati" e lo si esterni al pubblico per "autoassolversi" nei confronti del "mostro" che si colpisce. Ma se un mostro non lo è, in compenso, li svela. Forse questa deduzione psichiatrica forense l'avevano accertata proprio dai loro comportamenti di massa, anche social, verso target come Viviana. Insomma, loro credevano di sminuire e svelare lei, invece si rivelavano sminuendosi. Viviana non era una cavia scientifica, ma lo strumento di ogni tipo di scienza sulle vere cavie umane, quelle che non poterebbero mai immaginare di esserlo."


"Cristiana"

"Dissero di lei "Vorrebbe un figlio solo perchè lo hanno le amiche". Penso' Cristiana alle sue amiche che lo hanno voluto solo per metterlo su FACEBOOK. E si fece pipi' sotto dalle risate."


"Opra"

"Opra era un altra donna "che si nasconde". Non lo sapeva che ci si creasse una pagina Facebook, con il proprio nome e cognome, per NASCONDERSI DA TUTTI QUELLI CHE SI CONOSCONO DA UNA VITA. Ma l'imbecillità oramai era un virus dilagante e lei non era un medico. E se Opra si "nascondeva" dietro IL SUO PROFILO PUBBLICO, per i quali l'autorità invitava calorosamente ad EVITARE DI METTERE COSA, DOVE, QUANDO E CON CHI, loro la perseguitavano proprio per sapere quel dove sei? con chi sei? cosa fai? quando vieni? Insomma, la rea era nei suoi DIRITTI e loro erano IN INTERFERENZA ILLECITA ed HACKERAGGIO DA REMOTO, perchè erano i suoi "controller". Purtroppo, oltre che un orda di ciucci scapestrati criminali non erano e da quella definizione NON NE SAREBBE USCITI MAI, perchè "LA RETE NON DIMENTICA": Si ricordava dell'abuso assoluto perpetratole da una persona che aveva accolto, nella sua pagina come nella sua casa, trattandola da regina. Quella sottospecie di relitto umano impagliato l'aveva perfino telefonata per chiederle a bruciapelo se AVEVA BISOGNO DI UN DERMATOLOGO. Ghignava come una iena avventata su una preda ferita. Incomicio' a farle dei nomi. Le disse "ora vengo a prenderti" e ti ci porto. L'avrebbe violata anche in casa sua mentre soffriva sul letto se non fosse che Opra la liquidò come si fa con una invasata patetica. "Chissà se fà anche una professione minimamente legata alla medicina?", si chiedeva inorridita Opra, pensando ai suoi eventuali sfortunati pazienti. Una donna di tale età veneranda non conosceva la TUTELA MASSIMA DEI DATI SENSIBILI MEDICI in quell'epoca così importanti e noti anche ad un ignorante? Poi, fu Opra a ridere, ma di gusto, di giustizia. Grazie a persone insulse e degenerate come lei, ora in quella tutela si era aperta una falla legale.Ora lei avrebbe potuto subire i medesimi abusi e non come una vittima, ma come chi li ha generati. Ora i suoi figli li avrebbero potuti subire e l'avrebbero maledetta, per quella ormai legittimata dissacrazione delle proprie vulnerabilià di salute, catapultandola in un dolore, che nessun medico avrebbe potuto curare."

"Ottavia"

" La ragazzina nel video su internet mostrava le sue belle tettine al pubblico nel contesto di una incitante movida discotecara alla "punizione" della "esclusa" dai quei mondi colorati di tutto e frastornati dal nulla. Ottavia penso' "Piccola stupidina, sono riusciti a farti aprire la camicetta in pubblico. Io non l' ho fatto mai. Qualsiasi mia intimità è stata rubata ed invece tu l' hai offerta!" Ma è così che procedeva quella macchina infernale, che trasformava nel niente chi vive di niente, con l' esatta percezione opposta, quella di vivere tutti i colori del mondo."

"Orsola"

"Lei era la "donna che si nasconde"... in casa sua. Non lo sapeva che il domicilio era il luogo dove i crimininali si rifugiano. Per una persona sana di mente la vità era diventata davvero troppo difficile. Ma quella era una caratteristica che non riusci' proprio a modificare. C'era già un "grande fratello", quello vero, quello che rispetta diritti e procedura. Ogni cittadino lo sa che tutto cio' che fa, anche in privato, puo' essere intercettato dalla giustizia. Quello che non sa e non dovrebbe scoprire mai è l'interferenza llecita di privati, perchè quelli non sono mai controller, ma solo stalker. Si ricordava Orsola, di quando, sui social, leggeva dei post di assoluti sconociuti all'altro capo del paese, che indicavano oggetti specifici di casa sua e distorti nell'uso. SI ricordava Orsola di quando parlavano del suo piccolo calumet di ottone, preso come mero souvenir all'estero per la sua minimale collezione dorata. Si ricordò della sua disperazione nel capire di essere violata illecitamente da privati "giudicanti", con ogni sua cosa dissacrata, ingigantita e distorta tra virtuale e reale. Si ricordo' di quando si senti' costretta a levare da mezzo ogni suo dato "sensibile" e "fraintendibile" per sottrarlo alla disponibilità visiva o fisica di quelle cavallette impazzite criminali che si illudevano in un ruolo che non gli apparteneva minimamente. Tutti gli indirizzi personali, i conti, le medicine e le cartelle cliniche, i supporti informatici, ovvero le cose che erano I SUOI DIRITTI DA TUTELARE sembravano PROVE, IN MANO A GIUSTIZIERI criminali. Ma un criminale non lo è mai giusto ed UN LADRO NON RUBA IN CASA PROPRIA. Poi, fu felice Orsola di capire che tutta quella marmaglia delirante stava solo scegliendo il suo futuro. Se nella sua casa ci erano entrati con un piede nella porta, nella loro ci sarebbero entrati a gamba tesa."

"Lucia"

"La signorinella alla cassa, approfittando dell'entrata nell'esercizio commerciale di un poliziotto come cliente, per dare piu' enfasi alla sua molestia settaria, disse ad alta voce: "Si, abbiamo attivate le videocamere di sorveglianza!". Lucia le sorrise e prendendo per mano l'ultimo neurone che spaziava senza meta nel suo cervello, le rispose: "Non si usano piu', bella. Ora stanno mettendo in atto sul territorio un nuovo controllo, piu' efficace. La videocamera potrebbe non funzionare bene o le immagni essere parziali, ambigue o falsificate. Si chiama "fottichetifotto". Praticamente, si consente, ad una massa di persone ignare di essere loro i target dell'azione, di rubare o commettere altri reati, anche insieme, senza conseguenze legali e si controlla e segna chi lo fa. E' un po' come la prova del portafoglio pieno di soldi per terra. Chi lo vede puo' tranquillamente prenderselo o consegnarlo ad una autorità. Molto, ma molto piu' efficace e RADICALE della sorveglianza." La donnicciuola, con grande sforzo, fece fare un primo piccolo movimento a quel suo solitario neurone atrofizzato, che dormiva sul divano da troppo tempo."


"Azzurra"

"Quelle tattiche criminali seguivano un protocollo mondiale, che poi prendeva le caratteristiche locali e folcloristiche del paese in cui erano messe in atto. La "spazzatura" come strumento di ingiuria e di molestia era tipica, anche perchè si celava in quella "zona grigia" dove il male si mimetizza con azioni quotidiane e normali. Peccato che se UN NASCONDIGLIO ORMAI LO CONOSCONO TUTTI NON LO E' PIU'. Si usavano spesso, come prime cellule terroristiche contro un target ed il sistema legale di stato, condomini a molti piani, così che la vittima dovesse per forza passare per tutti i pianerottoli se voleva uscire di casa, perchè l'ascensore era puntuamente "fuori uso". La prima vera fase attiva del sequestro di persona avveniva cosi': dall'apertura della porta della vittima. I complici locali erano soliti, tra le varie cose, lasciare delle buste di spazzatura davanti alla porta al passaggio di Azzurra, per ingiuriarla, diffamarla ed indurla all'isolamento forzato. Anche per la legge il sequestro di persona non avveniva solo con ostacoli "fisici" che rinchiudono in un posto, ma in qualunque modo si riuscisse a tenere "dentro" una persona contro la sua volontà. Ma azzurra che spazzatura non era ed aveva una bella autostima cazzuta, se all'inizio rimaneva solo basita, poi ne fù perfino divertita. Una volta bussò alla porta della condomina che "praticava" questa "pratica" e la invito' gentilmente a "spratichirsi" perchè era una azione contro il regolamento condominiale. Il soggetto dovette ritrarre dentro l'arma e prova del reato a malincuore. Non troppo poco dopo, quella congrega settaria tento' di far passare la loro vittima sacrificale dalla parte del torto o comunque, trovare un alibi legale alle loro schifezze. Si offrì a tutti un vantaggioso servizio di "porta a porta" per ritirare la spazzatura, lasciandola sul pianerottolo. Intelligentemente Azzurrà rifiuto' per rispetto del condominio e di se stessa, del suo meraviglioso cervello con l'anima, che nessuna tattica criminale allusiva avrebbe potuto mai minare."


"Gisella"

"Pensava ai politici del "bunga bunga", a quanto li avessero messi in croce per i loro festini a sfondo pervertito sessuale, i suoi concittadini. Pensava a quanto se la ridevano ora quelli là, ora che il popolo era cento volte piu' degenerato di loro e che ne avevano "paparazzato", a sua insaputa, tutte le prodezze, specie negli archivi dei social. Gisella era davvero importante per loro, era lo strumento della loro rivincita, della loro vittoria morale sul popolo, l'unica vittoria che è definitiva. Le povere tette di Gisella erano lo strumento politico più potente mai avuto nella storia, piu' della bomba atomica. Perchè dove un arma distrugge tutti, anche quelli che l'hanno creata e fatta esplodere, una trappola tocca solo a coloro che ci cadono dentro. Una donna che si puo' cyberstuprare senza responsabilità, che occasione irripetibile per tutte le pervertite e pervertiti del pianeta terra! Pensava Gisella a tutti quei "copia ed incolla" delle sue immagini intime rubate, dissacrate ed oltraggiate in rete da chicchessia, credendo di poterne liberamente abusare senza conseguenze. Pensava Gisella a quanto ne avesse sofferto, specie quando la calunniavano, sapendo di farlo, perchè la spiavano da sempre, che era lei che aveva messo quelle immagini in rete ed in chissà quale contesto. Si ricordava quei papponi e quelle sgualdrine stupratrici, che nella salumeria od al supermercato, entravano con lei solo per chiedere "il latte". Pensava Gisella a quanto, invece, ora ne ridesse e ne fosse anche fiera. "Chissà quanti ne hanno beccati di maiali e porche con le mie immagini sacre ferite!" L'idea che sarebbe rimasto tutto tracciato delle loro immonde azioni, con nomi, cognomi e facce, proprio per poter tenere tutti quei criminali per le palle, la faceva gongolare molto, sia come donna, sia come concittadina. Lei e solo lei avrebbe avuto le tette "giudiziarie" nella storia dell'umanita."

"Milena"

"Lei disse a Milena: "Ricordo di te il sorriso e spero che non sia spento."."Tranquilla, non ci sono riusciti e non ci riusciranno mai, perchè dove loro ghignano, io rido. Sono loro che hanno perso quella capacità, ma non lo sanno, perchè si accontentano della smorfia plastica che si costruiscono ogni giorno davanti allo specchio." rispose placida Milena."


"Deva"

"I suoi persecutori erano lesivi di se stessi piu' di quanto lo fossero nei suoi confronti, ma non se ne accorgevano, come chiunque delega il proprio cervello ad altri. Immaginiamo un assassino davanti ad un giudice che dice: "Sono colpevole, ma ne ho ucciso solo uno.Con gli altri sono buono. Pertanto, esigo di essere prosciolto da ogni accusa." Al povero magistrato non resterebbe altro da fare che chiamare la neuro per farlo introdurre in un manicomio criminale. Ma c'era di piu'. Questo tipo di psicopatici credevano che se COLPIVANO UNA PERSONA SOLA NON CAMBIAVANO il loro valore precedente. Invece, ne bastava una. Ne bastava una sola anche per diventare un pessimo uomo verso la donna, un pessimo condomino verso la persona sola ed in difficoltà, un pessimo cittadino verso un suo pari diritti ed un pessimo professionista che viola la sua correttezza professionale. Proprio per quello gli consentivano di colpire Deva, perchè intaccassero ogni loro ruolo ed autodistruggessero, sempre di piu', ogni loro valenza in esso. Ma chi delega agli altri il proprio cervello, non puo' capire le vere conseguenze di cio' che fa, specie se quell'altro è qualcuno che anela al potere assoluto dalla notte dei tempi. Il potere assoluto non è poter abusare e mentire al popolo, ma tenerlo sotto con le verità e la giustizia. Adesso, con tutti i loro errori e degenerazioni, quel potere lo avevano."


"Antonia"

"L'adepto è adepto in ogni tempo ed in ogni luogo. Non era insolito che Antonia assistesse inorridita ed attassata alla sequenza: ORDINE GURU-UBBIDIRE CIECAMENTE. Le capitava spesso nei negozi, dove appena entrata la commessa riceveva una telefonata sul cellulare e poi la faceva aspettare molto per servirla, oppure fingeva che l'operazione al computer non riusciva per farle perdere tempo. Spesso si rifiutavano di farle un servizio, simulandone l'impossibilità oppure la facevano ritornare piu' volte apposta con una scusa od un altra. In una mossa sola, però, invece di distruggere Antonia, erano loro che si distruggevano l'educazione, la legalità e la correttezza professionale. In una banca si arrivo' al parossismo. L'impiegato che la serviva, eccessivamente "lento ed imbranato" ricevette il solito "squillo" del padrone del cane ed Antonia, facendo l'occhiolino, scherzosamente disse a quella bestiolina da riporto "DIRETTIVE di servizio?" e lui rispose serenamente a voce alta "Si.", facendole capire che era proprio come lei aveva inteso e ne andava fiero. "Fedele fino alla morte?" replicò Antonia. E lui "Si, anche se mi chiedono di uccidere io uccido". Era proprio vero che il cane è scemo. Non è perchè il padrone gli dà i croccantini che c'è la sicurezza che lo ami e protegga in cambio. Quando un cane si addestra ad attaccare e sbranare, poi generalmente, quando non serve piu' o è troppo pericoloso LO si ABBATTE."

"Linda"

"Credevano o volevano far credere che un narcisista è chi si "mette l'effetto" photoshop sulla foto del profilo facebook. Quello si chiama solo RISPETTO DEL PROSSIMO. Aver cura della propria immagine sociale, come avere sicurezza in se stessi è un pregio che va solo a vantaggio della comunità. Chi ha una buona autostima è una persona positiva. Il narcisismo è ben altro. E' il voler PLAGIARE un SOTTOPOSTO al PROPRIO IO, in qualsiasi situazione in cui si abbia un ruolo di doppio legame: coniuge, padre o madre, datore di lavoro o un leader di un gruppo di persone. Se io sono dio, l'altro è "cosa" mia" ed io la voglio "a mia immagine e somiglianza". Come tutti gli "oggetti" che ci appartegono vale la regola "io ti ho creato, io ti distruggo" se "non obbedisci" e "sei come voglio". Linda era l'antitesi del narcisista. Lei non aveva nessuno "sotto" di sè nella vita privata e tantomeno si era mai creata gruppi reali o virtuali o era mai stata alla ricerca di followers sui social, usando le tante applicazioni disponibili in rete a tal fine.Per il suo sito non aveva neanche il contatore visite. Al contrario, erano i suoi hacker a MANIPOLARE I CONTATORI "FISSI" delle funzioni web che utilizzava. LE ABBASSAVANO le VISUALIZZAZIONI per ridurle L'AUTOSTIMA, proprio come fa UN NARCISISTA MANIPOLATORE. Oppure si trovava profili falsi che cercavano di inviarle messaggi subliminali, anche violando le impostazioni del proprio profilo, per farla sentire in colpa di qualcosa, proprio come fa il narcisista manipolatore, che cerca di sfiancarti facendoti sentire la responsabile di tutto. E se i narcisisti manipolatori ti attaccano, vuol dire che TU NON LO SEI. I narcisisti soffrono e si adirano se trovano qualcuno IMPLAGIABILE, che non riescono a manipolare con le loro tattiche psicologiche e Linda li fece INCAZZARE MOLTO PER MOLTI ANNI. Ma questo era un problema loro, come la patologia psichiatrica che li attanagliava ad un lenta quanto inesorabile autodistruzione."

"Glenda"

"Quando anche l'ultima caccola del pianeta riesce a sentirsi come l'arcangelo Michele con la spada di fuoco, arma sacra di cui fa un uso improprio, davvero LA FINE E' VICINA. Lui era un grosso energumeno zotico, con una cassa cranica degna degli studi del Lombroso e con una espressione facciale turpe e trucida, che molto ricordava una di quelle che si aggirava furtiva nelle strade nebbiose notture Londinesi di Jack lo squartatore. Il caso umano era un lustrascarpe che lavoricchiava in giro per la città, strada per strada. Insomma, era un invisibile, l'ultima ruota del carro Ma come tutti i frustrati e gli emarginati se gli sì dà l'occasione di emergere socialmente e guadagnare pure, ci sono molte probalità che accetti anche di diventare un killer. Lo aveva capito l'ovra questo ed ancora di piu' la stasi, quando sceglieva quali cittadini avrebbero tradito e venduto gli altri, specie quelli piu' ricchi e colti perchè si sarebbe anche scatenata la rivalsa sociale. Il soggetto avariato aveva un vocione degna del suo grosso capoccione e rimbombava nel quartiere come un trombone. Il suo compito di buon cittadino criminale era urlare sotto casa di Glenda con allusioni offensive celate in frase ordinarie. La sua specialità era ortifrutticola. Si fermava dal negozio del fruttivendolo nel quartiere di lei, poggiava a terra tutta la sua attrezzatura da lavoro ed incomiciava a parlare a voce grossa "Dammi il melone! quello bianco, anzi dammene due!" oppure "Dammi delle banane, tutte quelle che hai!". Le sue allusioni umiliatorie stupratorie sessuali erano inferte senza battere ciglio, come un uomo che è abituato a fare del male alle donne per grettezza mentale o frustrazione indotta dai loro rifuti subiti. Infatti, tra le sue ingiurie, urlate da luogo pubblico, la piu' frequente era "Ciao,bambola!", ovvero la donna concepita come "cosa". Il che si sposava benissimo con le associazioni da "frutta e verdura" alle intimità femminili. Spesso, infatti, si affiancava anche la moglie, una donna gretta, con lo stresso sguardo malvagio e cinico del marito, seppur con un sottofondo di dolore, probabilmente per le violenze fisiche o psicologiche subite dal quel colosso di munnezza umana ambulante. Insomma, Glenda aveva il ruolo e la capacità di far emergere tutti i mostri attorno a lei, nutrendoli con il suo ruolo di preda facile e conveniente. I poveri illusi sarebbero stati molto delusi, perchè era Glenda la spada dell'Archengelo Michele sulle loro teste."

"Assunta"

"Nel profondo sud, dire " a'scigna, significa riferirsi ad una persona combinata come una scimmia, tipo mollettone in testa, palandrana e mancanza di ceretta, oppure una che ci sembra nell'apparenza. Il troglodita, invece, è quello SCIMMIA DENTRO. Puo' essere delicato e setificato, ma è bestia nella mentalità e nello spirito ed è tigre e leone nelle azioni. Il troglodita è il predatore di una donna, che relega, spia, deride, diffama e stupra, al pari di una"scimmia su un divano" costretta in un "circo" di abusi da savana. La vera scimmia, quella decerebrata e regredita, invade e distrugge i basilari diritti contenuti nel "quadrato" vitale per ciascuno, Quella forma geometrica è il domicilio, il bagno, il letto, il sofà, il computer, il cellulare, i dati medici, i dati sensibili e LA MENTE. Solo un troglodita poteva aver pensato che il termine troglodita non fosse rivolto a lui, ma solo a qualcuno che ci potesse vagamente assomigliare nell'aspetto. Si ricordava che una volta, seduta in una pizzeria, un ragazzotto sconosciuto che che ci lavorava, si fece sentire alludendo proprio all'essere trogloditi, dopo averla guardata di soppiatto. Evidentemente era uno del suo "pubblico" occulto e criminale, un pubblico ancestrale psicopatico, che preso a guardare sempre la scimmia sul divano, che scimmia non fù mai, si era dimenticato di guardarsi allo specchio, lo specchio della coscienza. Avrebbe visto se stesso riflesso in quel vetro argenteo che non mente, avrebbe visto il vero troglodita."


"Armida"

"La sua consueta pedinatrice era al suo solito posto. Armida amava spiazzarli i suoi criminali, per non fargli avere la meglio su di lei, per capirli e per aiutarli a recuperare l'ultimo neurone, ammesso che ve ne fosse rimasto uno. Armida, infatti, invece di irritarsi o sentirsi braccata, le si avvicinò e l'abbracciò dicendole con un sorrisone: "Ci incontriamo sempre!". L'amore ed il confronto diretto spiazzano il male e lo rendono inerme e stupido. La donna abbassò lo guardo vergognosamente e scusandosi, si accusò: "Va bene, ma è una situazione quotidiana!". Parlo' con le parole imbeccate dai suoi guru, quegli stessi che le avevano spiegato che i suoi crimini, essendo mimitizzati con azioni di tutti i giorni, stavano al sicuro da conseguenze legali, risultando indimostrabili. Ma c'era un manuale scritto del "buon criminale viscido" o facevano degli stage di addestramento questi idioti invigliacchiti? Ma piu' di tutto, cosa sarebbe stato indimostrabile, visto che tutti partecipavano e sapevano? A cosa serve un avvocato, fosse anche quello del diavolo, se il diavolo opera come un imbecille alla luce del sole e con la sua faccia e nome? A cosa serve un difensore, se una persona è indifendibile, perchè già palesemente colpevole sotto gli occhi di tutti, occhi di colpevoli come lei e che quella "tattica" elusiva la conoscono benissimo, perchè la praticano? Era proprio vero che il male maggiore lo fanno i banali, quelli nè cattivi nè buoni, quelli vuoti e facilmente farcibili. Se avessero proposto loro di amarla e non odiarla Armida, le stesse identiche persone, invece dei danni in giardino, le avebbero fatto trovato la sua statua con l'aureola ed invece dello "zerbino" da pianerottolo, sperando che ci inciampasse, le avrebbero messo un tappeto rosso. Il problema era davvero ortofrutticolo, perchè "testa di rapa" non è una offesa, nè una cosa cattiva, ma solo uno stato di fatto, uno stato cerebrale, che in molti casi è vacante. E si sa che nel bicchiere vuoto ci puoi mettere tanto un bel mojito, che del veleno."


"Anastasia"

"La famiglia del padre, era numerosa quanto fantasma nel castello di Anastasia. Nessuno, tranne che per matrimoni e funerali, aveva mai varcato quella soglia e si era minimamente interessato a lei, alle sue sorelle ed ai genitori. Ma ora era arrivato Mastervip. Tutti sotto i riflettori dorati, quelli che mettono le ali dell'angelo a chi uccide "il cattivo" che non esiste. Ora era arrivato il loro "superenalotto" e c'erano anche molti altri premi in palio, da accaparrarsi in vario modo. Il gugino, mai frequentato in vita sua, se non per scambiarsi qualche augurio, fece i salti mortali per recapitarle un invito alla festa della cresima e del fidanzamento della figlia. Se lo trovo' messo a mano nella cassetta delle lettere con un post appiccicato: "Ho citofonato spesso, ma non rispondi mai !". Non lo poteva spedire? E poi chi lo aveva mai sentito e frequentato quello? Il gesto voleva far percepire un "braccaggio" fisico e la conoscenza del fatto che Anastasia per le molestie subite spesso staccava il citofono. Infatti, sul computer si trovo' una sua e.mail "Ti sto cercando da tempo, ma al telefono non rispondi mai?" Anche qui, l'essere voleva sottolinare che l'avevano anche costretta a staccare il telefono. Gli adepti sono sadici torturatori criminali, in fanatismo giustiziero purificatorio, che si esaltano proprio per il potere di riuscire a fare e far fare qualsiasi cosa alla vittima. A parte che Anastasia non aveva mai avuto rapporti telefonici con quell'individuo e che ognuno è libero di rispondere a chi vuole, non la poteva usare subito la posta elettronica, visto che era in possesso del suo indirizzo web? Ma i rei sono così, lasciano sempre prove di colpevolezza, anche se loro si illudono di fare il delitto perfetto. Nel cartoncino di quello zombi c'era una donna grassa stilizzata che invitava all'evento puntando il dito verso il lettore. "Mah! Sarà una trovata di Mastervip" penso' divertita Anastasia, un programma televisivo in cui, per diventare famosi e guadagnare, i partecipanti devono "sfanculare" e ledere un parente od un amico. Anastasia non pensando minimamente di poter partecipare a quel raduno settario travestito da festeggiamenti umani, pensò di inviarle una pianta. Non avendo l'indirizzo di casa di quel parente semisconosciuto, la inviò al suo studio professionale. Come usci' dal negozio di fiori trovo' davanti alcuni esercizi commerciali, chiusi fuori orario, lo stesso tipo di pianta messa in bella vista. Non ci fece subito caso, ma poi càpì. La fiorista la richiamò dicendo che la consegna era fallita perchè l'atività risultava cessata. Non era assolutamente vero, infatti su internet risultava attivissima. Insomma, tutta quella messa in scena era stata fatta per far capire ad Anastasia che lei era considerata una strega, quella che maledice, fa le fatture per far morire le persone e lasciare le coppie, per invidia, essendo sola e grassa. Veramente Anastasia non era mai stata buzzicona fino a che i suoi carnefici non l'avevano messa all'ingrassaggio da stress post-traumatico, tantomeno era mai stata sola. Lei aveva una personalità solare ed avvolgente, estremamente umana ed empatica e viveva d'affetto e d'amore la sua vita, seppur con i suoi alti e bassi. Ma si sa, se non si "costruisce" il mostro, come si fa ad avere l'alibi di colpirlo per potersi sentire migliori e poterci "guadagnare" qualcosa? Anastasia pensava a quella massa idiotizzata, che si sentiva socialmente unita in cio' che li avrebbe, in realtà, socialmente distrutti. Immaginava le loro facce divertite e tronfie mentre si contattavano ed organizzano in quella manfrina da psicopatici con le scimmie urlatrici nel cervello. Ma loro si sentivano bravi, buoni ed uniti, proprio come una perfetta setta riesce a fer percepire gli adepti che sta degenerando."

"Frida"

"Ironizzavano sul suo lavoro: "Vuoi che ti confermo le competenze?", come se fosse una incapace e copiona. "Non è necessario, grazie. Ho la CONFERMA DELLE MIE COMPETENZE da tutti i miei HACKER che spiano e stanno backuppando tutto quello che faccio sul computer da anni" rispose Frida, rassicurata dal fatto che, finalmente, aveva un numero indefinito di persone, sparse per il mondo, che potevano testimoniare quanto lavorasse bene e fosse creativa, conservandone perfino le prove."


"Dora"

"Avevano ragione: per scoprire un anima criminale non la devi spiare, ma consentirle di violare la legge impunemente. L'aveva beccata la sua "amica" che le aveva hackerato il computer. Quella si era sentita libera di farlo perchè qualcuno le aveva dato l'alibi punitivo, quello che satana dà agli uomini per vedere se lo usano e portarseli con sè. Ed eccola li', la sua giustiziera che si stava giustiziando con le sue mani. L'aveva sentita tremare con la voce al telefono, quando le raccontava che avrebbe fatto di tutto per acchiappare i suoi pirati informatici. Poco dopo si era fiondata a casa di Dora con la scusa di starle vicino per il cyberbullismo che stava subendo, ma, poi, una volta sedutale accanto sul divano, con abile mossa truffaldina, le aveva chiesto se poteva aprire il suo account social con il suo computer perchè non ci riusciva dall' ephone. La furbastra voleva simulare il reato che, invece, aveva commesso lei da remoto o quanto meno far sembrare che eventuali operazioni diffamatorie ce le avesse messe Dora stessa. Sarebbe rimasta in memoria, invece, solo la sua squallida azione criminale per la legge e per il cuore. Volevano diventare stelle queste giuda ree, ma sarebbero stati solo immensi buchi neri, quelli che ingurgitano le legge, l'umanità e l'amicizia e la trasformano nel NULLA."


"Nadia"

"Hai avuto solo una vittoria morale" le disse uno di quei mostri idioti. "Tu non avrai neanche quella." rispose Nadia."


"Lucia"

"Le avevano detto che era una perdente perchè non avrebbe fatto dieci euro se si fosse prostituita. Loro, invece, avrebbero avuto offerte milionarie. Lucia le ringrazio' calorosamente di aver confermato la sua impossibilità di fare la puttana e la conferma di quanto lo fossero loro, perchè solo una donnaccia praticante usa il metro di giudizio del pappone."

"Ariella"

"Era sicuro. Avevano fatto il patto con satana o meglio con quello che ci si era mascherato da belzebù, ma che il suo potere lo aveva davvero. Voleva farsi suora sua sorella ed ora finalmente la facevano proprio santa. Aveva avuto l'agognata aureola ma il prezzo era stato calunniare Ariella. Non una donna qualsiasi, ma il suo stesso sangue. E' il minimo per comprare un posto sul calendario religioso, anche se la religione cristiana l'avevano lapidata, lanciando la pietra e nascondendo la mano contro un inerme dalla mattina alla sera. La sorella aveva usato, a tal fine, ogni tipo di minima sostanza assumesse Ariella, per calunniarla di tutto il possibile. Era capitato che Ariella bevesse con gli amici qualche cocktail o qualche volta si era un po' abbrilloccata per qualche dispiacere e la sua caina la diffamò che era una alcolizzata. Ariella era perfino intollerante all'alcool, figuriamoci se si poteva mai essere attaccata alla bottiglia e la sorella lo sapeva benissimo, perchè ci era cresciuta insieme. Ma quella serpe sadica si divertiva a chiedererle ogni volta a tavola se voleva un bicchiere di vino, oppure si lamentava che aveva trovato le bottiglie di liquore un poco diminuite ogni giorno, quando un alcolizzato se ne fa un boccione al dì. La sorella si smascherava da sola, perchè era anche una idiota. Ariella portava sempre dei miorilassanti in borsa per emergenza e quella schifosa criminale aveva detto che ci si drogava ingurgitandone le goccie a tutto spiano. Ariella aveva dei medicinali per le sua patologie, insidiose e limitanti in quel periodo e quella cagna blasfema aveva osato calunniarla di volerle usare per ucciderla, per prendersi il suo patrimonio, essendo l'unica parente. Beh, come SANTA non era male. Ora ci voleva solo che la processione passasse sotto casa sua, facendole "l'inchino" che si fanno ai mafiosi. Si, forse per quel tipo di falsa religione, che usano i delinquenti per assolversi, la martire simulata la poteva fare. Insomma una sorella fallita, come donna e come parente, ma anche come cittadina, perchè quello non era neanche satana. Era l'apocalisse che nutre i mostri e lei si sbafò."


"Alina"

"Era proprio vero che l'evoluzione umana era stata lo sviluppo della corteccia e non dell'encefalo. E solo un potere GENIALE, poteva usare, unitamente alla sua notevole PARTE ALTA CEREBRALE, le capacità simulatrici dei personaggi mediatici per FINGERSI SATANA e far credere che il mondo umano era in mano a POTERI TROPPO FORTI, che non danno alcuna speranza ad una vera democrazia ed umanità., ma solo una occasione di emularli e sostenerli nella predazione del prossimo per la sopravvivenza. In una sola mossa, avevano nutrito LA VERA NATURA delle ANIME dei cittadini, facendola venire allo scoperto e rendendola GIUDICABILE ed ottenuto LA PIU' SINCERA E DEMOCRATICA VOTAZIONE nella storia dell'uomo: quella che si fa mentre NON SI SA di fare, ma che è espressa dal comportamento occulto continuativo e di cui rimangono, inaspettatamente,tutte le prove negli archivi di internet, della telefonia e delle intercettazioni. Se davvero ai piani alti ci fosse stato il MALE e L'ABUSO, Alina non l'avrebbero fatta parlare mai, perchè il diavolo non vuole essere scoperto nelle sue mosse. Se davvero il potere fosse stato un leone, un capobranco non sputtana e danneggia il suo stesso gruppo. Invece, Alina aveva parlato ed aveva detto tutto, vincendo. Invece, la loro illusione di rimanere ingiudicati dai padroni e non puniti nelle loro vite, svanì. Quei "finti" mostri come Alina, che avevano dato in pasto al popolo in una reddiviva arena sotterranea, erano solo esche per verificare chi le avrebbe giudicate senza certezze ed uccise senza scrupoli, rivelando la loro vera essenza spirituale e la loro reale volontà politica circa "Il trattamento" del prossimo in società. Tutto quel mediatico sottolineare i vantaggi di premi e gloria, nonchè gli alibi menzogneri giustizieri conferiti ai suoi sbranatori principali, per renderli agli occhi pubblici dei "vincitori", era solo un escamotage per rendere piu' credibile la trappola. "Chi è piu' forte o sta con il piu' forte, vince e si salva!" avrebbero pensato le menti piu' limitate ed abbiette. E vennero fuori a fiotte, nella illusa sicurezza che il loro lavorio e gioco sotterraneo sarebbe stato sempre tenuto protetto ed occulto, come farebbe un qualsiasi buon complice. Ma il potere non era un reale mandante, ma solo un "proponente". I cittadini, poi, rinunciatari all'uso del cervello, ci avevano visto cio' che volevano, come un predatore il cui istinto lo priva della visione d'insieme ed a lungo termine. Volevano far percepire Alina come la preda perfetta per i trionfatori del colosseo, quella da poter giudicare per sentirsi migliori e per assolversi dei loro peccati. Una qualità ed una assoluzione che non AVREBBERO AVUTO MAI. Il destino di Alina, relegato su un divano, era solo un deterrente per dei perdenti che si sentono fortunati, quelli che ce la tengono loro sequestrata li' sopra, scegliendosi senza saperlo il suo stesso destino. Il potere non è leone. Il leone è solo forte quanto coglione."



"Doriana"

"Adesso capiva Doriana il perchè di quella frase "troppi errori!", rivoltale spesso ed allusivamente all'inizio della "dozzina del diavolo", quella situazione in cui satana chiede di uccidere il piu' colpevole, mentre è solo uno stratagemma per avere assassini di quello che lo è di meno e, quindi, le loro anime e le loro vite. Nel suo caso doveva sembrare lei quella "peggiore" da distruggere, in una presunta "lista nera" da "epurare", mentre era proprio tramite lei che i peggiori su un inerme erano presi. Ora il DIAVOLO era venuto da loro a DICHIARARE LE LORO COLPE e PRENDERSI IL LORO FUTURO. Dopo il PATTO firmato con il sangue ed i "PREMI" ottenuti, BISOGNA PAGARE "IL CONTO". Arrivarono pellicole e libri INTERNAZIONALI a raffica, che li smascheravano e gli puntavano contro il dito, descrivendoli e definendoli alla perfezione nel loro orrido e fallimentare operato. La loro ANIMA ERA PERDUTA e fu UFFICIALE, anche se non esplicito. Ma arrivo' anche la PUNIZIONE, quella che solo un predatore puo' non CAPIRE ANCHE SE GLIELA METTONO DAVANTI, perchè il LEONE è FORTE almeno quanto STUPIDO. Si ricordava Doriana di quanto se la godessero i suoi predatori che una nuova legge prevedeva la non legalità di registrare azioni altrui senza consenso, anche in propria presenza ed anche se al FINE DI PROVARE ABUSI SUBITI all'autorità. Per loro era una vittoria sul target, che non poteva dimostrare gli abusi fatti da loro ed un vanto narcisistico per un potere che LI STAVA "PROTEGGENDO". Ma il predatore è SCEMO ed è per questo che gli era stato concesso di esserlo. Non solo un target non aveva bisogno di provare niente perchè tutti sapevano tutto, tra chi partecipava e chi era spettatore, ma LA PERDITA DI QUEL DIRITTO del target era ANCHE del LORO, PROPRIO del LORO. Quando sarebbe stato necessario per il proprio di interesse, non lo avrebbero avuto piu'. Insomma strani esseri rettiliani si erano formati, quelli che oltre ad essere immondi regrediti, anche per la loro stessa sopravvivenza sono dei falliti. E quella fu la sorte dei finti giustizieri, alla fine, giustiziati da quelli veri."


"Isotta"

"Quale genere di donna puo' dire ad una donna che è una mucca? UNA VACCA, perchè il suo metro di valutazione è animale, come lei. O, piu' probabilmente, i mariti le hanno fatte sentire tali, come meri corpi, privi di anima, da montare e per sgravidare vitelli. Una VACCA INFELICE, probabilmente per questi motivi. La vacca infelice vorrebbe vedere tutte le donne infelici e vacche, come lei ed una piu' di tutte: quella che non si deve sentire obbligata in quel ruolo di dispensatrice di piacere animale e riproduttivo da fattoria: LA SINGLE. Si ricordava Isotta, di sua sorella, che veniva a fare la via crucis in casa sua , a giorni alternati. Veniva a trovare conforto da Isotta, la stessa che avrebbe tentato di portarsi nel baratro con sè. Il suo sfogo principale si riferiva al dover sopportare quel grosso e grasso maiale di suo marito che la caricava addosso di notte, mentre lei non voleva, quasi a mo' di stupro. "Ma perchè non ti separi? Tua figlia ormai è adulta e tu lavori!" Lei non ripondeva, perchè non poteva ammettere che era una debole che necessita di un protettore, chiunque sia e di essere una superficiale, che vive d'immagine matrimoniale per compiacere il suo paesello. Ed intanto, in queste donne, il mostro seminato da un altro mostro e rafforzato dalla loro stessa mediocre natura femminile, cresce ed appena esce l'occasione giusta, è nutrito. La sorella lo sfamò con Isotta, come Caino. La sorella non veniva piu' a lamentarsi del coniuge e le piaceva esibirsi complice e compatta con il marito in quel nuovo legame raggiunto, quello criminale. Non era mai stata grassa Isotta. Lo era diventata per i suoi problemi di salute prima e per l'antidoto, fatto di cibo, allo stress della persecuzione dopo. Non aveva vizi Isotta e quindi per sopravvivere psicologicamente tra quei diavoli si abbuffava. Non era mai stata pettoruta, ma con il sovrappeso si. Quella infame fallita della sorella quando chiacchieravano adorava sadicamente parlare di reggiseni da allattamento, "quelli che si aprono davanti". "Me ne compri uno?" le chiese divertita, una volta ,quel mostro, quello che nasce da una vita animale frustrata, quella in cui il proprio uomo la tratta da mera vacca riproduttiva decerebrata. La donna violentata reagisce e si separa, anche per proteggere i figli. La vacca se ne frega pure di loro, subisce come uno zerbino e diventa come il suo carnefice, che anela a trovare il suo da mettere sotto i piedi. Ma Isotta non era una mucca e non era uno zerbino, nè e tantomeno quello di sua sorella, l'unica vacca azzerbinata di un uomo in tutta questa storia".


"Ilaria"

"Non c'erano solo madri pedofile, ma anche nonne pedofile. La vecchietta in pensione ha piu' tempo per indurre il sangue del suo sangue ad infettarsi. Quella mattina Ilaria ne conobbe una. Era alla cassa di un negozio e le si piazza davanti una donna anziana con la solita espressione tronfia ed inquisitrice. Questa in un crescendo ingiuriatorio, incomincia l'escalation della sua rivalsa per tutte le frustrazioni della sua vita. Per lei Ilaria è una occasione unica. Probabilmente, anche per l'età che la tiene già con un piede nella fossa, lo sarà davvero. Tiene per mano la nipotina, una bimba di otto anni circa o forse anche sei. La vecchiarda incomincia a sparare a raffica allusioni circa "pupazzetti a forma di mucca o a forma di scimmia" da comprare per la piccola. Ilaria osserva attentamente, con una contromossa psichiatrica, quella decerebrata fallita e rimane indifferente, perchè lo è e perchè agli sfigati l'indifferenza gli brucia. Allora quella incalza, dicendo alla bambina: "Tesoro leccalo bene quel gelato, che cola tutto!". L'allusione sessuale di quella vecchia vacca pervertita, che lordava tutto l'ambiente, mirava a far sentire Ilaria molestata, ingiuriata e dissacrata sessualmente, con quella punta massima diabolica del linguanggio allusivo, quello dietro cui si para la carogna per rimanere impunita. Ma se quell'azione oscena e criminale esprimeva solo chi la compiva, lasciando illesa la sua vittima e perfino martire e beatificata, un peggiore sparo, con un colpo secco, trafiggeva la vera vittima: sua nipote. Ed eccola li', quella bimba con lo sguardo inconsapevolmente traumatizzato, che sorrideva senza ridere, come una barbie ancora nella scatola. Quando la coppia carnefice e vittima-carnefice si fu allontanata, Ilaria, vide la cassiera compiaciuta di quel teatrino e solo allora Ilaria parlo': "Chissà se la gente si rende conto del male che fa ai suoi bambini mentre quelli non si rendono conto del male che subiscono!". La donna rispose con aria vincente: "Ci sono casi in cui è lecito far del male!". Quella complice, assolutamente indifferente alle sorti giovanili per quei loro coinvolgimenti, si riferiva a lei, ad Ilaria. Lei candida rispose: "Attenta signora, questa è una frase pericolosa. Domani qualcuno potrebbe dirla a lei e legalmente.". La cassiera rimase attassata, pur sempre con quel sorriso stampato in tipografia, la stessa da cui si fornivano tutti per inventarsi una felicità inesistente da mostrare al mondo. Ilaria usci' dal quel luogo ameno con una punta di amarezza per quella bambina, per quella ferita profonda, che le avevano inflitto attraverso qualcosa che sembra un gioco, un gioco "normale", proprio come fanno i pedofili."

"Evelina"

"La pedofilia non è solo abusare sessualmente un minore, ma anche RENDERLO UN ABUSATORE SESSUALE. Il che, è anche PEGGIO. Il voieurismo sessuale è una parafilia, che se estesa anche al piacere di assistere alla sofferenza sessuale, umiliazione compresa, induce proprio alla PSICOPATOLOGIA OSSESSIVA COMPULSIVA del PERVERTITO peggiore, quello che quel sex voieurismo lo nutre continuamente via internet. Lo stumento a tal fine sono i video snuff ed i videogiochi "umani", torturatori omicidiari a sfondo sessuale, in un deep web, ormai non piu' "deep" assumendo un alibi punitivo giustiziero. La situazione si aggrava se L'ISTIGATORE è UN FAMILIARE, come avviene in ogni forma di violenza minorile di quella natura, subito in casa propria. Ma con Evelina si era arrivati all'apice dell'abuso a sfondo sessuale sui minori. Madri cagne e padri idrofobi avevano istigato i figli a creare false frove di pedofilia contro di lei da far girare in rete, gente a cui probabilmente lei aveva anche fatto solo del bene. Ma si sa, il cagnaccio segue il padrone che gli getta un osso qualsiasi. Quelle vittime carnefici erano quegli stessi poveri figli soliti pedinarla o farsi trovare per strada, piazzati davanti ad Evelina, con i loro cellulari in mano e le espressioni allibite e divertite, per alludere a sue eventuali immagini intime rubate e dissacrate sui loro telefoni. Insomma volevano calunniare una persona di pedofilia ma si dimostrano loro i veri pedofili, i peggiori, quelli che lo sono con i loro stessi figli."


"Gemma"

" "Dovrei aver paura di quelli che ti spiano?" le disse, con un mezzo sorriso, la sua "amica", nel luogo in cui l'aveva attirata come un ragno nella tela, approfittando della sua disperazione. Gemma in quel frangente non capi' quello che dopo fu palese. "CERTO CHE DOVRESTI AVERLA, MADRE CAGNA, VISTO CHE SEI TU AD AVERE DEI FIGLI ! " rimuginava Gemma, ripensando al fatto che quella donna zombica aveva una prole e che l'aveva pure usata in una ignominia, che sporcava proprio loro. Pensava a quell'unico figlio dell'amica, che aveva iniziato il suo percorso vitale in una gestazione con non poche difficoltà. Pensava a quando fu proprio Gemma ad accarezzare quella pancia incinta delicata, con l' amorevole atto di cospargelo con una preziosa acqua di Lourd che conservava gelosamente da anni. Pensava a quello stesso bambino, partorito da quel ventre infame, ora cresciuto, che era stato imbeccato per proferire frasi ingiuriose e calunniose in faccia ad una donna inerme e tremante, che lo aveva solo amato. Giovanissimo, in quella occasione, invecchio' di colpo. Una vecchiaia di quelle incattivite. Il giovane ed ignaro burattino nella mani di una madre burattina, la mimava offensivamente nei gesti che lei era solita fare nella sacralità della sua privacy, nella sua casa, quella che stavano violando in interferenza illecita. Come un piccolo invasato, che crede di giocare un gioco buono, quella tenera vittima e carnefice si buttava i capelli tutti davanti sul viso, ghignando in sottofondo. Un gesto con la folta chioma che era solito fare Gemma, quando si asciugava i capelli, appena sveglia al mattino o quando ciondolava per casa. Un momento dopo la bimba si levava le mutandine e la madre la rimproverava esageratamente, a significare che quando Gemma avesse voluto starne senza a casa sua, si sarebbe dovuta sentire in colpa, come una svergognata. L'unico posto dove è lecito e naturale stare nudi è proprio in casa nostra. La sola svergognata era lei, che si stava rivelando una madre che non solo aveva istigato a delinquere un minore, ma che lo aveva anche traviato al voieurismo sadico sessuale, quello che consiste nello spiare un ignaro in intimità sessuale ed assistere anche alle sue sofferenze, se ne viene deriso. Ma c'era di piu', quella madre LE AVEVA MENTITO. Avrà raccontato alla figlia che quelle azioni erano giuste e che quella persona era cattiva. Invece, non c'è donna piu' malvagia di quella che coinvolge la propria prole nella autodistuzione dei loro diritti, illudendoli che è il contrario. Grazie anche a madri cagne come lei, era stata, poi, in qualche modo legalizzata la ripresa dell'intimo altrui senza consenso. Gemma penso' a quella povera bimba che, per merito della sua cara "mammina", ora davvero avrebbe avuto il sederino all'aria, al pubblico, legamente e sentendosene complice. Peggio che come amica, quell'essere aveva fatto schifo come madre."

