IL voyeurismo criminale: SESSUOLOGIA
Parafilie (o perversioni sessuali).
"...SADISMO SESSUALE (parafilie, perversioni).
Il soggetto che presenta questa perversione raggiunge l’eccitazione sessuale infliggendo alla vittima sofferenze fisiche o PSICOLOGICHE (inclusa L'UMILIAZIONE) (APA, 2001).
Gli atti sadici da cui il soggetto ricava piacere sessuale possono essere di vario tipo, come... ferire, TORTURARE fino ad arrivare anche all’estremo OMICIDIO (Colombo, 2001).
In tutti i casi la componente di base che provoca l’eccitamento sessuale è rappresentata dalla SOFFERENZA DELLA VITTIMA (APA, 2001).
...Il decorso è spesso cronico e, solitamente, la gravità degli atti sadici tende ad aumentare nel corso del tempo (APA, 2001)...".
LA MALAeducation.
IL voyeurismo criminale: SESSUOLOGIA
"...SADISMO SESSUALE
Il sadismo è quella condizione psichica per la quale un individuo trae piacere dal dolore, fisico e MORALE, inflitto ad altri.
E’ una perversione dell’erotismo in cui il godimento sessuale è legato alla rappresentazione mentale di una sofferenza altrui o al compimento di ATTI che provocano uno stato di dolore alla vittima.
Le fantasie e gli atti sadici possono comportare un’ attività che indica un CONTROLLO E DOMINIO sulla vittima come imprigionare, bendare, fustigare, mutilare e procurare ferite fino alla morte. Come affermato da Fromm il costringere qualcuno a SOPPORTARE pene e mutilazioni è un modo per manifestare un controllo e dominio, che non sfocia però nella distruzione dell’altro. Sigmund Freud ha utilizzato frequentemente il termine sadismo per indicare sia la fusione di sessualità e violenza, sia l’esercizio della sola violenza anche senza connotazioni sessuali. Allo stesso modo, in un primo tempo il sadismo fu considerato da Freud un fenomeno primario, capace di convertirsi poi in masochismo, mentre in un secondo momento sarebbe stato il masochismo originario ad essere deviato verso l’esterno sotto forma di sadismo, attraverso la pulsione di morte..."
...Il sadismo può presentarsi in diverse forme:
1) sadismo non sessuale o psichico che consiste nel provare piacere e gratificazione psicologica nel MALTRATTARE I FAMILIARI, nel provare GIOIA per sconfitte e il dolore altrui. All’interno della vita familiare si nota che questi soggetti PRETENDONO OBBEDIENZA, hanno un senso fanatico dell’autorità e PUNISCONO OGNI MINIMO ERRORE;
2) sadismo sessuale che indica il bisogno di vedere soffrire il proprio compagno, specie donna, per il dolore fisico e l’umiliazione prima, durante e dopo il rapporto sessuale.
L’obiettivo più radicale del sadico è far soffrire l’altro perché non c’è potere più grande su un’altra persona che quello di infliggere dolore. Il sadico non prova brivido per la morte dell'altro, ma solo per un prolungato processo di tortura e di sofferenza su di una vittima cosciente.
E’ possibile, inoltre, fare una distinzione tra le varie forme cliniche di sadismo in virtù dei gradi di aggressività e di conseguenze. Pertanto distinguiamo: a) sadismo criminale, che è proprio di un individuo, che spinto da un sentimento di violenza, tortura la vittima fino ad ucciderla. Il comportamento di questi soggetti sembra essere collegato più ad una forte impulsività e malvagità che a tendenze sessuali; b) sadismo pervertito che consiste in una serie di torture o giochi pervertiti con lo scopo di avere un’eccitazione sessuale.Gli individui che rientrano in questa categoria possono agire sia su soggetti dello stesso sesso, su bambini, animali e perfino su oggetti; c) sadismo nevrotico caratterizzato dal forme di perversioni collegate a sintomi nevrotici come angoscia, ossessioni, fobie.
