"Ida, Ada ed Edda" - andromeda

"...Questa gentaccia, insomma, la fece quasi sempre franca..."

...ci furono molti italiani «giusti» che rischiarono la vita per salvare gli ebrei dalle razzie dei tedeschi...eppure, dietro ogni «giusto», si profilò l'ombra sinistra di un DELATORE, dietro ogni atto di generosità e di abnegazione affiorò puntualmente la MALVAGITA' del tradimento e dell'impostura. «Italiani brava gente»: forse; ma con un CUORE DI TENEBRA...

"...In una OSCENA GARA a chi si mostrava piu' zelante, entrarono cosi' in azione le varie BANDE che affollavano la galassia armata del neofascismo: la Federazione del PFR, insediata a Palazzo Braschi, agli ordini del federale Gino Bardi e dei suoi scherani Guglielmo Pollastrini e Lamberto Pesci; il gruppo di Giuseppe Bernasconi (che pure operava nell'ambito della Federazione di Palazzo Braschi); la Polizia agli ordini del Questore Caruso; la famigerata banda guidata da Piero Koch: un universo variegato, affollato DI AVVENTURIERI E DI RINNEGATI «un GRUPPO di volgari briganti di strada dediti ai furti e alle estorsioni», come li definisce Osti Guerrazzi. Non ci furono granitiche convinzioni ideologiche dietro quelle azioni nefande, ma solo un sinistro disegno di arricchimento personale, un progetto di spoliazione sistematica dei beni patrimoniali delle vittime che lasciavano case e negozi alla merce' dei criminali. A fianco delle forze armate di Salo' operavano GRUPPI DI CIVILI come la banda capitanata da Giovanni Cialli Mezzaroma, che fece arrestare oltre settanta ebrei, la maggior parte dei quali fucilati alle Fosse Ardeatine.

nel quale ha esaminato la spinosa questione della responsabilità di alcuni nostri connazionali nella persecuzione antiebraica, sulla quale nel clima assolutorio dell’amnistia togliattiana del ‘46 scese un velo di silenzio.
Mediante l’ausilio di fonti di prima mano, gli autori sono stati in grado perfino di stabilire il TARIFFARIO applicato dai nazisti per ogni singola “soffiata”...Si usano gli infiltrati oppure i confidenti, cioè persone che conoscono l’ambiente che si vuole indagare e reprimere. Alcuni erano dei professionisti, nel senso che si mettono a disposizione dei tedeschi e vengono pagati per questo. Altri invece si limitano a denunciare un vicino di casa, un parente, un collega. Gli ebrei denunciati finiscono a via Tasso oppure a Regina Coeli. Tranne i 76 che finiscono uccisi alle Fosse Ardeatine, gli altri vengono deportati ad Auschwitz».

5000. 
In quel periodo, infatti, molte persone accantonato il proprio mestiere avevano scelto quello di delatore, certamente più redditizio in tempi così critici, al punto che per ogni soffiata che andava a buon fine si riusciva a raggranellare la cospicua cifra di 5.000 mila lire per gli uomini, 3.000 lire per le donne e 1.500 lire per i bambini.

L’inquietante identikit
dei delatori che emerge da questa minuziosa indagine è quello delle persone più insospettabili come i vicini di casa, i colleghi di lavoro e persino di coloro i quali cercavano di conquistarsi l’amicizia e la fiducia per poi “vendere” gli ebrei ai tedeschi e accaparrarsi una lauta ricompensa.

Una lunga “lista nera”
di italiani, fascisti e spie, corredata dall’elenco delle vittime premurosamente custodito nell’archivio storico della Comunità ebraica di Roma.... Ad ogni modo, come ci riferisce lo stesso Osti Guerrazzi, «soltanto a via Tasso gli italiani collaborazionisti erano decine».