"Cinzia"

"Quando eravamo piccoli giocavamo al telefono senza fili e neanche urlavamo. Ora, oltre il regresso all'infanzia anche dei piu' anziani, c'era pure l'orda barbarica che aveva messo proprio le tende. Nel suo quartiere non si usava più il citofono, come tra le persone civilI e sane di mente. Tra l'esterno e gli appartamenti COMUNICAVANO URLANDO, come gli zotici, come nei vasci di ultima categoria dei sobborghi dove la zozzimma sociale pullula. Ma lì si oltrepassava la scostumatezza e la mediocrità, c'era il crimine mascherato, la cattiveria che trasudava avidità, c'erano propulsori maggiori. Quella specie di sottospecie umane, che si sentivano gli 007 dei poveri, mentre erano solo gli 000 di una beata ceppa del nulla, fingevano di comunicare tra di loro, urlando tutte le frasi allusive e persecutorie verso il loro bersaglio umano. La loro vittima non solo gli stava arricchendo le tasche ma anche l' ego, fino a quel momento tenuto scarno e denutrito per l'inferiore classe sociale. Invece, Cinzia non si spaventava di quel formicaio di gente disfunzionale, piccola proprio come quegli insettini operosi ed instancabili che entrano ed escono dal sottosuolo, ma se li studiava, come un bambino curioso, che con la lente di ingrandimento, ne vuole capire la natura dei comportamenti. Tanto meno li schiacciava sotto il piede, come farebbe un bimbo stupido. Lei li nutriva nel portafoglio e nell'abuso, ma loro le nutrivano la mente e l'anima. Invece di distruggerla, la fecero brillare, come una libellua che svolazza con le ali brillanti sopra un prato con tante specie di animaletti striscianti. Alla fine, quelle urla gridavano solo la loro imbecille, lenta ma inesorabile, ammissione di autodistruzione."


"Alberta"

"Ed eccolo li', uno dei soliti rituali della sua ormai compromessa cittadina. Alberta era affacciata al balcone, i pochi metri quadri in cui i suoi sadici sequestratori le concedevano di stare, ma neanche tanto. Infatti, come Alberta metteva la testolina fuori, partivano le esibizioni zombiche, funambolesche e canterine. Una nonnina affaticata e soave, che, in realtà, era un mostro di simulazione, affinata dall'esperienza dell'età avanzata, passava con la premurosa nipotina "velina" ed un giovane misterioso "cavalier servente" che le offriva di portarle la spesa fino al terzo piano. Parlava a voce altissima perchè Alberta sentisse, come chiunque fosse presente e si potesse unire, anche passivamente, alla propagazione di quelle azioni infette vestte di gloria. Il tentativo era sempre lo stesso: cercare di farla sentire esclusa da affetti e gentilezze e per colpa sua. Certo, per le colpe degli abusi che aveva subito in passato e perchè non andava a farsi torurare da sua nonna, una arzilla vecchietta sadica, che spesso e volentieri simulava tra bastoni e carrozzelle per indurla a venire a farsi massacrare. Ne vedeva una infinità di questi sostegni per disabili, ovunque andasse, troppi. Erano sempre utilizzati in simulazioni, oltraggiose la scienza medica, con figure amorevoli che assistevano la vecchia disabile, per avere una risposta emotiva, sensibilizzando il bersaglio, ai fini di una sofferenza sia per molestia, sia per sensi di colpa. Ma Alberta, che lo aveva sempre intuito, ora aveva la conferma, che c'era un disegno superiore per tutto quello. Erano i suoi molestatori le vere mire dei piani altri. L'unica sensibilizzazione che subì, fu quella di sentirsi speciale per essere stata in grado di capire la vera natura dei "giochi" e per l'onore di essere lei quella scelta come strumento per smascherare e punire loro. Alberta, pertanto, non solo non ci rimaneva male o si sentiva in colpa, ma andava anche in brodo di giuggiole quando riusciva ad infilarsi in una di quelle patetiche ed autodistruttive scenette. Un giorno, infatti, le si piazzo' davanti un marito che estraeva dall'auto la carrozzella per la moglie disabile, per provocare la desiderata reazione di paura e sofferenza, tanto cara al sadico prezzolato. Invece, Albertà si fiondo' ad aiutarlo, trapassandolo con un immenso sorriso umano. Loro abbassarono lo sguardo dalla vergogna ed il disagio: lei non solo li aveva smascherati, ma li aveva vinti con l'unica arma che distruggeva quel gioco nero: NON GIOCARE. Si diceva che il male era nel grigio, ma per Alberta esisteva solo il bianco o nero e questo le salvò l'anima almeno quanto la sua qualità di vita, che perfino sempre esposta al fuoco nemico, risultava migliore della loro, quella da guitti autolesionisti di quarta categoria."


"Lavinia"

"Avevano sbraitato e dato di matto i suoi concittadini quando al G8 la polizia aveva messo in atto una simulazione di reato al Diaz, luogo in cui avevano torturato psicologicamente e fisicamente quei poveri giovani rinchiusi dentro senza via di scampo. Anche adesso si sdegnavano, ora che quegli stessi ufficiali erano stati rimessi nei propri ruoli militari, dopo esservi stati sospesi ed ora che la tanto attesa legge contro la tortura, si rivelava priva dei suoi cardini originari.I suoi compaseani transitavano tranquillamente tra quelle due verità poste agli estremi di un baratro, usufruendo di un comodo ponte, che si erano edificati negli anni, complici gli uni degli altri. In quell'abisso c'erano i loro comportamenti occulti, quelli che tutti conoscono ma nessuno ammette, perchè tutti li fanno. Quelli in cui l'unione non fa la forza, ma associazione a delinquere, non fa impunità, ma referendum. In quel pozzo a cielo aperto c'erano tutte le simulazioni di reato e le torture che infliggevano a Lavinia o chiunque come lei, ma la luce scava nell'oscurità come una goccia nella roccia. Era solo questione di tempo e si sarebbe scoperchiato il vaso di pandora, aprendo un epoca dove la verità sarebbe tornata a fare notizia."



"Gina"

"Le calunnie da "protocollo" sui bersagli umani erano "standard" in tutto il mondo: droga, prostituzione, furto, pedofilia ed omicidio. Le piu' gravi, ma anche le piu' comuni per un percorso giudiziario ordinario. Avrebbero dovuto capire subito che la cosa non aveva senso in nessun senso, ma quella gente aveva davvero perso l'uso del proprio cervello e coscienza. Il sostegno o la loro simulazione veniva occultamente richiesta alla popolazione per vedere se questa accettava di metterle in atto od appoggiarle, ovvero accettava un possibile falso giudiziario al pari del vero. Il reale intento era all'oscuro dei cittadini, che vivevano l'azione criminale diabolica sempre con l'alibi di una qualche fantomatica punizione o dell' obbedienza cieca ad un misterioso potere non certo istituzionale e tipico di uno stato di diritto. Con Gina fecero "en plein", perchè lei era un osso duro, quello che non è un osso perchè rimane vivo ed umano. Un pomeriggio, andando a prendere la macchina in garage, Gina lo trovo' forzato nella saracinesca. Osservando bene tra i vari paccotti e scatoloni in deposito vicino l'auto, noto' un po' di polvere bianca nell'angolo che non aveva mai visto prima. La persona che l'accompagnava la rassicurò che era intonaco bianco caduto per l'umidità e Gina non ci penso' piu'. Non troppo poco tempo dopo, però, era in un negozio del suo quartiere a far compre quando un individuo venne fuori dal fioraio accanto e lascio' sulla soglia una piantina dalle foglie simili a quelle viste nei film nella coltivazione di cannabis. Gina rimase attonita a guardare quella sagoma di idiota ridens rinfilarsi velocemente come una pantegana nel negozio del venditore floreale. Senza esitazione, come chiunque ha la coscienza pulità, lo segui' ed entro' anche lei. Chiese se c'era qualcuno, ma il soggetto si era nascosto vedendola entrare, proprio come fa un topo. Gina ebbe la conferma che un bel numero di persone la stava diffamando di droga, non escludendo anche la simulazione di reato. Ma che schifezza di gente si puo' divertire a distruggere il prossimo, indifferente alla verità? Ma quanto erano falliti, sfigati e morti di fame? L'apoteosi si ebbe qualche sera dopo, quando in un altro locale, la commessa molto giovane, sola in quel momento, le disse che aveva paura che entrasse qualche spacciatore. Placidamente Gina le rispose: "tranquilla, rimango io a farle compagnia, cosi' se entra, mi dice chi è e chiamo la polizia". Lei presa in contropiede si sbugiardò all'istante, arrossendo e balbettando che non era necessario. Si, aveva davvero tanta paura... di essere smascherata...di SE STESSA ,avrebbe dovuto averne. Insomma l'unico spaccio si rivelò dei loro cervelli, davvero "spacciati"."



"Beba"

"Se lo ricordava Beba, da parte di molti dei suoi aguzzini, ripetere la frase, ormai divenuta una letania: "TI DEVI STARE". Fortunatamente, lei NON SI E' STATA MAI. Starsi significava SUBIRE, dandosene una colpa. Starsi significava anche non poter SMANTELLARE LE LORO CALUNNIE. Starsi significava attribuire la colpa principale di tutto alla natura abusatoria del POTERE, mentre gli artefici di quella carneficina erano LORO. Starsi significava, piu' di tutto, REPRIMERE LA RABBIA ED IL DOLORE per ESPLODERE NELLA VIOLENZA e DIVENTARE COME LORO: UN MOSTRO, quello vero. Ma Beba fece molto di piu': DIMOSTRO' CHE SI POTEVA DIRE DI "NO", anche sotto tortura, DIMOSTRO' LORO."


"Barby"

"Era molto felice Barby di apprendere che non solo c'era un archivio giudiziario occulto, che raccoglieva ogni mossa illecita, pure informatica, dei suoi carnefici, come reale "referendum" per il loro futuro destino politico, ma anche un libro delle anime religioso segreto, che raccoglieva i peccati mortali. La sua era la nazione cattolica per eccellenza e quei sepolcri imbiancati che partecipavano alla sua tortura omicidiaria ci tenevano molto alla "forma", confessione compresa. Lo scopo della loro meticolosa apparenza era costruirsi una maschera solida, che spesso non si levavano neanche quando, da soli, si guardavano allo specchio. Così è il peggiore, quello che si crede il migliore, quello che mente anche a se stesso. Era una grande vittoria per lei sapere che i suoi criminali si erano illusi di scamparsela sia dalle conseguenze legali, che da quelle spirituali, per le loro colpe, sentendosi per sempre tutelati e stimati a godersi i loro bottini sporchi di sangue in qualche angolo del mondo. Se li immaginava, tutti tronfi, illudersi di ottenere oltre l'impunità giuridica anche l'assoluzione del prete. Li poteva chiaramente visualizzare nella mente, con le loro espressioni furbastre, avere la sicurezza che lo loro malefatte sarebbero state rimosse dai social e morte nel segreto confessionale. Invece, no. Invece, era il contrario. Barby era stata proprio lo strumento per farli sentire completamente liberi di agire per identificare la loro vera natura e darne delle conseguenze. Quella libertà la si puo' fornire solo concedendo l'apparente impunità totale, anche spirituale. Insomma, Barby la cattiva, si rivelava lo strumento per identificarli e punirli i cattivi. Era felice Barbie, come non lo era stata mai."



"Cora"

"Già non è igienico far entrare un cane in un negozio che vende anche alimentari, ma un cane che porta un cane, davvero era inaccettabile. La solita sostenitrice frustrata dei sadici consolatori di Cora l'aveva pedinata fino li' dentro. Ed eccola li, la "scafessa", ovvero l'essere piu' idiota di un idiota, se la cosa fosse possibile. Si piazzo' vicino alla sua preda con un aria inquisitrice da cinque lire bucate, pavoneggiandosi della sua posizione padronale, che voleva far percepire a Cora. Lei, invece, sorrise davanti a quell'osceno spettacolo, superabile solo dalla sua comicità. Ma Cora voleva di piu', voleva proprio divertirsi. Guardò quella zoza immonda e disse "Ma poveri animali, liberiamoli tutti da queste catene!". Lei, vedendo che non riusciva a far soffrire Cora con l'alllusione canina, rispose tutta tronfia al contratacco: "Per carità, poi quelli ci combinano altri guai! Bisogna tenerli al laccio!". Cora incalzo' placidamente ma a bruciapelo: "Signora mia, pare che ci sia gente che sta tendendo esseri umani legati come animali prendendosi anche soldi!". La maldestra decerebrata, senza accorgerse, capitolo' in una magistrale, quanto geniale uscita: "Ma io lo faccio gratis!". Non si era neanche resa conto che si era autosmascherata ed autodenunciata pubblicamente di partecipare ad una operazione criminale sadica. Ma la scafessa è cosi', puo' fare solo il cane volontario di un padrone, mentre si illude di portarne uno al guinzaglio."



"Cecilia"

" "O purpo s'add'a coce inta l'acqua soia!" le ridevano in faccia i suoi concittadini partenopei." No è la "piovra" che si è stracotta nella sua stessa idiozia", penso' Cecilia con un sorriso smorzato dall'amarezza per la perdenza del suo tanto amato popolo."


"Carola"

"Il fascino del male era l'argomento del giorno. "Si, usa la macchina del tempo e prova a chiederlo alle persone nel dopoguerra, quanto le potesse affascinare il male! "penso' Carola. Il male affascina solo le persone che non lo subiscono, ma lo perpetrano. Per questo i veri target erano pochissimi e distantissimi tra loro, altrimenti si sarebbe creata una coscienza popolare assetata di bene. E sempre per questo motivo ai perps erano fatti salvi tutti i diritti, mentre le vittime ne erano private e le loro tasche si arrichivano mentre le altre si svuotavano: per aumentare il senso del piacere nel male per i vantaggi che questo apportava e per le privazioni che eludeva. Ma c'era di piu', stavano anche diventando masochisti, pur di tenere vivo quel potere predatorio su qualcuno. Si era riacceso il gusto nel sapore del sangue, risvegliando nella massa il leone dormiente, l'animale perdente accantonato dall'evoluzione. Il reddivivo re della foresta era disposto anche a diventare il pasto di un predatore piu' forte, di essere al contempo anche gazzella. Lentamente, ma inesorabilmente, li stavano privando di tutti i diritti e stavano legalizzando i loro reati in un clima surreale di criminalità liberalizzata e cattiveria normalizzata. Ma loro festeggiavano una vittoria che non c'era. Ormai sparavano, piu' volte al giorno, fuochi d'artificio in ogni quartiere delle sua cittadina a dimostrare la dominanza della loro perdenza. Ormai gli piaceva predare e gli piaceva essere predati. Ma il leone diventava sempre piu' cerbiatto nelle mani del cacciatore. Ma cosa c'è di meglio per lui che delle prede che festeggiano prima di essere uccise?"


"Aretha"

"In molti lo dicevano, ma non era sicura. Quel giorno lo divenne. Attraversava, come al sotito, le strade della sua cittadina fantasma, dove tutto sembrava come prima, mentre nulla lo era piu'. E proprio quello era inquietante. Luce brillante sprofondata nel cielo azzurro che non illumina, Profumi intensi elargiti da madre natura nell'aria che non odorano. Anche la gente era identica eppure totalmente trasfigurata nello sguardo, che svelava anime sommerse, anime svendute. Un giovane nero si era piazzato dietro un angolo ed Aretha, svoltando, se lo trovo' davanti a muso duro, anche se con lo sguardo rivolto altrove, per tenere quella distanza legale che tutela il colpevole sulla scena del crimine. Subito si fiondo' un signorotto bianco a tenergli banco, fermandosi a parlare con lui e riuscendo a piazzarsi sul percorso di Aretha, che si trovo' coinvolta nel discorso tra i due. Emersero le parole "io so che lei se la è cercata" in un contesto di cronaca mediatica. Lo scopo di queste tattiche era spaventare la preda e farla sentire in colpa per gli abusi che subiva: il delitto perfetto. Ma Aretha era speciale ed una persona che usa le cervella non è gazzella. Infatti, non solo lei non si spavento' ma si soffermo' a parlare con loro. Si, Aretha era speciale, spiazzava il suo avversario con l'umanità ed il sorriso, con il dialogo e con la conoscenza. Gentilmente disse: "io so di gente che se la è venduta". I tre parlavano lingue diverse, eppure si capirono perfettamente. Il grassoccio signore non di colore sbotto' spontaneo, abbandonando il copione: "Signora, lei si doveva meravigliare del contrario. Il vicino guadagna sulla pelle altrui. Io ho già istruito i miei figli in tal senso". Aretha rimase inorridita, non per se stessa, ma per i figli di quelle persone che aveva davanti, che fossero nere, bianche o gialle. "Un orrore che non è razzista!" penso'. Si congedo' da quegli zombi che era riuscita a far confessare e disse melanconica "Auguri a questi giovani, allora!". In molti lo dicevano, ma non era sicura. Quel giorno lo divenne: i suoi concittadini si erano prostituiti e venduti l'anima ed il cervello."


"Francine"

"I suoi aguzzini dicevano che lei faceva parte di una lista nera dei "peggiori malvagi criminali" sulla terra. Detto da persone che usavano la costituzione come water, si pulivano il sedere con la carta dei diritti umani, si soffiavano il moccio con le pagine del codice penale, vomitavano nel contenitore del diritto processuale ed a Messa emettevano gas cerebrali, alternandosi tra il "ballo del qua qua" e le ole ultras, Francine poteva stare serena."


"Gaia"

"Il paradosso nel paradosso. Volevano farla passare per una che "smerdia" le persone, invece loro si stavano "smerdiando" da soli, smerdiando lei. Un po' come uno scarico del water che invece di scendere sotto, stagna o perfino sale ai piani di sopra. Il condominio di satana, dove l'ascensore è misteriosamente fuori servizio ogni volta che Gaia deve uscire da casa e lei è costretta scendere a piedi ed a passare davanti a cento porte di un casermone di nove piani. Porte che sbattono da sole in un fragore da triller. Porte aperte o semichiuse, da cui provengono biascichii allusivi o silenzi inquietanti. Il tutto per accoglierla nel loro mondo di mediocrità fiammeggiante ed ingurgitarsela lentamente. Ma Gaia non attraversava quei gironi infernali come un passeggero qualsiasi, ma come Dante Alighieri, che quei luoghi senza Dio li studia per poi partorire la Divina Commedia. L'unico modo per non nutrire la vendetta è non sentirsi vittima, ma solo un ruolo di qualcosa piu' grande, che invece di spaventare, affascina, perchè comprendendolo se ne leva ogni potere."


"Diletta"

"Alla fine, le avevano smascherato tutte le persone della sua vita. Lo aveva avuto un processo contro i suoi aguzzini, quello delle loro anime, rivelatisi nere. Alla fine, FU TUTTO UN VANTAGGIO PER LEI, per lei, che nera non era. Anche lei aveva subito la medesima verifica da quell'insolito giudicante: VEDERE SE SI SAREBBE VENDICATA anche con la zampata della CALUNNIA, SE AVREBBE USATO I LORO STESSI METODI INFAMI, se il seme del male ricevuto sarebbe germinato. Ma il suo terreno era sterile per quel tipo di virus letale e invece di fiorire, marcì. Diletta, si arrabbiava quando la ferivano in mille, ma non li odiava. Prendeva ogni giorno la sua rabbia e la gestiva meravigliosamente, traducendola in mero propulsore di ricerca della verità assoluta. Era curiosa Diletta e questa era la sua forza e la sua salvezza. La prova che la dimostrava ogni giorno, era il suo atto di AMORE per TUTTI: la CONOSCENZA CONDIVISA. Diletta chiuse la sua pagina social privata, invece di pianificare violazioni e gruppi di azione illegali e lesivi contro la sua miriade di carnefici. Diletta apri' una nuova pagina social ed INCOMINCIO' A STUDIARE. Poi a DEDURRE. Diletta cerco' la verità per tutti e quello è l'unico vero atto che rivela una ANIMA LUMINOSA. Per Diletta il responso apocalittico era chiaro, chiaro come lei."


"Nadia"

"Avevano acconsentito ad una sperimentazione, anche cerebrale, su Nadia, per scovare un folle ed un mostro che non c'era. Avevano acconsentito alla sperimentazione, anche senza consenso, per TUTTI e BASTA. E quando sarebbe stata su di loro, I MOSTRI da scovare nei cervelli ci sarebbero STATI DAVVERO, perchè solo dei pazzi e dei veri mostri possono acconsentire alla violazione cerebrale e la messa in pericolo dell'organismo dell'essere umano, anche partecipandovi come sperimentatori abusanti. LA FUTURA SPERIMENTAZIONE SU CAVIE UMANE SAREBBE STATA LEGALE ED ETICA. Quello che aveva subito lei era illegale e quello grave di cui l'accusavano era falso, un falso costruito proprio da loro ed in modo illegale. Insomma, loro credevano che appoggiandoli nella sperimentazione su quella "lista" di cui Nadia faceva parte, loro sarebbero stati esonerati, mentre, invece, stavano proprio deliberandone la legittimizzazione su chiunque. Non solo, ma accettando che una cavia dovesse avere delle patologie mentali criminali per esserne oggetto, indirettamente se ne rendevano i perfetti destinatari, avendo proprio loro quel profilo malvagio, il peggiore, quello che colpisce senza pietà proprio un innocente inerme. Nadia non era la vera cavia, ma solo un mezzo per ottenerle."



"Ludovica"

"I perps di Ludovica erano i piu' cani di tutti, in realtà. Quelli che il guinzaglio se lo scelgono, quelli che non sono "uno" ingabbiato da "sette miliardi", ma sette miliardi che accettano di stare sotto le comande padronali "a rinforzo" di un solo padrone. E' come un esercito gigantesco che, paradossalmente, si sente piu' debole di un unico ufficiale, solo perchè questo ha un grado superiore appuntato sulla giacchetta. Ovviamente, piu' sono cani, piu' la loro frustrazione inconscia aumenta, divenendo sempre piu' cinici e sadici sull'unica persona libera rimasta: quella che la devi sequestrare per poterla percepire sottomessa. Ma Ludovica aveva un arma potentissima, per essere ovunque anche relegata in qualche metro quadro e per essere inguinzagliabile: LA COMPRENSIONE. Se comprendi chi hai davanti, E' TUO. Loro, invece, pur tenendola rinchiusa "a vista", non riuscivano ad appropriarsene perche' spiare non è capire e CHI NON CAPISCE NON POSSIEDE NULLA. Loro non capivano che il croccantino e la libertà fisica, che gli stavano propinando a patto di essere disposti a distruggere il prossimo, erano una libertà fittizzia e solo seduttiva dei loro istinti, istinti che, alla lunga, li avrebbero "estinti" .Quella illusione di potere su persone come Ludovica, era solo un mezzo inconsapevole plebiscitario per legittimare ogni abuso sul cittadino, quello che sarebbe toccato a loro e che avrebbero meritato, avendo tanto nutrito i loro lati oscuri. Insomma, cani volontari tenevano sequestrato un non cane e non volontario, ma chi non capisce non possiede nulla e se Ludovica non aveva piu' un completo presente, loro non avrebbero avuto nessun futuro, totalmente.Il guinzaglio peggiore è quello che la gente si mette da sola.Il gunzaglio peggiore è quello invisibile, perchè non vedendolo, prima o poi, ci si strozzerà."


"Nadia"

Ne aveva scovate, senza saperlo, Nadia di "figlie del buio" sui social, ai tempi della "mucca pazza". I sadici consolatori non sono solo uomini e quando sono donne sono le peggiori psicopatiche criminali, anche abusanti sessuali: sono vacche criminali. Quasi sempre donne la cui personalità predatrice si è formata nel periodo dii BUIO in cui sono state vittime di predatori e non ne sono uscite in tempo o non ne hanno avuto le capacità ed il coraggio. Era Nadia l'occasione perfetta per far AGIRE IL LORO LATO OSCURO, finalmente. Era così: una donna trattata alla stregua di carne, carne avariata, che è anche lecito sbranare, risuto' il perfetto "nutrimento" per tali mostruose donnicciuole frustrate, da terapia psichiatrica.Le vedeva, Nadia, avere ,nel tempo, una rilassatezza nei tratti ed una luce negli occhi che non avevano mai avuto. Si, ora erano davvero se stesse, nel bene e nel male, nelle loro duplici personalità. Quasi tutte con il quadretto perfetto familiare esposto sul comodino, quello da felicità "mulino bianco", dove quel bianco, dentro, invece, urlava nero. Le stesse immagini teatrali ostentate sui social, quasi a voler rendere impossibile per l'ignavo passante il pensiero che dietro ad uno di quei volti si potessere celare un mostro. Ma le loro AZIONI le RIVELAVANO, a loro insaputa. Si illudevano di far credere di aver stanato un mostro e di torturarlo, per questo, INVECE stavano DIMOSTRANDO SE STESSE con quella ondata di post e chat INGIURIANTI E CALUNNIATORIE, SADICHE CONSOLATORIE. Si volevano consolare con il fatto che un altra donna ora subiva violenza, come era successo a loro e di cui loro ne erano pefino parte attiva nell'infliggergliela, riuscendo a nutrire, finalmente, quella personalità scura, che era rimasta dormiente, ma esistente. Insomma, si voleva smascherare un mostro, ma fu quello, che mostro non era e mai diventò, a far emerger loro sotto gli occhi di tutti."


"Flaminia"

"Ora capiva, Flaminia, del perchè di tutto quel fervore social e mediatico su di lei alla stregua di "carne da macello" da mattatoio: la stavano usando per PASTURARE agli SQUALI. Quando si vogliono stanare predatori a sangue freddo dal cuore profondo dell'oceano serve SANGUE. Per catturare SADICI CONSOLATORI era necessario SCOVARE GENTE CHE AMA I CANI AL GUINZAGLIO ED I CANARINI IN GABBIA al pari di esseri umani. Quando la persona od il gruppetto con il loro cane al guinzaglio le si piazzavano davanti per farla sentire tale, Flaminia era la loro SMASCHERATRICE, ovvero colei che li nutre per farli uscire allo scoperto, ma questo loro non lo sapevano e neanche Flaminia. E la verità oltre le apparenze, alla fine, la dava vinta a lei, anche perchè Flaminia non si fece mai usare passivamente, rimanendo sempre essere umano e non bistecca di mucca. Si ricordava di quando uscita dalla porta, le fecero trovare un uccellino imprigionato sul suo pianerottolo. La finestra era chiusa e quindi, ci era stato messo da mani umane. Successe anche con una gigante farfalla monark, che è simbolo proprio della trasformazione in mostro per traumatizzazione continua, quello che spera di ottenere il sadico consolatore per "consolarsi". Ma Flaminia non risulto' una buona consolatrice, per sua fortuna. Per loro sfortuna, invece, tramite lei, riuscirono a nutrire, anche senza la creazione di un mostro nella vittima, ma utilizzando il piacere sadico della durata delle privazioni e danni, un bel po' di mostri di quella categoria, la peggiore. Flaminia non era fallita in nessun senso. Non era neanche disoccupata, ma uno strumento governativo internazionale importantissimo, quello di "nutri-acchiappa-mostri"."


"Flora"

" Sto obbedendo per salvarmi." le disse con la massima sicumera quello alla cassa. "Veramente vi state fottendo. Tutto cio' che avete fatto ad un altro e che volevate evitare a voi stessi, sta divenendo legge." rispose Flora. "Ma lei è un avvocato, scusi?" balbettò con un sorriso stentato il demente."Non c'è bisogno di esserlo per leggere il giornale." disse lei ridendo. Si, erano fottuti, sicuramente."


"Stefania"

"Era Stefania quella sola, quella che se cadeva si faceva male davvero ed aveva bisogno di aiuto, mentre i mostri stavano a sentirla gridare o a spiarla stesa per terra, lasciandola senza soccorso e con l'alibi diabolico che il suo dolore e la sua presumibile fine straziante se la meritava o era inevitabile per chi non ha fatto il patto con almeno un diavolo. Ma quella casa dei suoi avi la accudiva, avvolgendola tra mani protettive invisibili ed incoraggiandola con una continua carezza impalpabile. Gliela aveva tramandata la sua amata nonna, una presenza che Stefania non aveva mai accettato dimorare al cimitero, perchè l'aveva sempre troppo sentita al suo fianco nella vita, troppe volte. In quella abitazione si voleva dimostrare il potere del male ed invece si dimostrò il potere dell'amore, anche quello trasmesso di cuore in cuore, di cui uno non batte più, ma ha palpitato per chi rimane. Aveva preso davvero delle bruttissime cadute in quel periodo, tanto da sfracellarsi cranio e gambe, invece ne usci' quasi ILLESA. No, non poteva essere un caso, così tante volte. Qualcosa di superiore, superiormente buono, voleva che lei potesse concludere cio' che aveva inziato: dimostrare che il migliore vince e non il piu' forte e cosi' sarà, SEMPRE. No non era sola, Stefania, aveva il meglio affianco a sè. Loro, loro erano soli, anche se tutti insieme, perchè avevano perso se stessi come chiunque perde la sua umanità. Si ricordava Stefania di quando, dopo uno di quegli incidenti domestici, per strada, un ragazzotto sconosciuto disse cinico all'amico zombico ciondolante al suo fianco: "...è caduta, gridava...". Lo diceva perchè lei sentisse, sentisse che illecitamente la spiavano e godevano nel vederla soffrire per il dolore e lo spavento di una omissione di soccorso. Quel decerebrato, che infettava la sua città insieme ad altri mille, credeva di dimostrare il suo potere, di poter puntare un dito inquisitore ed invece si stava solo scavando la fossa da solo, insieme a quegli altri mille. Una fossa comune dove si seppelliscono umanità e diritti, una fossa da cui nessuna mano, invisibile o non, lo avrebbe piu' potuto salvare."


"Luna"

Peggio del sadico "consolatore", c'è solo il sadico "sconsolato", quello che proprio non riesce a trasformare in mostro la sua vittima ed allora se la INVENTA. Una patolgia nella patologia, dove ad una personalità abusante sadica, si aggiunge quella schizofrenica dissociata. Visto che i mostri di Luna non riuscivano a "mostrizzarla", provarono a farla "sentire un mostro" pur non essendolo ed a plagiare in tal senso anche i loro assidui spettatori nel deep web. Luna non andava ad aiutare i suoi assassini mentre la torturavano e fingevano ad aver bisogno di aiuto, quindi era anche LEI CATTIVA. Ora, non c'è bisogno di essere uno psicologo e neanche avere una grande esperienza di vita, per capire le psicopatogie devastanti e crescenti dei soggetti coinvolti in questo ordigno da manicomio. Simulavano incidenti e disavventure per dimostrare alla loro "utenza" che quella "loro" stronzetta, la quale, in realtà, non si faceva fottere e smantellava il tutto, era cattiva come loro perchè non si scapicollava ad aiutarli. Ma dove si è visto che si deve soccorre un attore che simula sul set di una telenovela? "Ma è tua nonna o il tuo vicino!" le disse una di quelle diavole dementi per farla sentire un mostro davanti ai mostri in ascolto. "Appunto, ERO la nipote o la vicina e la nonna è anche molto amica del vicino." rispose secca Luna, incalzandola con la saggezza e non con una tattica mentale maligna, per farle capire che se anche il loro bisogno fosse stato vero, c'erano attorno tutti i "compari" a soccorrerli, quelli che amavano tanto ostentare. L'unico male era generato da loro ed avrebbe distrutto solo loro, nel suo caso. Luna era un bersaglio di gomma, dove la freccia è fatta lanciare per farla tornare indietro al mittente. Volevano creare un loop in cui in qualsiasi modo Luna si comportasse veniva penalizzata, ma Luna STUDIO' QUEL MODO ed il sadico rimase sconsolato davvero."



"Bernadette"

"Il plebiscito popolare "inconsapevole" si era davvero rivelato disastroso per loro. Non solo avevano dimostrato di accettare la totale illegalità e disumanità contro un concittadino, ma lo avevano fatto con la precisa INTENZIONE DI SALVARE PER SE' I STESSI I MEDESIMI DIRITTI DISTRUTTI AD ALTRI. In una sola mossa si erano dismostrati non solo INDEGNI CITTADINI DEMOCRATICI, ma anche FALSI CATTOLICI, oltre che PSICOPATICI, ovviamente. Era un divertimento particolare per Bernadette ogni teatrino che mirava a farla sentire isolata perchè indegna, mentre loro, i degni, erano tutti amici tra loro e si aiutavano perchè erano per bene e buoni. La scenetta "alimentare" era la piu' esilarante di tutte, quella dove la sfigata vecchiarda, sotto i riflettori mediatici si esibiva in un tripudio di rivalsa sociale, per, poi, arraffarsi pure il bottino di una cinquantina di euro, giusto per appagare anche la sua parte avida. Puntualmente, attendeva con il suo complice stalker, il passaggio di Bernadette mentre andava a fare la spesa da sola, per farsi vedere con il ragazzotto che a lei i sacchetti, invece, glieli portava. Doveva trattenersi Bernadette dal ridergli in faccia a quei relitti sociali, a cui non sembrava vera la cuccagnia che gli era capitata. "Prego signora, cosa le serve? A disposizione!" era la tiritera nei luoghi alimentari tra quelle patetiche comparse, mentre a lei la trattavano con indifferenza o maleducazione. Il tutto per far sembrare ai suoi occhi, che chi stava "dalla l'altra parte", la loro, aveva solo vantaggi e vantaggi meritati. Se la rideva Bernadette, sotto i baffi. Sapeva benissimo che una volta passatagli oltre, quelli si sarebbero tolti i panni degli attori, per riprendersi a fottere l'uno con l'altro, come prima e piu' di prima. Quando i cretini pensano di fare breccia su una persona intelligente, dimostrano se stessi ed è divertente."


"Ariel"

"Non c'erano piu' dubbi. Ariel era solo uno specchietto per le allodole, dove le allodole sono i cittadini. Lei era solo lo strumento per raccogliere le volontà politiche dei suoi compaesani, le loro piu' autentiche predisposizioni verso il buio o la luce, quelle che emergono quando le persone non se ne rendono conto, quando pensano che cio' che fanno o accettano di male o poco ortodosso per altri, NON TOCCHERA' A LORO. Le sirene, probabilmente finte e non di ordinanza, erano usate come strumenti di tortura psicologica pseudo-punitiva solo per lei, ma, in realtà, era solo un modo per raccogliere le volontà di chi partecipa, osserva o sente e, quindi, ACCETTA. Non si trattava delle sirene dei fondali marini, ma dei lampeggianti di eventuali veicoli delle autorità giudiziarie e del soccorso medico, simboli principali dello stato di diritto, quelli che LE VITE LE PROTEGGONO e LE SALVANO e non MINACCIANO O DISTRUGGONO. Non importa quanto una persona possa essere o non essere "buona", il diritto alla salute ed il diritto alla giustizia sono UGUALI PER TUTTI, in un sistema sano. Invece, persi dietro a quel "CANTO DELLE SIRENE" taroccate, il popolo si perse. O ne passavano molte, troppe tutte insieme o si fermavano sempre sotto casa sua. In quel simbolo sonoro di soccorso che si trasforma in qualcosa di molesto e sinistro, c'era davvero anche una condivisione sadica del sequestratore abusante, che spingeva la cosa anche sul piano psichiatrico.Quello spezzarsi del suono in prossimità, proprio per far sentire alla preda che è per lei tuttò cio' e che la osservano mentre lei lo capisce, denota anche l'induzione psicopatologica di chi partecipa in qualsivoglia ruolo. Ed Ariel, pur essendo la protagonista di quella potente macchina, si sentiva ridotta ad un puntino che si fa sempre piu' piccolo, allontanandosi nello sfondo. In primo piano, sempre di piu' loro, i suoi concittadini, sempre piu' perdenti, piu' persi, sedotti da un canto delle sirene, ma non quelle dei fondali marini."


"Babette"

"Babette era nel labirinto dei sadici consolatori, fisicamente e virtualmente, in collegamento diretto con il deep web, tramite cui i mostri "passavano il testimone" ai predisposti ad "accogliere" il loro seme malato di perversione criminale e farlo "germinare", creando nuovi mostri di quella categoria. Lei era la verifica delle modalità di quel male ed anche di come si "perpetuasse" nei tempi.Ora capiva Babette perchè i suoi "orridi" le volevano far chiudere internet: non perchè ci stava sopra, ma perchè ci stava sopra a STUDIARE. Chi studia RAGIONA e chi ragiona smaschera i suoi aguzzini, LI PRIVA DI VALORE agli occhi degli altri e DI POTERE SU STESSO, il potere della PAURA E DEGLI STIMOLI DEGLI ISTINTI AGGRESSIVI, che SCATURISCONO QUANDO SI SUBISCE VIOLENZA. Ma Babette era andata oltre, lei SCRIVEVA. Condividendo la verità lei riusciva anche a non disintegrare la sua parte umana, la prima che la tortura continua distrugge. Ma Babette era speciale e dove la volevano annerire, brillo', dove doveva "passare il testimone" , si rese lei testimone della loro perdenza e di chiunque li emulasse, perchè se ti vuoi salvare devi leggere e se vuoi perfino salvare qualcuno, scrivi."


"Lara"

"Si, era immersa in una favola la sua vita, quella della bella e la bestia, dove la bestia non era lei. Era molto in voga in quel tempo il detto: la bellezza salverà il mondo. Le bestie credettero che quella bellezza si riferiva alla "figa", ovvero all'avvenenza estetica, mentre si parlava di quella spirituale. La bestia si rivela sempre mentre non se ne accorge, come successe al bel principe superficiale ed egoista della favola, che si trasformerà in cio' che realmente già è, un brutto animale, nel momento in cui è messo alla prova nella dimostrazione delle sue reali qualità. Quella che sembrava invece brutta, vecchia e disagiata, ovvero colei che bussa al castello, era la bellezza umana, quella spirituale del vulnerabile che chiede aiuto, quella vera. "Povere bestioline, chissà se era già caduto quell'ultimo petalo di rosa!" pensò Lara."

"Natascia"

"Lo avevano finalmente detto pubblicamente, quello che lei aveva fatto privatamente, senza nessuno che glielo chiedesse. I media influenzavano la massa o proponevano indecenze, ma esisteva anche il telecomando con il bottone "off". Paradossalmente, Natascia ed i mandanti dei loro sicari contro di lei, ora, si trovavano dalla stessa parte. Infatti, solo un paradosso puo' distruggerne un altro e quello si chiama verità se l'originario induce alla menzogna. Chi porta la verità, vince nel gioco della vita ed era quello il vero "gioco". Si ricordava Natascia di quanto se la godessero i suoi aguzzini nel vedere che aveva spento tv e radio, come una perdente che non vuol sentire chi la sentenzia alla gognia. Invece, era da loro che si sarebbero aspettati una digitazione sul bottone di spegnimento di strumenti mediatici che stavano proponendo l'ingiuria e la diffamazione contro un cittadino, neanche giudizialmente accertato colpevole o verificato nella completezza delle sue verità "spiate" illecitamente. La vittima è normale che "spenga", per difesa ed anche per la non condivisione di certi comportamenti. Chi porta la verità, vince nel gioco della vita ed era quello il vero "gioco", quello in cui Natascia vinse."


"Carla"

"Loro erano a posto. Glielo avevano detto tante volte che "i modelli" in cui il cittadino tradisce il cittadino, un affetto tradisce un suo affetto, sono fallimentari e che non salveranno nessuno nel lungo termine Ne avevano sprecate non poche di pellicole che dava loro l'indicazione sulla "scelta giusta": il perpetratore salva il target ed il target salverà lui. Ma c'era di piu'. C'era un livello culturale ed umano mai raggiunto nella storia, tra gli alti livelli di istruzione, le fonti gratuite su internet, le librerie giganti ed ogni tipo di evento benefico, appena girato l'angolo o acceso il telecomando, pronti a ricordare che solo "Il bene vince" e dove si spiegano le "trappole psicologiche". Si, loro erano a posto. Solo i bambini non erano responsabili, non avendo ancora la maturità e la possibiità di una "scelta", che, purtroppo, fu fatta per loro dai genitori - tutori, deboli ed infami creature. Non era la prima volta che i figli pagavano per le colpe dei padri. Non era neanche la prima volta, però, che i figli li avrebbero, poi, maledetti. E questa sarebbe stata la loro peggiore sentenza, come avvenne per i nazisti disprezzati e rinnegati dai loro nipoti, pensò Carla. In realtà, il verdetto peggiore per un uomo non è dato nè da un tribunale, nè dalla storia, ma dalla considerazione ed amore che si riesce ad ottenere dalla propria progenie. Ed in questo caso, avrebbero solo avuto una condanna, fine pena mai. I loro nipoti avrebbero avuto in eredità un mondo, non scelto da loro e di cui erano responsabili solo i loro avi, ma che avrebbe gravato solo sulla loro di pelle. Un futuro senza sentenze dei tribunali, ma con un costante dito puntato inquisitore. Un futuro dove i criminali passeggiano liberi per strada, liberi di terrorizzarsi e distruggersi a vicenda. Un futuro di sensi di colpa per colpe inesistenti. Un futuro senza privacy e dignità dove l'intimo è dissacrato e l'umano bestializzato. Un futuro senza piu' identità ed origini, che grida compresso nelle aste dei codici a barre rimpiazzanti i cognomi, un urlo che non ascolterà piu' nessuno. Si era questa la loro sentenza, la maledizione dei figli di nessuno."



"Fiona"

"Il deep web affiorava sempre di piu' in superficie, nell'over web, quello delle famiglie e bambini. Le sue pratiche e mercimoni salivano sempre piu' a galla, come affiora la schiumazza marrone da un profondo torbido e sempre piu' disponibili, nutrivano sempre piu' mostri, ovunque ne trovavano predisposta la natura. Fiona pensava ai suoi di mostri che, con il timer, si facevano il conteggio del tempo di astinenza sessuale nel suo sequestro ed il conto con il pallottoliere delle sue energie sessuali represse e sfogate in autoerotismo, in quello stato criminale di prigionia. Sinceramente, proprio di questo particolare Fiona rideva e pensava: "Ma questi maiali e scrofe, guardone e ree, si rendono conto che sono pervertiti da manicomio criminale o quando si guardano allo specchio, solo perchè sono magri, pensano di non essere della categoria suina?" Secondo loro era una sconfitta per Fiona non essere li' con loro, dall'altra parte, quella del predatore. Invece, non essere dal loro lato, per Fiona, era motivo di orgoglio. Se solo si immaginava ridotta come una scafessa, lobotomizzata al loro pari, ad invadere le mutande e le lenzuola altrui, di un altra donna, per giunta, le veniva su per la gola un reflusso acido, un vomito verdognolo e puzzolente di perdenza umana e femminile. Orrore! Fallimento! Ridotta come loro, giumente e tori che ritengono una privazione "la non monta", No grazie,lei non era una vacca. Al massimo, Fiona poteva paragonarsi ad una morbidosa mucchetta, pettoruta e pacioccona, per tutti i chili che lo stesso bestiame l'aveva indotta a prendere in quegli anni, ma niente di piu' sul fronte della fattoria. E comunque, al di là di tutto, la "privazione" sessuale con CHI? Neanche se fosse divenuta lesbica avrebbe potuto provare più una qualche eccitazione, perchè le donne si erano dimostrate piu'schifose degli uomini. Non c'era nulla da desiderare e quindi nessuna rinuncia. Fosse solo anche per una fantasia erotica, era necessaria almeno la possibilità di una qualche ipotesi di bellezza interiore stimolante. Ma i misteri erano finiti e con essi le speranze e senza quelle l'eros non danza. Invece, era tutto CHIARO, CHIARAMENTE SQUALLIDO, puramente estetico, mercificato ed arido. Tutto perversamente voieurstico e dissacratorio, dove le donne ridono mentre si fanno fottere da un uomo e ridono mentre fottono un altra con lui. Insomma una accozzaglia di edonisti il cui piacere è la distruzione, una marmaglia di sadici e masochisti. "No, grazie, spegnete pure il timer e riponete il pallottoliere!", pensava ridendo Fiona, "qui c'è gente serena.". E ringrazio' Dio di essere vecchia, perchè il sesso come vissuto una volta, sarebbe stato invidiabile per quei giovani già aggrinziti dentro, già oltre quel limite, che trasforma ogni cosa nel suo contrario."


"Paola"

"Il narcisista maligno deve faticare molto per portare dalla sua parte tutti i conoscenti della sua preda al fine di isolarla, facendola anche sentire responsabile di questo e fallita per la medesima cosa. In quel caso, il suo maritino manipolatore, del genere "killer dell'anima", ebbe una occasione d'oro nero e ci si fiondò all'istante. Tutti gli amici e familiari della moglie non sarebbe più stato necessario ingannarli per inimicargli Paola, li avebbero pagati per odiarla e lo avrebbero fatto altri. Bingo! Godeva molto quando la moglie inizialmente si disperava proprio con lui, perchè non capiva cosa stava succedendo attorno e lei. Allora lui le diceva sempre "Molti nemici, molto onore!" e per far risaltare i nemici e non l'onore. Ma il narcisista è cosi': TI OFFENDE CON UN COMPLIMENTO. Sfortunatamente per lui, a furia di viverci con un narcisista, la preda intelligente e sana incomincia a conoscere bene il suo predatore e siccome un narcisista è un fallito psicopatico, non c'erano dubbi che alla lunga Paola avrebbe avuto la meglio. "Non ci sono nemici, non ci sono mai stati. Ci sono solo persone che si stanno arricchendo materialmente sulla mia pelle, mentre mi pugnalano alla schiena, almeno quanto si sono arricchite spiritualmente prima, quando li ho amati. In realtà, sono una loro amica piu' di prima, perchè, ora, sono anche la loro benefattrice.", esordi' ben presto Paola ed il narciso ebbe una fitta al cuore di sconfitta, un cuore che non c'è."



"Brigitte"

"Si sono offese perchè le hai criticate." le disse. "No, si sono adirate perchè era vero.", rispose Brigitte."