Colui che commette uno stupro provoca sicuramente alla vittima dolore ma solo il sadico sessuale causa una sofferenza volontaria, sia fisica che psicologica, per garantirsi una forma di eccitazione. Se le azioni coinvolte in uno stupro hanno lo scopo di torturare ed umiliare la vittima provocando allo stupratore un godimento di tipo sessuale, tali azioni rientrano nel sadismo sessuale; lo stringere e il mollare la presa con le mani intorno al collo della vittima in modo da farla svenire per poi rianimarla può provocare una gratificazione sessuale Tuttavia c’è da considerare che alcuni criminali, separatamente da una motivazione sadica, utilizzano l’arma dello strangolamento in quanto più funzionale perchè consente di controllare e sottomettere meglio la vittima; le mutilazioni post-mortem molto spesso sono confuse con il sadismo. Una vittima deceduta non può fornire al sadico alcun input necessario per l’eccitazione sessuale perchè non può soffrire. Pertanto, gli atti post-mortem o azioni commesse su una vittima incosciente non possono essere classificati come azioni sadiche
Secondo le teorie psicodinaliche classiche la soddisfazione del sadico nel vedere soffrire la sua vittima si spiega, con la sua identificazione con la vittima: il sadico quindi gode nel far soffrire se stesso.Ciò che va più di ogni altra cosa messo in rilevo è che c’è una relazione complementare e simmetrica fra sadismo e masochismo, che sono in pratica due facce della stessa medaglia, i due versanti della stessa perversione, le cui forme attive e passive si incontrano nello stesso individuo.Sostiene Freud: “Chi prova piacere ad infliggere dolore agli altri in relazioni sessuali è anche capace di godere il dolore come un piacere che da queste può derivare. Un sadico è allo stesso tempo un masochista, sebbene l’aspetto attivo e quello passivo della perversione possa essere in lui più fortemente sviluppato e costituire la sua attività sessuale prevalente”.
Sembra che l’abuso subito nell’infanzia sia un altro possibile fattore causale o comunque correlazionale del sadismo.Secondo Gabbard, l’atto aggressivo serve a contenere la rabbia e l’ostilità di questi soggetti che sono guidati da un forte desiderio di dominare ed umiliare gli altri e nello stesso tempo di voglia di riscatto e vendetta. Egli afferma che le persone che hanno bisogno di fantasie o azioni sadiche per raggiungere una gratificazione sessuale stanno cercando di capovolgere scenari infantili nei quali sono stati vittime di abuso fisico o sessuale. Infliggendo ad altri quello che accade a loro quando erano bambini ottengono nello stesso tempo vendetta e un senso di padronanza sulle esperienze infantili di abuso. Pertanto, l’atto aggressivo serve a contenere la rabbia e l’ostilità di questi soggetti che sono guidati da un forte desiderio di dominare ed umiliare gli altri e nello steso tempo di voglia di riscatto e vendetta. Lo psicologo forense Richard Walter evidenzia tre caratteristiche del sadismo, le cosiddette “Tre D”: dread (Paura), dependency (dipendenza) e degradation (degradazione) Il sadico vuole istillare un senso di paura nella vittima, provando un’eccitazione sessuale attraverso la percezione del grado di terrore della vittima. Inoltre vuole che la sua vittima sia completamente dipendente da lui; quanto più grande sarà la dipendenza percepita, tanto maggiore sarà il suo brivido sessuale. Il sadico degrada la sua vittima sia fisicamente che spiritualmente. Il sadico vuole sfuggire alla propria solitudine e al proprio senso di isolamento impossessandosi di un’altra persona..."
LA MALAeducation.
IL voyeurismo criminale: ABU GHRAIB e IRAQ
Lo
psichiatra ci chiarisce pienamente come LA VIOLENZA SESSUALE SADICA,
UMILIATORIA E DISSACRATORIA, indica un sottostante desiderio di abuso di
POTERE e, quindi, la legalizzazione morale del CONCETTO DI "PUNIZIONE" e
di VITTORIA su un "nemico" in una guerra.