"Petula"

"Era vero che la vera forza del male è la BANALITA' DEI FRUSTRATI. Quella sfigata aveva messo sulla sua "vetrina" social, che, in realtà, era una bancarella dell'usato e dello scadente, dei post riferiti ad abusi sui minori, per mostrare narcisisticamente a tutti, di partecipare "alla cosa" e nella speranza che Petula lo leggesse e potesse soffrirne. Quello otteneva la "cosa": il potere ed il piacere di far soffrire. Il potere dei falliti. Il potere ed il piacere di far soffrire e lucrarci. Il piacere degli avidi.Tra i tanti i fantomatici crimini di cui Petula era stata diffamata, c'era anche la pedofilia. Ma era da "PROTOCOLLO" nella "cosa". Il fine della "cosa" era verificare e creare calunniatori e non calunniare qualcuno. La vittima era solo un mezzo e non un fine, un mezzo per arrivare a loro, ai veri mostri. "La cosa" era un gioco "matrioska" dove il vero gioco è dentro il gioco "apparente". E' il giocatore del videogioco umano ad essere il suo stesso bersaglio, perchè colpendo la vittima colpisce i suoi stessi diritti, distuggendoli e si trasforma nel criminale vero. Per questo la vittima deve essere SICURAMENTE INNOCENTE, perchè la bocca da svelare, è quella del diavolo ed è la calunnia la sua parola. Quella che invece non era una calunnia era un processo giudiziario a carico proprio del fratello della calunniatrice, un processo per istigazione alla prostituzione di minore, dove il minore era il figlio. Insomma, dentro quel sadico gioco, se ne celava un altro, giustiziero, giustiziero dei giustizieri."

"Lora"

"Puoi essere brava quanto vuoi a dimostrarti, ma rimarrà sempre un minimo DUBBIO" le disse il topo che credeva di essere una trappola. "Meglio un filo di dubbio, che L'ASSOLUTA CERTEZZA, quella che hanno su di voi, quella che siete stati veramente BRAVI a dimostrare.", gli rispose Lora, la trappola inconsapevole".


"Bea"

"Le avevano gìà preparato il loculo ed il funerale e probabilmente, anche i manifesti mortuari. Ma Bea se la godeva, proprio per questo. Quando Bea sarebbe morta sarebbero finiti gli stipendi per i suoi assassini stalker e spenti i riflettori sui suoi narcisi torturatori. Fine dei giochi e dei premi, la troup se ne và. Sarebbero tornati i perfetti sconociuti falliti di prima, falliti piu' di prima, falliti come non mai. L'odio muore con il nemico e lo sguardo della platea si sposta su chi rimane vivo, su chi lo ha fatto fuori. L'odio si sposta verso il complice, il finto amico, quello che, ora che il suo bersaglio è morto, potrebbe dirigere le sue grinfie su di lui. Il videogioco umano a premi diventa un' ossessione ed una necessità psicologica, oltre che economica. Si sarebbe scatenata una pandemia: CHI SAREBBE STATO IL PROSSIMO? Era inevitabile. No, non li voleva in galera, Bea, li voleva liberi. Mostri liberi che vivranno nella paura continua l'uno dell'altro, nella predazione continua, l'uno dell'altro. Chi di savana ferisce, di savana perisce. No, non era "mors tua, vita mea"."



"Filippa"

"Ormai rideva molto quando li vedeva andare a votare alle urne, Filippa. Quando, isolato in una cabina, metti una x , faccia a faccia con un foglio di carta, puoi anche mentire, ma quando sei messo solo, faccia a faccia con la tua coscienza, mai. E così fecero: gli consentirono l'impunità legale, la benevolenza sociale al posto della sua condanna ed invece della pena, un premio. In quel preciso istante rimaneva solo lei e chi la ignoro' dimostrò se stesso. Credevano di star decidendo la vita di un altro, invece si stavano scegliendo il loro destino."


"Gaia"

"Quale donna puo' volere che Geppetto bruci Pinocchio, ovvero che un padre uccida un figlio? Solo una: LA TROIA. Ed eccola li' sui social, a postare ed incitare gli altri a sostenere il fallimento dei sogni nelle favole, a tingerle di un finale "noir". Le fallite odiano i finali "lieti". Vogliono compagnia nel loro fallimento. La calunniatrici che danno del Pinocchio a chi diffamano, poi, la diceva davvero tutta su queste psicolpatiche sfigate.Donne che non sono madri, almeno quanto non sono donne. Relitti femminili di scelte sbagliate, idiozie innate e malvagità da frustrate, che con tutte le forze si aggrappano ad un ultimo scoglio per non affondare. Quello scoglio era la distruzione di Gaia. Succhiando le sue energie, le fallite rinascevano a nuova vita. Ma come tutti i vampiri, al primo raggio di luce, si sarebbero dissolti. E luce fu'. Il primo squarcio del manto nero, sotto cui si proteggevano, lo sferrò proprio Gaia, dal basso, smascherando la sua super pinocchiona cyberbulla piu' assidua, quella piu' mostra di tutti, quella che colpendo il finto mostro, che lei stessa aveva contribuito a creare, si illudeva di sentirsi migliore e di autoassolversi. Ma, come diceva allora un grande scrittore, un assoluzione che non ci sarebbe stata MAI, per tutti quelli come lei. E luce fù, anche dall'alto"."


"Chandra"

"Non avrebbe mai pensato di rivere nella sua cittadina e con i suoi conoscenti un evento storico tra i piu' folli e criminali della storia. Quello era traumatizzante, molto piu' dei torti che stava subendo. I torti che si stavano autoinfliggendo i suoi aguzzini erano un evento davvero scioccante, quelli tipici di ogni psico setta politico-religiosa, quelli di Jonestown. L'ultimo legame da spezzare non era la famiglia, che già era stata ingurgitata dalle direttive dei guru locali e di cui diveniva mero strumento principale per indottrinare i bambini fin dalla nascita delle loro nozioni paradossali fallimentari, ma quello principale e piu' importante: il legame madre-figlio. La madre che accetta di indurre un figlio a divenire un torturatore è alla pari di una madre che accetta che il figlio venga torturato e, nel caso di una setta, sono anche amiche. Ed è così che l'ultimo baluardo dell'umanità viene frantumato, distruggendo il cordone ombellicale. E l'uomo, diviene "cosa". Si ricordava quando qualcuno le disse davanti alla madre sorridente "Ma non sarebbe bello che i figli morissero strozzati alla nascita e si avessero direttamente i nipoti? ". Si ricordava di quando la madre le disse ridendo: "Per me ti puoi anche suicidare". Perchè le madri arrivino a compiere certi atti, devono essere donne adepte del loro uomo, ovvero donne che abbracciano l'uomo che le picchia o stimano l'uomo che le rende complici di crimini. Tali donne "zerbino" saranno le perfette adepte anche degli uomini del loro contesto sociale settario. Ma la vera forza di questa catena autodistruttiva della cellula originaria sociale, era l'alibi etico, quello che ciascun buon criminale usa per legittimare la sua violenza e la setta della violenza legalizzata ne' è regina. La figlia è UCCISA PERCHE' E' COLPEVOLE. Ma la figlia non era colpevole e rimase solo UNA MADRE CHE UCCIDEVA UN FIGLIO E GLI ALTRI che L'APPLAUDIVANO. E cosi' fini' Jonestown, con tute le madri che uccisero tutti i figli "per una buona e nobile causa" e con i GURU che finalmente avevano le "cose" che gli servivano, perchè le cose non hanno legami."



"Valeria"

"Te la canti e te suoni da sola!", ridacchiava l'inconsapevole idiota." La verità la conferma la scienza, la legge e la storia e non i "mi piace" sui social, anche perchè questa NON PIACERA'." le rispose Valeria con un sorriso ammiccante, che non è la derisione, ma la supremazia dell'intelletto animico."



"Vittoria"

"Abbiamo solo obbedito, abbiamo avuto paura che facessero la stessa "cosa" a noi!" disse il reo per ingannare la sua coscienza inchiodata dallo sguardo della sua vittima.
"Ma se siete voi che la fate la "cosa" e proprio perchè l'avete fatta a me, certamente ora la faranno a voi e legalmente.", rispose Vittoria.
Potettero smettere di avere paura, gli avrebbero fatto le stesse "cose", SICURAMENTE.
Ci sono casi in cui OBBEDIRE è NON OBBEDIRE.



"Andromeda"

"Non le aveva messe Andromeda per strada , con i capelli rasati, in mezzo alle puttane, le delatrici collaborazioniste nazi-fasciste, ma i REPUBBLICANI ITALIANI, perchè mai dovessero ESSERE ESEMPIO per le FUTURE DONNE. Andromeda si limitò a ribadire, per il bene delle giovani della sua città ed oltre."



"Dafne"

"Quanti uomini aveva avuto, sparlavano. Quanti ne aveva rifiutati, piuttosto, avrebbero dovuto ragionare. Una donna autentica che non mente, sceglie. Una donna per scegliere sentimentalmente deve necessariamente provare di piu'. Oppure, ci si puo' fermare al primo uomo per simulare con se stessi e gli altri e costruire una famiglia sicuramente fallimentare. Scelte di sostanza. Gli uomini, invece, che non ci devono mai essere, sono gli stupratori. Uno stupratore, poi, che fa il giustiziere della sua vittima è davvero l'apice del paradosso e della schizofrenia mentale, quella che ormai dilagava in maniera esponenziale. Quando Dafne vide parlare con un suo condomino, uno dei suoi complici, complici di quella bestia decerebrata che aveva tentato di stuprarla per la vendetta di un suo amico, che lei aveva rifiutato, la cosa la fece davvero rimanere allucinata. Avrebbe dovuto denunciarli, ma siccome la violenza, fortunatamete non riuscì ad essere perpetrata, perchè Dafne si difese con le unghie e con le forcine ei capelli, preferi' dimenticare quell'episodio ma solo per evitare ultriori traumi. Loro erano, comunque, rei di sequestro, avendola fatta salire su una fuoriserie, con la scusa di andare ad una festa e di tentato stupro. Ora i rei stavano facendo, con l'appoggio di tutte le donnace e papponi alla loro stregua, anche i diffamatori della loro vittima, facendola apparire quella non era, come tentarono tanti anni prima, ovvero, farla passare per una donna leggera ed opportunista, che ama la porsche e divertirsi senza freni. Ma gli andò male e pagarono anche per quello di cui erano rimasti impuniti prima. Quei criminali travestiti da giustizieri, dicevano che meglio di una sentenza c'è la gogna mediatica. Infatti, l'avrebbero avuta ed i nomi e le faccie se le erano messe da soli e quel "metodo" l'avevano scelto proprio loro, a plebiscito popolare. Alla fine, non solo non riuscirono a ricolpirla, ma lei ebbe il giudizio popolare contro di loro, quello da cui, fino a quel momento, se l' erano scampata. La pena? Tutti quelli che li avevano appoggiati avrebbero avuto stupratori in libertà, sui corpi tremanti delle loro figlie, nipoti o pronipoti. Lo stupratore le avrebbe sbranate per legge. Il bene vince ed il male perde, almeno quanto due piu' due fa sempre quattro."


"Loretta"

"Quando per propria inadempienza si rinuncia ad un incarico dato, si perde l'anticipo. Invece, Loretta era corretta sul lavoro ed accettò di restiutire quel mero acconto spese, decurtandolo solo di quelle vive sostenute. Una somma irrisoria, comunque, per la quale fu proprio Loretta, che non era in sede in quel periodo, a doversi barcamenare per consegnarla. Incomincio' a chiamare lei tutte le segretarie dell'ufficio per chiedere di venirsi a prendere la somma dopo gli orari di ufficio, quelli in cui Loretta era fuori per potersi recare lei a consegnarla. Ma una era incinta e si rifiutò e l'altra non si presento' mai. Passo' il tempo e se ne dimenticò, ma solo perchè quella somma, in realtà, non era dovuta. Invece, non fu così. Solo dopo molto tempo capi' che l'avevano diffamata di non aver restituito, cio' che, in realtà, si erano rifiutati di prendere, cio' a cui non avevano neanche piu' diritto. Purtroppo, era diventata una tattica criminale diffusa reclamare crediti inesistenti a scopi ricattatori o diffamatori. Insomma, il manuale del "buon" ladro stava aggiungendo molti capitoli in quei tempi, tempi di ladri."


"Fiorenza"

"L'avrebbe dovuto denunciare subito, quando l'aveva aggredita e minacciata nel suo ufficio, davanti a testimoni. Ma Fiorenza, era così, tendeva alla pacificazione. Infatti, ricevette le scuse scritte da quel suo cliente. Fiorenza le accettò, ma non avrebbe messo piu' piede in quel luogo di prepotenza e sfruttamento e comunicò che qualsiasi transazione residua, a credito o debito, sarebbe avvenuta solo tramite bonifici. L'avrebbe dovuto pensare subito, che erano sentimenti fasulli, ma Fiorenza non era attaccata ai centesimi e non ci fece caso che non avevano accettato il suo pagamento di un saldo di una manciata di euro. Fiorenza , in realtà, credette che la loro rinuncia ad una somma irrisoria fosse stata perche si sentivano in debito per la malazione violenta avvenuta da parte di uno di loro. "Si saranno vergognati!" pensò. Invece, volevano solo tenersi un credito "non credito", perchè il suo pagamento lo avevano rifiutato loro, proprio per "tenersi da parte" un arma ricattatoria o denigratoria contro di lei, a sua insaputa. Insomma, menti avide e senza scupoli. L'aveva aggredita quell'animale, che al posto delle pupille aveva euro rotanti, perchè lei non aveva consegnato un lavoro, che, invece, era stato impossibile svolgere poichè solo integrativo di un altro, mai eseguito. Praticamente, l'apoteosi del falso e dell'ignobile, che si veste di aggressività e prepotenza contro una donna, che li avrebbe dovuti denunciare, ora anche per diffamazione e calunnia, nonchè per lo stalking che uno dei soci era solito farle per strada od alla Poste. Si lei era la loro CREDITRICE, assai."


"Tara"

"Pensava alla gioia delle banche, Tara. Sempre additate come usuraie legalizzate, ora sarebbero diventate usuraie legalizzate dallo stesso popolo, rivelatosi senza scupoli ed avido usuraio. Si ricordava, Tara, di tutti quei suoi conoscenti che si erano inventati suoi debiti inesistenti o creati "ad arte", per poter guadagnare dalla "cosa" in cui Tara era stata coinvolta, esattamente come fa un usuraio che trasforma "un aiuto" in un "grido d'aiuto", quando lo va a minacciare o pestare per ottenere il piu' possibile da quello che era stata solo la soddisfazione di un bisogno necessario. Ma in questo caso, il debito non onorato non esisteva neanche, perchè era una donazione, accettata perchè offerta spontaneamente ed affettivamente o senza condizioni temporali. Ancor peggio, quello creato contro la sua volontà: non accettavano il pagamento di qualcosa, anche di un saldo, per poi far sembrare una sua insolvenza. Insomma una usura "indiretta" e "fittizia", sul sangue di qualcuno neanche in debito, per ottenere l'interesse piu' alto: premi e pubblicità per aver partecipato alla "cosa" nel loro ruolo di presunti creditori non onorati, quelli necessari a diffamare il target, anche di questo. Pensava alla gioia delle banche, Tara, gioiosamente."


"Ellen"

"Non c'erano piu' i nonni di una volta. Dicevano che Ellen era insensibile. Era insensibile perchè non andava a pulire il sedere ed ad imboccare la sua nonnina, la soave vecchietta, sangue del suo sangue, che da mesi la stava diffamando, calunniando e torturando, godendosi anche lo spettacolo in diretta, nella negazione piu' totale delle sue orride azioni verso di lei. Diciamo che una donna che subisce tali azioni continuative è già una santa ed una gran signora se non lo prende a calci quel sedere, il minimo sindacale di sana ed umana legitima difesa. Ma Ellen si limitava alla parola diretta, che fosse emotiva o dialogica e questo fece cadere, ipso facto, tutte le falsità e cattiverie su di lei propinate, per legittimarsi nella sua vigliaccheria, aridità od incapacità di saper proteggere la nipote e questo, alla vecchia rodeva molto. La "sensibile" donna era solita chiamarla per farla accorrere e non aprirle la porta subito o farla tornare a casa sua per poi richiamarla, con la scusa di non aver sentito il campanello, cosà che acquistò un piu' sadico piacere quando Ellen si fece male ad una caviglia e quell'andirivieni l'avrebbe fatta soffrire e stancare di piu'. La gentildonna voleva dimostrare ai suoi "fan" mediatici occulti, che quella era la meritata punizione per i crimini e brutture della nipotina, anzi, anche fin troppo benevola. La gran dama voleva dimostrare che Ellen andava da lei solo per interesse. Invece, Ellen, non chiedeva quello che riceveva e lo accettava perchè era il minimo del minimo per tutti i danni e la sofferenza che le stavano contribuendo a perpetrare. Non era Ellen che non doveva andare a casa sua, ma sua nonna a dover uscire da quella di Ellen, dove ormai dimorava "invisibilmente" ed illecitamente da tempo immemorabile. Ellen quando si recava da lei, BUSSAVA e se LA "SENTIVA" era in sua presenza. Era la sua cara ava che era a casa sua per interesse, un interesse narcisistico e vigliacco, di chi si sta creando attorno una benevolenza che non merita, quella che aveva prima sempre attorniato Ellen. Era lei la ladra, la ladra di una vita altrui. Si, non c'erano piu' i nonni di una volta."


"Carmelina"

"Ci sono streghe finte e streghe vere. Il pubblico social-mediatico viene suggestionato dalle "apparenze" comportamentali e dalle "fattezze" estetiche e così, le donne "diavole dentro" possono operare tranquillamente e godere pienamente nell'essere riuscite ad ingannare tutti, tutti quelli che le stimano o supportano, portandoseli tutti all'inferno con loro. Finalmente ci era "riuscita": nei film si faceva di frequente il suo nome, associato sempre a bellissime donne vittime dell'invidia altrui. Finalmente, il suo narcisismo maligno represso per una vita, quando c'era un mondo migliore e legale, poteva esplodere in tutta la sua veemenza, divenendo anche stella nera di riferimento ed emulazione fallimentare altrui. Se l' era goduta con le autorità e sui social a diffamare e calunniare Carmelina, a colpi di champagne e brindisi alla sua faccia. La carnefice che simula di essere la sua vittima, per realizzare il suo sogno di vanità: essere una attrice, una star del mondo dello spettacolo. Ma si sa, l'attrice è la perfetta simulatrice. Carmelina si ricordava di quando le faceva i complimenti per una sua certa somiglianza con una famosa e bella attrice italiana e lei rispondeva con arroganza: "Macchè, io sono molto meglio!". Altro che invidiosa, Carmelina l'aveva perfino ammirata e ben oltre le sue reali qualità estetiche. Si ricordava Carmelina, di quando sui social incominciava ad avere i primi frutti della sua semina, maligna ed avida, dalle prime persone da lei avariate od avariate come lei."Dovresti fare l'attrice di cinema!" digito', sulla sua pagina social, un altra aspirante vanesia, che la sosteneva per farsi pubblicità a sua volta, attraverso il riflesso di lei. Ma il tempo non era dalla sua parte, come non lo era dalla parte dei qualsiasi superficie, come quella della pelle, che, inevitabilmente, prima o poi, mostrerà il suo declino nelle pieghe delle sue rughe. Carmelina l'aveva già da tempo smascherata, ma la gente prona ascolta solo il padrone. Poi, la smascherò anche il padrone. E tutti potettero chiaramente vedere, alzando finalmente gli occhi da terra, una stella cadente, una di quelle che, però, i desideri degli altri non li realizzerà mai, come non li realizzerà neanche per se stessa. "


"Flavia"

"Non avevano scelto lei. Avevano scelto chi la circondava. Dovevano essere IDONEI alla "cosa". Dovevano essere i perfetti candidati, quelli che sono disinteressati alla verità, almeno quanto alla giustizia. Dovevano essere degni di proposte indegne. Lei fu scelta "per esclusione", ovvero quella che non le avrebbe accettate mai. Era la perfetta vittima sacrificale, quella che faranno soffrire di piu', perchè non è cattiva e sarà trattata da tale, quella che ha sempre protetto ed invece sarà tradita, quella a cui uno dei principali aguzzini arriverà a dire che ciò che sta subendo è perfino una "CONCESSIONE". Solo in nome della sua magnanimità e carità cristiana, il suo torturatore omicida non L'AVEVA DENUNCIATA per cio' di cui la CALUNNIAVA DA ANNI: un tentato omicidio a scopo di lucro. MERAVIGLIOSO! L'APOTEOSI DELLA MAESTRIA MALIGNA kafkiana nella "creazione del mostro" falso, quello che ne "nutrirà" parecchi veri. Si era fatto il processo senza processo e senza imputato che sa di esserlo ed inventandosi le prove, usando abilmente elementi veri e cambiandone "la destinazione", alle spalle di Flavia, così da non poter essere smascherate fasulle. Si erano racolte anche le testimonianze prezzolate, emessa la sentenza senza giudice ed aperta la prigione senza carcere. Ed eccola li', la povera vittima! Il brav'uomo generoso che si limita a tenere sequestrata e torturare a morte la donna che sta calunniando ed assassinando da anni, con i suoi degni compari. "Ti devi stare!" Le diceva sempre, come ad un sentenziato del terzo grado di giudizio in Tribunale. "E ringrazia che sono intervenuto io!" aggiungeva, per farla sentire perfino fortunata del suo martirio. Ed eccoli li', i riflettori mediatici ed il popolo adorante che gli lecca le ferite finte, come un cane che cerca anche lui di sbafarsi qualcosa in quel minestrone appetitoso, seguendo la corrente dominante avversa al finto mostro. Ed eccolo li', il narcisimo maligno avvolgerli tutti in una spira che con il tempo li avrebbe stritolati. Tutti tronfi della protezione del potere, grande leone e compatti nella loro forza irresponsabile, amavano far sentire i loro ruggiti a Flavia il piu' possibile. Ma il potere non era leone e loro sarebbero stati responsabili, in maniera compatta. Tutto cio' che stavano facendo era solo legalizzare le ingiustizie e gli orrori che stavano perpetrando su Flavia, Ruggivano e fallivano. Fallivano e ruggivano. Flavia fece una preghiera per loro, per quello che li aspettava, seppur ancora mezzo celato in quella savana creata ad arte."


"Nicla"

"Non ti coinvolgono, perchè non ti stimano." le disse lui, veemente.
"Mi stimano proprio per le cose che non mi hanno mai proprosto nella vita: dallo spinello, quando era giovane, alla partecipazione in una idiozia di massa criminale, quando sono diventata vecchia." gli rispose Nicla soavemente.


"Barbara"

"Barbara si chiedeva spesso se ci fosse una selezione specifica per trovare i cervelli piu' bacati e le persone piu' fallite e tendenti al crimine o c'era una estrazione casuale con "il panariello" della tombola, in quella sua amata cittadina, che incominciava a rivelare strani ed inquietanti contorni settari e fanatici, sempre piu' definiti in avidità-predazione e sete di riflettori. Quella mattina il "cast" psicopatico reo era già pronto. Ognuno nella sua postazione. Ciack si gira! Barbara entra nel negozio ed una donna ha appoggiato sul bancone una serie di volantini di una ragazza presumibilmente scomparsa, sua figlia. Barbara ha un motto istintivo di dispiacere, guardando il volto di quella giovane donna in pericolo, che si rivelerà solo una aspirante modella. In effetti, lei seguva molto la cronaca locale ed in quei giorni non le risultava una tale notizia. Se stavano distribuendo i volantini voleva dire che era già una cosa ufficiale. I suoi dubbi si dipanarono, quando il teatrante numero due, forse il padre, incomicio' a telefonare a voce alta, dicendo ad un fantomatico interlocutore: "Le autorità CI HANNO DETTO CHE DOBBIAMO FARE LE RICERCHE E LE INDAGINI DA SOLI!...si "quella" li ha li amici ma non li frequenta...". Non c'erano piu' dubbi, quella "zeza" era per lei, per dimostrale che TUTTE LE LORO CAZZATE avevano un senso. Ma la cazzata è una cazzata per sua stessa natura. Ma come farlo capire ai CAZZONI? Quella "zoza" era anche per il pubblico, ovunque ed in qualsiasi modo collegato in quel momento, per COINVOLGERLO, RENDERLO COMPLICE ED EMULATORE di cazzate per cazzoni. Barbara vide in quelle persone coloro che portano in testa le anfore nella caverna di Platone per ingannare chi ci sta dentro, con le ombre riflesse sulla parete, che scambierà per realtà. Barbara disse serenamente solo una frase: "Un autorità non puo' chiedere di violare la legge per tutelarla". "E sicuro che ha fatto il numero giusto?" aggiunse con un piglio di ironia, saggia ironia. Ci sono vittime scomparse nella nebbia e ci sono finte vittime che stanno tranquillamente dove sono sempre state, a godere ed a nutrirsi come sciacalle sul cadavere altrui. Barbara si avvio' verso casa ad andatura lenta, pensando a quella giovane simulatrice: "Attenta bella, che se domani, malaguratamente, dovessi scomparire davvero, finirai in una nebbia dove nessuno ti verrà mai a cercare, una nebbia che tu hai contribuito a creare"."



"Bella"

"Si puo' essere invidiose di belle dentiere? Ci sono donne che hanno uno splendido e perfetto sorriso e basta. Poi, ce ne sono altre, che non hanno un sorriso perfettissimo, ma che sono belle in tutto il resto, fuori e dentro. Insomma, quando la FRUSTRATA ARIDA vuole colpire, trova il pelo nell'uovo. Si ricordava, Bella, di quando una di queste narcise scoppiate le fece trovare delle foto fatte insieme, dove era venuta male o dove era piu' bruttina nell'adolescenza. Voleva giustificare i SUOI CRIMINI del cuore e del codice penale con L'ALIBI DI ESSERE INVIDIATA a "morte"...per una DENTIERA MIGLIORE! In realtà, AVEVA DAVVERO, in un certo senso, LA DENTIERA e da sempre, avendo molti ponti e denti finti, fin da ragazzina. Se, invece, avesse avuto piu' ponti tra la parte bassa del cervello e quella alta, sarebbe stata una donna piu' felice e non avrebbe fatto la fine che l'aspettava. Si ricordava Bella di quando una di queste narcisiste le suggeri' di comprare determinati film in cui si parlava di cornetti rossi e maledizioni mortuarie verso "felici coppie" in anniversario, pellicole in cui si alludeva a lei ed al suo coniuge, in realtà solo una scoppiata coppia, che si era felicemente riunita solo nel crimine, unico elemento che, evidentemente, accomunava i due "associati". L'effetto "riflettori" sulla povera vittima invidiata, dove il vero mostro viene santificato e la vittima demonizzata, si manifestava in tutta la sua potenza criminologica. Per le vanitose e deboli, il sentirsi nominata, seppur "non esplicitamente", da maestranze e vip, in un contesto che scatena anche la benevolenza del povero pubblico preso per i fondelli, era una pompa che riempiva il palloncino di una vita mediocre e vuota di effettiva realizzazione. Ma il palloncino troppo pieno scoppia e scoppio'. Lo fece scoppiare proprio chi lo pompava. E Bella rise davvero tanto, con il suo bel sorriso imperfettamente umano di denti ancora tutti suoi."


"Arlena"

"Aveva scampanellato come un ossessa per entrare in casa sua. L'aveva vista provare un sottile senso di piacere nel poter sedere affianco a lei, sul divano sul quale la tenevano sequestrata da anni. Il piacere sadico di provare tangibilmente l'aria e la materia intrisa di limite e sofferenza della propria vittima, le spiaccicava in volto la faccia della vanità del diavolo. Ma una goduria piu' perversa attanagliava la sua anima persa: la negazione di qualsiasi cosa di male e la finzione di qualsiasi intenzione di bene. Il piacere di sentirsi autentici nella simulazione, di sentirsi giusti, mentre la giustizia la si pugnala in ogni angolo della sua forma, una forma viva, una forma che sanguina, era l'apoteosi di una perdenza, che il cieco non riesce neanche ad intravedere all'orizonte. Ma se quella la colpiva, Arlena la STUDIAVA. Se quella distruggeva, Arlena costruiva, perchè la comprensione della verità globale è l'unico modo per vincere con certezza assoluta, senza dover combattere con nessuno. L'interlocutrice, finalmente sotto i riflettori "in diretta", inizio' il suo show. Cercava di farla parlare o meglio "sparlare" dei suoi aguzzini, suoi complici, di cui puntualmente incominciavano ad arrivare gli squilli sul cellulare di Arlena, per far capire che stavano ascoltando ciò che diceva, illecitamente, come tutti i rei. "Purtroppo non cambieranno mai!" ribadiva, per farla sbroccare contro di loro. Arlena la spiazzo' dicendo: "Peggio per loro, se dovessero aver incominciato a prendere gusto nella perdenza! E chi vuole che si fermano? Le persone devono sentirsi libere di essere se stesse, anche se decidono di sprofondare nella melma con tutti gli altri!" Vista l'inefficacia della provocazione verbale, passò a quella emotiva. Incominciarono, infatti, ad arrivare le telefonate sul suo di cellulare, dai suoi parenti, che lei gestiva con teatrale affetto e disponibilità, per ingenerarle un senso di abbandono e solitudine, un senso di vuoto, priva di gente amorevole e per bene. Arlena non fu vulnerabile neanche in questo frangente, perchè la sua interlocutrice non era a conoscenza che lei sapeva che sua sorella era una criminale che aveva investito ed ucciso un donna con l'auto e che la sua famiglia era stata una vita allo sbando affettivo. Ma Arlena si limitò a pensarlo per non infierire, anche se ne avrebbe avuto il diritto, il diritto di legittima difesa verso una persecutrice che si era infilata con insistenza per molestarla al prezzo di una comparsata nello "show" della morte, della morte di Arlena. Tutto cio' che Arlena non fece di male verso quella fallita ed i suoi degni compari, fu la piu' grande azione, quella che la rendeva vincente senza dover combattere."


"Beatrice"

"Le aveva fatto il regalo pasquale, la sua amica. Anche Beatrice gliene aveva fatto uno grandissimo e sul suo sangue: una bella pubblicità alla sua bella faccia da stronzetta, che all'improvviso, spuntava sui social mai voluti utilizzare prima ed alla sua professione ormai in declino, non essendo piu' la verità oggetto di interesse per nessuno. Le aveva regalato un bell'uovo, appositamente fatto trovare aperto nelle due metà avvolte in una deliziosa carta dorata. Il tutto per far capire che il regalo ci era stato messo apposta dentro, messo da lei. Dalla scatolina, preziosa come tutto l'imballaggio, usci' un bel cornetto rosso. Era usuale per i suoi rei molestatori e diffamatori usare quel simbolo per ingiuriarla di portar male e di essere una iettatrice pericolosa per invidia. Purtroppo, c'era rimasto poco e niente da ammirare a quel tempo. Ottenere invidia era rimasta solo la prerogativa dei narcisisti e l'illusione degli involucri vuoti. Beatrice non disse nulla, ma la guardò fisso negli occhi e con lo sguardo' le ricordo' che era lei che al cimitero ci aveva già mandato qualcuno. E non ci fu niente altro da aggiungere con una assassina, assassina per la seconda volta. Il lupo perde il pelo ma non vizio, si diceva nel regno animale, quello delle bestie. La rea smascherata senza parole, raccattò velocemente ed astutamente la prova del suo crimine, confermando la sua colpevolezza e si defilo'. Le persone dialogano e le vipere biascicano, si diceva nel regno animale, quello delle bestie."


"Viviana"

"La fiera degli animali. Un circo di molte bestie, ma erano gli spettatori ad essere troppi, troppi che subivano il plagio e la possibilità di futura emulazione ed anche troppo giovani. Viviana amava gli animali e li aiutavana perfino se erano malati, pertanto, non era una questione personale. A lei non interessava se in certi momenti il suo quartiere si trasformava per strada nella sagra dell'idiota, in cui un postribolo a cielo aperto di bestie urlano e parlano a voce alta a raffica, sputando tutto il veleno che hanno in corpo tradotto in molestie e cattiverie "a copione" e che magicamente assumeranno la forma di denaro, favori, auto e motorini e chi piu' ne ha, piu' ne dia ai porci, che sono abituati a razzolare nel fango mentre si scorpacciano di ghiande. Viviana era dispiaciuta per gli spettatori "in qualsiasi modo collegati", che quell' indegno spettacolo di decerebrati, da svendita al mercatino per un euro a testa, poteva influenzare sempre di piu' fino a renderli dei falliti come loro, teste di rape farcite di spazzatura cerebrale.Quegli zulu' criminali, nella loro area tribale, sostenevano la piu' totale assenza della legge in luogo pubblico, trasformando il quartiere in un "vascio" delinquenziale, zozzo e rozzo come loro.L'idea che quella accozzaglia di decerebrati falliti postesse diventare un "modello" per la sua nazione la faceva rabbrividire e lei non voleva essere complice di una tale involuzione della razza umana. Viviana neanche si affacciava per vedere le loro facce, tanto erano diventate tutte uguali, facce di "posteriore", come in ogni setta, dove la perdenza e la minchiaggine di uno incomincia anche ad omologare le fattezze degli altri. Così, pensò di spezzare l'effetto prepotente e provocatorio di quel comportamento, che trasformava la sua vita in un mezzo per propinare ed indurre allo schifo umano gli altri, di ridere e cantare stornelli di saggezza popolare sulla "fine destinata ai ciuchi sempre in festa" ; Riuscì, così, e rendere inefficace l'offesa e smascherare al pubblico la perdenza di chi la dignità umana l'ha resa."


"Barby"

"C'era molto di piu' di una non colpevole di gravità, sequestrata e torturata a morte: LE GALERE ERANO PIENE di REI, per i cui STESSI REATI i PERPS erano fuori e PREMIATI. PARADOSSO GIUDIZIARIO! Non solo, ma la maggioranza dei carcerati era dentro per UN CRIMINE SOLO. Invece, I PERPS erano rei plurimi e continuativi in associazione a delinquere, con l'aggravante della crudeltà e dei futili motivi. Paradossalmente, nelle GALERE c'era GENTE PIU' PER BENE, di quella, ormai, solo apparentemente onesta, che era fuori. Non era insolito che minacciassero Barby di farla incarcerare. Invece, per Barby era un sogno, una aspirazione. Barby vedeva passare la camionetta dei detenuti per strada e la vedeva come una porche verso un mondo migliore."


"Katia"

"Il cognatino mastervip. Mai visto un parente od amici in casa sua, tranne a qualche cena con ricco buffet a sbafo in saltuarie ricorrenze da calendario. Invece, ora, tutto un fiorir di visite e squilli! Perfino il vicino con il quale neanche si guardava in faccia e che voleva finanche querelare per dei danni al terrazzo, ora era suo complice in quell' ordito maligno. Quando Katia lo andava a trovare, anche per aver un confronto umano e logico su quanto le accadeva, iniziava la solita trafila di telefonate con tutti gli amici e tutti i loro figli e nipoti ed i parenti, fino all'ottavo grado, reddivivi, resuscitati in quella casa per sete di rifelttori e fame di patrimonio. Abilmente il cognatino cercava non solo di far soffrire Katia, nel senso di farle percepire che lui era "cercato ed amato" e lei no, ma anche di passarglieli al telefono, cosi' che il loro appoggio a lui e la loro velata ingiuria e derisione fosse diretta. Si ricordo' Katia di quando le passo' al telefono una cognata alla quale Katia espresse tutta la sua tristezza per le gravità di cio' che stava subendo. Quella cosa inutile, invece, le rispose con un accusa indiretta di essere "pettegola" e quindi "che se lo meritava". Katia rimase di sasso verso quella donna che aveva sempre stimato e voluto bene e di cui aveva anche parlato bene proprio con il cognato fino a poco prima. Ma come si permetteva quella cosa brutta di darle della pettegola, con quel figlio suo, che quando veniva a casa del cognato era un vomito di odio e diffamazione su tutta la famiglia, tanto che puntualmente questo lo doveva cacciare fuori! "Ti telefono a capodanno" chiuse la telefonata quell'essere fallito, perchè sapeva che a Capodanno era sola e voleva farglielo pesare. Purtroppo, la sofferenza di vite frustrate ed arrepezzate trova tutto il suo sfogo maligno in queste occasioni di impunità e vantaggi. Insomma LA FIERA DELL'IPOCRISIA era ormai stabile in quella casa, dove non si creano i mostri, MA VENGONO BEN NUTRITI."


"Anna Lou" 6 - "SCENDI DALLA CROCE" ( ispirazione da "La ragazza nella nebbia" )

"La vita è una cosa meravigliosa, specie nei film, dove il finale puo' sempre essere cambiato dagli attori, specie se sono i protagonisti. Anna Lou è tramortita, già pronta per l'insaccamento nella plastica, quando il suo piccolo ma potentissimo piedino destro ha uno spasmo inconsulto involontario che va a colpire direttamente gli zebedei del professore. La scossa repentina fa perdere l'equilibrio al maldestro assassino e la siringa di veleno destinata a lei se la conficca in fronte in un colpo solo, cadendo tramortito al suolo. Anna Lou scende, quindi dalla croce e per punire il suo omicida, lo salva, levandogli repentinamente l'ago micidiale. Lo carica sul suo camioncino, lo stesso dove l'aveva rapita e lo porta fuori, fuori dalla nebbia. Lo lascia davanti all'ufficio della polizia, con la videocassetta dell'accaduto, che nel frattempo era rimasta nel registratore accesa. Contemporaneamente chiama la stampa e lei se ne va a casa a farsi una sacrosanta doccia perchè puzza davvero troppo. La vita è una cosa meravigliosa, se la sai rispettare."


"Anna Lou" 5 ( ispirazione da "La ragazza nella nebbia" )

"Si diceva, alla Vogel, che i mostri, anche se sono smascherati, non lo sembrano se si fa passare la loro vittima per una che SE LA E' CERCATA, ovvero la si SPACCIA AL PUBBLICO PER TALMENTE ANTIPATICA, BRUTTA E CATTIVA. Infatti, era questa la tattica di base usata su Anna Lou. I veri mostri, grandi simulatori ed attori, per professione sgualdrinesca o natura narcisistica, si PURIFICAVANO agli occhi degli altri, agendo contro un PRESUNTO MOSTRO, che mostro non era ed il PUBBLICO LI ASSOLVEVA. Non solo, ma il PUBBLICO, giudicando il fantomatico mostro, AUTOASSOLVEVA anche se stesso, nella sua complicità in una azione di verità non certe e giustizie eluse, potendo dire a se stesso: io non sono così. Ma se il FILM su Anna Lou la crocefiggeva a morte, svelava TUTTI I SUOI ASSASSINI E LO LORO FURBIZIE messe in atto per non ottere IL GIUDIZIO e LA SENTENZA DI CONDANNA, che invece MERITAVANO e che finalmente VENIVA "GRIDATA" dalla pellicola PUBBLICAMENTE ed a livello MONDIALE. La punizione, poi, si rivelava la peggiore: LA PUNIZIONE LEGALE CHE NON C'E. L'assassino rimarrà libero o viene assassinato, creando un nuovo assassino. Alla fine Anna Lou aveva avuto la grande soddisfazione che tutti i malvagi della sua vita si smascheravano e fallivano sotto gli occhi di tutti. Se non fosse successo quello che era successo sarebbero rimaste per gli altri "BRAVE PERSONE", cosa che non erano. E' Anna Lou che troverà la sua vera assoluzione e beatificazione nel suo martirio."


"Anna Lou" 4 ( ispirazione da "La ragazza nella nebbia" )

"Era una setta pagana la sua Aveschot. Infatti tutti i crocifissi tanto esibiti, anche in petto, erano senza Gesù. Un simbolo, quindi, della crocefissione del martire umano, un simbolo di dominanza del piu' forte sul piu' debole, un simbolo primitivo ed involutivo. Quel giorno, Anna Lou era nella loro chiesa, una chiesa dove si pratica la punizione e la distruzione e non la penitenza ed il perdono cattolico, come in tutte le confraternite a sfondo maligno. L'avevano fatta scortare da una loro adepta, che si teneneva in contatto costante con gli aguzzini via cellulare e faceva loro la cronaca delle umiliazioni che subiva e delle sue reazioni. "E' troppo intelligente!", aveva comunicato all'altro capo del filo, la sua accompagnatrice diabolica. Lo disse come una offesa verso Anna Lou, ma solo perchè l'intelligenza svela Dio e loro erano devoti al male. Intanto, il loro prete nero simulò una messa funebre a nome di colei che Anna Lou avrebbe voluto uccidere e per cui stava subendo quel processo non processo, che non cerca la verità, ma di costruire quelle falsità, su cui tutti ci possono guadagnare qualcosa. Anna non ci fece caso subito, perchè lei non uccideva, salvava le vite, anche ai cani, ai piccioni ed alle formiche. Ma ad Avechot la gente "ha fame" e c'è poco lavoro. Poi ,quello spretato inizio' l'omelia parlando della grande rete di Dio che avrebbe raccolto i pesci buoni e lasciato fuori i "purpi". E' lì che Anna capi'. Purpo era una delle offese preferite dei suoi torturatori, quelli che, con gli alibi delle presunte colpe, si scatenano in tutta la bruttezza della loro anima. Appena fuori quella chiesa sconsacrata, l'adepta la convinse a sedersi al bar vicino. E cosi', inizio' la processione delle stalker ingiuriatrici, con allusioni di ogni genere, sempre con quella tipica distanza del viscido carognone, che lancia il sasso e nasconde la mano. Anna se ne voleva andare, invece quella avariata la costringeva a rimanere ed a subire il male, il loro male. Sulla via del ritorno, Anna Lou si volle fermare a comprare un simbolo cristiano, ma nel negozietto sacro la dissacrazione continuo' con allusioni a fatidiche "pecore nere". Perfino il passante era complice, perfino l'andicappato, che le misero sui suoi passi per incominciare a farlo strepitare ed imprecare nella sua direzione. Chissà a quel poveretto quale calunnia su Anna avevano raccontato per farlo imbestialire così o perfino, era proprio disabile e malvagio di suo. Anna Lou era attonita, sconvolta per l'offesa a Dio, molto piu' che per quella a lei. Un luogo sacro trasformato nella casa del demonio, lasciandone le vesti sacre originarie, che rimavano meri involucri vuoti d'apparenza. Sotto la statua di un santo Anna aveva detto alla diavola sedutale accanto: "Non devo pregare per me, ma per loro, i miei aguzzini". Aveva ragione, tutte le preghiere per loro, quelli che si sono persi."



"Anna Lou" 3 ( ispirazione da "La ragazza nella nebbia" )

"Anna Lou, alla fine, era stata indotta sulla soglia del suicidio con il contributo, attivo o passivo, dalle sua stessa piccola cittadina montanara tipo AVEchot. Era un apparentemente tranquillo, piccolo centro a criminalità zero, ma con molti limiti culturali ed a sfondo superstizioso e con molte zone d'ombra spirituali, che quell' occasione estese a macchia d'olio in un liquido scuro viscido e sotterrano, ma di cui, un buon fiuto avrebbe percepito l'olezzo nell'aria. Anche la sua città aveva un centro di emergenza psicologica per la presenza di alto tasso di suicidi, tipico di comunità strutturate a mo' di confraternita settaria, dove la sorellanza e fratellanza non sono realmente cristiane, anche se si portano i crocifissi al collo e le mani sono incoronate da rosari. Fu un colpo grosso, per la promozione "mediatica" di quel servile ed adepto agglomerato zombico, la persecuzione ed omicidio di quel mostro inventato di Anna Lou, costruito su indizi spezzati e testimoni "comprati", su prove false e prove cancellate, fuori da un tribunale, fuori da ogni diritto, fuori da ogni giustizia. Ognuno ci avrebbe fatto un bel bottino al prezzo di una slinguazzata di vipera, nascosto nella nebbia. Finalmente, di quella cittadina nascosta nel buco del culo del mondo, si proferiva il nome, anche agli antipodi del pianeta terra. Intanto, il sangue innocente di Anna Lou scorreva, con l'unica colpa di non essere plagiabile, di non essere fottibile. Era affascinante e rara, come chiunque sia difficile da sottomettere al male ed alla pochezza. Anna Lou non agiva a copione, non agiva ad ordine "della campana" di setta, ma la sua bellezza era anche la sua vulnerabilità: in un paese di lupi non sopravvive l'homo sapien ma la bestia, l'homo homini lupus. Eppure Anna era solo lo strumento per stanare animali dalla montagna. C'era un disegno piu' grande nella sua Avechot, dove il finto mostro, poi, smaschera quelli veri."


"Anna Lou" 2 ( ispirazione da "La ragazza nella nebbia" )

"Si era tatuata addosso il simbolo dello stupro omicidiario di Anna Lou. Lei aspirava al mondo sotto i riflettori. Faceva già qualcosina, a livello di spettacolino di quart'ordine, ma voleva salire piu' in alto, nel basso della sua carriera di simularice ed incantarice di pubblici mediocri ed inebbetiti e sfrutto' quell' occasione criminale per promuovere la sua sagoma femminile, l'ombra di una donna. Ci sono donne che seducono nei pantaloni e donne che seducono i cervelli. Lei si fermava "al cavallo" del maschio e ne andava fiera. Amava mostrarlo quel tatuaggio, dal vivo e sui social, perchè il diavolo che diavolo sarebbe se non potesse mostrare il suo trofeo?"




"Anna Lou" ( ispirazione da "La ragazza nella nebbia" )

"Per creare finti mostri ci vogliono mostri veri. Mostri che si inventano rancori che non esistono e pecche non commesse per abbeverarsi nel sangue della loro vittima come bestie sulla preda o sciacalli sui loro cadaveri. Così, l'ex marito di Anna Lou, un fallito indebitato, pensò di sanare la sua posizione moratoria ed il suo limite sociale in quell' occasione appetitosa, quanto disumana ed amorale, che gli avrebbe portato denaro e fama, ma piu' di tutto L'AMORE DEL PUBBLICO, al cui occhio superficiale e banale sembrò vittima e vincente. Sicuro della non possibilità di Anna Lou di difendersi e di poter far crollare le sue falsità, costruite anche su piccole verità distorte ed ingigantite, si "tronfiava" della mensione mediatica del suo nome e della sua popolarità sia web che reale. Si ricordava Anna Lou della sua pagina social, indegnamente gestita con tutta la sua famiglia, che era pari ad una fucina di umiliazione-stupro sessuale, ingiurie e diffamazioni continue e viscidamente velate in allusioni che rendono il criminale al suo piu' alto livello di colpa: l'elusione dalle proprie responsabilità. Si ricordava Anna Lou di quella serie di immagini di donnone, stese nude sui loro letti, con grandi seni e con descrizioni di derisione e calunnia, che riportavano il suo nome proprio. Si ricordava del sostegno della sua nuova moglie, una becera donna che si nascondeva dietro santi e santini nella complicità con uno stupratore, un diffamatore, un uomo che proprio a lei aveva mancato di rispetto, mostrandosi su quel social single, senza foto e nome di sua moglie. Purtroppo, il fallimento di una donna non è avere un carnefice, ma SOSTENERLO. Si ricordava Anna Lou di quando, durante il suo cyberbullismo verso di lei, venne sotto le sue finestre ad urlare, ingiuriandola e minacciandola, diffamandola di essere brutta, vecchia e cattiva. Pensava Anna Lou a quanta bile in quegli anni aveva dovuto ingoiare. Ma la scena cambiava ed il velo nero si trappava ed il dolore passato diveniva il piacere di adesso, un piacere animico che si chiama felicità. Per SMASCHERARE I MOSTRI VERI CI VOGLIONO I MOSTRI FINTI."


"Adalgisa"

"Se la ridevano grossolanamente quando le facevano capire che la vedevano sul suo cesso: il trono delle perdenti. Se la ridette molto sofisticatamente Adalgisa quando chi glielo aveva proposto, gli fece capire perchè li avevano messi a fissare un water ossessivamente. Adalgisa, con fare regale, potè finalmente tirare lo sciacquone sugli identitificati escrementi."


"Nada"

"Si ricordava Nada, che per i superstiziosi come i suoi carnefici, quando si rompe uno specchio sono sette anni di guai. E quando si rompono tutti i neuroni a specchio? Era l'epoca del potere neuroscienziato e psichiatrico, ovvero l'evoluzione dell'arcaico e superato "leone" rettiliano. Purtroppo, come tutti coloro che hanno mandato in frantumi i neuroni dell' empatia umana e della parte alta del cervello, credevano che la savana era la salvezza, ovvero un habitat dove l'essere umano, invece, si estingue. Sette miliardi di specchi rotti, sarebbero stati sette miliardi per sette anni di guai. "


"Eliana"

"Gli avvocati non la difesero ed ai magistrati non ci arrivò proprio Eliana e questo faceva sentire molto forti e molto intelligenti i suoi aguzzini. I loro mandanti le fecero da avvocati e da magistrati quando li smascherarono pubblicamente e li punirono privando delle punizioni i loro reati e loro capirono tutta la loro debolezza ed idiozia."


"Aspasia"

"Si puo' perdonare un torturatore e pervertito sessuale? Se ci GODE nel farlo, MAI. A volte, è solo la paura e la vigliaccheria a farla da padrone e con un buon pentimento e mille scuse, FORSE, una possibilità c'è. Quanto sgami, invece, uno sguardo sadico di piacere, mentre non si sente visto o perfino che vuole essere visto, IL MARCIUME è CERTO ed il marciume è irreversibile. Era lo zio, sangue del suo sangue, il suo unico zio. Si era offerto di accompagnarla per proteggerla dai suoi molestatori, invece, era uno di loro, il primo e quello che si diverte di piu': quello che accompagna la vittima inconsapevole dai suoi complici. E così, quando uomini sconosciuti gli passavano vicino, per propinare le solite allusioni sessuali ingiuriatorie e molestatorie, sempre a distanza, come degli eunuchi senza attributi, il maiale piu' grande di tutti al suo fianco, se la rideva sotto i baffi suini e con la sua voce bianca, tipica del castrato e non dell' angelo, faceva anche finta di proteggerla: "No, non ti avvicinare a quello!". IL PIACERE DEL FALLITO, DEL SENZA PALLE, che gode come una femminuccia di cinque anni nel perpetrare un crimine, invece, molto vecchio nella storia e ben pianificato da menti molto adulte. Un gruppo di femminucce senza cervello, passo' vicino ad Aspasia e lo zio, con un cesto di meloni, che nel gergo dei papponi stupratori si intendono i seni delle donne, quelli un po' piu' prosperosi. Era proprio vero che era il target che rivelava i suoi perpetratori e non il contrario, quello che loro si illudevano. In realtà, in quella cassetta non c'erano le tette di Aspasia ma i CERVELLI MORTI di quegli idioti, maiali e criminali destinati al fallimento lento ed inesorabile che si erano tanto accuratamente scelti."


"Armida"

"E' stata la seduzione dell'impunità e dei vantaggi a tentarci!" disse ad Armida il diavolo preso nella tagliola. "Satana è come un uomo che ci prova in ogni modo con una donna ed è la donna che deve dire di NO, altrimenti la chiamate puttana. Qundi TACI, DIAVOLO."


"Annika"

"L'arte puo' insultare? Sicuramente un artista no. Un artista criminale è come uno che dipinge solo per vendere i quadri, ovvero, non è un artista, ma un commerciante dell'anima, della sua anima nera. Quella mattina, uno scrittore poetastro che aveva perso il dono "al mercato" o più probabilmente, non l'aveva mai avuto, era li', nel percorso di strada che Annika faceva solitamente, un percorso molto breve a causa dei zozzi fetenti che la molestavano. Lei lo conosceva e lo aveva sempre stimato, ma, a pensarci bene, le opere sue non le aveva mai lette. Poco male, non si sarebbe persa niente, capi' quel giorno. Lui era in bella vista con una banana semisbucciata e semificcata in bocca. Poveraccio, doveva veramente fare la fame per essersi ridotto a farsi pubblicità stalkizzando, anche a mezzo di atti di perversione sessuale, voieuristica, umiliatoria - stupratoria, una donna indifesa e rendendosi complice del suo omicidio. Purtroppo i falliti si dipingono e firmano il loro stesso autoritratto, di pessima fattura. Annika, però, non si offese. SI abbasso' gli occhiali da sole e gli ando' incontro sorridendo, perchè lo voleva guardare negli occhi quella sottospecie di artista, che doveva diventare un criminale per fare pubblicità ad una mercanzia evidentemente molto scadente. Lui spiazzato da quella reazione inaspettata, l'attacco' ancora, chiedendo come era che portava gli occhiali da sole, volendo sottindendere che lo faceva per nascondere la sua identità, come una che si sente in colpa. Annika rispose sorridendo: "Per il sole li porto gli occhiali da sole, non sono mica una stalker, che si nasconde per pedinare e molestare qualcuno!" Lui incominciò ad essere sempre piu' disarmato, fino a che lei non lo congedò dicendogli: "Salutami i tuoi figli con l'augurio che il loro sole, fatto di luce su ogni verità e di brillio di tutti i diritti, non venga oscurato mai!". Era vero, un artista quando vende la propria anima, non avrà piu' niente da offrire."



"Dafne"

"Lei le disse: "Tu dici che ti prendono in giro e poi ridi di loro, non sei migliore!". Purtroppo, come tutte le persone che hanno la "mente-gruppo", le funzionalita' cerebrali personali reali sono ridotte. "Non rido di loro.".Rispose Dafne e proseguì: "Sono loro che sono ridicoli. Non sono derisioni private, sono paradossalità comiche e patetiche pubbliche e sociali. Sono nazisti che si sentono democratici, senza Dio che si sentono cattolici, rei che si sentono giustizieri. Se si potessero vedere da fuori sarebbero i primi che riderebbero di se stessi. Io se mi vedessi da fuori, mi rispetterei, perchè altrimenti sarei una spiona guardona ladra". L'interlocutrice abbasso il capo silenziosa, come un cerino acceso e spento con un soffio tutto d'un fiato."


"Filippa"

"Riusciamo sempre a turbarti!" le fece capire il ghignatore di turno. "Si, fortunatamente, come ogni essere ancora sano, ancora umano. Ma non è sofferenza, è il naturale senso di ribrezzo che si prova a dover guardare una infinita discarica invece di uno splendido panorama a perdita d'occhio. Siete un brutto panorama ed i sensi dissentono. Tutto qui."


"Gabriela"

"Tu non potrai piu' mettere a spugnare a mare il tuo brutto piedino a pallina!" rise la sciarabattola fessa. "Tu invece potrai continuare a tenere a mollo la tua zampa animale. Io fino a quando l'ho potuto fare, l'ho fatto con un grazioso piedino di essere umano." si strafacciò di risate Gabriela. I perps erano bestie paradossali la cui comicità patetica gli era intrinseca, come ogni paradosso."


"Carmen"

"Diceva che Carmen era pazza, il suo maritino adorato. Diceva "al pubblico" che si portava sempre in borsa le "goccie" di psicofarmaci, quel sant'uomo. Faceva la vittima quel brav'uomo del suo abile carnefice. Era vero che Carmen le portava sempre con sè quelle goccie, ma solo per emergenza "fisica", perche anche miorilassanti muscolari. Ma il vero bugiardo, si sà, è quello che usa le verità cambiandogli delle parti essenziali. Carmen aveva sofferto di paralisi agli arti in una fase, di pochi mesi, fortunatamente, in cui la sua repressione emozionale era sbottata in una somatizzazione di attacchi di panico. Come tutte le vittime di narcisisti manipolatori, che vogliono i propri affetti come meri esecutori solo delle proprie volontà e fissazioni, Carmen, dopo anni ed anni di abile e ben celata repressione da parte del suo nobile e socialmente benvoluto doppio legame, si trovava ad accogliere i segnali di aiuto tramite il proprio organismo, perchè questo è l'attacco di panico: Un grido di aiuto della psiche. In effetti, è una cosa positiva, perchè ti costringe a vedere al di là degli strategici inganni del proprio circondario affettivo. Insomma, Carmen non solo non era mai stata pazza, ma da un pazzo si era salvata. Infatti, ancora abbastanza giovane per riuscirsi a prendere dalla vita tutto cio' che voleva, ci riusci' e questo fece ancora piu' impazzire quel pazzo, dal quale lei riusciva ed essere sempre libera, pur mantenendo il legame. Per questo, ora la stava diffamando tanto, in quell'ordito impunito perfetto per gli uomini come lui: i non uomini. Il suo scopo era definitivamente riuscire a manipolarla con i sensi di colpa e la bassa autostima, indotta dalle sue calunnie, ora finalmente sostenute anche da altri, altri pazzi assassini come lui. Ma non ci riusci' neache sotto tortura, fallendo come un fallito a cui puo' solo rimanere un sorriso di plastica, condiviso con altri falliti. Un pazzo fallito, come lo defini' implicitamente l'unica psicologa che visitò Carmen, la quale, solo dopo un ora che aveva sentito la sua paziente, le sorrise rassicurandola che stava benissimo e doveva solo iniziare a realizzare i suoi sogni. Un pazzo fallito, come lo defini' implicitamente quella grande dottoressa, quando salutando Carmen, le chiese di far venire da lei in analisi lui. Il mostro disse che era una incompetente. No, era una stupenda professionista e quello che stava avvenendo contro Carmen finalmente lo dimostrava."


"Mafalda"

"Una buona morte è un po' dopo la mezza eta'. Questa era l'opinione di Mafalda, a meno che non si sia madri ed una vita longeva serva a poter raccogliere il frutto di quanto seminato per la felicità e realizzazione personale dei propri figli e potersi godere quello spettacolo meraviglioso, in una perpetuazione amorosa attraverso di loro. La conferma la ebbe quella mattina, in quel negozio, dove tra le ragnatele di oggetti vari, emergeva una sua stalker, vecchia, bassa, logora in viso ed evidentemente malintenzionata, come un ragno che sta per papparsi la preda nella sua ragnatela. Mafalda stava parlando con un interlocutore di quanto incomprensibile e doloroso stesse accadendo ad alcune persone in quegli anni. Quella vecchiarda si intrufolo' nel suo discorso privato, come se la cosa le fosse dovuta, mentre non lo era e sbotto': "Signorì, lei si lamenta di qualche anno di angherie, io sono trenta anni che piglio paccheri!" Ed eccolà li', la fallita rea, autodichiararsi tale in tutto il suo splendore nero ed autoammettere indirettamente il suo ruolo criminale: "Come faceva a sapere cosa Mafalda stava subendo e da quanto tempo?" Erano così, quelle incartapecorite fallite, alla ricerca di un tozzo di rivalsa, che non avrebbero realmente avuto mai. Al contrario, la loro perdenza si scavava la fossa da sola e sotto gli occhi di tutti."


"Esmeralda"

"Dio fammi morire non anziana!" penso' quel pomeriggio Esmeralda. Come al solito, si aspettava che si recasse in luoghi dove c'era la sala d'attesa, per poter metere in atto con sicurezza le molestie e le ingiurie diffamanti, perchè la vittima era costretta a non potersi allontanare. Ed eccole li', le due vecchie carampane avariate, 80 e 90 anni a coscia, entrare a braccetto con quei loro sguardi vitrei zombici persi nel nulla. Si sedettero vicino Esmeralda ed incominciarono la solita tiritera su quanto fossero "bravi" i vicini ed i parenti di "quella" e che era lei ad essere un personaggio egoista e scontroso. Esmeralda rimase serena ed intoccata, perchè, ormai, lei viveva i suoi persecutori come falliti a tutti gli effetti, in quanto proprio il potere li aveva giudicati e pubblicamente, a tinte forti. Le due vecchiarde, alla impermeabilità di Esmeralda, calcarono la mano nei loro finti dialoghi criminali, coinvolgendo anche i presenti, in qualche modo. Fu, invece, una buona occasione per lei di poter partecipare dicendo: "Che bel mondo si lascerà ai giovani, se proprio i piu' adulti fanno schifo!". Le due vecchiarde incartapecorite, allora, prese alla sprovvista, si rivelarono in tutta la loro quemma umana: "I giovani se la sbrigheranno da soli!". Finalmente, fottute. Si erano autosmascherate. Due anziane che si vanno a fare il capello brizzolato alla moda dal parrucchiere, come le ragazzine, per uscire non a fare shopping, ma stalking. Due "nonnine" che partecipano a distruggere attivamente i diritti proprio dei loro nipoti, al fine puro del piacere di poter abusare almeno una volta nella vita e forse raggranellarci qualche euro, per farci il regalino materiale al nipotino che le avrebbe, ignaro, ringraziate con tanto amore. Aveva ragione Kafka quando diceva che i vecchi hanno una particolare cattiveria verso i piu' giovani. "Dio fammi morire non anziana!" penso' quel pomeriggio, Esmeralda. "


"Cristie"

"A me non mi puniscono perchè sono buono!" disse il pazzo dissociato. "A te non ti puniscono perchè ti vogliono malato di mente criminale su un lettino!" rispose la sana Cristie."


"Colette"

"Avevano dichiarato "MALATTIA MENTALE", con un atto internazionale medico, "l'ossessione" per il "gioco", specie quello con la "distruzione" di un "bersaglio a "vari livelli", come nei videogioco e quello d'azzardo per guadagnare. Era UFFICIALE: i perps erano MALATI DI MENTE. Erano psicopatici accertati, perchè nulla era piu' forte in loro che il piacere di azzittire e vincere sul target, mossa dopo mossa, giorno dopo giorno, anno dopo anno. Era dispiaciuta, Colette, per tutto quel "uaglioname" e ragazzotte, che invece di spendere il loro tempo in cose belle, sane, lecite e costruttive, passavano un bel po' delle loro vite ad essere sguaiati come cafoni, ad essere ingiuriosi come fetentoni ed essere teatranti come giovani coglioni. Come criceti nelle loro gabbiette giravano in tondo in tondo, sempre con gli stessi copioni allusivi ed elusivi, per raggiungere il premio di qualche semino da papparsi. Che spettacolo triste assistere a giovani che si gongolano nella corruzione e si assuefano alle dipendenze già in cosi' tenera età! Ma come potevano pensare che Colette si potesse sentire ferita o infastidita? Colette era una donna e non una bambina dispettosa, era intelligente e non una zenzolosa. Colette era dispiciuta per loro e non per lei, perchè nessuno più dei giovani erano vittime in quella macchina paradossale, in quella trappola mortale".


"Bernadette"

"C'è una serie specifica di minuti, nella nostra vita, che cento anni dopo o cinquanta anni prima tocca a tutti. Sono quelli che precedono la morte e dove ripassa tutta la vita davanti. Sono quelli dove sostenitori, complici e papponi perdono ogni significato e potenza. Sono quelli dove si rimane SOLI CON LA PROPRIA COSCIENZA, ormai iningannabile. Per i perps saranno minuti di terrore perchè gli ripasseranno davanti tutti gli orrori che hanno compiuto ed è proprio li' che UN TARGET VINCE, che sia ancora vivo o lo abbiano già assassinato. VINCE, INESORABILMENTE." penso' tra se' e sè Bernadette."


"Andromeda"

Dimostrami che ho torto quando dico che SONO MADRI CAGNE quelle mamme che hanno cyberstuprato una donna con le figlie ed ora per legge a quelle figlie il loro uomo gli puo' riprendere "CULO E TETTE" senza consenso, rendendole sia criminali e pervertite sessuali che artefici della lo stessa futura perdenza in "oggetti" cyberstuprabili ed allora e solo allora MI STARO' ZITTA."


"Lilla"

"Aveno fatta passare l'ennesima auto mortuaria vuota al suo passaggio. Lilla si mise a ridere e non perchè lei fosse una anormale ma proprio perchè era sanissima, perchè non aveva piu' paura di morire ora che tutti intorno a lei erano già morti, anche se le carcasse se le portavano appresso sempre molto bene e ben tenute.Un futuro in cui apriranno i cervelli come le cozze e manipoleranno il seme ed il dna come girini sotto vetro è un futuro solo per i morti."


"Teodora"

" "Arriveranno a leggerti nel pensiero per scoprire la tua peggior paura e te ne minacceranno fino alla morte!": disse l'interlocutore cinicamente ridacchiando. "Non è necessaria con me tanta fatica e scienza, te la dico io: Non ho paura di morire, ma di "ESSERE COME LORO E COME TE". Portatemi dalla vostra parte e mi avrete vinta nella stanza 101."


"Cora"

"Che bello fare i poveri martiri con il processo Kafkiano! Il processo senza processo e senza neanche l'imputato! La gioia estrema del criminale e l'apice del piacere maligno per il narcisista! Che goduria creare prove false o usare proprio delle verità cambiandoci "destinazione" ! Che delizia accusare e condannare senza che l'imputato lo sappia neanche e possa smascherarli! Che delizia per gli infami fare le povere vittime, perfino generose con il presunto assassino, limitandosi a condannarlo "in mondo visione", senza vera colpa ed a torturarlo fino alla morte, godendosi lo spettacolo, invece di denunciarlo. Che animo nobile, sostenuto da tutti e senza giudizio morale. Un sostegno che arriva ed un giudizio etico che non arriva, solo perchè quei tutti sono "complici". Che bello per il demonio vedersi mettere l'aureola! Purtroppo per lui Cora era troppo intelligente per non capire il diavolo e troppo animica per non saperlo smascherare, per il bene di tutti. C'è una sfera personalissima, che è libera di accettare di tutto, anche di essere crocifissa. Poi, c'è una parte sociale e quella NON PUO'. Quando cio' che si subisce DIVIENE UN MODELLO DA EMULARE, accettare di subirlo significa CONTRIBUIRE A RENDERLO "NORMALE" ed in qualche modo "GIUSTO" agli occhi di chi "segue", agli occhi dei giovani. Allora il crofisso scende dalla croce e fa il mazzo a satana."


"Carla"

"Sei una fallita, non hai una famiglia e morirai sola." le disse quella sottospecie di burattino di legno armato. "E' il contrario. Se avessi avuto dei figli e morissi senza di loro, lo sarei." rispose Carla tra lo sdegno e la compassione per la sua interlocutrice che aveva perso il cervello almeno quanto l'anima."


"Denise"

"Io sono ancora vivo e tu non ci arriverai alla mia età." disse il suo sadico e criminale interlocutore. "Si." Rispose Denise. "Come tutti gli assassini, gli unici che possono saperlo.".


"Caterina"

"Finalmente lo aveva visto quel "bianco" in mezzo a tanto nero. Il biancore della vergogna. Il commesso gridava a voce alta che c'erano le telecamere e che una certa signora doveva stare a attenta a non essere denunciata. Quello strano "mutante" pensava di spaventarla con una simulazione di reato, per operare il solito terrorismo psicologico, che, contrariamente, aveva devastato solo loro. Invece, Caterina si girò e lo sorrise, sostenendolo veemente "Giusto e cosa aspetta a farlo?! Basta con questa gente che viola la legge, VANNO PRESI TUTTI! Speriamo presto, che non se ne puo' piu'!" E finalmente lo vide quello "sbiancamento" in faccia, il bianco della vergogna e del fallimento, che risalta meravigliosamente sul nero dell'anima."


"Federica"

"Se la godeva quella anonima cyberbulla a sentenziarla sotto il video del cantante che conteneva velate ingiurie sul suo nome. Se le godette nello scrivere: "Lo meriti, ora te lo devi solo cambiare!". Se la godette molto di piu' Federica quando venne fuori che era tutto orchestrato per rivelare le persone, anche su internet e quella viscidona corse subito a cancellare il commento dove aveva dimostratro pubblicamente, oltre la sua criminalità, la sua totale imbecillità, perchè è BEN NOTO CHE LA GENTE DI SPETTACOLO per professione SA MENTIRE."


"Claudia"

"Lei disse: "Voglio dimostrare chi sono." Lui rispose" Non te lo faranno fare", riferendosi alla sua deprivazione del diritto ad una reale difesa contro le calunnie e falsità. Lei continuò: "Se non posso dimostrare chi sono, dimostrerò CHI NON SONO ed avrò lo stesso risultato." E come farai?" disse lui. "Con la RESISTENZA alla PRIVAZIONE o alla PROVOCAZIONE di CIO' CHE NON SONO E NON MI INTERESSA." Rispose lei. E lo fece. E dopo TANTI ANNI, NON POTEVA NON ESSERE VERO. La accusarono di essere una svogliata non studiosa e lei dimostrò di esserlo voracemente. La accusarono di essere una superficiale e lei dimostrò di vivere tranquillamente senza discoteche e viaggi. La accusarono di essere una spendacciona e "di marca". Lei dimostro' di riuscire ad ottenere le cose con poco ed anche con le proprie mani. La accusarono di essere una incapace copiona, invece lei dmostro' di essere una ingegnosa e creativa. La accusarono di essere una drogata, invece lei dimostro' di non accendersi una sigaretta od ingerire un solo sedativo neanche sotto tortura. La accusarono di essere una ninfomane, invece lei dimostro' di saper vivere perfino senza autoerotismo. La accusarono di essere una invidiosa, invece dimostro' tutti gli innumerevoli motivi per cui era stato il contrario. La accusarono di essere una rancorosa, invece dimostro' di non essere vendicativa perfino contro i suoi carnefici. Loro L'ACCUSARONO nella certezza che lei NON POTESSE DIMOSTRARE CHE ERANO FALSITA'. Lei DIMOSTRO' CHE ERANO FALSITA' nella certezza che CIO' CHE NON SEI DIMOSTRA CIO' CHE SEI."


"Lucia"

"Ci sono figlie uniche che valgono per due. E ci sono quelle che oltre a valere per due, valgono per due criminali degenerate. Così era la nipote del suo ex marito, ex da tanto tempo, eppure il tempo, se mitiga gli screzi ed i rancori, non diminuisce la stronzagine e l'idiozia, specie quando si puo' "arraffare" qualcosa di conveniente. Glielo disse a Lucia lo zio che la nipote era una "fanciullina" egoista ed avida, sempre ad attendere il suo regalo, di occasione in occasione e piu' di uno sarebbe stato anche meglio. Anche Lucia era stata sempre gentile e generosa con quella piccola vipera con la faccia da angioletto, ma allora non sapeva in che covo di rettili si era ficcata. Era proprio vero che le persone si rivelano quando ti possono fare del male impunemente e così fu. L'aveva accolta fiduciosa nei suoi contatti social ed invece lei uso' la sua diffamazione circolante in rete per fare pubblicità al suo sederino giovane e le sue tettine sode, almeno quanto al sorriso sbiancato fresco fresco di dentista, inventando un RANCORE INESISTENTE verso Lucia per MOTIVARE le sue maleazioni in rete, che avevano tutt'altra intenzione che quella di rivendicare una qualsivoglia cosa giusta. Lo scopo? I RIFLETTORI. L'AUMENTO DI VISIBILITA' per lei ed i suoi amici, che si unirono in quell'ODIO E DISPREZZO SIMULATO per mostrare giornalmente i selfie quotidiani delle loro piccole ed inutili vite, visto da che sentimenti e pochezza erano governate. IL PALCOSCENICO DELL'EGO e della VETRINA CURRICULARE delle loro professioni e capacità, tra fotografi e modelle improvvisate. IL PALCOSCENICO DELLA VANITA'. E via ad unirsi ad altri GRUPPI CRIMINALI, riuscendo anche ad aumentare i propri contatti e la propria sfera sociale. "Anche quel gruppo LOTTA CON NOI!" scriveva pubblicamente quella piccola stupida. Gruppi e sottogruppi che si infettavano l'uno con l'altro di illegalità e disumanità, di pochezza ed atavico, con il contagio leboniano - sigheliano, tipico delle massa incontrollata, che si riduce a priva di cervello e con un senso di potenza IMMANE, che, in realtà si trduce solo in IMMANE CAPACITA' DISTRUTTIVA. Quella cricca di giovani degenerati era da mesi che la stava diffamando GIORNALMENTE, perchè GIORNALIERA DOVEVA ESSERE LA "PUBBLICAZIONE" delle NEWS "giustiziere-criminali" per TRATTENERE il "PROPRIO PUBBLICO". E così, ogni post poetico conteneva un ingiuria a Lucia, ogni foto un giudizio verso di lei, ogni video l'apoteosi della sua diffamazione. Ma lo scopo VERO era SOLO: "LI CAZZI LORO". Si ricordo', Lucia, delle loro allusioni a cosa facesse sotto al suo piumone, ammettendo pubblicamente di essere dei rei e pervertiti sessuali, in iterferenza illecita penale e cyberstupro, un reato sessuale cybernetico, che proprio grazie al comportamento di idioti come loro, era divenuto una piaga giudiziaria sempre piu' in aumento. Si ricordò di quando uno della cricca pubblico' una foto di sè con la pistola puntata alla tempia, istigandola al suicidio e solo per far vedere quando fosse bravo a fotografare e farsi PUBBLICITA'. Si ricordo' delle ingiurie di bruttezza sul suo dente o sul suo piede da parte della cretinetta, solo per FAR RISALTARE LA PROPRIA PERFEZIONE presunta, per puro NARCISISMO ESTETICO MALIGNO. Si ricordo' di quando la stessa postava la sua bella famigliola per metterla ad esempio di "NUCLEO D'AMORE CATTOLICO". Ma quale amore! I TORTURATORI NON SONO CATTOLICI, non sono gente "d'amore", specie se sono AVIDI, ottenendone anche un qualsiasi tornaconto. Si ricordava Lucia che quella piccola vanesia aveva osato perfino far intuire che lei e lo zio erano stati solo conviventi occasionali, risaltando, invece, i suoi rapporti di "sacro" fidanzamento con uno di quei giovani criminali del gruppetto avariato. Una fiumana in continua crescita di MOSTRITUDINI di MOSTRI, che si puo' solo essere FELICI E GRATI AL SIGNORE di aver perso nella propria vita o non aver mai conosciuto. E Lucia fu grata al Signore. E Lucia si rivalse finalmente in una ondata di sane risate di panza, quando emerse che lo scopo di tutto quello che avevano concesso loro era proprio di smascherarli nelle vere nature, per ottenere UNA SCELTA SUL TIPO DI FUTURO che li avrebbe attesi...MOSTRUOSO ED INVASORE, come loro."


"Flora"

"Tanto non potrai dimostrare niente agli altri!", le disse l'idiota.
"Io non ho bisogno di dimostrare niente, perchè la maggiorparte delle loro azioni sono pubbliche, le hanno pubblicate loro ed il resto se le sono scambiate sempre tra di loro. Sono rei confessi e sono anche "GLI ALTRI".", rispose quella simpatica cervellona di Flora."


"Peonia"

" "Non ha amici." le disse ghignando.
"Ho il migliore dalla mia parte." disse serena Peonia.
" E chi sarebbe?" lui controbbattè ironico.
"IL TEMPO." gli rispose sorridendo Peonia. "


"Adalgisa"

"Non si puo' non fidarsi, in qualche minimo modo, di amici stretti di amici che conosci da una vita. Pure quello negarono alcuni, quando furono sgamati da Adalgisa. Una bella cricca di quasi trenta persone che avevano gozzovigliato a casa sua, tra villa e grigliate in giardino con piscina, facendole il baciamano per anni, ora sul social non la conoscevano, al massimo di vista o la conoscevano troppo, come non era. Ci vuole molto coraggio o meglio una gran faccia come il posteriore. Purtroppo, il discorso è sempre lo stesso: BUGIE E DIFFAMAZIONI sono L'ALIBI degli associati a delinquere, specie quando ottengono vantaggi, in particolar modo di "visibilità", sono impuniti e con l'alibi giustiziero, seppur le leggi sui loro reati fossero molto conosciute e chiare, seppur con la presenza lì di un bel po' di professionisti ben edotti in materia. E così, si fido' quando un simpaticone tra questi le chiese l'amicizia. Solo dopo capi' che stava girando qualche diffamazione in merito a mare e vacanze, facendole una strana proposta di un viaggio caraibico, che, ovviamente, Adalgisa rifiutò. Il soggetto criminale la stava velatamente ingiuriando di usare gli uomini per andare in vacanza. Ma cosa poteva capire lei di quella meschina allusione, lei che a mare in tutta la sua vita era stata quasi sempre con i genitori, nonostante l'età abbastanza avanzata. L'unica vacanza con il fidanzato l'aveva fatta over quaranta ed era lei che, anche nel caso del periodo estivo, ogni anno aveva ospitato gli amici ed ex nella casa in montagna di famiglia. Come dice Papa Francesco, la lingua uccide piu' della spada ed in quel luogo di amicizia, che da mesi stavano, a sua insaputa, invece, trasformando in fucina di morte, quelle lingue di moltissime vipere attorcigliate, si scatenarono in tutte le loro bassezze preferite. Ma Adalgisa aveva la verità dalla sua ed il tempo vinse per lei".

"Ada"

"La sua interlocutrice si pompava a mille nel farle intendere "sei una ipocrita", nel senso che Ada pensava una cosa da sola e ne diceva un altra quando si incontravano, oppure, che privatamente avesse avanzato qualche critica ed a lei non lo avesse detto personalmente. Ada le spiego' senza "mezzi termini" che dire in faccia cio' che si critica in privato e che è solo uno sfogo personale non distruttivo, si chiama ingiuria e che cio' che si pensa è puro istinto e Dio non voglia mai che diventi azione. L'ipocrita invece è chi FA LE COSE ALLE SPALLE con tanti altri e PUBBLICAMENTE e LE NEGA e chi cio' che GLI PASSA PER LA TESTA di RABBIA E VIOLENZA LO METTE IN ATTO, attribuendogli un valore "giusto" e "buono". Insomma, l'asino che dà del cornuto al bue e si sa che l'asino è ignorante."


"Ida"

"Erano molto cambiate le cose, anche se i "copioni" erano sempre gli stessi, ma erano davvero solo "recite". Ora la gente non si interrogava piu' se era veramente come l'avevano dipinta i suoi diffamatori "al soldo", ma come faceva a rimanere ancora cosi' gentile con il prossimo, mentre subiva quello che subiva da calunniata e molestata. Il negoziante le sorrise e le disse che era "gentilissima" e le chiese il suo segreto. Era vero prima ed era confermato in quel momento che lei era amabile con il prossimo, nei limiti umani ovviamente. La gente l'aveva "conosciuta" in quegli anni, perchè aveva resistito oltre ogni immaginazione e si era "dimostrata" con tenacia. Ora potevano solo simulare nei suoi confronti. Ida rispose "Le svelero' il mio segreto: se qualcuno mi fa del male lo uccido solo nella mia mente e sfogo da sola in casa la rabbia che mi provoca.Quando, poi, ci ho a che fare dialogo e ragiono, così come sto facendo con lei. Questo garantisce la sopravvivenza della mia bellezza interiore.Si sono gentilissima e và tutto a mio vantaggio". Lui non voleva farlo vedere, ma capitolò davanti allla verità, piegando la testa dinanzi alla regina".


"Nancy"

"Meno male che a volte seguiamo il nostro istinto, l'istinto cerebrale e non animale. Stava male Nancy, era vittima di molte cose in quel periodo e sarebbe stata pensabile una bella dominanza atavica e solitaria. Eppure, una forza misteriosa la spinse a mettersi sui social, quelli su cui era stata sempre solo qualche volta all'anno, giusto per creare un suo contatto informatico anche li'. Lo fece nella correttezza di tenersi il dolore per sè e condividere solo cose positive, artistiche o gioiose, così come fa ogni persona che ha a cuore il prossimo quanto se stessa, così come stava facendo nella sua vita reale, nella quale cercava di dare meno peso possibile per le sue necessità a chiunque. Così, fu felice nel sentirsi contattata da chi conosceva da anni, tutte le persone della sua vita. Si, tutte ed a pensarci bene un po' troppe, tutte insieme. Ma Nancy non vedeva il male nelle persone neanche se glielo sbattevi in faccia, altro che "pettegola". Però, quando ci sbatteva anche la testa, lei era una vera forza nella capacità di scoprire, capire e difendersi. Invece, loro furono felici in un senso diverso, nel senso del piacere sadico di poter avere un contatto diretto con chi stavano spiando, diffamando e calunniando da mesi via social, via telematica e personalmente. Nancy era sensibile e positiva ma non stupida e fragile. Inizio' fin da subito ad intuire, abilmente nascoste tra frasi e comportamenti generici, derisioni e specifche negative allusioni. Infatti, ad un certo momento, dopo poco, decise di sospendere ogni contatto via social, per rinviarlo a quando si sarebbe ripresa e sarebbe stata piu' forte per capire. Invece, non mollo'. Qualcosa al di fuori di lei la spingeva a continuare ed ad essere spontanea, ad essere vera seppur maldestra per il suo stato vulnerabile. E FECE BENE. Non si sarebbe ripresa mai per quello che le stavano facendo di distruttivo e non lo avrebbe saputo MAI. FECE BENE E SI SALVO' IL NOME E L'IMMAGINE, che a sua insaputa, tutti, ma proprio tutti, stavano INFANGANDO A CALUNNIANDO da mesi, forti in una irresponsabilità certa, senza freni in un delirio di avidità o ricerca di popolarita', in una occasione preziosa di sfogo della propria fallimentarità. La chiamavano la donna " che si nasconde", solo perchè era nel suo diritto di privacy, solo per trovare L'ALIBI A TUTTE LE LORO IGNOMINIE, che avrebbero pagato care nella loro vita, nella vita della loro progenie, perchè quelle proposte indecenti senza conseguenze personali, ne avrebbero avute di sociali. Si credevano fortunati e vincenti, invece erano solo "QUELLI CHE SI NASCONDONO", che celano le loro disumane malefatte dietro la negazione e dietro un apparenza giusta, che, però, puzza, puzza di omologazione gruppale e deviazione sessuale e mentale. Nancy lo percepi' quel maleodore di tanfo persecutore e RIMASE e VINSE, anche quando ognuno tento' di farle chiudere il computer, perchè la paura di essere smascherati incominciava a far breccia nella loro zozza coscienza. Un timore che nasceva dal fatto che Nancy non era rimasta sui social fuori di testa, ad inveire su facce e nomi, ma a studiare, ad essere "super partes", a non scendere al loro livello ed a dimostrare quanto fosse alto il suo. RIMASE e VINSE, non combattendo, ma COMPRENDENDO E SMASCHERANDO...vinse per tutti, vincendo se stessa."


"Genny"

"Tutta orgogliosa della sua abbronzatura, presa a "mappatella beach", una delle sue piu' assidue persecutrici e sequestratrici le disse sadica, godendo sotto i baffi, che il sole aveva schiarito nella peluria: "Ma come sei bianca! Ma non hai fatto un po' di mare?". Genny sorrise a quello strano sgorbio della natura, che quella situazione faceva sentire come un innesto tra Claudia Schiffer e Madre Teresa e nella mente, si disse tra se' e chi la stata violando nel pensiero: "Cara, neanche se campi cento anni vedrai e vivrai mai il mare quanto l'ho vissuto io, a meno che non ti innestino dei ricordi falsi nel cervello!". Infatti, proprio grazie al sostegno di queste scafesse la violazione cerebrale sarebbe divenuta lecita, insieme a tutte le altre. Una scafessa per quanto abbronzata rimane solo una scafessa arrostita."


"Gemma"

"Avevano messo tutto ed il suo contrario su una bilancia. Lo stato di diritto, i diritti umani e la privacy da un lato e la loro totale distruzione dall'altro. Poi, li fecero scegliere, in occulto e senza responsabilita' personali, perchè, illudendosi senza conseguenze, rimanessero soli con se stessi, FACCIA A FACCIA solo con la loro COSCIENZA, con davanti SOLO UN INERME DA COLPIRE O NON COLPIRE. Gemma capi' di essere stata il loro strumento per mettere a nudo le loro anime, le loro vere nature. Gemma fu orgogliosa di questo, di essere il mezzo che svela coloro che scelgono il malvagio, il narcisismo e l'avidità. Gemma voleva fare la poliziotta da piccola. Si ricordava di quando, sulle giostre, le altre bambine andavano nel cocchio della principessa e lei nella macchinina della polizia. Si ricordava di quanto alle elementari aveva organizzato un gruppetto di bimbette, dove lei faceva l'ispettrice di polizia con la sua valigetta e le boccette per i prelievi. Si ricordava quell' epoca luminosa, di luci serene nel cortile di scuola, dove si tratteneva per quella sua aspirazione cercando di coinvolgere le altre. Ora la vita l'aveva portata a realizzare in qualche modo quel sogno, messo in un cassetto tanti anni prima e dimenticato con tutto il cassetto. La vita è una cosa meravigliosa, se ancora ti meravigli".


"Romilda"

" 'Guarda il mio ghigno, perdente, rimarrò impunito!' le disse con lo sguardo tronfio da abusante.
'Guarda le mie risate, quando sarà lecito contro di te restare impuniti e sarai perdente legalmente! ' gli disse Romilda molto apertamente."


"Tonia"

"Tonia pensava a tutta quella masnada di ragazzacci e giovani delinquenti, che le stavano continuamente e schiammazzare da luogo pubblico sotto casa ed a ridere come degli ossessi per dimostrare una vittoria che non c'era. Il tutto come da copione fornitogli da chi ormai li teneva al guinzaglio "lungo" da anni. Pensava a quando, dopo tutta quella carica adrenalinica per l'illusione di aver ottenuto qualcosa dalla vita con quei comportamenti da dementi cafoni, si sarebbero appartati in macchina e il "lui" ora poteva fare una bella videoripresa delle bocce e del panettone di lei, perchè l'auto non è il domicilio della pivella, perchè non è necessaria la diffusione su internet, perchè un video basta farlo vedere direttamente sullo schermo agli altri e non rimane alcuna traccia legale. Pensava Tonia a quegli esseri "non pensanti", che vengono fottuti ogni giorno mentre ridono, mentre si autofottono mentre ridono."


"Glenda"

"Uno della banda dei suoi cyberbulli-stupratori social le aveva messo un post ironico su dei vicini di casa che si lamentano di quella di un certo piano, che si sente troppo urlare di piacere. Glenda rispose sganasciata dalle risate, che evidentemente non era lei a far troppo chiasso, ma la coppia che aveva scritto il biglietto, forse troppo "silenziosa"a letto, il silenzio del "nulla". L'INVIDIA E' UNA BRUTTA BESTIA."



"Donata"

"Erano cugine, ma come amiche, che si frequentano da quando sono bambine. Fu un duro colpo quando Donata incomincio' a notare una sua invadenza nelle amicizie social. Si era permessa di scrivere ad un suo contatto maschile e di incominciarle a fare il quarto grado su di lui, con un sottofondo moralista. Lei, una donna sposata, che invece di parlare del marito le faceva una testa tanta su un suo collega di lavoro, sugli sguardi appassionati e le intenzioni celate, sui suoi tradimenti e quelli del marito. Donata, una donna libera come quell'uomo, che quella ormai poco probabile vera amica e parente si era permessa di contattare come se fosse una single, non si meraviglio', quindi, quando la sgamò a scriverle versi scomposti sessuali, estremizzati in "animalesco", sempre ben celati in effermazioni apparentemente normali ed innocue. Ma la rabbia si tramuto' quasi subito in pena per lei. Quanto squallida era diventata la sua già fallimentare vita per partecipare ad un cyberstupro di una sua parente ed amica, anche se la frequentazione era diminuita per situazioni ed impegni diversi? Come fa una donna a non vergognarsi di violare ed umiliare la sfera sessuale di un'altra donna? Ma perchè le coppie infelici non si separano invece di "sfrantecare i cabbasisi" delle single? Perchè oltre che fallite, sono vigliacche, senza carattere e sono deboli, con la necessità di un sempieterno protettore. La cugina faceva tanto la grande nei confronti del marito: "Se solo mi fa mezzo torto, lo metto fuori con le valigie!". Ma dove! Una marea di mezzi torti le aveva fatto, in una consequenziale lagna di anni che Donata si era dovuta sorbire nelle sue visite e telefonate, dove ora si ricordava di aver intercettato emozioni di invidia per la sua libertà, la libertà di poter essere felice, perchè la libertà di fare cio' che si vuole la trovano tutti, come aveva fatto lei, come aveva fatto il suo degno coniuge.Insomma la vacca che dà della mucca a qualcuna. Fortunatamente non sono i pensieri o le azioni private che ci definiscono ma le CAZZATE PUBBLICHE, che certe persone hanno la capacità di fare, ininterrottamente."


"Clara"

"Finalmente capiva il perchè di quel forzato ed interrompibile cyberstupro circolante. E' come continuare a far circolare una refurtiva di mano in mano, per poter prendere tutte le impronte digitali dei criminali che se la sono passata tra di loro. Così, le sue immagini sacre rubate ed oltraggiate, erano destinate a raccogliere tutte le zampate porcine delle scrofe e dei maiali che le avevano "girate" in rete, con tanto piu' piacere, quanto piu' era la loro perversione sessuale, quanto piu' i loro talami coniugali dovessero essere silenziosi od oltraggiosi. Sono sempre i piu' frustrati i piu' umiliatori di tutti, perchè vogliono far provare ad un altro l'umiliazione che pregna la loro vita. Ma ora Clara sapeva che quei danni erano lasciati fare solo per identificare, seppur silenziosamente, quel porcilaio e conservarne le prove per un futuro degno di suini al macello. Ora Clara era certa che tutto quel materiale oltraggioso era solo una mina che sarebbe esplosa nelle mani di chi l'avesse posseduto. Ora Clara sapeva che quelle immagini erano la prova contro i suoi abusatori, della loro bruttezza e non della sua, un qualcosa che definiva bene loro e non lei."



"Agostina"

"Si chiedevano quanti uomini avesse avuto. Lei rispondeva quanti ne avesse rifiutati, perchè quello era il vero numero consistente. La conta degli ex era una tipica logica animale, perchè le emozioni umane non si contano, si vivono e basta, tra i sogni propri e le azioni degli altri e con in mezzo, lo zampino del destino. La conta dei criminali, ex e non, però poteva interessare alla giustizia, quando uomini che hanno fatto parte della propria vita diventano diffamatori e molestatori, specie approfittando di una presunta impunità, come tutti i "senza attributi" del pianeta terra, specie associandosi al altri "senza palle" come loro. Aveva fatto bene a rifiutarli o perderli Agostina, quelle "femminuccie", che se l'erano legata al dito come le bambinette che gli cola il moccio dal naso, quando piagnucolano e battono i piedini per terra perchè non hanno vinto in qualche giochino per menti primordiali. Li aveva visti alcuni sui social, aggregarsi perfino a persone che schifavano fino ad un minuto prima, per poter sostenere che era "giustizia" tutto l'abuso osceno che Agostina stava subendo. Omminicchi, direbbe Toto'. Quando ad uno di quegli esseri deteriorati Agostina aveva scritto, tempo addietro, lui non aveva risposto ed ora le parlava "a distanza" ed in maniera allusiva e denigrativa, come un viscido che biascica . La teneva conservata ancora quella corrispondenza inevasa e guardarsela la faceva sentire felice di aver rifiutato tali invertebrati, che la vita ha evidentemente, logorato nei fallimenti interiori. Alla fine, ogni danno si rivelava una salvezza per lei, ogni danno rivelava la loro fine."


"Giuliana"

"La sagra delle bizoche, l'apoteosi del peggio femminino, della perdenza della donna nella storia, era tutta attorno a Giuliana ed aveva accresciuto, giorno dopo giorno, il contagio e l'emulazione di migliaia di infettate dai loro sordidi ed avidi comportamenti. Era una donna fisicamente sfatta dalle vicissitudini Giuliana, ma almeno, ancora una donna, l'ultima speranza di "genere". Quando voleva ridere le bastava pensare a quelle fallite dementi che si messaggiavano per accordarsi su quale di loro dovesse mugolare per farsi sentire rimbombante in tutto il quartiere, al fine di simulare gemiti sessuali e far sentire costantemente alla loro vittima il trauma dello stupro cibernetico sulle sue membra sessuali, rubate ed oltraggiate in rete da anni. Ma quale trauma! Giuliana non era una "qualsiasi". Giuliana aveva tutto il cervello e l'anima che a loro mancava e che le avrebbe rese delle perdenti a vita. Invece di farsi ferire immaginando quanto fosse cyberstuprata ogni giorno, Giuliana visualizzava nella mente loro, queste vecchie e semivecchie carcasse di vaccone colluse con il pappa-potere di turno a mettersi a simular orgasmi e sexy mormorii, come le vere attrici pornografiche, tutte tronfie delle loro sgualdrinaggine spirituale, come solo delle sfigate possono fare. Quando una donna è bruciata, non le interessa piu' niente e vuole sole bruciarne un altra per portarsela all'inferno con lei. Invece, Giuliana rideva, immaginando le pantomime di queste cafonazze, grandi protagoniste "a luci rosse", veramente brave nei repertori squallidi almeno quanto patetiche e ridicole, scelte proprio per questo, perchè brave nello squallore, patetiche e ridicole."


"Aretha"

"Era fino al giorno prima seduto alla sua tavola, servito e riverito come un re. Il giorno dopo, incrociandola per strada, mentre ne seguiva illecitamente le mosse, le diceva che era cattiva e che ne avevano parlato. Le mentiva guardandola negli occhi, le mentiva dopo esser stato trattato da re. Le mentiva con la sicurezza nello sguardo perchè la sua menzogna era al sicuro, sucuramente impunita, verso una donna che sicuramente non l'avrebbe potuta smascherare, perchè del diritto di difesa ne era stata privata. Aretha si limitò a salutare quell'interlocutore con una punta di tristezza per la sua cadutà negli inferi ed un onda di senso liberazione da tali indegni personaggi dalla sua vita, che solo personaggi neri nella storia dell'uomo sarebbero rimasti."



"Olivia"

"Gli odii inventati. Cosa non fa certa gente per un piatto di lenticchie, per una comparsata sotto i riflettori. Cosa non si fa per interesse. Era vero che solo nei romanzi si uccide per vero odio, che almeno è un sentimento, mentre nella nostra realtà, si uccide per denaro od un suo equivalente. Fu tutta una esposizione "in vetrina" di figli e mestieri sui social, che, con l'aquisito del ruolo di giustiziere o cogiustiziere, divenne un potenziale niente male per il narcisismo di ognuno. Loro conoscendo il fantomatico "mostro" ne potevano raccontar "di cose" e quindi, gli spettatori avrebbero assalito le loro pagine farcite di altrettanto fantomatiche famiglie perfette, con gli amici perfetti, in una inesistente vita perfetta. Gli amici e conoscenti si "inventarono" arrabbiati, feriti e delusi nei confronti di Olivia, perchè quel ruolo teatrale gli forniva l'alibi per le loro schifezze e per poterci azzuppare pure. Olivia sapeva che molti di loro avevano delle vite fasulle, tenute in piedi solo per accontentare il bigottismo cittadino, ma mai avrebbe creduto che l'avrebbero ODIATA E DISPREZZATA FASULLAMENTE. Evidentemente, essendo già allenati alla menzogna anche con se stessi, non gli era stato difficile e perfino naturale, specie essendo attratti da un bel profumo di protagonismo e quant'altro. E cosi' le mammine facevano la pubblicità ai figli ed i figli alle mammine e papini. E' così aumentavano le visualizzazioni dei loro profili, le richieste di amicizia, i "mi piace" ed i "condividi". E così, aumentava la loro poca autostima e si colmavano, almeno in quegli istanti, i buchi neri dei loro fallimenti personali. Molte volte si pensa a che fine faranno le nostre amicizie ed affetti, ma mai si sarebbe potuto pensare di vederli insieme a mentire ed a sbranarti per cinquanta denari, per una manciata di fatua visibilità sui social, per cose che finiranno divorate, come le loro stesse anime."



"Noemi"

"Aveva proprio ragione chi diceva "che diavolo sarebbe se non potesse mostrarlo, satana è vanitoso". Infatti in quella apocalisse "social" e "sociale", emergevano SPONTANEAMENTE i piu' maligni dei maligni, quelli che, nonostante fossero ormai completamente smascherati e bollati, avessero ancora piu' piacere a mostrarsi rei, rei impuniti, come ogni buon diavolo riesce ad essere. Pensò Noemi a quell'essere spregevole, pur di piacenti fattezze in carne, che arrivo' a farsi tatuare il simbolo dello stupro cybernetico su di lei, come un trofeo di una sua vittoria. Penso', Noemi, a quanto in quel momento ne avesse sofferto. Pensò, Noemi, a quanto ora ne godesse, perchè cio' che doveva marchiare lei, avrebbe marchiato a fuoco una delle sue assassine, una delle assassine di qualsiasi donna, quella che stupra il suo stesso genere, come un uomo, come un animale maschio predatore. "


"Concetta"

"Se mi hanno violato e scansionato il cervello, è perchè devo avere una testa interessante!" disse Concetta sorridente e gratificata, al suo aguzzino. "Certo!" rispose lui sghignazzando sotto i baffi, nel senso che era un interesse per qualcosa di malvagio. Concettà intercetto' la solita comunicazione contraddittoria neurolinguistica, celata viscidamente dietro le parole e rispose con la serenità di chi, con la verità super partes, non puo' mai sbagliare: "Interessante, perchè nobile e funzionante. Se fosse stata fusa e rea, mi avrebbero scelto come perpetratore e non come target, perchè chi i crimini li FA, tanti e continuamente, è SICURAMENTE una mente CRIMINALE. Ma forse, all'insaputa, sono proprio maggiormente lì DENTRO, perchè il complice non si aspetta mai di essere tradito."


"Carmela"

"Le disse, mentre emulava i suoi torturatori: "Hai troppi nemici!". Lei rispose: "No. Tu hai troppi nemici."



"Francine"

"Le regalo' una rubrica telefonica per farla sentire sola senza nessuno da poter chiamare. Francine l'accettò con piacere per segnarsi tutti i corrotti giuda di cui si era fortunatamente liberata. Era grande Francine. Era una vincente."


"Eleonora"

"Pazzi. Si, erano pazzi. La vedevano in casa, vittima e relegata, eppure la "vedevano" contemporaneamente nelle piazzole, libera di prostituirsi, specie quelle vicino ai cinema. Qualcuno la vide anche battere sull'autostrada e lo comunicò sui social. Altri erano sani e stronzi. Sapevano benissimo di calunniare ed ingiuriare, la vedevano che era solo e sempre in un luogo unico, tra quattro mura isolata a forza, ma il loro alibi era una "punizione". La punizione di aver "pensato" o privatamente "appellato" come donnaccie alcune donne, proprio quelle che stavano dimostrando di essere delle donnacce con il loro comportamento delatorio avido, persecutorio sadico, prostituito in ogni suo anfratto. Si, erano pazzi o marci, ma ora Eleonora aveva la sicurezza che sarebbero stati "curati" e "puniti"."


"Veronica"

"Non era infrequente che Veronica fosse punta dal pungiglione di una qualche vespa pazza, pazza di frustrazione per aver partorito ma non riuscire ad essere madre. Due concetti molto differenti seppur connaturati, che, a volte, prendevano direzioni opposte: una per proseguire e l'altra per desistere o proprio non esistere. Il tentativo di farla sentire una donna mancante od arida per non aver avuto figli la poteva fare solo una arida mancante, mancante di senso materno, mancante di vera donna, mancante di tutto. Qualcuna arida piu' delle altre arrivo' anche a calunniarla di aver abortito in passato. Ma cosa non riesce a fare una che oltre ad essere mancante del meglio, è pure imbottita del peggio! Ma cosa non riesce a non fare una donnaccia nel tentativo di dimostrare il contrario! Invece Veronica gioiva per quei figli mai nati e mai concepiti in quel momento storico, fatto di paradossi e violenza vestiti di falsa pace e finte certezze. Veronica pensava a sua figlia che, fortunatamente, non avrebbe mai vissuto l'amore pensando di potersi trovare a sua insaputa in "diretta" dal suo letto in una trasmissione erotica, vivendo le sue inconscie fantasie sessuali come perversioni e nel terrore che il suo amato le fotografi il sedere mentre dorme e lo posti sui social, per qualsiasi motivo egoistico mirato a cyberstuprarla e farla suicidare. Si, era felice Veronica pensando alla fortuna di sua figlia, che immaginava le sorridesse grata dal limbo, per non essere stata mai concepita in un epoca dove c'è un popolo impazzito che ha consentito e costruito un tale realtà per i propri figli. Sorrideva Veronica, fortunata e felice anche per questo nella sua vita."


"Magda"

"Beati i figli miei! Sono i piu' fortunati!" disse Magda. "Ma se non ne hai?!" disse il suo interlocutore. "Appunto." rispose Magda. "


"Gemma"

"Finalmente Gemma capiva il perchè di tanta venerazione di quella donnaccia, che donnaccia era prima, donnaccia ancora di piu' era in quel momento e fortunatamente, mega donnaccia marchiata a fuoco, sarebbe rimasta per sempre nella storia: quella che ti vende per cinquanta denari. Quell'essere era la sua torturatrice piu' vicina sul posto di lavoro. Da sempre ignorata dalla maggioranza o perfino "chiacchierata", era diventata quella "sostenuta" ed "aiutata" da tutti contro Gemma, che, da tanto amata e stimata, era trattata come quella che l'avrebbe resa vittima di chissà quali improbabili e fantasiose cattiverie. Quanta teatralità in quella donnicciuola, che aveva trovato l'occasione di riscattare il fallimento della sua vita, ottenere vantaggi e glorie e poter sfogare le sue frustrazioni accumulate, liberamente ed impunemente su Gemma. Solo una tale figura fallita e meschina si poteva scegliere per tentare di infettare il contesto! Solo una tale femmina spietata si poteva preferire per aver la certezza di un cinismo a sangue freddo fino all'omicidio, istigazione al suicidio! Lei era colei che doveva apparire al "pubblico" di quel canale occulto sempre "vincente", perennemente aizzante, chi seguiva quella follia vestita normale, in istinti atavici e fuorvianti, irrazionali e ancestrali e basati su pseudo giustizie, fondate sul nulla, usate solo come alibi. Si ricordava Gemma di come si frusciava di quella corte dietro, dietro solo per paura ed interesse, ma lei si illudeva di altro: di stima e rispetto. Come se la godeva quando l'addetto alla posta la faceva scendere nell'atrio dell'ufficio, mentre a lei la portava direttamente alla scrivania, oppure quando gli imbianchini dello stabile andavano sempre prima da lei e poi, quando arrivavano da Gemma, la lasciavano con la stanza senza i nuovi lavori o le accollavano richieste edili mai fatte, lanciandole anche battutine da "copione" di quanto l'altra fosse "sempre bella", attendendo una reazione di disappunto o di invidia che non sarebbe arrivata mai. Ma di quale bellezza parlava? Di un involucro discreto, che contiene un mostro, in quel momento "più che mai nutrito" da "proposte indecenti", accettate subito, con il massimo entusiasmo? Ma si puo' invidiare una scatola vuota che si scioglierebbe al primo temporale apocalittico, lasciando il nulla o il peggio? Era tutto un teatrino ridicolo dove protagonisti e comparse si tenevano il gioco e si tenevano per mano in un finale senza applausi, quando sarebbe calato il sipario."


"Colette"

"Tutto quello che proponevano di fare ai suoi aguzzini erano azioni da ANIMALI per trasformarli in tali e di cui l'unica LOGICA ATTIVA era quella della GIUNGLA, ovvero INVOLUTIVA a livello personale e sociale. Ora capiva e finalmente si poteva totalmente rilassare, Colette. Non importava piu' cosa le facesse il potere o facesse fare a loro, perchè tutto, ma proprio tutto era finalizzato a verificare e distruggere loro. Ogni logica finalmente riprendeva il suo corso e la legge di gravità rimostrava le sue uniche e possibili regole. Non fu facile per Colette vivere in un mondo dove la gente vedeva che un peso invece di cadere saliva, mentre la televisione glielo diceva. Finalmente la luce squarciava le tenebre ed il giusto tornava con la testa alta dopo un bel po' di tempo a capo sotto. Ora capiva il perchè di quei pedinamenti e poste, proprio come quelli che fanno le bestie nella savana, quando braccano la preda. Ora capiva il perchè del piacere delle loro zampate, come quella del felino che gode nello squarciare la preda e potersene nutrire, avido ed a sangue freddo, Ora capiva il perchè di quella predazione sessuale sfrenata, dove anche le animalesse stanno a guardare, tra l'indifferenza e l'apprendimento. Ora capiva il perchè di quelle loro unioni solo per convenienza predatoria, sempre piu' priva di quella amatoria. Ora capiva il perchè di quella esposizione totale, anche fecale ed organica, come un animale e con tutti gli altri a poter liberamente guardare ed essere guardati se partecipanti. La linea tra pubblico e privato, quella linea che definisce l'evoluzione umana e che protegge la sua dignità e pudore almeno quanto la sua tutela umana e civile, veniva cancellata nella piu' assoluta percezione contraria di salvaguardarla. Ora capiva definitivamente ed era definitivamente libera, come chiunque comprende dove sono le vere trappole e come veramente funzionano. Ora capiva che quelle trappole non erano destinate a lei. Era lei la loro trappola.Ora capiva quanto avesse fatto bene a non lasciare mai la strada della conoscenza, perchè solo la verità è potere."


"Licia"

"Portavano a spasso i cagnolini, il bastardo e la sua cagna, quel giorno. Purtroppo un bambino non è un cucciolo di animale che si scorazza per la città svezzandolo già a croccantino. Portavano spesso i bambini sotto casa delle donna "sequestrata",calunniata e torturata da anni, per farla ingiuriare. Come la videro al suo balcone. quella famiglia di bestie istigò a delinquere il bambino, già imbeccato di diffamazione, il quale grido': "sento puzza di vacca". Licia guardava quel "buon padre di famiglia" tutto tronfio del suo "buono e bravo bambino" e ne riconosceva il tipico fallito in cerca dei cinque minuti di gloria, di partecipazione a qualcosa, fosse anche un crimine osceno. Era capitato pure altre volte che questi padri papponi se li portassero dietro i figli mentre la pedinavano, per poi indicargliela da dietro e fargli credere che si puo' stalkizzare qualcuno ed accusarlo di qualsiasi cosa infondata in mezzo alla strada come se fosse un atto normale, una azione giusta ed umana. Circonvenzione di incapace allo stato puro. Questi i futuri cittadini del mondo,bimbi a cui viene insegnato ad essere piccole merdine vincenti perfino su una donna, su un inerme. Che lustro per le loro città questi nuclei familiari lobotomizati e rei, cafoni e zozzoni! Una volta un "pappapapà" disse al figlio mentre delinqueva con lui "Vedi che fine si fa quando si dicono le bugie come Pinocchio?". Il pinocchione furfantone che diceva al futuro pinocchietto furfantello di dare del Pinocchio a qualcuno! Uomo schifoso, padre schifoso, cittadino schifoso. Lo schifo sarebbe stato il loro mondo ed un filo di bava l'unico legame tra quelle persone, i cui sorrisi erano solo quelli falsi messi sui social, quelli finti appiccicati per strada per autoconvincere se stessi e gli altri di non fare una mera vita di sopravvivenza, quella che convive serenamente con il crimine e la disumanità in una casa qualsiasi ma una casa del prossimo."


"Giorgia"

"La vecchia mafia aveva i giorni contanti ormai. Lontano era il sogno a lungo termine dei miliardi sporchi di sangue e di acido, sparpagliati ai piedi della tigre di ceramica. Vicino era il tempo del "poco e subito" sulla pelle altrui, ma a debita "distanza". Miriadi di cosche "con i guanti bianchi", a conduzione familiare, nascevano come funghi sul pianeta, nuclei vitali trasformati in piccole macchine di morte, verso "l'altro", che in un tempo umano era il "prossimo". Motore principale ne era la piena convinzione che la sopravvivenza di una famiglia fosse quella della famiglia leonina, nella piu' totale ignoranza che, nella savana, in casa del leone, questa è puntualmente autosterminata o sterminata da altri branchi piu' feroci e forti. Quel capofamiglia la femmina la usa per la caccia e per riprodursi, spesso con violenza e poi tromba con tutte le altre del branco. Gli anziani felini vengono lasciati dietro, come vengono abbandonati i cuccioli piu' deboli dalla stessa madre (se non li sbrana il papà leone) . Non c'è peggior convinzione per un uomo di quella di pensare che il suo mondo sia la savana, che colpire un altro significa sopravvivere, mentre è l'esatto contrario: accettare di colpire un altro significa accettare di poter essere colpiti, perchè la terra non è tutta foresta. Le capitava spesso che i suoi aguzzini le facessero fare la "posta" o la facessero pedinare da genitori o sorelle e fratelli, ad uso minaccia ed ad uso spacconeria, tipicamente in "odor di mafia", la cui traduzione legale e cattolica era: "stai accorta a cio' che fai e ricorda che tanto noi siamo protetti ed impuniti!". Si la vecchia mafia aveva i giorni contati, per lasciare il posto a cittadini mafosi, che si sarebbero scannati tra di loro, proprio come ci insegnava la vecchia scuola della cosca. "Auguri!" pensò Giorgia, alla vista di quella feccia umana, che ancora si sentiva "brava gente", quella che si illudeva di "salvarsi", quella che diceva che la combatteva la mafia."


"Ivana"

"Putroppo dove una madre od una nonna è una prostituita, deve AGIRE LA ZIA. Era tra gli scaffali del negozio a far le sue compre Ivana, quando le si presenta davanti, piccola piccola, una bimba con una bambola in mano, con una Barbie messa in tutta evidenza. Una madre od una nonna indegna, nascosta dietro lo scaffale, alla vista di Ivana, l'aveva mandata allo sbaraglio verso di lei, in una inconsapevole azione illegale e disumana, che inzozzava quella povera creatura dell'invisibile fango di cui era impregnata la sua azione. La piccola aveva uno sguardo vitreo, inconsapevolmente traumatizzato ed eseguiva la comanda delle sue generatrici meretrici come la vera bambola e quella indemoniata, alla "Annabelle". Povera creatura, in mano a quelle diavole che l'avevano anche sedotta all'arte della simulazione, del viscido allusivo, quello che biascica! Povera piccola, alla quale avevavo fatto perfino credere che quella era una azione giusta o, quantomento, quella necessaria per "sopravvivere" in un modo in mano ai leoni, ma in realtà , solo piu' conveniente alle loro piu' vecchie carcasse! Azioni per le quali la legge poteva togliergliele dalle grinfie per sempre! Questa era la speranza di Ivana verso quella piccola vittima, molto piu' vittima di lei, la speranza che un pifferaio magico apocalittico avrebbe un giorno suonato la sua musica giustiziera portando via tutti i figli a quei loro indegni genitori."


"Camelia"

"I nonni non erano piu' quelli di una volta, umani. Ora erano rettiliani, vecchi leoni che fanno fuori il piu' debole, che sia un bersaglio estraneo o che sia un loro stesso legame di sangue. Quel giorno il solito vecchiardo, bestia distruttrice della futura razza umana, si esibi' nel solito teatrino provocatorio "macinato e rimacinato" da anni. Ma per gli idioti il tempo si ferma, si ferma all'attimo in cui hanno fatto le scelte sbagliate e li' rimane, pietrificato per sempre, l'idiota. "Signora, mi ha dato cinque centesimi in piu'. Glieli restituisco, non la posso privare di cio' che è suo!" Camelia, riconoscendo la solita allusione ai suoi presunti debiti, per giunta "minimalisti" e pensando ai suoi di crediti, incommensurabili verso tutti, ribattè subito "Bravo signore, cosi' si parla! Ognuno avrà quello che si merita, quello che è giusto! L'apocalisse sta arrivando e la sua forza è che nessuno se ne è accorto!" Camelia si soffermo' appositamete a guardare le faccie dei presenti, tutti complici e contenti, tutti idioti sorridenti. Si era proprio vero: la vera apocalisse è quella di cui nessuno, se non pochi eletti, capisce di starci dentro. Non è la forza il potere. E' l'invisibilta' il potere e non per spiare ma per spiare gli spioni. Camelia ringrazio' Dio per essere dalla sua parte, anche se quella meno affolata, quella in cui la distinzione tra il bene ed il male si vede nitidamente e nettamente."



"Lucia"

"Le nonnine horror divoratrici di cappuccetto rosso ormai erano ad ogni angolo. No, non c'erano piu' le nonne di una volta. Quella vecchia rattrappita, ma piena di energia impensabile scaturita del suo tornaconto, era solita pedinarla. Non si puo' parlare di anziani. Anziano è un termine attribuibile a chi è avanti negli anni ma è degno di rispetto e non certo di chi esegue azioni illegali e schifose ed a sangue freddo. Era una vecchia che aveva un negozietto triste e misero nelle vicinanze, triste come era lei. Le piaceva mettere in mostra a Lucia l'interesse che suo nipote aveva per lei, con lo scopo di farla sentire in colpa perchè lei non portava i fiori freschi a sua nonna al cimitero. A precindere che Lucia non guidava e non le era facile raggiungere il cimitero rispetto a chi l'auto la ha e la guida benissimo, ma come si permetteva quella criminale inzivata di giudicare pubblicamente lei, su cose assolutamente personali e come le sapeva? Lei sua nonna l'aveva nel cuore ed era proprio lei ad averla protetta in quegli anni bui e tormentati, tormentati proprio da vecchie streghe come quella. Lucia candidamente le chiese perchè il suo amato nipote non la tenesse a vivere con lei se la amava tanto invece di farla vivere da sola. La vecchiarda rimase spiazzata e come tutti i rei che vengono in qualche modo smascherati, usci' dal copione e disse d'istinto, uso minaccia velata, tipica del rettile in difensiva: "mio nipote è un avvocato e questo mi fa stare tranquilla anche da sola". "Si, L'AVVOCATO DEL DIAVOLO", penso' tra sè e sè Lucia e dovette controllare una risata travolgente che stava per scapparle a tutto spiano. Lucia l'abbraccio' e la salutò, in una immensa sensazione di compassione mista a disappunto proprio per quel nipote, il cui futuro proprio da quel tipo di azioni sarebbe stato inficiato."


"Katia"

"Se le ricordava Katia quelle espressioni addolorate dei suoi criminali, quando lei o la situazione li smascherava. Quel subitaneo motto della coscienza che cerca di divincolarsi dal peso di quella valanga di reati e malvagità inferti e da infliggere, per un piacere sadico a cui non avrebbero piu' potuto rinunciare. Passavano con una destrezza impensabile dal sadismo alla mortificazione, con una tale arte teatrale da sembrare davvero sentita, mentre era solo l'ennesimo egoismo e vigliaccheria di non prendersi la responsabilità delle proprie azioni e farle rimbalzare ai loro amati proponenti, al loro genio della lampada che non aveva certo puntato un arma alla loro tempia. "Purtroppo dobbiamo obbedire a questi ordini malvagi di mostri potenti!" era la loro consueta nenia. "Comunque se tu non avessi fatto errori nella vita, non ti sarebbe successo!" era, poi, la cornicetta assurda attorno all'alibi di base, che questa volta passava proprio a lei la palla avvelenata per qualcosa di umanamente impossibile. Ma la ciliegina sulla torta, o meglio il chiodo martellato su quel quadretto osceno e scaltro era la velata minaccia posta come consolazione "Ringrazia a Dio, potrebbe esserci anche di peggio!". Su questo non c'era dubbio, perchè piu' Katia si difendeva con onore, piu' loro acuivano le loro privazioni e tormenti. Loro, si loro e non i mandanti. Erano loro le mani e loro le bocche su di lei, le stesse che intascavano i premi lucrosi e che sorridevano alle persone a loro ormai ossequiose. Aveva ragione quella pellicola in cui finalmente la finzione cinematografica dice la verità, quella in cui il satanico proponente dice al corrotto : "non sono un mostro, ma li nutro". Si erano mostri, molto frustrati e molto affamati, con molti alibi ben intessuti per non essere divorati da una coscienza ormai di abnorme dimensione."


"Camilla"

"Camilla era una assassina. Cosi' avevano deciso, a sua insaputa. Un processo kafkiano, un processo senza processo, svolto senza neanche l''imputato e perfino senza il cadavere, ma solo con una sentenza calunniosa emessa in codice via etere e degli accusatori divenuti amate sottospecie di star mediatiche. Lei e la sorella avevano un immobile in comune, che sarebbe passato tutto ad una delle due in caso di dipartita. E su questo presunto movente, imbastito ad arte, si inventò il copione che avrebbe reso famosa la sua sorellina, povera vittima scampata al tentato omicidio ed a tutta l'innumerevole serie di comparse a farle da corte, alla povera reddiviva! L'arma del tentato delitto sarebbe stata medicinale o bianca. La versione cambiava a seconda del "canale" e del tipo di pubblico. Alla vittima finta e la suo cricca piu' stretta, piaceva di parlare di tentato avvelenamento con le medicine di Camilla, assolutamente destinate alle sua patologie ed a se stessa, ma in questo contesto, strumentalizzate alla simulazione di reato. Al pubblico, invece, era piu' gradita ed eccitante l'idea del coltello, quello che Camilla usava sempre in cucina, ovvero un attrezzo assolutamente normale. Quella psicopatica frustrata narcisista delle sorella arrivo' perfino a fare la sceneggiata di spavento, quando una volta a casa cua Camilla si dimenticò il forno elettrico acceso. Dio che disgusto, che teatrante! Ma cosa poteva mai accadere in un luogo dove c'era anche lei stessa? Follia, l'assurdo che diviene logica! Ma Camilla non ci stava ad essere non solo danneggiata, ma anche strumentalizzata per disseminare follia e menzogna in ogni dove. La voce del sangue, le cui parole sono calunnia, che nutrono prodotti mediatici, destinati a chiunque. La voce del sangue che tace vigliacca ed indegna, quando dovrebbe parlare. Che pantano di degenerazione, di retrocessione cerebrale e di dissociazione mentale! No, Camilla non ci stava a fallire, a precipitare con loro nella perdenza umana ed esserne perfino un inconsapevole strumento. Non c'era piu' nessuna sorella, perchè chi si dissocia dalla realtà non esiste neanche."



"Adeline"

" Un inferno di cristallo spirituale era ormai il suo piccolo grattacielo newyorchese, dove le anime condominiali si erano incendiate, dove i mostri erano sempre nutriti perchè famelici. Ognuno aveva realizzato i suoi sogni fatui sul sangue di Adeline, un fiume rosso sempre in piena. Vantaggi e senso di potere sono un piatto ricco per gli ingordi falliti, per i prostituiti. Con una faccia come il loro fondoschiena, che oramai era proprio intercambiabile, le sfilavano davanti tutti tronfi e sorridenti, come tutti gli imbecilli che non sanno che chi si interessa agli sfigati è solo per diffondere la sfiga nel mondo. Si, sarebbero stati loro i diffusori della peste nel mondo, chiunque come loro, la futura piaga dell'apocalisse! La portinaia di quel piccolo spicchio della "grande mela", aspirante ballerina di quart'ordine, ora si sentiva fare il suo nome nei film, come la bella "invidiata" e si esibiva su qualche palchetto locale a ritirare gli applausi dei dementi, anche loro falliti aspiranti. Lei, una esaltata vanesia narcisista senza scrupoli, frustrata in un lavoro riduttivo e con un marito indesiderabile, finalmente poteva aprire a ruota quella sua bella coda di pavone e frusciarsi in tutta la sua pochezza, che lei si illudeva seduzione e bellezza. Si ricordava Adelaine che in altri tempi passati le confido' che "amava eccitare gli uomini" con la sua bellezza, come la migliore delle regine "alza minchia" e quando ci provò anche con il suo, lei la allontano'. Per questo fu tacciata di invidia Adeline. Ma cosa si puo' invidiare ad una cagna sempre in calore perchè frustrata in una vita che non vuole? Ma ora si era calmata, finalmente realizzata nella sua vera natura, idolo di tutti gli aspiranti falliti in un futuro che li avrebbe inghiottiti in una voragine, quella che si erano aperti da soli sotto i loro piedi. Molti inferni di cristallo sorsero nellla grande mela, una mela piena di vermi, una mela marcia, a cui Adelaine non apparteneva".


"Fabiana"

"Nessuno avrebbe mai detto che la nonna di capuccetto rosso se la sarebbe pappata. No, non il lupo, nascosto dietro la tenda, ma proprio la "nonnina". Come questo fantomatico personaggio anziano con davvero scarso senso dei legami di sangue ed affettivi, quella di Fabiana decise che era una buona occasione per fare lei la protagonista della favola, un genere nuovo, horror. La nonna di Fabiana adorava simulare problemi e lamentele per mettere ansia e sofferenza in lei, per farla sentire in colpa se non la andava a trovare o farla sentire stressata quando lo faceva. Una diabolica mossa per colpirla comunque si muovesse. Quando Fabiana aveva, con le poche energie rimaste, la forza di andare da lei, un legame troppo forte a cui non riusciva a rinunciare ed ad accettare con se stessa maligno, scattava la sceneggiata di satana per strada fino al condominio dell'anticristo. Arrivata alla sua casa, sempre tormenti, lamenti e tormenti. Se le cucinavano era cibo deteriorato e se rimaneva a dormire, tra luci e rumori, era tutto un sonno disturbato. Una nonna che fa questo alla nipote, al suo frutto, a lei che l'aveva sempre ascoltata e sostenuta, che di gravi azioni passate l'aveva anche perdonata! Pensava Fabiana a quell'orrore di donna, che quell'orrore avrebbe potuto costituire una modello vincente per altre donne, donne che sarebbero divenute, invece, perdenti. Si chiedeva Fabiana come si puo' cadere tanto in basso e sentirsi salvi, come si fa a fare tante ignobili schifezze e sentirsi giusti. Ma forse è proprio quello il diavolo, quello che non ti strappazza ma ti liscia, quello che ti fa credere che ti tiene in alto mentre ti affossa, ti affossa l'anima e senza croce cristiana."


"Cristiana"

"Le sue arti sadiche durarono molto, divenendo sempre piu' affinate, come fa il predatore nella giungla, le arti della sua cognatina. Ma le arti simulatorie furono anche migliori e quelle non erano animali ma bestiali, ovvero fatte di quel peggio umano a cui neanche una tigre puo' arrivare, perchè dove un animale è feroce, l'uomo è perfido. Cristiana per molto tempo le si confido' sul male subito, cercando di capire senza riserve verso chiunque ed offrendo un confronto ovunque. Passo' molto tempo prima che capisse che lei era passata dalla parte dei diavoli, quelli vestiti di bianco e quindi, i piu' pericolosi ed accaniti. Si ricordo', infatti, Cristiana che quella infame si offriva sempre di accompagnarla ovunque servisse per poter godere di vederla offesa e molestata dagli altri spiriti maligni della sua stessa specie. Si ricordo' che era sempre vestita tutta tigrata ed ogni volta che andava a trovarla lasciava apposta il foulard anche esso di tessuto maculato. Ci volle molto tempo per capire, come avviene in tutte le persone che non hanno il male dentro e per le quali ne è necessario molto molto di piu' per riconoscerlo. Quella serpe adorava fingere di aiutarla e non se ne vergognava, perchè, come in ogni buon insegnamento di setta, qualsiasi inezia è l'alibi davanti alla comunità per poter fare qualsiasi cosa di male. Il marito, poi, fratello del suo, adorava mensionare il leone ed identificarcisivi, come ogni buon pallone gonfiato, che, nel tempo, la vera selezione umana avrebbe certamente bucato. Leoni e tigri circensi sviliti, che non hanno nè le qualità della savana, nè la libertà umana, essendo solo delle scimmie ammaestrate a "copione", scimmie assassine con la sola criniera."



"Alessandra"

"Finalmente capiva Alessandra perchè non la facevano denunciare. E dove la trovavano un aula abbastanza grande per tutti i suoi rei? Neanche quella del maxi processo alla mafia sarebbe stata sufficiente. Anzi, la mafia ne usciva vittoriosa da quell'aula, avendo trovato dei successori degni di loro, peggio di loro, finalmente a piede libero. E poi perchè fare un processo a persone che hanno scelto di rinunciare alla verità ed alla giustizia, almeno quanto all'umanità? Perchè scontentare il popolo, perchè contestare la sua volontà, dimostrata con tanta determinazione? Ora capiva pure perchè consentivano rimanesse sequestrata. Perchè deludere un popolo, che adora sentirsi libero mentre tiene qualcuno rinchiuso? Perchè privare un popolo di future privazioni, visto che gli piace tanto "privare"? Tutto quel groviglio assurdo ed informe iniziava ad avere dei contorni precisi e chiari e remavano contro di loro. Ma loro non se ne rendevano conto e ballavano, ballavano e ridevano su una nave che credevano inaffondabile, perchè il fallimento non si prevede quando si scommette sul leone, quando il coglione scommette sul leone, perchè solo un idiota puo' credere che la selezione naturale tra gli uomini avverrà sulla" forza", mentre avverrà sul "cervello, quello loro, quello di chi gli aveva fatto quelle "proposte indecenti" per dare ai "perdenti" quel che si meritano, lentamente ma inesorabilmente, tra allusioni e finzioni, con quello stesso linguaggio che tanto hanno tanto usato loro quando hanno fatto i "predoni"."


"Norma"

"Lei era luce su ogni cosa e non lo sapeva, la luce anche su se stessa, che , ad un certo punto, svelava i soprusi subiti al buio ed il loro vero significato mistificato. Ora capiva il perchè della sua diffamazione lavorativa, fondata su inezie pompate a mille e su calunnie costruite ad arte. Un popolo che accetta la distruzione del diritto al lavoro ed alla tutela della immagine professionale su un concittadino, ai quali non si è concesso neanche IL DIRITTO DI REPLICA, PERDERA' QUELLO STESSO DIRITTO. Se le ricordava bene Norma tutte quelle allusioni maligne sul suo curriculum in cui ci si sarebbero state delle falsificazioni. "Le menzogne peggiori si ottengono privando la verità di una componente fondamentale" si diceva in criminologia ed era vero. Lei era quasi laureata e nel curriculum questo si deve mettere. Infatti, lei aveva scritto studi universitari e non diploma di laurea. Per giunta i suoi lavori non riguardavano neanche i suoi percorsi di studio, ma apprendimenti successivi e di altro. Chiunque lei conoscesse e con cui avesse lavorato sapeva benissimo che non era laureata e neanche per colpa sua, a dirla tutta. Se le ricordava Norma quelle battutine "Dottoressa!" come per farle sentire una colpa che non aveva mai avuto. Ma ora sapeva che tutto quello che avevano proproposto ai suoi aguzzini era solo per dimostrare che lo erano e dare loro le meritate conseguenze. Era luce Norma e molti "ciechi" che pur guardando non avevano visto la verità, sarebbero guariti."


"Cassandra"

"Che bel regalo che avevano fatto alle loro figliole le "mammine" del mondo! Autorizzare qualsiasi "occhio umano e non" a potersi soffermare, in qualsiasi momento e per qualsivoglia tempo, sulle loro bimbe a gambe all'aria, spaparanzate nei loro letti o stravaccate sul sofà! Si dice che due cose non bisogna mai perdere nella vita: la dignità e le mutande. Beh, quei genitori gliele avevano tolte tutte e due! Con lo stare a spiare Cassandra nel suo sacro intimo, quegli adulti bambini, quegli idioti cretini, nella piu' errata percezione di potere su di lei, di farle qualcosa che, "dall'altraparte" non sarebbe successo mai, stavano, invece, proprio autorizzando il potere a farlo a chiunque, proprio alle loro creature in futuro. Non solo, ma ora i giovani avrebbero pensato che stare in casa senza mutande era un atto osceno in luogo pubblico! Si sarebbero sentiti sporchi di qualcosa che è sano e perfino sacro! Per non parlare del fatto che l'atto osceno in luogo pubblico lo avevano anche depenalizzato! Ma perchè la gente non impara che non c'è nessun patto con satana, perchè satana è proprio quello che mente, quello che gli accordi ama distruggerli, specie quando con satana è fatto parlare anche Dio, che lo spiega ogni giorno ad ogni angolo che il diavolo è ingannatore? Insomma questa gente stava sempre a guardare, ma non vedeva nulla che fosse davvero rilevante, cio' che piu' era importante: non fare delle figlie inconsapevoli protagoniste porno, dove sono proprio le mammine a sfilargli lo slippino."


"Guendalina"

"Erano troppo divertenti i rei che si sentivano poliziotti, specie la loro convinzione di esserlo davvero e la volontà di convincerne la vittima. Perfino se Guendalina parlava da sola nel suo domicilio, ovvero nel suo diritto privato da tutelare e non nel suo dovere di pubblicare, arrivava lo squillo della telefonata della persona citata, come per far capire "attenta a quello che dici. che ti sento". Insomma il ladro che minaccia il derubato, che lo accusa di un reato che, invece, commette lui. Nei casi piu' sadici e dei soggetti piu' frustrati, il reo amava inserire nella sua conversazione dei dettagli di casa sua e di sue azioni anche molto personali, spiate senza ritegno, proprio per far capire che le stava facendo interferenza illecita e con l'illusione di far sentire in colpa lei o farla sentire ridicolizzata. Guendalina rimaneva sempre un attimo attassata, ma solo per la loro idiozia e sfacciatagine criminale. Poi, se la rideva, pensando a quanto sarebbe stato molto piu' prolifero mettere in pubblico le loro di conversazioni private, proprio su di lei, specie quelle tra di loro, su tutti i delitti verso di lei. Ma forse qualcuno ai piani alti ci aveva già pensato, anzi, lo scopo era proprio quello: la persona che meno si sente controllata è il controllore e si puo' in piena veridicità raccogliere la sua "idea del diritto alla privacy" e poterne legittimare in futuro la sua piena violazione. Non solo, la loro casa, invece, non era di vetro, ovvero per loro la verità PUBBLICA NON ESISTEVA, per loro i diritti alla privacy erano inviolabili da Guendalina, come da altri. Davvero strane creature, con uno strano e discutibile senso etico, molto "personalizzato", che le faceva ricordare le leggi "ad personam" politiche, tanto criticate dai quegli stessi cittadini, ai quali, in quel frangente, andavano benissimo, visto che il "magna magna" era per loro. Insomma, anche in questa situazione era il controllore che smascherava se stesso in maniera plateale e da vero idiota. E' proprio vero che colui che non si sente giudicato fa le peggio minchiate."


"Mimma"

"Non era la prima volta che Mimma sentiva parlare di quel meccanismo da cui era schiacciata come la volonta' superiore di una SELEZIONE NATURALE DARWINIANA. In effetti era vero, ma AL CONTRARIO di cio' che i cervelli spenti dei perpetratori avevano INTESO. La selezione del piu' forte NELLA RAZZA UMANA si basa sull' 'INTELLIGENZA e L'EMPATIA e NON SULLA MERA FORZA ANIMALE del branco, che seleziona, invece, chi sopravvive nella FAUNA. Aveva proprio ragione quel saggio del mondo dello spettacolo, che diceva che un popolo tenuto in "dominanza rettiliana" non capira' MAI cosa fa e subirà DAVVERO. Era la stessa mancanza della logica piu' semplice in quella loro credenza che L'APOCALISSE ERA SUI TARGET, mentre era su di loro, i torturatori, gli assassini. Gli avevano fatto credere CHE VEDERE TUTTO E SEMPRE di una persona, SVELA I SUOI SEGRETI, RIVELA I SUOI ERRORI ED ORRORI, mentre DISSACRA SOLO LA SUA INTIMITA' e crea DISSACRATORI, SBIRCIA "PEZZI" di VERITA' e li FA FRAINTENDERE, sfornando CIECHI, ISTIGA alla VIOLENZA ed all'ABUSO punitivo, producendo CRIMINALI. Come si fa a credere che la lista nera è dei martiri ed a non capire che sarà dei carnefici? Si puo', quando l'uomo non usa il cervello e si crede un animale, quando lui stesso sceglie di esserlo. Mimma ringraziò Dio per essere rimasta salda nella fede, proprio perchè non aveva mai smesso di usarlo."


"Gemma"

"Prendere un vero ladro con un ladro presunto è davvero una mossa sceriffa, specie se nessuno di loro due sa della "mossa del giaguaro". E ne avevano smascherati di ladri mediante le cose di Gemma, quelli che avevano "commissionato" loro di rubarle sulla spesa o "manipolargliela", come "punizioni" delle sue attività di ladra, dichiarate nel buio dall'avido delatore o che avevano creduto di vedere in qualche squarcio delle loro interferenze illecite criminali nella sua casa e nelle sue cose, violate, proprio come fanno i ladri. "Ha detto" ed "ho visto" era la "tiritera" del loro alibi. Ma ha detto chi? E se è un bugiardo "il prezzolato"? Ma ho visto dove? E se è solo una parte della verita' o è travisata? E se pure fosse vero, chi spia violando ruba e chi ruba per punire chi avrebbe rubato à ladro una seconda volta. Ma Gemma non lo era una ladra. Se qualcosa non l'aveva pagata è perchè le era stata regalata, era il corrispettivo di qualcosa da lei data, la retribuzione non era stata accettata o al limite qualcosa che sarabbe stata certamente, poi, saldata. Loro no, loro lo erano PROPRIO LADRI CON LEI, PREMEDITATI, IN ASSOCIAZIONE A DELINQUERE, ladri tre volte, anche per il risarcimento danni che non le avrebbero mai dato. Se le inventavano di ogni specie nelle loro arti latrocinanti, travestite da abilità poliziesche: dal rubare sulla spesa maggiorando gli scontrini, al simulare un furto infilando prodotti all'insaputa nella spesa o lasciando gli antitaccheggio per far scattare il detector all'uscita. Se le studiavano tutte quei criminali, sempre piu' abili e sopraffini, nella idiota illusione che il loro illecito fosse lecito, che obbedire a proposte che PER LEGGE SI DOVREBBERO proprio DISOBBEDIRE li avrebbe resi bravi cittadini. Invece, erano ben QUATTRO VOLTE LADRI, nello spiare, nel rubare, nel non risarcire, nel rubare lo stato di diritto alle future generazioni. Si, LADRI, LADRI CERTI, AUTODICHIARATI IN PUBBLICO, CON LE PROVE IN MANO AI MANDANTI. Si, il presunto ladro aveva smascherato i ladri veri."


"Bruna"

"Un sospiro di sollievo lungo un giorno che butta fuori tutti i respiri spezzati di una notte che sembra senza fine. Tutto quell'orrore che aveva dovuto subire sui social come se fosse cosa giusta, come se fosse destinata a restare ingiudicata e resettata, invece era tutto là, nelle memorie della storia, della storia dell'umanità intera, come pietre miliari, prove della sua disumanizzazione nera. Era proprio vero che l'unico caso in cui una persona rivela se stessa è quando non pensa di essere oggetto di controllo e di giudizio, ovvero quando si sente "controllore" e "giudicatore" e se questo ruolo è offerto dall'alto e condiviso con tutto il basso, il vero "io" si scatena e da solo si mette "la catena". Se li ricordava "I CONTROLLER", tutti quegli scatenati che erano già mesi che la spiavano, violavano, diffamavano e calunniavano tra di loro, in occulto. Tutte persone fatte entrare nelle sue pagine social con fiducia, le persone di una vita, tramutate in un enorme kraken tentacolato di spietati caini, assetati "delle luci della ribalta" dei social sul "probo giustiziero" o di avidi giuda "del tornaconto fatto di cose" in premio al loro operato da "eroico ubbidiente". Ma finalmente la luce squarciava l'oscurita', la squarciava proprio lei, lei che era stata additata come la donna che si nasconde, come il kraken che incombe. Loro erano il kraken, loro erano l'ipocrisia, perchè i criminali non sono controllori e l'uniche persone che smascherano sono solo se stesse."


"Carmela"

"Quando lo sconcerto rasenta l'ironico, la frittata è fatta. Quando Carmela lesse su un post social di un prete il commento di una "fedele", con il SELFIE del suo Santo Rosario e la richiesta al religioso di proteggerla dal malocchio delle invidiose, ad "uso corniciello rosso" superstizioso, di pregare per la realizzazione della richiesta delle sue grazie, ad uso "fammi realizzare sempre li cazzi mia" e che quella immagine era la PROVA della sua quotidiana esecuzione della preghiera e dell'essere una vera cristiana, Carmela non sapeva se rimanere basita prima e ridere dopo o viceversa. Fece comunque entrambe, come qualsiasi persona sana di mente e di spirito. Era la stessa situazione sconvolgente ed esilarante, in versione da "religiosa" a "politica", quando trovava postate delle foto di persone tutte avvinghiate ad un poliziotto con la scritta "io sono suo amico e quindi una persona per bene", come se questo bastasse a non fare di lui un possibile criminale, che, per giunta, usa ed offende la sacra Arma dello Stato a cui appartiene. Insomma, piu' quei decerebrati cercavano di mascherarsi da cio' che non erano pubblicamente, piu' pubblicamete si autosputtanavano! E' proprio vero che le persone si svelano non quando si spiano privatamente, ma quando sono messe alla prova pubblicamente. Ormai Carmela rideva di nuovo e piu' di prima e proprio a causa loro, loro che il sorriso glielo volevano spegnere. La Madonna le aveva fatto la grazia, probabilmente perchè non l'aveva mai richiesta."



"Lucilla"

"Non era la prima volta che cercavano di farla sentire una scomunicata quei diavoli attorno a lei in accerchiamento da setta. Non era la prima volta che l"accusavano di "tenacia" e di "intelligenza" come se queste fossero lo strumento di satana, mentre la forza di lucifero è proprio l'imbecillità e la debolezza umana, ovvero le porte giuste per far entrare il male nelle azioni: quelle in cui le tentazioni maligne "non si possono capire" o "non conviene capire". L'intelligenza svela Dio. La furbizia svela satana, ovvero gli stronzi, quelli che trovano gli alibi per tutte le schifezze che fanno. Lucilla criticava i preti quando le loro parole remavano contro la corrente della Parola di Cristo, perchè questo ha il vero buon cristiano: la dote del discernimento. Per discernere il bene dal male, proprio quello descritto nelle scritture, ci vuole IL CORAGGIO DI PARLARE quando vengono dette contraddizioni, perchè chi appoggia l'errore è suo complice, è complice dell'errore stesso che non critica. L'unico protagonista di tutto il mondo cattolico è L'UMANITA' predicata dal CRISTO, con parole semplici, all'aria aperta ed alla pari, senza chiese e campane, senza pulpiti e senza riti. L'accessorio è sacro solo se contiene la sostanza ed un buon fedele questo lo dovrebbe sapere. La prima cosa che insegnano al catechismo è che la Chiesa è la comunità dei fedeli, il che vuol dire che il cattolicesimo puo' essere distrutto solo da cattivi fedeli cattolici, ovvero i farisei, quegli ipocriti tanto temuti da Gesù, quelli che amano tanto mostrarsi nei riti ma nelle azioni occulte ne violano la Parola senza vergogna. Per Gesù il PASTORE GUIDA è la PAROLA e non il PRETE, che ne è solo il SUO PORTATORE. Una buona pecora, che Gesu' non intendeva come ANIMALE IDIOTA, ma solo seguace del giusto, DEVE RICONOSCERE se il portatore della Parola se ne sta discostando. Come per la politica, il potere è del popolo e non delle MAESTRANZE. Lucilla si inorridiva davati alle messe dove al posto det tabernacolo di Cristo c'era l'ovazione al calciatore o l'esibizione applaudita del rockettaro, dove al posto della preghiera e del misticismo c'era il balletto " da stadio", dove il prete frustava e puntava il dito al fedele e lui si stava. Non c'è peggior traditore del Papa, di colui che lo applaude sotto le finestre e poi torna a casa per NON FARE TUTTO CIO' CHE EGLI PREDICA. Non c'è peggior cattolico di quello per cui il Santo è solo un protettore contro il malocchio ed il dispensatore di grazie personali. Si, era cattolica Lucilla, senza forse e senza se."


"Adina"

"Eccola là la "crocchietta" giornaliera dei "vincenti-perdenti", tutta illuminata di sè, tutta fulminata da se stessa. Si, quella luce che si vedeva sulle loro facce doveva essere scatenata dai lampi della loro fulminazione cerebrale, ma essendo dei senza cervello non lo potevano capire: videro un bagliore e si atteggiarono, mentre era solo scintilla di folgorazione neuronale. "Si gruosso amico mio!" diceva uno e l'altro fallito casuale nei paraggi si inventava un legame inesistente e ripondeva allo sconosciuto: " Anche tu, carissimo! Sono con te! Siamo uniti!". La cosa era mirata a far sentire Adina sola, esclusa e con tutti contro , esclusa da quelle bellissime ed oneste persone che erano criminali davvero ed amici per finta. Effettivamente, erano "perdite", penso' divertita Adina e molto sollevata dallo scampato pericolo che mai se la sarebbe fatta con loro. Non era la prima volta che si riunivano apposta per farsi vedere e sentire questi gruppetti di gente, che spesso si era proprio sempre schifata l'uno con l'altro, tutta "core a core" davanti ad Adina, ma senza un cuore sotto la maschera che ciascuno portava di una reciproca stima inesistente. Si sentivano forti in quella collusione criminale, come non erano rusciti a sentirsi in una vera unione sociale. Certo, è piu' facile essere uniti contro un vulnerabile, che contro un prepotente potente. Ma se è piu' semplice, è anche piu' devastante, perchè quella unione teatrale avrebbe svuotato di sostanza le loro vite piu' di quanto avessero fatto con quella del loro bersaglio, per cui, quella mancanza di loro sarebbe stata proprio la salvezza sua."


"Rachele"

" La gente chiedeva a Rachele se al cimitero era meglio portare il fiore fresco o il fiore finto, ma non poneva a se stessa la domanda piu' importante: MA CHE MINCHIA DI MINCHIATE STO FACENDO? Ma poi quali cimiteri? In un era di transumanesimo le persone diventeranno meri corpi da integrare con componenti meccaniche ed elettroniche e da farcire con memorie create a tavolino. Si sono mai visti i cimiteri con i codici a barre? Finita l'integrità psicofisica dell'essere umano, finita la sua indentità, il suo nome e cognome, le sue radici naturali. Ma poi chi dovrebbe portarli questi omaggi odorosi ed i ceri luminosi? Ognuno dimenticherà l'altro. Senza memoria, nessuna storia. Ma gia ora si erano "dimenticati" dell'altro, tradendolo e torturandolo, già si erano "dimenticati" di se stessi, di quello che erano prima di cedere alle lusinghe ingannatrici delle grandi meretrici. L'unico cimitero che resterà, sarà una infinita distesa di coscienze, quelle che volontariamente hanno rinunciato a se stesse."


"Aura"

" Ridi, ridi, che la mamma ha fatto gli gnocchi!" penso' tra sè e sè divertita Aura, davanti alla faccia tronfia e vincente del suo torturatore "a distanza", quello che oltre a "fetere", "sguiscia", perchè è anche viscido, oltre che fetente. Quella espressione beata di un beota, che si crede furbo e sul podio, ma che, in realtà, è solo stato scelto perchè è un perdente ed usato per verificare chi lo appoggia, ovvero a chi è che piace fetere e sguisciare. Ma lui se ne frega di tutto e tutti, perchè finalmente non si deve piu' nascondere e reprimere! Finalmente puo' essere se stesso e questa cosa niente la potrà fermare! Finalmente alla luce del sole, abusante e gaudente, sotto gli applausi della gente demente e con l'aureola messagli dal potente! Gaudio' e lode sia all'onnipotente! Basta con l' opprimente morale e il soffocante legale! Via alla propria vera natura bestiale, libera come una libellula! Un uomo nuovo, trasformato nella sua vera essenza animale, animale come una farfalla. Si era accorta Aura delle trasformazioni perfino fisiche di tali soggetti, che aveva sempre visti accigliati, senza sorriso o depressi. Ora sorridevano, i tratti del viso distesi, le rughe appianate ed un bel colorito diffuso. E basta con le sedute psichiatriche! Non c'era piu' nessun DISAGIO INTERIORE DA CURARE. Tutta la persona era finalmente in una direzione sola, quella sbagliata, ma certamente la più godereccia. Proprio facendo "godere" nelle azioni autodistruttive, era tutto il trappolone per chi accettava di fare il topone, quello Skinner "a rinforzo", quello che per interesse o paura, abbassa sempre una levetta, senza chiedersi quale ne siano le conseguenze! " Ridi, ridi, che la mamma ha fatto gli gnocchi!" penso' tra sè e sè divertita Aura, pensando agli spilloni conficcati sulle ali nelle collezioni di farfalle."


"Brunilde"

"Anche il poppante era strumento lucrativo per la madre prostituita "al soldo" dell'infame "proposta". Una madre rettile "a sangue freddo", per cui tutto cio' che è intorno a lei è "cosa", utile o meno utile. Eccola li', povera anima innocente, trainata nel carrozzino a forza, per passare di fronte a Brunilde, moglie ma non mamma, per poterla fare sentire donna parziale alla vista di quel tenero fagottino altrui, per poterle strappare uno sguardo di sofferenza che avrebbe lucrato non poco nella sua tasca di donna e madre indegna. Brunilde lo aveva lo sguardo triste alla sua vista, ma non per se stessa, per quel povero piccino destinato ad un genitore di tale bassezza morale e di tale grandezza criminale. "Povera illusa, levati quello sguardo trionfante!" penso', fissando a testa alta quella mina vagante, facendole capire che la sua era solo tenerezza per le sorti del piccolo nelle sue fetide mani e non mestizia di chi non ha procreato, ma non si è mai sporcata nelle sorti infantili. "Povera illusa, il grande fratello ti guarda, Dio ti guarda, guardano te e non me, mia povera illusa!" pensò Brunilde oltrepassando quella deplorevole scenetta, quella oltraggiosa verità genitoriale, così ben mistificata con una casuale presenza."

"Luna"

"Luna. Un nome che è tutto un programma. Una protagonista di uno scenario nero e buio che riesce, comunque, ad illuminare ogni anfratto occulto. Così fu per Luna su quei social, le cui vicissitudini portarono alla luce una marea di rei, criminali almeno quanto pessimi genitori. Peggio di un genitore che abusa c'è solo quello che istiga a delinquere un minore e che lo confonde nella differenza tra il bene ed il male. Fu uno scatenarsi di mammine che si postavano con i figli e li coinvolgevano in ogni tipo di reato informatico, per sembrare realizzate nella prole, rispetto a lei, che non ne aveva di figli. Si, Luna non aveva avuti figli, ma non ne aveva neanche uccisi, neanche resi dei delinquenti psicopatici. Un turbinio di "giochi di apparenza" genitoriale, altro che photoshop facciale! La paura di essere giudicati si sfrena sempre insieme con il piacere di farlo ad un altro, specie se è un bersaglio facile, quello piu' vulnerabile, quello che "sembra" libero da conseguenze. Infatti, "SEMBRAVA", ma non lo era. Una azzardata ma geniale trovata per smascherare GENITORI IMPENITENTI, per raccogliere una bella massa di prove contro "TUTORI" indecenti. La luna vive nel buio, è vero, ma lei lo illumina ed è proprio "nell'oscuro" che i malvagi si scatenano e gli sbagli si compiono."


"Diana"

" Diana "la cozza". Diana "il purpo". Qui le uniche cozze erano loro, nel senso che gli avrebbero APERTO IL CERVELLO come una cozza, visto che li avevano autorizzati a violare ed abusare il suo. Gli unici PURPI erano loro, che si erano "COTTI" e STRACOTTI nel loro "brodo" schizofrenico giustiziero, cosa che avrebbe consentito al potere di farsi un delizioso "sughetto di scoglio" alla bella Napoli od una succulenta "insalata di mare" al profumo di costiera, dei loro diritti e tutele. Quando dal genere "UMANO" si SCENDE ALLA "FAUNA", la percezione cerebrale diviene animale e l'UOMO VIENE FOTTUTO. L'ANIMALE pensa: "lei è chiusa dentro torturata ed io sono fuori intoccato!", "lei è ostacolata e danneggiata ed a me tutti mi aiutano e non ledono!", "lei è insultata dal potere e dai media ed a noi loro ci decantano ed acclamano!". L'UOMO avrebbe capito "se lei è chiusa dentro attaccata io accetto il sequestro e la tortura", "se lei è ostacolata e danneggiata io accetto l'abuso", "se lei è ingiuriata dal potere e dai media io accetto l'ingiuria e l'umiliazione politica" . L'animale pensa " Meno male! Me la sono scampata, non è successo e me! Ho obbedito a tutto cio' che mi è stato proposto ed a me non succederà mai!" L'uomo AVREBBE CAPITO: "SE MI STO, SONO FOTTUTO". Quando una coppia di decerebrati le passò accanto farfugliando "Vedi cosa ti fanno e vedrai cosa ti faranno!" Diana capi' che i purpi scottati erano a puntino e l'impepata di cozze era servita."

"Berta"

"Quale miglior controllo sulle persone di quello di controllarle mentre si sentono controllori e senza autocontrollo? Nessuno. E' il top. E' l'apocalisse, che dividerà il grano dalla pula, i pesci dai polipi, dalla "piovra" piu' esattamente. Il controllore privato non esisteva ai tempi di Berta, si chiamava stalker. I tentacoli della "piovra" di persecutori si chiamavano associati a delinquere. Ma il GRANDE POLPO TENTACOLATO NON RAGIONA se ha paura e NON USA IL CUORE se puo' predare. E nella illusione di sopravvivere e sbafarsi, il mare se lo risucchio' nelle sue viscere, lentamente ed inesorabilmente. I reati del potere sembravano ragazzate rispetto alla massa di nefandezze che quella NUOVA MAFIA con "I guanti gialli" aveva perpetrato per anni e con tanta naturalezza contro il suo stesso concittadino. I peggiori criminali nelle galere sembravano mammolette rispetto a quei cactus spinosi, i cui tanti delitti erano continuativi e crudeli, i cui delitti non erano un raptus ma una scelta quotidiana e consapevole. Solo dei decerebrati possono pensare che nel terzo millennio il potere lavori "d'artiglio" , mentre è ovvio che lavora "di fino". Solo degli imbecilli possono pensare che chi gli propone di violare le proprie stesse leggi ed i propri stessi diritti possa avere l'intenzione di salvarli, ovvero di assicurarglieli. Se lo ricordava Berta quell'omaccione cafone, complice con una donnaccia sgangherata, parlare in pubblico davanti a lei di "controllare, controllare le fesserie altrui". Povero illuso, povero idiota, che aveva pubblicamente ammesso di essere un criminale che si adopererebbe per controllare eventuali crimini, con quell'aria da granduca inquisitore, si, il granduca delle teste di michia, l'unico regno che resterà agli omminicchi ed ai quaquaraquà, almeno quanto agli "omm' e' merd'". Una gigantesca e strisciante mega melma criminale si stava formando ogni giorno di piu, sotto i piedi di un potere, che ora aveva tutte le giustificazioni per schiacciarla. Non c'è miglior modo di smascherare le persone del farle sentire poliziotte. Non c'è miglior modo di creare perdenti di quello di farli sentire sempre vincenti."

"Dela"

"'Che vergogna conoscere certa gente!' penso' Dela. Quella sottospecie di amica, sottospecie di donna, sottospecie di moglie, sottospecie di madre, ormai era una macchia nel suo curriculum sociale, almeno quanto una macchia nella storia dell'essere umano." Prima ti vengono a "sfrantecare i cabbasisi", con una colorita espressione alla Montalbano, contro i mariti, lagnose e depresse e poi ti si mettono contro, complici con loro, senza limiti e senza vergogna, per sfogare le proprie frustrazioni di fallite, di donne che non hanno avuto il coraggio nella vita di lottare per un vero amore e per una professione degna, arrivando a prostituirsi l'anima per un "acchiappa acchiappa" a più non posso di vantaggi ed egoismi' !' pensò Dela, tra lo sdegno e sentimenti esilaranti per quel tipo di "essere" femminile che si CREDEVA "DONNA". Una delle sue piu' assidue cyberbulle e cyberstupratrici, insieme a suo figlio minore, ora si rivelava anche stalker sopraffina. Quel giorno, se la trovo' "per finto caso" sul suo tragitto di strada, tutta eccitata nella sua grande interpretazione teatrale criminale, con la comparsata anche del povero figliolo, che ormai stava prendendo la brutta strada della madre rea. Quel degrado di persona la fermò e la fece sedere con lei su una panchina isolata, per cercare di farla parlare dei suoi carnefici in privato, ma, in realtà, macchinando un tentativo di diffamazione da parte di Dela, perchè si era accordata con una vecchia, che si simulava sorda e si era seduta non poco distante. "Non ti preoccupare, parla tranquilla Dela, la conosco quella signora, è malata e non capisce niente. Rimane tutto tra me e te." Viscida carogna, che coinvolgeva anche la sua povera creatura in quella infamia! Fortunatamente, come era solita fare nelle sue conversazioni, Delia non si sbilancio' piu' di tanto e si limitò a fare delle congetture su possibili suoi diffamatori. L'essere immondo allora cercava di imbeccarle maldicenze su di loro, con esiti molto scarsi e finalizzati solo alla comprensione di cio' che stava subendo. Non contenta, quella lorda carogna, la porto' verso un gruppetto di conoscenti per ingiuriarla e diffamarla allusivamente davanti a loro telefonando ad una amica e mettendosi a parlare di spazzatura, una "spazzatura" vicino a lei, proprio come lo era Delia. E quelle galline starnazzanti che le tenevano il gioco, complici corree di indecenze mentali e legali, quelle madri indecenti, perchè tutte mamme. Ma Delia rimase sempre nel suo stile, quello sano, quello che fa la "cretina per non andare alla guerra", ma poi vince nella "distanza", quello che ragiona non tralasciando il cuore, quella che non si fa condurre da istinti bestiali, bestiali come loro: sciroccate fallite, mogli e madri pervertite, attricette criminali da teatro di quarta categoria. Si, conoscere certa gente può soltanto far vergognare."


"Azzurra"

"Era divertente pensare a quei decerabrati che si andavano a comprare ogni giorno il giornale per conoscere le ultime di cronaca, una cronaca che erano ormai soliti inficiare loro stessi. Immaginava i loro pensieri: "E neanche oggi sono in prima pagina i nostri crimini, come tutti i reati a fin di bene d'altronde!" oppure:"Chissà quale di questa è una FAKE NEWS!". E' ovvio che si ponessero questa ultima domanda, mentre la prima attestava solo la propria malattia mentale o paraculaggine. Chi piu' di uno che partecipa a creare cronaca falsa sa quanto possa esserla? Anche a questo erano arrivati, a fare le "comparse" per finti accadimenti da piazzare in prima pagina. Specializzati nei funerali piangenti o sul luogo del suicida morente, dietro una cassa vuota o un suicida fantasma sotto un lenzuolo piatto. Giornalisti? Sceneggiatori. Lettori? Attori, che propinano a se stessi notizie false, dal vago sapore "giustiziero" con l'alibi alla "irrational man" di Woody Allen! Il che non solo li rendeva schizofrenici a tutti gli effetti, ma avrebbe autorizzato indirettamente la falsità della cronaca in generale. Si ricordava Azzurra di quando delle ragazzine avevano organizzato la pubblicazione in un blog di una falsa fiaccolata in sua memoria con solo due persone, allusiva a lei, allusiva alla sua indegnità di essere commemorata pur essendo una vittima, pur essendo stata danneggiata ed istigata al suicidio. Povere giovani menti, già inficiate dalla corruzione, vendutesi per una manciata di visibilità, senza scupoli nel propinare umiliazione e dolore, nel supportare il falso! Quanti suicidi cerebrali ed animici reali in quei falsi suicidi e funerali! Un popolo che rinuncia al diritto alla verità rinuncia a se stesso. Un popolo che simula se stesso è solo un fesso."


"Ariel"

"Voleva FARE "LO SCANDALO" su Ariel, lei, LA SCANDALOSA, in un paese SCANDALOSO. La sua cognatina super chiacchierata, le cui "chiacchiere" si era dovuta sorbire perfino da suo marito, ora le voleva riversare su di lei infondatamente, per farla soffire, come aveva sofferto lei, fondatamente. La frustrazione ed il fallimento aprono subito la porta a "certe proposte" indecenti, quando i padroni di casa sono sempre stati indecenti. Volevano creare e sostenere lo scandalo, gli scandalosi, spiando, rubando immagini intime e girandole in un tam tam stupratore, con la perfidia della calunnia che l'oltraggio subito era un atto volontario, una azione volutamente pornografica da destinare a qualcuno in rete. Quali malefiche streghe con la pelle di serpente, che intorcigliano quelle loro velenose lingue, travestite da Biancaneve con falsi sorrisi d'angelo! Quanti nani a far da corte, molto piu' di sette, bassi di animo e non di statura! Quanta idiota illusione che tutto quel materiale scritto e visivo sarebbe rimasto la prova della sua indecenza, mentre era stata consentito di girare solo per dimostrare la loro perdenza! Loro, insulsi e zozzi pervertiti, guardoni assassini, che l'accusavano sapendo che era innocente, che godevano della sua sofferenza, che perfidi si trinceravano in un serraglio di alibi "paladini", che vestivano la loro prostituzione interiore con abiti casti e virginali! Ma il momento della giustizia vera era giunto, forse mai esplicita, ma sicuramente pubblica! Tutte quelle prove che giravano scandalose su di lei erano la prova dello scandalo loro, non erano la sua perdenza con gli aguzzini, ma la sua vittoria su dei cretini. Tutto quel tam tam infame, che credevano cancellato, come fa ogni idiota che pensa che agire come leone in un branco, lo esima da essere a sua volta oggetto predatorio "nella catena alimentare", era invece ben archiviato a prova del loro operato da falliti. Nuotava Ariel, in quel mare di soddisfazione, come una sirena che non ha le gambe, ma è riuscita ad arrivare benissimo dove voleva arrivare."


"Dorina"

"Rimase sconvolta Dorina, quando capi' che dallo schermo televisivo le stavano puntando il dito contro, che la stavano spiando con cento occhi e deridendo a quattro ganasce, tra milioni di battimani scroscianti. Rimase sconvolta, ma non troppo, non tanto quanto l'atrocità ed assurdità della situazione lo richiedessero. Il limite subitaneo alla sua sofferenza veniva da una autombulanza che accorre sempre e subito se la telefoni e si chiama cervello, si chiama empatia, ammesso che si sia già abituati ad utilizzarli, ovviamente. Un potere così potente, con una mano sul bottone rosso atomico e con l'altra sulla leva della zecca d'oro aveva bisogno di violare e danneggiare pubblicamente una donna inerme per dimostrare la sua forza? Le puzzò subito di bruciato a Dorina. C'era altro sotto, ma non sapeva ancora cosa precisamente. Studiava Dorina, da subito. A lei interessava capire oltre che avere giustizia, due concetti che, in realtà, sono la stessa cosa. Svelo' i crimini subiti, ma mancava il movente, fino a che lo trovo' negli applausi di quel pubblico. I piani alti non hanno bisogno di dimostrare che sono alti, ma possono voler dimostrare che quelli bassi sono bassi ed è per questo che loro stanno bene dove sono. Per fare cio' bisognava dimostrare che il POPOLO DELEGA perchè PIGRO, al punto anche di accettare come "NORMALI" COMANDE CRIMINALI E TERRORISTICHE e perfino di ESEGUIRLE con l'alibi di VENDETTE E PSEUDOGIUSTIZIE presunte contro un concittadino, perfino donna, inerme ed in difficoltà. Il popolo si era comportato da leone nella vita di Dorina, mentre contestava la savana nella sua. Il popolo disdegnava il potere omissivo ad abusante verso di lui, ma lo adorava sbranante su di lei. Il popolo credeva che stavano dimostrando lei insieme a quei media con il dito inquisitore, invece, quando non li guardavano, stavano verificando loro con l'occhio indagatore. Ora capiva pienamente Dorina perchè le azioni contro di lei erano talmente gravi, diffuse e continuative: il potere doveva DIMOSTRARE tutta la VIGLIACCHERIA, VIOLENZA, ILLEGALITA' E CORRUZIONE del popolo, ovvero di tutto cio' di cui era STATO SEMPRE ACCUSATO lui. Che colpo di scena! Il potere non la odiava e non la schifava, ma aveva dimostrato quanto facessero schifo loro: un popolo che sostiene ex diffamatori, amici calunniatori, consanguinei manipolatori, per un piatto di lenticchie, per essere menzionati in un film, per strappare qualche consenso sui social, per rubare la benevolenza recitando un ruolo di vittime che non hanno mai avuto! Un popolo che sostiene la tortura e si scandalizza del G8! Un popolo che si applica in una "Diaz" quotidiana, dimostrando di appoggiare perfino un tipo di polizia abusante! Un popolo che si vanta di saper recitare, ma in realtà dimostra solo quanto sa bene simulare! Erano anni che Dorina aspettava il suo momento ed ora eccolo, ecco la migliore risposta ad ogni suo tormento, ecco il miglior premio per chi non si fa prendere in giro, per chi non si fa trasformare, per chi vince con il comunicare."


"Penelope"

"Questa Penelope non la tesseva la tela, ma gliela tessevano, come rete. Purtroppo tutti quei fili imbastiti erano destinati ad imbrigliare proprio i suoi pescatori ed erano molti, assai, perchè il loro mare era l'oceano. Hai voglia di puntare ancora il dito contro il festino politico di turno, accusando di reati sessuali! Loro, che si credevano pescatori ma erano stati pescati con le mani nel sacco di tela, quello che si erano tessuti da soli con la scusa di cacciar sirene! Un bel saccone come quello di Babbo Natale, grande grande, tanto da poter accogliere le cose di un mondo intero! Loro che stavano spiando illecitamente una donna inerme nel suo sacro letto da mesi, che la stavano facendo circolare in scatti rubati e manipolati in rete da anni, avvolti e stravolti da un ondata di umiliazioni sessuali, in un cyberstupro diffamatorio senza limiti di perversione, nel piu' totale sadismo di stare a guardarla soffrirne e nella piu' sordida menzogna di spacciare quelle immagini per messe da lei, quando tutti sapevano che non era vero, perchè la spiavano, proprio perchè la vedevano, sempre.
Altro che intercettazioni dei politici! Qui c'erano interi vagoni di telefonate, sms, chat e whathapp, tutti sottoscritti da zampate suine digitali o con i grugniti vocali originali, tutti fermi in galleria, ma pronti ed essere spediti a razzo verso il capolinea di un popolo, se e quando avessero voluto. Come osi tu, popolo pervertito, istigatore anche di minori alla partecipazione di tali oltraggiosi crimini sessuali, voler giudicare la vita sessuale di chi ti rappresenta? Seppur fosse uno squallido, ti rappresenterebbe perfino troppo bene! Come potrà dar piu' "del porco" un porco, un porco vero, un porco peggiore, quello assassino, quello torturatore? E' da un bel po' che la sirena era uscita dalla rete, perchè non era destinata a lei."


"Armida"

"Le vittime andromediane non erano bersagli di ingiustizia, ma strumenti che la giustizia la verificano. Il potere non era contro di loro, ma con loro, almeno nel senso che volevano la STESSA COSA: smascherare criminali e verificare la vera natura delle persone che le colpivano. Il grande paradosso, buono questa volta. "Il potere è con noi!" spesso e volentieri sbraitavano quei cani microcefali rognosi a croccantino. "No, il potere è con me!" ormai poteva pensare incessantemente Armida, un lusso che si puo' permettere solo chi possiede la verità assoluta. Un mandante non è MAI dalla parte del suo sicario, ma lo sceglie solo perchè è sicuro che puo' uccidere, che si farà corrompere per questo. Un mandante che poi pure lo smaschera, non era neanche quello. Piu' satana è abile, piu' emerge chi gli resiste, piu' emerge chi, invece, se lo abbraccia subito ed immediatamente offre il sangue per firmare il conveniente patto. Satana è la prova di quanto Dio vi è in una persona, di quanto di umano c'è in lei o non c'è. La "lista nera" erano loro, quella di coloro a cui è messa in una mano una pistola carica e nell'altra una mazzetta ed a cui viene chiesto di sparare a qualcuno con la scusa che ha fatto qualcosa di orrendo, che non è, garantendo una irresponsabilita', che poi non ci sarà. La peggior punizione è non ricevere punizioni, perchè quando lo fa tutto il popolo, questo accetta un mondo in cui criminali sono fuori e cosi' per loro sarà. Quando uccidiamo qualcuno, uccidiamo i nostri diritti dentro di lui, quanto tutti uccidono, si uccide un intero sistema legale. Non era il bersaglio del potere leonino, Armida, ma era il suo strumento "sapiens", il suo mezzo per far uscire allo scoperto le bestie, gli uomini lasciati liberi di vederla come una gazzella e che così l'avevano vista attraverso i loro occhi, occhi di animali. Delle belve il potere ne puo' fare cio' che vuole, perchè sono esseri che hanno deciso di esserlo, hanno deciso di non meritare piu' niente."


"Arianna"

"Il filo di arianna e di quelle come lei era bianco e non rosso. Loro erano animiche ed erano capaci di sentirlo un legame, ma era chiaro, come loro. Quello degli aguzzini invece era una catena ed era macchiata di rosso sangue, in una morsa che non stringe ma rimarrà eterna, finche' i loro corpi non andranno giù, a fondo con tutta quella ferraglia. Il potere non comunicava piu' esplicitamente con loro, li illudeva almeno quanto li derideva in una danza altalenante, che si compiaceva e divertiva molto ad eseguire. Ai piani alti non erano piu' chiari con i cittadini, almeno quanto non lo erano stati piu' loro con Arianna. Loro che avevano accettato di negare i propri illeciti e di simulare un dialogo con lei, mentre la prendevano in giro, perfino quando si dimostravano falsamente interessati ad aiutarla. "Fate finta di essere gentili con lei, di ascoltarla ma poi ridetele in faccia o puntatele il dito contro!" Questa fu la "proposta" e quella fu "la risposta", una risposta che avrebbe segnato il loro di destino e non quello di Arianna. "Negate perfino le verità, accusatela anche di falsita', perfino quelle immediate, palesemente false!" Queste furono le proposte e quelle le risposte. Risposte che avrebbero risposto.al perchè un potere si puo' permettere di non comunicare piu' con li suo popolo, negando e simulando. Nel modo in cui accetti di NON COMUNICARE CON IL PROSSIMO, NON TI SARA' COMUNICATO. Tutto cio' che avevano chiesto di fare contro Arianna, li avrebbe legittimati di farlo al popolo, un popolo che si reputava furbastro ma era solo un topastro da laboratorio. Arianna aveva un filo, ma era bianco, quello che unisce chi capisce e non quello che stritola chi fallisce."


 "Ludovica"

"Rideva Ludovica. Finalmente e piu' di prima, della sua vita di prima. Non credeva che avrebbe risorriso e tanto meno con una tale estensione labiale. Invece, fu miracolo. Invece, fu giustizia divina, quella che pende sulla testa come la spada di Damocle, ma sulle capocce di tutti. I poveri idioti pensavano di nascondere tutta la loro cacca dell'infame operato di anni sotto il tappeto. I patetici illusi credevano che tutte le tracce delle loro lorde azioni contro un inerme sarebbero state cancellate dalle grandi memorie tecnologiche. I grandi sfigati si illudevano che cio' che non è mediatico o sentenziato non sia di dominio pubblico. Quando tutti sanno, le azioni sono pubbliche. Quando tutti partecipano, la cacca sarebbe troppa per qualsiasi tappeto. Quando tutti violano o non violano leggi e diritti, quello è voto e rimarra' nei grandi archivi informatici e telematici ai piani alti, PER SEMPRE. Non si puo' descrivere appieno la sensazione di appagamento e soddisfazione di una vittima, quando esce fuori che erano i suoi sicari i veri bersagli dei loro mandanti! Non ci sono sufficienti parole per poter definire la gioia e l'orgoglio nel pensare che quei mandanti non hanno scelto lei per essere un sicario! Milioni di persone contro Ludovica ed invece erano contro se stesse! Milioni di giudicatori che sarebbero stati giudicati come avevano giudicato lei, senza piu' tutele, senza più legge, senza piu' verita'! Milioni di bocche ridenti ciniche e sadiche contro Ludovica, che avrebbero ingoiato bocconi molto amari e non come colui che è schiavo, ma come quello che ha rinunciato a non esserlo. Un popolo a novanta gradi che avrebbe ingurgitato silenzioso i propri stessi escrementi, come metaforicamente predetto, con la piu' grande maestria, nella Salò pasoliniana, che fece tanto scandalo ma ora ora faceva solo cronaca. Si, il popolo avrebbe avuto un vissuto intessuto delle sue scelte sbagliate, da ora in poi. Vincendo su Ludovica avevano perso, si erano persi. L'unica cosa che restava loro era recitare con gli altri e se stessi dei sorrisi vincenti che erano solo copioni tra i denti. L'unica cosa che restava ai giovani era il sogno di un futuro riscatto da tutta quella immondizia di cui avevano farcito il loro presente degli adulti indegni. Sorrideva Ludovica, pensando a quel giorno, tanto impensabile quanto probabile, perchè i miracoli avvengono, come era successo a lei, perchè la verità e la giustizia sono divine."


"Vittoria""

"Vox populi, vox dei!" La volontà popolare è SOVRANA. I governi stavano raccogliendo proprio quella, tutti insieme. Le persone LIBERE devono essere messe in condizione di SCEGLIERE TRA IL BENE ED IL MALE e quindi bisogna PROPORGLI ENTRAMBI. E cosi' fecero. Continuarono a predicare il bene, smascherando ogni trappola, UFFICIALMENTE, perchè il giusto se lo puo' permettere ed incominciaro a "tentare" al male in occulto con quelle esche, perchè quello è l'unico modo in cui si puo' permettere. Incomincio' così il GRANDE REFERENDUM, non fatto di VOTI a qualcuno che rappresenti, ma fatto di FATTI che rappresentano SE STESSI. Nessuna violenza e nessun inganno, solo buona educazione ed ottima tentazione, praticamente LA VITA, con i suoi chiari scuri, con l'ebrezza di poter scegliere le proprie sfumature dominanti nel libero arbitrio. LIBERI. Mettere alla prova non è OBBLIGARE, ma OBBLIGA A provare chi si è davvero, a RIVELARE la propria vera natura e non nel pensiero, ma nelle AZIONI, CONTINUATIVE e quindi, SICURAMENTE SCELTE. E si presero dei NUOVI POVERI CRISTI "MESSI IN CROCE", sparsi in ogni dove, per vedere se questa volta i probi cittadini avrebbero scelto L'INERME SOFFERENTE o IL BARABBA SORRIDENTE. La croce doveva essere con molti chiodi per vedere se erano conficcati tutti e da quanti. Un popolo che crocifigge il fratello accetta la crocefissione anche per sè, anche per chiunque a venire. E quanti piu' chiodi si conficcano e tanti piu' martellano quei chiodi, tanto piu' la volontà popolare è chiara ed inconfutabile: L'essere umano sia crocifisso! In politichese significa che se un intero popolo accetta che una persona venga violata, danneggiata, ingiuriata, minacciata, diffamata, istigata al suicidio, non soccorsa ed indotta a morte prematura, questo è IL FUTURO CHE IL CITTADINO SI SARA' SCELTO. Non piu' abusi del governo, ma privazioni e penalizzazioni giuste, NON PERCHE' MERITATE, ma perchè SCELTE, OGNI GIORNO 24/7, non perchè i REI SI PUNISCONO, ma perchè LA VOLONTA' POPOLARE E' SOVRANA. VOX POPULI, VOX DEI."


"Carmela"

"Non c'è uno strumento che crea criminali, ma solo criminali che usano lo strumento. Poi ci sono i criminali che sono anche imbecilli e su questi Carmela davvero non si riusciva piu' ad incazzare da tempo immemorabile. Si sforzava di soffrirne, con tutta la buona volontà, ma le risate le fuoriscivano dagli angolini delle labbra serrate in una mera e distaccata indignazione, con impetuosa naturalezza. Carmela si chiedeva dove ripone il cervello un essere umano che pubblica su un social un post dove fa capire che sta facendo interferenza illecita ed hackeraggio da remoto sul pc e sulla web cam di una donna che sta diffamando ed ingiuriando da mesi con un branco di microcefali macromaiali, assurgendosi a "controllers giustizieri". Carmela si chiedeva dove erano riusciti a sotterrare tutta la loro coscienza, quel gruppo di disumani e come si fossero annacquati i filtraggi dell'equilibrio mentale in quelle vacche schizofreniche ed in quei pervertiti sciroccati. Una cosa era certa, certa come tutti i loro reati: ERANO COMICI, ESILARANTI! Un gruppo di persone, che si infettano l'uno con l'altro di volgarità ed illecito, che non lo celano e che se ne vantano, ovvero che si AUTODENUNCIANO e NE SONO FIERI...orgogliosi di FARE SCHIFO con lo SCHIFOSO ALIBI di presunti errori altrui! Carmela si chiedeva dove era finita la cultura di tutti quei laureati che le mandavano ingiurie in chat e le chiedevano anche di autopubblicarsele. Ma quale ciuccione ignorante puo' chiedere ad una persona di autodiffamarsi? Ma questa gente come se l'era comprata la pergamena appesa ad un muro? Ma come si fa a NON RIDERE, nonostante la pochezza di tale schifezza umana? Perchè la dose di imbecillità supera quella rea, che non è neppure poca, perchè nessuno è piu' comico di un imbecille che si sente intelligente, di un criminale autoconfesso che si crede un vincente."

"Lucia"

"Ormai aveva capito Lucia che la sua vita era invasa da interferenze illecite nella vita privata e di hackeraggio sul suo portatile. Aveva capito Lucia che quegli occhi criminali e ladri erano di privati e che ogni suo dato "sensibile" era alla mercè di chiunque, un chiunque criminale se entrava nella sua vita in modo illegale. La sua rubrica, i suoi dati medici, le sue medicine ed ogni suo dato "sensibile" era in mano del "chiunque" e per farci "qualsiasi cosa". Ogni inezia della sua vita se la vedeva giudicata, deformata ed ingigantita, diffamata con pezzi tolti o pezzi messi, con la lente di ingrandimento uno a mille. Ogni dettaglio era messo in pasto alle bestie dementi sui social, che facevano sentenza contro di lei, basandosi su presunte prove accusatorie, che erano, in realtà, reati contro di lei. Un onda anomala di calunnie sull'uso delle sue medicine a scopo "criminale" e sui rapporti con ogni persona della sua vita "indegni", con un via libera a qualsiasi interpretazione malevola, senza responsabilità alcuna di poter fraintere e fantasticare, piu' o meno maliziosamente, più o meno malvagiamente! E cosa si fa se si pensa di avere i ladri in casa? Si cerca di proteggere ciò che è piu' prezioso, ovvero le cose piu' private , quelle che la legge tutela e non condanna, così come le cose "fraintedibili", come dei semplici cd-rom copiati, usati solo per studio, spesso neanche aperti e non comprati neanche da lei. Ma sui social era tutto un delirio di accuse allusive, di alibi di isterici a cervello resettato per sfogarsi ed incrementare un sentimento sociale basato sulla "cazzata", quella che sarebbe risultata la peggiore della loro vita, quella a neurone zero. Neanche Lucia fosse stata una produttrice e venditrice di cd "pezzottati" ! Neanche fosse stata additata da persone che in casa loro non ne avevano di supporti copiati! Ecco, erano li' delle VERITA', che perfino sotto gli occhi di tutti SI TRASFORMAVANO IN MENZOGNE, che non erano PROVE di reati fatti ma di REATI SUBITI, dove degli ominidi rinunciavano a quel percorso logico e saggio che è il rispetto della privacy, della procedura giudiziaria, che garantisce l'accertamento delle sue verità integrali, perchè la miglior menzogna si costruisce proprio privando di una sua parte essenziale la verità. Non ci si nasconde dall' autorità giudiziaria, ma da rei privati abusanti si e siccome l'avevano seguita perfino a casa di suo fratello, dove aveva messo in salvo quel materiale strumento di abusi contro la dea bendata, li smascherò. Prese alcuni cd e li incollò tra di loro o ne fece composizioni per aspettare le reazioni dei criminali in rete, che sentendosi giustizieri "omnipresenti" si sarebbero invece smascherati come perpetratori di interferenze illecite e diffamatori, perchè per legge, qualsiasi accusa pubblica non accertata da sentenza è diffamazione e se arriva anche alle orecchie di una autorità è calunnia. Volevano smascherarla ma lei li aveva smascherati di reati veri e piu' di tutto del peggiore, quello che viola e distrugge il proprio stesso sistema giudiziario."


"Sofia"

"Sempre la stessa cantilena arrivava alle orecchie di Sofia, quella che fa dondolare con la ninna nanna la propria coscienza per non prendersi le responsabilità delle proprie azioni. Sempre la stessa vile nenia:"Non posso parlare e devo farlo, è un ordine!". Sofia era anni che PARLAVA e si OPPONEVA. Sofia era il bersaglio, quello PIU' A RISCHIO DI CHIUNQUE e L'AVEVA LASCIATA PARLARE, PUBBLICAMENTE, PER ANNI...il POTERE. Sofia che era il target, quello a cui conveniva meno chi chiunque altro OPPORSI E DENUNCIARE, perchè è sotto il fuoco dell'artiglieria pesante. Un potere AUTORITARIO E MINACCIOSO metterebbe a tacere chiunque e subito. E poi UN ORDINE, di chi? L'autorità giudiziaria ufficiale si sgolava contro i crimini e non c'era Papa che non perdeva un omelia avverso la cattiveria, l'avidità e la vendetta! OBBEDIRE A CHI? Chi li OBBLIGAVA A VIOLARE TUTTO L'INVIOLABILE UMANO, a loro, ferventi frequentatori di Chiese ed incontenibli rivendicatori "giustizieri" di qualsivoglia inezia nei loro confronti, anche quella inesistente? Un popolo che si erge CATTOLICO E PROBO che ACCETTA "proposte indecenti" che non sono cristiane e morali e legali? La proposta NON E' UN OBBLIGO, ma ti OBBLIGA A PRENDERTI LA RESPONSABILITA' DELLE TUE AZIONI, a far uscire la TUA VERA NATURA. "Mors tua vita mea, se distruggo te io mi salvo!" continuava la cantilena del vigliacco furbastro. Ma dove si era SALVATO? Ma dove questi PSEUDO PROTETTORI LEONINI OCCULTI LI STAVANO TUTELANDO nel loto branco? L'economia continuava a stritolarli, la legge era sempre piu' alla deriva, la dignità nella privacy sempre piu' intaccata, la morale sempre piu' indecente, i legami sempre piu' solo apparenti e, piu' di tutto, I MEDIA LI SFOTTEVANO, LI SMASCHERAVANO nei ruoli perdenti di patetici pseudo "giustizieri" ridotti a criminali, di ignoranti che risorridono a comportamenti fascisti, che riallargano le braccia alla delazione e tendono la mano per arraffarsi la mazzetta del collaborazionismo punitivo. Ma quale PAURA, ma quale ORDINE, ma quale SALVARSI LA VITA? L'unica PAURA è quella che ti FOTTE LA VITA, quando ad una PROPOSTA CRIMINALE non dici di NO."


"Fortunata"

"Il nome spesso coincide con la natura della persona a cui appartiene, ma non nel caso di Fortunata. Lei la portava agli altri la fortuna, in qualsiasi vicissitudine la ponesse la vita. L'aveva portata prima, quando gli antichi demoni della delazione non si erano ancora scatenati ed il collaborazionismo crimininale era perfino impensabile da chiunque, con il suo animo gentile, i suoi modi avvolgenti, la sua positività mentale. L'aveva portata anche dopo, nel fiero pasto delle belve accanite sulla sua intera esistenza, come un biglietto della lotteria sul cui montepremio si scatenano tutti gli avvoltoi di amici e parenti, se non proprio tutta la cittadina natale. Chi si fa pubblicità e chi si fa l'attività, sul suo sangue, in cambio della sua diffamazione, della partecipazione alla sua distruzione disumana e criminale. Chi sfoga rivalsa sociale e chi sfoga frustrazione personale nelle calunnie artigliate, riducendo le visite dal suo psichiatra o rispamiando per un po' le sue solite vittime private. Una benefattrice Fortunata, prima e dopo, per sempre. Ma forse anche lei era fortunata e piu' di tutti, lei che non si è mai seduta alla mensa a sbafo della delazione e non si è mai piegata alla immonda collaborazione. Lei, che dove passava cresceva solo piu' erba di prima, lei che non era una barbara come loro, loro che dovunque passassero non riscresceva piu' nulla, per nessuno."


"Katia"

"I figli non sono di chi li mette al mondo, ma di chi li ama. Katia li amava e lo dimostrava. I genitori perpetratori dimostravano che non li amavano, pur avendole messe al mondo le creature loro. Un genitore non ama un figlio quando GLI MENTE. Far credere ad una bambinetta, che trattare un concittadino o un vicino come un cane al guinzaglio, significa far credere al giovane virgulto che un essere umano è alla stregua di un cane, che si puo' far soffrire con l'alibi di qualsivoglia presunto errore e che il tornaconto è un premio. Ma piu' di tutto si fa credere al fanciullino che non è un cane trattando un altro da cane, perchè è lui che tiene legato un altro come suo padrone, mentre è proprio il piu' cane e servo di tutti! Chi ama i figli NON FA CAMMINARE LA PROPRIA PROLE su un filo su uno strapiombo, mentre lo illude che quello è l'unico percorso sicuro! Illudere i giovani che quello che sono istigati a fare li salverà ed arricchira', mentre li affossa lentamente ed impercettibilmente in un futuro tombale animico, cerebrale e sociale, è come strangolare un figlio mentre lo si abbraccia. Ma Katia non ci stava. Katia era MADRE, anche se non aveva figli. Katia non si sarebbe fatta usare in quell' ignobile tranello teso ai pargoli! Katia guardava quella bambolina, tutta vanesia e strafottente, passarle davanti con il cane al guinzaglio per farla sentire come una animale al laccio, con la corruzione animica di una vecchia, con il cervello di un microbo e l'incoscienza della sua tenera età. Povero tesoro! Che tenerezza e che sconcerto! L'unico animale al laccio era lei! Un laccio invisibile, molto allungabile, molto largo ma che è il peggiore, quello che non si sa di avere, quello che non si può mai immaginare di avere, perchè lo mette un genitore.
Era quella piccola la vera vittima, lei che aveva ancora tutta la vita davanti, una vita che avrebbe vissuto da fallita senza neanche accorgersene ed anche se se ne fosse accorta, l'avrebbero indotta ad incolpare se stessa. Era molto in voga in quel mondo adulto dare ogni responsabilita' ai giovani per azioni che loro stessi li avevano indotti a fare. Pessimi adulti e pessimi genitori, i peggiori. Ma Katia era MADRE, NON LI ODIO', NE' SUBI', ma fece loro CAPIRE, disse loro LA VERITA', una verità che, seppur portata nell'inconscio, li avrebbe aiutati quando sarebbe stato necessario, quando gli avrebbero messo davanti un conto da pagare che non era il loro, quello che si dà ai cani "quando non servono piu'" o sono "troppi" ed è meglio sopprimerli. Katia era madre, perchè mai e dico mai, un giovane bocciolo nei futuri prati in fiore avrebbe potuto dire: "era come loro". Katia era madre, la piu' mamma di tutte, perchè i figli sono di chi li ama."



"Mariarosa"

" "Ma tu dove eri ?" era l'unica cosa che le veniva da chiedere a quella madre affranta e distrutta dal dolore, una sofferenza moltiplicata per un milione, un milione di telespettori, quelli che la seguivano incollati allo schermo bagnato di lacrime, quello in cui era racchiusa, come una sardina nella scatoletta. Le avevano stuprato la figlia, che si era suicidata ed i loro stupratori erano già fuori di galera e rilasciavano interviste alla radio come star ed informazioni sui loro progetti futuri lavorativi come vip. Povera figlia! Ma la madre dove era quando tenevano Mariarosa sequestrata in casa sua, violata ed esposta nel suo sacro letto al pubblico, ridotta a dormire in tuta ed oscurarsi la camera? Dove era quella madre quando stupravano cyberneticamente la figlia di un altra e lei stessa probabilmente girava le sue immagini intime rubate e dissacrate sui social, forse passiva o perfino divertita e compiaciuta, tirando un sospiro di sollievo perchè non era la figlia sua, quella gazzella in pasto a leoni impuniti ogni giorno, fino alla esalazione del suo ultimo respiro? Ma cosa credeva quella madre che i leoni hanno amici, che la ragazza sua l'avrebbero risparmiata perchè loro simpatizzante? Satana fa i patti, ma non li mantiene perchè è satana. Satana seduce per poi godere nel rinfacciare che ci si è fatti sedurre. Sua figlia l'ha data lei in pasto ai suoi assassini nel momento che ci ha fatto amicizia con un leone, che lo ha appoggiato nei suo lucullianio pasto sulle altrui membra di donna uscendone indenne, trionfante ed acclamato. La signora nella scatola metallica gridava "Orrore!", chiedeva "Giustizia!". Quella mamma esigeva la CERTEZZA DELLA PENA. Ma quella MADRE NON PUO' CHIEDERE PIU' NIENTE A NESSUNO, tranne che chiedere a se stessa: "IO DOVE ERO"?"



"Angelica"

"Il terreno che fu per lei minato ora era coltivato a rose, rose bianche. Dove prima le mancava il respiro ora l'aria era inebriata dalla loro odorosa essenza, quella della verità suprema. Era un campo di battaglia scendere per strada, ricolmo di nemici pronti a spararle da ogni anfratto. Ora era un podio, della sua umile vittoria personale, quel trionfo ottenuto senza vincere su altri. Camminava a testa alta e rasserenata tra quei pupazzi che le passavano accanto con aria indifferente, pur coscienti di aver di fronte una vittima dei loro orrori occulti o con aria trionfante, da buoni cittadini obbedienti. Erano li', sereni e morenti, compiti e dissociati. Angelica sentiva qua e là parlottii del probo cittadino votante sulla scelta di un partito o dell'altro a cui affidarsi per aver tutelati i loro diritti alle urne democratiche. Pazzi. Angelica camminava in mezzo ad un manicomio a cielo aperto. Un popolo di sfegatati neonazisti che proprio di fianco allo loro vittima di neo olocausto parlano di REPUBBLICA E TUTELA DEI DIRITTI DEL CITTADINO? PAZZI. Solo dei pazzi possono non capire che le loro nefande azioni perpetrate per anni non avevano fatto altro che legittimare il governo a potergli fare qualsiasi cosa lesiva od omissiva, che nello stesso "modo" in cui hanno giudicato sarebbero stato giudicati. Solo dei dissociati mentali possono essere sereni e sorridenti nella loro disfatta totale, lenta ed inesauribile, una sconfitta che si sono scelti. Solo degli inconscienti non hanno capito che tutta la mole di messaggi, telefonate e colloqui fatti con chi li ha assoldati mercenari prezzolati e toruratori sfegatati ed intercorsi tra di loro nell'operato criminale travestito di giustizia, sarebbe rimasta in immensi archivi delle loro fedine penali "a nero", quale prova inconfutabile della loro INDEGNITA' DI CITTADINI, INDEGNITA' DI VOTARE, INDEGNITA' DI AVERE LA TUTELA DI UNO STATO DI DIRITTO in futuro. Ma se gli uomini di oggi sono pazzi o perfino paraculi, nel senso che pur capendo le reali conseguenze future hanno continuato per avidità ed interesse personale attuale, gli uomini di domani sapranno a chi dare la responsabilità del loro futuro disumanizzato ed avariato. Gli uomini di domani sono i loro figli di oggi ed i figli dei loro figli di oggi. Era un campo di battaglia contro di lei ed ora era solo una fucina di idioti suicidi a cui Angelica poteva fare solo da crocerossina."


"Caterina"

"Con la solita durezza ed ipocrisia che ormai la divorava da anni, lei disse superba a Caterina: "Fattela una preghiera!". Caterina se l'era già fatta una preghiera e ci era andata proprio in pellegrinaggio per onorarla e non perchè qualcuno glielo aveva chiesto. Eppure, quando fu sotto la statua del caro Santo, dal cuore le sgorgo' questa frase "Io non devo pregare per me, ma per loro!". Loro erano i suoi aguzzini. Caterina non sapeva ancora fino che punto lo erano, un punto estremo, talmente operoso, invasivo, occulto e diabolico, che è difficile trovare quello di ritorno. Eppure quel "non so che" chiamato fede vide con il cuore cio' che la mente doveva ancora scoprire: "chi è piu' arido, instupidito e fallimentare di un torturatore, specie quando è solo un galoppino senza cervello di qualsivoglia potere?". Ma cosa doveva pregare per se stessa Caterina, che era già piena di Cristo, sveglia nella mente almeno quanto nella consapevolezza sociale? Loro le facevano capire sempre "vediamo tutto di te!" assurgendosi a Dio. Ma Dio, quello vero, l'unico legittimato a farlo, guardava loro addolorato ed adirato, almeno quanto i loro padroni compiaciuti e soddisfatti, che non aspettavano altro di vederli fallire con le proprie mani illordate di tortura verso un fratello, verso Caterina. Si, aveva avuto ragione Caterina: ogni preghiera per loro e solo per loro che si riempiono la bocca di religione, ma hanno svuotato il cuore di Cristo e la mente della luce Divina della Verita', del bagliore di Dio".


"Benedetta"

"Si stropicciavano arcigni la mani o alzavano gli occhi al cielo, quegli idioti benpensanti, dinanzi a quella privazione del diritto di difesa, fatto di avvocati che non aiutano e di denuncie non accettate. Il benpensante è colui che crede di pensare bene, ma in realtà è un idiota che non ragiona neanche. Il benpensante crede che se non si è tutelati è perchè si è stati troppo cattivi o perchè il potere lo è troppo, invece l'unica cattiveria è la sua, quella che la sua idiozia la fa percepire come pensare bene. L'idiozia è la strada maestra della cattiveria. Forse usando meglio i neuroni della corteccia, specie quelli a specchio dell'empatia umana, quegli idioti avrebbero capito che quelle azioni illegali e disumane erano messe in atto verso Benedetta solo per vedere se chiunque era "nella sua vita", reale o cybernetica, le avrebbe accettate, se avrebbe sostenuto il NON DIRITTO ALLA DIFESA ed alla VERITA' GIUDIZIARIA per un cittadino. Come si affermava in "The circle", una pellicola con quei super attoroni da loro tanto osannati, i CIRCUITI SOCIAL e TELEMATICI diventano FONTE DI VOLONTA' POPOLARE e quindi COSTITUENTI "VOTAZIONI" NAZIONALI ED INTERNAZIONALI su qualsiasi aspetto della loro vita sociale e politica. L'idiozia è la strada maestra dell' autodistruzione."



"Fortunata"

"Leoni? No.Coglioni. Fortunata una gazzella? No. Strumento della votazione di coglioni che scelgono di fare i leoni. Il potere leone? No.Organizzatori della votazione di coglioni che non si accorgono di star votando perchè troppo assorbiti da isterie vanesie e predatorie da leoni. Un popolo che sceglie la savana per assicurarsi una tutela della propria vita ed un futuro sereno puo' definirsi solo un coglione. Fortunata era un essere umano che la savana non l'ha mai scelta o subita e della cui sorte non sarà mai responsabile: il suo "comportamento" ha sempre "votato" democrazia e cristianità ! Nessuno e dico nessuno, nelle future generazioni potrà dire di lei: "Ha contribuito alle nostre distruzioni"."



"Maia"

"Erano divertenti da scompiscio, ormai, per Maia, quegli zombi ambulanti con i loro sguardi torbidi e vitrei che si ergevano inquisitori su di lei, con quelle movenze sicure ed altere di controllori e di geniali decifratori delle sue onde cerebrali, con le loro bocche sparlanti, trasbordanti di eresie da crociati brancaleoniani. Ne incrociava sempre tanti, tenuti sempre super attivi per tener sempre super carico di magnetismo animale quel canale oscuro, creatore ed attizzatore continuo di menti rettiliane decerebrate e disumane. Rideva Maia, sotto i baffi appena depilati. RIdeva di cuore e di panza buongustaia, di quei controllori che erano controllati, di quegli inquisitori che erano inquisiti, di quegli sproloquianti nei cui cervelli non vi era nulla da decifrare. Schizzati per tenere sempre schizzati degli schizzati, talmente schzzati da rinunciare perfino all' istinto di sopravvivenza, quello di un cervello proprio. Rideva Maia di quegli esseri "che se la cantavano e se la suonavano da soli" una musica stonata, che le loro orecchie occluse non potevano sentire."


"Charlotte"

"Aveva la vista lunga Charlotte, ma non quella della civetta, quella dell'aquila che, seppur ben mimitizzati sui rami tra fioriture pennute, i propri gufi malefici li sgama da una visuale piu' elevata. Lei aveva il dono della visione d'insieme, una qualità che puo' avere solo chi vola alto e non chi striscia viscido. A volte la verità vola perfino da sola, senza che il suo protagonista debba neanche aprire le ali per spiegarla, senza spiegarsi in volo. Tutto ad un tratto era diventata brutta e cattiva Charlotte, a dire di chi la conosceva. Si era trasformata in quel perfetto bersaglio idoneo a liberare con un perfetto alibi le bestie dentro, dentro persone frustrate o fallite, corrotte ed avide. Ognuno aveva messo il suo carico diffamante e calunniatorio, vestendo gli abiti sobri della povera vittima o quello troppo variopinto di testimone di malefatte di tutti i colori. Eppure questo teatrino di burattini di cartapesta, si ritrovo' sbiadibto ed affogato in una pioggia di verità che portava la loro stessa firma, quella olografa, quella ineccepibile. Così è la realtà, rimane appiccicata sempre in qualche angolo dimenticato, fortunatamente. Era una romantica Charlotte e conservava tutto contenesse l'anima di chi la circondava ed ora erano là, tutti quei bigliettini d'auguri, testimoni inconsapevoli di anni ed anni di stima e gratitudine verso di lei, lei la cara e vera amica, la premurosa ed avvolgente ospite, quella che meritava il meglio dalla vita. Ora erano là quelle prove che smentivano con candore ed innocenza innata quelle menzogne oltraggiose di caini. Ecco, le confessioni senza interrogatorio, il loro stesso processo, la loro stessa condanna, la loro vergogna. A volte, la verità ha ali proprie, innate e per chi striscia o si mette in aguato sui rami non rimane speranza."


"Greta"

"Cosa ti stanno facendo e che fine ti faranno fare!" le disse l'ominide.
"Cosa mi state facendo e che fine mi farete fare! Ma, piu' di tutto, cosa state accettando di fare e che fine farete!" rispose Greta.
Non è l'homo homini lupus, ma l'hominidae, fino alla "soluzione finale" dell'hominidae hominidis lupus."


"Vanessa"

"Principi azzurri o non principi azzurri? Principesse o non principesse, ci sarebbe da aggiungere. Quando la principessa diventa una strega verde non importa se il principe è nero. La principessa è verde marcio quando sostiene il principe nero fumo nelle sue malefatte di coppia per ex favole divenute triller. Vanessa, tranquilla ed educata, come sempre, entro' nel centro commerciale per sbrigare le cose sue. Ma le cose sue interessavano molto a chi "le cose proprie" erano poco interessanti, o forse degradanti. Una sua perpetratrice, come la vide, d'istinto alzo' la voce per farle sentire: "Quanto mi sono simpatici Claudio e Francesco del Grande Fratello!" In realtà, erano i nomi dei suoi due ex che l'avevano diffamata e cyberbullata, in prima linea, nel "grande fratello" occulto su di lei e quella donna voleva che Vanessa sapesse che li appoggiava in pubblico, che appoggiava apertamente due dei suoi assassini, come se lo meritasse. Vanessa, che non era una principessa verde e neanche rosa, ma sicuramente una donna con materia grigia, replico ridendo: "Ha ragione! Glieli auguro per le sue figlie!" La donna impallidi' con una smorfia di disgusto, come per dire "Mai!". Vanessa la guardo' interrogativa almeno quanto ironica. La signora schifava quei due esseri se mostrava terrore di averli come generi ed allora perchè li appoggiava contro la loro preda? Purtroppo, non tutte le donne succubi di uomini scadenti e violenti se la prendono con il genere che le ha distrutte e frustrate. Spesso e volentieri, per la loro debolezza e pochezza, preferiscono sfogarsi su un altra donna appoggiando il suo aguzzino, dando a se stesse un ennessimo colpo autodistruttivo, quello inferto al proprio stesso genere. Alla fine, in quei pochi minuti che la dovevano distruggere, si erano smascherati una fallita cafona e due sfigati schifati. Alla fine, Vanessa, senza spada ferire, vinse nel presente, nel passato e nel futuro".



"Federica"

"Patetiche sagome lugubri burattine, illuminate solo da barlumi di sorrisi pagliacci, smorfie labiali da spettacolo circense per circoscritte platee, divertite e compiaciute, di alto loco, che se la godono a tirarne i fili invisibili, dentiere di legno comprese. Questo era lo spettacolo che circondava Federica, quello che aveva sostituito la vita vera, la spontaneità di un popolo, difettoso ma autentico, quello fatto di bello e fatto di brutto. Godevano molto i suoi torturatori nel dirle "Non dovevi finire così, isolata e senza uscire!", aggiungendo all' ignobiltà delle loro innumerevoli azioni schifose, che la tenevano impietosamente sequestrata da anni in uno psico-snuff interattivo, quel liquame viscido della simulazione della loro falsa preoccupazione per lei. "Ma finire come?" rispondeva con sorriso autentico e senza copione Federica, aggiungendo "Neanche se venissero a prendermi con una fanfara ed il tappeto rosso potrei più neanche desiderare di avere rapporti con gente del genere, che piu' gente non è !". Ma quale minimo desiderio affettivo, perfino primario, poteva emergere in Federica verso entità che hanno rinunciato alla propria dignità umana con tale idiota leggerezza ed alla vetta cerebrale "sapiens", conquistata in secoli di rinuncie ataviche, irrorati da litri di sangue versato dai loro stessi padri! Ma quale curiosità di conoscenza puo' nascere verso persone tanto poco misteriose sulla loro pochezza e mediocrità! Ma quale stima ed affidabilità minima puo' fiorire su tali campi sterminati di tradimento, aridi fino alla siccità della calunnia! Ma quale amore puo' dirompere per dei morti spirituali, per degli esseri che sono ridotti ad un mero riflesso di scelte altrui in un corpo ormai senza nome, a meno che non si sia un necrofilo! Ma quale desiderio puo' sgorgare verso l' altro sesso divenuto solo un guardone, un dissacratore, un misogino ed un pappone! Federica non si stava perdendo nulla, perchè il nulla era intorno a lei: gente che era stata scelta da gente, che lei stessa schifava, perchè le faceva schifo, per poter indurre gli altri a divenire schifosi ed a schifarsi tutti tra di loro. Nello schifo nessuna gaudenza, per Federica nessuna perdenza."




"Benedetta"

" Pensavano di farla sentire all'inferno, invece lei si sentiva su una verdeggiante montagna, nel paese di Heidi, quello dove le caprette ti fanno "ciao!", la ridente cima della bimba con le guanciotte rosse, quella con le vacche al pascolo. In effetti, quel branco di donne che l'avevavo accerchiata, era proprio un agglomerato di femmine posizionate alla "pecorina" dal loro pastore seduttore e con una privazione animica, tipica delle bestie, che possono solo contare sulla sensazione della complicità e protezione numerica di altri decerebrati per sentirsi vive. Benedetta era davvero un radar, che, al passaggio di chiunque, ne svela la reale natura, perchè la gente con lei si sentiva motivata e libera di farla uscire fuori, di farla divenire azione, non avendo conseguenze di alcun tipo. Una della mandria disse "Avevo comprato due costumi anni fa', ma anche quest'anno non andro' da nessuna parte in vacanza!". A parlare era una donna bassa, grassoccia, malvestita ed unta, con lo sguardo arido e maligno, tipico della frustrata invisibile al mondo fino a quell'istante. Quella patetica figura femminile slavata voleva farla sentire prigioniera e torturata, ma non ci riusci', perchè Benedetta non era come lei, una fallita. Infatti nella sua mente si mise a ridere pensando che le vacche al pascolo anche in spiaggia rimangono sempre vacche al pascolo, cambia solo il tipo terreno sotto le zampe. Per quei comici pensieri, le venne spontaneo girarsi sorridente verso di loro, per poi allontanarsi sentendo i loro campanacci sempre piu' distanti nel loro rumoroso indice della presenza di bestiame."




"Greta"

"Aveva proprio ragione il padre della criminologia Sighele, quando affermava che per "guastare" una folla non basta una "massa", ma ci devono essere dentro degli elementi "pericolosi" che la infettano. Quella mattina Greta ne incontro' proprio uno e le sembro' che quel saggio professore ottocentesco stesse accanto a lei a gustarsi la scenetta di quel folle, chiaramente "da manicomio" ed a cui era stata data piena liberta' di sfogare la sua pazzia al suo passaggio. L'accaduto verificava tutte le teorie sociologiche partorite un secolo prima dall'antropologo e lui se ne compiaceva sotto il baffone con le punte all'insu', sorridendo alla sua allieva ed amica Greta, seppur in una presenza rarefatta. Erano là, la vittima e le verità del suo criminologo a guardare un delitto dal di fuori, privando, così, il criminale di tutto il suo potere. La pedina fuori di testa urlava "Viva, viva la mia citta!" a squarciagola, con le orbite oculari roteanti e le gambe trabballanti, facendo sobbalzare tutti i passanti. Il significato di quel messaggio era che lui amava la sua città a differenza di Greta, che ne denunciava le verità. Da quando AMARE significa ACCETTARE e FAVORIRE LA DEGENERAZIONE di CIO' CHE AMI? Da quando AMARE significa ACCETTARE che gli ERRORI si accumulino in una devastante AUTODISTRUZIONE da parte di coloro che ti appartengono ed a cui appartieni socialmente? Solo dei "fuori di testa", privi di capacità logiche e di senso della realtà possono credere che FARE SCHIFO e SBAGLIARE TUTTI INSIEME sia una vittoria in un qualsiasi modo! Chi ama la sua citta' LE DICE OGNI VERITA', tutto il resto è PAZZIA, esattamente come quello svitato che le avevano messo alle costole per infettare tutti i presenti alla sua azione degenerata, vestita di una qualche giustizia. Greta amava la sua città più di chiunque. Greta era il vero orgoglio del suo paese, quello che ha la conferma dai padri della giustizia, dai veri conoscitori dell'animo e della mente umana, da amici come Sighele."


"Brianna"

"Si faceva un bel parlare di tutela di copyrigth, con una esasperazione tale da bandire perfino innocenti demo personali su semplici bozzetti, così come si fa con una pagliuzza nell'occhio di un amatoriale aspirante, quando, invece, c'è una bella trave negli occhi di parecchi, occhi professionisti, che brillavano sadici e si arricchivano avidi dietro un nobile obiettivo, usato, invece, come canna di fucile per uccidere, molte volte ed in molti modi, una donna sequestrata, nuda ed indifesa. Senza minima decenza e nella sfacciata violazione di ogni minima correttezza, anche professionale, la fotografa del suo piccolo paese, una mattina si fece trovare al suo passaggio, armata di macchina da ripresa con teleobiettivo a "cannone" puntato nella sua direzione, in una scenetta apparentemente spontanea di chiacchiera con due papponi suoi compagni di merenda e complici. La volevano far sentire "allusivamente" spiata, anche intimamente, dissacrata e derisa. La volevano torturare e volevano leggere la sofferenza, la paura e l'umiliazione nei suoi occhi, per poterla condividere con chiunque seguisse il canale snuff su di lei. Un coacervo orgiastico di degenerati, corrotti e criminali che si infettano ed eccitano l'uno con le gesta ignobili dell'altro, trasmettendosi il virus della bestialità in quella reciproca penetrazione di oscenità torturatorie. I traditori della donna, del cittadino, della propria professione, i traditori della bellezza dello sguardo fotografico dietro un obiettivo".

"Vivian"

"La tortura con i guanti bianchi, avrà anche la mano di velluto, ma i segni li lascia lo stesso, almeno quanto gli sguardi di terrore e dolore che si lascia dietro al suo passaggio, in un fruscio di tessuto impalpabile. Anche il guanto, alla fine, si sporca di sangue, perchè quello è il suo destino. I guanti li portano gli artigli di satana, che cerca sempre alibi ed illusionismi per la sua strisciata indelebile camuffata nello schiaffo di sfida per l'onore leso. Giustificazioni damascate e pretenziose per incantare e sedurre gli atavici istinti, stanandoli in un delirio eroico giustiziero dal loro inconscio neuronale inoffensivo. Quando si assaporano dal vivo, le emozioni primordiali aquistano un gusto ancestrale, che diviene insaziabile, inducendo alla loro dipendenza sempre piu' crescente, sempre più insoddisfacente. Piaceri che sono la loro stessa condanna. Piaceri che, prima o poi, diffondendosi sempre più, qualcun altro si prenderà su chi li provati. Vivian li conosceva bene quei coprimano setosi, che avevano l'effetto di un gancio di guantone da box pur rimanendo con un aspetto delicato ed innocente. Come godevano i suoi guardoni nel dirle ogni piu' minimo dettaglio, violato, rubato e distorto, della sua vita privata, del suo pensiero piu' intimo, del suo intimo privato. Gli piaceva troppo assaporare il dolore, il disagio ed il terrore che sanguinava dal suo sguardo e se ne leccavano i baffi. Lei la vedeva quella energia malsana trangugiata dalle sue spoglie, risucchiata dalla sua, con zanne aguzze di vampiri, invisibili agli occhi dei loro simili. La sua vita era ormai un addestramento di bestie, che regredivano su di lei, sul suo corpo dissacrato, nel suo cervello violato. Indietro, sempre piu indietro, in una perdenza dal sapore vincente, quel piacere che il maligno usa per non far sentire il vero gusto della pietanza avvelenata. Ma Vivian non ci stava e decise di ragionare dove volevano farla impazzire, decise di ridere dove volevano farla piangere, decise di aiutare i suoi carnefici, invece di odiarli. Vivian decise di sfilare quel guanto e mostrare l'artiglio. Vivian decise di aprire altra scuola nella sua vita, quella che non deve addestrare nessuno, ma che insegna qualcosa di buono a chiunque."



"Flora"

"Nessuna donna è una mucca, neanche se cicciotta e prosperosa. Neanche se ha un forte istinto "materno". Nessuna donna è un animale, specie se questo è un tipico animale da "macello", destinato ad essere "fatto a pezzi" e cannibbalizzato. In compenso, una donna puo' essere una vacca, ovvero una bestia "disponibile" ad una collaborazione prona con il maschio assassino, se è una criminale pervertita che tortura, in un qualsivoglia modo. Flora era circondata da questi esseri tetri e vampireschi di genere femminile, che giravano continuamente le sue immagini intime spiate e "messe in circolo" su internet, che la dissacravano e ridicolizzavano, divenendo assidue spettatrici e divulgatrici di "snuff" del profondo web. Le sue torturatrici sessuali telematiche, che meno di zozzone maialone non possono essere definite, godevano molto, da buone scrofe da "pastura", a vederla cyberstuprata, a vederla soffrire mentre riuscivano a farglielo capire con tutti i modi "allusivi" possibili tra "muuu!"" e muua!". Una mucca non gode della tortura altrui, ma la vacca si. La vacca è sfondata.La vacca è una bruciata nelle interiora cerebrali ed animiche, è una fallita frustrata in esplosione, che aspetta solo che qualcuno le accenda la miccia. Una mucca non è pazza, neanche se la sua carne è malata. La vacca si. La vacca è una psicopatica anche se è sana. Godevano quelle ombre uterine, quei meri membri sessuali per procreare, con tutto il resto in ombra, godevano nel vederla soffire, nel riuscire a partecipare nel farla soffrire. Godevano come suine, che amano sguazzare nel fango, anche se è intriso di sangue. Nessuna donna è una mucca, ma quando non si è piu' una donna che rispetta il suo stesso genere, si è solo una vacca, una vacca prona del maschio femminicida."



"Eleanor"

"Il linguaggio degli zotici non parla. Lo zotico è una bestia travestita da essere umano, con le sembianze apparentemente civili, ma che si tradiscono, quando si tratta di avere un confronto con un "homo sapiens". Uno zulù reagisce come un animale, senza uso cerebrale e senso sociale e più spesso ancora, agisce simulando motivi inesistenti, che inventa per poter liberare quella sua natura troglodita ed inetta, per meschini tornaconti predatori. Eleanor stava per entrare nel portone di casa sua, quando una enorme secchiata d'acqua le scroscio' addosso, colpendo anche dei passanti. Intravide le manine delle due bambine, colpevoli di tale gesto, reggere il secchio in un sottofondo infantile ridacchioso. Questa era l'educazione che davano i genitori a quelle povere figlie, succubi di continue istigazioni a delinquere e circonvenzioni di minori, nella loro falsa motivazione giustiziera con quegli sventurati pargoli. Quell'atto sarebbe dovuto essere la "punizione" a quattro goccie d'acqua che gli "pseudogiustizieri" erano riusciti a far cadere per mano di Eleanor sui propri panni stesi al piano di sotto della villetta bifamiliare, in cui target e perps vivevano. Gli astuti predatori non levavano mai la biancheria messa ad asciugare sotto il balcone della malcapitata, alternandola continuamente con altro vestiario lavato, così che lei non potesse mai bagnare le piante senza che capitasse uno sgocciolio sul loro stenditoio. Bestie immonde, simulatrici, scaltre e senza scupoli, che osavano ergersi ad erogatori di una qualsivoglia giustizia! Un improponibile e fallimentare esempio per qualsiasi cittadino, che potesse avere una qualche sostanza ancora umana e civilizzata. Ma i giochi sono fatti per i giocatori ed il loro brillio era solo creato per accecare i popoli, per farli fallire emulando modelli apparentemente vincenti. Ognuno è scelto per cio' che sa fare meglio e loro "fare schifo" lo facevano benissimo."



"Lucia"

"Ne aveva messo di tempo per capire, Lucia. Ci vuole molto a comprendere una velata accusa di qualcosa che non si ha davvero commesso . Non aveva mai rubato ad una amica il suo uomo. Mai. Neanche quando era quello di una sconosciuta, nelle occasioni in cui figure maschili le si erano proposte come falsamente separate dalle mogli od in procinto di farlo. Neanche in quelle occasioni, così facilmente annebbiabili nella coscienza, era mai riuscita ad andare oltre, in ogni senso. Lucia aveva un gran rispetto della donna, che si rivelava da quegli ultimi eventi orrendi davvero immeritato. Quella sua amica di un tempo l'aveva diffamata di averle rubato il ragazzo, spargendo la menzogna a chiunque la conoscesce e non. Infame ed infamante lingua di vipera, una serpe dalla pelle mimitizzante, che era stata sempre una eccentrica ed insicura nel campo sentimentale. Ci fu un occasione in cui un corteggiatore che lei aveva rifiutato, si era interessato a lei, questo era quanto. Ma quale narcisista e possessiva femmina ritiene "suoi" anche gli uomini con i quali non è voluta stare. Queste donne psicopatiche ed arriviste si rivelano dalle loro azioni, fortunatamente, specie quando vantaggi di vittimismo e visibilità in giochi neri possono sublimare un vissuto insodisfacente e fallimentare. Le false verità sono l'arma assassina di chi si veste indegnamente con il vessillo della giustizia."



"Bamma"

"Non lo avrebbe mai pensato, Bamma, di diventare uno strumento governativo, uno strumento "giustiziero" dei "giustizieri"! Che onore e che orgoglio nazionale! Il suo corpo digitalizzato pezzo pezzo, per trovare anche la più minuscola digitale impronta di zampetta sorcina o zampata scrofina, che lo aveva dissacrato illegalmente in un "copia ed incolla" telematico di "outing" criminale inconsapevole. Lei, Bamma, non era la vergogna di un popolo, ma lo strumento per svergognarlo, per smascherarlo nelle sue bassezze viscerali salitegli nella parte alta del cervello, contaminandolo. Quanto era grande l'archivio, nelle segrete dei piani alti, sui suoi torturatori assassini ex probi cittadini? Grande, grande assai. Grande come lei. Lei che aveva saputo aspettare di capire, senza cambiare. Un referundum su un corpo di donna. Un plebiscito popolare che si è soffermato in ogni curva femminile per esprimere un dissenso ad ogni senso logico ed etico, per dare il consenso alla propria autodistruzione, perchè ogni millimetro di una pelle è quello di chiunque in qualsiasi parte del mondo. Bamma non aveva bisogno di vendetta o di giustizia: era lei la giustizia degli altri, era la degenerazione ed il fallimento degli altri la vendetta stessa."



"Matilde"

Sangue ed arena. Titolo di mitico film holliwoodiano o forse di piu', cruda verità storica. Spettatori e giocatori, senza scrupoli, senza esclusioni di colpi ed all'ultimo sangue in arene che prendono la fisionomia dei luoghi di tutti i giorni, quelli dove il sangue è bandito per definizione. Invece no. Invece si macchiano di rosso, con disinvoltura. Per Matilde il sangue scorre solo nelle vene, dove ha un senso umano, dove la vita ha un senso. Quel giorno, in uno di questi luoghi, un tempo sacri, quelli pubblici, dove la folla in delirio di istinto atavico ormai non mancava mai, accadde lo strano caso di una persona che le diede ragione sui suoi ragionamenti e di tre azzittiti dalle sue proferite verità inconfutabili. Una situazione un tempo normale e sana, come il fiume che scorre verso il mare e non viceversa. Invece, li' c'era una arena dove il gladiatore non deve mai vincere contro i leoni ed i felini si smascherarono. Matilde finalmente ne vide una, tutta insieme: la famiglia pavloniana skinner dei topi a formaggio o cani a croccantino! Era lì, in tutta la sua orrenda normalità, in tutta la sua spavalderia ignorante e criminale.Un agglomerato fallimentare che si reputava "famiglia", ma che serviva solo ad esibire le fedi lucidate ed i figli acchittati in pubblico, per dimostrare tutto cio' che realmente non esiste proprio in quel genere di cellula societaria degenerata. Per la famiglia sorcina l'appoggio dato alle verità societarie discusse da Matilde erano una solo una SUA VITTORIA. Non importa se contenessero nozioni importanti proprio anche per loro: per i rettiliani ragionare e provare istinti sociali non è di nessun interesse. Si incominciarono a scatenare, quindi, in una danza della pioggia "di minchiate" a tamburo battente. La moglie pavloniana si alzò proprio in piedi con il cellulare a gridare "Buon compleanno, cara!", almeno tredici volte, anche perchè Matilde era serena e distante e non se li filava proprio. Quella frase era stata sempre usata per definire i suoi presunti poteri di "strega" da maleficio omicidiario. Poi, si attivò lo skinner marito che, con gesto da superfico e supervip di una "beata ceppa", prese il suo telefono gridando "Grazie per il caffè!", almeno venti volte, finche' non ottenne l'attenzione di Matilde. Anche quella "parola" era associata ad una calunnia su di lei, ovvero su fantomatici "caffè" che lei avrebbe condiviso in suoi fantomatici incontri occasionali di ogni risma. Matilde, che nulla era di piu' lontano di un animo diabolico e di un vissuto privo di emozioni e sentimenti, sorrise loro e della loro idiozia fallimentare non autopercepita, in una smorfia di compassione per i loro due figli sedutigli accanto, i quali erano rimasti a testa bassa, per la vergogna ed il disagio di aver due genitori tanto crudeli e schizofrenici, di essere figli di bestie lobotomizzate, che li coinvolgevano in cose da cui avrebbero, invece, dovuto tutelarli. Poveri piccoli, trattati come topini da laboratorio da un sistema che ottiene la complicità di chi li ha messi al mondo e dovrebbe proteggerli dal diventare degenerati o divenirne vittime. Furono pochi minuti interminabili, in un luogo piccolo, che era una grande arena, dove persone semplici dovevano essere grandi gladiatori o leoni in un gioco complesso, quello che vuole il sangue fuori dalle arterie recise, che vuole i pavimenti vermigli. Matilde si allontanò tranquilla ed intoccata, non " mato' " e "non si fece matare", perchè lei non aveva nessun interesse a vincere, come chiunque sia già un vincente nella vita: quello che sa che il posto del sangue è solo nelle vene, nelle vene di chiunque."


"Fabiana"

Il cervello batte sempre il rettiliano, sulla distanza. Fabiana lo aveva. Fabiana lo usava. Ora che si era maggiormente ammalata era più difficile farla sentire in colpa perchè non lavorava. Anche quel giorno uno zombi preso dalla "lista" degli "scemi del villaggio", gli unici a poter eccettare delle comande così infami ed idiote, le fu messo alle costole. Un anziano le si sedette accanto ed incominciò a parlare con un signore che gli stava di fronte, coinvolgendo tutti i presenti, di quanto LAVORASSE ANCORA, SEPPURE ANZIANO MALATO GRAVE. "Un morto che cammina sono, eppure ancora vado ancora a lavorare!". Fabiana scruto' lo sguardo freddo e disumano di quella persona, che osava dire assurdità logiche e scientifiche con una tale disinvoltura asinina da far accapponare la pelle perfino ad un insegnante di scuola elementare. Fabiana abbassò la testa per non ridergli in faccia a causa della castroneria, che quell'individuo ostentava con aria vincente. Ma quando mai i ciucci vincono il palio? La donna rispose: "Beato lei che lavora, proprio oggi è uscita un ansa sulla situazione della disoccupazione che risulta sempre piu' grave! ". Il vecchio, preso alla sprovvista, perchè provvisto solo di un copione, non partorito neanche dal suo cervello, si incomincio' ad arrampicare sugli specchi dicendo, tutto paonazzo in viso perchè era stato "smontato": "Ma quelli sono i giovani che non vogliono fare i lavori piu' umili!" Fabiana incalzo', rosea in volto, come quella che "smonta", proferendo semplicemente la verita' prodotta dal cervello suo: "I giovani non fanno i lavori umili perchè sono i genitori che li vogliono "professionisti". Far fare ai ragazzi, i licei, le università, i praticantati a quattro lire per anni, per poi dirgli" Vai a fare la cameriera o la badante od il barista o lo spazzino" è una bella schifezza fatta ai giovani che hanno investito i loro migliori anni a cercare di crearsi una professione!" E fu silenzio."


"Adriana"

Adriana era al bancone del negozio in attesa di pagare la sua merce, tranquilla ed educata, come sempre, nonostante tutto quello che le facevano, che le facevano sempre, perchè i sui tre cervelli funzionavano in sincrono, sempre. Una televisione ultra "polliciosa", accesa a tutto volume, trasmetteva un episodio di cronaca circa degi alunni che avevano aggredito un professore. La gente presente esordi' con un espressione sorpresa e frasi lamentose del genere "che brutti tempi e questi giovani che maleducati e violenti!". Adriana ebbe il solito istinto di ridere alla vista di quegli schizofrenici, che sapevano benissimo lei chi era e cosa stava subendo con la complicità di tutti ed allo stesso tempo si indignavano davanti alla prepotenza della forza. Lei candidamente e serenamente disse "I giovani EMULANO. Se viene INSEGNATA loro LA LEGGE DELLA SAVANA, ovvero che il piu' debole non si tutela, ma si sbrana e che NON CI SI CONFRONTA se si hanno dei problemi, ma ci si VENDICA ORGANIZZANDO UN BRANCO, è OVVIO che gli alunni pensano che aggredire in gruppo chi gli puo' aver fatto qualcosa sia giusto. Chi di SAVANA COLPISCE, di SAVANA PERISCE. Se gli ADULTI fanno I LEONI, I GIOVANI SBRANERANNO."
I suoi concittadini rimasero in un silenzio eloquente che fu rotto solo dal pensiero conclusivo di Adriana: "Come sempre sono i giovani che pagano per la vigliaccheria ed avidità degli adulti, un prezzo che non sanno neanche di star pagando perchè sono pessimi alunni di pessimi professori"



"Margherita"

Le donne non si toccano neanche con un fiore, dice il Galateo. Tantomeno un fiore si tocca con un fiore e Margherita lo era, di nome e di fatto. Uno di quei doni della natura, sensibile e tenace al tempo stesso, in cui delicatezza si mescola a resistenza. Quel suo marito, così artefatto e grigio dentro, invece, era un brutto spettacolo in uno squarcio di panorama. Lui sapeva della sua violazione cerebrale, dello stupro della sacralità dei suoi pensieri, ma non gli bastava. L'uomo nero adorava sguazzare nella pece del sadismo di poterglielo far capire, frustandola pure con i sensi di colpa per cio' che colpa non era, perchè l'inconscio è solo natura, come le margherite. Un giorno, uno dei tanti del suo meschino e fallimentare operato, le disse: "A me non lo faranno mai!", intendendo che ad una persona come lui, così "brava, buona e sana" non sarebbero mai stati interessati a leggere il contenuto neuronale. "Infatti" replico' Margherita, aprendosi in un sorriso come petali che si schiudono alla luce della conoscenza "A chi fa i fatti, non è necessario leggerci il pensiero. Ed i fatti sono gli unici che davvero fanno conoscere i pensieri che serve conoscere". Era un fiore Margherita. Un fiore rimane un fiore anche se è calpestato. Un brutto piede rimane un brutto piede che ha calpestato un fiore. "



"Audrey"

Era già là, pronto all'azione, quel cane spelacchiato, ormai anzianotto e sbiadito, ubbidiente " a croccantino", sempre scodinzolante ed a "sedere all'aria" in piena disponibilità del suo padrone. L'essere era gìà là, pronto, con la scopa in mano, ad eseguire le comande studiate ad arte per trattenere gli imbecilli nella loro imbecille natura e farla progredire a stadi di decomposizione cerebrale sempre piu' avanzata. Audrey già rideva in cuor suo come lo noto' con la punta dell'occhio, perchè lei, quella trappola per il suo stalker, l'aveva capita. Lei non era un imbecille. Lui spazzava forte, calcando la mano velocemente al suo passaggio, e, appena passò, fece finta di salutarla ipocritamente, con quella falsità da attore di quarta categoria. Le disse: "Salve e buon lavoro!". L'animale sapeva che lei era disoccupata per la diffamazione anche sulla sua professione e cerco' invano di farla sentire un rifiuto nullafacente. Lui, un delatore collaborazionista del malefico "stato non diritto", quanto piu' deleteria e disgustosa figura sociale, credeva di far sentire lei cio' che era lui: un rifiuto della democrazia. Illusione. Audrey provò solo compassione e derisione per un personaggio tanto delinquente, viscido e senza attributi, anche prossimo al fallimento sociale con la sua sventurata prole, che se la prendeva, per giunta, con una donna sola. Lei ricambio' il saluto e sorrise con aria generosa, pensando che era proprio lei a far guadagnare lui, un individuo il cui lavoro era "fare schifo" come uomo, come persona e come concittadino. Un uomo piccolo piccolo, che guadagnava sulla pelle del prossimo, per professione. Fortunatamente Audrey era disoccupata in quel genere di lavoro."




"Antonia"

Antonia l'avevano accusata di essere stupida e lei aveva dimostrato di essere super intelligente, perfino sotto tortura. Antonia l'avevano accusata di essere una ciuccia svogliata e lei aveva dimostrato di essere una persona studiosa e di buona cultura, perfino sotto tortura. Antonia l'avevano accusata di essere una nullafacente e lei aveva dimostrato di lavorare per gli altri, anche gratis, perfino sotto tortura. Antonia l'avevano accusata di essere una "copiona" e lei dimostro' di essere una che "è copiata", perfino sotto tortura. Antonia l'avevano accusata di essere una viziata ed avida e lei dimostro' di essere una ingegnosa che crea il massimo dal poco, perfino sotto tortura. Antonia l'avevano accusata di essere fallita e lei aveva dimostrato di essere totalmente realizzata nei suoi sogni, perfino sotto tortura. Antonia l'avevano accusata di essere complessata e vanitosa e lei aveva dimostrato quanto fosse autoironica, semplice e scomplessata, perfino sotto tortura. Antonia l'avevano accusata di essere cattiva e lei aveva dimostrato di essere umana, perfino sotto tortura. Antonia l'avevano accusata di odiare i giovani e lei dimostro' di amarli e rischiare per loro, perfino sotto tortura. Antonia l'avevano accusata di essere pazza e lei aveva dimostrato di essere sana ed equilibrata, perfino sotto tortura. Antonia l'avevano accusata di essere invidiosa e lei aveva dimostrato di essere invidiabile, perfino sotto tortura. Antonia l'avevano accusata di essere pettegola e lei aveva dimostrato di essere anche troppo benevola nei giudizi personali, perfino sotto tortura. Antonia l'avevano accusata di essere una donnaccia e lei aveva dimostrato di essere una che non prostituisce nulla di se stessa, perfino sotto tortura. Antonia l'avevano accusata di essere una pervertita e lei dimostrò che lo erano i suoi guardoni diffamatori zozzoni, anche sotto tortura. Antonia l'avevano accusata di essere debitrice e lei aveva dimostrato di essere creditrice dei suoi danneggianti, perfino sotto tortura.
Antonia era stata accusata, ma lei aveva dimostrato, 24/7."


"Caterina"

Non era la prima volta che le sfilavano davanti delle auto "simil" carro da morto, nero cupo e dai vetri semitrasparenti, attraverso i quali si vedeva chiaramente tutto il posto vuoto retrostante, ma pronto ad accogliere la salma visto che c'erano dentro ed in bella vista fiori funebri di un profumo inebriante ed invitante al trapasso. Quel giorno, superarono se stessi con una fanfara a pieno ritmo di auto accompagnatrici, che bloccarono tutto il traffico, cosi che i passanti vedessero e capissero la minaccia, ma che non ne avessero la minima reazione di sdegno in una passività cadaverica. Una minaccia di morte davanti ad una folla di "morti" cerebrali ed animici. Ma a cosa serve un funerale fatto da morti e seguito da "morti"? In un mondo di "defunti" i funerali non servono piu'. Nella terminologia clinica si parla proprio di "morte cerebrale", quando il cervello non "funziona" piu', ma il cuore batte ancora, tenendo vive tutte le altre funzioni vitali.
In quella bara l'unica "morta" era la loro mente spenta. Paradossalmente, quindi, Caterina non si sentì mai così viva come in quel momento e ne fu loro grata. Solo una cosa poteva davvero spaventarla di morte: diventare come loro. Ma su questo era serena, perchè era un pericolo che dipendeva solo da lei."



"Marta"

"Il mestiere piu' antico del mondo era quello di Marta, la professione di spazzina. Sì, una professione nel suo caso ed anche oltre: una missione. Lei spazzava l'idiozia e la mediocrità umana dovunque si annidassero, indipendentemente da chi appartenessero e senza distinzioni, senza preferenze, senza razzismo alcuno. Come si sentiva simbiotica con i suoi colleghi: gli spazzini. Ogni volta che li incontrava, con il carico pesante da automezzo o con la "palettella" del "trerote"scalccinato, era una festa! Amici! Se le capitava di incrociare i loro sguardi, che fossero svegli o inebbetiti, lei li sorrideva sempre, a volte anche con un cenno di saluto della mano, in segno di solidarietà in una professione così poco "considerata" socialmente e che, invece, è la piu' rilevante, specie quando riguarda i rifiuti peggiori, quelli radioattivi: le scorie disumane"



"Felicita"

"Felicita era stata molto infelice, all'inizio, per quelle immagini rubate e stuprate...per quelle diffamazioni, calunniosa fanga. Ora era felice Felicita, per tutte quelle immagini dissacranti e scritti neri in circolazione, che tenevano ormai le impronte di tutti i suoi neri criminali. Era troppo felice Felicita che tutto quello che doveva essere prova contro di lei, era, in realtà, una prova contro di loro. Volevano fare lo scandalo su di lei, invece lo scandalo furono loro. Il fango della verità storica li avrebbe ingurgitati per sempre. Felicita è un bel nome, almeno quanto Vittoria. Ci sono nomi davvero fortunati."


"Claudia"

"Il potere è con noi!" disse la decerebrata perduta.
"La neuroscienza, la psicologia, la psicologia sociale, la criminologia, la storia, Dio, la legge, la costituzione, la carta dei diritti umani, il galateo ed il manuale delle giovani marmotte sono con me!" disse Claudia, l'intelligente salvata.



"Sara"

"Tu sei rinchiusa ed io sono libero" disse lui.
"Tu sei lasciato libero solo per poter fare stronzate" disse Sara.
"Tu non ti diverti a ballare, bere e sballarti con noi" disse lei.
"Io sto bene nel non essere viziosa" disse Sara
"Tu non puoi scopare" disse lui
"Io non ho mai "scopato", quindi sono serena" disse Sara
"Tu sei brutta e ridicola" disse lei.
"Io sono stata abbastanza bella da non potermi mai sentire ridicola e comunque, far ridere gli altri è l'arte piu' difficile e gratificante" disse Sara.
"Tu non hai amici" disse lui.
"La comitiva di Giuda Escariota te la lascio volentieri" disse Sara.
"Tu non hai figli" disse lei.
"Li ho salvati dalle grinfie di chi me li avrebbe fatti "degenerare o distruggere" " disse Sara
"Tu non hai un uomo" disse lui.
"Sono contraria al femminicidio" disse Sara.
"Tu sei sola" disse lei.
"Io non posso essere sola neanche se volessi, vista tutta la gente come te che CONTINUAMENTE VIVE DI ME".


"Cristina"

"Le venne da pensare sempre a quel film di Hitchcock di pennutti voraci ed assassini, perchè "sempre" è un avverbio che appartiene ai persecutori, proprio quelli neri e nefasti che ti seguono ovunque, anche in casa, per non darti scampo, come alla sventurata protagonista della pellicola. Ci fu un bel vedere di sbattere d'ali in una esagitata distesa piumata color ebano, quella mattina. Tutti quegli "asocial" si erano scatenati in un "corri corri" fuori di testa a toglier dal profilo le loro foto piu' giovanili o piu' sgranate per sostituirle con immagini nitide fino alla zummata del bulbo pilifero e recenti fino ad minuto secondo precedente. Una accozzaglia primitiva, ma altamente tecnologica, si trasmetteva il virus della idiozia delinquente di Sighele e Le Bon e della omologazione di Asch alla velocità della luce, ma che non brillava proprio in niente. Il tutto per non essere associati a persone che non mettono immagini da casellario giudiziario sui social, poichè insicuri, complessati, falsi e narcisisti. Il tutto per non essere associati ad una come lei, una PHOTOSHOPPATA! Cristina, donna da sempre piacente, semplice e scomplessata, era solo una persona che in un momento PRIVATO E DELICATO della sua vita non si sentiva in vena di autoscatti ed in possibilità di uscite amicali, seppur desiderosa di un contatto umano, l'unico che si poteva permettere in quel momento, quello sui social.Tutto qui. Cristina mai come in quel momento era proprio i suoi "diritti", quelli della sua PRIVACY. Ma si ci si puo' aspettare anima e ragione da dei corvacci neri?! Cristina mai come in quel momento era proprio una che le persone le sopravvalutava. Che lo fossero sempre stati o lo fossero diventati in quel contesto "irresponsabile" e "liberatorio dalle frustrazioni" non lo sapeva, ma sicuramente ora lo erano: corvi e neri. "


"Flavia"

"Flavia era la donna povera piu' ricca del suo paese, volendo considerare le leggi vigenti ed i risarcimenti danni previsti per i reati continuativi che subiva da una imprecisata moltitudine, anche di "whatsappatori". Flavia era la donna in bolletta piu' generosa del pianeta, viste le impennate delle CARRIERE dei suoi torturatori ottenute proprio grazie a lei... con il suo sangue , piu' precisamente. Insomma, tra risarcimenti non versati e vantaggi ottenuti, i suoi porci pervertiti concittadini si erano ben ingrassati ed avevano ben gozzovigliato alla tavola della sua vita. Criminali totalmente criminali, carnefici totalmente carnefici, perchè accettando un succulento tornaconto ed avendo una "anagrafica" bella anzianotta, erano ben coscienti e contenti delle loro azioni lesive e lucratorie perpetrate su un inerme. Tra pubblicità alle proprie attività ed alle loro facce idiote promosse sui social ed incremento di filiali e filiere di favori e compensi, un bella fucina di corruzione e collusione macchiata di rosso. Flavia era povera ed in bolletta ma l'unico sporco era sotto le sue scarpe, sotto i suoi piedi."



"Cassandra"

La verità ha una strada tutta sua, quella che si scava lentamente nella roccia e che riesce a scalfire anche il piu' duro e resistente degli elementi che la ostacolano. La verità è il suo stesso percorso, quello che arriva sempre a destinazione. Una mattina Cassandra aveva in mano il DVD del film "DIAZ" sul G8 di Genova, un evento disumano e delittuoso che aveva tanto scosso le coscienze del popolo mondiale. Ma dove era finita quella splendida funzione cerebrale ed animica che pone l'uomo all'altezza delle stelle e non lo relega nella bassezza degli inferi sotterranei di cunicoli ciechi, che vanno dappertutto ma non portano da nessuna parte, a meno che non sia quella sbagliata? "Due ciechi ed un morto, ma che schifo di cunicolo!" direbbe Toto'. Purtoppo in quella rete di vicoli, dove la risata regna per non far comprendere che ci si trova a percorrere la strada piu' seria, il popolo si era perso, ridendo.
Una giovane stalker di Cassandra, ormai veterana, le vide in mano quel dvd e le disse, con la sfacciatagine di chi pretende una risposta su cio' che è invece personale: "Che film è?". Cassandra rispose "DIAZ" e la ragazza ebbe un sussulto di emozione al ricordo di quel delittuoso evento che aveva armato la mano proprio contro i giovani. Quella donna si era commossa per lo stesso crimine che lei stava commettendo ogni giorno. Allora fù Cassandra che si commosse per lei, vittima e carnefice, quanto di peggio una gioventu' possa essere indotta e sedotta ed essere e glielo fece capire: " A volte il male cambia abito e le menti piu' inesperte non lo sanno riconoscere". La giovane capi' e Cassandra era stata il meglio di quanto potesse essere un essere umano, ancora umano, fuori da quei cunicoli."



"Rosanna"

"Se pensava, Rosanna, a come se l'erano goduta di averla distrutta e "bollata", mentre "l'etichette" in fronte se l'erano messi da soli: "STRONZO ED IDIOTA"...se ci pensava Rosanna... come se la godeva. Se pensava Rosanna, a quanto l'avevano odiata infondatamente...se ci pensava Rosanna a quanto avrebbe potuto farlo anche lei, fondatamente...ma non lo aveva fatto e se ne compiaceva MARCHIANDOSI STORICAMENTE "UMANA ED INTELLIGENTE"."



"Silvia"

"Silvia pensò a tutti quegli dioti, che l'avevano ferita con i loro reati e sguardi tronfi e vincenti, che ora sapevano che erano solo degli idioti criminali perdenti. Silvia sorrise tronfia e vincente, brava ed intelligente."


"Annabella"

"Erano proprio vere le parole del Papa sul potere omicidiario della maldicenza, quella organizzata così bene ed in maniera così capillare e sotterranea, su chi la subisce, ma anche sulle menti piu' giovani e piu' suggestionabili. Quella mattina entrò in un negozio proprio con quei virgulti così manipolabili dentro. C'erano due bambini con lo sguardo ipnotizzato dai loro cellulari, quasi come fossero una estensione della loro manina. Appena alzarono lo sguardo su Annabella la riconobbero subito ed ebbero un sussulto di paura su una donna che, in una situazione sana, doveva essere loro assolutamente sconosciuta ed ingiudicata. E dopo il timore emerge, naturalmente, l'odio verso qualcosa che si teme ed i piccini incominciarono a fingere di giocare ad un videogame "uccidi il gufo". Povere anime innocenti che non vedevano il vero diavolo che li aveva ingannati con quelle maldicenze e lo percepivano dove non era stato mai, in lei! Annabella non si soffermo' su di loro, limitandosi ad un sorriso abbozzato di compassione, ma sui loro genitori presenti, che supportarono la menzogna e l'astio nelle bocche e nei cervelli dei loro pargoli, guardandola freddamente e malignamente. Un ghiaccio disumano, glaciale e trasparente, avvolgeva quella stanza, così apparentemente normale e piena di sole. Un freddo contro natura, che attanagliava un innocente almeno quanto l'innocenza di quei bambini, presi in giro ed indotti al male...quelli piu' vittime di tutti."

Da questo piccolo racconto emerge:
-LA PRESA IN GIRO dei bambini che esistono POTERI SOVRANNATURALI che possono realmente ledere COSE E PERSONE con semplici "malefici".
- INDUZIONE alla SCHIZOFRENIA (con DOPPIA COMUNICAZIONE PARADOSSALE da doppi legami) dei bambini con SCOSTUMATEZZE, ILLEGALITA' E DISUMANITA' spacciate e fatte percepire come EDUCAZIONE, GIUSTIZIA E BONTA'.
-INDUZIONE alla ACCETTAZIONE di GIUDICARE E PUNIRE una persona di cui non è ACCERTATA LA COLPA e che potrebber ESSERE INNOCENTE.
-INDUZIONE alla MENZOGNA alla pari della VERITA', con una SCUOLA DI RECITAZIONE da far invidia all'ACTOR STUDIOS.
-L'ISTIGAZIONE A DELINQUERE di minori.
-LA CIRCONVENZIONE di minore.
-LA MALEDUCAZIONE di minori.
-INDUZIONE AL CINISMO e SADISMO di minori.
-INDUZIONI A PERVERSIONI SESSUALI come il VOYEURISMO, l'umiliazione, la diffamazione e lo stupro sessuale, seppur cybernetico.
-INDUZIONE alla percezione di AMICIZIA (sorellenza e fratellanza) nella ASSOCIAZIONE A DELINQUERE.
-INDUZIONE AL TERRORISMO, rendendoli complici di atti contro la costituzione e l'ordine pubblico del proprio stato.
-INDUZIONE all'autodistruzione dei loro stessi DIRITTI E VERITA' futuri.


"Evelina"

"Usciva poco Evelina, terrorizzata da quegli stalkers così ben organizzati e cosi meravigliosamente privi di coscienza da fare un baffo a belzebù e la sua cricca. Quella mattina doveva e si chiuse la porta di casa dietro le spalle con l'ansia di chi è vittima di molte mani sporche. A mano a mano che passava per le villette del suo quartiere, vide distese a macchia crescente di fiocchi rossi, gufetti e palmette pasquali appiccicate alle porte, uso scaramanzia totale ad ampio spettro contro streghe e malefici. Una senzazione orribile, per lei che aveva sempre aiutato tutti per quel che poteva, senza distinzioni sociali e culturali, sentirsi additata di essere l'opposto ed in quel modo così viscido ed allusivo e cosi' anticristiano in un periodo natalizio, che dovrebbe proprio esprimere i sentimenti contrari. Si era già accorta Evelina della diffamazione, alla "malleus maleficarum", che stava subendo nel suo quartiere, un tempo così tranquillo ed amichevole, prima che ai diavoli fosse concesso di scatenarsici dentro. Cortese e solare come sempre, in uno dei negozi del rione, Evelina si trovò a subire il cambiamento repentino della sua titolare che espose un grosso gufo impagliato all'entrata del negozio e che la freddo' ed aggredì pubblicamente attribuendole "allusivamente" comportamenti di "maledizioni" urlate, con poteri omicidiari, verso presunte "povere vittime pure e angeliche" piangenti, tuttaltro che sante e vittime e molto molto ridenti. Che orrore, che falsità, che follia di massa! Come un virus che si trasmette di bocca in bocca malefica ed idiota, tra lingue e lingue di vipere che cambiano pelle, attorcigliate in groviglio avvelenato, che avvelena per primo se stesse. Quanta idiozia e miseria umana trasbordava pubblicamente in quello spettacolo patetico e malvagio, uno spettacolo organizzato apposta per scoprire chi ne sono i migliori attori."


"Carmelina"

"Erano gli inizi del suo martirio, quando ancora non sapeva quali scopi superiori quelle azioni orchestrate contenessero: svelare la vera natura della persone mentre si illudono di svelarne un altra. Ora non c'era piu' un mistero di sofferenza per Carmelina, ma una consapevolezza gratificante, perchè ogni malazione ricevuta e che lei sapeva in qualche modo resa pubblica, proprio da chi aveva organizzato il tutto, autosmascherava proprio quegli abbietti ed idioti che accettavano di porle in essere. Ora godeva e rideva nel ricordo di quel criminale porco, ex marito di una sua conoscente, pure minacciata e malmenata dal medesimo in un matrimonio fallito e pateticamente teatrale, che la seguiva di sera nel vialetto del loro parco urlando per farsi sentire da lei e dagli altri del quartiere, anche se sempre a debita distanza ed allusivamente per non prendersi la responsabilità delle sue fecali azioni: "Copia ed incolla troia!". Una frase che voleva, oltre che ingiuriare e spaventare la povera Carmelina, denigrarla pubblicamente nella spudorata ammissione di averla anche violata e diffamata su internet. Non era la prima volta che quel grosso maiale, davvero simile fisicamente e psicologicamente alla rosea bestia, la faceva sentire minacciata ed offesa. Non molto tempo prima l'aveva aspettata nelle scale per buttarle una frase ambigua dritto in faccia" Mamma che caldo, devo stare tutto nudo sul letto!". Carmelina si allontanò in fretta, terrorizzata da questo grosso animale che la sua ex moglie ben pensava di condividere con lei nelle sue meschine e pervertite abitudini, giusto per non tenere solo per lei lo schifo immondo della sua vita, come solo una bruciata e fallita puo' desiderare di fare. Un porco come molti quel patetico marito ed uomo sfigato, uno come tanti che si autosmaschereranno in quella strana "procedura", che pian piano rivelava il suo vero scopo: SVELARE LE PERSONE mettendole in condizione di poter fare del male impunemente."


"Ester"

Lei le disse: "Sono cattiva e criminale solo con te, con gli altri no!"
Ester rispose: "Basta ucciderne uno per essere assassini."


"Gemma"

"Era fortunata Gemma, di nascita e di scelte. Riusciva ancora ad impacciarsi e rimanere sbalordita ogni qualvolta una di quelle insulse bestioline, patetiche sfigate e comiche nella loro illusione di essere altro, le sfiorava in qualsivoglia modo la vita con parole o gesti orticanti. L'essere marcio si vanta e gongola che la sua vittima non sia abbastanza "figlia di buona donna" da saper subito reagire e con contraccolpi altrettanto mortali. Invece, quella apparente perdenza, era proprio la sua vittoria, quella di chi non è interessato a vincere, perchè ha abbastanza senno e bellezza da non aver bisogno di distruggere "l'altrui" e mettersi in competizione per chi fa piu' schifo. Era ancora umana Gemma, mentre loro erano guerrafondai nel peggio di se stessi, quello che rende l'uomo al di sotto della bestia avvoltoia, al pari dello sciacallo sordido. Era fortunata Gemma che aveva conservato il sorriso migliore, quello che sgorga solo sulle labbra umide dopo un corrobborante bagno nella logica e nell'umanità, quello morbido di autenticità propria, quello non plastico fatto con lo stampino degli altri. Era fortunata Gemma a riuscire a ridere ancora "di pancia" e non a ghignare "di sedere", tipico delle facce tutte uguali al loro real posteriore omologato, sempre ben proteso ed a disposizione del padrone. Era fortunata Gemma, che era nata con le persone migliori, vissuta con i meno peggio e che sarebbe morta lasciando "I peggiori"."


"Elvira"

"E' triste, ma anche una soddisfazione, poter vedere chi ti ha fatto del male autosmascherarsi, mentre si illude che la sua maschera sia "a pelle" e ben conformata alla mimica facciale artefatta e che le parole plastificate proferite dal suo buco di materia gommosa sembrino naturali. L' unica nipotina del suo ex marito si era data molto da fare sui social nel suo serrato e continuativo cyberbullismo e cyberstupro verso Elvira. Un bel da fare che le aveva portato solo una bella pubblicità al suo bel sederino e grazioso faccino nell'archivio delle "pupattole" dei network, nell' illusione di propagandare una qualche "sostanza" che non puo' esistere in chi si adopera per la sofferenza altrui quotidianamente. Un operato maligno in cui si era portata appresso tutta la sua demente e grezza "cricchetta" e con la quale si adoperava nelle nefandezze piu' ignobili giornalmente, per riempire quel vuoto tipico di una gioventu' plasmata nel genere "sotto il vestito niente". Ma in fondo non c'era da meravigliarsi di quella manifestazione pubblica del suo vuoto interiore abbissale, se si pensa che durante il suo fidanzamento con lo zio, nonostate le attenzioni e gentilezze ricevute, quella piccola idiota l'aveva giudicata da come "veniva" in fotografia, arrivando perfino a nascondere gli scatti in cui appariva. Ma quale insulso essere puo' giudicare, anche solo l'aspetto di una donna, dalla sua fotogenia? Un essere che VIVE PER L'APPARENZA, in funzione della MERA ACCETTAZIONE SOCIALE, che si autoclassifica mera bambola gonfiabile in buone condizioni e di buona fattura. Purtroppo e per fortuna, nei "giochi" al massacro di massa, esce la vera natura di un individuo. E' triste, ma anche una soddisfazione, poter vedere chi ti ha fatto del male autosmascherarsi."


"Babel"

"Dio esiste. Dio ha una giustizia "intrinseca" tutta sua, che fa sempre capolino ed "occhiolino" oltre ogni logica  pianificata ed aspettativa contraria, per quanto elaborate nel miglior laboratorio dello scienziato pazzo e nella fucina del genio della lampada. Babel era stata dissacrata nella sua intimità almeno quanto in ogni sfaccettatura della sua persona e del suo aspetto. Era stata abbastanza bella Babel e piacevole in ogni sua sfumatura di donna. Ora era mostrata nel peggio di se stessa, quello che avevano fatto di lei i peggiori. Eppure, proprio nel deterioramento del suo involucro ebbe il frutto migiiore del seme che aveva sempre custodito dentro il terreno fertile della sua anima e che germinò proprio sotto lo sguardo ammirato maschile. Lei scuoteva il loro animo e la loro mente, che lo volessero o meno, perchè la sua sicurezza positiva e potenza interiore portava il maschio a valutarla da uomo, dalla cintola del pantalone in su'.
Sorrideva e gongolava Babel, quando un bell'uomo, moro ed aitante, non giovane ma piu' giovane, disse in pubblico, ad alta voce, seppur tra sè e sè: "Con lei non ce la fanno...è troppo forte, troppo inteligente...non riescono a fotterla...". Puoì una donna avere un complimento migliore da un uomo? No, specie se lo "scarpone" almeno lo è stata anche una "bella scarpa"."



"ISOTTA"

" 'Sbatte, sbatte le catene, il carcerato con la palla al piede!". Isotta non le aveva vissute così, all'inizio, le molestie che subiva, in continui disturbi con rumori fastidioso ed "associazioni" mentali tormentose, ma, per fortuna, gli ultimi diventano i primi, se la tenacia, fusa con le qualità, fanno scuola ed Isotta fu una buona allieva della sua parte migliore.
Per gli zombici del piano sottostante al suo, nella loro villetta bifamiliare, era ormai un "rituale" riuscire a vedere gli spostamenti di Isotta nella sua casa e "pedinarla" con i rumori, apparentemente "casalinghi", come lo strusciare a terra sedie, martellare o trapanare, per disturbarla, almeno quanto farla sentire sempre violata e perseguitata.
Per quei frustrati incancreniti a pagamento era il lavoro migliore a cui si potesse ambire, perchè portava guadagni ed interessi e, contemporaneamente, dava modo di poter abusare il prossimo e poter, finalmente, esprimere se stessi in tutto il loro schifo e mediocrità, senza responsabilità e giudizi, da buoni "viscidoni".
Ma le percezioni non sono sempre reali, sfortunatamente per loro.
Ma le percezioni di Isotta erano quelle giuste, fortunatamente per lei.
Come dei sicari, brutti e sporchi, dei film insanguinati, erano ormai servi del male peggiore fuori di loro e del migliore peggio dentro di loro.
Come degli ossessionati, erano sempre piu' schiavi della loro vittima, della libertà dei suoi movimenti.
Ogni passo di Isotta andava dove voleva, era scelta.
Ogni passo degli zombici era schiavo del suo, era una catena.
'Sbatte, sbatte le catene, il carcerato con la palla al piede!'. "


"ELENA"

"Le avevano puntato quel dito artigliato contro, più volte e pìù volte, per conficcarlo e rigirarlo dentro la sua anima, quello che si usa nelle sette maligne per far sentire in una colpa in cui non si è mai precipitati: quella che non si ha: "Tu non sai perdonare!". Si, lei non riusciva a perdonare i suoi aguzzini che la torturavano, mentre a lei gli stessi non riuscivano a perdonare cio' che non aveva fatto mai.
Elena era INPLAGIABILE almeno quanto loro PRIVI DI COSCIENZA. Loro avevano l' unghiata subdola della furbizia per graffiare le anime, ma lei aveva la potenza dell' intelligenza per rimanerne illesa ".



"Carmen"

"Viaggiava nel tempo Carmen, quella mattina, nella tipica nuotata a ritroso, in un perfetto stile dorso, nel mare delle sensazioni della nostra storia, quelle che costruiscono la nostra magia e nostalgia, come canti di sirene da luoghi approdati e goduti. Tra uno scaffale ed un altro del supermercato, a chiare lettere, la voce della radio strombettava ed echeggiava tra quelle file di nature morte. Carmen si ricordo' di una vecchia canzone "Video killed the radio star"... si ricordo' alcune parole del suo testo" ...siamo andati troppo lontano..." ed effettivamente si era andati troppo" oltre". Il video ha ucciso la radio ed ora la radio uccideva il suo ascoltatore...trauma da schermo prevaricatore? vendetta a colpi di megahertz? Erano lontani i tempi in cui Carmen rimaneva con una faccia abrutita e pietrificata dinanzi ad un tale strumento mediatico, divenuto ombra e voce d'oltretomba orwelliane, che osano puntare il dito contro, in diretta nazionale. Si, erano tempi lontani, addolciti nel ricordo dalla vittoria del suo percorso fatto di altro, fatto di cose migliori, fatto di Carmen. Ora lei sorrideva quando quel mezzo, in ostaggio nelle mani di diavoli, cercava di indiavolarla invano con una telecronaca distruttiva della sua vita, buttata qui e là, con voci suadenti, italiano perfetto e sorrisi elargiti tra i denti. Sorrideva Carmen, con la sua bella faccia da cinquantenne intelligente, pensando alla schiavitù che lega i padroni ai suoi schiavi, pensando a tutti quei deficienti."



"Lalla"

"Era lì, al bancone, Lalla, nella sua vita e solo nella sua, a disbrigare le sue faccende, da sola, come quasi sempre nella sua vita. Con la punta dell'occhio scruto' un omaccione grosso e dal grosso vocione, che si sgolava per farsi sentire anche dai sordi, se ve ne fossero stati nelle vicinanze. "Neanche cinque lire di debito si devono avere se vuoi salva la reputazione!" blaterò quel sorcione, gigante almeno quanta minuscola la sua massa cerebrale. Lo aveva riconosciuto, Lalla. Non era la prima volta che se lo trovava appresso per diffondere la sua "saggezza" da quattro soldi, quella che serve a guadagnarseli " i quattro soldi". Questa voltà quell'ebete era abbastanza vicino per poter replicare. "Se bastassero cinque lire di debito, tutti gli italiani stretti al collo dalle finanziarie per farsi l'auto nuova, li dovremo fustigare in sala mensa, una mensa grande almeno quanto l'Italia!" disse Lalla ridendo quasi con le lacrime agli occhi, mentre osservava quella platea azzittita, che aveva smesso di mormorare, così come si ferma il cicaleccio estivo alla prima gelata. L'omaccione brutto, con quel bel faccione del buon padre di famiglia, ora non la dava piu' a bere a nessuno. Beati i sordi che non possono sentire gli oltraggi maligni di gente cieca."




"Adelle"

"Mark voleva scusare l'inscusabile, ora che Adelle aveva dimostrato il suo valore, non meno di Davide con Golia e la verità nell'ordito, almeno quanto il sole in un alba. Lui cerco' di mettere inutilmente "una pezza a colore" sui misfatti troppo "sfumati" dei degradati che infangavano, circuivano e si nutrivano della vita di Adelle da anni, con la frase esagitata: "Forse non ti avevano capita!". Adelle, nella sua serenità conquistata a spada tratta senza spada, un arma fatta di fede ed intelligenza, replico' sorridendo: "No, hanno capito troppo bene quanto ci potevano guadagnare sopra, "l'argent", caro Mark, l'argent", quello che compra Giuda." Mark, ebbe un espressione pietrificata che lei non gli aveva mai visto, quella che non puo' replicare davanti ad un sole che squarcia un alba."



"Patrizia"

Un sei gennaio perenne per Patrizia. Almeno così le era venuta l'idea di viverlo, quell'olocausto fatto di gesti e frasi, che la lambivano quotidianamente. "Troppa mazza e ramazza fanno 'a femmina pazza": un detto saggio della sua terra, uno di quei prodotti che profumano ancora di buono e dal sapore genuino, quello che si stava perdendo in quei tempi che plastificavano tutto. 
La donna sempre con la scopa in mano è una ossessionata compulsiva, che vede lo sporco dovunque, anche dove non c'è. Una forma patologica di "BEFANITE", la chiamava Patrizia, che in realtà è fomentata dal bisogno di sfogare le proprie frustazioni in una vita fatta solo di casa, di cose inanimate, una vita vuota stracolma solo di apparenze, quelle che il suo paesino richiedeva per omologarsi all' infelicità comune.  
Quando, quindi, incrociava le sue torturatrici, armate di scopa, a strusciare sempre piu' forte per terra e vicino alla sua persona per ingiuriarla allusivamente, Carla le strasformava nella sua mente in tante befane sciroccate in un sei gennaio perenne in festa. Rideva Carla, sotto i baffi, nell'osservare quelle donnicciuole che proprio la sua cittadina marchiava come "Troppa mazza e ramazza fanno 'a femmina pazza". Sorrideva Carla, fuori e dentro, senza mazza e ramazza."


"Orietta"

Una voce fuori campo le tarlava nel cervello: "Guardali, sono tranquilli e se la ridono pure peggio, piu' uniti di prima, mia cara Orietta la scemetta, che dalla gabbia a piu' non posso cinguetta!"
Ma Orietta parlava con tutti, lei e la connessione umana erano radici profonde intrecciate in un qualcosa che puo' solo germogliare ed a quella voce, divertita, "cinguetto'" un detto: "chi troppo fa il mulo, ha il pepe in c...". Significa che, piu' le persone vengono smascherate in qualcosa di brutto, piu' GLI "BRUCIA" e maggiormente si ACCANISCONO a farla per dimostrare che sono invulnerabili ed autoconvincersi che hanno ragione. Questo perchè LA LORO COSCIENZA SEPOLTA tende a rimuovere l'accettazione del peso della propria responsabilità, che sarebbe SCHIACCIANTE. Infatti, questo atteggiamento spesso è accompagnato da un ulteriore ondata di calunnie e provocazioni per addossare la colpa alla loro vittima e giustificare le loro oltraggiose azioni con oltraggiosi reati della povera crista malcapitata. Insomma, PSICOLOGIA SPICCIA, comprensibile da qualsiasi comune HOMO SAPIENS, quello che non erano piu' loro, quei falliti ridenti, che mai potranno ammetter di esser perdenti."


"Camilla"

L'anziano scelto era panciuto e pacioccone, quasi a voler far trasparire l'ammasso di esperienza e saggezza di una vita intera.
L'anziano era roseo e rilassato, come quello che puo' dormire tra quattro guanciali o saltarci sopra indisturbato perchè sa che chi gli ha regalato il cuscino, gli ha regalato anche l'impunità di farsene qualsivoglia cosa.
"Vedo se ho il resto" disse ed invece di aprire la cassa, apri' un minuscolo borsellino, di pelle sgualcita, come sgualcita fu l'azione che ne segui'.
Riverso' sul bancone quei pochi spicci che erano dentro con un santino, della santa che portava il nome di una delle sue piu' feroci persecutrici ed un cornettino rosso.
Quanto orrore in quel minuscolo gesto! Sacro e profano...uniti per ferire l'inerme...per santificare l'abusatore!
Lui aggiunse, in una chiacchierata generica ma pilotata dove voleva accentuare la stilettata al cuore della sua interlocutrice:
"Io sono un uomo che non ha mai avuto problemi con gli altri perchè sono stato sempre buono nella mia vita...".
Camilla dopo un solo breve attimo di esterrefazione, quello che ancora la colpiva perchè era ancora un essere umano, replico':
" La stessa cosa che dissero agli ebrei ed anche a Gesù Cristo".
Il vecchio sbianco' in un pallore che si accostava molto a quello del suo cuscino, quello su cui si era divertito a saltarci sopra con le scarpe sporche.
Fu un bel momento per Camilla quell'attimo di verità fulgida, che squarciava di luce una tela nera così ben intessuta, uno quelli che danno un significato ad una vita intera.



"Chloe"

Ne aveva messo di tempo, Chloe, ma il tempo, si sà, è un galantuomo.
Eravamo alle solite, una testa di lana del gregge malato cercava di farla sentire una di loro, pecora e nera.
"Io sorrido sempre!" ghigno' orgogliosa del suo vampirismo energetico e con un senso di superiorità tanto dissonante con la sua piccineria.
"O mio Dio!... come un Joker?", le sorrise candidamente Chloe.
L'altra si alzo' e se ne andò, a testa bassa, come una pecora.
Ne aveva messo di tempo, Chloe, ma ora sapeva cosa fare e dire.
Il tempo si sà, è un galantuomo.


"Delia"

"Delia è minuta, quasi un gingillo barcollante di fronte al suo giovane interlocutore statuario, duro nelle parole almeno quanto il marmo dei suoi muscoli. Il solito fraseggiare buttato a caso, ma con una mira ben precisa: ferire sul vivo dal vivo e godere del dolore, che ne scorga a fiotti, con un sentimento mistico ed eroico, vessillo dello schizofrenico corrotto nella crociata dei falliti. Poi, senza una mira ben precisa, la stessa bocca infetta lancia una stilettata ad un potere locale per cattiva gestione pubblica di nonsochè. Delia è una spontanea e spontaneamente gli dice " Forse lo meritate" e sorridendo continua "siete stati cattivi?". Il giovane apollo si incomincia a rimpicciolire e Delia non si sente piu' così minuta. Spiazzato, lui cerca di rigonfiarsi affermando "io sostengo solo L'ORDINE". Delia buca definivamente quel "bambolotto gonfiabile" con una affermazione pungente come solo la verita' assouta può essere: " SI, ORDINATAMENTE vi depenalizzeranno i reati e distruggeranno tutti i diritti, in fila per tre con il resto di due ". Ormai non c'è piu' nessun apollo statuario ma un microscopico giovane perdente. Delia si allontana lenta e tranquilla, alta almeno un metro ed ottanta.


"Barbara"

Le disse: "Bisognava scegliere da che parte stare, tra te e loro".
Barbara rispose: "No, bisognava scegliere tra IL BENE ED IL MALE" .



"Rebecca"

La luce è sempre accesa, ma è artificiale. Il sole è una lampada. Tutto è uguale, nel suo opposto. Rebecca cammina in quel chiarore e lo attraversa percependone il cambiamento innaturale. La virata a destra o sinistra tra i pupazzi che ogni giorno le pongono nel suo cammino le è ormai cosa consueta e perfino di esilarante compagnia.
Anche l'inevitabile fermarsi ed interagire con qualcuno di quei burattini le è cosa familiare e stimolante, almeno quanto ascoltare le loro castronerie a "copione": "Buona giornata e buon fine settimana!" le disse la futura lobotomizzata dai neuroscienziati, con quel tono sarcastico di chi sottolinea la sua libertà rispetto alla prigionia della sua concittadina. Sempre c'era in quei "pupattoli" il bisogno di autoingannarsi ed autoconvincersi di "salvarsi" colpendo e che tutto ciò che Rebecca stava subendo era inevitabile e fatto dal potere, mentre erano le loro mani criminali che agivano su di lei e le loro bocche imbeccate quelle che spruzzavano veleno. Rebecca rispose: "Finchè non è sul sangue del nostro prossimo cio' che facciamo, è sempre una buona giornata ed un buon fine settimana", elargendole un sorriso umano che ingoio' e digerì l'idiozia e la cattiveria delle sue parole.
La luce era artificiale, ma il piccolo brillio di Rebecca era autentico e "s'illuminò di immenso". 



"Linda"

I ricordi sparsi dormono.
I ricordi quando l'emozione o la paura li sveglia si radunano in difesa.
Si ricordò che lui le disse: "Ma è amica tua quella vecchia donnaccia ?.
Si ricordò che lei le disse:" Tesoro, ma a me questo uomo che tu ami tanto mi sembra si comporti da padrone, un po' pappone!".
Ora erano insieme, lui e quella, a godere e guadagnare sul suo dolore e distruzione, causato da loro, dalle loro calunnie.
Linda capì che piu' che insultati reciprocamente, si erano riconosciuti.



"Chiara"

"Chiare, fresche e dolci acque".
Chiara aveva un anima chiara e questo le permetteva di poter illuminare il fondo delle cose e poter vedere oltre il visibile apparente.
Chiara aveva una freschezza infantile che la rendeva agile tra le insidie dell'idiozia ingessata di menti precocemente avvizzite.
Chiara aveva una dolcezza fastidiosa agli incapaci, capace di svelarli
Chiara volava alto e solo d'alto si vede tutto.
A Chiara non le fu mai chiesto cosa dire, cosa fare, cosa pensare.
A Chiara non le fu mai proposto di violare le legge, un diritto umano od un principio democratico.
A Chiara non le fu mai chiesto di tradire un amico, un parente, un collega, un affetto o un mero concittadino.
A Chiara non furono mai offerti i "cinquanta denari".
A Chiara non le fu mai detto di eseguire, come un pupazzo di carne telecomandato, disumanità e scostumatezze.
A Chiara non le fu mai chiesto di dissacrare ed inzozzare sacre intimità.
A Chiara non fu mai chiesto di mentire, calunniare e simulare.
A Chiara non fu mai chiesto di essere viscida, di agire nell'ombra ed a distanza, come un topo che rasenta nel buio le mura della sua fogna.
A Chiara non fu mai chiesto di non ammettere le proprie colpe, di non pagare per esse, di non pentirsi e di vantarsene.
A Chiara non fu mai chiesto di distruggere il futuro dei giovani.
A Chiara non fu mai chiesto di godere del male altrui.
Chiara non fu mai trattata come una idiota a cui si spaccia il bene per il male o la realtà per la fantasia.
A Chiara non fu mai chiesto di odiare.
A Chiara NON.
L'avevano esclusa...dall 'essere alla stregua del male.
La conoscevano bene Chiara e tutto il male contro di lei era solo una offesa ed un insulto a coloro che glielo stavano perpetrando.
Chiara, fresca e dolce Chiara."



"Chiara" bis

"Chiare, fresche e dolci acque".
Chiara aveva un anima chiara e questo le permetteva di poter illuminare il fondo delle cose e poter vedere oltre il visibile apparente.
Chiara aveva una freschezza infantile che la rendeva agile tra le insidie dell'idiozia ingessata di menti precocemente avvizzite.
Chiara aveva una dolcezza fastidiosa agli incapaci, capace di svelarli
Chiara volava alto e solo d'alto si vede tutto.
Ai suoi aguzzini fu chiesto cosa dire, cosa fare, cosa pensare.
Ai suoi aguzzini fu proposto di violare le legge, i diritti umani ed i principi democratici.
Ai suoi aguzzini fu chiesto di tradire l' amico, il parente, il collega, l' affetto o il mero concittadino.
Ai suoi aguzzini furoni offerti i "cinquanta denari".
Ai suoi aguzzini fu detto di eseguire, come un pupazzi di carne telecomandati, disumanità e scostumatezze.
Ai suoi aguzzini fu chiesto di dissacrare ed inzozzare sacre intimità.
Ai suoi aguzzini fu chiesto di mentire, calunniare e simulare.
Ai suoi aguzzini fu chiesto di essere viscidi, di agire nell'ombra ed a distanza, come topi che rasentano nel buio le mura della loro fogna.
Ai suoi aguzzini fu chiesto di non ammettere le proprie colpe, di non pagare per esse, di non pentirsi e di vantarsene.
Ai suoi aguzzini fu chiesto di distruggere il futuro dei giovani.
Ai suoi aguzzini fu chiesto di godere del male altrui.
I suoi aguzzini furono trattati come idioti a cui si spaccia il bene per il male o la realtà per la fantasia.
Ai suoi aguzzini fu chiesto di odiare.
Ai suoi aguzzini SI.
Li avevano ritenuti...alla stregua del male.
Li conoscevano bene i suoi aguzzini e tutto il male che chiesero loro di compiere verso di lei era solo una offesa ed un insulto a loro diretto.
Chiara, fresca e dolce Chiara."



"Celeste"

'"Perchè ti odiano tanto e sempre di piu'?" le chiedeva insistemente una voce fuori campo, sinuosa ed insinuante. Lei rispose: " Prima perchè li hanno pagati, poi perchè l' ho scoperto, poi perchè l'ho detto ed ancor di piu' perchè gli ho fatto capire che lo scopo era farli fallire. Non ero Pinocchio, ero IL GRILLO.'




"Adrianne"

"Erano seduti sulle stesse sedie. Equidistanti ed alla stessa altezza, facevano apparire conversazione un dialogo assolutamente inesistente. Nelle parole e nelle smorfie, ad esse accartocciate con finta naturalezza, incombeva, in realtà, una distanza dal basso verso l'alto, tale da far apparire smisurate sagome di pietra meri cuori pulsanti e bocche parlanti. La fissarono con uno sguardo pieno di vuoto e sorridendo con smorfie plastiche, le dissero" ...c'è chi si addormenta sognando lasagne e cannelloni!...".
La superbia e l'oltraggio di chi ha violato un cervello ed un anima, sbattute in faccia con i guanti bianchi, come se fosse un atto di giustizia inferto con stile, rimangono appese nell'aria, forti dello sconcerto che un animo ancora umano prova. Ma l'animo umano ha le sue risorse che la violenza non possiede: la verità ultima. Adrianne rispose con il cuore ancora in tumulto, ma che si dirigeva verso la quiete "...c'è chi si addormenta sognando i sogni altrui...quando la propria vita è evidentemente fallita...ed io questi sogni...fortunatamente...non li ho fatti mai...". Ogni vittoria di chi si mette abusando contro di noi è la sua sconfitta e la vittoria di chi è riuscito a metterlo contro se stesso".



"Evelyn"

"Raggomitolata in un caldo batuffolone di risate, strabordanti dagli occhi e dalla bocca, guardava, su quello che una volta era l'ostile schermo, tutti i falsi profili social allusivi su di lei, fatti ad arte, per ingiuriarla e diffamarla di aver avuto...profili falsi.
Rideva, Evelyn, finalmente, con la partecipazione di sua ogni cellula e filamento di DNA.
Guardava quell'operato demenziale di rincretiniti, inconsapevoli della loro demenza e proprio quella inconsapevolezza era la cosa piu' esilarante per lei.
Lei che furti di identità non ne aveva fatti mai, se non qualche profilo di fantasia e non certo per perseguitare qualcuno o commettere reati, ovvero quello che da anni stavano facendo loro a lei...QUEI DEMENTI, ORA CRIMINALI DOC."


"Kaitlyn"

"Ci sono vite singole che possono essere rivoltate come un calzino e ci sono intere realtà planetarie che possono essere messe a gambe all'aria ed a camminare sulle mani come fosse la postura normale.
Fu così per Kaitylin, in entrambi i sensi.
La sua tata, cara ed affidata tata, tanto i suoi figli l'avevano avuta a cuore come una seconda mamma. Erano cresciuti quei bimbi, ora lontani, ma vicini alle loro felicità, in cui sguazzava sicuramente anche uno slancio caloroso per la loro ex tata e "mamy".
Ah, quanta stima mal riposta, quanto ardore disperso in una landa ghiacciata deserta!
Kaitlyn era allettata, in quel periodo e sola. Per quel che la sua piccola pensione le concedeva, propose di avere una compagnia notturna, da concordare giorno per giorno, per una sicurezza di salute, a quel personaggio ormai "familiare", offrendole in compenso cio' che poteva, se voleva. Lei, liberamente, accettò.
A volerla dire tutta, forse era quella "mamy" che avrebbe dovuto pagare la mamma, visto che veniva e se ne andava a che ora voleva, spendeva tempo in lunghe telefonate riservate, riceveva una montagna di regali in cose mai usate e dormiva indisturbata in una stanza tutta per lei, che neanche aveva in casa sua e quell'unico tempo speso vicino a Kaitlyn era solo per chiacchierare e ridere un paio di ore, perfino trattata con rispetto e come una amica "alla pari", con una donna arguta, simpatica e colta, dalla quale non poteva fare altro che attingere e con la quale rilassarsi.
Ah, quantà ingratitudine scorre nel sangue della mano di Caino!
Ah, quanta gola fanno i cinquanta denari a Giuda!
Kaitlyn nonostante lo stordimento del suo dolore fisico e quello psicologico, dovuto ad un attacco cyberbullico, di cui aveva percepito l'esistenza, incominciò a ravvisare strani accadimenti e comportamenti dalla sua fidata ed apparente tanto amorevole "mamy".
La beccò in flagrante a rovistare in una sua libreria, Era li', in piedi, sfacciatamente, con delle sue foto in mano, ma la sua stima malriposta l'accecava e non le disse nulla, Molto dopo Kaitlyn trovò sotto delle sue candele profumate, riposte nello stesso mobile, una ciocca di capelli neri, non si sa di chi, alquanto inquietante. Si ricordo' che una volta, rifacendo il letto c'erano dei capelli tagliati, sul fondo, ma anche quella volta lei era accecata dal dolore fisico e psicologico e non realizzo'.
Solo in un secondo momento Kaitlyn si ricordò di suoi racconti alquanto bizzari di case "maledette", in cui proprio dei suoi cari stavano per perdere la vita. Anche in quel frangente, Kaitlyn non ci fece caso e nanche quando i racconti vertirono su una presunta amica ninfomane, alla quale la mamy procurava uomini per non farla stare mala isolata e depressa in qualche dove.
Solo con il perpetrarsi di velate ingiurie, la padrona di casa incomnicio' a trovare dei collegamenti con le precedenti inconprensibili azioni.
La "mamy" incominciò a lanciare strane affermazioni sulla dubbia provenienza dei suoi vestiti nell' armadio, fino ad arrivare ad affermare che il suo smalto faceva "zoccola". Si oltrepasso' il limite quando quella caina malefica arrivò a fare insinuazioni calunnianti che riguardavano il suo ex marito, che la non la riusciva a prendere in braccio per il sovrappeso e che se la comprava con un collo di pelliccia, che, per giunta, era un suo acquisto e non il regalo di alcuno.
Il limite si oltrepasso' quando quella fallita immonda la telefonava, descrivendo cio' che Kaitlyn faceva nel privato della sua casa, intendendo chiaramente far capire che la stava anche violando e spiando illecitamente.
Kaitlyn ripenso' con indignazione a quando le aveva perfino chiamato un taxi perche' aveva nevicato e glielo aveva pagato e ripenso' a quella indegna donna, che in qualche macchinazione psicopatica suprema sarebbe perfino divenuto un modello di comportamento ammissiblie e "giustiziero".
Kaitlyn, con la classe e lo stile di sempre, la fece gentilmente ACCOMODARE FUORI, da casa sua, dal suo cuore ed anche dal "set".


"Nicole"

"Puo' essere la vita meravigliosa quando si subisce l'oltraggio piu' oltraggioso? Si, quando se ne è vittima, perchè c'è ancora una legge e non se ne è l'artefice; quando gli artefici, oltre che squallidi carnefici, saranno oggetto degli stessi orrori, ma non potranno sentirsi vittime; quando, mentre si credevano furbi, sono stato fatti fessi e TU NO.
Ne aveva subiti Nicole di reati cyberbullici, in una onda anomala di idiozia e pochezza umana da "ogni dove" planetario, eppure, quel suo "quid" interiore, che l'aveva sempre salvata nella vita, le gridava di resistere e di gridare ciò che piano piano smascherava in quei "giochi" così "seri".
Ci si puo' realizzare mentre SI VIENE DISTRUTTI? Si, se invece di ESSERE COME COLORO CHE LO FANNO, gli si fa capire che IL LORO ESSERE non è piu' "ESSERE", ma INANIMATA DISTRUZIONE ed AUTODISTRUZIONE.
Cosa c'è di piu' soddisfacente, appagante ed esilarante che AIUTARE I propri NEMICI, specie quando li stanno "prendendo per i fondelli"?
NIENTE.
Questo è essere vincenti: non essere interessati a vincere, perchè in guerra non vince MAI nessuno."


"Agata"

Agata ci metteva l'anima con i suoi alunni, ma quelli non erano tempi in cui l'anima la si dà ai giovani, ma a ben altre "entità", che di fresco ed innocente hanno un beato "nulla".
Agata non la voleva "consegnare" la sua anima ad altri che non fossero gente che ne reputasse degna e questo la fece disdegnare da coloro che le menti e gli spiriti incominiciano a divorarseli dalla culla, fagocitando ogni frammento di luce umana dal suo albore.
Le sue colleghe, morigerate "signore", che passavano dall' aulica cattedra allo zerbino ad ogni schiocco di dita padronali, eseguivano le comande criminali su di lei come burattini adulti, quelli che le favole tralasciano di raccontare, limitandosi a tartassare il povero piccolo Pinocchio, nonostante si riveli il piu' buono e coraggioso tra tutti i personaggi infidi e limitati che lo circondano e perseguitano.
Che Agata stesse in classe o che passasse per i corridoi, fino all'entrata ed uscita dalla scuola, la tattica infame era sempre la stessa: espressioni indifferenti o biasimevoli, tutte plastiche, appiccicate in faccia come maschere brutte delle piu' mal riuscite feste di carnevale.
Ma il colpo piu' grosso era il coinvolgimento degli alunni in quelle schifose pratiche, ovvero proprio di coloro ai quali la scuola aveva il compito di insegnare l'opposto.
Dalle aule affianco o mentre le passavano vicino, li facevano urlare o parlare a voce alta con frasi "alluisive" a sue "presunte azioni", il tutto fuso al piu' caloroso sarcasmo e derisione, quanto attanagliato al piu' gelido disprezzo.
Una bella scuola sfornatrice di sottoprodotti umani, schizofrenici e frenetici in qualcosa che neanche loro stessi davvero capivano, qualcosa che dalle loro giovani ed inesperte menti non sarebbe partorito mai.
E si trovava, così Agata, a venire usata per svuotare e rifarcire di idiozie e fallimento i suoi amati.
Ma Agata non tradisce chi ama, anche se quello la calpesta e lascio' su ogni banco di tutti gli alunni della sua scuola un dvd di un film, nel cui finale si decanta ed incanta con "La suonata per le persone buone", le uniche degne di essere raccontate e degne essere vissute e le uniche che rimangono davvero nei cuori e nella memoria delle generazioni future.
"La vita degli altri" è la VOSTRA. VOI siete GLI ALTRI", scrisse su un bigliettino appiccicato su ogni pellicola.
E, ancora una volta, li amo'."


"Nancy"

I lunghi tentacoli del gigantesco kraken-social quanto l'avevano avvinghiata e stritolata, secondo dopo secondo, mese dopo mese, in un calendario tutto in rosso, scritto con il suo sangue! Eppure, secondo dopo secondo, mese dopo mese, Nancy si era resa così diafana nella leggerezza della conquista della verità suprema, che era riuscita nello spirito ad allentare la presa di quella morsa tentacolare ed a lasciarci dentro solo un corpo fatto di cosa mortale. Così quegli abbracci stretti e viscidi incominciarono a stritolare se stessi, in un impeto di tenaglia che non si puo' piu' fermare.
E Nancy, era là, nella sua intatta essenza ad assistere a quel fallimento, di cui quella sontuosa piovra si vantava e beatificava, tra la compassione e l'ironia su una sorte tanto idiota e marchiata da belzebu'. Si ricordava Nancy quando quelle schegge impazzite sul grande social si esaltavano nel postare una vignetta, in cui una preda era presa in una tagliola, rimanendo piegata in avanti ed un coyote glielo "metteva a quel posto". Una scritta accompagnava il disegno dell'odio criminale: "BECCATA E FOTTUTA". Nancy si ricordo' del suo dolore, del suo terrore provato per un attimo e pensò al dolore ed al terrore di chi aveva postato quell'infamia che sarebbe durato per sempre, perchè alle spalle del coyote piegato a "fottere" la preda sarebbe arrivato qualcuno a fargli un "servizio" molto molto peggiore e duraturo: quello che si propina a chi, con la scusa di "acchiappare" ama "fottere" il prossimo. Un ricordo ormai lontano di Nancy, affrontato e sublimato sarà l'incubo eterno per quel coyote."



"Anna"

"Il solito lumacone, che lasciava la tipica striscia viscida ed appiccicosa alle spalle di Anna, mentre la pedinava a distanza con disinvoltura decerebrata e leggerezza delinquenziale, sbiascico' una mezza frase con quella sua lingua biforcuta, forgiata dalla frustrazione fallimentare che attanagliava la sua vita: "Lo meriti". Anna lanciò uno sguardo compassionevole a quella bestiolina ridicola e sorridendo al cielo penso': "Io no, ma ora tu si.". L'essere la vide ridere serena, nonostante la stanchezza del suo viso ed il disfacimento del suo corpo, indotti dalla mano arrogante della prepotenza, è ne morì...annegato nella consapevolezza della sua impotenza su di lei, mentre lui ora era schiavo di qualunque cosa, per sempre."


"Carla"

'La solita piattola sciarabbattola blaterò: "L'unione fa la forza!".
La solita grande donna Carla ragionò: "L'unione fa maggior peso per affondare meglio." 



Torna ai contenuti | Torna al menu